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Riunione del Consiglio regionale del 20 e 21 giugno 2017

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Comunicato n° 326 del 14 giugno 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Martedì 20 e mercoledì 21 giugno 2017, alle ore 9.00, il Consiglio regionale si riunirà in seduta ordinaria per esaminare un ordine del giorno composto di 35 oggetti, tra cui 8 interrogazioni, 19 interpellanze, 2 mozioni e un disegno di legge.

Il disegno di legge in discussione riguarda il primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017/2019 e riconoscimento di debiti fuori bilancio. Il provvedimento, su cui relaziona la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, lo scorso 12 giugno ha ricevuto il parere favorevole a maggioranza della seconda Commissione "Affari generali".

I Consiglieri saranno anche chiamati ad esaminare la relazione del Presidente della Regione sull'attuazione del Titolo II "Principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione" della legge regionale 4 agosto 2009, n. 30 in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione.

In merito alle interrogazioni, una è stata presentata congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine per chiedere notizie dell'elaborazione di un bando per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica situati nel Comune a Saint-Pierre, mentre i gruppi PD-Sinistra VdA e UV hanno voluto approfondire il fabbisogno della figura della Guida escursionistica naturalistica.

I Consiglieri Elso Gerandin e Andrea Padovani del gruppo Misto hanno invece voluto conoscere i criteri di individuazione delle banche incaricate della gestione dei servizi per la quotazione in borsa della società CVA.

Il Movimento 5 Stelle ha depositato tre interrogazioni: adozione di provvedimenti per la limitazione dei fenomeni di proliferazione dei cinghiali e di diffusione della processionaria del pino; tempistica per l'esecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato in merito alle richieste di accesso agli atti della Casinò de la Vallée e della CVA; requisiti previsti per la copertura del posto di dirigente della struttura sicurezza e logistica.

Le restanti due interrogazioni sono state poste dal gruppo PD-SVdA a proposito delle tipologie di contratti esistenti per il personale dell'Azienda USL e della situazione degli organici del servizio trasporto infermi.

In merito alle interpellanze, una è stata depositata dal gruppo ALPE sugli interventi previsti all'area del Teatro romano di Aosta, mentre un'altra sarà illustrata dai Consiglieri Elso Gerandin e Andrea Padovani del gruppo Misto per approfondire l'avvio di una verifica sulla trasparenza delle procedure adottate per la quotazione in borsa della società CVA.

Sei invece saranno le interpellanze discusse dal Movimento 5 Stelle: costituzione di una Commissione speciale per l'esame della documentazione riguardante forniture effettuate all'Associazione Forte di Bard; stabilizzazione del personale addetto all'assistenza dei malati di Alzheimer; ipotesi di divieto di conferimento di incarichi, da parte di enti partecipati dalla Regione, ad amministratori o professionisti sottoposti ad inchieste giudiziarie; sottoscrizione di nuovi accordi per la ripartizione delle mance alla Casa da gioco; ritardi nella realizzazione del parcheggio e dell'area verde presso la Nuova Università Valdostana; interventi di recupero di un'area in località Saint-Roch a Issogne.   

Il gruppo PD-SVdA ha presentato tre iniziative riguardanti il ripristino del servizio di agopuntura per malati oncologici, il rinnovo della convenzione tra l'USL e la Federazione dei Volontari del Soccorso e lo stato di avanzamento del Piano di valorizzazione dei beni di proprietà regionale.

Sono quattro le interpellanze del gruppo Union Valdôtaine: illustrazione alla competente Commissione consiliare delle criticità riscontrate nell'applicazione della legge regionale n. 20/2016 sulle società partecipate dalla Regione; presentazione di una proposta di riorganizzazione del comparto turistico; tempistica per la realizzazione dell'impianto per il tiro a volo nel comune di Châtillon; realizzazione dei collegamenti intervallivi Aosta-Pila-Cogne e Valtournenche-Ayas-Gressoney.

Altre due interpellanze sono state depositate congiuntamente dai gruppi PD-SVdA e EPAV: la prima riguarda la soluzione delle problematiche relative alle prenotazioni presso il Poliambulatorio di Donnas, la seconda l'organizzazione dei servizi inerenti il nuovo polo scolastico di Verrès.

Anche i gruppi UV e EPAV hanno presentato due interpellanze congiunte: ruolo dei croupier polivalenti all'interno della Casinò de la Vallée spa e modalità attuative degli standard relativi all'assistenza ospedaliera in Valle d'Aosta.

Infine, all'ordine del giorno figurano due mozioni: la prima, del Movimento 5 Stelle, invita i Parlamentari valdostani a proporre modifiche al decreto sulle vaccinazioni; la seconda, a firma dei Consiglieri del gruppo Misto Gerandin e Padovani e del Consigliere di ALPE Bertin riguarda le modifiche al decreto legislativo 175/2016 in materia di società a partecipazione pubblica.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 335 del 19 giugno 2017
Iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 20, e dopodomani, mercoledì 21 giugno 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da sette punti.

Sono state iscritte tre interrogazioni a risposta immediata: la prima, del gruppo M5S, riguarda l'accredito dei giornalisti in occasione della conferenza stampa settimanale della Giunta regionale; la seconda, del gruppo EPAV, è relativa alla problematica delle assegnazioni di emergenza abitativa da parte del Comune di Aosta; la terza, del gruppo UV, concerne la situazione dei pagamenti delle misure previste dal Programma di sviluppo rurale alle aziende agricole da parte di AGEA (Agenzia delle erogazioni in agricoltura).

All'ordine del giorno vi sono anche il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale in materia di aiuti per danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali e la proposta di legge dei gruppi UV, EPAV e PD-SVdA sulle misure urgenti a sostegno del comparto agricolo a fronte dei danni causati dalle calamità naturali che hanno colpito la Regione autonoma Valle d'Aosta nell'aprile 2017. In merito, la terza Commissione "Assetto del territorio" lo scorso 13 giugno ha espresso parere favorevole unanime su di un nuovo testo normativo condiviso risultante dal coordinamento dei due progetti.

Sempre riguardo all'attività normativa, l'Aula discuterà due proposte di legge in materia di elezioni regionali: la prima è stata depositata dai Consiglieri Bertin (ALPE), Borrello (SA), Fabbri (UVP), Fosson (PNV), Gerandin e Padovani (GM) e disciplina in via sperimentale la procedura di scrutinio centralizzato dei voti, mentre la seconda dai Consiglieri Fabbri (UVP), Morelli (ALPE), Fosson (PNV), Farcoz (UV), Follien (UV), Contoz (UV), Gerandin (GM), Baccega (EPAV) e Borrello (SA) e riguarda alcuni aspetti del meccanismo elettorale. Nel corso della riunione della prima Commissione "Istituzioni e autonomia" del 15 giugno, il primo testo ha ottenuto il parere favorevole a maggioranza, con l'astensione del gruppo UV; il secondo il voto contrario del Consigliere del Gruppo Misto Andrea Padovani.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 42 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

SC

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Comunicato n° 337 del 20 giugno 2017
Communications du Président Andrea Rosset

Le Président du Conseil de la Vallée, Andrea Rosset, a ouvert les travaux de l'Assemblée convoquée aujourd'hui, mardi 20, et demain, mercredi 21 juin 2017, pour discuter un ordre du jour composé de 42 objets.

Le Président a salué le retour en Salle du Chef de groupe du M5S Stefano Ferrero, qui a été absent pendant une longue période pour des raisons de santé: «Caro collega - a-t-il dit le Président Rosset -, sappiamo che non hai risolto del tutto i tuoi problemi, ma conosciamo il coraggio e la caparbietà che ti accompagnano in questa lotta contro la malattia come nella tua azione politica. Ti porgiamo il nostro benvenuto e ti auguriamo un buon proseguimento del tuo lavoro.»

Par la suite, le Président Rosset a communiqué le calendrier des séances de juillet 2017 à janvier 2018 de l'Assemblée suite aux décisions de la Conférence des Chefs de groupe.

Le calendrier est le suivant:

 

SC

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Comunicato n° 338 del 20 giugno 2017
Interrogazione a risposta immediata sull'emergenza abitativa ad Aosta

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, con un'interrogazione a risposta immediata, ha posto l'accento sulle assegnazioni di emergenza abitativa nel comune di Aosta.

«Nei giorni scorsi - ha ricordato il Consigliere Baccega -, circa 76 famiglie hanno ricevuto una lettera con la quale il Comune di Aosta comunica l'intenzione di riprendere in esame le assegnazioni di emergenza abitativa. Visto che in più incontri si era evidenziata all'Amministrazione comunale la necessità di regolamentare tali assegnazioni e che, in questo caso, sarà importante fare attente valutazioni pratiche, vorrei conoscere i provvedimenti adottati per risolvere la problematica di questi nuclei familiari

L'Assessore alle opere pubbliche ed edilizia residenziale pubblica, Stefano Borrello, ha riferito che «si tratta di una problematica legata all'Amministrazione comunale: gli alloggi sono infatti assegnati con atti del Comune di Aosta a nuclei a suo tempo riconosciuti di emergenza abitativa; ora bisogna vedere se esistono ancora i requisiti, capire la tipologia e la durata dei contratti. Ad oggi non vi è documentazione in possesso della Regione. Sarà quindi l'attuale Amministrazione comunale a dover risolvere la situazione con responsabilità annesse e connesse. Come Regione auspichiamo che questa problematica sia affrontata e risolta nell'interesse dei nuclei familiari coinvolti bisognosi e che si definiscano le responsabilità, anche pregresse, di chi ha portato a questa imbarazzante situazione

Il Capogruppo Baccega ha quindi replicato che «la risposta dell'Assessore è puro burocratese: qui si rischia uno scempio sociale. È possibile che queste famiglie escano dalla graduatoria per poche centinaia di euro, ma questi sono nuclei bisognosi. Ricordo all'Assessore che è la Regione che detta le politiche della casa anche per i Comuni e lo invito a monitorare la tematica


SC

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Comunicato n° 339 del 20 giugno 2017
Interrogazione a risposta immediata sui pagamenti AGEA agli agricoltori

La situazione dei pagamenti delle misure previste dal Programma di sviluppo rurale alle aziende agricole da parte dell'Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura-AGEA è tornata all'esame del Consiglio Valle con un'interrogazione a risposta immediata del gruppo UV discussa nella seduta del 20 giugno 2017.

«Visti i continui annunci dell'attuale Assessore all'agricoltura in merito a soluzioni concrete per risolvere la problematica del pagamento delle spettanze agli agricoltori valdostani da parte di AGEA relativamente alle annualità 2015 e 2016 - ha evidenziato il Consigliere Renzo Testolin -, vorremmo avere un quadro della situazione a partire dal 10 marzo 2017

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, ha risposto: «La situazione che oggi si cerca di risolvere era in totale stallo, non esisteva neanche una convenzione tra Assessorato e AREA VdA. I nostri funzionari e uffici sono al lavoro per risolvere le criticità. A fronte di questo disastro, abbiamo dato la disponibilità degli anticipi, posticipando però la data di restituzione di un anno, dando respiro alle aziende. Abbiamo ricevuto 490 domande per una somma di 6 milioni 600 mila euro. In questi ultimi tre mesi, per il 2015 nella misura 10 sono state liquidate 503 aziende (35,3% sul totale delle aziende) per un totale di 732 mila euro (30% della misura); sulla misura 13 sono state liquidate 48 aziende (2.3%) per un totale di 392 mila euro (5.5% dei 7,2 milioni relativi alla misura). Per l'annualità 2016 non sono invece previsti pagamenti. In soli tre mesi abbiamo fatto ben di più del passato. Oggi stiamo continuando a lavorare anche per la risoluzione delle varie anomalie. Relativamente ai pagamenti, oggi non daremo previsioni di date, ma assicuriamo la risoluzione dei problemi; inutile annunciare date poi puntualmente disattese. L'anticipo già accordato ha messo in condizione di serenità le nostre aziende. Nell'attesa del 30 giugno 2018, quando AGEA dovrà per forza provvedere ai pagamenti, lavoreremo per risolvere le criticità

Il Consigliere Testolin, nella replica, ha commentato: «Abbiamo aspettato 100 giorni dalle prime foto dell'Assessore con i dirigenti romani e oggi la risposta non è stata chiara né tanto meno corretta. La verità è che in questi 100 giorni i pagamenti sono stati prossimi allo zero. La nostra intenzione è di confermare la nostra disponibilità per aiutare gli agricoltori. Il nostro atteggiamento non era polemico. Si è soltanto in parte capitalizzato un lavoro svolto con molte difficoltà in quattro anni, perché è davvero complicato rapportarsi con Roma. I problemi riguardano gli agricoltori, e per andare loro incontro ribadiamo l'intenzione, se lo si ritiene opportuno, di lavorare congiuntamente per risolvere un problema che sta a cuore a tutti

MM

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Comunicato n° 340 del 20 giugno 2017
Interrogazione sull'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

Un'interrogazione posta congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine nella seduta del 20 giugno 2017 ha riguardato l'assegnazione di sei alloggi di edilizia residenziale pubblica nel comune di Saint-Pierre.

I Consiglieri, rilevato come questi alloggi, acquistati dal Comune di Aosta e resi abitabili dall'ARER dopo interventi di manutenzione a partire dal gennaio 2017, siano tuttora vuoti, nonostante le esigenze manifestate dal Comune di Saint-Pierre, hanno voluto sapere se sia stata sollecitata l'elaborazione di un bando per l'assegnazione in tempi brevi.

L'Assessore all'edilizia residenziale, Stefano Borrello, ha risposto: «Affrontiamo problemi che ereditiamo dall'ex Assessore: gli alloggi sono stati consegnati l'8 novembre 2016 e non a gennaio 2017, ma non c'è stata nessuna comunicazione tra Agenzia regionale per l'edilizia residenziale-ARER, Comune e Regione. L'unica comunicazione è del 30 marzo 2017 tra Comune di Saint-Pierre e ARER, quando l'Amministrazione municipale segnalava la mancanza di risorse. In una logica più generale, nell'impostare le linee guida per la gestione dell'edilizia residenziale pubblica, ci siamo posti il problema di come superare le difficoltà dei Comuni, condivise da molti, di gestire i bandi a livello locale. L'idea è quella di proporre al CELVA la previsione di un bando regionale unico da affidare all'ARER nel 2018, consentendo la realizzazione di tre obiettivi: uniformare la gestione delle politiche abitative in ambito regionale; sollevare i Comuni da oneri gestionali e finanziari; consolidare il ruolo dell'ARER nella gestione del patrimonio edilizio pubblico

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, nella replica, si è detto totalmente insoddisfatto: «È vero che ho gestito le politiche della casa e gli indirizzi li ho dati io, sulla base di questo pongo delle domande: quindi, a fronte di alloggi vuoti a Saint-Pierre e vista la necessità per le famiglie, chiedo se l'Assessorato in questi cento giorni di Giunta del "fare" si sia mosso per risolvere i problemi. Invito l'Assessore a fare in modo che questi alloggi vuoti vengano assegnati al più presto

SC

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Comunicato n° 341 del 20 giugno 2017
Interrogazione sul fabbisogno della figura della guida escursionistica naturalistica

La figura della guida escursionistica naturalistica è stata l'oggetto di un'interrogazione presentata dai gruppi PD-SVdA e Union Valdôtaine nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017.

I Consiglieri hanno rappresentato l'esigenza da parte degli operatori del settore turistico di prevedere corsi di formazione per l'abilitazione di una ulteriore quota di guide escursionistiche, che possano integrare quelle già abilitate a seguito del percorso di formazione. Considerato il potenziale occupazionale di tale abilitazione, i Consiglieri hanno chiesto se sia stata effettuata un'analisi del fabbisogno; quando sarà organizzato il prossimo corso, il numero di candidati ammessi e le risorse con cui sarà finanziato.

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, ha riferito che «i soggetti abilitati a svolgere la professione di guida escursionistica naturalistica in Valle d'Aosta, ai sensi della legge regionale n. 1/2003, sono 307; di questi, 143 risultano regolarmente iscritti all'elenco regionale e quindi potenzialmente operanti sul territorio. Gli uffici regionali, in collaborazione con le varie associazioni del settore turistico, hanno avviato ad aprile 2017 un monitoraggio puntuale sulla domanda di questo tipo di figura: al momento, non è stata ravvisata la necessità di procedere a nuovi corsi di formazione, in quanto il numero di soggetti abilitati è già particolarmente consistente e il territorio non sembra manifestare particolari esigenze da questo punto di vista. Inoltre, è stato depositato un ricorso al Consiglio di Stato a seguito della sentenza del TAR della Valle d'Aosta che, tra le altre cose, ha chiamato in causa la costituzionalità della legge regionale sulle professioni turistiche, in pendenza del quale non è oggettivamente consigliabile procedere all'organizzazione di nuovi corsi

L'Assessore Restano ha evidenziato, invece, «la richiesta da parte del territorio di creare la figura di accompagnatore di media montagna, molto similare a quella della guida escursionistica e già attiva in altre regioni (Piemonte, Trentino): allo stato attuale sarebbe quindi sconsigliabile organizzare corsi mettendo in concorrenza due figure che lavorano nello stesso ambiente. Bisognerà quindi cercare di coordinare le varie richieste nell'attesa della pronuncia del Consiglio di Stato. Certo è che questi mestieri rappresentano un potenziale di lavoro per i molti giovani che nutrono interesse nei confronti della montagna

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «Ricordo che molte delle persone iscritte non praticano la professione. Alcuni gestori di rifugi alpini, ma anche altre associazioni di categoria del turismo, hanno manifestato un grande bisogno di queste figure professionali, tant'è che pare esistano fenomeni di abusivismo. Bisogna quindi trovare un percorso, che in parte era già stato indicato dall'allora Assessore Marguerettaz: compensare una situazione di carenza e risolvere il problema della costituzionalità della figura di guida escursionistica andandola a integrare alla figura dell'accompagnatore di media montagna. Creeremmo così un'ulteriore opportunità di lavoro per molti giovani cui piace la montagna ma che non intendono diventare guide alpine. Do la mia disponibilità a collaborare per cercare di coordinare le varie leggi e definire la creazione di questa figura di accompagnatore di media montagna, già presente in altre regioni

SC

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Comunicato n° 342 del 20 giugno 2017
Interpellanza sulle forniture all'Associazione Forte di Bard

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 20 giugno 2017 il Movimento 5 Stelle ha voluto fare il punto sulla situazione delle forniture effettuate all'Associazione Forte di Bard

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha riferito: «Già nel 2013 erano state segnalate anomalie sui prezzi praticati all'Associazione Forte di Bard da parte di un fornitore di generi alimentari. È quindi opportuno accertare se possano sussistere condotte indirettamente foriere di un danno erariale alla Regione. Per questo, chiedo al Governo regionale di promuovere la costituzione di una Commissione speciale per esaminare la documentazione ed accertare eventuali danni alle casse regionali. Invoco la trasparenza tanto sbandierata, anche perché stiamo parlando di soldi dei valdostani.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha spiegato: «Appena insediati, abbiamo intrapreso un percorso di ristrutturazione, che prevede la rivisitazione della governance per un distacco tra potere di governo e quello di indirizzo. Vogliamo dar fede ai nostri intendimenti e quindi si andrà in questa direzione. Il tempo necessario sarà di alcuni mesi, visto che l'azienda si presenta destrutturata. L'impegno è massimo

Il Presidente Marquis ha poi aggiunto: «Come noto, sono in corso delle indagini giudiziarie in merito a specifiche forniture del Forte di Bard. Riteniamo pertanto che non sia opportuno sovrapporre altre iniziative alle indagini in corso, che, se del caso, forniranno agli organi competenti anche gli elementi per valutare l’esistenza di eventuali danni erariali. Abbiamo anche avuto modo di riscontrare che le Commissioni speciali non consentono ai Consiglieri di reperire ulteriori elementi rispetto ai lavori delle Commissioni consiliari ordinarie

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha osservato: «La Magistratura e la Corte dei Conti sono indipendenti. Affermare di voler lasciare lavorare la Magistratura è una scusa; c'è una sorta di omertà cavalleresca tra colleghi che viene rispettata. Si parlava di tempesta di cambiamento, ma io non ravviso nemmeno i segni di una brezza

MM

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Comunicato n° 343 del 20 giugno 2017
Iniziative sulla quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque

Nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017, i Consiglieri Elso Gerandin e Andrea Padovani del gruppo Misto hanno voluto tornare sul tema della quotazione in borsa della società Compagnia Valdostana delle Acque presentando un'interrogazione e un'interpellanza.

Con la prima iniziativa i Consiglieri hanno chiesto delucidazioni sui criteri e sulle spese della selezione dei "consulenti finanziari" e del "primario consulente finanziario"; hanno inoltre voluto conoscere i criteri secondo cui sono state invitate 3 banche americane, 2 francesi, 1 svizzera, escludendone altre qualificate.

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha precisato: «Per un “consulente finanziario” non è stata fatta una gara ma, nel rispetto delle procedure aziendali, si è proceduto ad un incarico fiduciario. Per il secondo “consulente finanziario” non si è proceduto a gara in quanto la prestazione è stata svolta a titolo gratuito. I “consulenti finanziari” e il “primario consulente finanziario” sono le società Equita Sim spa e Societé Generale

«Complessivamente i costi sostenuti ammontano a 30 mila euro, di cui 10 mila ancora da fatturare, oltre a spese fino ad un massimo di 2.500 euro (importo ad oggi non fatturato). I capitolati sono stati redatti all’interno della società dopo avere svolto ricognizioni su imprese che hanno già avuto esperienze di IPO (Offerta Pubblica Iniziale) e secondo le migliori prassi di mercato. Gli istituti invitati sono stati individuati da CVA fra i migliori operatori di mercato in modo da rappresentare completamente il mercato nazionale ed internazionale. Goldman Sachs ha comunicato di non presentare la candidatura per evitare possibili conflitti d'interesse; Morgan Stanley ha declinato l’invito senza fornire motivazioni

«Equita - ha sottolineato il Presidente Marquis - è stata individuata in quanto società di intermediazione tra le più attive sulle IPO nazionali; oltre all’attività di advisor, svolge e ha svolto attività di Global Coordinator e Bookrunner per quotazioni di società sulla Borsa Italiana; è anche leader nella ricerca sul mercato italiano per investitori istituzionali

Il Consigliere Elso Gerandin ha replicato: «Questa risposta non mi tranquillizza per nulla. In effetti, le migliori prassi di mercato seguono un iter ben codificato, peccato che CVA non abbia seguito questa strada. Il primo passo da compiere sarebbe stato nominare un advisor. La nomina di Equita è in netto contrasto con un percorso trasparente della quotazione in borsa: non c'è stato nemmeno un avviso. Giudico poi anche negativamente l'esclusione del mercato inglese. Dubito che sia stata compiuta la scelta migliore per i cittadini

I Consiglieri hanno poi interpellato la Giunta regionale in merito alla selezione delle banche del consorzio di collocamento e alla commissione di valutazione delle offerte. «Ci interessa anche sapere - ha evidenziato il Consigliere Elso Gerandin -, se la Giunta intenda avviare una verifica puntuale sulla trasparenza delle procedure messe in atto sinora per la quotazione di CVA

 

Il Presidente della Regione Marquis ha riferito: «In merito alla selezione delle banche, la maggior parte degli istituti ha indicato una ripartizione tra un minimo dello 0% per investitori retail e 100% per investitori istituzionali ed un massimo dello 15% per investitori retail e 85% per investitori istituzionali. Solo due istituti hanno indicato quale quota massima destinata agli investitori retail il 30% dell’offerta di collocamento. La maggior parte degli istituti ha evidenziato come gli investitori istituzionali siano ampiamente in grado di coprire più volte l’offerta e come il collocamento sul mercato retail di parte del capitale flottante, considerato il profilo di CVA, non inciderebbe sul risultato dell’operazione. È emerso, inoltre, che rivolgersi al mercato retail risulterebbe maggiormente oneroso per l’incremento, da un lato, degli adempimenti e dei controlli e, dall’altro, dei costi connessi alle attività di marketing dell’operazione.»

«La politica potrà decidere a che tipologia di mercato rivolgersi - ha evidenziato il Presidente Marquis -. CVA ritiene che anche qualora si optasse per il retail, la prassi prevedrebbe l’estensione al pubblico indistinto in Valle d'Aosta e nel resto del territorio italiano e, in considerazione della potenziale limitata porzione di offerta, una banca con oltre 800 filiali sull’intero territorio italiano potrebbe essere adeguata. Nell’ambito di una potenziale offerta indirizzata ad investitori istituzionali e retail, è prassi individuare e fare costituire, anche successivamente all’avvio del processo di quotazione, un consorzio di collocamento e garanzia, con l'obiettivo di includere altre istituzioni bancarie per massimizzare i risultati dell'offerta retail

Passando poi a parlare della Commissione di valutazione, il Presidente della Regione ha comunicato: «Dall’avvio della procedura sino al 26 gennaio 2017, la composizione è stata la seguente: il Presidente CVA in quanto Presidente della Commissione, l'Amministratore delegato CVA e il Direttore generale CVA. In seguito poi alla risoluzione del Consiglio regionale del 25 gennaio che prevedeva la rimozione dai propri incarichi del Presidente e del Direttore generale, è stata individuata una nuova Commissione, composta dall' Amministratore delegato CVA, dal Direttore amministrazione finanza e controllo di gestione e dal Responsabile funzione acquisti e appalti. Terminati i lavori, la Commissione ha sottoposto gli esiti della procedura al Consiglio di amministrazione di CVA, che li ha approvati subordinando la sottoscrizione dell’incarico ai due Global Coordinator ed al Joint Bookrunner all’approvazione di Finaosta. Il 27 febbraio Finaosta ha comunicato il parere positivo, mentre il 3 marzo CVA ha comunicato a tutti gli operatori partecipanti i nominativi degli aggiudicatari. La procedura è precedente al nostro insediamento e ritengo che il Governo che ci ha preceduto abbia avuto modo di conoscere gli esiti e le modalità con cui la procedura è stata condotta. Dal 10 marzo, stiamo conducendo un attento monitoraggio, a garanzia di un procedimento corretto che vada in favore della comunità

Il Consigliere Elso Gerandin ha ribadito le proprie preoccupazioni: «Non essendoci più alcun obbligo di quotazione, nell'interesse dei valdostani, proprio per rispettare il principio di trasparenza, si fermino le bocce e si faccia il punto della situazione. Siamo tutti a conoscenza di questo percorso, ma più andiamo avanti e meno si capisce il vantaggio di questa operazione. Spieghiamo ai cittadini ciò che si sta facendo. Le basi devono necessariamente posare sulla trasparenza, invece sinora c'è stata troppa improvvisazione. Occorre avere il tempo per riflettere e chiarire se sia conveniente per tutti i valdostani proseguire su questa strada

 

MM

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Comunicato n° 344 del 20 giugno 2017
Interpellanza sui croupier polivalenti al Casinò di Saint-Vincent

Con un'interpellanza posta nella seduta consiliare del 20 giugno 2017 i gruppi Union Valdôtaine e EPAV sono tornati a parlare della Casa da gioco di Saint-Vincent, approfondendo il ruolo dei croupier polivalenti, ossia i croupier abilitati a fare più giochi lavorati.

«Attualmente - ha spiegato il Consigliere Aurelio Marguerettaz (UV) - solo una quarantina dei circa 100 giovani valdostani formati a partire dal 2008 risultano ancora attivi. Ci chiediamo allora se i croupier polivalenti oggi siano da considerarsi una risorsa e se sia previsto un loro ruolo all'interno della Casinò de la Vallée, visto che non sono stati menzionati nel Piano di ristrutturazione aziendale - Piano che potremmo definire 90 pagine di banalità e di inconsistenza - e in Commissione ci hanno rappresentato le loro preoccupazioni. Crediamo che questi ragazzi abbiano bisogno di una prospettiva e ci auguriamo che il Governo se ne faccia in carico

I Consiglieri hanno quindi chiesto se il Governo intenda, per il futuro, verificare con l'azienda l'utilizzo di forme contrattuali diverse dalle attuali, che sembrerebbero permettere delle chiamate il giorno prima e addirittura il giorno stesso; infine, si sono interrogati sul valore delle selezioni fatte al termine dei corsi di formazione e sulla pubblicazione dei loro risultati.

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, nella risposta, si è detto certo che «questi ragazzi rappresentano una risorsa per il futuro, ma gli elementi devono intersecarsi tra di loro, senza illudere la gente. Dopo l'accordo con i Sindacati, che dovrà avvenire entro il 30 giugno, ritengo ci sia la possibilità di delineare un percorso con i croupier polivalenti, che in questi nove anni sono stati utilizzati poco, gestiti e trattati male (chiamati un'ora prima del lavoro). In questi mesi ho incontrato questi ragazzi molte volte e ho visto la loro disponibilità nei confronti di forme contrattuali diverse, perché capiscono che il mondo è cambiato.»

Rispetto alla pubblicazione dei risultati e delle graduatorie delle selezioni, l'Assessore ha ricordato che «mi ero battuto per rendere le graduatorie pubbliche e oggi non vedo nessuna difficoltà a pubblicare i nominativi di chi ha partecipato alle selezioni. Segnalo, tuttavia, che per questi croupier non si tratta di un'assunzione e non c'è stata nessuna selezione: hanno partecipato ad un corso dal 2008 al 2016, che si è concluso con un esame, su cui hanno contratto l'abilitazione tecnica, illusi di poter essere assunti. Dopo il superamento dell'esame, il Casinò ha quindi potuto utilizzarli quando meglio lo riteneva. Stiamo lavorando al regolamento per le assunzioni così come previsto dalla legge regionale del 2016 sulla trasparenza delle società partecipate. In questi nove anni, questi ragazzi sono stati utilizzati poco, ora ci dovrà essere da parte dell'azienda un utilizzo dato che sono stati formati ad hoc: bisogna dare loro dignità e stabilità, vista, per altro, la loro disponibilità a collaborare con la società

Nella replica, il Consigliere Marguerettaz ha osservato: «Quando il collega Chatrian era in minoranza si batteva come un leone, oggi che è Assessore ha le pile scariche: le sue risposte sono dei "vedremo", "faremo". Non facciamo l'errore di legare il futuro di questi ragazzi con la trattativa dei licenziamenti e della ristrutturazione aziendale perché andremmo incontro ad un disastro e a una guerra tra lavoratori. Avrei voluto una risposta certa dall'Assessore rispetto all'utilizzo dei titoli abilitativi conseguiti al termine delle selezioni fatte da questi ragazzi: purtroppo così non è e l'impegno dell'Assessore è generico. Seguiremo con attenzione questo dossier

SC

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Comunicato n° 345 del 20 giugno 2017
Interpellanza sul divieto di conferimento di incarichi

Nel corso della seduta consiliare del 20 giugno 2017, il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, ha interpellato la Giunta regionale a proposito del conferimento di incarichi da parte di enti partecipati dalla Regione.

In particolare, il Consigliere ha sollecitato la predisposizione di una carta etica «che preveda il divieto di conferimento di incarichi nell'ambito degli enti partecipati dalla Regione ad amministratori, consulenti o professionisti coinvolti in inchieste giudiziarie o condannati con sentenze definitive.  In alternativa, suggerisco che alle persone sottoposte a determinate inchieste giudiziarie o condannate non possano essere conferiti incarichi a trattativa privata e in caso di selezione le eventuali condanne penalizzino il punteggio finale

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, nella risposta, ha precisato: «Le norme di settore sono state profondamente innovate, in ragione delle sensibilità che stanno crescendo e che portano a recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini

Il Presidente Marquis ha quindi tracciato il quadro delle norme che riguardano il conferimento di incarichi, tra cui «la legge regionale n. 11/1997 sulle nomine di competenza regionale, il decreto legislativo n. 39/2012, sull'inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e gli enti in controllo pubblico e, infine, il decreto legislativo n. 175/2016 in materia di società a partecipazione pubblica. Ma questi argomenti sono disciplinati anche dagli Statuti delle Società; alcune di esse hanno già dei codici etici, che vanno a sovrapporsi alle norme legislative. Riteniamo pertanto che la normativa, così come profondamente innovata, sia adeguata. Voglio comunque ricordare che un'inchiesta e un avviso di garanzia non implicano la colpevolezza: i soggetti coinvolti vanno tutelati.  La sensibilità su questa tematica in quest'Aula è comune e la predisposizione di una carta etica non potrebbe determinare effetti diversi da quanto già previsto dalle normative

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha dichiarato: «Il messaggio non è stato colto. Potrei fare diversi esempi di professionisti condannati cui sono stati affidati svariati incarichi. Il provvedimento che auspico andrebbe nel senso di premiare chi è incensurato e magari è senza lavoro. La crisi è ancora grave, le opportunità vanno date a tutti, non solo ai soliti nomi. Apriamo il mercato. La legalità è la base per ripartire. Chiedo uno sforzo a questo nuovo Governo

MM

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Comunicato n° 346 del 20 giugno 2017
Interpellanza sulla ripartizione delle mance al Casinò di Saint-Vincent

Nel corso della seduta consiliare del 20 giugno 2017 anche il Movimento 5 Stelle ha affrontato tematiche relative alla Casa da gioco di Saint-Vincent.

In particolare, il Consigliere Roberto Cognetta ha voluto approfondire la sottoscrizione di nuovi accordi per la ripartizione delle mance, anche a seguito all'accorpamento dei reparti Chemin de fer e Craps-punto Banco. «Vorrei sapere - ha detto Cognetta - quando la proprietà ha dato mandato alla dirigenza della società Casinò de la Vallée a sottoscrivere accordi rispetto alla ripartizione delle mance - visto che è sempre stata una questione tra dipendenti - e se sia anche intenzione dare indicazioni all'Amministratore unico affinché corregga l'intromissione effettuata nella gestione delle mance. Questo è un settore dove l'Amministrazione è stata assolutamente deficitaria e bisogna porvi rimedio al più presto.»

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha risposto che «il contratto non permette di sottoscrivere accordi sulla ripartizione delle mance e l'azienda è andata fuori strada: indicherò quindi all'Amministratore unico affinché corregga questa intromissione, perché l'azienda deve essere estranea ai meccanismi di ripartizione delle mance e nel caso di un presunto conflitto di interessi tra chi ha firmato e chi ne è il beneficiario. Mi impegno in tal senso

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha commentato: «Che si faccia in fretta, perché è dal 2016 che si va avanti con questa situazione. Bisogna quindi correggerla: è un minimo segnale e aspetto con ansia che lo si dia

SC

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Comunicato n° 347 del 20 giugno 2017
Interpellanza sul servizio di agopuntura per malati oncologici

Nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017, il gruppo PD-SVdA ha illustrato un'interpellanza per trattare la tematica del ripristino del servizio di agopuntura per malati oncologici.

«Ci è stata riferita la soppressione da parte dell'USL di questo servizio utile a lenire gli effetti secondari della chemio e della radioterapia - ha specificato il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz - a causa della necessità di reperire anestesisti per coprire i turni nel periodo estivo e per assicurare il piano ferie dei colleghi. Mi interessa sapere se la Giunta regionale stia valutando il ripristino di questa importante opzione per i malati, anche recuperando anestesisti dai servizi territoriali del soccorso per impiegarli presso le strutture ambulatoriali ed ospedaliere, predisponendo una riorganizzazione complessiva del sistema che redistribuisca le risorse umane in modo più congruo e funzionale

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, nella risposta, ha riferito: «Non si vuole sopprimere questo servizio, ma purtroppo sussiste una gravissima carenza di anestesisti. Oggi ne disponiamo di 33, impegnati in moltissime attività (dalle urgenze chirurgiche all'elisoccorso, passando dall'ostetricia). A partire dall'anno scorso c'è stata una forte riduzione dell'organico ed è necessaria un'attenta valutazione per capire come impegnare al meglio le risorse senza compromettere le priorità. La difficoltà riguardo all'agopuntura si è rappresentata perché si è ridotto significativamente a partire da gennaio la prestazione degli anestesisti, fino ad arrivare ad oggi, in cui non riusciamo a mantenere questo servizio. Vogliamo aiutare i malati oncologici e stiamo lavorando per recuperare nel più breve tempo possibile una efficace organizzazione. L'espletamento il mese prossimo di un concorso dovrebbe già migliorare la situazione. Ribadisco che il ripristino dell'agopuntura per i pazienti oncologici è un nostro obiettivo; il nostro modello sanitario è efficiente e non vogliamo abbandonare questo servizio. Nel corso dell'estate vogliamo valutare un assetto definitivo dell'organico degli anestesisti, così come un'organizzazione generale più efficiente

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «È importante dare una risposta nel più breve tempo possibile: stiamo parlando di persone prostrate dalle cure, che si trovano magari costrette a rivolgersi al privato per questo servizio. È indispensabile pensare ad una riorganizzazione: 33 anestesisti è un numero da grandi ospedali; un anestesista rianimatore costa il triplo di un infermiere specializzato nel soccorso, quindi la sua professionalità va utilizzata in modo efficace e razionale. L'agopuntura è una prestazione dall'efficacia acclarata e va mantenuta. I malati non devono essere costretti a rivolgersi ai privati

MM

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Comunicato n° 348 del 20 giugno 2017
Interpellanza sull'applicazione della legge regionale sulle società partecipate dalla Regione

Nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017, i Consiglieri dell'Union Valdôtaine hanno portato all'attenzione dell'Aula l'applicazione della legge regionale n. 20/2016 sulle società partecipate dalla Regione.

L'iniziativa trae spunto da un incontro tenutosi nel mese di aprile tra i rappresentanti degli impianti a fune e gli Assessori Chatrian e Restano. «Sono emerse diverse criticità della legge regionale sulla trasparenza delle società partecipate - ha specificato il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz -, tra cui l'incremento delle incombenze già poste a carico delle società sia dal Codice Civile, sia dalla restante normativa nazionale che possono incidere negativamente sull'efficacia e sull'economicità di azione delle aziende.»

Tenuto conto che lo scorso 22 maggio la Giunta regionale ha approvato le linee guida di applicazione della legge, i Consiglieri hanno voluto sapere «se con questo atto la situazione sia stata chiarita e siano state superate le criticità evidenziate; ci chiediamo poi se non sia utile modificare una legge che, con il senno di poi, probabilmente in molte parti va nella direzione opposta alla semplificazione; infine, auspichiamo un'audizione degli Assessori competenti in Commissione, congiuntamente con i rappresentanti delle società degli impianti a fune, ad illustrare le criticità rilevate

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, nella sua risposta, ha evidenziato: «La legge che abbiamo approvato a novembre 2016 è una buona legge, che apre nuovi percorsi di trasparenza per il sistema Valle d'Aosta. Come tutte le leggi, si può modificare e migliorare, ma ritengo che gli articoli 5 (evidenza pubblica per le assunzioni) e n. 7 (trasparenza degli esiti degli affidamenti delle forniture) siano i più importanti. Una delibera di Giunta non può superare le disposizioni di legge, ma può declinare i contenuti: quindi, prima di approvare la delibera applicativa nel mese di maggio, avendo assunto l'impegno di condividere questo atto con la seconda Commissione, sono stato audito in quella sede e i Commissari hanno consigliato delle modifiche all'impianto. Questo è un percorso che è all'inizio, una novità che abbiamo voluto mettere in campo: l'obiettivo è quello di creare trasparenza e pari opportunità di accesso a forniture e servizi e nell'occupazione. Nel mentre, con l'Assessore Restano abbiamo fatto il punto della situazione con le società degli impianti a fune: abbiamo discusso anche la legge 20/2016, registrandone le criticità e le sollecitazioni che ci sono state avanzate e la delibera applicativa ha tenuto conto, in parte, delle esigenze rappresentate. In particolare, ci è stato richiesto di non gravare il lavoro delle società, tanto è vero che abbiamo inserito in delibera la soglia dei 5 mila euro per l'inserimento dei dati

L'Assessore ha poi confermato la disponibilità a confrontarsi in Commissione «per non caricare di ulteriore burocrazia gli impianti a fune, così come ha fatto per la delibera applicativa e si è reso disponibile a emendare la legge, se necessario.»

Il Consigliere Marguerettaz, nella replica, ha apprezzato «la disponibilità dell'Assessore a confrontarsi in Commissione per emendare la legge»,  ma ne ha stigmatizzato «l'arrampicata sui vetri quando parla di una buona legge che, purtroppo, ha aumentato la burocrazia in capo alle società partecipate, con particolare riguardo agli impianti a fune che hanno lamentato l'eccessiva difficoltà nel tenere aperti degli elenchi che non favoriranno le imprese locali e che incrementeranno i carichi di lavoro. L'obiettivo di una norma dovrebbe essere quello di semplificare le procedure a favore degli operatori e non il contrario. Cerchiamo di non inventarci ulteriori regole rispetto a quelle che ci sono già e confrontiamoci in Commissione per cercare di risolvere i problemi delle società

SC

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Comunicato n° 349 del 20 giugno 2017
Interpellanza sul nuovo polo scolastico di Verrès

Nella seduta consiliare del 20 giugno 2017 con un'interpellanza posta congiuntamente i gruppi PD-SVdA e EPAV hanno voluto approfondire l'organizzazione dei servizi del nuovo polo scolastico di Verrès, che dovrebbe entrare in funzione il prossimo mese di settembre.

«L'inizio del nuovo anno scolastico incombe - ha detto il Consigliere Paolo Cretier (PD-SVdA) - e importanti sono i cambiamenti: strutturali, organizzativi, di carattere scolastico, familiare e lavorativo per i genitori e gli studenti. Vogliamo essere certi che tutti gli aspetti siano stati presi in considerazione e non pregiudichino il buon funzionamento della struttura. Per questo chiediamo se ci siano eventuali carenze ad esempio in ordine alla disponibilità di palestre e aule per i laboratori, ma anche in merito al servizio trasporti. Vogliamo infine sapere se ci sia l'intenzione di intervenire anche nell'organizzazione duratura del servizio mensa agli studenti che non sia esclusivamente di tipo commerciale.»

L'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha risposto: «Nel nuovo polo unico, sulla base del numero di iscritti, saranno attivate: 2 classi del Liceo scientifico - approfondimento scienze naturali (31 iscritti, di cui una classe mista con il liceo linguistico); 1 classe del Liceo linguistico (35 iscritti); 2 classi dell'Istruzione tecnica, indirizzo economico - amministrazione, finanza e marketing (32 iscritti); 1 classe dell'Istruzione tecnica indirizzo tecnologico - elettronica e elettrotecnica (30 iscritti); 1 classe dell'Istruzione tecnica indirizzo tecnologico - informatica e telecomunicazioni (28 iscritti); 1 classe dell'Istruzione tecnica, indirizzo economico -  turismo della sede Saint-Vincent (19 iscritti). Il numero delle classi può ancora subire variazioni: gli alunni che hanno espresso come prima scelta una scuola paritaria potranno essere ricondotti alla seconda scelta su una scuola regionale. Inciderà sulle variazioni anche il numero di ripetenti, quindi potrebbero essere istituite altre classi

Per quanto concerne il fabbisogno di palestre, l'Assessore Certan ha precisato: «Il piano di assegnazione prevede che 18 classi utilizzino la palestra interna al Poly-Institut e 22 il Palazzetto dello Sport, dove, in quattro moduli, ci sarà la compresenza di due classi, in modo da evitare il trasferimento degli studenti in palestre di Comuni limitrofi. Riteniamo che questa proposta sia stata accolta favorevolmente, come sottolineato dai dirigenti scolastici

Passando poi ai laboratori, l'Assessore ha affermato che quelli attuali possono ritenersi sufficienti: «Nelle due sedi di Verrès si trovano un laboratorio di scienze e biologia, uno di chimica e uno di fisica, che saranno a disposizione di tutte le classi e sono sufficienti a soddisfare le esigenze dell’intera Istituzione. Sono anche presenti 5 laboratori multimediali, informatici e CAD. Quello di Verrès è stato individuato come polo scolastico di eccellenza, cui saranno anche destinati importanti finanziamenti europei proprio per il potenziamento dei laboratori

L'Assessore all'istruzione e cultura ha poi definito il servizio di trasporto «ben strutturato per gli orari scolastici» e ha spiegato che gli studenti usufruiranno del servizio sostitutivo di mensa «con l’utilizzo di buoni pasto elettronici e fruibili nei locali pubblici convenzionati. Nel caso della possibilità del consumo a scuola di cibi portati da casa, sarà cura dell’Istituzione scolastica, cui compete l’organizzazione del servizio, valutare la possibilità di destinare idonei locali. Nelle prossime settimane incontreremo sia gli Amministratori locali sia i dirigenti che si stanno occupando della riorganizzazione del polo. Sarà mia cura fornire ulteriori informazioni non appena disporremo dei dati definitivi una volta chiuse le scuole

Il Consigliere del PD-SVdA, Paolo Cretier, si è detto soddisfatto della risposta: «Stiamo parlando di cambiamenti sostanziali, ma confido che per il prossimo mese di settembre gli studenti possano trovare una situazione adeguata per la loro formazione. Continuerò comunque a monitorare la questione

MM

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Comunicato n° 350 del 20 giugno 2017
Interpellanza sul recupero di un'area nel comune di Issogne

La sistemazione di un'area in località Saint-Roch nel comune di Issogne è stata al centro di un'interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle nel corso della seduta consiliare del 20 giugno 2017.

«L'Amministrazione regionale -  ha affermato il Consigliere Roberto Cognetta - lo scorso anno, tramite l'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali, ha effettuato lavori di terrazzamento di un'area di proprietà comunale: al termine dei lavori sull'area è sorto un parcheggio, mentre nella scheda del progetto si parlava di intervento per l'abbellimento e la valorizzazione delle peculiarità della zona, con, tra le finalità possibili di utilizzo, la realizzazione di spazi dedicati al gioco del palet. Sottolineo poi come quell'area sia soggetta a rischio idrogeologico. Vorrei quindi sapere come mai l'Assessorato dell'agricoltura si è occupato della costruzione di un parcheggio e, al riguardo, vorrei conoscere i costi e le ditte che vi hanno lavorato

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, ha dichiarato: «L'intervento è stato richiesto dall'Amministrazione comunale di Issogne a maggio 2015 e autorizzato a gennaio 2016. Nel progetto del Comune si parla appunto di sistemazione per creare spazi dedicati al gioco del palet e viene inserito nel piano di assunzione diretta della Direzione sentieristica dell'Assessorato. I lavori iniziano ad aprile 2016 e vengono completati a fine maggio 2017: in amministrazione diretta sono 12 gli operai a tempo determinato per 67 giornate nel 2016 e 8 gli operai per 21 giornate per il 2017; vi è poi il lavoro delle ditte esterne (demolizioni di massi, personale qualificato, noleggio miniscavatore, utilizzo scavatori per sistemare l'intera area del cantiere) il cui costo ammonta a 54 mila euro, mentre il prezzo del materiale è di 8 mila euro. Proprio ieri, ho chiesto contezza dei lavori all'Amministrazione comunale di Issogne, in particolare per quanto riguarda la corrispondenza tra i lavori eseguiti e il progetto approvato: il Comune ha confermato che quest'area riqualificata sarà adibita alla pratica del gioco del palet e, quindi, restituita alla comunità. Voglio rassicurare il collega, evidenziando che siamo sempre molto attenti a che vi sia perfetta adesione tra il progetto, la sua concretizzazione e il suo utilizzo finale

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato che «è vero che si tratta di una questione che riguarda il Comune di Issogne, però bisogna stare attenti alla destinazione delle risorse regionali, perché in un momento in cui i Comuni hanno pochi soldi tentano in tutti i modi di reperire fondi. Ma facendo questo si ingannano la Regione - che ha messo i soldi - e la popolazione - perché raccontiamo una cosa per l'altra - e si commette un abuso edilizio, mentre l'amministrazione pubblica dovrebbe essere la prima istituzione a rispettare le regole

SC

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Comunicato n° 351 del 20 giugno 2017
Interpellanza sulla convenzione tra USL e Federazione dei Volontari del Soccorso

Il gruppo PD-SVdA ha affrontato il tema del rinnovo della convenzione tra l'USL e la Federazione dei Volontari del Soccorso con un'interpellanza discussa nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha puntualizzato: «Questo atto non è stato in alcun modo discusso all'interno degli organismi consiliari, malgrado in passato sia stata più volte manifestata la necessità di un tavolo tecnico. Ribadisco poi che la decisione di individuare la Federazione come unico interlocutore abilitato ad intrattenere rapporti con l'USL della Valle d'Aosta di fatto crea un monopolio che esclude dalla convenzione le organizzazioni territoriali che per libera scelta decidono di non aderire alla Federazione stessa.»

Il Consigliere ha quindi voluto conoscere il motivo «della mancanza di un adeguato e auspicato percorso in Commissione; se si intenda rivedere la convenzione, nell'ottica di far prestare la propria opera meritoria a favore della collettività valdostana senza penalizzazioni e nell'ambito dell'attività di soccorso territoriale anche alle organizzazioni non federate. Chiedo anche di approfondire i servizi e le spese effettuati dalla Federazione

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, nella risposta, ha premesso: «Oggi la Federazione esiste perché sono state fatte delle scelte da chi nelle associazioni pensava che ci fosse bisogno di un'organizzazione di coordinamento per consentire di svolgere al meglio il volontariato. Al di là della mia risposta, immagino che una discussione dovrà essere avviata: io non ho percepito i problemi rappresentati dal collega Guichardaz e vorrei quindi aprire un dibattito serio con i volontari, andando a valutare le criticità delle associazioni. I volontari sono una parte importante del modello sanitario valdostano e quindi dobbiamo cercare di farli lavorare al meglio.»

Rispondendo puntualmente alle domande poste, l'Assessore ha riferito che «la condivisione del testo della convenzione tra l’Azienda USL e la Federazione dei Volontari del Soccorso in Commissione consiliare non è un passaggio previsto dall’iter amministrativo e, non essendo stato richiesto, la convenzione è andata avanti così. La convenzione segue le indicazioni dello “Schema tipo di protocollo d’intenti in materia di trasporto sanitario” approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome nel 2004 oltre che della delibera di Giunta del 2007, dove si sancisce che l’attività in materia di trasporto e soccorso sanitario svolta dalle associazioni del Volontariato del Soccorso iscritte nel registro regionale riveste un ruolo di rilevanza strategica nell’ambito del sistema regionale dell’emergenza-urgenza territoriale e si prevede che i rapporti fra le Associazioni di Volontariato del Soccorso e l’Azienda USL siano regolati da apposita convenzione stipulata con la Federazione regionale, quale soggetto istituzionale rappresentativo di tutte le Associazioni regionali del Volontariato del Soccorso. Alla Federazione aderiscono attualmente 15 organizzazioni di volontariato (in pratica tutte fatta eccezione per una) per un totale di circa 700 volontari. Rimane libera la scelta di farne parte o meno

Riguardo alle attività della Federazione, l'Assessore Bertschy ha detto che «oltre al personale con funzioni amministrative strettamente necessario al suo funzionamento, non dispone di altro personale dipendente proprio. Per contro si fa parte attiva per il reclutamento di personale assegnato dal Servizio civile regionale e/o nazionale, di soggetti beneficiari di prestito d’onore, di soggetti che assolvono compiti previsti dalla normativa riguardante i servizi di pubblica utilità che mette in rete con il personale volontario e con i mezzi delle organizzazioni di volontariato federate. Gli unici due dipendenti arruolati dalla Federazione per lo svolgimento di servizi a pagamento sono quelli destinati al servizio di trasporto infermi dalle piste di sci al centro traumatologico di Gressoney-Saint-Jean che l'organizzazione di volontariato di soccorso di Gressoney non riesce ad erogare. L’Azienda USL attua un monitoraggio costante e continuo di tutti i costi sostenuti in relazione alla convenzione

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha quindi osservato: «Abbiamo evidentemente interlocutori diversi: molti volontari mi hanno chiesto di andare avanti, perché gli operatori che non aderiscono alla Federazione dei volontari sono esclusi automaticamente dal servizio di soccorso. C'è voglia da parte di alcune organizzazioni di acquisire un'autonomia rispetto alla Federazione, la quale oggi è l'unico referente. Lo spirito volontaristico non deve mai venire meno, ma nella Federazione c'è una gestione che va oltre il puro volontariato e il suo ruolo di coordinamento delle organizzazioni federate. Io non voglio gettare fango sulla Federazione, ma credo che sia un segnale il fatto che alcuni volontari vengano da me a dire determinate cose e abbiano timore di andare dall'Assessore. Urge avviare un confronto su questa tematica

SC

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Comunicato n° 352 del 20 giugno 2017
Interpellanza sul comparto turistico

La riorganizzazione del comparto turistico è stata discussa dal gruppo Union Valdôtaine con un'interpellanza illustrata nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017.

Il Consigliere Aurelio Marguerettaz (UV) ha innanzitutto richiamato «la proposta di riorganizzazione della promozione turistica, finalizzata all'istituzione di un soggetto unico delegato a promuovere l'immagine della Regione, di cui si è parlato in quest'Aula lo scorso mese di dicembre. Al riguardo, gli uffici avevano già elaborato un articolato base, che oggi vorremmo poter esaminare in Commissione insieme con una proposta di revisione del comparto da parte dell'Assessore, cui chiediamo anche le tempistiche di realizzazione di questa riorganizzazione

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, ha evidenziato: «La necessità di un nuovo modello organizzativo è sotto gli occhi di tutti. L'argomento è cruciale, tanto che in questi ultimi tre mesi insieme con gli Assessorati interessati dal comparto abbiamo organizzato incontri con gli operatori di Aosta e del circondario. Abbiamo riavviato le conferenze di ambito per sollecitare le Istituzioni e gli enti locali a fornire suggerimenti; di certo le sollecitazioni non mancano. Ci sono due bozze di disegno di legge: una del 2014, con 22 articoli, basato sull'ampliamento delle competenze dell'Office, con un partenariato tra enti, e una delle scorse settimane. Il primo documento non è mai stato portato in Commissione, forse perché non ritenuto utile a rispondere alle richieste del territorio; il secondo è parzialmente completo e completamente diverso dal precedente. Mi chiedo quindi il motivo di un cambiamento tanto radicale nel modo di intendere la riforma turistica. Ovviamente esprimo la mia disponibilità a relazionare in Commissione. È davvero arrivato il momento di far qualcosa per migliorare il settore turistico; in questo senso, stiamo rafforzando il dialogo col territorio: è un approccio difficile, ma è l'unico corretto e proficuo. Per la concretizzazione del lavoro non saranno necessari anni, ma certamente diversi mesi

Il Consigliere Marguerettaz ha replicato: «Le conferenze di ambito sono di competenza dell'Office du tourisme, non dell'Assessorato; servono a programmare le attività sul territorio e non hanno nulla a che fare con il progetto di cui discutiamo. Dal 2013 ad oggi sono intervenute modifiche importanti soprattutto per le società in house, i modelli di gestione sono totalmente diversi. Continuerò a seguire gli sviluppi della questione con estrema attenzione. Ciò detto, ritengo che l'andamento del settore turistico, come risulta dalle elaborazioni della Banca d'Italia, nel 2016 sia stato molto buono e trainante per l'economia valdostana

MM

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Comunicato n° 353 del 20 giugno 2017
Interpellanza sulla realizzazione di collegamenti intervallivi

Nella seduta del Consiglio regionale del 20 giugno 2017, il gruppo dell'Union Valdôtaine ha posto un'interpellanza in merito alla realizzazione dei collegamenti intervallivi Aosta-Pila-Cogne e Valtournenche-Ayas-Gressoney.

Il Consigliere David Follien, riferiti i dati «da record sul turismo 2016 per la Valle d'Aosta e sul boom nelle stazioni sciistiche nella stagione invernale 2016/2017», ha ricordato un ordine del giorno, approvato dall'Aula nel mese di dicembre 2016, che impegnava il Governo regionale «a presentare entro 120 giorni una relazione sulla situazione tecnico-economica-finanziaria delle proposte di collegamento Aosta-Pila-Cogne e Valtournenche-Ayas-Gressoney.» Il Consigliere ha quindi voluto conoscere i risultati della relazione e l'intenzione del Governo regionale «di realizzare questi collegamenti intervallivi, fortemente sostenuti dalle popolazioni e dagli operatori turistici e commerciali dei territori coinvolti

L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Claudio Restano, nella risposta, si è detto disponibile «a consegnare e a discutere in Commissione la relazione pervenuta», confermando la sua adesione convinta all'ordine del giorno votato dal Consiglio a suo tempo: «I risultati della relazione hanno preso spunto dai dati aggiornati e delineano un quadro chiaro sulla fattibilità tecnico-economico-finanziaria dei due collegamenti intervallivi. Per quanto riguarda il progetto Monte Rosa/Cervino, questo pare sostenibile anche in mancanza di elevati contributi pubblici, purché siano attuate alcune condizioni: realizzazione del collegamento pedonale sino alla funivia KB 18 "Laghi Cime Bianche - Plateau Rosà", con 4 telecabine di 10 posti, la crescita delle presenze invernali basata su di un marketing specifico, l'aumento di 1,5 euro del valore medio della presenza sui comprensori per un adeguamento delle tariffe alla nuova offerta. L'opzione di una fusione tra Monterosa e Cervino faciliterebbe la gestione del nuovo comprensorio, anche nell'ottica di economia di sistema e di marketing. Il collegamento pare, quindi, in grado di sostenersi con fattori di rischio ridotti. Si generebbe così il sesto comprensorio mondiale per presenze (2 milioni) e il terzo per dimensioni e potrebbe essere insieme alla Sky Way un potente attrattore di turismo. L'offerta estiva della valle d'Ayas si arricchirebbe anche di un nuovo tassello grazie allo sci su ghiacciaio e tragitti panoramici. Bisogna, quindi, migliorare la capacità ricettiva e fare attenzione agli impatti ambientali in ambienti particolarmente delicati.»

Per quanto riguarda il collegamento Aosta-Cogne, l'Assessore Restano ha osservato che «l'aspetto tecnico più rilevante è la fattibilità del tratto Cogne-Couis: bisogna approfondire lo studio dal punto di vista geo-tecnico per il collegamento funiviario. Dal punto di vista economico-finanziario, pur immaginando un aumento delle presenze a Cogne, l'investimento raggiunge gli 80 milioni di euro e non è sostenibile dalla società senza l'apporto pubblico. L'indotto che può essere generato a Cogne potrebbe diventare determinante per la costruzione dell'opera. Bisognerebbe sfruttare le opportunità dell'impianto in entrambe le stagioni, estiva e invernale. Lato Pila, invece, la validità è indipendente dal progetto globale: la costruzione dell'impianto consisterebbe di modificare sensibilmente i flussi turistici attuali, liberando la parte alta del comprensorio

L'Assessore Restano si è quindi detto favorevole a queste soluzioni, «pur nella consapevolezza che ci dovrà essere una sostenibilità economica, mitigando l'impatto ambientale soprattutto nelle aree di interesse naturalistico. Ci saranno da fare delle valutazioni tecniche molto approfondite oltre che economico-finanziarie

Il Consigliere Follien ha quindi replicato: «La discussione in Commissione sarà un momento importante di confronto e di approfondimenti su questa tematica. Apprendiamo con piacere che l'ordine del giorno non è stato disatteso, anche se avevamo la preoccupazione di capire se questo Governo e tutta la maggioranza fossero d'accordo con l'Assessore, perché il gruppo ALPE si è sempre detto contrario a questi progetti. La nostra preoccupazione è che prevalessero i professionisti del "no" presenti a tutti i livelli. Oggi, siamo più sollevati perché i dubbi sono stati dissipati e tutti sono d'accordo. Chi ama la montagna e il vivere in montagna non può che avallare questi progetti e invitiamo l'Assessore Restano a portarli avanti, sempre nel rispetto dell'ambiente e con il coinvolgimento dei territori e delle popolazioni locali. Noi vigileremo affinché i professionisti del no non influenzino questa nuova maggioranza. La Valle d'Aosta, come ha fatto per la Sky Way, può essere un esempio in questo settore

SC

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Comunicato n° 354 del 20 giugno 2017
Relazione annuale sul controllo strategico e di gestione

Nella seduta consiliare del 20 giugno 2017, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha illustrato la relazione annuale 2016 sul controllo strategico e di gestione, prevista dalla legge regionale n. 30/2009, che ha introdotto meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche.

Il controllo strategico verifica l’adeguatezza, tra obiettivi predefiniti e risultati conseguiti, delle scelte compiute per attuare piani, programmi e altri strumenti di concreta traduzione dell’indirizzo politico dell’ente.

«Le niveau de la performance organisationnelle et individuelle de l’Administration - ha detto il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis - s’est encore amélioré au cours de l’année 2016, puisque 96 des 125 objectifs stratégiques à atteindre sont, soit en cours de réalisation, soit réalisés par le biais des objectifs attribués aux dirigeants régionaux. Cette activité s’est concrétisée, d'une part, dans l’application des procédures liées au cycle annuel de détermination et d’évaluation de la performance, c’est-à-dire par la mise à jour annuelle du Plan de la performance, l’élaboration du Rapport annuel 2016, le suivi des objectifs des dirigeants et la définition des objectifs pour 2017 et, d'autre part, dans la conception et l’organisation de la formation annuelle obligatoire, consacrée à la programmation des mesures de prévention de la corruption ainsi que dans la mise en conformité de la section "Administration transparente" du site Internet

Il controllo di gestione, invece, verifica l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa mediante la contabilità analitica che, affiancandosi alla tradizionale contabilità finanziaria, consente di quantificare il costo effettivo delle funzioni assolte dall’ente.

«A regime dal 1° gennaio 2010 - ha evidenziato Marquis -, l’attività è coordinata dall’Ufficio controllo di gestione, incardinato presso la struttura dirigenziale Enti locali. Con riferimento alle annualità 2016 e 2017, sono stati sospesi scadenze e adempimenti riferiti ai risultati consuntivi, in quanto - a seguito dell’applicazione dei nuovi principi contabili contenuti nel decreto legislativo n. 118/2011 e dell’introduzione di nuovi modelli di bilancio - le informazioni ottenute tramite la contabilità analitica si sono rivelate, in molti casi, una duplicazione di quelle risultanti dalla nuova contabilità finanziaria armonizzata. Per questo motivo, la competenza relativa al coordinamento e all’elaborazione delle nuove linee di sviluppo del controllo di gestione è stata assegnata al Coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate. Con delibera del 29 maggio scorso, la Giunta regionale ha quindi incaricato le competenti strutture dell’Amministrazione dell’elaborazione di nuove linee di sviluppo del controllo di gestione, parallelamente all’implementazione della contabilità economico-patrimoniale e in coerenza con gli altri strumenti di programmazione finanziaria e organizzativa, procedendo all’analisi preliminare e alla definizione dei nuovi modelli, nonché verificando le possibilità di recupero delle funzionalità della contabilità analitica nell’ambito del bilancio finanziario

Pour le Conseiller Augusto Rollandin (UV), «le rapport donne bien l'idée de ce que les bureaux et les Assessorats compétents ont fait. Au cours de 2016 on a obtenu des résultats importants, surtout pour ce qui est de la partie du contrôle stratégique. Nous nous félicitons du travail accompli et nous prenons acte du progrès fait afin de réglementer les actions menées par les différents Assessorats

Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione. I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 21 giugno, alle ore 9.

SC

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Comunicato n° 355 del 21 giugno 2017
Approvata la legge sugli aiuti per danni causati da calamità naturali e sospese le rate dei mutui in agricoltura

Nella seduta del 21 giugno 2017, il Consiglio Valle ha approvato con 32 voti favorevoli e 2 astenuti (M5S) il testo di legge in materia di aiuti per danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali e sospensione delle rate dei mutui in agricoltura.

Il testo, che modifica la norma regionale n. 17/2016 (Nuova disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale), risulta dal coordinamento di un disegno di legge della Giunta e di una proposta di legge dei gruppi UV, EPAV e PD-SVdA e si compone di cinque articoli che introducono aiuti per la compensazione dei danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, intendendo per tali le condizioni atmosferiche avverse quali gelo, tempeste e grandine, ghiaccio, forti piogge o grave siccità che distruggano più del 30 per cento della produzione media annua di un agricoltore, calcolata sulla base dei tre anni precedenti o di una media triennale basata sul quinquennio precedente, escludendo il valore più basso e quello più elevato. L’onere complessivo è determinato in 2 milioni di euro per il 2018 e 500 mila a decorrere dal 2019. Sono stati inoltre recepiti alcuni emendamenti proposti dall'Assessore Viérin che prevedono misure di sostegno, da un lato, nell'innalzamento al 90 per cento dell'intensità massima di aiuti a fondo perduto concedibili ai consorzi di miglioramento fondiario per interventi infrastrutturali, il cui tetto massimo è attualmente dell'80 per cento e, dall'altro lato, nell'introduzione, per il tramite della Finaosta, della possibilità di richiedere entro il 31 luglio 2017 la sospensione del pagamento di due rate semestrali in favore dei beneficiari dei mutui a tasso agevolato.

Il Consiglio ha poi approvato, sempre con 32 voti favorevoli e 2 astenuti (M5S), un ordine del giorno, depositato in Aula dai gruppi UV, EPAV e PD-SVdA, emendato su proposta dell'Assessore Viérin, che impegna il Governo regionale a operare con le associazioni di categoria, i rappresentanti degli agricoltori e delle associazioni agricole nonché con la terza e seconda Commissione consiliare, per verificare la possibilità di costituire un "fondo mutualistico" dedicato a tutto il settore agricolo regionale entro la fine dell'anno.

Il relatore del disegno di legge della Giunta regionale, Vincenzo Grosjean (UVP), ha evidenziato: «Avrei preferito non dover presentare questo provvedimento, considerati gli ingenti danni alla nostra agricoltura, già in difficoltà. Nell'immediato, dopo la gelata del 18 aprile, ci si è resi conto della gravità della situazione e l'Assessorato si è subito messo al lavoro. È importante essere arrivati a questo testo di legge. I danni inizialmente sembravano concentrati ai settori frutticolo e vinicolo, ma anche il l'orticolo ha avuto un danno tale da causare mancanza di reddito. La calamità ha anche colpito la foraggicultura. In terza Commissione c'è stata una lunga e proficua discussione, che ha coinvolto le categorie interessate; sono state proprio quest'ultime a suggerirci di concordare un testo unico, senza procedere con due provvedimenti. La proposta del fondo mutualistico fa onore al settore e ci deve spingere a riflettere. Questa nuova legge ha pochi articoli ma è molto concreta: ci permette di intervenire nell'immediato e di programmare a livello di bilancio fondi per queste evenienze. Dovendoci attenere a normative europee, tutte le aziende devono essere assicurate; chi non lo è, può essere risarcito solo del 50% dei danni. I tecnici ora dovranno predisporre la documentazione per poter accedere le misure, anche se per capire il reale danno si dovrà aspettare la fine del ciclo stagionale

Il relatore della proposta di legge Renzo Testolin (UV) ha confermato la soddisfazione «per essere giunti ad un accordo su una norma trasversale. L'aver presentato due testi di legge non denota spirito di competizione, ma desiderio di intervenire subito su una problematica che sta a cuore a tutti. Nella norma approvata lo scorso anno, per questioni economiche, ci eravamo limitati ad inserire il sostegno ai premi assicurativi e i finanziamenti per il reimpianto delle produzioni; non avevamo potuto inserire sin da dubito aiuti a fondo perso. È assolutamente importante l'aver potuto garantire un sostegno rilevante nei confronti dei danni; certo, non si può e, dato il contesto attuale, non sarebbe neanche corretto tornare al 100% di contributo per tutte le situazioni, ma in casi così eccezionali è positivo poter sostenere fortemente i settori penalizzati non certo per causa loro. I due testi di legge avevano punti comuni, che sono stati recepiti. Nella nostra proposta erano però presenti altre iniziative per cercare di aiutare ancora più puntualmente: il sostegno delle aziende attraverso un finanziamento agevolato di 18-24 mesi, facilitando così l'accesso al credito; le attività di promozione specifica, propedeutiche ad un aumento dei prezzi; la predisposizione di un fondo mutualistico a partecipazione pubblico-privata. Crediamo che questo testo condiviso potrà dare risposte concrete, accordando la giusta attenzione ai nostri agricoltori

Il Presidente della terza Commissione, Alessandro Nogara (UVP), ha espresso soddisfazione per l'iter di esame delle due proposte in Commissione «che ci ha visti convergere unanimemente su di un testo di legge. Tuttavia, se oggi ci rimettiamo a discutere su dettagli già affrontati che rimettono in discussione alcune parti di questo disegno di legge, mi chiedo il senso della discussione in Commissione

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha detto che «l'interesse su questo argomento è stato trasversale e condiviso. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più palpabili, con conseguenze più gravi rispetto alle gelate tardive del passato: è quindi importante fare una riflessione approfondita sull'uso dell'acqua, fonte primaria per l'agricoltura, così come bisogna trovare un sistema di valutazione che dia risposte immediate alle necessità evitando le complicazioni burocratiche. Desidero poi sottolineare l'atteggiamento di realismo degli agricoltori, i quali hanno cercato di affrontare i problemi con positività, con spirito di autoassunzione di responsabilità.»

Il Consigliere Paolo Cretier (PD-SVdA) ha evidenziato: «Il lavoro svolto in Commissione è stato positivo: occorreva trovare una misura che potesse aiutare indistintamente tutte le aziende, perché i danni sono stati davvero ingenti. A nostro parere, bisogna procedere con la realizzazione di un banco di mutuo soccorso. Altro aspetto da non sottovalutare è la questione dei cambiamenti climatici, che rischiano di portare siccità ma anche bombe d'acqua. La politica deve dare delle risposte: con questo testo condiviso si fa un tentativo

Il Consigliere André Lanièce (EPAV) ha osservato: «Maggioranza e minoranza hanno voluto fare sintesi per aiutare gli agricoltori, con buon senso e spirito collaborativo. L'Assessorato dovrà tenere conto dell'esigenza di semplificazione rappresentata dalle associazioni di categoria nel corso dei lavori della Commissione. Voglio poi sottolineare l'azione svolta a livello nazionale, insieme con le altre Regioni colpite, per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale; la Valle d'Aosta è capofila e coordinatrice di un gruppo politico e tecnico per portare all'attenzione del Governo nazionale i gravi danni riportati, al fine di giungere alla creazione di un fondo di solidarietà che, sommandosi alle misure regionali, speriamo possa dare ai nostri agricoltori un'ulteriore possibilità di indennizzo. Infine, mi auguro che venga costituito al più presto un fondo mutualistico a favore di tutto il settore agricolo, in modo da garantire uno strumento di sostegno flessibile, più snello e adatto a supportare tutte le aziende in caso di gravi criticità future

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, in chiusura di discussione generale, ha ringraziato i Consiglieri per aver lavorato con spirito di condivisione per il sostegno e il rilancio dell'agricoltura: «Quand on a envie de travailler sur les dossiers, la politique est à même de donner des réponses rapides aux questions urgentes - ha detto l'Assessore -. Il fatto di dare una risposta immediata ad un problema non prevedibile suggerisce due considerazioni: da una parte, sulla necessità di intervenire tempestivamente di fronte ad un problema, dall'altra, sull'esigenza di lavorare sulla pianificazione e sulla prevenzione per il futuro. Infatti, come legislatori, non dobbiamo soltanto rincorrere gli eventi, ma dobbiamo avere la capacità di prevedere il futuro, soprattutto nei settori che hanno la necessità di essere considerati in un contesto più ampio. In effetti, la legge 17, pensata solo ad agosto dell'anno scorso, non aveva previsto le disposizioni che oggi abbiamo pensato e che sono una risposta concreta. Da queste considerazioni è nato il testo di legge della Giunta che modifica la disciplina regionale degli aiuti approvata nel 2016: un testo che non si riferisce soltanto alle gelate di quest'anno, ma che, facendo sintesi con le richieste degli agricoltori, programma il futuro introducendo il concetto di aiuto in caso di calamità naturali. L'iter in Commissione ha poi completato il percorso trovando una sinergia con la proposta avanzata da alcuni Consiglieri di minoranza. Credo che 2,5 milioni di euro siano il chiaro segnale dell'attenzione nei confronti degli agricoltori. Questo settore ha una necessità di intervento perché se non è accompagnato soccombe. Questo testo, quindi, tutelerà il comparto per il futuro, al di là di chi amministrerà. Evidenzio anche che, a livello nazionale, ci siamo attivati all'interno della Conferenza delle Regioni e, in qualità di capofila, siamo riusciti a far finanziare con 20 milioni il fondo di solidarietà nazionale.»

L'Assessore ha quindi annunciato il deposito di alcuni emendamenti, condivisi con i Commissari a seguito di un incontro con le categorie, che prevedono misure di sostegno, da un lato, nell'innalzamento al 90 per cento dell'intensità massima di aiuti a fondo perduto concedibili ai consorzi di miglioramento fondiario per interventi infrastrutturali, il cui tetto massimo è attualmente dell'80 per cento e, dall'altro lato, nell'introduzione, per il tramite della Finaosta, della possibilità di richiedere entro il 31 luglio 2017 la sospensione del pagamento di due rate semestrali in favore dei beneficiari dei mutui a tasso agevolato,  sospensione che rappresenterebbe una boccata di ossigeno per il comparto.

 

SC-MM

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Comunicato n° 356 del 21 giugno 2017
Approvata la prima variazione al bilancio 2017-2019 della Regione

Nella seduta del 21 giugno 2017, il Consiglio Valle ha approvato, con 33 voti a favore e 2 contrari (M5S), il primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2017-2019 e di riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

Il disegno di legge, che si compone di quattro articoli, aggiorna le autorizzazioni di spesa per l'esercizio 2017 per un importo complessivo di 267 mila 392 euro di competenza e 75 mila 392 di cassa; inoltre riconosce debiti fuori bilancio della Regione per un importo complessivo di 2 milioni di euro.

La Presidente della quarta Commissione, Patrizia Morelli (ALPE) ne ha illustrato i contenuti: «La variazione di bilancio si rende necessaria in particolare per l'acquisizione, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, di un servizio di supporto all'elaborazione del Piano regionale dei trasporti, previsto dalla legge regionale n. 29/1997, documento considerato altamente complesso e specialistico che richiede elevate e diversificate professionalità, esulanti dalle competenze della struttura competente in materia di trasporti. La spesa prevista ammonta a 200 mila euro.»

«L'articolato - ha proseguito la Consigliera Morelli - prevede inoltre il riconoscimento di debiti fuori bilancio, per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro, che, secondo le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, devono trovare apposita forma legislativa, ai sensi del decreto legislativo n. 118/2011. Il decreto in questione prevede, infatti, che il Consiglio regionale riconosca con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti, fra gli altri, da sentenze esecutive (Corte d'Appello a favore della ditta Agnese Carlo spa in esito a controversia su progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione della Torre dei Balivi per un importo di 529 mila 676 euro; esecuzione del lodo arbitrale del 2014 con cui la Regione è stata condannata a corrispondere ad AVDA spa il corrispettivo per la gestione aeroportuale per il triennio 2010-2012 e l'adeguamento 2013 e 2014 nonché il compenso dell'interruzione di agibilità dello scalo aostano per 90 giorni nell'inverno 2010, per importo totale di 580 mila 676 euro, a fronte della richiesta avanzata da AVDA di 10 milioni di euro) e da acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa (366 mila euro di rimborso a INVA per oneri legati allo svolgimento delle funzioni di Centrale Unica di committenza; 309 mila 213 euro per la convenzione con la Casa di Riposo Père Laurent).»

A conclusione della relazione la Consigliera Morelli ha espresso l'auspicio che i debiti fuori bilancio, anziché contemplati dalla legge, non diventino una prassi a cui fare ricorso.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha lamentato il «continuo verificarsi di ammanchi importanti nelle procedure: noi, come Consiglio, dovremmo dare un segnale a chi gestisce in questa maniera i soldi pubblici non votando il provvedimento

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo: «Si tratta di un atto dovuto di questo Consiglio, anche se invitiamo le strutture dirigenziali a fare in modo che questi debiti fuori bilancio non si ripetano. Si capiscono le urgenze, mentre non si capiscono le esigenze di debiti fuori bilancio per una mancanza gestionale da parte della dirigenza

Il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier ha comunicato di non potersi esprimere in quanto «questi impegni sono precedenti alla mia entrata in Consiglio

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha condiviso «la necessità di uno sforzo supplementare nella gestione di tutta la Regione anche se nell'ambito di una macchina così complessa e così grande non sempre si possono programmare determinate spese. Voteremo a favore di questo provvedimento, anche se ricordo la lapidazione cui fui sottoposto quando presentai la prima misura di debiti fuori bilancio: oggi siamo nella stessa situazione e invitiamo l'Assessore a cercare di far funzionare al meglio le strutture

Per il Consigliere del GM Elso Gerandin, «il riconoscimento di debiti fuori bilancio non è sintomo di trasparenza né di buona gestione. È una pagina che non dovrebbe mai esistere perché significa che qualcuno non ha fatto il proprio dovere con la dovuta attenzione

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha evidenziato come questa variazione di bilancio consentirà di «dare corso al programma regionale dei trasporti, concepito come strumento che affronti trasversalmente il problema della mobilità, analizzando tutte le esigenze: è un documento complesso e molto importante per la Regione. Riguardo ai debiti fuori bilancio, per quelli derivanti da sentenze esecutive non ci può essere certezza prima della chiusura del cerchio giuridico, mentre per i restanti si deve lavorare affinché diventi pari a zero. In quest'ottica, l'Assessorato lo scorso anno ha diramato due circolari - e nelle prossime settimane ne pubblicheremo un'altra - a tutte le strutture regionali per ribadire le regole: ci deve essere la prenotazione della spesa e subito dopo l'impegno tramite provvedimento dirigenziale.»

Nell'ambito della trattazione del provvedimento, il Consiglio ha respinto con 33 astensioni e 2 voti a favore, un emendamento del Movimento 5 Stelle volto ad abrogare l'articolo di legge che autorizza la Regione ad adottare ogni atto necessario a quotare in borsa la CVA. Sulla proposta si è innescato un dibattito.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, nell'illustrare l'emendamento del suo gruppo, ha spiegato che «quando è stato votato l'articolo di legge in finanziaria, la legge Madia imponeva la quotazione in borsa. Nel momento in cui le società petrolifere mondiali dismettono le loro pompe di benzina per andare verso il business delle energie rinnovabili, che noi abbiamo in mano, perché vendere le nostre quote? Noi crediamo che dovremmo fare joint venture con aziende più grandi, sfruttare le colonnine sul territorio: invece, senza coinvolgere nessuno e senza il minimo approfondimento, consegniamo tutto nelle mani di Finaosta affinché decida per noi. Come Consiglio prendiamo una decisione per i valdostani che riguarda il futuro dei prossimi 30-40 anni: il nostro emendamento è quindi un invito a interrompere il processo di quotazione e riflettere per assumere delle scelte più consapevoli

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha aggiunto: «Non svendiamo questo gioiello di famiglia, non facciamo altri danni sulla nostra risorsa principale: l'acqua. In questo Consiglio si professano tutti autonomisti, ma è il M5S che deve difendere lo Statuto speciale laddove parla della tutela delle acque. Abbiamo fatto qualcosa di buono, che funziona e ora vogliamo disfarcene, mentre ci teniamo la paccottiglia del Casinò. Mi viene un sospetto, che spero venga disatteso: i soldi della vendita servono per le prossime operazioni elettorali o hanno già una destinazione?»

Per il Consigliere di GM Elso Gerandin, «visto che non c'è più l'obbligo di procedere per legge, dobbiamo avere la capacità di pensare al bene dei valdostani. Per noi ci deve essere una pausa di riflessione su di un bene così importante.»

Anche il Consigliere dell'UV Paolo Contoz ha espresso la sua astensione sull'emendamento, vista la necessità di approfondire la questione.

Per il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, «come UVP sulle acque abbiamo sempre fatto di tutto e di più per mantenerle in Valle d'Aosta. Le accuse del M5S le rimandiamo al mittente: tutti vogliamo sapere se la quotazione in borsa di CVA sia per la Valle un'operazione di beneficio oppure no. Non siamo degli specialisti e siamo in attesa della documentazione che ci fornirà la società CVA e sulla quale poi faremo un dibattito. Su questa tematica avremo anche l'obbligo di informare i valdostani una volta acquisiti i documenti

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis ha spiegato il voto di astensione della maggioranza: «Essere valdôtain significa difendere lo Statuto, i valdostani, assicurare le condizioni di sviluppo. Si fa confusione tra proprietà acque, diritto allo sfruttamento, vendita. Invece occorre distinguere i concetti: non possiamo usare termini impropri che non ci mettono nelle condizioni di compiere scelte consapevoli. Sarebbe altamente irresponsabile nei confronti dei valdostani votare questo emendamento così come presentato. È invece corretto che il Consiglio regionale faccia tutti gli approfondimenti, anche coinvolgendo la popolazione, che deve essere messa in grado di capire le potenzialità della CVA. È la più grande azienda valdostana, con l'acquisto di 26 centrali dall'Enel nel 2000 ha compiuto un grosso passo in avanti e noi dobbiamo salvaguardare tutto il lavoro fatto e le possibilità future

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha puntualizzato: «Questo emendamento non è opportuno in questo momento. Ciò non toglie che debba essere dedicata la massima attenzione a questa tematica così delicata. CVA ha saputo allargare il suo campo anche ad altri settori, come il fotovoltaico e l'eolico. Quest'ultimo, purtroppo non può essere sviluppato data la nostra conformazione territoriale. Ad oggi sono cambiate le condizioni rispetto all'avvio della procedura per la quotazione in Borsa. Va poi tenuta in considerazione la problematica legata al fatto di non avere la certezza di poter continuare con le concessioni in atto, alcune delle quali scadranno nel 2029. Ci manca la potestà del rinnovo automatico

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha osservato: «Si è cercato di far passare la quotazione come obbligo di legge, ma questo tentativo non potrà andare a buon fine. Stiamo parlando di una decisione da assumere consapevolmente, perché va a incidere sulla nostra comunità. È un atto di rilevanza politica ma anche economica; rappresenta un tornante in questo momento

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha annunciato il voto di astensione all'emendamento, chiedendosi «l'utilizzo che sarà fatto del denaro nel caso di concretizzazione della quotazione: dovrà assolutamente essere impegnato per opere in favore dei valdostani. Prima di decidere sul prosieguo del procedimento di quotazione, ci dovrà essere un confronto con la comunità

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Comunicato n° 357 del 21 giugno 2017
Approvate due proposte di legge in materia di elezioni regionali

Il Consiglio Valle, nella seduta del 21 giugno 2017, ha approvato due testi di legge in materia di elezioni regionali.

La prima proposta, depositata dai Consiglieri Bertin (ALPE), Borrello (SA), Fabbri (UVP), Fosson (PNV), Gerandin e Padovani (GM) e adottata con 33 voti a favore e 2 contrari (M5S), si compone di 24 articoli volti a disciplinare in via sperimentale la procedura di scrutinio centralizzato dei voti per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, attraverso l'istituzione di quattro Poli di scrutinio con sede nei comuni di Saint-Pierre per il Polo Alta Valle (che comprende i comuni appartenenti alle Unités des communes valdôtaines Valdigne-Mont-Blanc, Grand-Paradis e Grand-Combin, composto da 19 uffici di scrutinio), di Fénis per il Polo Media Valle (i comuni appartenenti alle Unités Mont-Emilius e Mont-Cervin con 26 uffici di scrutinio), di Verrès per il Polo Bassa Valle (i comuni appartenenti alle Unités Evançon, Mont-Rose e Walser con 16 uffici di scrutinio) e il Polo del Comune di Aosta (con 22 uffici di scrutinio). Sul testo sono stati depositati 5 emendamenti, tutti approvati, dal Presidente della prima Commissione Bertin.

Il Presidente della prima Commissione, Alberto Bertin (ALPE), ha illustrato il provvedimento sottolineando che «l'introduzione dello spoglio centralizzato dei voti mira a impedire la riconoscibilità del voto e quindi un eventuale controllo dello stesso. Si vuole pertanto, in un contesto territoriale come quello valdostano caratterizzato da un numero elevato di realtà comunali di piccole dimensioni, garantire una maggiore efficacia nella segretezza e una più grande libertà di espressione dell'elettore. Lo spoglio centralizzato è un sistema innovativo per l'ordinamento italiano e finora non ancora utilizzato, anche se a livello europeo sono diverse le esperienze intraprese con successo.»

La seconda, presentata dai Consiglieri Fabbri (UVP), Morelli (ALPE), Fosson (PNV), Farcoz, Follien, Contoz (UV), Gerandin (GM), Baccega (EPAV) e Borrello (SA) e approvata con 32 voti a favore e 3 contrari (M5S e Consigliere Padovani del gruppo Misto), introduce in 7 articoli alcune modifiche alla norma regionale n. 3/1993 in materia di premio di maggioranza (sono attribuiti 21 seggi alla lista o al gruppo di liste che abbia conseguito almeno il 42 per cento della somma dei voti validi espressi, eliminando il turno di ballottaggio e introducendo il sistema proporzionale puro se non viene raggiunto il 42 per cento) e di rappresentanza di genere (aumento della soglia minima di rappresentanza di genere per ogni lista di candidati dal 20 al 30 per cento). Sul provvedimento sono stati presentati 10 emendamenti, di cui 1 dei Consiglieri Padovani e Guichardaz (doppia preferenza di genere), 5 dal Consigliere Bertin (preferenza unica), 3 emendamenti con relativi subemendamenti dal Consigliere Padovani (premio di maggioranza e soglia di sbarramento), 1 dei proponenti, unico ad essere stato approvato.

Il testo è stato presentato in Aula dai Consiglieri dell'UVP Nello Fabbri e dell'UV Joël Farcoz.

«La revisione della legge 3/1993 - ha detto Nello Fabbri (UVP) -, con la finalità di ottenere dei risultati che rendano maggiormente stabili i governi regionali, è una necessità condivisa trasversalmente e non più procrastinabile. Infatti, analizzando la situazione che si è creata con le elezioni del 2013 si evince che il risultato di 18 Consiglieri per la maggioranza e 17 per la maggioranza ha portato ad una sostanziale parità che, a sua volta, ha indotto l'Assemblea a cercare maggiore stabilità creando maggioranze post elettorali. In sostanza, un sistema maggioritario che non avendo prodotto un governo stabile si è mutato in sistema di tipo proporzionale. Con questo provvedimento si intende porre rimedio a questa situazione.»

Le Conseiller de l'UV Joël Farcoz a souligné que «la principale nécessité a été celle d'identifier des solutions législatives pour garantir une gouvernabilité : c’est-à-dire de créer les conditions pour que les forces politiques qui gagnent les élections puissent gouverner en évitant l'impasse semblable à celle qui s'est vérifiée lors des élections régionales de 2013. En ce qui concerne la représentativité du genre moins représenté, même si nous avions déjà une loi électorale précurseur par rapport à ce thème, nous avons voulu donner un ultérieur signal en ce sens, en voulant augmenter le quota de 20 à 30 pour cent. Pour ce qui est des préférences nous avons voulu maintenir la situation actuelle, en garantissant aux électeurs la possibilité de choisir en exprimant les trois préférences. Modalité qui, à mon avis, permet ainsi de garantir la représentativité des territoires avec une densité de population inférieure.»

Il Consigliere Farcoz è anche intervenuto sullo spoglio centralizzato: «Premesso che anche nel nostro documento depositato in Commissione vi era la possibilità (anche se non declinata) dello spoglio centralizzato, non appena ci è pervenuta la proposta che determinava le modalità dello spoglio, abbiamo espresso diverse perplessità di carattere tecnico, e non politico, ed è bene sottolineare come tutta una serie di passaggi di carattere organizzativo siano ancora non conclusi perché coinvolgono enti terzi. Da qui i nostri dubbi, che peraltro riprendono quelli delle strutture interne regionali, così come sorgono nel momento in cui si preferisce dividere il territorio valdostano in 4 poli e non in Unités des Communes.»

Si è quindi aperto un ampio e articolato dibattito generale.

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, ha ripercorso il lavoro in Commissione, «in cui, oltre a seguire utilissime audizioni, abbiamo trovato elementi di condivisione volti a modificare al meglio la legge regionale. Rispetto al polo centralizzato segnalo alcune criticità: l'impossibilità di riscontro politico dal lavoro svolto dei Consiglieri; l'organizzazione dei seggi, in particolare il trasporto delle schede; l'allungamento dell'attesa per conoscere l'esito delle votazioni; il rischio di brogli per il passaggio in troppe mani delle schede; l'opportunità di disporre di scrutatori validi. Il nostro voto è comunque favorevole, auspicando un lavoro ancora più attento per mettere a punto una macchina organizzativa che parte già con diverse difficoltà.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, parlando a nome del suo gruppo Stella Alpina, ha evidenziato che «la forza del dialogo e della convergenza volta a sopperire le criticità che sono emerse dall'applicazione della legge elettorale regionale rappresenta un valore aggiunto per la politica. Un ringraziamento va a tutte le forze politiche e in particolare al Presidente Bertin che ha saputo fare sintesi tra le diverse sensibilità. Abbiamo sottoscritto entrambe le proposte di legge per dare un segnale concreto che mira a risolvere i problemi di governabilità.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha espresso perplessità in merito «alla composizione liste, al non prevedere la preferenza genere. Troppo bassa, secondo noi, la percentuale del 42% come soglia per il premio di maggioranza perché sfasa la reale espressione del voto. Il sistema dello spoglio centralizzato, al di là delle criticità rilevate, è un buon modo per arginare il rischio del controllo del voto. Voglio comunque sottolineare lo sforzo fatto dalla politica di ragionare sulle regole elettorali, sacrificando dei propri desiderata e peculiarità. Il Presidente della Commissione ha lavorato cercando di mediare le idee di tutti, nell'ottica di giungere ad un testo condiviso. Le leggi elettorali, per definizione, sono in evoluzione, e non vanno escluse ulteriori modifiche una volta entrata in vigore.»

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) si è detto «favorevole allo spoglio centralizzato: è un mezzo con cui liberare i valdostani dall'ombra del controllo del voto. Penso che le difficoltà tecniche potranno essere risolte dagli uffici. In merito alle modiche alla legge elettorale, ho espresso voto contrario in Commissione perché ritengo che ci siano troppe lacune e per questo avanzerò alcune proposte.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato: «Siamo il gruppo che non ha partecipato alla stesura dei testi di legge così come non è intervenuto ai lavori di Commissione: siamo contrari al premio di maggioranza a tutti i livelli, mentre siamo a favore del proporzionale, così come non ci piace lo spoglio centralizzato e avremmo voluto una sola preferenza. La legge attuale, secondo noi, andava più che bene, anche se è un po' troppo elevata la soglia di ingresso, ma con queste modifiche non facciamo altro che ridurre lo spazio per le opposizioni. Il sistema proporzionale è per noi la soluzione migliore: anche se c'è meno governabilità, c'è maggiore dibattito. Il risultato delle elezioni del 2013 ha consegnato un risultato risicato, ma gli allargamenti di maggioranza successivi non hanno garantito una governabilità maggiore, anzi. Forse l'unica cosa buona che sortirà con l'approvazione di questa legge saranno le elezioni anticipate. Di sicuro questa legge non migliorerà la rappresentatività del popolo, così come lo spoglio centralizzato non assicurerà la segretezza del voto. Ben venga l'accordo tra forze politiche di maggioranza, ma i cittadini capiranno che ciò che è stato fatto in quest'Aula non va a loro favore.»

Per la Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, «in un lasso di tempo così breve, si è fatto quanto si è potuto fare e il risultato ottenuto, anche se di compromesso, adempie a due punti principali: cercare di garantire la governabilità uscendo dal rapporto 17 a 18; assicurare la segretezza e la libertà del voto, trovando la soluzione dello spoglio centralizzato. Peccato si mantengano le tre preferenze. Avremmo auspicato una mediazione sulle due preferenze, anche perché avrebbe consentito di velocizzare lo spoglio dei voti. L'altro tema di questa modifica è quello della rappresentanza di genere: credo che si debba uscire da questa concezione delle percentuali, perché, anche se dall'attuale 20 si passa al 30 per cento, si continua a ghettizzare la presenza delle donne. Noi saremmo per una situazione di parità di candidature nelle liste elettorali ma non condividiamo la doppia preferenza di genere, perché se sono garantite uguali condizioni di partenza, non si può poi limitare la scelta degli elettori. Una soluzione di compromesso, quindi, ma sulla quale voteremo a favore.»

Il Consigliere dell'UV David Follien ha definito questo provvedimento «un passaggio legislativo che determina aspetti migliorativi rispetto alla normativa vigente. E penso ad esempio alla preferenza di genere, al mantenimento della soglia di sbarramento e delle tre preferenze. Il nostro voto di astensione in Commissione sullo spoglio centralizzato non era una bocciatura, ma esprimeva i nostri dubbi, tuttora presenti. Abbiamo voluto ragionare su questo nuovo metodo: i tempi sono stati troppo stretti per un approfondimento ma il nostro voto sarà comunque favorevole.»

Per il Capogruppo del PNV, Antonio Fosson, «questa è una legge di mediazione, portata avanti con tenacia dal Presidente di Commissione Bertin. Le difficoltà in uno spoglio centralizzato esistono, ma vanno affrontate per giungere ad un risultato: scongiurare il pericolo del controllo del voto. È stata una mediazione positiva che consente di superare i problemi della precedente legge. La presenza femminile nelle liste sta ad indicare una giusta attenzione al genere femminile: non è un obbligo, è un minimo, è un atto di rispetto. Disporre di una maggiore governabilità consente un confronto che non può che essere proficuo per la nostra comunità. È molto importante aver condiviso un percorso. Il nostro sostegno va a entrambi i disegni di legge

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha aggiunto che «questa legge si rivolge soprattutto alla partecipazione e alla consapevolezza degli elettori, perché è demandata a loro la scelta fondamentale se avere una maggioranza maggioritaria o proporzionale. Quindi è una responsabilizzazione importante. Lo spoglio centralizzato ottiene lo scopo che si prefigge, ossia garantire la libertà di voto, ma è anche un chiaro segnale della vitalità della nostra Autonomia perché abbiamo avuto il coraggio di esercitare la nostra competenza statutaria in materia elettorale introducendo un meccanismo che è una novità assoluta.»

Il Consigliere dell'UV Paolo Contoz ha annunciato il suo voto positivo «anche se non sono totalmente d'accordo - sarebbe stata preferibile una sola preferenza così come non mi piace il meccanismo della rappresentanza di genere - ma non voglio essere io a fermare queste modifiche alla legge elettorale perché credo che siano assolutamente necessarie per garantire la governabilità nella prossima Legislatura. Credo anche nell'importanza di introdurre il limite dei mandati e porterò la questione al prossimo Consiglio.»

Il Consigliere Paolo Cretier (PD-SVdA) ha ricordato di aver partecipato alle riunioni di Commissione «pur non essendone componente, ma ho voluto conoscere tutte le varie opinioni. Non ho riscontrato un accordo preventivo, ma ho trovato una discussione moderata. Giudico la partecipazione ai lavori un atto di democrazia esplicita. Lo spoglio centralizzato è un passaggio epocale in Italia. Pur non avendo firmato l'emendamento, voglio precisare che nel nostro gruppo vi è pieno accordo sulle scelte, che non sono mai improvvisate.»

Il Presidente della prima Commissione, Alberto Bertin (ALPE) ha anche osservato che «la Commissione si è riunita 14 volte in questo breve periodo, visto che avevamo un calendario obbligatoriamente molto ristretto: la natura di legge statutaria ha imposto ritmi elevati che hanno anche condizionato la natura dell'intervento che non poteva che essere limitato visti i tempi per l'approvazione. In questo periodo, tenuto conto della complessità della materia e delle implicazioni collegate, abbiamo richiesto molti approfondimenti e occasioni di confronto per mettere tutti nelle condizioni di fare una scelta consapevole. Abbiamo affrontato con grande attenzione la questione della costituzionalità. La legge elettorale riguarda le regole di tutti: come Presidente della Commissione, per senso delle Istituzioni, mi sono adoperato per non ostacolare e favorire un'ampia convergenza. Questi provvedimenti legislativi verranno provati da una larga maggioranza, è un risultato positivo quando si tratta di regole del gioco, ma sul piano personale e politico non nascondo la mia grande delusione, perché questa riforma interviene soltanto su alcuni aspetti trascurandone altri altrettanto importanti, la questione di genere, ad esempio. In particolare, trovo negativo il mantenimento delle tre preferenze. In questo senso, si è preferito portare avanti un provvedimento al di sotto delle aspettative e della necessità, sempre più evidente, di introdurre cambiamenti strutturali nella selezione del personale politico. Purtroppo altro non si poteva fare: è il triste specchio di questa Legislatura

Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «il clima è surreale, perché ai grandi proclami di condivisione, lo stesso Presidente della Commissione presenta cinque emendamenti di sostanza, tra i quali la preferenza unica. Ben altre cose andavano fatte riguardo alla rappresentatività: il sistema maggioritario schiaccia le minoranze, quindi andare in questa direzione in una regione che ha fatto della tutela della sua minoranza una bandiera, appare paradossale. Si vuole mantenere il club chiuso a quelli che sono già rappresentati in Consiglio, mentre le nuove forze si trovano degli ostacoli insormontabili, come quello della raccolta firma e della soglia di accesso. Questa legge potrebbe essere denominata "eserciti della salvezza" ed è stata confezionata ad uso e consumo di chi ha già fatto comitati elettorali, ovvero le coalizioni basate sui numeri e non sui progetti. Insomma, la solita somma di numeri priva di direzione. È un peccato non aver colto questa occasione. Non concordo sull'aver voluto fatto prevalere le logiche di maggioranza a quelle di principio. I comitati elettorali non porteranno al risultato auspicato.»

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha sostenuto: «La legge elettorale traduce il comune sentire della comunità, in particolare una piccola come quella valdostana. Abbiamo opinioni diverse sullo spoglio centralizzato: non crediamo che l'elettore valdostano non sia stato messo in condizione di esprimere liberamente il voto o che ci sia stato un controllo. Crediamo invece da sempre nella maturità e nella libertà dell'elettore, anche nei piccoli Comuni. Questa proposta di legge nasce già con criticità, a partire dal fatto che non abbiamo riferimenti in Italia. Con lo spoglio centralizzato, priviamo i cittadini di una lettura dei dati Comune per Comune, annacquando tutto in un grande calderone. Garantire il segreto del voto non può coincidere con la non conoscenza dei risultati: suggeriamo di valutare la possibilità di un accorgimento tecnico per conoscere i voti di lista nei vari Comuni. In ogni caso, nel complesso l'Union Valdôtaine vuole dare il suo contributo positivo al dibattito e si riconosce in questi provvedimenti, soprattutto nel correttivo del premio di maggioranza che eviti la situazione 17 a 18, nel principio delle tre preferenze, nell'accrescimento della presenza femminile nelle liste e nella soglia minima per entrare in Consiglio.  Non ci sottraiamo a un contributo positivo e condiviso per le regole democratiche, nonostante il permanere di perplessità di tipo tecnico.»

Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin «questo testo di legge è frutto di una maggioranza che ha numeri limitati e con posizioni diverse su questo tema, ma che ha saputo trasformare una debolezza in condivisione. La cosa peggiore per la politica valdostana sarebbe tornare alle elezioni con l'attuale legge elettorale: il teatrino espresso da questo Consiglio in questi quattro anni è stato il peggiore fra tutte le Legislature dal 1949 ad oggi. Avere 21 Consiglieri garantirà una maggiore tranquillità politica sin dall'inizio e responsabilizzerà maggiormente la politica. Anche lo spoglio centralizzato, che è un'esperienza innovativa, è frutto di un compromesso: non avessimo trovato questo meccanismo non avremmo potuto approvare la nuova legge elettorale, ma concordo con il collega Perron sul fatto che perderemo la lettura del voto territoriale. Credo comunque che alla fine tutte queste modifiche siano il male minore, perché con la frammentazione che c'è ora avremmo replicato l'esito elettorale attuale e dobbiamo scongiurarlo.»

Anche il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha rappresentato come lo spoglio centralizzato «sia un unicum, nessuno ne ha esperienza. Concordo sull'esigenza che non si ripetano le situazioni di questa Legislatura, anche se resta un grande punto interrogativo su come riuscire a far mantenere gli impegni assunti con gli elettori mantenendo la presenza nei gruppi in cui sono stati eletti.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha concluso il dibattito generale, evidenziando che «la convergenza politica su questi testi è un'assunzione di responsabilità, perché bisogna impegnarsi sulle regole democratiche alla base della nostra società. La stabilità dipende anche dalla capacità di dare risposte alla coesione sociale ed economica, essendo capaci di affrontare il cambiamento. Stiamo vivendo una fase epocale e dobbiamo interrogarci sul ruolo della politica e sulla funzione di Consigliere di fronte alla comunità che rappresenta. Lo sforzo fatto per garantire la segretezza del voto rappresenta un unicum in tutta Italia: una situazione sfidante che è resa possibile dal nostro Statuto di Autonomia. Cercheremo di vedere con gli uffici se riusciremo ad avere comunque i risultati territoriali al fine di facilitare la lettura dei voti di lista su base comunale. Lo sforzo fatto è di mediazione ed è importante avere la capacità di condividere le medesime preoccupazioni rinunciando a qualche posizione personale per pervenire al miglior risultato possibile contestualizzato in questo momento.»

SC-MM

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Comunicato n° 358 del 21 giugno 2017
Approvata una risoluzione sul decreto ministeriale sulle vaccinazioni

Il Consiglio Valle, nel corso della seduta pomeridiana del 21 giugno 2017, ha dibattuto a lungo sulla questione delle vaccinazioni, in particolare sulle misure obbligatorie e sulle sanzioni previste dal decreto legge del 7 giugno scorso del Consiglio dei Ministri.

In merito, l'Aula ha approvato una risoluzione, così come emendata, presentata in Aula dall'Assessore alla sanità, con 31 voti a favore, un voto contrario (M5S) e un'astensione (Assessore Certan).

La risoluzione impegna la Giunta regionale e i Parlamentari valdostani ad attivarsi in sede di conversione in legge del decreto per ridurre significativamente le pesanti misure coercitive quali il divieto di accesso alle scuole di ogni ordine e grado e sanzioni, ed eliminare la misura della sospensione della potestà genitoriale e della segnalazione dell'inadempimento alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni; sensibilizzare il Governo centrale ai fini dell'incremento delle risorse destinate alle attività di informazione e comunicazione finalizzate a promuovere l'aggiornamento dei professionisti sanitari e dei dirigenti e docenti scolastici per la diffusione della cultura della prevenzione vaccinale come scelta consapevole e responsabile dei cittadini; prevedere attività di farmacovigilanza, che vadano oltre quelle routinarie, al fine di monitorare e valutare adeguatamente gli eventuali rischi e informare la popolazione.

È stata invece respinta con 31 astensioni e 2 voti a favore (M5S e Assessore Certan) la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, volta a stralciare e non applicare le misure previste dal decreto e a riportare il numero delle vaccinazioni obbligatorie allo status precedente.

La discussione era iniziata proprio con l'illustrazione della mozione da parte del Consigliere Roberto Cognetta, che, ricordando come le vaccinazioni obbligatorie in Italia siano 12, ha effettuato un confronto con altri Paesi: «Nessuna vaccinazione in Austria, Germania, Danimarca, Estonia, Cipro, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, come pure in Norvegia e Islanda; 3 vaccinazioni obbligatorie in Francia, Portogallo e Grecia; 1 vaccinazione obbligatoria in Belgio. A fronte di un'adeguata campagna di sensibilizzazione, i genitori devono essere liberi di scegliere

Dopo una sospensione dei lavori, l'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, ha depositato una risoluzione che «è stata valutata con gli altri gruppi e tiene conto di una sintesi che è scaturita dal confronto e aperta agli emendamenti dell'Aula. Con questo testo si punta sulla riduzione delle pesanti misure coercitive del decreto legge, quali il divieto di accesso alle scuole, e sull'incremento delle risorse destinate alla diffusione della cultura della prevenzione vaccinale

Il Consigliere del M5S Cognetta è intervenuto per sostenere che «la risoluzione proposta dall'Assessore non ci trova d'accordo né negli impegni né nelle premesse. Riteniamo che non sia sufficiente parlare di riduzione delle misure coercitive o di sensibilizzazione del Governo centrale per l'aumento delle attività di comunicazione

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha affermato: «Mi sono sempre affidato ai medici, anche conscio degli effetti dei vaccini. Non penso che lo Stato voglia mettere in piedi un trattamento sanitario obbligatorio di massa a discapito della comunità; non credo ci sia un disegno di sperimentazione sui nostri figli da parte di un regista occulto e crudele. Non posso credere che lo Stato (inteso come sistema, non solo la parte politica) voglia danneggiare il suo bene più prezioso: i cittadini. Non sono d'accordo con i 'paladini a prescindere', col cavalcare politicamente e ideologicamente un argomento come questo. Con riferimento alle dichiarazioni dell'Assessore Certan, ricordo che la sperimentazione nazista sulle cavie umane testava gli effetti tossici dei medicinali, non voleva salvare vite umane. Si deve piuttosto aprire un serio ragionamento sull'utilità o meno delle misure coercitive, sulla necessità di una maggiore informazione. Sarebbe ingiusto definire inefficace una campagna vaccinale dagli acclarati risultati positivi. La risoluzione dell'Assessore Bertschy va nella direzione giusta

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha parlato di «un decreto molto forte, ma che ha dovuto affrontare una situazione difficile che si andava via via aggravando. I decrementi delle vaccinazioni ci fanno allontanare pesantemente dalle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, il cui scopo è quello di preservare la salute della popolazione mondiale. Questa situazione ha richiesto una presa di posizione drastica da parte del Governo, che può risultare eccessiva nelle sue sanzioni. Con questa risoluzione vogliamo intervenire nell'approccio, che consideriamo esageratamente coercitivo. La via maestra è quella dell'informazione, che deve essere veritiera, non preconcetta e non pregiudiziale: è per questo che chiediamo ai nostri Parlamentari di insistere su questo punto, perché è la base essenziale per evitare il regime sanzionatorio che è stato proposto così duramente dal decreto. La libertà dell'individuo comincia dove finisce quella degli altri: ci sono soggetti deboli che devono essere protetti dalle recrudescenze di malattie sempre più gravi. Quando tutti saranno coscienti delle opportunità delle vaccinazioni, cadranno tutti i dubbi e le incertezze perché ciascuno sarà in grado di stabilire quello che i vaccini possono dare in termini di salute alla popolazione. Il rischio sanitario è inevitabile e non si possono escludere totalmente i rischi collaterali, ma la bilancia fra le opportunità e i rischi è a favore delle opportunità

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha affermato: «Non ci riconosciamo nella mozione del M5S perché non siamo d'accordo di ridurre il numero dei vaccini obbligatori, mentre ci ritroviamo nella proposta di risoluzione dell'Assessore alla sanità. È necessario adoperarsi per ridurre le pesanti misure coercitive. Nelle scorse settimane ci ha molto stupito l'atteggiamento dell'Assessore Certan che, grazie alle sue affermazioni su questa materia, ha regalato alla Valle d'Aosta un'immagine vergognosa a livello nazionale. Il Governo centrale va sensibilizzato alla promozione dell'aggiornamento dei professionisti sanitari ma anche dei dirigenti scolastici. Siamo altresì d'accordo sull'impegno alla farmacovigilanza al fine di informare maggiormente la popolazione

Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, «quando si cerca di imporre e di sanzionare senza spiegare è difficile trovare una sintesi. Non me la sento di dire chi ha torto e chi ha ragione, anche se molto probabilmente i vaccini sono il bene del futuro. Così come la strada dei vaccini è stata la via giusta perché ha contribuito a preservare la vita della popolazione. Rispetto alla risoluzione, propongo un emendamento al primo punto dell'impegnativa riguardante la patria potestà: mi sembra eccessivo che venga tolta a chi non fa vaccinare i propri figli

Per la Capogruppo di ALPE Patrizia Morelli, «la questione dei vaccini è difficilmente inquadrabile in una visione politica e partitica: ognuno di noi ha la propria posizione. Io sono favorevole ai vaccini e l'ho detto più volte. Oggi, dobbiamo pronunciarci ma questa non è una questione di maggioranza né di minoranza, sarebbe pretestuoso interpretarla in questo modo. Non entro nel merito della questione scientifica, ma posso pronunciarmi sulla questione delle pesanti misure coercitive che sono contenute nel decreto: quindi, rispetto al testo presentato dall'Assessore Bertschy, chiederei la revoca e non la semplice riduzione delle misure

Il Capogruppo del PNV Antonio Fosson: «I vaccini sono stati una conquista mondiale, ci danno la possibilità di sconfiggere alcune malattie. I vaccini di oggi sono molto più sicuri e l'informazione resta determinante. Ho sempre ritenuto giusto dare la libera scelta per i vaccini, ma soltanto perché mi sembrava impossibile che, in base alle risultanze scientifiche, ci si rifiutasse di vaccinarsi. Non è possibile che tutta la comunità medica e scientifica sia stata comprata dalle case farmaceutiche. L'obbligo dei vaccini corrisponde ad un fallimento delle campagne di informazione e, per come stanno le cose, va introdotto. Il diritto alla salute è superiore e va salvaguardato. Concordo anch'io sul fatto che le misure coercitive sono esagerate

In sede di dichiarazione di voto, l'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha detto che «questa vicenda ha evidenziato in modo chiaro quanta distanza ci sia tra i cittadini e la politica. Questa è una questione morale ancora prima che politica: non sono contro i vaccini e ho votato in Giunta il Piano vaccinale che ampliava l'offerta da quattro a dodici vaccini, ma che rimaneva facoltativo. Però i principi costituzionali degli articoli 32 e 34 devono essere salvaguardati: questo decreto, basato su questi presupposti di coercizione, non li preserva. "La scuola è aperta a tutti", mentre il decreto entra a gamba tesa impedendo questo diritto; nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario, "la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana", ma questo decreto lo impone. Stanno emergendo diversi aspetti che secondo me non sono né secondari né da sottovalutare: fino ad ora non c'è stato nessun confronto con le Regioni quanto all'applicabilità del decreto nelle scuole, ma un'imposizione che ricade direttamente sui Dirigenti scolastici e sulle famiglie. Quanto proposto dall'Assessore Bertschy, che riprende in parte alcune considerazioni del Comitato, mi vedrebbe d'accordo, ma vorrei che fosse chiesto all'unanimità dalla nostra Regione non di ridurre, ma di revocare le misure coercitive. Auspico che in sede di revisione del decreto, il Parlamento sappia essere autorevole, ma non autoritario, su questa tematica, non imponendo un obbligo, ma facendo una giusta informazione, equa e super partes. Permettere la libera scelta dei genitori, con il supporto dei medici, è il miglior impegno di fiducia che lo Stato può avere nei confronti dei cittadini

Il Consigliere Cognetta ha replicato: «È fondamentale la differenza tra uno Stato autorevole e uno autoritario come il nostro. Su questioni dirimenti in Italia non si riesce mai a normare. Invece noi vogliamo dare un segnale di maturità, ma approvando la risoluzione proposta dal Governo regionale la maggioranza si è omologata. Ribadisco che staremo fermi sulla nostra mozione e esprimo l'invito a riflettere, per portare la nostra Regione ai livelli dell'Europa

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha infine parlato di sensibilità diverse: «I vaccini hanno avuto un compito importante e lo Stato si è preoccupato di cercare di dare le garanzie di copertura vaccinale alla comunità. Dare una copertura obbligatoria però è una sconfitta politica: significa non essere riusciti a far passare un messaggio. Per noi ridurre le sanzioni vuol dire ridurle significativamente, perché siamo convinti dell'importanza della sensibilizzazione e dell'informazione. Il nostro impegno sarà totale nel portare la voce della piccola Valle d'Aosta sui tavoli competenti a livello nazionale

SC-MM

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Comunicato n° 359 del 21 giugno 2017
Approvata una risoluzione sul personale della Casa da gioco di Saint-Vincent

Nella seduta del 21 giugno 2017, il Consiglio Valle ha discusso due risoluzioni depositate in Aula riguardante la procedura di licenziamento collettivo per 221 dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il primo testo, presentato dalle forze di maggioranza, è stato approvato con 18 voti a favore e 15 contrari, e impegna la Giunta «a dare indicazioni alla società, in persona dell'Amministratore unico, di superare la procedura di mobilità ex lege 223/1991, previo accordo sindacale validato da referendum che, sviluppando e modificando l'accordo del 27 ottobre 2015, in conformità con i principi del Piano di ristrutturazione, garantisca l'attuazione del Piano stesso e quindi il raggiungimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio nei tempi previsti.»

La seconda iniziativa, proposta dai gruppi UV, EPAV, PD-SVdA, è stata respinta con 18 voti di astensione e 15 a favore e chiedeva all'Assessore competente di proporre l'immediata sospensione della procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/1991, la cui fase amministrativa scadrà il 30 giugno 2017.

L'iniziativa dell'opposizione è stata illustrata all'Aula dal Consigliere dell'UV Luca Bianchi: «Dopo l'incontro in quarta Commissione consiliare con i Sindacati di categoria della Casinò spa, i quali hanno converso sull'urgenza di sospendere la procedura di attivazione della legge 223/1991, riteniamo più che mai necessario accettare la richiesta di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per 221 dipendenti, la cui fase amministrativa scadrà il 30 giugno 2017, al fine di poter continuare una trattativa sindacale paritaria e non vincolata su tematiche già presenti e conseguenti all'accordo dell'ottobre 2015.»

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha presentato la risoluzione depositata dalla maggioranza: «La situazione che abbiamo trovato è peggio di quella che avremmo mai potuto immaginare, è drammatica, e raccontare bugie non serve né all'azienda, né al personale, né a tutti i valdostani. Oggi, c'è stata un'apertura: parlando all'azienda e alle forze sindacali abbiamo chiesto di prendere i punti meritevoli dell'accordo del 2015 e di integrarli e implementarli. L'obiettivo dell'accordo è quella di non mandare a casa nessuno, ma di riparametrare i costi del personale, che sia graduato sulle posizioni, chiedendo di più a chi guadagna di più. Credo che ci siano le condizioni per trovare una sintesi. Mettere la polvere sotto il tappeto, lasciando tutto così com'è sarebbe irresponsabile nei confronti dei lavoratori. I costi sono ormai insostenibili: occorre calmierare i costi e invertire la rotta dei ricavi

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato: «Non possiamo continuare coi ricatti e con le spade di Damocle. La maggioranza, per incapacità, chiede ai Sindacati di fare il kapò e la risoluzione che ci ha presentato è una commedia dell'assurdo. Che cosa ha fatto in questi mesi l'Amministratore unico? I risultati sono disastrosi e la colpa viene addossata ai Sindacati per non aver formato l'accordo per il personale. Invece bisogna dare indicazioni all'Amministratore unico di mettere in piedi un'azione di marketing e di far ripartire una macchina che potenzialmente ha un ottimo funzionamento. Vi limitate invece ad un'azione tattica per coprire le incapacità dei professionisti incaricati. Se oggi c'è della polvere sotto i tappeti è dell'attuale maggioranza, che invece cerca di scaricare le responsabilità su tutti fuorché su se stessa.»

Il Consigliere dell'UV Aurelio Marguerettaz ha definito l'impegno dell'Assessore Chatrian «nullo, rispetto alle richieste dei Sindacati. Il Piano industriale è acqua fresca, non ci porta al rilancio del Casinò, ma taglia con il machete gli stipendi del personale. La nostra risoluzione chiede una modifica dell'atteggiamento di totale chiusura dell'Amministratore unico, forse più abituato alle pubbliche relazioni piuttosto che alla gestione di una Casa da gioco. I rappresentanti sindacali non hanno escluso altri sacrifici, ma hanno chiesto di non dover lavorare sotto ricatto. L'impegno dell'Assessore non cambia una virgola, mentre la nostra risoluzione è un atto di fiducia nei confronti dei lavoratori che non sono degli irresponsabili. Veniamo loro incontro anche dal punto di vista umano.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha citato un'intervista al consulente del Casinò Paolo Giovannini «che lamenta la non condivisione nelle decisioni in merito alla gestione. Il suo messaggio mi sembra chiaro: chi deve gestire in questo momento non lo sta facendo nel modo giusto e ci stiamo avvitando sempre più. Al di là delle risoluzioni tecniche, ormai i tempi sono oltre le discussioni. Se la 223 andrà avanti, a fine mese cosa succederà? Bisogna agire e in fretta.»

Per il Capogruppo dell'EPAV Mauro Baccega, «l'Assessore ha fallito pesantemente su questo dossier, mettendo insieme una squadra che non si parla, che non interagisce, ma che ci ha detto di avere in mano una Ferrari e un gioiello da valorizzare. Ma questo non è stato fatto. L'assessore dia mandato di sospendere la procedura di mobilità.»

L'Assessore Chatrian ha replicato, dichiarando: «In questi tre mesi: abbiamo approvato un Piano industriale che consente di fare lo stato dell'arte di una società che è ancora importante ma che deve essere gestita in maniera diversa e seriamente; abbiamo approvato un disegno di legge a supporto del Piano. Prendo le distanze dal qualunquismo e dalla superficialità di chi mette sul piatto dati errati. Il secondo trimestre, che si sta chiudendo, non perde come il primo rispetto al 2016, con timidi segnali di ripresa, ma dobbiamo coprire in questo momento i costi. Da parte di tanti lavoratori c'è la voglia di riscattarsi, di guardare avanti perché in questi anni erano stati messi all'angolo senza stimoli e senza meritocrazia. Ci vorrà un po' di tempo per creare le nuove condizioni, ma il tassello del 30 giugno è importante e abbiamo dato mandato all'Amministratore unico di proporre diverse soluzioni che i Sindacati stanno vagliando per cercare di arrivare ad una sintesi. Sintesi che non sarà né semplice né facile e che dovrà essere avallata da un referendum all'interno del Casinò. Il nostro obiettivo è quello di rilanciare un'azienda che ha grandi possibilità

In sede di replica, il Consigliere Augusto Rollandin ha affermato: «Ci è stato impedito di dare un finanziamento alla Casa da gioco e oggi la nuova maggioranza non sa come risolvere la problematica. Quelle risorse non sarebbero state buttate, ma sarebbero servite a reggere la situazione. Sospendere la legge 223 è una sfida. Col rifiuto del buon senso andate incontro ad amare sorprese che ricadranno interamente sui lavoratori

SC-MM

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Comunicato n° 360 del 21 giugno 2017
Approvata una risoluzione sulla quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque

In chiusura di lavori dell'adunanza del 20 e 21 giugno 2017, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una risoluzione in merito alla quotazione in borsa della società Compagnia Valdostana delle Acque, prevista con la legge di stabilità regionale 2017-2019.

Il testo, depositato in Aula dai Consiglieri del gruppo Misto Gerandin e Padovani e dal Consigliere di ALPE Bertin, impegna il Governo regionale ad attivarsi nel più breve tempo possibile affinché si acquisiscano il Piano strategico e il Piano industriale al fine di avere gli elementi necessari per valutare le eventuali ricadute positive derivanti dal processo di quotazione, la percentuale di quotazione, le possibilità di crescita di CVA spa dopo la sua quotazione in borsa e l'utilizzo delle risorse economiche derivanti da utilizzare in conto investimenti e per un piano di effettivo rilancio e crescita della Regione; a dare necessarie indicazioni affinché la società non provveda nel frattempo all'assegnazione di ulteriori incarichi a consulenti, provider, advisor, coordinator o società e ad atti che comportino al processo di quotazione, in attesa delle valutazioni economiche, di opportunità e politiche da parte del socio di proprietà; ad attivarsi affinché dopo l'acquisizione del Piano strategico e del Piano industriale sia data ampia informazione e illustrazione ai valdostani, oggettiva e anche da soggetti terzi, sulla bontà o meno dell'operazione e tutto ciò prima di una decisione politica definitiva, capire se ci sia interesse da parte dei valdostani a riservare una quota all'azionariato piccolo (Retail), il tutto verificando la trasparenza del percorso intrapreso sinora. 

I lavori dell'Assemblea sono terminati. Il Consiglio tornerà a riunirsi giovedì 13 e venerdì 14 luglio 2017, alle ore 9.00.

SC-MM

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