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Riunione del Consiglio regionale del 13 e 14 luglio 2017

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Comunicato n° 375 del 6 luglio 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Giovedì 13 e venerdì 14 luglio 2017, alle ore 9.00, il Consiglio regionale si riunirà in seduta ordinaria per esaminare un ordine del giorno composto di 29 oggetti, tra cui 11 interrogazioni, 13 interpellanze e 1 mozione.

In merito alle interrogazioni, tre sono state presentate congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine per chiedere notizie sulla situazione dell'emergenza abitativa nel comune di Aosta, sull'inizio dei lavori riguardanti la circonvallazione tra Aosta e Quart e sulla legittimità della procedura adottata dall'Azienda USL nel conferimento dell'incarico di Direttore dei distretti.

Il gruppo ALPE vuole conoscere la tempistica dei lavori della variante della Strada statale 27 tra i comuni di Etroubles e Saint-Oyen.

Il Movimento 5 Stelle ha depositato due interrogazioni: situazione finanziaria e gestionale della Casa da gioco di Saint-Vincent e lavori effettuati dall'Assessorato dell'agricoltura nel comune di Arnad in località La Keya.

Tre sono invece le interrogazioni del Partito Democratico-Sinistra VdA: adozione di provvedimenti per arginare il problema dell'inquinamento dell'aria nella città di Aosta; interventi per garantire il funzionamento della Maison du Val d'Aoste a Parigi; attivazione di campagne di promozione pubblicitaria per conto della Regione.

Le restanti due interrogazioni sono state poste dal gruppo Union Valdôtaine e riguardano, la prima, i bilanci 2015 e 2016 di ADVA, la società di gestione dell'aeroporto "Corrado Gex", e, la seconda, lo svolgimento delle conferenze permanenti territoriali previste dalla legge regionale n. 9/2009 in materia di organizzazione dei servizi di informazione, accoglienza e assistenza turistica e di Office régional du tourisme.

Per quanto riguarda le interpellanze, due sono congiunte dei gruppi EPAV e UV: la prima concerne il riesame da parte del Comune di Aosta delle assegnazioni di emergenza abitativa e l'esame in Commissione della tematica; la seconda chiede informazioni sulla rimodulazione dell'intervento di manutenzione di un immobile di edilizia residenziale pubblica nel quartiere Cogne di Aosta.

Il M5S illustrerà quattro iniziative: intendimenti in merito ad una eventuale revoca dei finanziamenti a favore della Casinò de la Vallée spa; verifica dei costi dei lavori di ristrutturazione della Casa da gioco e del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent; assunzione di personale da parte della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA; progetto di attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Il gruppo PD-SVdA ha proposto tre interpellanze: problematiche contrattuali riguardanti ausiliarie operanti presso la Radiologia dell'USL valdostana; eventuale sostituzione di un rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della Società Autostrade Valdostane-SAV; interventi assistenziali a favore di persone anziane.

Sono quattro le interpellanze che saranno discusse dal gruppo UV: calendarizzazione degli eventi enogastronomici estivi presenti sul territorio; modalità di acquisizione di ulteriori tre treni bimodali a favore della Regione; interventi per la riclassificazione della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier; definitivo riconoscimento alla Regione della contitolarità del marchio "Tor des Géants".

Infine, all'ordine del giorno figura una mozione presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste che intende impegnare il Governo regionale a sollecitare il Parlamento e il Governo italiano a impedire l'entrata in vigore in Italia del Trattato CETA, l'accordo commerciale di libero scambio tra Unione europea e Canada.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 382 dell'11 luglio 2017
Iscritte due interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria giovedì 13 e venerdì 14 luglio 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

La prima, posta dai Consiglieri del gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano, riguarda la nomina di una nuova Commissione giudicatrice per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori di costruzione della scuola polmone di Tzamberlet, ad Aosta.

La seconda iniziativa, presentata dal Consigliere Cognetta del M5S, chiede notizie in merito ai documenti rinvenuti all'interno della scrivania del Presidente della Regione.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 31 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 388 del 13 luglio 2017
Dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio

Il Presidente Andrea Rosset ha aperto i lavori del Consiglio Valle convocato oggi, giovedì 13, e domani, venerdì 14 luglio 2017, per discutere un ordine del giorno composto di 31 oggetti.

Il Presidente ha riferito all'Aula che il 27 giugno scorso, il gruppo consiliare Pour Notre Vallée ha assunto la nuova denominazione "Area Civica-Pour Notre Vallée". Ne fanno parte i Consiglieri Antonio Fosson in qualità di Capogruppo, Carlo Norbiato con funzioni di Vicecapogruppo e l'Assessore Claudio Restano.

«Nel corso di questi quattro mesi di attività - ha spiegato il Vicecapogruppo di AC-PNV, Carlo Norbiato - ho maturato la convinzione che vi è necessità di una politica declinata con forme nuove al di fuori dei partiti tradizionali verso i quali vi è un grado di affezione sempre più basso che rasenta il rigetto. Ecco le ragioni per le quali mi assumo la titolarità di un'area politica - in progress - che definisco "civica" e che vuole rappresentare una vasta Area oggi probabilmente in disparte ma che condivide il mio orientamento e comportamento politico. Mi riferisco a persone comuni come sono io che desiderano amministrare la cosa pubblica con onestà, rilanciare e rivalutare le funzioni e le competenze del Consigliere regionale. C'è bisogno di un cambiamento di marcia, di una politica nuova, liberale e popolare, credibile alla società civile che purtroppo si allontana sempre più. Questa nuova Area, pur mantenendo le proprie singole identità originarie, sta accelerando il confronto con le altre forze politiche che si ispirano ai principi autonomisti e federalisti e che intendono seriamente ridare dignità alla politica. Segnalo inoltre che Renato Favre e Leonardo La Torre sono i nostri coordinatori politici

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha quindi preso la parola per annunciare che ha ritirato il ricorso in discussione al TAR della Valle d'Aosta sugli atti di insediamento della Giunta Marquis: «La storia dell'UV è permeata di valori autonomisti e di responsabilità. Oggi vogliamo saper leggere il momento che la Valle d'Aosta attraversa: una fase di difficoltà al suo interno, non da ultimo i fatti di queste ultime settimane, e all'esterno, in particolare nei rapporti con lo Stato. Per rispondere a queste criticità serve un quadro politico condiviso e non frastagliato, dove l'amministrazione sia performante e non distratta dalla disputa politica. Servono serietà e consapevolezza. Pur mantenendo le riserve e il giudizio negativo sul nuovo Governo e sulle modalità con le quali è nato, sentiamo il dovere di alleggerire una tensione che rischia di perturbare questo quadro complessivo di difficoltà. A ciò si aggiunge la richiesta di una fine anticipata della Legislatura: noi annunciamo che prendiamo in considerazione questa ipotesi, siamo pronti a discuterla e ad assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo pensato che un ricorso pendente sul Consiglio non avrebbe facilitato questo dialogo e la serenità di cui la Valle d'Aosta ha oggi bisogno

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha accolto con piacere le dichiarazioni del gruppo UV: «Sono la conferma del buon operato della Presidenza del Consiglio nella fase del cambio di maggioranza. È un segnale positivo che va verso un interesse generale sui problemi concreti della nostra Valle. La chiusura anticipata della Legislatura sarà senz'altro un tema di cui si discuterà in questi mesi: abbiamo votato da poco la legge elettorale, che ha i suoi tempi e le sue fasi, il dibattito si farà in quest'Aula ma soprattutto a livello di movimenti.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha aggiunto: «L'insediamento di questo Governo è nato dal rispetto del Regolamento del Consiglio e delle norme. Accogliamo con favore questa posizione che dimostra senso di responsabilità rispetto al tempo che si vive e alla delicatezza delle situazioni che stiamo affrontando

La Cheffe de groupe de ALPE Patrizia Morelli a dit: «Nous avions été étonnés par le pas accompli à l'époque par l'UV, qui a une histoire et une tradition institutionnelle importante et qui, avait été perçu de manière négative par les Valdôtains. Nous apprenons avec satisfaction que le groupe UV renonce à poursuivre cette action et nous souhaitons que la confrontation sur les questions de l'autonomie et notamment de l'autonomie financière soit abordée de manière franche et positive

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin si è detto compiaciuto dalle parole del collega Perron, «perché avremmo corso il rischio che leggi ordinarie dello Stato prevalessero su leggi statutarie. Oggi, la politica torna a fare la politica e non è sostituita dalla magistratura. A fronte delle difficoltà, anche a fronte dei 144 milioni di euro chiesti dallo Stato, dobbiamo fare fronte comune e cercare di abbassare i toni dello scontro politico, anche a seguito delle dichiarazioni del Presidente dell'Union Valdôtaine, Ennio Pastoret, del tutto fantasiose e senza assunzioni di responsabilità da parte di chi ha gestito i rapporti finanziari con lo Stato negli ultimi decenni

Il Presidente Rosset ha poi comunicato che come concordato in Conferenza Capigruppo e con la prima Commissione, all'ordine del giorno di questa adunanza sarà proposta l'iscrizione dello schema di decreto legislativo per la norma di attuazione dello Statuto speciale in materia di coordinamento e di raccordo tra finanza statale e regionale, sul quale la prima Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità martedì 11 luglio scorso.

SC

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Comunicato n° 389 del 13 luglio 2017
Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione

Nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha comunicato all'Aula che ieri si è svolto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza dei Ministri Maria Elena Boschi e il Sottosegretario con delega agli affari regionali e le autonomie Gianclaudio Bressa, «da cui è scaturita la garanzia di convocazione nei prossimi giorni di un tavolo Sato-regione per definire le complesse situazioni finanziari, in particolare la questione della richiesta del contributo regionale di  144 milioni di euro

«Proprio in merito ai rapporti Stato-Regione - ha proseguito il Presidente Marquis -, in sede di Commissione consiliare in questi giorni abbiamo fatto il punto sulla situazione controversa di questi ultimi anni. Al riguardo, come Giunta regionale, abbiamo presentato ricorso alla Corte costituzionale e al TAR del Lazio per rappresentare l'illegittimità della richiesta da parte dello Stato del contributo di 144 milioni che la Valle d'Aosta dovrebbe corrispondere nel 2017 per il risanamento dei conti dello Stato, nonostante a maggio sia stato pubblicato un decreto del Ministero delle finanze che prevedeva conferma di un iniquo trasferimento da parte della Regione

«I rapporti con lo Stato vanno riosservati per quanto accaduto negli ultimi 5 anni. Siamo stati chiamati a trasferire 718 milioni di euro. Dal 2011 le altre Regioni a Statuto speciale sono riuscite a ridefinire l'accordo sul federalismo fiscale; purtroppo, per ragioni ancora non note, la Valle d'Aosta non ha avuto la forza di riuscire a raggiungere questo obiettivo. È offensivo aver sentito parlare di passeggiate romane da parte di questa Presidenza: evidentemente non si ha consapevolezza di ciò che significa difendere la nostra autonomia coltivando rapporti con gli interlocutori statali. Non è facile, non riusciremo a recuperare in pochi mesi problemi del passato, ma noi ce la mettiamo tutta

Il Presidente della Regione è quindi passato a trattare la questione del ritrovamento di una somma di denaro e di documenti nel suo ufficio: «È doveroso far chiarezza nei confronti dei valdostani e non dare letture che mistificano la realtà. Ho dato pronta segnalazione alla Polizia di questo ritrovamento; l'attività inquirente è stata immediatamente messa in moto e la Procura ha aperto un fascicolo. Sull'indagine in corso esiste il massimo riserbo. Confermo che si tratti di un fatto grave, di un'offesa all'Istituzione

In merito alla questione si è sviluppato un acceso dibattito.

Ha preso la parola il Consigliere Roberto Cognetta (M5S): «Capisco il riserbo sulle indagini, ma vorrei conoscere la verità sul ritrovamento materiale dei soldi e dei documenti. Se queste informazioni dovessero pregiudicare le indagini, la seduta può essere svolta in maniera segreta. La nostra onorabilità di Consiglieri regionali da ora in poi rischia di venire messa in discussione, invece noi vorremmo lavorare tranquillamente. Siamo noi le Istituzioni, il Presidente Marquis ci deve spiegare quanto accaduto

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha affermato: «Noi avremmo preferito il silenzio, per permettere serenamente la conclusione delle indagini. Invece si è creata una telenovela a puntate con una sapiente regia, in modo da veicolare i contorni della vicenda all'opinione pubblica di volta in volta. Oggi dobbiamo allora unirci alla richiesta del collega Cognetta per avere chiarezza di ciò che è stato. In questo caso i dettagli fanno la sostanza. Ci aspettavamo toni diversi dal Presidente Marquis, che ha parlato di atto finale di una politica che distribuisce risorse, mentre la nuova maggioranza ha portato visioni diverse. È una caduta di stile enorme e noi ne prendiamo le distanze, perché è a noi che il Presidente ha attribuito l'appartenenza di questi soldi e di questi documenti. Va assolutamente fatta chiarezza, esigiamo la verità su un fatto così grave

Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «questa del ritrovamento dei 25.000 euro è una vicenda estremamente inquietante che lascia sconcertati. Il secondo piano di Palazzo regionale dovrebbe essere trasparente. Al di là degli aspetti giudiziari e delle eventuali responsabilità penali (sappiamo che gli inquirenti stanno lavorando su un'ipotesi di reato di corruzione) bisogna che i valdostani sappiano e che non esistano misteri su quanto accaduto. Ciò che emerge è uno spaccato desolante per le Istituzioni e la politica. E il tutto si inserisce in un contesto estremamente grave che già conosciamo, perché in Valle d'Aosta - è molto tempo che lo ripeto - c'è un grave problema di legalità che troppo a lungo si è voluto evitare di affrontare. Un territorio che non mette come priorità la legalità, che cede sulla legalità, mette a rischio il proprio futuro. È un fatto che va sempre tenuto ben presente

Il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha specificato: «A più di tre mesi dalla mia cessazione da Presidente della Regione, è stato ritrovato del denaro nella scrivania dell'ufficio del Presidente. Non ho rilasciato sinora alcun commento o dichiarazione soltanto per la riservatezza che mi era stata chiesta quando sono stato sentito dalla Polizia giudiziaria alla fine dello scorso mese di giugno. Come ho riferito agli inquirenti che mi hanno ascoltato, non ho nulla a che fare con la somma di denaro che è stata rinvenuta e nulla so della sua origine o destinazione. La tessera bancomat a me intestata ritrovata nella scrivania è una vecchia carta di credito scaduta. Ho piena fiducia nell'operato della Magistratura e attendo che l'inchiesta in corso da parte della Procura chiarisca la provenienza di quella somma di denaro

Anche il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha evocato chiarezza: «Siamo di fronte a una spy story nata dal cambio di una scrivania. Il Presidente Marquis ha già dato la sua sentenza, parlando di uno sfregio alla democrazia. L'interesse del nostro gruppo è di avere chiari gli elementi: vogliamo sapere con chi ci siamo alleati, con chi oggi condividiamo quest'Aula. La rappresentazione che il Presidente della Regione Marquis ha dato denota un'irresponsabilità e una sommarietà, siamo stati esposti al pubblico ludibrio; ora ha il dovere di dire esattamente come stanno le cose. Solo allora potremo procedere con le nostre valutazioni politiche

Il Presidente Marquis ha replicato alle varie osservazioni: «Ribadisco che siamo di fronte ad un fatto grave, che è avvenuto in un luogo che non è soltanto sede del Presidente della Regione ma anche del Prefetto, e sul quale c'è un'attività inquirente da parte degli organi deputati. Ho denunciato personalmente il fatto il 22 giugno e non ho dato nessuna notizia perché le attività di indagine devono avvenire nel massimo riserbo. I cittadini hanno necessità di sapere, ma il silenzio in questo caso è d'obbligo, non è una facoltà: io non posso rilasciare dichiarazioni e anche dopo le notizie apparse sull'ANSA non ho aggiunto niente nel merito, così come non ho smentito, perché anche una smentita significa interrompere il silenzio. Mi spiace non soddisfare la vostra richiesta di avere maggiori informazioni, ma credo che in questo frangente il silenzio sia veramente d'obbligo

Il Vicecapogruppo di UV Aurelio Marguerettaz ha parlato di situazione molto grave: «Corre l'obbligo di evidenziare che il collega Marquis ha uno sdoppiamento di personalità: da una parte parla di silenzio e dall'altra sono dieci giorni che quotidianamente, con una regia raffazzonata, escono delle informazioni e delle dichiarazioni. Se le informazioni le ha soltanto il Presidente della Regione, significa che è lui a farle uscire sull'ANSA. Il Presidente ha poi parlato di sistemi di sicurezza che hanno un black out e non ci dice nulla su questo? Allora siamo tutti preoccupati, perché se la sicurezza ha dei bachi, vuol dire che è la Prefettura ad averli. Il Presidente della Regione, che è anche Prefetto, dovrebbe essere seduto sulla poltrona più sicura della Valle d'Aosta: io credo che il Presidente Marquis sia inadeguato nella sostanza e chiedo la convocazione di una Conferenza Capigruppo

Al termine della sospensione per consentire lo svolgimento della riunione dei Capigruppo, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha riferito: «Ho rappresentato a tutti l'esigenza di mantenere il riserbo sull'argomento. È evidente che auspichiamo venga fatta luce sulla questione per dare contezza dell'accaduto alla comunità valdostana. Non siamo in grado di attribuire alcuna responsabilità, a dirimere questa pesante vicenda sono chiamati gli inquirenti

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, si è detto insoddisfatto della risposa del Presidente Marquis: «Siamo di fronte a una brutta vicenda per l'immagine della Valle d'Aosta. Raccomandiamo che per il futuro via sia maggiore riservatezza e discrezione riguardo a dichiarazioni che rischiano di creare una caccia alle streghe e generare disagio a colleghi. Poteva capitare ad ognuno di noi, ma qui si tratta di difendere l'Istituzione nel suo complesso e invitiamo il Presidente a fare una verifica sui sistemi di sicurezza della Regione. Il mancato chiarimento, che oggi non è avvenuto, creerà nuove speculazioni politiche e trasforma il tutto in una sorta di gossip estivo

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega ha affermato di essere «imbarazzato di dover trattare una questione del genere. Siamo preoccupati, tutta la Valle d'Aosta si sta interrogando su quanto sta succedendo al mondo della politica. è un attacco a tutti noi, che ci impegniamo in favore della collettività valdostana. Il Presidente Marquis ha lanciato proclami, ma un po' più di prudenza avrebbe giovato a tutto il Consiglio Valle. Questa mattina ci aspettavamo una chiara ricostruzione dei fatti, fermo restando che spetta agli inquirenti entrare nel merito. Invece nulla di fatto. Ribadiamo l'esigenza di chiarezza, al più presto; fermiamo dichiarazioni che fanno male a tutta la politica. Cerchiamo di essere più corretti per lasciar corso alla giustizia

Il Capogruppo Ego Perron (UV) ha espresso insoddisfazione «per la mancanza di elementi da parte del Presidente Marquis. Prendiamo atto che tutto viene demandato alle indagini e sentiamo un evidente disagio, soprattutto per la paventata falla nella sicurezza degli accessi agli uffici del Presidente della Regione. Continueremo a seguire questa vicenda

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha concordato «sull'intendimento di aspettare l'esito delle indagini, ma non siamo stati di certo noi a fare certe dichiarazioni in rappresentanza di tutta la comunità valdostana. Mi sarei aspettato un chiarimento e una sorta di presa di distanza da quanto affermato in maniera inopportuna dal 'vecchio che avanza', perché voglio ricordare che buona parte della nuova maggioranza arriva da quella precedente. La politica deve riprendere il suo ruolo e interrogarsi su una strana regia comunicativa che rende volutamente deboli e poco credibili le Istituzioni. Mi pare di scorgere un disegno di delegittimazione della politica, ma mi chiedo quale sia l'alternativa alla politica

SC-MM

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Comunicato n° 390 del 13 luglio 2017
Interrogazione a risposta immediata sulla scuola polmone di Tzamberlet

L'avvio della procedura per la nomina di una nuova Commissione giudicatrice per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori di costruzione della scuola polmone di Tzamberlet ad Aosta è stato l'argomento dell'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano nella seduta consiliare del 13 luglio 2017.

Spiegato che «la sentenza del Tribunale Amministrativo della Valle d’Aosta ha annullato l’aggiudicazione definitiva della progettazione e della realizzazione della scuola polmone di Tzamberlet, in quanto la Commissione giudicatrice sembrerebbe aver contravvenuto al principio dell’integrità del Collegio giudicante, avendo svolto alcune riunioni di verifica dei progetti senza la presenza di tutti i componenti», il Capogruppo Mauro Baccega ha voluto sapere «se sia già stato dato mandato per l'avvio della procedura di nomina di una nuova Commissione, come sancito dal TAR e visto che il referendum promosso al Comune di Aosta non è stato reso ammissibile e considerata l'importanza che riveste tale progetto

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha risposto che «essendo la pronuncia del TAR ad oggi esecutiva, la Stazione appaltante è tenuta ad adottare gli atti necessari al rinnovo della procedura di valutazione delle offerte tecniche, previa nomina di una Commissione giudicatrice in diversa composizione. Il Responsabile Unico del procedimento e il Dirigente della Struttura opere edili hanno inoltrato richiesta alla Stazione unica appaltante affinché procedesse all’individuazione dei membri della nuova Commissione di gara

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ha preso atto che «il percorso a suo tempo individuato prosegue» e si è detto soddisfatto «perché c'è la volontà politica di portare a termine la realizzazione della scuola polmone

SC

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Comunicato n° 391 del 13 luglio 2017
Interrogazione a risposta immediata sui documenti rinvenuti all'interno della scrivania nell'ufficio del Presidente della Regione

Il Consigliere Roberto Cognetta del Movimento 5 Stelle, con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, è tornato a parlare del materiale rinvenuto all'interno della scrivania nell'ufficio del Presidente della Regione e sui cui sono in corso le indagini da parte della Magistratura.

«Mi chiedo se i documenti nella famigerata scrivania - ha evidenziato il Consigliere Roberto Cognetta - siano collegati a lavori o servizi da fare o fatti dall'Amministrazione regionale o da una società partecipata o controllata, oppure ancora se riguardino altre questioni come la quotazione di CVA o la possibile gestione privata della Casa da gioco

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha risposto: «Non posso esaudire questa richiesta per mantenere il necessario riserbo legato alle indagini.»

Il Consigliere Cognetta, nella replica, ha commentato: «Non mi aspettavo altro, anche alla luce del dibattito appena concluso. Se non ricordo male, c'è stato un generale che si è occupato della sicurezza degli uffici della Presidenza e più in generale di Palazzo regionale: se c'è stata una falla cosi grande, sarebbe il caso di richiamare questa persona per farci dare, magari in Commissione, le spiegazioni opportune

MM

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Comunicato n° 392 del 13 luglio 2017
Interrogazione sulla situazione finanziaria e gestionale della Casa da gioco

La situazione finanziaria e gestionale della Casa da gioco di Saint-Vincent è stata al centro di un'interrogazione posta dal Movimento 5 Stelle nel corso della seduta consiliare del 13 luglio 2017.

L'iniziativa era volta a conoscere l'ammontare dei crediti verso giocatori al momento dell'insediamento dell'amministratore Scordato e l'importo di quelli odierni, nonché eventuali svalutazioni in bilancio, oltre che la politica e l'ammontare per il 2016 delle spese per soggiorni, pasti e altri bonus a favore dei clienti della Casa da gioco.

L'Assessore alle società partecipate, Albert Chatrian, nella risposta, ha riferito: «I crediti verso giocatori maturati nel periodo 1° gennaio 2000 sino al 1° agosto 2015 ammontano a 8 milioni 869 mila euro, mentre i  crediti al 4 luglio 2017 ammontano a 7 milioni 499 mila euro. Riguardo all'ospitalità, omaggi e spese di viaggio dei clienti, il totale ammonta a 6 milioni 146 mila euro, fra i quali 3 milioni 390 mila in hôtel, 1 milione 697 mila al bar e ristorante del Resort. Dai bilanci aziendali risulta che al 31 dicembre 2015 l’importo dei crediti verso clienti risulta pari a 8 milioni 238 mila euro, di cui 1 milione 303 mila valutati nell’anno 2015, mentre al 31 dicembre 2016, l'importo è di 8 milioni 742 mila euro, di cui 1 milione 165 mila svalutati nel 2016

In merito alla politica nei confronti dei debitori, l'Assessore ha evidenziato che «la Casa da gioco ha due compiti: recuperare il credito vantato e, qualora si abbiano delle evidenze (ad esempio il cliente frequenta altri casinò), mantenere il rapporto perché continui a giocare presso le nostre strutture. Dal 2003 ad oggi sono stati cambiati più di 1 miliardo di euro di assegni. La prassi prevede che il cliente debitore all’ingresso al casinò versi quanto dovuto o, se in accordo con la direzione, versi un acconto a scomputo del debito. Il cliente, quindi, una volta entrato, può giocare in relazione alla sua possibilità economica. L’ospitalità, in questi casi, è commisurata alla sua potenzialità di gioco, monitorata dal personale di sala, rappresentando, come sempre, il criterio di riferimento per offrire benefit. In tal senso le liste dei clienti profilati sono costantemente revisionate alla luce dei volumi di gioco che detti clienti evidenziano e, ovviamente, sono conseguentemente riviste le agevolazioni di cui i clienti fruiscono

«L'azienda - ha concluso l'Assessore Chatrian - in virtù degli elementi sopra citati, sta rivedendo i profili dei giocatori debitori.»

Nella replica, il Capogruppo Stefano Ferrero ha osservato: «Sappiamo che ci sono 7,5 milioni di crediti inesigibili; ci sono poi altri 6 milioni di regali e bonus che vengono erogati: la somma di queste cifre arriva quasi al totale della riduzione degli stipendi che è stata richiesta al personale. Sarebbe il momento di azzerare il tutto e verificare quali sono i clienti che ricevono queste regalie, se hanno precedenti penali o meno. È grave che le persone che vantano grossi crediti nei confronti della Casa da gioco continuino a usufruire di benefits. Si cambiano amministratori, ma le ricette sono sempre le stesse. È inutile cercare la società di revisione anglosassone: la casalinga di Voghera riuscirebbe a fare una gestione più oculata delle entrate del Casinò.»

SC

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Comunicato n° 393 del 13 luglio 2017
Interrogazione sull'inquinamento dell'aria ad Aosta

Con un'interrogazione discussa nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, il gruppo Partito Democratico-Sinistra VdA ha chiesto informazioni sull'innalzamento dei livelli di cadmio nell'aria nella città di Aosta tra febbraio e luglio 2016 di oltre il 200 per cento.

In particolare, i Consiglieri hanno voluto avere conferma di quanto dichiarato da un tecnico dell'ARPA «che avrebbe ipotizzato che tale innalzamento, oltre a un aumento del livello di cromo nell'aria del capoluogo, sia da imputare con buona probabilità all'influenza dell'acciaieria» e se la mutata qualità dell'aria possa determinare effetti sulla salute umana e animale. Hanno poi chiesto quali provvedimenti siano stati assunti per arginare il problema e se l'ARPA abbia provveduto a denunciare l'accaduto agli organi competenti o se tale incombenza sia stata delegata al movimento politico Area Civica-PNV, viste le recenti dichiarazioni del Coordinatore La Torre.

L'Assessore alle attività produttive e ambiente, Fabrizio Roscio, ha riferito: «La gestione della qualità dell'aria è disciplinata dal decreto legislativo n. 155/2010 che riguarda le concentrazioni di inquinanti in aria, invece per le deposizioni atmosferiche non sono previsti valori di riferimento. La rete valdostana di misura ha un livello di qualità talmente alto per cui la Valle d'Aosta è all'avanguardia anche a livello nazionale, misurando quantità che in altre regioni non sono rilevate. C'è stato effettivamente un picco anomalo di 2.8 (una settimana nel periodo marzo-giugno 2016) di cadmio nella stazione industriale della Pepinière, mentre nelle altre stazioni urbane il limite di 2 non è mai stato superato, arrivando in media allo 0.6. Il picco ha riguardato le deposizioni ed è rapidamente rientrato nella normalità (collocandosi a circa un decimo al di sotto del limite); ribadisco che a questo riguardo non sono stati fissati valori normativi, ogni Stato ha individuato una soglia indicativa. Il cadmio è un elemento indesiderato, non fa parte del ciclo produttivo: questo comunque ci spinge a lavorare affinché situazioni del genere non si ripresentino più

«Nel 2016, le concentrazioni medie di PM10 sono state al di sotto la media per tutto l'anno nell'aria industriale - ha proseguito l'Assessore Roscio -. I limiti per il cadmio in area urbana non sono stai superati nel 2016, e il trend è lo stesso per il 2017. L'attenzione resta comunque alta per prevenire eventuali criticità. Preciso che la Cogne Acciai Speciali è oggetto di procedura AIA (autorizzazione integrata ambientale): periodicamente si riunisce un tavolo di lavoro per discutere le misure che si intendono introdurre, in particolare misure preventive e riduzione dei tempi di ottenimento dei dati. A seguito dell'introduzione dell'AIA, la qualità dell'aria ad Aosta è migliorata. In conclusione, non ci sono gli estremi per procedere a denunce all'autorità competente

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, si è detto «confortato dalle informazioni, che danno conferma della vigilanza da parte dell'ARPA. Sono certo che dopo questo allarme ci sarà maggiore attenzione, soprattutto alla comunicazione istituzionale relativa alla salute pubblica. Mi spiace che un tema così serio sia stato usato dal Coordinatore di Area Civica-PNV ed ex Consigliere La Torre per guadagnarsi un po' di spazio sui giornali. Anziché minacciare denunce, sarebbe utile che questo fantomatico movimento 'in progress' si esponesse per il bene della comunità. L'Assessore potrebbe assumersi l'impegno di rappresentare nelle sedi opportune la necessità di prevedere limiti di legge per le sostanze tossiche depositate oltre che per quelle presenti nell'aria

MM

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Comunicato n° 394 del 13 luglio 2017
Interrogazione sulla situazione dell'emergenza abitativa ad Aosta

Un'interrogazione posta congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine nella seduta del 13 luglio 2017 ha riguardato la situazione dell'emergenza abitativa nel comune di Aosta.

I Consiglieri hanno voluto fare il punto sul numero di nuclei familiari cancellati dall’emergenza abitativa nel 2017 e di nuclei inseriti nella graduatoria di emergenza abitativa in attesa di un alloggio in Aosta e in altri Comuni; il numero di alloggi del Comune di Aosta o dell’ARER attualmente liberi e da assegnare all’emergenza. I Consiglieri hanno anche voluto approfondire i rapporti di collaborazione tra Comune di Aosta e ARER.

L'Assessore all'edilizia residenziale, Stefano Borrello, permettendo che «l'emergenza abitativa serve ad  affrontare un'emergenza che dovrebbe essere limitata nel tempo e sulla quale vi è un continuo monitoraggio del contesto per accompagnare i nuclei familiari al di fuori delle difficoltà abitative», ha riferito: «Dal 1° gennaio 2017 ad oggi la Commissione regionale per le politiche abitative, presieduta da un giudice, ha approvato 53 proposte di revoca dell’emergenza abitativa, di cui una ventina nel primo trimestre e una trentina nel secondo trimestre: 4 per decesso; 20 per stipula autonoma di contratto; 3 per aver disatteso progetto; 10 per perdita dei requisiti; 5 per trasferimento all’estero; 4 per chiusura progetto; 2 per proposta di trasferimento in Centro Prima Accoglienza; 3 per restituzione chiavi; 2 per assegnazione definitiva alloggio ERP. Il contributo mensile anticipato sarà attivato entro il prossimo mese di agosto e, come previsto, riconoscerà anche le mensilità 2017 arretrate

«Allo stato attuale - ha proseguito Borrello - ad Aosta risultano 2 alloggi dell’ARER disponibili mentre siamo in attesa di nuove disponibilità di alloggi da parte del Comune di Aosta a seguito di alcune mobilità in corso. Inoltre abbiamo 35 alloggi di privati convenzionati con l’Amministrazione regionale. Attualmente nelle graduatorie comunali di emergenza abitativa risulta che ad Aosta, su 194 nuclei in graduatoria, sono solo 3 quelli in attesa di alloggio, di cui 1 in attesa di assegnazione definitiva da bando; nei Comuni, su 102 nuclei in graduatoria, sono 2 quelli in attesa di alloggio. Si tratta di nuclei riconosciuti in emergenza nelle ultime due Commissioni. Complessivamente la Regione ha stipulato 75 contratti di emergenza abitativa in alloggi ERP, di cui 65 ad Aosta. Altri 8 contratti sono in corso di stipulazione

«Con l’ARER - ha concluso l'Assessore - i rapporti, da sempre collaborativi, sono ulteriormente migliorati e anche con il Comune di Aosta, da quando ha completato la propria riorganizzazione degli uffici, si sono instaurati buoni rapporti finalizzati all’obiettivo di concludere quanto prima il transito alla Regione di tutti i contratti di emergenza stipulati dal Comune. Gli uffici regionali ritengono che tale operazione, risultata particolarmente difficoltosa per i contratti scaduti e l’assenza totale di progetti e monitoraggi, sarà sostanzialmente conclusa con la fine del mese di luglio e con l’avvio da parte del Comune di Aosta dell’assegnazione degli alloggi ERP ai nuclei della graduatoria del bando

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, nella replica, si è detto molto preoccupato «perché le domande non accolte sono parecchie. Bisogna fare un'attenta valutazione perché ci sono dei casi di emergenza abitativa che sono sistematici, sui quali occorrerà fare un approfondimento. C'è una tendenza a rigettare le domande perché nel nucleo familiare non vi è una diminuzione del reddito, sostenendo che potranno godere del contributo a rotazione. È inaccettabile che un nucleo familiare che ha prodotto PIL in Valle d'Aosta, lavorando per tanto tempo, sia mandato in un Centro di Prima Accoglienza: ci vorrebbe maggiore riguardo per queste persone, che non sono assimilabili a dei profughi. La politica deve dare risposte serie e concrete a questi nuclei familiari in difficoltà e dobbiamo assumere comportamenti amministrativi conseguenti

 


SC

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Comunicato n° 395 del 13 luglio 2017
Interrogazione sul funzionamento della Maison du Val d'Aoste a Parigi

Nella seduta del Consiglio regionale del 13 luglio 2017, il gruppo PD-SVdA ha voluto fare il punto sul funzionamento della Maison du Val d'Aoste a Parigi, in particolare sulle soluzioni organizzative più opportune per massimizzare le ricadute dell’attività e sui costi gestionali.

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha spiegato: «Le analisi condotte da Finaosta con agenzie immobiliari di Parigi hanno confermato che, in termini logistici, l’attuale sede si presenta funzionale e ben posizionata. Non ci sarebbero al momento valide soluzioni alternative, compatibili anche con la volontà di ridurre la spesa. Per quanto concerne gli aspetti più propriamente gestionali, le categorie economiche valdostane e gli émigrés hanno ribadito l’interesse per il mantenimento di una presenza della Valle d’Aosta a Parigi, anche manifestando l’interesse ad essere coinvolti nella gestione con un ruolo consultivo, per la determinazione degli indirizzi di attività. Non hanno invece manifestato la possibilità di un loro impegno in termini di compartecipazione finanziaria

«Mentre queste verifiche venivano condotte - ha sottolineato il Presidente Marquis -, è stato necessario dare continuità operativa all’Ufficio, provvedendo al temporaneo affidamento diretto del servizio al gestore 'uscente' da marzo a giugno 2017. È stata poi avviata la procedura per l’individuazione del soggetto affidatario pubblicando apposito avviso pubblico. La durata dell’affidamento, senza possibilità di rinnovo, è stata di un solo anno (e non più triennale), sino al 30 giugno 2018, per assicurare agli operatori economici interessati un margine ragionevole di sostenibilità dell’offerta. Il servizio è stato quindi aggiudicato alla ditta Linty Conseil, unica ad aver fatto domanda di partecipazione, per l’importo di 160 mila euro, iva esclusa, con una riduzione del corrispettivo posto a base di gara di 6.700 euro

«Finaosta ha incontrato varie volte il Presidente dell'Associazione degli albergatori ADAVA e il Presidente della Chambre, che hanno evidenziato l’opportunità di instaurare un canale di comunicazione e collaborazione permanente e diretto per sfruttare la Maison a favore dell’economia valdostana. La Chambre si è proposta quale collettore di idee ed esigenze delle imprese e delle Associazioni, ma anche quale partner nella programmazione e nella gestione delle attività. Attualmente non vi sono le condizioni per una gestione diretta della struttura, né per intervenire con proprie risorse. Anche gli émigrés hanno confermato il loro forte interesse a che sia mantenuta la sede di Parigi, esprimendo l’impossibilità ad assumerne la gestione

Il Presidente della Regione ha quindi comunicato che il responsabile dal 1° luglio è Paolo Linty coadiuvato in loco da Ivan Savioz, che hanno come riferimento in Finaosta la Direzione uffici esteri e la Direzione generale. In merito ai costi, «nell’ultimo triennio le spese per l’ufficio sono state nel 2014 337.215 euro, nel 2015 303.954 euro, nel 2016 331.428 euro. In totale, dalla sua apertura nel 1998, sono stati investiti 7 milioni 104 mila 196 euro. Dal 2007, in cui sono stati spesi euro 445.792, gli impegni sono stati progressivamente ridotti. Per il 2017, è ipotizzato un ulteriore contenimento di circa 40.000 euro. Bisogna però fare attenzione a non scendere al di sotto di quella soglia critica che renda inutile - perché inutilizzabile - il servizio offerto dalla Maison. La valutazione, e la conseguente scelta politica, sarà allora quella di mantenere e ottimizzare la Maison o di dismetterla. Ci si è dunque attivati e si sta operando secondo le linee di impegno stabilite dal Consiglio regionale con la mozione del 25 gennaio 2017

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «Stiamo parlando di un feuilleton che va avanti da diversi anni senza trovare soluzione concreta, neppure in queste ultime parole del Presidente Marquis. Questa struttura di fatto sottoutilizzata non denota efficienza, continuiamo a spendere 300 mila euro all'anno. Quella che dovrebbe essere la Maison des émigrés viene utilizzata a questo scopo per ben poco tempo e non è dato sapere i risultati sul versante promozionale. Il nuovo bando d'appalto è stato elaborato con un sostanziale 'copia incolla', tanto che l'unico che ha partecipato è colui che gestisce da anni la struttura; nel bando manca un riferimento all'auspicata richiesta di sinergia tra associazioni, émigrés e Chambre

 

 MM

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Comunicato n° 396 del 13 luglio 2017
Interrogazione sul conferimento dell'incarico di Direttore dei distretti sanitari

Il conferimento dell'incarico di Direttore dei distretti da parte dell'Azienda USL della Valle d'Aosta è stato al centro di un'interrogazione dei gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine illustrata nella seduta del 13 luglio 2017.

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, nella presentazione dell'iniziativa ha ricordato che «il 23 gennaio scorso il Direttore generale dell'USL con due delibere ha sancito il conferimento dell’incarico triennale di Direttore dei distretti 1 e 2 e di Direttore dei distretti 3 e 4. Riscontrando in questi atti alcune mancanze, abbiamo provveduto a richiedere l'accesso agli atti ai sensi dell'articolo 116 del Regolamento di questo Consiglio, senza però ottenere la documentazione. Oggi, quindi, siamo qui a chiedere all'Assessore competente i motivi della mancata trasmissione, da parte dell'Azienda USL, della documentazione richiesta e una sua valutazione sulla legittimità della procedura adottata per le deliberazioni di conferimento degli incarichi.»

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha risposto che «vista la recente nomina del Direttore generale, propongo un successivo confronto e un approfondimento con la Direzione nel corso di una riunione più specifica visto che ci sono dei dati sensibili. Il bando realizzato allora prevedeva le modalità e le fasi per arrivare alla nomina dei direttori: si tratta di procedure legittime, ma relative ad una gestione dell'Azienda USL che oggi non c'è più. Per il futuro, sarà opportuno definire un percorso di condivisione per far sì che quanto pubblicato non sia poi contestato a posteriori. Evidenzio comunque che le persone che operano con questi incarichi lo fanno con impegno e capacità di innovazione dei servizi

Il Consigliere Baccega, nella replica, ha accolto con favore «la proposta di organizzare un confronto sul metodo degli atti che saranno approvati nel futuro e ad approfondire la vicenda di queste nomine

 

SC

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Comunicato n° 398 del 13 luglio 2017
Interpellanza sui finanziamenti a favore della Casino de la Vallée

Nel corso della seduta consiliare del 13 luglio 2017, il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, è tornato a parlare di tematiche relative alla Casa da gioco di Saint-Vincent. In particolare, con questa interpellanza ha voluto approfondire la questione dei finanziamenti a favore della Casinò de la Vallée.

«Vorrei sapere - ha detto Ferrero - se sia intenzione del Governo regionale provvedere ad una rapida revoca dei finanziamenti, preso atto della recente inchiesta contabile promossa dalla Corte dei Conti nei confronti di diversi Consiglieri e Assessori regionali in ordine al presunto danno erariale causato proprio dall'erogazione di fondi a favore della società che gestisce la Casa da gioco. L'azienda è decotta, nessun privato ci metterebbe dei soldi ma la Regione continua a investirvi risorse, senza però prendere in conto una diversa gestione non solo del personale ma anche delle forniture e degli acquisti.»

L'Assessore alle società partecipate, Albert Chatrian, premettendo che «sicuramente per quanto riguarda le forniture, in questi pochi mesi, l'azienda ha messo in campo tutta una serie di rinegoziazioni e di nuovi bandi», ha riferito: «Non intendo entrare nel merito delle contestazioni della magistratura contabile, ma ricordo che i finanziamenti che abbiamo erogato in questo ultimo periodo sono stati disposti sulla base della legge regionale 7/2017 e le somme saranno destinate alla realizzazione delle iniziative finalizzate a sostenere la realizzazione del Piano di ristrutturazione. Un primo risultato è stato raggiunto con la sottoscrizione dell'accordo con il personale: un risultato importante che responsabilizza sia la società sia la Regione, e che consente di superare la procedura di licenziamento collettivo nonché di evitare il sostegno della garanzia fideiussoria nei confronti delle banche. I successivi trasferimenti saranno effettuati dopo un attento monitoraggio a riprova della credibilità degli interventi finalizzati al raggiungimento dell'equilibrio finanziario. La seconda e terza tranche non saranno erogate dall'ente pubblico se a quella data non saranno raggiunti gli obiettivi inseriti nel Piano: un Piano che è congruo, ponderato e realistico.  Tra le priorità di questa nuova maggioranza vi è la volontà di ristrutturare questa azienda mediante interventi compatibili. La strada tracciata è molto stretta sia per quanto riguarda il controllo di gestione dei costi - si deve entrare nel dettaglio di ogni singolo acquisto e servizio all'interno della Casa da gioco - sia per quanto concerne la radiografia sugli andamenti dell'azienda. Il raggiungimento dell'accordo con il personale è un punto di partenza ma il punto di arrivo è quello di raggiungere entro il 2019 l'equilibrio di bilancio. Ieri abbiamo incontrato gli istituti bancari, che si sono detti preoccupati delle notizie sul falso in bilancio: in questa occasione, abbiamo confermato la nostra intenzione di sviluppare gli obiettivi del Piano con il fine di dare nuove prospettive a questa azienda

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha commentato: «L'Assessore ha molta fiducia, ma il M5S è critico nei confronti dei finanziamenti al Casinò: per noi è come dare dello zuccherino ad un malato in fin di vita. Suggerisco maggiore prudenza e mi appello al percorso fatto con ALPE quando era in minoranza: non trasformate la questione Casinò come una questione di voto di scambio per la prossima campagna elettorale. Io gradirei che, per senso del pudore, al momento delle votazioni su questo tema, ci fosse l'astensione da parte dei Consiglieri che sono dipendenti del Casinò o che hanno familiari che vi lavorano.»

SC

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Comunicato n° 399 del 13 luglio 2017
Interpellanza sulle assegnazioni di emergenza abitativa ad Aosta

I gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine, nella seduta del 13 luglio 2017, sono tornati a parlare della tematica dell'emergenza abitativa nel comune di Aosta illustrando un'interpellanza.

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ha infatti rappresentato la situazione di «circa 76 famiglie della città di Aosta, cui l’Amministrazione comunale ha comunicato l’intenzione di riprendere in esame le assegnazioni di emergenza abitativa a suo tempo effettuate sulla base delle leggi regionali in vigore antecedentemente al 2015. Adottando l’attuale norma, si potrebbero generare complicazioni di carattere sociale. Vorremmo quindi sapere dall'Assessore se abbia individuato una soluzione tampone o provvisoria a questa problematica già più volte sollevata e se intenda portare la tematica dell’emergenza abitativa in terza Commissione per un confronto aperto e approfondito, coinvolgendo anche il servizio famiglia e politiche giovanili dell’Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali

L'Assessore all'edilizia residenziale, Stefano Borrello, ha risposto: «La tematica richiede serietà per trovare una soluzione ad un problema totalmente incardinata in capo al Comune di Aosta, ma che l'Amministrazione regionale non può sottovalutare. Al momento del passaggio della competenza da comunale a regionale, i contratti relativi a queste 76 famiglie non sono stati traferiti alla Regione perché presentavano anomalie. Per il prossimo 18 luglio il Comune di Aosta ha convocato una Commissione, invitando anche i rappresentanti regionali

L'Assessore Borrello si è poi detto «d'accordo col voler evitare uno scempio sociale: bisogna cercare di trovare delle sintesi nel rispetto della normativa vigente, capendo insieme col Comune di Aosta i margini di manovra, tenuto conto del fatto che nessuna sanatoria di nessun tipo sarebbe legittima. La principale criticità che sembrerebbe riguardare questi nuclei è la pluriennale mancanza di verifiche circa il permanere dei requisiti che danno titolo ad occupare l’alloggio in emergenza abitativa

In conclusione, l'Assessore alle opere pubbliche ha confermato «la massima disponibilità mia e del collega Bertschy per un confronto a 360 gradi in terza Commissione, anche di concerto con il Presidente Nogara. Il nostro intento è di affrontare davvero seriamente la problematica

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, nella replica, ha chiesto «uno sforzo ulteriore. Conosco perfettamente le difficoltà per avere la documentazione da parte del Comune di Aosta. Tra l'altro, dei 76 contratti solo due erano scaduti, mentre gli altri avrebbero potuto già essere trasmessi. Quindi, le responsabilità ricadono sul Comune di Aosta. In un'ottica di trovare una soluzione tampone, a suo tempo avevamo suggerito una proroga pluriennale per consentire a questi nuclei di rientrare nella possibilità di presentare domanda per il bando. Ringrazio per l'opportunità di approfondire in Commissione questo importante argomento

MM

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Comunicato n° 400 del 13 luglio 2017
Interpellanza sulla calendarizzazione degli eventi enogastronomici estivi

Con un'interpellanza posta nella seduta consiliare del 13 luglio 2017 il gruppo Union Valdôtaine ha portato all'esame dell'Aula la calendarizzazione degli eventi enogastronomici estivi.

«Da diversi anni - ha spiegato il Consigliere Paolo Contoz (UV) -, sagre e feste spesso si accavallano, svolgendosi nella stessa data. Sarebbe invece importante renderne più omogeneo l'organizzazione, sia dal punto di vista temporale che dal punto di vista della dislocazione sul territorio, in modo da garantire ai valdostani ed ai turisti un'ampia varietà di eventi distribuiti nel corso dell'intera estate. Mi chiedo quindi se l'Amministrazione regionale intenda promuovere una calendarizzazione di tutti gli eventi enogastronomici estivi proposti sul nostro territorio, da attuarsi nei mesi di settembre/ottobre dell'anno precedente attraverso un accordo tra i Sindaci dei Comuni e i Presidenti delle Pro loco, da pubblicizzare successivamente anche attraverso la distribuzione agli alberghi presenti nella nostra regione.»

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, nella risposta, si è detto concorde con il collega Contoz «sulla necessità di realizzare un coordinamento tra i diversi eventi, tant'è che due mesi fa abbiamo convocato tutti gli Enti che avevano fatto domanda per accedere agli aiuti per l'organizzazione di iniziative enogastronomiche: abbiamo chiesto loro che si arrivasse ad un calendario unico degli eventi da trasmettere poi anche all'Assessorato al turismo. Infatti, le manifestazioni sono tante così come sono numerosi gli enti che le organizzano: ecco perché all'interno dell'Assessorato è nata una struttura per valorizzare la filiera alimentare e con funzioni di raccordo con il territorio. Avere una griglia unica, in primis tra Assessorati regionali, e poi con il territorio, includendo anche gli enti funzionali (Fondation Grand Paradis, Parco Mont-Avic…) è fondamentale per promuovere al meglio la Valle d'Aosta

Nella replica, il Consigliere Contoz ha osservato: «Un calendario unico per tutta la Valle serve a tutti ed è una forma di pubblicità per la nostra regione

SC

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Comunicato n° 401 del 13 luglio 2017
Interpellanza sui costi di ristrutturazione della Casa da gioco e del Grand Hôtel Billia

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 13 luglio 2017 il Movimento 5 Stelle ha chiesto delucidazioni in merito ai costi relativi ai lavori di ristrutturazione della Casa da gioco e del Grand Hôtel Billia.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha chiesto di approfondire «le operazioni di verifica dei requisiti svolte dal responsabile del procedimento o dalla direzione generale della Saint-Vincent Resort & Casinò in ordine ai partecipanti alle gare d'appalto per i lavori di ristrutturazione, visto che tre aziende sono finite nelle carte del processo per l'operazione Minotauro contro l'infiltrazione della 'ndrangheta in Piemonte. Vorrei anche capire se sia intenzione del Governo regionale avviare, avvalendosi anche di esperti del settore, una verifica sui costi degli interventi in questione, anche richiedendo eventuali danni alle ditte coinvolte nei lavori o alla direzione lavori o effettuare, se del caso, le opportune segnalazioni alla magistratura contabile o ordinaria

L'Assessore alle società partecipate, Albert Chatrian, riferendo quanto comunicato dalla Casinò de la Vallée, ha dettagliato gli incarichi assegnati nella ristrutturazione tra il 2011 e 2013 a solo due delle aziende in argomento («mentre la restante non risulta aver mai operato per la Casino de la Vallée») e i relativi importi, così come ha specificato le procedure di verifica e i controlli, «da cui è emerso che l'interdittiva antimafia a carico di una delle due imprese è stata emessa il 13 maggio 2014, quindi l’anno successivo alla cessazione del rapporto contrattuale con la Casinò spa. Va precisato che per questa ditta prima dell’affidamento è stato chiesto il nulla osta dell’allora vigente normativa antimafia e sono state compilate le schede informative da consegnare all’Osservatorio dei lavori pubblici; prima degli affidamenti e in concomitanza con ogni pagamento sono stati acquisiti i certificati di regolarità contributiva, retributiva e fiscale da parte delle autorità competenti. Pare invece non risulti che la seconda ditta sia stata colpita da interdittiva: in ogni caso il Responsabile del procedimento dichiara che sono state compilate le schede informative da consegnare all’Osservatorio dei lavori pubblici.»

In relazione a segnalazioni di potenziali vizi relativi ai lavori di ristrutturazione, l'Assessore Chatrian ha comunicato: «La nuova governance aziendale ha convocato il Responsabile unico del procedimento, per richiedere formali deduzioni a lui e al tecnico collaudatore. Al termine di queste attività verrà valutata, se necessario, la percorribilità di un’azione civile di accertamento tecnico preventivo, per garantire la genuinità dell’accertamento tecnico in modo da evitare costi e tempi di una eventuale e potenziale causa in merito

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato: «Non tutto è stato eseguito a regola d'arte, anche perché mi risulta che ci sia un'altra ditta che non abbia lavorato correttamente. Per un controllo sulle imprese mi è stata sufficiente una ricerca su internet. I dubbi restano sulla sostanza, anche se la forma pare perfetta. Non saremmo a discutere di quanto accaduto se non si fossero sprecati tanti soldi, come nel caso della dismissione degli arredi

MM

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Comunicato n° 402 del 13 luglio 2017
Interpellanza sulla sostituzione di un rappresentante della Regione nel CdA di SAV

Nella seduta del Consiglio regionale del 13 luglio 2017, il gruppo PD-SVdA ha illustrato un'interpellanza per rappresentare l'opportunità di procedere alla sostituzione di un rappresentante della Regione all'interno del Consiglio di amministrazione della Società Autostrade Valdostane.

«Abbiamo già avuto modo in quest'Aula di sollevare perplessità in merito alle condizioni di inconferibilità o incompatibilità relative alla nomina di ... Omissis..., attualmente dipendente della SAV e rappresentante sindacale - ha specificato il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz -. Pur essendo legittima, questa nomina ha creato imbarazzo anche da parte del socio di maggioranza dell'azienda, perché questa commistione di ruoli sta creando un cortocircuito ed è un elemento di destabilizzazione. Vorrei quindi avere la conferma se vi è l'intenzione di procedere per motivi di opportunità all'estromissione e alla sostituzione di ... Omissis.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha risposto che «gli uffici regionali hanno verificato la rispondenza dei requisiti del signor ...Omissis... al dettato normativo e allo statuto della società. Riguardo all'opportunità della sua nomina, noi riteniamo che la SAV sia una società strategica, dove servono competenze per contribuire alla definizione delle politiche tariffarie e degli interventi manutentivi che sono centrali nella gestione aziendale, e vi è quindi la necessità di avere rappresentanti con le giuste professionalità per analizzare tutte le problematiche specifiche che sono affrontate nel Consiglio di amministrazione

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha ribadito che «non parliamo di questioni di legittimità e la maggioranza è libera di nominare chi vuole, ma credo che in questo caso si stia creando una situazione di imbarazzo non indifferente sia per la proprietà, sia per la dirigenza sia per i colleghi di ...Omissis. Visto che c'è un problema di opportunità, perché insistere? Non si può trovare qualcun altro che sollevi l'azienda da questa situazione?»

SC

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Comunicato n° 403 del 13 luglio 2017
Interpellanza sulla manutenzione di un immobile di edilizia residenziale pubblica nel quartiere Cogne di Aosta

I gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine, nella seduta del 13 luglio 2017, sono tornati a parlare della tematica dell'emergenza abitativa nel Comune di Aosta illustrando un'interpellanza.

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ricordando «il programma di recupero di alloggi del patrimonio di edilizia residenziale pubblica approvato nel 2015 dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, nel quale è compreso un finanziamento di 938.299 euro per interventi di manutenzione straordinaria sul “grattacielo basso” del quartiere Cogne, ma anche interventi di miglioramento sismico, efficientamento energetico, posa del cappotto e cambio dei serramenti sui 24 alloggi esistenti», ha specificato: «I lavori avrebbero dovuto iniziare il 21 aprile 2017, ma prima del cambio di maggioranza si era definito di richiedere una proroga e la rimodulazione dell’intervento per realizzare 26 alloggi anziché 30. Oggi mi chiedo se questa richiesta sia stata effettivamente inviata al Ministero e, in caso contrario, quali siano stati i motivi ostativi, tenendo conto che si va incontro alla revoca del finanziamento

L'Assessore all'edilizia residenziale, Stefano Borrello, premesso che ad oggi «nulla è cambiato rispetto alle decisioni assunte sull’intervento, come proposte dallo stesso interpellante», ha risposto: «I monitoraggi degli interventi previsti dal decreto ministeriale competono alla struttura regionale edilizia residenziale, individuata quale responsabile dell’attuazione del programma ed hanno cadenza trimestrale. L’ARER, già dalla fine del 2016, aveva verbalmente richiesto di concedere una proroga della data di inizio lavori prevista per il 21 aprile 2017, informando di non poter procedere alla realizzazione dei 30 alloggi inizialmente previsti, dovendo limitare l’intervento ai 24 esistenti, per problemi di tipo urbanistico. Del problema sono stato informato il 27 marzo scorso e, su indicazione degli uffici, ho richiesto di aggiornare tutti i monitoraggi degli interventi in corso con il Ministero per poter supportare al meglio la richiesta di proroga di inizio lavori e di rimodulazione dell’intervento. Gli uffici, non avendo ricevuto nei quindici giorni successivi alla scadenza del termine della data di inizio lavori né i monitoraggi richiesti né le rimodulazioni da proporre, permanendo dubbi non chiariti sugli aspetti urbanistici, hanno verbalmente concordato con il Ministero che sarà con il monitoraggio che stiamo attuando in questo momento che si motiverà il mancato avvio dei lavori e si richiederà la rimodulazione dell’intervento come poi formalizzato dall’ARER con una nota del 30 maggio scorso, trasmessa per conoscenza allo stesso Ministero

«Siamo pertanto giunti alla conclusione, prima di formalizzare ulteriori comunicazioni al Ministero, di invitare l’ARER a fornire rassicurazioni circa il superamento delle difficoltà urbanistiche emerse, a garanzia del corretto utilizzo del finanziamento concesso -  ha aggiunto l'Assessore Borrello -. Le nostre intenzioni sono quelle di assecondare la richiesta, tra l’altro già trasmessa dall’ARER al Ministero, non appena avremo garanzia circa il superamento delle responsabilità di competenza urbanistica e delle potenziali criticità emerse

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, nella replica, ha affermato: «Non era necessaria una risposta in burocratese. Sui 24 alloggi esistenti si sarebbe potuto già intervenire. Non capisco se ci sia la volontà di allocare altrove le risorse, sempre che sia possibile, o se davvero si intenda portare a termine questa procedura. L'ARER ha sospeso la valutazione del progetto, ma a seguito del deposito di questa interpellanza ci si è di nuovo messi in moto. Alla base della ristrutturazione del grattacielo basso c'è una motivazione molto forte: la predisposizione di un numero di alloggi che potessero accogliere famiglie con disabili. È questa la strada che deve percorrere la buona amministrazione

MM

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Comunicato n° 404 del 13 luglio 2017
Interpellanza sull'acquisizione di nuovi treni bimodali

Nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, il gruppo Union Valdôtaine ha chiesto di fare il punto della situazione sull'acquisizione di nuovi tre treni bimodali a favore della Valle d'Aosta che si aggiungeranno ai cinque già contrattualizzati.

Ripercorrendo la scelta fatta a suo tempo di acquistare cinque treni bimodali diesel/elettrico destinati alla tratta ferroviaria Aosta-Torino al fine di consentire l'intero percorso senza cambiare treno a Ivrea, ovviando così alla cosiddetta rottura di carico imposta dal divieto di accesso alla stazione di Torino Porta Susa per i treni diesel, il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha ricordato che nel mese di dicembre 2016 il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha approvato «un finanziamento per l'acquisto di ulteriori tre treni bimodali a favore della nostra regione e sul quale i dirigenti regionali competenti hanno già elaborato e inviato un piano generale. Vorremmo conoscere le intenzioni del Governo e i tempi previsti e capire se l'acquisto di questi ulteriori treni, ad oggi non previsto ma che ci consentirebbe di avere una flotta completa di treni, inciderà nel processo di gara per l'aggiudicazione del servizio ferroviario che si svolgerà nei prossimi mesi.»

L'Assessore ai trasporti, Claudio Restano, ha risposto che «a seguito della pubblicazione ad aprile 2017 della Delibera CIPE del 1° dicembre 2016, gli uffici regionali hanno fornito al Ministero un Piano di investimento e successivamente hanno contattato i referenti ministeriali che si occupano della relativa attuazione. Attualmente l’istruttoria ministeriale risulta ferma in attesa di circolari attuative e gli uffici seguono l’evoluzione dell’iter. Data l’incertezza delle tempistiche per la conclusione dell’iter di istruttoria ministeriale, ad oggi non è possibile definire i tempi per l’attuazione dell’intervento

In merito al processo di gara per l’aggiudicazione del servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale, l'Assessore ha sottolineato che «i documenti di gara per l’affido sono prossimi all’approvazione. Non potendo contare, alla data ipotizzata per l’approvazione di tali documenti, su informazioni certe in merito all’acquisto di ulteriore materiale bimodale, i documenti di gara individuano soluzioni flessibili e uno scenario compatibile con una dotazione iniziale di cinque treni e, eventualmente, una sua successiva implementazione, con la possibilità di rianalizzare l’equilibrio economico finanziario a base di contratto

L'Assessore Restano ha quindi concluso: «L'approvazione della legge regionale 22 del 2016 ha segnato un profondo cambiamento rispetto alla politica regionale in materia di ferrovia, perché ha posto al centro del sistema ferroviario l'elettrificazione della tratta Aosta-Torino: siamo prossimi alla firma dell'accordo quadro e avvieremo un confronto con il Ministero per capire se la somma stanziata per gli ulteriori tre bimodali sarà possibile utilizzarla per interventi di altro tipo

Il Consigliere Marguerettaz, nella replica, ha parlato di «sdoppiamento di personalità dell'Assessore: prima dice che gli uffici hanno fatto tutte le pratiche necessarie, poi in chiusura annuncia che si opterà per l'elettrificazione. Ricordo che in Commissione consiliare il dirigente dell'Assessorato ha comunicato che i consulenti hanno riferito che la soluzione sull'elettrificazione non migliorerebbe i tempi di percorrenza rispetto alla soluzione dei treni bimodali. Se rinunciamo a 30 milioni di euro significa che siamo all'assurdo: mi sembra di essere su scherzi a parte

SC

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Comunicato n° 405 del 13 luglio 2017
Interpellanza sull'assunzione di personale in CVA spa

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 13 luglio 2017, il gruppo M5S è tornato sulla tematica delle assunzioni di personale da parte della Compagnia Valdostana delle Acque spa.

Richiamando la legge regionale 20/2016 sulla trasparenza delle società partecipate, che ha dettato, tra gli altri,  le regole per l'assunzione del personale a tempo indeterminato e determinato (selezione pubblica, accertamento della lingua francese), il Consigliere Roberto Cognetta ha osservato: «Le sette assunzioni a tempo determinato effettuate dalla CVA nel 2017 sono avvenute attraverso l'utilizzo di agenzie di lavoro interinale con contratti che vanno da 4 a 12 mesi, senza che fossero effettuate delle prove di lingua francese. Chiedo quindi al Governo regionale se abbia l'intenzione di dare indicazioni al Consiglio di amministrazione della CVA affinché annulli i contratti di lavori e predisponga un bando pubblico di selezione e assunzione a tempo determinato in rispetto delle norme in vigore

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha risposto: «CVA ha precisato che nel corso del 2017 non ha fatto assunzioni. E questo, da un lato nell'attesa dell’adozione del regolamento per l’accesso al mercato del lavoro delle società controllate - previsto dalla legge regionale n. 20/2016 e che deve essere approvato entro il 21 luglio 2017 - e, dall’altro lato, in attesa della deliberazione relativa alle modalità di accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana, sempre in base alla legge regionale n. 20/2016

«Per far fonte alle proprie esigenze - ha precisato il Presidente Marquis -, CVA si è così avvalsa di personale a tempo determinato, per il tramite di agenzie di somministrazione di lavoro interinale. Ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 81/2015, il lavoratore somministrato è un dipendente dell’agenzia di somministrazione che ricopre il ruolo di datore di lavoro, mentre l’azienda (in questo caso, CVA) è l’utilizzatore che si avvale della prestazione del lavoratore somministrato, a fronte della stipula di un contratto commerciale. Per tutte queste ragioni, non trattandosi di assunzioni dirette, non c’è violazione della norma e non ci sono le condizioni per intervenire sul Consiglio di Amministrazione come auspicato nell’interpellanza

Il Presidente della Regione ha infine detto di condividere «le considerazioni del Consigliere Cognetta, ma stiamo parlando di una società di proprietà pubblica, pur dovendo muoversi nel pubblico mercato. Per ampliare oggi l'organico bisogna capire le esigenze di personale in un arco temporale di prospettiva. È corretto andare nella direzione della legge n. 20/2016 ma occorre fare delle valutazioni

Il Consigliere Cognetta ha quindi replicato: «Si è subito evidenziata una pecca della legge in questione: la mancata previsione di potersi avvalere delle agenzie interinali. Fatta la legge, trovato l'inganno, come in questo caso. Vorrei capire se CVA ha intenzione di adeguarsi alle regole o continuerà ad assumere a suo piacimento. Restiamo in un ambito di civiltà politico, CVA deve seguire la norma

MM

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Comunicato n° 406 del 13 luglio 2017
Interpellanza sugli interventi assistenziali a favore di persone anziane

Il gruppo PD-SVdA è tornato ad affrontare il tema dell'assistenza alle persone anziane con un'interpellanza discussa nella seduta del Consiglio regionale del 13 luglio 2017.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha posto l'accento sul fatto che in Valle d'Aosta «esistono contributi, ma che riguardano il sostegno per la cosiddetta badante o sconti per i malati, a favore delle famiglie che mantengono nel proprio contesto ambientale e sociale l'anziano non autosufficiente. In alcune realtà, esiste l'assegno di cura, una forma di riconoscimento, indipendente dal reddito, ai familiari che per scelta decidono di mantenere a casa l'anziano: un sostegno che riconosce quindi l'assistenza come un lavoro e che come tale deve essere retribuito. Anche nella nostra regione in passato era già stato previsto e veniva erogato, ma oggi non è più così. Vorrei quindi sapere se vi sia l’intenzione di ragionare sull'alternativa domestica rispetto all'istituzionalizzazione in servizi residenziali. Favorire gli anziani presso il proprio domicilio sarebbe un segnale politico importante.»

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Luigi Bertschy, nella risposta, ha ricordato che «tematiche come queste coinvolgono più Istituzioni: Regione, USL ed Enti locali. I tempi sono cambiati perché le risorse sono cambiate e, in assenza di risorse, l'assegno di cura, una volta erogato, non è più stato finanziato. Il bilancio che abbiamo approvato dà alcune risposte a questa questione ma va alimentato: attualmente è rimasta la possibilità di ottenere delle disponibilità economiche per non istituzionalizzare gli anziani attraverso le badanti o il servizio domiciliare. Stiamo lavorando per organizzare le politiche degli anziani del futuro attraverso una gestione diversa. Coinvolgeremo anche l'Università in questo progetto di riorganizzazione. Oggi, si potrebbe tornare all'assegno di cura, perché crediamo molto nella possibilità di tenere gli anziani al proprio domicilio. Se per le malattie oncologiche si è riusciti ad organizzare servizi efficaci, molto si può fare per garantire una politica migliore di assistenza per gli anziani, sapendo che si possono anche aprire opportunità di lavoro, ma con una visione diversa da quella totalmente pubblica che abbiamo avuto fino ad ora. Ma non è solo l'assegno di cura che può fare fronte a queste situazioni: per anni abbiamo costruito strutture per anziani per rispondere in maniera più efficace ai bisogni sul territorio, oggi dobbiamo realizzare una politica che sappia mantenere questi presidi sul territorio e affiancarla a maggiori servizi di assistenza domiciliare. Non è solo una questione di risorse ma di educazione e messaggi culturali. C'è bisogno di un'inversione di tendenza rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, proponendo un modello di società diverso e ancora più attento alle tante fragilità delle nostre famiglie. Dobbiamo guardare al presente ma con un'attenzione alla sostenibilità futura

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «Gli assegni di cura erano significativi perché riconoscevano il valore della cura e dell'assistenza. In una situazione di progressivo invecchiamento della popolazione, non dovremmo nemmeno porci il problema di togliere lavoro alle strutture sul territorio: credo che si potranno far convivere le diverse situazioni. Invito il Governo a ripensare ad una politica di incentivazione dell'assistenza domestica come lavoro: ragioniamo anche noi in questa direzione perché si tratta anche di una pratica socialmente positiva

SC

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Comunicato n° 407 del 13 luglio 2017
Interpellanza sulla linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

La riclassificazione della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier è stato l'argomento affrontato nella seduta consiliare del 13 luglio 2017 con un'interpellanza illustrata dal gruppo Union Valdôtaine.

In particolare, il Vicecapogruppo Aurelio Marguerettaz ha evocato le bozze di protocollo d'intesa con RFI spa, la società di gestione della rete ferroviaria nazionale, per l'istituzione di un tavolo tecnico finalizzato anche alla definizione degli interventi da realizzare sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier al fine di consentirne la riclassificazione. «Si tratta di interventi fondamentali - ha detto Marguerettaz - in quanto nel prossimo futuro difficilmente si troveranno treni di peso inferiore alle 18 tonnellate per asse che potranno circolare su questa linea: sarà quindi necessario sostituire totalmente i binari con un costo di circa 15 milioni, da sommarsi ai 15/20 milioni per i lavori di riclassificazione

Il Consigliere ha poi osservato: «Le previsioni iniziali del costo di studio per la riclassificazione si attestavano sui 500 mila euro, mentre ora passano a poco meno di 1,5 milioni, con un aumento del 300 per cento. Vorremmo quindi capire le ragioni di questa lievitazione di costi e se non si ritiene necessario fare una valutazione sulla congruità al fine di evitare l'accoglimento a scatola chiusa della sola proposta di RFI. Chiediamo poi, se alla luce delle relazioni tecniche, si ritenga ancora realistico parlare di un collegamento ferroviario fino a Courmayeur

L'Assessore ai trasporti, Claudio Restano, ha riferito: «L'importo di circa 500 mila euro era stato ipotizzato da RFI, in una riunione nel mese di febbraio 2017, in assenza di una ricognizione del numero di opere d’arte da verificare presenti sulla tratta e per questo non è mai stato formalizzato. RFI si era quindi impegnata a fare tale verifica e, su questa base, a formulare un calcolo più preciso degli oneri per l’esecuzione delle prove e dello studio strutturale necessario per definire gli eventuali lavori da effettuare sulla linea al fine di eliminare l’attuale vincolo di 16 tonnellate per il carico assiale. La valutazione di RFI è stata trasmessa via mail all’Amministrazione a fine marzo 2017, corredata dal numero di opere d’arte (un centinaio) presenti sulla linea che dovranno essere verificate e sulle quali dovranno essere effettuate le prove non distruttive in loco. L’affidamento del servizio per l’esecuzione delle prove e la redazione dell’analisi strutturale sarà, secondo quanto anticipato da RFI, oggetto di una gara d’appalto: si tratta di analisi su manufatti ferroviari sui quali RFI è il soggetto più competente a valutare interventi, procedure e costi. Nell’ambito dell’iter di affidamento, il mercato definirà l’effettiva congruità del prezzo

In merito al collegamento ferroviario fino a Courmayeur, l'Assessore Restano ha osservato: «La soluzione ferroviaria richiede investimenti elevati che necessitano di un’attenta analisi di sostenibilità economico-finanziaria e che nascondono anche insidie tecnico-gestionali. Le necessarie scelte saranno definite con il Programma strategico di interventi predisposto ai sensi della l. r. 22/2016 che contiene disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti

Il Consigliere Marguerettaz ha quindi replicato: «Solo quando la maggioranza scrive sui social o pubblica comunicati stampa ha certezze granitiche. Invito l'Assessore Restano a meditare sulla sua attività, dato che prima ha annunciato con enfasi la riapertura della tratta, ma poi ha affermato che il servizio sostitutivo di autobus è pienamente soddisfacente e conveniente. In modo pervicace state facendo scelte sciagurate, in danno alla pubblica Amministrazione.»

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, venerdì 14 luglio, alle ore 9.00.

MM

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Comunicato n° 408 del 14 luglio 2017
Interpellanza sul marchio Tor des Géants

Il riconoscimento alla Valle d'Aosta della contitolarità del marchio Tor des Géants, l'endurance trail attorno alle montagne della Valle d'Aosta, è stato al centro di un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 13 luglio 2017 dal gruppo Union Valdôtaine.

Richiamando l'ordinanza della Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Torino del 7 maggio 2016 che «sostanzialmente afferma che i diritti dei marchi Tor des Géants appartengono in comunione sia alla società Valle d'Aosta Trailers sia alla Regione» ed evocando la sentenza del TAR della Valle d'Aosta del 14 giugno scorso che ha respinto il ricorso di VdA Trailers contro la manifestazione 4K Endurance Trail, il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha evidenziato l'indispensabilità «di definire, prima della prossima edizione del Tor des Géants, la piena contitolarità del marchio al fine di evitare la perdita dei diritti con evidente danno per l'ente pubblico. Chiediamo quindi all'Assessore al turismo come intenda procedere in merito

L'Assessore al turismo, sport e commercio, Claudio Restano, nella risposta, ha evidenziato «la complessità della questione: il Giudice, privilegiando la tesi della contitolarità del marchio, ha anche raccomandato alle parti di addivenire, per il futuro, ad una regolamentazione pattizia o giudiziale della questione, al fine di pervenire ad una sua soluzione definitiva. La vicenda assume quindi oggi una valenza essenzialmente politica e la valutazione non è facile perché l'argomento è divisivo: vi è sicuramente chi, in Consiglio come altrove, può ritenere sia meglio non andare oltre con le ostilità e lasciare che VDA Trailers prosegua in autonomia l’organizzazione delle prossime edizioni del Tor, magari senza particolari aiuti da parte del sistema Regione ma anche senza la messa in campo di azioni di disturbo, ritenendo che a questo punto sia preferibile non interferire nell’organizzazione di un evento che, per il solo fatto di svolgersi in Valle, comunque assicura al territorio regionale promozione e seguito da parte di tutti gli appassionati e i turisti. Ma vi è senza dubbio anche chi, con argomenti non privi di pregio, riterrebbe sconveniente abbandonare la partita, soprattutto dopo una prima fase giudiziale che per alcuni versi è stata favorevole alla Regione, rinunciando così ad ogni possibilità di recupero di un qualche controllo sull’evento

«Ora rivendicare la contitolarità del marchio presuppone però l’intento, se la causa dovesse riconoscerla - ha aggiunto Restano - di assumere per il futuro il ruolo di co-organizzatore dell’evento, con tutto ciò che comporterebbe co-organizzare un evento insieme ad un soggetto al quale si è appena fatta una guerra, vincendola, oltre agli annessi e connessi (impegno organizzativo, responsabilità verso terzi). Dobbiamo anche valutare come porci di fronte ad altre manifestazioni analoghe. Io sono dell'idea di tentare una regolamentazione pattizia dell'uso dei marchi e, considerando che ci è stata riconosciuta la contitolarità del marchio e il valore della manifestazione, dare il patrocinio al Tor e promozionare l'evento sul sito della Regione

Il Consigliere Marguerettaz, nella replica, si è detto in disaccordo con l'Assessore: «Il fatto di avere la contitolarità non dà per scontato che si diventi co-organizzatori: nel momento in cui non ci fosse la contitolarità, se VdA Trailers decidesse di vendere il marchio, noi ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio impoverimento della comunità. È chiaro che la trattativa che feci nel 2016 fu infruttuosa perché il TAR non si era espresso, ma oggi credo che, visto che abbiamo deciso di non organizzare altre manifestazioni analoghe, è indispensabile che venga riconosciuta la piena contitolarità. Non c'è una possibilità intermedia: l'azione va fatta assolutamente prima della prossima edizione del Tor. La Giunta deve prendere una decisione e deve farlo approvando una delibera, perché poco o tanto il marchio del Tor ha un valore e non si può rinunciarvi senza un atto amministrativo, assumendosene le responsabilità conseguenti. Non facciamo melina per arrivare a settembre a dire che non c'è più tempo

SC

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Comunicato n° 409 del 14 luglio 2017
Parere favorevole allo schema di norma di attuazione sul coordinamento tra finanza statale e regionale

Nella seduta consiliare del 14 luglio 2017, il Consiglio Valle ha espresso parere favorevole all'unanimità sullo schema di decreto legislativo per la norma di attuazione dello Statuto speciale in materia di coordinamento e di raccordo tra finanza statale e regionale.

Il provvedimento, approvato il 23 giugno scorso dalla Commissione paritetica Stato-Regione e composto di otto articoli, rafforza l'autonomia finanziaria della Regione Valle d'Aosta attraverso la definizione di un quadro più chiaro e certo dei rapporti con lo Stato, che permetterà una migliore programmazione delle risorse finanziarie disponibili, tenendo presenti gli svantaggi strutturali permanenti propri del territorio montano, come previsto dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. In particolare, la norma contiene disposizioni che consolidano le competenze regionali in materia di istituzione dei tributi propri e autonomia nella determinazione delle relative aliquote, ma anche in materia di tributi locali, così come viene attribuita alla Regione anche la competenza in materia di tasse automobilistiche.

Il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e Autonomia", Alberto Bertin (ALPE), ha illustrato il provvedimento, ricordando che «si inserisce in un discorso più generalizzato che il Consiglio aveva affrontato con l'approvazione di un ordine del giorno che riguardava la zona franca prevista dall'articolo 14 dello Statuto speciale e che chiedeva di concentrarsi sulla manovrabilità fiscale della Regione. Un documento importante che avrà degli effetti positivi negli anni a venire, che darà maggiore stabilità ai rapporti finanziari Stato-Regione, che fornirà strumenti efficaci per orientare lo sviluppo economico della Valle e che consentirà di adattare i tributi alla nostra realtà. Si tratta di una norma senza oneri per lo Stato che accrescerà la nostra autonomia. A maggiore autonomia corrisponde maggiore responsabilità: l'autonomia non è soltanto sul versante della spesa ma anche su quello delle entrate e dovremo avere la capacità di utilizzare in maniera intelligente questa manovrabilità fiscale.»

Per il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri l'approvazione di questa norma «è un passaggio importante per l'autonomia della nostra Regione: questa norma vede applicare il principio di autonomia in un settore dove lo Stato aveva sempre esercitato una totale supremazia, con interventi brutali sui nostri bilanci. Finalmente potremo intervenire sui tributi locali, creando una fiscalità di vantaggio, attraverso la razionalizzazione dei tributi stessi. È una sfida impegnativa: come UVP, siamo particolarmente soddisfatti anche perché avevamo sollecitato di affrontare il problema producendo studi sul tema della fiscalità e della zona franca al fine di dare piena attuazione all'articolo 14 dello Statuto. Ci auguriamo che l'iter si concluda rapidamente in Consiglio dei ministri. Per noi la zona franca non è uno slogan, ma un obiettivo da perseguire cercando nuove vie a livello europeo

Il Capogruppo di AC-PNV, Antonio Fosson, ha affermato che «si tratta di un riconoscimento della specialità geografica e sociale della Valle d'Aosta in quanto territorio montano, di un consolidamento della nostra autonomia per quanto riguarda i tributi propri nonché di un maggiore autonomia sui tributi locali. Non è l'attuazione della zona franca ma è un passo in avanti nell'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta. Quando si discute con Roma in modo corretto c'è la possibilità di un accordo e di un lavoro proficuo

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha espresso «compiacimento per l'approvazione della norma da parte della Commissione paritetica in una fase di grande difficoltà nei rapporti con lo Stato. Apriamo una strada importante perché in questo momento il concetto di zona franca viene messo in discussione dalle direttive europee. Fondamentale la neutralità finanziaria dello Stato nei confronti della Regione: come ha detto il Presidente della Paritetica Louvin si tratta di un catalogo di opportunità. L'autonomia politica diventa reale se vengono riconosciute le competenze e l'autonomia finanziarie della nostra Regione

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha sottolineato che «quello delle norme di attuazione è un tema delicato che ha sempre avuto percorsi accidentati. Ricordo a titolo di esempio la norma sul catasto che, a sei anni dalla sua approvazione, non ha ancora trovato applicazione. Questa norma sul coordinamento della finanza era pronta da un anno, ma il suo iter si era fermato a causa del cambio di governo a livello nazionale. Il provvedimento ci potrà garantire competitività in alcune materie, come ad esempio prevedere facilitazioni per gli insediamenti industriali in Valle d'Aosta. Dare attuazione a questa norma va quindi nella logica di utilizzare al meglio determinate risorse tenendo conto anche delle disponibilità di bilancio. Seguiremo il percorso con molta attenzione

L'Assessore alle finanze Albert Chatrian ha definito questa norma «una nuova opportunità per la nostra Autonomia e per tutta la nostra comunità. Questa offerta nuova quindi è importante sia per i suoi principi fondanti, sia per la sua concretezza. Ma questa norma porta con sé anche una grande responsabilità: i suoi nuovi elementi ci danno la possibilità di ampliare il perimetro e la manovrabilità della tassazione. Si potranno quindi creare importanti condizioni per il rilancio del settore agricolo che noi consideriamo un settore di rilevanza fondamentale per la nostra Regione, anche da un punto di vista turistico e culturale, e anche quello produttivo naturalmente, il cui saldo dovrà essere invariato, creando le condizioni per ristrutturare le aziende modificando le aliquote. Altro aspetto importante è la possibilità di consolidare la programmazione finanziaria, quanto meno quella possibile, per garantire comunque certezza nel prossimo triennio. È importante evidenziare le facilitazioni potenziali: ci sarà una sfida finanziaria e culturale perché possiamo disporre di un bilancio armonizzato per far crescere la nostra fragile economia. Con questa norma potremo garantire alle comunità con più difficoltà i servizi essenziali

L'Assesseur à l'agriculture, Laurent Viérin, a affirmé: «On a lancé l'idée de reparler de zone franche comme UVP dans cette salle il y a deux ans, car cet acte nous permet de relancer l'idée d'avoir une autonomie financière et une autodétermination. De la 'zona franca' on a parlé seulement au temps des élections, puis on a oublié les intérêts des Valdôtains. Nous avons uni les forces, nous avons travaillé pour l'actualisation de la zone franche. Les mouvements politiques sont très importants, c'est à travers la politique qu'on peut intervenir pour trouver des solutions. C'est à travers un point commun qu'on démontre d'avoir des objectifs communs à mener afin d'aider notre communauté. Cet acte est l'exemple qu'on a été concrets pour affirmer certains principes.» Per l'Assessore, «questa norma di attuazione rappresenta anche un segnale importante per un settore delicato come l'agricoltura. Segna un passo di sviluppo della nostra autonomia in senso moderno e dà la possibilità di deduzioni anche totali in materia di tassi e tributi relativi all'agricoltura. Un grande risultato per il settore, che è in difficoltà

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha puntualizzato: «Oggi è importante poter pianificare la crescita del territorio, anche dal punto di vista economico. Questa norma è uno strumento evoluto, che richiede responsabilità, un cambio culturale che differenzia le politiche di approccio rispetto alla contribuzione individuale. Potremo avere maggiori possibilità per favorire i territori svantaggiati, anche creando politiche differenziate a seconda delle zone per quanto attiene ai tributi e alle imposte. Il lavoro della Commissione paritetica è stato impegnativo ma è stato condotto rapidamente, e di questo non possiamo essere che grati. È uno strumento che ci consentirà di recuperare dei ritardi, anche nei confronti di altre regioni a Statuto speciale che hanno già la possibilità di intervenire su quelle imposte il cui gettito va al 100% direttamente alle regioni stesse, penso in particolare all'IRAP, che è leva molto importante per lo sviluppo delle attività produttive e attrarre investimenti dall'esterno. Strada da fare ce n'è ancora: per applicare i contenuti della norma occorre che questa proposta sia approvata dal Governo centrale. Nei prossimi giorni, quando sarà attivato il tavolo di confronto con lo Stato in materia fiscale porteremo la questione della manovrabilità fiscale e chiederemo l'accelerazione dell'approvazione dello schema di norma. Presiederemo l'iter anche con il contributo dei Parlamentari valdostani

Lo schema di norma di attuazione dovrà ora essere trasmesso al Ministro per gli affari regionali per il prosieguo del suo iter, che si concluderà con l'approvazione del decreto legislativo da parte del Consiglio dei ministri.

SC-MM

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Comunicato n° 410 del 14 luglio 2017
Approvata una mozione contro il Trattato di libero scambio tra UE e Canada

 

Sollecitare il Parlamento e il Governo a impedire l'entrata in vigore in Italia del Trattato CETA, l'accordo di libero scambio commerciale tra Unione europea e Canada, adottando ogni iniziativa necessaria a ostacolarne la sua applicazione anche in via provvisoria e invitando i Parlamentari valdostani ad esprimere voto contrario alla ratifica del Trattato. È quanto chiede al Governo regionale una mozione approvata dal Consiglio Valle nella seduta del 14 luglio 2017. Il testo, presentato dal gruppo UVP e così emendato su proposta dell'Assessore Viérin e dei Consiglieri Testolin (UV) e Lanièce (EPAV) e come anche richiesto dal Consigliere Cognetta (M5S), ha ottenuto 31 voti favorevoli e 2 astensioni (PD-SVdA).

L'Assessore all'agricoltura, Laurent Viérin (UVP), ne ha illustrato i contenuti: «Abbiamo fatto nostro l'ordine del giorno presentato dalla Federazione regionale Codiretti della Valle d'Aosta volto a garantire un commercio libero e giusto e per un'Europa libera dal CETA (Comprehensive and Trade Agreement), il trattato che prevede l'abolizione dei dazi doganali e che contiene dei rischi per l'originalità e la qualità dei prodotti, in particolare nel settore dell'agroalimentare, con ricadute che potrebbero essere estremamente negative. Anche la Valle d'Aosta, che ha prodotti riconosciuti e garantiti, che è OGM free, ha il dovere di impegnarsi per contrastare questo trattato, sia per difendere i consumatori sia per tutelare la qualità e le denominazioni dei nostri prodotti. Non siamo contro il libero scambio, ma crediamo che questa sia una mozione di principio per affermare che una comunità è attenta all'identità, alla provenienza e alla qualità ed è contraria allo spregio delle regole che tutelano la salute e la qualità della vita delle persone.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha annunciato il voto positivo, ricordando che il suo Movimento si batte a tutti i livelli per contrastare questo trattato che «contrappone le grosse multinazionali ai piccoli produttori a danno di questi ultimi. Proporrei all'Assessore un emendamento alla mozione per invitare i Parlamentari valdostani a votare contro il trattato di ratifica quando sarà portato in Parlamento.»

Per il Consigliere di EPAV André Lanièce, «l'accordo presenta aspetti preoccupanti per il settore agricolo e per il consumatore. L'abbattimento quasi totale dei dazi attiverà l'importazione di quantità rilevanti di prodotti canadesi di basso costo, figli di regole, tradizioni e sicurezza alimentare diversi che comporteranno danni all'agricoltura italiana e valdostana. Da qui la piena sintonia con l'azione di Coldiretti sulla necessità di difendere le nostre produzioni, espressione di un'identità territoriale non riproducibile altrove, realizzate sulla base di specifici disciplinari di produzioni e sotto un rigido sistema di controllo. La tutela dell'agroalimentare locale è una scelta che la Regione percorre da tempo: ecco perché oggi, assieme a Coldiretti e al mondo agricolo valdostano, vogliamo sollecitare il Governo italiano a non ratificare il Trattato in cui su 291 denominazioni di origine solo 41 sono tutelate. È una questione di rispetto per i nostri agricoltori, per il loro lavoro, per l'identità produttiva della nostra e delle altre regioni italiane e per la sicurezza alimentare e la salute dei cittadini.»

Il Consigliere Renzo Testolin (UV) ha evocato «le varie iniziative realizzate nel tempo a tutela della specificità dei territori, della cultura, delle regole della produzione, della tutela dei consumatori e delle piccole realtà operanti in regione. Già nel 1952 è attivo il Consorzio per la tutela della fontina, mente in tempi più recenti, nel 2014, si è approvata l'IG (indicazione geografica) Génépy: sono solo esempi del lavoro svolto per tutelare l'autenticità dei nostri prodotti di qualità, dell'attenzione alle nostre produzioni particolari, alla valorizzazione delle materie prime. Si è lavorato per garantire le prerogative del prodotto nella realtà valdostana. Nel 2015 è stata anche attivata una sperimentazione innovativa per la tracciabilità dei prodotti, la loro autenticità e originalità. Sempre nel 2015, anno dell'Expo Milano, la Valle d'Aosta ha emanato la legge regionale sul divieto assoluto di coltivazioni OGM, facendo così diventare la nostra la prima Regione 'OGM free' in Italia. Questo trattato eliminerebbe tutto questo lavoro svolto dalla comunità valdostana. Anche se siamo molto piccoli dobbiamo far sentire la nostra voce. Le nostre produzioni non andranno a incidere sul commercio tra Europa e Canada, ma va tenuto presente che le più grandi esportazioni verso il Canada sono costituite proprio da vini, formaggi e prosciutto (quattro delle nostre cinque DOP). Anche la biodiversità sarebbe posta decisamente in secondo piano con questo trattato. Avremmo gradito, nelle premesse della mozione, un intervento che portasse all'attenzione anche altre valutazioni per rafforzare quelle della Coldiretti. Per questo, proponiamo due emendamenti per sottolineare le incongruenze di atteggiamenti europei e da parte statale, oltre che per sollecitare il coinvolgimento dei Parlamentari valdostani e lavorare in sinergia con altre regioni. Questo è un trattato che fa tutto tranne proteggere le produzioni locali, che spesso rappresentano l'arma più spendibile per mantenere le popolazioni nei nostri territori. La nostra regione è piccola ma lavora attivamente in favore di realtà peculiari che possono davvero fare la differenza.»

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha concordato sul fatto che questo trattato «colpirebbe l'agricoltura valdostana, causando gravissimi danni alle produzioni di qualità. Il rischio è che molte brutte copie entrino nel commercio europeo facendo concorrenza agli originali. È preoccupante anche l'aspetto degli investimenti, che prevede l'istituzione di un arbitro privato per regolare le cause tra privati e enti pubblici. In questo tribunale le cause possono essere unilaterali, ovvero possono fare causa alle istituzioni pubbliche i privati che si ritengono lesi da leggi che tutelano il bene pubblico. Non solo, questo trattato riduce i diritti del lavoro, non dà garanzia sul mantenimento dei diritti in Europa, mette a rischio il principio di precauzione, mette in pericolo i servizi pubblici, fa rientrare dalla finestra il trattato TTTIP, ad oggi congelato. Il mio voto favorevole alla mozione è convinto: se le regioni si fanno sentire al Parlamento, forse ci potrà essere un ripensamento sull'approvazione di un trattato così pericoloso per la nostra economia.»

Il Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio" Alessandro Nogara (UVP) ha riferito: «Nel corso dei recenti lavori dell'APF, il rappresentante del Canada ha affermato che per sostenere l'agricoltura il suo Stato spende 2 miliardi 800 milioni all'anno, che vengono impegnati per far fronte ai danni causati da condizioni meteo avverse, ma soprattutto per aiutare le aziende del settore per acquistare e usare sostanze vietate nel nostro Paese. E continuano a produrre formaggi denominati fontina, asiago, parmesan, senza porsi problemi sull'originalità, e tantomeno sulle conseguenze sulla salute legate all'uso di antibiotici e sostanze tossiche. Noi invece questi problemi ce li poniamo, e siamo seriamente preoccupati. Un impianto industriale perduto può conoscere una sua rinascita, mentre un allevamento o insediamento agricolo che si spegne non torna più. E questo può capitare nella nostra Valle d'Aosta.»

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha parlato di inopportunità che l'Italia ratifichi l'accordo internazionale con il Canada: «Innanzitutto perché il Canada non ha firmato le convenzioni sulla protezione dei diritti dei lavoratori, che per noi sono fondamentali, e questo genera una concorrenza sleale nei confronti di quei paesi che invece lo hanno fatto; in secondo luogo, questo Paese ha regole meno ristrettive sulla produzione agroalimentare e questo può comportare rischi per la salute dei consumatori; infine, il CETA colpisce il Made in Italy agroalimentare, e non possiamo accettare che i canadesi possano produrre impunemente la Fontina usurpando un marchio di tradizione per la cui produzione sono state fissate regole restrittive. Una regione come la nostra che ha sempre cercato di garantire dignità agli agricoltori non può non pronunciarsi contro un trattato che andrebbe ad acuire le diseguaglianze.»

Il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier ha osservato: «Il contenuto del CETA è molto pesante da sostenere, soprattutto per le realtà di montagna come la nostra. Le maglie dei controlli sono molto aperte rispetto a quelle italiane. È il consumatore che decide: nei momenti di crisi i prodotti di qualità vengono scartati per mancanza di denaro. Ritengo che ci si sarebbe dovuti confrontare prima in Commissione sulla questione del libero scambio. Non solo: essendo difficile valutare l'impatto dei cambiamenti previsti da questo trattato, abbiamo ancora tempo per un approfondimento in Commissione. Senza questo passaggio, mancano elementi di valutazione precisi, è pertanto difficile esprimersi su questa mozione.»

L'Assessore al turismo e commercio, Claudio Restano, ha osservato che «l'identità, la qualità, la tracciabilità, la denominazione dei nostri prodotti sono i pilastri rispetto ad una strategia di promozione del territorio dal punto di vista turistico e commerciale. La caratterizzazione dei prodotti enogastronomici e la qualità ci permettono, infatti, di fare un'azione di marketing molto importante a favore della Valle d'Aosta. Il compito che dobbiamo svolgere è quello di tutelare le corrette pratiche commerciali, perché sono queste che penalizzeranno i nostri piccoli produttori. Il nostro compito è quello di rimarcare la nostra particolarità e la nostra autonomia prendendo una posizione forte su questo argomento.»

L'Assessore all'agricoltura, Laurent Viérin, nella replica, ha osservato che «voler prendere tempo è una scusa per non decidere: l'argomento, per chi era interessato, è stato dibattuto nelle Commissioni. Se non approviamo oggi la mozione, la nostra posizione arriverà a "babbo morto", ossia a trattato ratificato dal Parlamento. Io credo che per la comunità conti che il Consiglio Valle si esprima e assuma una posizione, in un modo o nell'altro.»

SC

 

 

 

 

 

 

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Comunicato n° 411 del 14 luglio 2017
Approvata una risoluzione sulla quotazione in borsa della CVA spa

Al termine dell'adunanza del 13 e 14 luglio 2017, il Consiglio Valle ha approvato, con 33 voti a favore e il voto contrario del Consigliere del M5S Cognetta, una risoluzione in merito alla quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque, la società partecipata dalla Regione per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il testo, depositato in Aula dai gruppi UV, UVP, ALPE, AC-PNV, EPAV e PD-SVdA, impegna il Governo regionale a comunicare a CVA spa, per il tramite della finanziaria regionale Finaosta, la necessità che i documenti necessari all'eventuale quotazione e alla valorizzazione delle azioni della società, ovvero il Piano industriale, il Piano strategico e il Prospetto informativo siano predisposti secondo le best practices di mercato senza che agli stessi siano apposte scadenze; ad acquisire, esaminare e valutare attentamente i risultati qualitativi del Piano strategico e del Piano industriale elaborati da CVA spa; a effettuare, sulla base di questi risultati, tutti i dovuti approfondimenti sia in merito alla percentuale ottimale di azioni da immettere sul mercato sia in relazione alle migliori modalità di impiego delle entrate conseguenti alla vendita della percentuale di azioni, aprendo il dibattito a livello politico e con piena condivisione dei risultati con il Consiglio regionale; a rendere edotta la popolazione valdostana di tutte le valutazioni e i benefici illustrando le eventuali modalità di attuazione; a valutare la nomina di un advisor da parte di Finaosta spa o direttamente da parte dell'Amministrazione regionale che possa fornire un adeguato supporto all'azionista nella valutazione dell'operazione nel suo complesso.

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha evidenziato: «Riprendiamo questo importante tema specificando le criticità e le esigenze da valutare, tenendo anche conto della possibilità di nominare un advisor che possa fornire adeguato supporto all'azionista. Non si tratta di rivedere la posizione sulla quotazione, ma dobbiamo avere ben chiari tutti gli elementi. È importante che, sulla base delle risultanze collegate al piano strategico e al piano industriale, ci sia la possibilità di valutare l'insieme della questione. È una risoluzione che precisa meglio gli atti da attivare per escludere dubbi sui passi successivi

La Capogruppo di ALPE Patrizia Morelli ha precisato: «Non diamo per scontata la quotazione in borsa di CVA, ma concordiamo nel voler fare un percorso di valutazione, di informazione, per permettere di giungere alla decisione che sia la più corretta, consapevole e comprensibile per i cittadini, che vada in un senso o un altro

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha affermato: «Queste valutazioni arrivano tardive. Non voterò questa mozione

Il Capogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha annunciato il voto favorevole: «Ribadiamo l'esigenza di valutare nell'immediato tutti i documenti che porteranno alla quotazione in borsa di CVA. È importante rendere edotta la popolazione su questo passo così rilevante per la nostra regione. Bisogna anche capire l'utilizzo dei soldi che deriveranno da questa operazione

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha dichiarato: «Non ho firmato la mozione perché qualsiasi ipotesi sull'operazione non è a mio avviso attuabile, perché prima bisogna disporre di tutti i documenti. L'impegnativa riprende preoccupazioni che avevamo già espresso, come l'inserimento della figura dell'advisor; è un'impegnativa non completa, che comunque voterò perché bisogna fare tutte le valutazioni opportune nell'interesse dei valdostani

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha motivato il voto favorevole: «Questa mozione consente un approfondimento che giudichiamo importante. Teniamo conto che stiamo parlando di risorse che appartengono comunque ai valdostani, anche se in disponibilità della Giunta attraverso le sue controllate. Invochiamo la massima trasparenza di questo processo

Il Consigliere del gruppo Misto Andrea Padovani ha condiviso «i dubbi sull'avvio della quotazione in borsa e sui benefici che ne potrebbero derivare. Auspico uno stop, un approfondimento politico su un processo che non è affatto concluso. La politica deve confrontarsi coi valdostani per poter giungere ad una decisione condivisa. Il mio voto alla mozione è dunque favorevole

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «

La risoluzione presentata ribadisce quella recentemente approvata dal Consiglio Valle e integra alcune puntualizzazioni. Il piano strategico e il piano industriale in corso di acquisizione, come già previsto e come ribadito dalla risoluzione, porranno l’azionista nella condizione di poter adottare le scelte definitive più adeguate sia nell’interesse dello sviluppo della società sia per le opportunità che la quotazione offrirà per il rilancio della Regione attraverso le risorse derivanti dall’operazione. È inoltre importante che questo sia un processo condiviso e chiaro anche attraverso la messa a disposizione degli elementi di valutazione necessari alla popolazione valdostana.»

I lavori dell'Assemblea sono terminati. Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 26, giovedì 27 e venerdì 28 luglio 2017, alle ore 9.00.

 


MM

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