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Riunione del Consiglio regionale del 23 e 24 maggio 2017

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Comunicato n° 257 del 17 maggio 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Martedì 23 e mercoledì 24 maggio 2017, alle ore 9.00, il Consiglio regionale si riunirà in seduta ordinaria per esaminare un ordine del giorno composto di 20 oggetti, tra cui 4 interrogazioni e 10 interpellanze.

I Consiglieri saranno anche chiamati a discutere il programma triennale 2017-2019 dei lavori pubblici, l'elenco dei lavori da avviare nella prima annualità 2017 e il programma biennale 2017-2018 degli acquisti di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria; su questi documenti lo scorso 12 maggio la terza Commissione "Assetto del territorio" ha espresso parere favorevole all'unanimità.

All'ordine del giorno vi è anche il bilancio al 31 dicembre 2016 della Gestione Straordinaria in liquidazione per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent, a norma dell'articolo 8 della legge regionale n. 88/1993; su questo atto la quarta Commissione "Sviluppo economico" lo scorso 11 maggio ha espresso parere favorevole all'unanimità.

In merito alle interrogazioni, due sono state presentate congiuntamente dai gruppi PD-SinistraVdA, Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano per chiedere notizie sugli adempimenti effettuati per la quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque e sui finanziamenti e il cronoprogramma dei lavori di costruzione del nuovo polo scolastico di Tzamberlet e di ristrutturazione dell'ex Liceo Maria Adelaide di Aosta.

Un'altra interrogazione è stata posta congiuntamente dai gruppi PD-SVdA e UV e riguarda la tempistica per il trasferimento degli uffici dell'Assessorato delle attività produttive da località Grand Chemin a piazza della Repubblica.

Il gruppo UV ha poi posto un'interrogazione sulla corretta gestione della raccolta dei rifiuti durante le manifestazioni organizzate dalle Pro loco e da altre associazioni.

Riguardo alle interpellanze, due saranno illustrate dal M5S: la prima in merito al mancato recepimento degli impegni indicati nell'ordine del giorno approvato dal Consiglio Valle a luglio 2016 sulle dotazioni organiche per l'anno scolastico 2017-2018; la seconda è volta a conoscere gli intendimenti per una eventuale modifica della legge regionale n. 63/1987 riguardante la gestione dei rifiuti nel territorio regionale.

Il gruppo PD-SVdA ha presentato quattro iniziative: eventuale ripristino funzionale della centrale idroelettrica ex-Balzano nel comune di Verrès; monitoraggio della presenza e della distribuzione territoriale del lupo in Valle d'Aosta; presa di posizione contro le dichiarazioni rilasciate da un rappresentante politico sugli immigrati; chiarimenti in merito alle modalità gestionali dell'anagrafe regionale del bestiame.

Altre due interpellanze sono state depositate congiuntamente dai gruppi EPAV e UV e riguardano: condivisione dell'indirizzo politico di realizzazione della scuola in Regione Tzamberlet nel comune di Aosta; modalità attuative delle indicazioni formulate dagli esperti nel parere pro veritate sul finanziamento previsto per la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Infine, all'attenzione del Consiglio vi sono altre due iniziative congiunte: la prima dei gruppi PD-SVdA e EPAV per avere informazioni sulla formazione di figure professionali per il sostegno alle famiglie colpite da lutto parentale, la seconda dei gruppi PD-SVdA, EPAV e UV sulle visite specialistiche finalizzate al rinnovo della patente di guida in tempi brevi e certi.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 268 del 22 maggio 2017
Iscritti tre punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 23, e dopodomani, mercoledì 24 maggio 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da tre punti.

Il primo è un'interrogazione a risposta immediata dal gruppo ALPE in merito alle azioni poste in essere a seguito dell'incendio di origine dolosa verificatosi presso il Campeggio di località Teppe a Quart.

All'ordine del giorno figurano poi il piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017. Su entrambi gli atti, lo scorso 18 maggio la quarta Commissione consiliare "Sviluppo economico ha espresso parere favorevole a maggioranza.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 23 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

MM

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Comunicato n° 271 del 23 maggio 2017
Consiglio regionale: il ricordo della strage di Capaci e il cordoglio per l'attentato di Manchester

Il Presidente Andrea Rosset ha aperto i lavori del Consiglio Valle convocato oggi, martedì 23, e domani, mercoledì 24 maggio 2017, per discutere un ordine del giorno composto di 23 oggetti.

Il Presidente Rosset ha ricordato che ricorre oggi il 25° anniversario della strage di Capaci, dove perirono il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, e ha espresso il cordoglio e la solidarietà dell'Assemblea regionale a seguito del grave attentato terroristico che ha colpito nella serata di ieri la città di Manchester provocando ventidue morti e almeno 60 feriti.

«Venerdì 19 scorso, in occasione del Memorial Day 2017 - ha detto Rosset -, abbiamo evocato tutte le vittime del dovere alla Fondazione Sistema Ollignan, dove è stata accesa la "Fiaccola della Memoria e della Legalità". La Fiaccola è simbolo dei valori fondamentali su cui dobbiamo basare la nostra vita: giustizia, verità, aiuto reciproco. È un fuoco che alimenta la memoria e rende omaggio ai caduti nell'adempimento del dovere e che al contempo ci sprona alla speranza e alla voglia di riscatto. Che il ricordo di Falcone, unito ai tanti uomini e donne in lotta contro le illegalità e le violenze, sia trasformato in volontà di vivere in una società migliore.»

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha sottolineato che «la strage di Capaci, insieme all'attentato di via D'Amelio dove perì il giudice Borsellino, è stato un attacco diretto delle organizzazioni mafiose alla legalità e alla società civile: si prese atto che la mafia è un'emergenza nazionale che non ha radici solo territoriali, ma è diffusa dappertutto. Anche in Valle d'Aosta si è voluto sottendere il problema, ma ci sono chiari segnali della sua esistenza nel tessuto socio-economico.»

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha aggiunto: «Quel tragico attentato rientrò in una strategia di guerra dichiarata da Cosa Nostra allo Stato, che serviva a mirare dritto al cuore delle Istituzioni e che non è ancora stata vinta definitivamente. Lo Stato come gli Enti non possono dire esaurita la loro azione se non si affianca un'azione mirata a sviluppare il senso più profondo di responsabilità. Anche noi siamo chiamati a farlo, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, così come spetta alle Istituzioni adoperarsi quotidianamente per diffondere sempre più trasparenza e legalità, che devono diventare patrimonio comune il più ampiamente condiviso

Il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier ha ricordato quanto successo a Manchester, stigmatizzando «questo vile attentato terroristico che ha colpito troppi giovani

«Un atto molto grave - ha concluso Rosset -, che ha voluto colpire i giovani in un momento di divertimento e di spensieratezza, proprio come era successo per la strage al Bataclan di Parigi. Come Consiglio regionale, condanniamo questi fatti.»

SC

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Comunicato n° 272 del 23 maggio 2017
Interrogazione a risposta immediata sulle azioni conseguenti ad un incendio doloso

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 23 maggio 2017, il gruppo ALPE ha voluto conoscere le azioni messe in atto dal Governo regionale a seguito di un incendio doloso verificatosi nella sera del 12 maggio scorso presso il Campeggio di località Teppe a Quart.

«Ci chiediamo anche cosa si intenda fare per contrastare il fenomeno - ha specificato il Consigliere Alberto Bertin -, tenuto conto dei numerosi incendi dolosi verificatisi in Valle d'Aosta alcuni anni fa ed il tentativo di estorsione da parte della 'ndrangheta

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha precisato: «In relazione all’incendio del 12 maggio scorso presso il Campeggio in località Teppe a Quart, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per danneggiamento a carico di ignoti. A far luce sulle modalità e sulle motivazioni di quanto avvenuto saranno quindi le indagini coordinate dalla Magistratura, mentre nell’ambito delle funzioni prefettizie che ci sono attribuite continua lo stretto raccordo con le Forze dell’Ordine, che mantengono in particolare un’elevata attenzione sul contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, per assicurare il controllo di quanto avviene sul territorio valdostano

«Come Governo regionale - ha evidenziato il Presidente Marquis -, il nostro sforzo non può che essere incentrato sulle azioni di prevenzione e di educazione alla legalità rivolte alla nostra comunità e in particolare alle giovani generazioni, affinché la legalità, il senso della cosa pubblica e dell’interesse comune diventino un’abitudine di tutti i giorni. Si tratta di un percorso di lungo periodo, ma crediamo che sia l’unico modo per far sì che la criminalità organizzata non trovi terreno fertile nella nostra Regione. In questa direzione vanno anche i convegni, i momenti di riflessione recentemente organizzati: è importante parlare di questi temi, in modo da creare le condizioni per la crescita della consapevolezza alla lotta alla criminalità

Il Consigliere Bertin ha replicato: «Si tratta di reati spia, che non vanno assolutamente sottovalutati. La presenza della 'ndrangheta è ormai innegabile nella nostra regione. Le Forze dell'Ordine fanno il loro lavoro, ma ognuno di noi deve contribuire per le proprie piccole responsabilità. Concordo sul fatto che sia un lungo percorso, ma bisogna agire in modo efficace anche nel presente, mantenendo alta l'attenzione su questi aspetti, che rischiano di condizionare pesantemente il nostro futuro

 MM

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Comunicato n° 273 del 23 maggio 2017
Interrogazione sulla raccolta dei rifiuti durante le manifestazioni

Nella seduta del Consiglio regionale del 23 maggio 2017, il tema della gestione della raccolta dei rifiuti durante le manifestazioni organizzate dalle Pro Loco è tornato all'attenzione dell'Aula con un'interrogazione posta dal gruppo dell'Union Valdôtaine.

I Consiglieri, preso atto che il Piano regionale gestione rifiuti prevede la realizzazione dell'iniziativa di educazione ambientale "Ecolo-Fêtes", ovvero della conduzione di una corretta raccolta di rifiuti durante lo svolgimento di sagre e feste di paese, hanno voluto conoscere il numero delle manifestazioni che si sono avvalse dell'iniziativa dal 2015 ad oggi e se l'Assessore abbia previsto di continuare la sensibilizzazione nelle Pro Loco e nelle altre associazioni organizzatrici di feste paesane, anche con congrui finanziamenti.

L'Assessore all'ambiente, Fabrizio Roscio, ha risposto che «tutte le iniziative di "Ecolo-Fêtes" si inseriscono in una strategia più ampia di prevenzione dei rifiuti, per la quale la Regione si è dotata di un piano sin dal 2010. Oggi, occorre valutare l'opportunità di intervenire su questo piano i cui contenuti iniziano ad essere datati.»

Riguardo alle manifestazioni organizzate nell'ambito di "Ecolo-Fêtes, «nel 2015 sono state 11, nel 2016 32 e, nei primi mesi del 2017, 8. Il trend risulta positivo, sul sito internet della Regione si trovano tutte le informazioni per organizzare le sagre per fare in modo che queste non si sovrappongano le une con le altre. L'informazione è importante, perché mentre per i giovani il problema non si pone grazie al programma di educazione ambientale portato avanti nelle scuole, le generazioni adulte sono meno sensibilizzate: l'intenzione dell'Assessorato è quella di portare avanti campagne informative e implementare la dotazione già presente sul sito per feste di valenza ecologica. Bisognerà anche inviare una nuova circolare ai Comuni, alle Pro loco e alle associazioni per ricordare e spiegare il protocollo da seguire nell'organizzazione delle "Ecolo-Fêtes

Il Consigliere Paolo Contoz ha replicato: «Alle buone parole devono seguire i fatti: bisogna quindi continuare su questa strada perché si tratta di un'iniziativa importante che va mantenuta, anche se sui contributi è stato risposto che i soldi non ci sono e questo non è un buon segnale

SC

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Comunicato n° 274 del 23 maggio 2017
Interrogazione sull'edilizia scolastica

I gruppi PD-SVdA, UV e EPAV sono tornati ad affrontare il tema dell'edilizia scolastica con un'interrogazione posta nella seduta del Consiglio regionale del 23 maggio 2017.

I Consiglieri hanno infatti voluto sapere quante risorse siano già state spese e impegnate per il progetto del nuovo polo scolastico di Tzamberlet; il costo complessivo dell'opera e l'entità dei contributi non regionali previsti e/o erogati a tale scopo. Hanno poi chiesto di dettagliare il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione e riadeguamento relativi sia al nuovo polo scolastico sia all'ex Liceo Maria Adelaide di Via Torino.

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha risposto: «I costi già sostenuti per la progettazione ammontano a poco più di 117 mila euro lordi, mentre le somme stanziate per l'espletamento delle successive fasi progettuali (quella definitiva già predisposta e quella esecutiva) ammontano a circa un milione 125 mila euro lordi

Entrando nel merito dell'aggiudicazione definitiva dell'intervento, l'Assessore Borrello ha riferito: «Il costo complessivo per l'esecuzione dei lavori ammonta a circa 20 milioni di euro, cui vanno aggiunte, tra le altre, le già dettagliate somme per la progettazione, delle spese per la pubblicazione della gara (4 mila euro), per la Commissione di gara (51 mila euro), per gli incentivi (190 mila euro), per le somme a disposizione (95 mila euro).Per la realizzazione dell'opera è stato ottenuto un finanziamento statale di circa 6 milioni 651 mila euro, oggetto di apposito contratto di mutuo tra la Regione e la Cassa depositi e prestiti, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato

«Per quanto riguarda l'ex sede del Regina Maria Adelaide - ha concluso l'Assessore Borrello -, ad oggi non è previsto alcun tipo di intervento sulla struttura, e di conseguenza non esiste alcun cronoprogramma. Per quanto concerne invece i lavori del nuovo polo scolastico, posso fornire indicazioni sui soli tempi in termini assoluti fissati dal bando di gara per la redazione del progetto esecutivo (90 giorni dalla consegna del servizio) e la realizzazione dei lavori (730 giorni), considerato che al momento la procedura è temporaneamente sospesa in attesa dell'esito dei ricorsi presentati al TAR

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «Il nostro gruppo sin dall'inizio ha sostenuto la necessità di una nuova struttura scolastica posizionata appena fuori la città. Una posizione, questa, che si allinea a quella che avevamo assunto sull'ospedale, perché per noi strutture del genere devono essere decentrate e facilmente accessibili. Una scuola deve essere moderna, a impatto zero, non ospitata in un edificio costruito con criteri antelucani. Tzamberlet è la zona ideale, vicina ad impianti sportivi e a un'area verde che non verrà assolutamente intaccata dal nuovo polo scolastico. Ribadisco che l'area della nuova scuola era fino a qualche anno fa occupata da una rivendita di laterizi e da un campetto di pratica del maneggio. Testimonio che alcuni genitori, inizialmente contrari allo spostamento del Regina Maria Adelaide, oggi hanno capito che stare nel nuovo è meglio che stare in una struttura vecchia, concepita con logiche diverse. Riteniamo, infine, ragionevole che nella nuova struttura possa essere inserita, oltre al Regina Maria Adelaide, un'Istituzione scolastica quale il Liceo musicale, ad oggi alle prese con problematiche logistiche

MM

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Comunicato n° 275 del 23 maggio 2017
Interpellanza sulle dotazioni organiche per l'anno scolastico 2017/2018

Con un'interpellanza presentata nel corso della seduta consiliare del 23 maggio 2017, il Movimento 5 Stelle ha voluto fare il punto dotazioni organiche per l'anno scolastico 2017/2018.

«Dalla pubblicazione, lo scorso 4 maggio, delle dotazioni -  ha affermato il Consigliere Roberto Cognetta - emergono evidenti contrazioni di cattedre: da 31 a 20 di tecnologia e da 140 a 131 di italiano e storia. Mi preme sottolineare come gli impegni contenuti nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 28 luglio 2016 siano stati disattesi. Ricordo che la Giunta regionale e l’allora Assessore competente avrebbero dovuto valutare entro la fine dell'autunno 2016 con le Organizzazioni sindacali scolastiche un futuro piano di assunzioni nella scuola, valutare la possibilità di introdurre, a partire dall'anno scolastico 2017/2018, un contingente di risorse per il potenziamento delle competenze informatiche degli studenti della scuola secondaria di primo grado, nonché concordare entro l'autunno 2016 con l'Università della Valle d'Aosta l'attivazione di un tirocinio formativo attivo sul sostegno a condizioni economiche favorevoli per dare risposte e alternative sul piano occupazionale al personale docente. Mi chiedo quindi quali siano le ragioni che non hanno portato a compimento questi impegni e dall'Assessore vogliamo sapere se intende assolvere a quanto votato in quest'Aula.»

L'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha evidenziato: «Conosco bene la tematica avendo scritto e condiviso l'ordine del giorno approvato  all'unanimità dall'Aula ad aprile 2016, ma dal momento del mio insediamento non ci sono stati i tempi tecnici per intervenire sulle dotazioni organiche per l'anno scolastico 2017-2018, perché questo avrebbe significato modificare la legge regionale n. 18 del 2016 entro la fine del mese di marzo 2017 quando non vi erano nemmeno le Commissioni consiliari formate. L'impegno che abbiamo assunto con gli insegnanti e le Istituzioni durante gli incontri effettuati in questo mese è quello di fare tutte le valutazioni al fine di produrre le possibili modifiche alla legge regionale entro il mese di febbraio 2018: servirà una approfondita analisi per l'individuazione delle professionalità necessarie per la concreta realizzazione del potenziamento della scuola secondaria di primo grado e per le modalità di formazione del personale docente. Modifiche che sono peraltro subordinate al reperimento delle risorse finanziarie necessarie: non si tratta, infatti, solamente del potenziamento delle competenze informatiche della scuola media, il ragionamento deve essere più ampio e dovrà riguardare "les adaptations" nel loro complesso, con valutazioni sui diversi livelli di insegnamento

Riguardo all'attivazione di un tirocinio formativo attivo sul sostegno a condizioni economiche favorevoli, 500 euro in media in meno rispetto alle altre regioni, l'Assessore ha risposto che «la Sovrintendenza agli studi ha fornito all'Università della Valle d'Aosta il fabbisogno di personale docente specializzato (70 posti) e il 26 aprile scorso l'UniVdA ha emanato il bando per 70 posti. Al 22 maggio, le domande sono 63, così suddivise: primaria 32 domande su 25 posti previsti dal bando, secondaria di primo grado 13 domande su 15 posti previsti, secondaria di secondo grado 18 domande su 30 posti previsti. Il contributo chiesto agli iscritti è di 2600 euro da versare in tre rate invece delle due previste a livello nazionale

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato: «Smettiamola di riferirci sempre a quello che non ha fatto la passata amministrazione. L'Amministrazione è sempre una e ai cittadini interessa la sostanza dei fatti: per il prossimo anno scolastico non si è potuto fare nulla, mentre per il prossimo, forse, si potrà fare. Come Movimento 5 Stelle avevamo votato contro les adaptations: speriamo che le modifiche alla legge regionale 18 siano fatte in un certo verso, altrimenti il nostro voto sarà nuovamente contrario. Riguardo alle ore di tecnologia, forse bastava mettere dei fondi: invito l'Assessore a chiedere le risorse a qualche collega di Giunta, perché scuola e sanità sono sicuramente i settori fondamentali di una società. La conclusione, intanto, è che alcuni professori non lavoreranno per un anno.»

SC

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Comunicato n° 276 del 23 maggio 2017
Interpellanza sulla realizzazione della nuova scuola in Regione Tzamberlet

Il progetto della nuova scuola in Regione Tzamberlet ad Aosta è tornato a fare discutere il Consiglio regionale con un'interpellanza dei gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Union Valdôtaine presentata nella seduta del 23 maggio 2017.

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, nell'illustrare l'iniziativa, ha ricordato «la scelta fatta dalle diverse amministrazioni che si sono succedute al Comune di Aosta e in Regione in merito alla pianificazione degli interventi sugli edifici delle scuole superiori presenti sul territorio cittadino che prevede, in particolare, la realizzazione di una nuova scuola nell'area di Tzamberlet con l'obiettivo di avere un polo unico più moderno e funzionale. Visto che il Capogruppo ALPE in Comune di Aosta ha chiesto l'indizione di un referendum consultivo contro la sua concretizzazione, tenuto conto della recente petizione che chiede il mantenimento dell'Istituto Manzetti nell'attuale sede e visto che i lavori sono già stati affidati e potranno iniziare dopo la pronuncia del TAR sui due ricorsi presentati, vorremmo sapere se gli indirizzi politici - che si possono definire "Operazione scuole sicure" - approvati dal precedente Governo nell'aprile 2016 sono ancora validi o, in caso contrario, come si intende procedere

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha risposto: «Il tema è di grande attualità all'interno di questo Consiglio, così come nell'opinione pubblica. Nel 2016, con la deliberazione della Giunta regionale n. 572, sono stati approvati gli indirizzi che hanno delineato gli interventi da effettuare in un orizzonte temporale decennale per la riorganizzazione e la riqualificazione degli edifici scolastici di istruzione secondaria di secondo grado, nell'intento di migliorare la sicurezza degli stabili, l'offerta formativa per la crescente popolazione scolastica, oltre che per razionalizzare i costi. Tra questi interventi, figura la realizzazione della scuola di Regione Tzambarlet per cui si è proceduto all’individuazione dell’operatore economico per la sua realizzazione. I ricorsi al TAR presentati successivamente hanno congelato il procedimento e in questo contesto alcuni esponenti della cittadinanza hanno avviato delle riflessioni presso l’opinione pubblica su questa intenzione, arrivando alla proposta di un referendum al Comune di Aosta in merito alla realizzazione di questo edificio scolastico. Ritengo che questo percorso avrebbe a suo tempo meritato un maggiore coinvolgimento della popolazione, sempre molto sensibile ad argomenti che riverberano sulla vita economica e sociale. Ad oggi quindi, non siamo nelle condizioni di pensare a modifiche, anche per non rischiare di cagionare dei danni in un contesto ancora in fase di definizione, auspicando che la sentenza fornisca anche degli elementi utili per meglio inquadrare la questione

Il Consigliere Baccega, nella replica, ha lamentato «una non risposta, perché il Presidente ha dimostrato un senso di irresponsabilità. Abbiamo bisogno di scuole moderne per dare risposte importanti ai nostri studenti, che necessitano di nuovi spazi e di aule tecniche. Questa Giunta non sa se vuole offrire ai nostri ragazzi scuole sicure: siamo molto preoccupati e faremo tutto il possibile per proseguire nel percorso politico già tracciato. Saremo molto attenti alle scelte che farà il Governo regionale

MM

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Comunicato n° 277 del 23 maggio 2017
Interpellanza sulla gestione dei rifiuti nel territorio regionale

Il Consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Cognetta, con un'interpellanza discussa nel corso della seduta consiliare del 23 maggio 2017, ha voluto fare il punto sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta che ha definito «trovarsi in uno stato di evidente emergenza

In particolare, il Consigliere ha voluto sapere se siano in previsione, coinvolgendo anche la Commissione consiliare compente, modifiche alla legge regionale n. 63/1987 (costituzione di una società per azioni per la gestione dell'impianto di Brissogne) «che individua un gestore unico per la discarica e quindi per la gestione dell’intero flusso di rifiuti nel territorio valdostano, il cui appalto trentennale è ormai in scadenza»; ha anche chiesto delucidazioni sull’appalto di gestione in scadenza, nonché sui termini e i costi del nuovo appalto.

L'Assessore all'ambiente, Fabrizio Roscio, ha ricordato che «l'attuale terzo lotto della discarica raggiungerà la saturazione entro la metà del 2018, mentre a inizio 2018 non avremo più il gestore perché la convenzione è in scadenza. Ma la notizia vera è che gli impianti necessari e previsti dal piano regionale hanno bisogno di due anni di tempo per essere realizzati. Siamo quindi di fronte ad una possibile fase di discontinuità gestionale che potrebbe costare ai cittadini. L'obiettivo nostro è quello di dare una risposta definitiva a questa situazione entro la fine dell'anno. Partiremo da quanto indica il piano regionale dei rifiuti: trattamenti esclusivamente a freddo che dovranno trattare il rifiuto indifferenziato e dare vantaggi economici per la parte di raccolta del multimateriale. Questa è la base, ma ci sono altri aspetti che si potrebbero implementare, quali ad esempio il flusso dell'organico. Riguardo all'affidamento della gestione - in scadenza - stiamo facendo alcune valutazioni e le decisioni dovranno essere assunte entro giugno di quest'anno, proprio per contenere al minimo i tempi di transazione gestionale: la Commissione consiliare sarà coinvolta in tutti i passaggi del caso. Posso assicurare che intendiamo dare corso al piano regionale dei rifiuti senza caricare il cittadino di costi supplementari. Entro un mese e mezzo saprò rispondere con maggiore precisione alla domanda sulla gestione futura e sui suoi costi

Il Consigliere Cognetta, nella replica, ha dichiarato: «Parlare di discontinuità gestionale mette ansia: il problema rifiuti esploderà perché dall'approvazione del piano rifiuti a dicembre 2015 è stato fatto ben poco. Ora l'Assessore sta facendo valutazioni politiche, ma da qui alla realizzazione degli impianti, i costi aumenteranno a carico dei cittadini. Oggi, possiamo affermare che siamo in piena emergenza rifiuti. Auspico che non venga prorogata l'attuale gestione di altri dieci anni, ma mi sembra di capire che tutto andasse in quella direzione visto che non si è pensato ad una soluzione alternativa

SC

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Comunicato n° 278 del 23 maggio 2017
Interpellanza sul sostegno alle famiglie colpite da lutto prenatale

I gruppi PD-SVdA e EPAV, con un'interpellanza presentata congiuntamente nella seduta consiliare del 23 maggio 2017, hanno trattato la questione della formazione di figure professionali per il sostegno alle famiglie colpite da lutto prenatale.

Come ha spiegato il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, «il lutto prenatale è il lutto legato alla perdita del bambino durante tutta la gravidanza; il lutto perinatale è, invece, l’insieme delle reazioni psicofisiche legate alla perdita di un bambino nella seconda metà della gravidanza e nelle settimane successive alla nascita. La morte di un bambino in gravidanza genera uno shock emotivo di grande intensità che produce un lutto profondo che può durare dai 6 mesi fino ai 2 anni.» Il Consigliere ha quindi chiesto se esista una banca dati dettagliata delle casistiche di questi eventi traumatici, oppure se si vogliano standardizzare protocolli di ricerca sulla madre e sul bambino completi ed esaurienti; se si svilupperanno interventi per la formazione di una figura professionale per il sostegno delle famiglie colpite e la realizzazione di assistenza all’intero gruppo familiare. «Ci chiediamo anche se vi sia l'intenzione di coinvolgere attivamente le associazioni e dei soggetti riconosciuti a supporto della struttura pubblica, oltre che incentivare la partecipazione della USL e di eventuali altri soggetti interessati alla giornata mondiale della consapevolezza prevista per il 15 ottobre di ogni anno

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, sottolineata «l'umanità sottesa a questa interpellanza, che parla di vite spezzate, di sogni interrotti e di famiglie traumatizzate, chiedendo di porre la dovuta attenzione», ha risposto: «Ad oggi i dati di questi eventi sono raccolti per alimentare il flusso informativo sulla base di regolamenti ministeriali. Nell'ultimo quinquennio le nostre strutture hanno registrato una percentuale di morte prenatale e perinatale dello 0.2%; un numero che rientra nella media nazionale. Tutte le coppie colpite dall'evento possono usufruire del sostegno psicologico durante tutto il periodo del ricovero. Nel 2015 è nato, dalla collaborazione tra le strutture di Ostetricia e ginecologia e Psicologia, è nato uno specifico programma di formazione. Vogliamo favorire modalità di relazione tra eventi e i familiari. Tutte le strutture coinvolte stanno lavorando a un protocollo che standardizzi un metodo di accompagnamento e sostegno. È necessario costruire percorsi di lavoro che aiutino a migliorare i servizi resi in ambito pubblico. Ribadisco la fortuna che abbiamo, ovvero poter contare su una sanità in cui operano professionisti qualificati ma anche su tante associazioni che operano sul territorio. Cogliere le loro suggestioni, confrontarsi, non può che essere positivo e sarà bene farlo anche in questo caso. Concordo infine sull'adesione alla Giornata mondiale della consapevolezza, ma è opportuno che avvenga con la collaborazione di tutti i soggetti interessati e delle famiglie

Il Capogruppo Guichardaz ha replicato: «Il fenomeno purtroppo è estremamente diffuso ed è importante avvalersi della collaborazione di persone che hanno vissuto questo dramma. Uno degli obiettivi della politica è rendere visibili certe necessità e, in questo senso, l'adesione alla "Giornata mondiale della consapevolezza" offre lo spunto per parlare di una tematica spesso nascosta o trascurata. Non si tratta di un problema della mamma, della famiglia, ma di un evento di cui la sanità si deve fare carico. Queste famiglie vanno sostenute, offrendo la possibilità di seguire un percorso per agevolare il superamento del lutto

MM

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Comunicato n° 279 del 23 maggio 2017
Interpellanza sul parere pro veritate riguardante il finanziamento previsto per la Casa da gioco

Con un'interpellanza illustrata nella seduta del Consiglio regionale del 23 maggio 2017 dai gruppi Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano, si è parlato delle modalità attuative delle indicazioni formulate nel parere pro veritate dagli esperti in merito al finanziamento previsto per la Casa da gioco.

«A seguito di reiterate richieste scritte e orali - ha spiegato il Consigliere Augusto Rollandin -, è stato finalmente consegnato il parere pro veritate richiesto ai consulenti con delibera del febbraio 2017, i quali danno risposte molto puntuali e precise in merito al finanziamento alla Casinò de la Vallée previsto dall'allora Governo e di quello in attuazione della legge 2 del 2017. Ora vogliamo sapere le valutazioni fatte e come si intende dar seguito alle indicazioni previste e proposte dagli esperti.»

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha precisato che «il parere, datato 4 maggio 2017, è stato inviato da Finaosta alla Regione l'8 maggio: lo stesso giorno ho firmato la lettera di trasmissione del parere al Consigliere Perron che ne aveva fatto richiesta. Non si capisce perché si parli di reiterate richieste cui non è stata data risposta: non potevamo certo trasmettere un parere che non avevamo.»

Venendo ai contenuti, l'Assessore ha riferito che «gli avvocati, nel parere, ritengono che gestire una casa da gioco, in regime di sostanziale privativa nazionale, rappresenti una concreta possibilità per la Regione di assicurarsi importanti entrate economiche sia dirette che indirette: la scelta di procedere al sostegno finanziario meditante una legge regionale si pone quindi in continuità con il pregresso operato regionale ed è ritenuto sia legittimo sia opportuno, nell'ottica di riqualificare la società, preservando gli investimenti sin qui effettuati. Le conclusioni del parere confermano, pertanto, la correttezza dell'impostazione della legge regionale 2/2017, con la quale è stato previsto il piano di ristrutturazione aziendale finanziato su più annualità e subordinato alla verifica, da parte del Consiglio regionale, del concreto ed effettivo stato di attuazione delle azioni indicate. Un passaggio non secondario del parere dice che non sono ammissibili interventi tampone a fondo perduto senza prospettive di medio e lungo periodo, così come non tentare di salvare la società con un serio e concreto piano di rilancio potrebbe determinare responsabilità in capo alla società concedente e rappresenterebbe con molta probabilità un danno erariale.»

In sede di replica, il Consigliere Rollandin ha osservato: «Avremo modo di discutere del parere, ma il riferimento non è solo alla legge regionale 2 del 2017, ma anche a quella proposta che il Governo precedente aveva suggerito di inserire in finanziaria: il parere conferma che questa proposta non solo era legittima ma era la strada maestra da percorrere.»

SC

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Comunicato n° 280 del 23 maggio 2017
Interpellanza sull'anagrafe regionale del bestiame

Nella seduta del Consiglio regionale del 23 maggio 2017, il gruppo PD-SVdA ha voluto fare il punto sulla gestione dell'anagrafe regionale del bestiame.

«Abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di alcune aziende che lamentano di essere state sottoposte ad ulteriori controlli, anche con riduzioni dei contributi a causa delle modalità gestionali dell'anagrafe - ha evidenziato il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier -, e riteniamo necessario approfondire e chiarire gli aspetti legati alle scadenze per il trasferimento degli animali introdotti da altre regioni o negli spostamenti tra aziende locali, evitando applicazioni troppo stringenti legate al conteggio degli effettivi giorni per il passaggio sanitario dei capi.» Il Consigliere ha quindi chiesto se vi sia l'intenzione dell'Assessore chiarire definitivamente agli uffici preposti tali questioni, oltre che integrare eventuali informative agli allevatori per le diverse scadenze (in particolare la segnalazione di trasferimento capi nei sette giorni); infine, ha chiesto se si intenda provvedere in favore delle aziende incappate in procedure sanzionatorie.

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, ha spiegato: «Anche a seguito della riorganizzazione dello sportello unico dell'agricoltura, invitiamo l'utenza a riferirsi agli uffici per segnalare eventuali problematiche, al fine di non incorrere in sanzioni. Al manuale per la gestione dell'anagrafe del bestiame abbiamo lavorato in sinergia con l'Assessorato alla sanità, l'azienda USL e l'AREV: è quindi un documento concertato con le categorie, elaborato per diventare uno strumento consultabile da tutti gli operatori interessati. Teniamo a precisare che il provvedimento dirigenziale con cui è stato approvato il manuale fa seguito a una legge in vigore dal 1993, in cui già si specificava la scadenza dei sette giorni per la comunicazione del trasferimento di bestiame. In merito alla questione specifica dei sette giorni, gli uffici confermano che si intendono sette giorni continuativi lavorativi; sono quindi esclusi i giorni festivi.»

L'Assessore Viérin ha quindi specificato: «Il contravventore è soggetto a sanzione amministrativa, ad esclusione del caso del primo accertamento. Nell'ultimo anno e mezzo sono state comminate alle aziende 13 sanzioni, per cui attendiamo comunque l'esito dei ricorsi presentati. Tenuto poi conto del fatto che dal mese di settembre 2017 ci sarà l'obbligo di compilazione informatizzata del modello relativo al trasporto animali, crediamo che sarebbe interessante emanare un'informativa per spiegare le nuove modalità

Il Consigliere Cretier ha replicato: «Era importante chiarire questi aspetti e continuerò a dare la mia disponibilità a rappresentare in quest'Aula le problematiche degli utenti, in un'ottica di miglioramento dei procedimenti

MM

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Comunicato n° 281 del 23 maggio 2017
Piano di ristrutturazione della Casinò de la Vallée: la presentazione dell'Assessore Chatrian e del Consigliere Padovani

I lavori pomeridiani del Consiglio regionale del 23 maggio 2017 sono iniziati con l'illustrazione del Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e del disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017.

Il Consigliere del Gruppo Misto Andrea Padovani, relatore dell'iniziativa legislativa, ha evidenziato che «la situazione di gravissima crisi finanziaria operativa e strutturale in cui versa la società Casinò de la Vallée impone un deciso di cambio di rotta, volto a riqualificare una casa da gioco ad oggi interamente pubblica che conserva potenzialità che devono essere necessariamente sfruttate, anche per garantire alla Regione le importanti entrate economiche, dirette e indirette, che da tale settore possono ancora derivare. La crisi, lo sappiamo, trae origini da scelte non sufficientemente ponderate, aggravate da un momento storico di generale difficoltà del settore del gioco d'azzardo legale. L'avvio, nel mese di febbraio, della procedura di licenziamento collettivo per 264 dei suoi 468 dipendenti ci ha restituito la fotografia di un fallimento che obbliga il socio Regione a un atto di responsabilità per evitare gravi ripercussioni sociali.»

«Il primo passo per cercare di affrontare questa situazione - ha proseguito Padovani - è stata la legge regionale votata all'unanimità a febbraio scorso, con la quale si è voluto dare un chiaro segnale di discontinuità rispetto al passato, subordinando il sostegno finanziario alla Casinò spa alla predisposizione di un piano di ristrutturazione aziendale finalizzato alla valorizzazione degli investimenti e alla riduzione dei costi per assicurare il raggiungimento dell'equilibrio finanziario, la cui attuazione deve essere soggetta ad un monitoraggio periodico da parte del Consiglio regionale. Così è stato fatto: il disegno di legge oggi in discussione dispone un finanziamento pubblico di 20 milioni, la cui erogazione resta strettamente subordinata alla verifica dello stato di attuazione delle azioni previste e che è suddivisa in tre tranches: 8 milioni entro il 31 maggio 2017, 6 milioni entro il 30 settembre e 6 milioni entro il 31 luglio 2018. Lo scopo è quello di avviare una riforma del modello di gestione e di controllo che scongiuri interventi slegati sa una seria programmazione aziendale che guardi al futuro.»

L'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, nell'illustrare il Piano di ristrutturazione, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla sua presentazione: «Con questo Piano oggi diamo piena attuazione alla legge regionale n. 2/2017, consegnando al Consiglio un buon lavoro elaborato dall'Amministratore unico Giulio Di Matteo con il supporto di un pool di consulenti e professionisti che hanno inserito nel Piano azioni, idee, migliorie volte a creare le condizioni per risollevare un'azienda in difficoltà. Sono qui contenute concrete prospettive di recupero della redditività della società Casinò de la Vallée e concrete possibilità di raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario a partire dal 2019. Il documento prevede, declinate in modo chiaro e ben ponderate, specifiche azioni di rilancio delle attività - sia del settore giochi che del settore alberghiero - e specifiche azioni di riduzione dei costi, tali da permettere e garantire un’adeguata valorizzazione degli investimenti effettuati dalla società. Il Piano prevede anche un'analisi trimestrale che attesti la progressiva realizzazione del Piano, perché noi crediamo che si debba monitorare l'avanzamento del Piano al fine di prevederne il finanziamento. E questa è una novità rispetto al passato.»

L'Assessore ha poi illustrato un emendamento depositato in Aula: «La credibilità della società, in questo momento, non è appetibile per il sistema bancario: solo con l'approvazione del Piano, le banche si pronunceranno in merito alle azioni di finanziamento. Una banca si è detta disponibile con una fideiussione da parte della Regione per il tramite di Finaosta: ecco il senso dell'emendamento che autorizza, ove occorra, a concedere una garanzia, nel limite di 7,2 milioni di euro, a mezzo di fideiussione con durata massima fino al 31 dicembre 2017.»

«Sono due le parole chiave di questo Piano - ha evidenziato l'Assessore Chatrian -: chiarezza nell'evidenziare la situazione di crisi della Casa da gioco, prudenza nelle valutazioni e nelle stime dei ricavi. È un Piano concreto, che non contiene voli pindarici ma che parte da un'attenta analisi dell'azienda: un'azienda destrutturata dove mancano le figure apicali, un'azienda abbandonata a se stessa. Ci si chiede perché il Collegio sindacale e gli amministratori che si sono susseguiti in questi anni non abbiano affrontato il problema prima. Di fatto, si era instaurata una consuetudine: il Casinò chiedeva i soldi e la Regione pagava. Così è stato per i lavori di ristrutturazione, i cui costi sono poi risultati più alti di quanto preventivato. Come Giunta che si è insediata nel marzo 2017 eravamo consci delle criticità, ma abbiamo trovato una procedura di licenziamento collettivo, un accordo avviato per l'uscita anticipata di 41 dipendenti con il percorso Fornero, la disdetta unilaterale di tutta la contrattazione collettiva, un rapporto dei costi-ricavi che va oltre al 70 per cento, un calo continuo di entrate.»

L'Assessore è poi entrato nel merito delle azioni del Piano definendolo «di rilancio e di sviluppo, perché vogliamo creare le condizioni, a tranches, per mettere in sicurezza l'azienda». Il Piano si basa su di una serie di azioni relative all'Area Giochi (nuove offerte di gioco tra le quali gioco live tramite collegamento in diretta con il croupier del Casinò, gioco on line con marchio "Casinò de la Vallée, gioco in contesto virtuale, maggiore flessibilità dell'offerta, nuove iniziative di marketing e web marketing) e all'Area Resort-Hotel (individuazione di mercati esteri dove è presente un turismo legato alle Case da gioco, potenziamento del ristorante "1908" e vetrina delle eccellenze, organizzazione di congressi e convention aziendali, miglioramento dei servizi alberghieri e del sistema di gestione) e prevede la ristrutturazione dei costi del personale attraverso la prosecuzione del percorso Fornero, uscite preferibilmente volontarie e incentivate, ridistribuzione del personale in esubero nei settori di maggiore necessità, riduzione stabile del costo del lavoro, semplificazione e razionalizzazione della struttura contrattuale.

«Questi sono quindi due atti veri - ha aggiunto Chatrian -: il Piano è prudenziale, prevedendo una riduzione dei costi della produzione di circa 59 milioni di euro e una crescita annua del 2,9 per cento. Ma, per la prima volta, le previsioni sono frutto di analisi di esperti dei settori giochi e alberghiero.»

L'Assessore ha quindi concluso: «L'avanzamento del Piano sarà controllato fino al raggiungimento del pareggio di bilancio e sarà sottoposto alla costante attenzione del Consiglio regionale. Non ci interessano le polemiche e mi auguro, con questa proposta, di aver contribuito a dare una speranza ad un'attività importantissima per il sistema Valle d'Aosta. Da domani la società avrà un compito da svolgere: attuare le disposizioni contenute nel Piano, cambiando mentalità e contribuendo tutti nella stessa misura. La politica ha cercato di fare la sua parte, d'ora in poi dovrà rimanere al di fuori dal Casinò ed esercitare unicamente la sua funzione di indirizzo e di controllo.»

SC

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Comunicato n° 282 del 23 maggio 2017
Dibattito sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée

La seduta consiliare pomeridiana del 23 maggio 2017, è stata interamente dedicata alla discussione sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017.

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha osservato: «L'Assessore Chatrian ha bruciato i tempi, soprattutto per quei Consiglieri che, non facendo parte delle Commissioni, hanno avuto solo pochissimi giorni per studiare questo Piano, in cui rileviamo che non c'è stata la tanto annunciata discontinuità rispetto a quanto fatto prima per quanto attiene l'Amministratore unico, né tantomeno la valorizzazione dei professionisti valdostani nella scelta dei numerosi consulenti. Grave il fatto che questo pool non dia assicurazione del raggiungimento dei valori, anche solo parzialmente. La costante di questo documento è ripetere che qualunque risultato non potrà mai prescindere da una ristrutturazione dei costi del personale: questa spada di Damocle è ingiusta. Il cuore delle proposte consiste in ovvietà, come il rilancio dell'area giochi, e mancano ragionamenti sui mercati limitrofi e sul rilancio della clientela. La filosofia del Piano è che viene progressivamente abbandonato uno dei pilastri caratterizzanti la Casa da gioco di Saint-Vincent: l'area dei giochi lavorati. Il tema del finanziamento regionale è stato utilizzato come "clivage politique"; l'Assessore Chatrian ha gridato allo scandalo per anni, inculcando nella comunità un messaggio negativo nei confronti del Casinò e oggi dimostra la sua incoerenza politica. La parte saliente del Piano non fa che riprodurre pedissequamente il ragionamento che abbiamo condotto noi. Non siamo convinti delle modalità con cui è stato messo in piedi un intervento finanziario non risolutivo. Occorreva più coraggio, senza timore del consenso elettorale. È un Piano dall'impostazione debole, non pone sguardi al privato, non dà soluzione ai problemi

La Presidente della quarta Commissione Patrizia Morelli (ALPE), dopo aver ringraziato i Commissari e i Sindacati per il lavoro svolto e per l'utile confronto, ha affermato: «Questa maggioranza, insediatasi il 10 marzo, si è fatta carico di un onere impegnativo, da portare a termine in un lasso di tempo estremamente limitato, pur di venire incontro alla comunità valdostana e in particolare ai lavoratori della Casa da gioco. Negli anni il gruppo ALPE ha mosso critiche, ma solo in un'ottica costruttiva. I professionisti hanno avuto tre settimane per redigere il Piano, mentre l'Amministratore unico uscente aveva già avviato una procedura di licenziamento collettivo. Le ristrettezze temporali sono quindi giustificabili. La Giunta ha scelto la via difficile del rispetto della legge regionale n. 2/2017 approvata all'unanimità; e oggi presentiamo un Piano credibile, realistico, improntato alla prudenza. Non è un Piano perfetto, nasce condizionato da elementi antecedenti stringenti. Non offrire una chance all'azienda e ai lavoratori sarebbe uno spreco di denaro per le risorse precedentemente investite, uno spreco di immagine per il marchio. È un Piano praticabile, rappresenta un'operazione di salvataggio necessaria, ma non senza porre condizioni giudiziose. Ogni soldo risparmiato crea nuove opportunità: per questo è stato studiato il reale fabbisogno della struttura. Non è facile cambiare paradigma per una Casa da gioco ostaggio della politica. È necessaria un'opera di risanamento, perché l'obiettivo - che siamo certi sia comune - è riportare il Casinò ad essere polo d'attrazione in un'offerta complessiva con ricadute sull'intera regione

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha sostenuto che «se si vuole dare una lettura corretta della vicenda, la vera soluzione c'era già e l'avevamo proposta: il finanziamento della Casinò de la Vallée a titolo di rimborso dei crediti contratti dalla società nei confronti della Regione per le opere di ristrutturazione, la cui legittimità è stata confermata dal parere pro veritate richiesto a febbraio 2017 e inviato a maggio. Il Governo oggi fa finta di non riconoscere questi fondi che servirebbero per superare il problema dell'azienda: perché non si vogliono dare? Per una questione di principio? Di sicuro con l'operazione di finanziamento proposta dalla nuova Giunta è sicuro che non facciamo altro che continuare a indebitare la Casa da gioco, mentre potremmo restituire le risorse dovute. Noi chiediamo che si riconosca quanto detto nel parere, proprio per dare tranquillità al Casinò

Entrando nel merito del Piano, il Consigliere ha osservato che «è difficile immaginare che con questo Piano si risolvano i problemi ben conosciuti del Casinò: le proposte contenute potranno magari aiutare, ma non aggiungono nulla a quanto già scritto in precedenti Piani industriali. Nessuno si aspettava dei miracoli, però la Giunta non può nemmeno venderci come qualcosa di innovativo un prodotto che di nuovo non ha niente. Altrimenti creiamo delle illusioni che saranno disattese e ci ritroveremo a breve a discutere delle stesse problematiche. La questione principale resta quella del personale: bisogna prendere in considerazione di togliere la procedura di licenziamento collettivo e prevedere una riorganizzazione graduale e funzionale della Casa da gioco

Il Consigliere Aurelio Marguerettaz (UV) ha dichiarato: «Ho avuto modo di constatare che più di un esponente della maggioranza è convinto di essere un superuomo, dati i termini altisonanti utilizzati. I bluff della Giunta Marquis sono numerosi: in primis la trasparenza, come nel caso della negata comunicazione sul compenso dei professionisti. Nella redazione del Piano, ogni consulente esperto ha svolto un compitino per la propria parte di competenza. Abbiamo diversi dubbi in merito, come quando si definisce punto di debolezza la cosiddetta lontananza da Milano e Torino o quando non si tiene in debito conto per la parte alberghiera del dualismo tra la clientela del Casinò e quella ordinaria; per non parlare della minaccia individuata dalla presenza in zona di una struttura termale. Capiamo la prudenza sulle previsioni di crescita, ma non sui costi, in cui i tagli per il personale superano abbondantemente i dieci milioni. Tutti concordiamo che il Casinò sia una risorsa, oggi però date otto milioni al buio, perché il Piano non entra nel merito di nulla. È un documento che ha la stessa funzione della foglia di fico, serve solo a lavarvi la coscienza. Oltre al taglio del personale, gli unici argomenti sono il gioco online e quello virtuale: un business rischioso in cui possiamo entrare come Cenerentola. C'è un futuro per la Casa da gioco, ma non con questi metodi di finanziamento e senza un'adeguata concertazione con i Sindacati

Per il Capogruppo di Pour Notre Vallée, Antonio Fosson, «l'aspetto patetico e paradossale di questa situazione è che quelli che hanno portato il Casinò a questa situazione non ammettano nessuna responsabilità né nei confronti del personale né rispetto ai conti in perdita. Anzi, ci spiegano cosa dobbiamo fare per risolvere questa situazione che è drammatica, soprattutto per i lavoratori. L'allora Giunta ci voleva far restituire i soldi spesi per la ristrutturazione: peccato che rispetto al preventivo presentato siano stati spesi oltre 20 milioni di euro in più, e noi dovevamo restituire somme che non abbiamo mai autorizzato? Con questo Piano noi vogliamo affrontare con serietà questo "cadeau empoisonné" che la precedente Giunta ci ha consegnato. Noi vogliamo che il Casinò e i suoi dipendenti possano continuare a esistere, perché riteniamo che la Casa da gioco sia una risorsa per la Valle d'Aosta.»

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato: «Il Casinò è stato usato come un grimaldello politico. Su questo Piano la nuova maggioranza ha investito la propria credibilità e la propria tenuta; un documento di cui ogni pagina è costata tremila euro, mentre il precedente rientrava negli incarichi dell'ex Amministratore unico e conteneva analisi e dati precisi. Questo invece è un brogliaccio che si vanta di inventarsi soluzioni. La Giunta può dirci quanto è stato speso per la pletora di consulenti? Il Piano ha una fattibilità relativa, forse solo per quanto attiene alla riorganizzazione del personale; è un documento che ha unito le tessere di un puzzle di esperti scoordinati e che raggruppa azioni scontate. Invece di orientarsi sulla manfrina dei prestiti bancari, si sarebbe potuto valutare un mutuo con Finaosta; l'emendamento di oggi di sette milioni serve per le fideiussioni. Servono una vera condivisione, l'invocata trasparenza e soprattutto la reale voglia di rilanciare il Casinò. La Giunta deve avere il coraggio di fare un passo indietro ammettendo i propri errori. Deve dire ai valdostani che costa molto di più chiudere un'azienda del genere anziché tenerla in vita

Il Capogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha sottolineato: «Il Piano del 2013 non ha ottenuto gli obiettivi auspicati, per quanto sia stato scritto bene. Sono i fatti a parlare, mentre in questi anni si è detto tutto e il contrario di tutto. Questa maggioranza si è affidata a professionisti per la redazione di un Piano efficace. Gli esperti sostengono che il gioco lavorato non attiri più la clientela, ben più orientata alle slot: non possiamo che credere a queste affermazioni, perché non abbiamo le competenze per contraddire i professionisti. La mission di tutti i Consiglieri è quella di salvare la Casa da gioco e tutelare i lavoratori. Nessuno ha la sfera di cristallo, aspettiamo i risultati.  Un errore del passato è stato di non attuare i Piani per non risultare impopolari. Nel Piano di cui discutiamo oggi ci sono le possibilità per rilanciare i ricavi pur salvaguardando i dipendenti. Stiamo facendo tutto ciò che ci è possibile per raddrizzare la barca. Non abbiamo fatto un ribaltone, ma abbiamo fatto ciò che si doveva. I pareri pro veritate sono per l'appunto pareri, non sono testi sacri. Ci siamo presi a cuore la questione, ci stiamo anche giocando la nostra credibilità e abbiamo corso contro il tempo per rispettare le scadenze

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha annunciato il voto contrario sul Piano: «Nel 2012 il Casinò ha portato una perdita di 18 milioni di euro, nel 2013 di 21 milioni, nel 2014 di 19 milioni, nel 2015 di 18 milioni, nel 2016 intorno ai 40 milioni. Nel 2012 la Regione dette 10 milioni, nel 2014 fu votata la ricapitalizzazione di 60 milioni, senza però prevedere nessuna riorganizzazione: soldi buttati perché non sono serviti a nulla. Nel 2015 si danno altri 20 milioni e nel 2016 non si concedono i famosi 44 milioni proposti dalla Giunta Rollandin: non preoccupatevi, li diamo ora con questo Piano. Già Frigerio disse che bisognava azzerare i contratti dei lavoratori e non sono stati toccati: cosa farà l'amministratore Di Matteo? Oggi dovrei dare il mio sì al Piano in coerenza con quanto approvato, anche da me, con la legge regionale n. 2, ma questo non è un Piano di ristrutturazione, e su questo siamo tutti d'accordo. Tutti quanti hanno delle colpe - dai lavoratori, ai Sindacati alla politica -, ma nessuno vuole veramente risolvere la situazione. Perché si tratta di un bacino di tremila voti che, purtroppo, è costato dal 2012 ad oggi 170 milioni di euro. Ma non c'è una reale idea su come risolvere il problema: politicamente non c'è nessuno in grado di farlo e questa è una sconfitta di tutta la collettività. Quello che ci ha distrutto è stata l'abbondanza di soldi: nessuna idea ma tante risorse. Oggi, forse, sarebbe il momento di averla un'idea

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha auspicato che il Piano «riesca a risolvere almeno in parte i problemi. Oggi siamo qui per cercare di porre rimedio alla situazione gravissima in cui versa da anni la società del Casinò. Occorre avere rispetto, che deve essere reciproco, deve essere rivolto a tutti gli attori, compresi i cittadini valdostani. Rispetto vuol dire presentare un Piano che dia sostenibilità e sostegno a una situazione che rischia di cadere nel baratro. Questo è un Piano che assicura rispetto ai cittadini, applicando le leggi, sia nazionali sia regionali. L'aspetto innovativo e qualificante è la previsione che venga raggiunto l'equilibrio di bilancio prima di iniettare la liquidità. Il Piano si fonda su basi solide e ragionevoli, che fanno ben sperare per la sua concretizzazione; riconosce le potenzialità dell'azienda e la grande professionalità di chi vi opera. I lavoratori devono essere stimolati a salvare l'azienda. È un compito difficile, ma va assolutamente compiuto. Questa è una società fondamentale per la Valle d'Aosta, sono stati investiti milioni di denaro pubblico: non si può non cercarne il rilancio. Il compito della politica è legiferare e controllare l'applicazione delle norme, ma poi si ferma qui. L'applicazione del Piano spetta invece ai vari soggetti. L'augurio è di trovare un accordo per trovare una soluzione per un rilancio della Casa da gioco

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 24 maggio, alle ore 9.00, con la ripresa del dibattito sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò spa.


SC-MM

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Comunicato n° 284 del 24 maggio 2017
Piano di ristrutturazione del Casinò: prosecuzione del dibattito generale

Il dibattito sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e sul disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017, è proseguito durante tutta la mattinata di giovedì 24 maggio 2017, seconda giornata di lavori del Consiglio regionale.

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ha ripercorso la storia degli ultimi anni della gestione della Casa da gioco, in cui «sono stati tanti i Piani di sviluppo, tante le maggioranze e i Consigli di Amministrazione; almeno quattro Presidenti della Regione si sono succeduti, senza riuscire a rilanciare la struttura

Entrando poi nel merito del Piano, ha affermato: «Trovo strano che non venga mai citato il parere pro veritate e non si utilizzi questo strumento legittimo per risolvere la querelle. Trovo incredibile che la legge che regge l'impianto finanziario non venga mai riportata: metterebbe in crisi le alleanze? Se già a pagina 4 si asserisce che non c'è assicurazione del raggiungimento dei valori, le pagine successive vengono lette inevitabilmente con diffidenza. Il Piano di marketing si riferisce a clienti cinesi, russi e thailandesi, anche se in passato l'attuale Assessore ci aveva aggrediti per questa stessa scelta. Il turismo congressuale è fallito, le grandi aziende non organizzano più convention del genere. Siamo decisamente in ritardo nel gioco online e virtuale. I giochi lavorati sono un nostro grande atout, siamo all'avanguardia anche in Europa grazie ai nostri professionisti seri e volenterosi. Non condividiamo la parte del finanziamento, che prevede un ulteriore indebitamento della Casa da gioco senza potersi nemmeno avvalere di un valido Piano di rilancio. La nostra preoccupazione si è ulteriormente acuita quando in Commissione abbiamo audito il Collegio sindacale, che ha parlato di una rimanenza di liquidità pari a 150 mila euro. Il personale è il clou del Piano, per cui prevede una drastica riduzione, senza quantificare i costi degli esuberi né indicare i costi da sostenere per le nuove figure professionali indicate. Il documento si crogiola sull'avvio della procedura di licenziamento: il Presidente e l'Assessore avranno ottenuto il loro scopo, ma i lavoratori non ci cascano. Questo Piano non ci piace perché non ha nessun costrutto, nonostante sia stato elaborato addirittura da una task force di sette consulenti. L'emendamento di sette milioni fa capire che la maggioranza ha sbagliato i conti. Il Piano finanziario non ci convince, il Piano di marketing non esiste. Ribadiamo con forza che si dovrebbe procedere con la restituzione dei 42 milioni anche a tranche, senza nuovi indebitamenti. Questo Piano non è concreto, non è veritiero. Chiedo all'Assessore di fare immediatamente la telefonata per interrompere la procedura di licenziamento

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha evidenziato che «la polemica politica non giova alla situazione disastrosa della Casinò. Qui si confrontano due visioni: quella di chi ha presentato un Piano credibile che può giovare al futuro della Casa da gioco e quella di chi spera nel suo fallimento. Nel passato sono stati presentati tanti Piani industriali che erano, però, frutto di fantasia e irrealizzabili, con manie di grandeur, che prevedevano circa 90 milioni di euro di incassi all'anno: piani che ci hanno fatto sognare, ma che non hanno dato riscontri positivi. I soldi dati sono stati dilapidati. Per anni, non c'è stata trasparenza: ci hanno fornito dati mascherati che sono venuti a galla quando abbiamo iniziato a poter avere accesso alle informazioni

Il Consigliere Gerandin si è poi soffermato sul personale: «La procedura di licenziamento collettivo è stata ereditata dal Governo precedente, ma se questa maggioranza riuscirà a trovare l'accordo sindacale nessuno rimarrà a casa. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ad un ammontare degli incassi che sia il 50% del costo del personale. Così come è stata ereditato il percorso Fornero, giudicato onerosissimo, ma che dovrà essere valorizzato e che si concluderà entro la fine 2018. La nuova governance dovrà mettere fine alle progressioni di carriera, saranno ridefinite le competenze, valorizzata la meritocrazia. Votando questo Piano non firmo una cambiale in bianco e monitorerò il suo andamento. Oggi, se non si vota questo Piano si portano i libri in Tribunale: ognuno faccia appello al proprio senso di responsabilità, sapendo che questo è l'ultimo richiamo per il management, per la politica, per i dipendenti, per le Organizzazioni sindacali. Se questo Piano fallisce, non ci sarà nessuna via di fuga e ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità

Il Consigliere dell'UV Luca Bianchi ha ribadito l'importanza strategica per la Valle d'Aosta della Casinò spa, «una società che deve essere salvata. E lo dimostra la legge regionale approvata a febbraio. Questo è il Piano dell'Assessore Chatrian, è un documento pieno soltanto di banalità. Il Presidente Marquis ha cercato di mettere una pezza chiamando tutti al senso della responsabilità. Non è così che si lavora, soprattutto in un'ottica di condivisione. L'Assessore ha fatto un quadro sconfortante dei dipendenti che, ben lungi dal ritenersi privilegiati, con un referendum hanno approvato dei tagli, a testimonianza del loro attaccamento all'azienda. Licenziando 264 impiegati, la Casa da gioco non potrebbe operare: si sta conducendo un'operazione davvero meschina. Prendiamo atto che l'incoerenza è il cavallo di battaglia dell'Assessore Chatrian, che oggi presenta una legge di tre articoli, con già cinque emendamenti, aggiungendo ben sette milioni di euro. Abbiamo perso solo del tempo. La minoranza non vuole che il Piano fallisca ed è proprio per questo motivo che il nostro voto è contrario. Questo non è un Piano, non dà nessun futuro e caricherà tutti i lavori di ristrutturazione sulle spalle dei dipendenti.»

Per il Consigliere dell'UV Paolo Contoz, in Consiglio ci sono due minoranze: «La nostra, che non ha i numeri, e quella di governo, che sta attaccata con la colla. Il tema del Casinò è stato il pretesto per far cadere il Presidente Rollandin, ma il Piano che stiamo discutendo è molto simile a quello presentato dalla vecchia maggioranza. Un Piano che non risolve il problema, lo posticipa. Oggi ho un problema di coscienza: rischiamo di far stare a casa 260 persone con famiglie a carico senza parlare degli esodati che non percepiscono lo stipendio da quasi un anno. Mi sono posto il problema di come votare, ma vista la grave e delicata situazione ho deciso di ascoltare i consigli di chi è più esperto di me e di allinearmi al gruppo di cui faccio parte, sicuro che ha a cuore i problemi dei lavoratori. I continui battibecchi non fanno bene alla politica e alla Valle d'Aosta: un teatrino di cui i cittadini sono stufi. Per il bene della Valle d'Aosta, dopo l'operazione Casinò, bisognerà mettere mano alla legge elettorale per dare tranquillità di governo alle forze politiche che saranno elette e, soprattutto, andare a votare subito perché il popolo valdostano lo vuole. In questa confusione politica non si può andare avanti

Il Consigliere Vincenzo Grosjean (UVP) ha rilevato l'importanza «dell'applicazione di questo Piano. I precedenti sono stati votati e poi abbandonati. Questa volta non bisogna arrivare a questi punti di fallimento. Dobbiamo verificare i risultati che porterà il nuovo Piano, in modo da supportare opportunamente un'azienda che è stata definita addirittura destrutturata. Il nostro adempimento è quello di verificare chi fa cosa e trovare soluzioni se qualcuno non produce. Inutile discutere su fantasie e intenti, bisogna fare qualcosa di concreto. Basta raccontarci storie, i valdostani hanno bisogno di risposte

Dopo una sospensione dei lavori per una riunione dei gruppi di minoranza, il Consigliere Roberto Cognetta del M5S ha preso la parola per annunciare il deposito di quattro ordini del giorno collegati al Piano di ristrutturazione del Casinò.

La seduta proseguirà nel pomeriggio con inizio alle ore 15.30.

 

SC-MM

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Comunicato n° 285 del 24 maggio 2017
Piano di ristrutturazione della Casinò de la Vallée: approvato un ordine del giorno

Nell'ambito del dibattito sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e sul disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017, il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha illustrato quattro ordini del giorno, di cui uno è stato approvato, nella seduta consiliare del 24 maggio 2017.

L'ordine del giorno approvato all'unanimità chiede al Governo regionale di dare indicazioni all'Amministratore unico Di Matteo affinché utilizzi la forza lavoro presente in azienda prima di affidare all'esterno i servizi di elettricisti, servizio di portierato, operazioni di conta, facchini hotel, pulizie, house keeping, che ora costano oltre 2 milioni di euro e che possono essere svolti immediatamente dal personale dipendente dell'azienda o formato ad hoc.

Due iniziative sono state respinte con i voti di astensione della maggioranza (UVP, ALPE, SA, PNV, GM) e il voto favorevole dei gruppi di minoranza (M5S, UV, EPAV e PD-SVdA).

La prima invitava il Governo regionale, di concerto con il team di consulenti e con l'Amministratore Di Matteo a portare all'esame della Commissione competente entro il 30 maggio 2017 un progetto di riorganizzazione interna delle risorse umane necessarie allo svolgimento dell'attività aziendale, un progetto reale e sostenibile per il recupero delle quote di mercato andate perse e per una modernizzazione delle attività oltre che le risultanze di un reale esame industriale dei vari settori di attività per verificare il livello di efficienza e le necessità strutturali per garantire la qualità dell'erogazione dei servizi e la possibilità di loro erogazione nel corso  delle 24 ore.

La seconda iniziativa intendeva sollecitare il Governo regionale a richiedere al più presto ai professionisti incaricati un piano di ristrutturazione aziendale con il dettaglio dei costi del personale oltre che all'Amministratore unico a non procedere alla liquidazione di alcune fattura a favore dei professionisti incaricati prima di aver ricevuto e fatto approvare dal Consiglio Valle tale piano.

Infine, un ultimo ordine del giorno è stato respinto con 32 voti di astensione e 1 voto a favore (M5S) e chiedeva alla Giunta regionale di modificare la percentuale di proventi spettanti alla Regione e definita all'articolo 9 del disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, portandola dal 10 all'0,1 per cento a partire dal 1° giugno 2017 e fino al 31 maggio 2020 e contemporaneamente diminuendo il trasferimento in conto capitale della somma risparmiata dalla Casinò de la Vallée per tale periodo.

SC

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Comunicato n° 286 del 24 maggio 2017
Piano di ristrutturazione del Casinò: repliche e dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari

Il dibattito generale sul Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e sul disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017 si è concluso con le repliche dell'Assessore al bilancio e società partecipate e del Presidente della Regione.

Nella replica, l'Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha evidenziato: «In questi anni, nel mio ruolo di opposizione ho sempre cercato di mettere in evidenza le criticità ma anche le potenzialità di questa importante azienda. Era il mio ruolo pungolare, proporre idee. Oggi mi rammarico di essere stato accusato di mancata trasparenza, quando invece tutti i dati sono da settimane reperibili sul sito internet della Casinò spa. Non è vero che il Piano non contenga novità, la proposta che facciamo è chiara, ben declinata. Questa probabilmente è l'ultima chiamata e volutamente abbiamo scelto un percorso diverso da quello intrapreso in passato. La proposta sostanziale di questa maggioranza per salvare un'azienda deficitaria non va nel senso della restituzione; la soluzione, dal punto di vista finanziario, è semplice: se i due provvedimenti saranno approvati, subito la Giunta approverà una delibera e si farà il versamento in conto capitale di otto milioni. Questa è certezza. L'emendamento di ieri mattina funge da paracadute per la necessità urgente e imprescindibile dell'eventuale contro garanzia dell'Amministrazione regionale nei confronti delle banche. La seconda tranche di sei milioni sarà erogata a fine settembre 2017 se saranno raggiunti gli obiettivi del Piano e successivamente a fine luglio 2018 altri sei milioni, sempre e soltanto a raggiungimento degli obiettivi. Ci assumiamo una grossa responsabilità nei confronti dell'azienda e dell'intera comunità valdostana. All'interno del piano c'è l'indirizzo politico, ovvero non lasciare indietro nessuno; e questo significa che il modello riorganizzativo aziendale va cambiato al più presto, occorre riparametrare dall'interno. Non possiamo esimerci dalla responsabilità di un taglio del costo del personale. La politica deve fermarsi e creare le condizioni per assicurare serenità, disponibilità, voglia di trovare sintesi. Ce la faremo? Io penso che la politica abbia dato la possibilità all'azienda di dare corso agli interventi programmati. Non sottovalutiamo il fatto che il mondo è cambiato, gli equilibri non sono più gli stessi, ma manteniamo al centro il lavoro. Il Piano è congruo, può dare soddisfazione all'azienda, ai lavoratori e all'intera Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha dato atto che «negli ultimi due anni è stato fatto un lavoro per contenere il costo di gestione ma non è stato sufficiente al riequilibrio di bilancio, a causa di difficoltà esogene ma anche legate all'organizzazione del lavoro. Il Piano che presentiamo oggi è di risanamento ed è innovativo rispetto ai Piani passati: innanzitutto, parte da un'analisi corretta e puntuale delle criticità ed è stato redatto da un pool di professionisti ed esperti del settore, le cui competenze erano necessarie perché all'interno della struttura non vi erano le professionalità per farlo. La troppa prudenza di questo Piano, evocata da alcuni Consiglieri, è anche il suo punto di forza: è il momento di applicare il buon senso che applicherebbe qualsiasi padre di famiglia o imprenditore. Non è un Piano perfetto perché è stato sviluppato in 60 giorni, ma è serio e credibile e certificato da una società. L'altra novità sono il monitoraggio e la verifica dei suoi risultati: i piani sono, infatti, dei fogli che rischiano di prendere polvere se non vengono attuati. La verifica trimestrale permetterà di ritracciare il percorso se vi saranno delle difficoltà durante la sua applicazione. È vero che sono state bruciate delle tappe ma è perché prima si è bruciato del tempo. Oggi siamo chiamati ad una responsabilità nuova se vogliamo salvare l'azienda: una responsabilità che si devono assumere la politica, l'azienda, i lavoratori, i Sindacati. La strada è stretta ma è percorribile nella misura in cui sapremo essere seri, ciascuno nel proprio ruolo. La politica deve essere responsabile e avere la capacità di ridurre la distanza tra la governance e i lavoratori in questo momento di riorganizzazione. La politica ha il compito di fare chiarezza: dobbiamo garantire la sostenibilità dell'azienda, con le risorse necessarie, tenuto conto comunque delle difficoltà che vive l'intera Valle d'Aosta, governando al meglio i fondi pubblici, che devono essere gestiti a favore di tutti i valdostani. I lavoratori hanno acquisito la consapevolezza delle difficoltà, ma questo piano è un punto di partenza che contiene degli indirizzi che ora dovranno essere declinati. La situazione è molto delicata e dobbiamo dare delle risposte di carattere straordinario, sia a livello di approccio sia di contenuti. Vogliamo avere un confronto corretto mettendo al centro l'azienda per creare un futuro alla Casa da gioco e per garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Solo lavorando in questa direzione potremo dare applicazione concreta a questo Piano nell'interesse della Valle d'Aosta e di tutti i valdostani.»

Alle repliche sono seguite le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari.

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha annunciato il voto contrario, affermando che «le repliche del Governo non ci hanno convinto: clericale quella del Presidente Marquis, ridondante quella dell'Assessore Catrian che ripete sempre quello che si è detto prima. Il dibattito, che abbiamo affrontato con spirito costruttivo, non ha fugato le perplessità: i declamati consulenti e l'Amministratore unico non hanno fornito un prodotto convincente; non è chiaro ed è raffazzonato il percorso che si sta intraprendendo. È un Piano debole nelle politiche di rilancio, di marketing, del gioco e dell'hotel. Debole nella politica del rapporto con il territorio, debole nella gestione del personale e della sua riorganizzazione e degli eventuali benefici che ne potranno conseguire. Un Piano che non da sicurezze sul ritiro della procedura di licenziamento collettivo e che non affronta un tema per noi cruciale: il regolamento dei rapporti finanziari tra proprietà e società che ha fatto investimenti al posto della proprietà. Il quadro è per noi sconsolante, il lavoro fatto modesto e, soprattutto, il fatto che nella premessa vi sia scritto che non vi è alcuna assicurazione che i valori determinati siano raggiunti parzialmente o totalmente, ci convince sulla necessità di votare contro questo Piano.»

Il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha chiesto la votazione per appello nominale sul Piano.

Il Capogruppo dell'EPAV Mauro Baccega ha sintetizzato i motivi del voto contrario: «I professionisti incaricati non hanno condiviso i percorsi, il Piano non dà certezze, se non un ulteriore indebitamento del Casinò e non dice nulla su come sarà gestita la questione dei dipendenti. Siamo molto preoccupati, siamo profondamente divergenti dalla strada intrapresa da questa nuova maggioranza che voleva solo fare il ribaltone.»

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha osservato che «l'ironia è apprezzabile, ma bisogna anche essere seri quando gli argomenti lo richiedono. I vari interventi dei colleghi che hanno voluto mettere in difficoltà la maggioranza con attacchi pretestuosi e personali al limite dell'insulto sono quasi tristi. La votazione nominale non è un problema perché siamo responsabili di ciò che diciamo, ciò che scegliamo, ciò che votiamo. Meno male che è un Piano debole perché tutti i Piani forti precedenti hanno portato l'azienda verso il fallimento. Questo Piano che votiamo convintamente è l'ultima chance da dare a questa azienda, per salvaguardare l'occupazione e rilanciare l'attività.»

 

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato: «La rievocazione delle vecchie responsabilità viene fatta solo parzialmente: ricordo che l'origine dello sfascio del Casinò si perde negli anni, non va attribuita né all'ultima né alla penultima Giunta, ma affonda le radici in un passato remoto.  Il nostro voto sarà contrario, ma con l'invito alla nuova maggioranza a riaprire su questo tema una vera condivisione. Rinnoviamo la nostra volontà a lavorare in questa direzione, ma non con questo Piano che per noi è impresentabile. Riguardo poi alla frase riportata nel Piano, che di fatto scarica ogni responsabilità da parte degli estensori, voglio dire che da sola questa testimonia della pochezza del Piano e della sua non fattibilità.»

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha sottolineato: «Col mio voto favorevole mi renderò fautore del salvataggio di 264 posti di lavoro. Questo Piano di fatto rilancia il business della Casa da gioco e dell'hotel con idee innovative come il gioco online.»

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) si è detto contento del voto nominale e ha precisato: «Avevamo due strade: prendere i libri e portarli in tribunale, oppure seguire un disegno di legge. Questa seconda era l'unica perseguibile. Una strada che mira a un risparmio immediato sul costo e che per questo riguarda il personale, ma col mantenimento della Fornero e col pensionamento a fine 2018 di 145 dipendenti. A settembre ci sarà già la prima verifica: se non ci saranno risultati positivi per me la partita è chiusa.»

Il Consigliere del gruppo Misto Carlo Norbiato ha riassunto la situazione con una citazione latina: «"Primum vivere et deinde philosophari", che si riferisce a chi teorizza senza avere i piedi per terra. Noi invece dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, e quindi provvedere alla ristrutturazione aziendale e al rilancio della Casa da gioco e della parte alberghiera. Dichiaro la mia disponibilità a sviluppare una politica che vada sempre "pour" e mai "contre" per risolvere i problemi della nostra comunità. Gli atti che dobbiamo approvare oggi sono decisivi per non cancellare un'azienda che è patrimonio di tutti i valdostani. Assicuro da parte mia grandissima attenzione al monitoraggio delle prossime relazioni trimestrali, in quanto soltanto così potremo garantire la sostenibilità del Piano.»

Per il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, «il voto nominale ci permette di ribadire la nostra volontà di salvare l'azienda e i posti di lavoro. O almeno di provarci. A differenza della vecchia maggioranza che ha messo un sacco di soldi a favore della Casinò de la Vallée e che ora l'abbandona. Perché votare contro il Piano significa abbandonarla e questo non fa onore ai gruppi che lo faranno. Il nostro obiettivo unico è quello di rimettere in piedi l'azienda almeno con un pareggio di bilancio e di dare la possibilità ai suoi dipendenti di continuare a lavorare e a onorare i propri impegni. Noi confidiamo in questo Piano.»

 SC-MM

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Comunicato n° 287 del 24 maggio 2017
Approvati il Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée e il DL per il suo finanziamento

Nella seduta del del 24 maggio 2017, a seguito di un'articolata discussione, il Consiglio Valle ha approvato il Piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée spa e il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per il finanziamento del piano, in attuazione della legge regionale n. 2/2017.

Il Piano di ristrutturazione e il disegno di legge collegato sono stati votati per appello nominale: hanno ottenuto 18 voti a favore (Bertin, Bertschy, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Fosson, Gerandin, Grosjean, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio, Rosset, Viérin) e 16 contrari (Baccega, Bianchi, Cognetta, Contoz, Cretier, Farcoz, Follien, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Péaquin, Perron, Rini, Rollandin, Testolin).

Il Piano, che viene definito "di rilancio e di sviluppo", si basa su di una serie di azioni relative all'Area Giochi (nuove offerte di gioco tra le quali gioco live tramite collegamento in diretta con il croupier del Casinò, gioco on line con marchio "Casinò de la Vallée, gioco in contesto virtuale, maggiore flessibilità dell'offerta, nuove iniziative di marketing e web marketing) e all'Area Resort-Hotel (individuazione di mercati esteri dove è presente un turismo legato alle Case da gioco, potenziamento del ristorante "1908" e vetrina delle eccellenze, organizzazione di congressi e convention aziendali, miglioramento dei servizi alberghieri e del sistema di gestione) e prevede la ristrutturazione dei costi del personale attraverso la prosecuzione del percorso Fornero, uscite preferibilmente volontarie e incentivate, ridistribuzione del personale in esubero nei settori di maggiore necessità, riduzione stabile del costo del lavoro, semplificazione e razionalizzazione della struttura contrattuale.

Il disegno di legge, che si compone di tre articoli, autorizza la Regione a sottoscrivere un aumento del capitale sociale di 14 milioni di euro per il 2017 e di 6 milioni per il 2018, suddiviso in tre tranches: 8 milioni entro il 31 maggio, 6 milioni entro il 30 settembre e 6 milioni entro il 31 luglio 2018, che saranno erogati sulla base dell'attestazione della progressiva realizzazione del Piano. Inoltre, un emendamento depositato in Aula dall'Assessore Chatrian e approvato dall'Assemblea, dispone che la Regione, ove occorra, per il tramite di Finaosta, può concedere una garanzia, nel limite di 7,2 milioni di euro, a sostegno di nuovo affidamenti bancari per l'attuazione del piano di ristrutturazione, a mezzo di fideiussione con durata massima fino al 31 dicembre 2017.

SC

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Comunicato n° 288 del 24 maggio 2017
Approvato il Piano triennale dei lavori pubblici

In chiusura di lavori della seduta del 24 maggio 2017, il Consiglio regionale ha approvato con 31 voti a favore e l'astensione del Consigliere Cognetta (M5S) il Programma triennale 2017-2019 dei lavori pubblici, l'elenco dei lavori da avviare nella prima annualità 2017 e il Programma biennale 2017-2018 degli acquisti di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria.

Il Piano 2017-2019 individua i lavori che saranno finanziati e realizzati nel corso del triennio dalla Regione e fornisce indicazioni per la gestione del piano stesso e, più in generale, per l'applicazione della normativa in materia. Il Programma triennale è costituito da 170 interventi per un ammontare complessivo di 176 milioni di euro.

Il provvedimento è stato illustrato dall'Assessore ai lavori pubblici, Stefano Borrello: «L'Amministrazione regionale ragiona in un'ottica di continuità, e la redazione di questo piano così importante è iniziata già prima del mio subentro. Io ho voluto portarlo avanti con la dovuta correttezza. Il Programma è il documento fondamentale di programmazione dell'attività delle opere pubbliche regionali. La Stazione Unica Appaltante ha raccolto tutti i dati delle opere pubbliche che si intendono realizzare nel triennio con le risorse finanziarie disponibili e sulla base delle priorità del settore. La novità è che da quest'anno in un solo atto sono contenuti l'elenco degli interventi che si vogliono avviare nel corso del 2017 e l'indicazione dei servizi di ingegneria e architettura necessari anch'essi per la realizzazione degli interventi. Il documento è redatto temendo conto delle risorse finanziarie disponibili, sia dal bilancio regionale, sia da fonti extra-bilancio (finanziamenti dello Stato o mutui). Il piano si caratterizza per una concreta fattibilità, non solo in termini economici, ma nella scelta di interventi realizzabili già da quest'anno

 «L'Amministrazione regionale è impegnata nell'attuare gli effetti della crisi che ha penalizzato il settore dell'edilizia - ha proseguito l'Assessore Borrello -. Il nuovo codice degli appalti ha stabilito principi e procedure che dovrebbero favorire scelte operative maggiormente congruenti con le criticità del territorio da parte delle Stazioni Uniche Appaltanti, che devono impostare il loro lavoro al massimo contenimento dei costi, alla qualità dell'opera, alla certezza dei tempi e alla correttezza dell'esecutore. L'Amministrazione regionale intende utilizzare al meglio la flessibilità e l'autonomia operativa e per questo vuole semplificare le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, valorizzare la valenza sociale degli appalti quale strumento di sviluppo del territorio, mediante la suddivisione in lotti degli appalti, scegliere procedure per l'individuazione degli offerenti e per la scelta della migliore offerta, assicurare che la realizzazione avvenga ad opera di soggetti economici in grado di assicurare affidabilità.. Per conseguire questi obiettivi, lo strumento più opportuno è la procedura negoziata.»

Nel ringraziare tutti i componenti la terza Commissione per il particolare impegno manifestato, l'Assessore Borrello ha dettagliato un emendamento al Piano «per fornire indirizzi per l'applicazione del nuovo codice dei contratti pubblici - il decreto legislativo 50/2016 -, che ha introdotto rilevanti novità e aperto nuove opportunità a livello locale. In conclusione, questo è un Piano che può dare risposte al territorio.»

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, ha dichiarato che «questo è un dossier importante che arriva finalmente in Aula. Si tratta di un programma che prevede molte novità a seguito di una serie di norme nazionali. Il 2016 ha visto la Valle d'Aosta risultare la più virtuosa in materia di affidamenti di appalti: il che significa che i processi virtuosi messi in atto hanno dato i loro frutti. Ringrazio l'Assessore che ha dato atto che il Piano era già stato preparato prima del suo insediamento: infatti, la confezione di questo Programma richiede un approfondito confronto con il territorio, con le associazioni di categoria, con gli enti e sarebbe stato importante approvarlo a marzo perché il processo di affidamento dei lavori è drammaticamente lungo. Anche l'emendamento proposto dall'Assessore, molto pubblicizzato, era da tempo in fase di gestazione. Per il 2016, erano previsti 108 milioni come lavori da avviare nel 2017: siamo alla fine di maggio se riuscite ad avviarne il 50 per cento pago da bere a tutti

Il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier ha sottolineato che «questo Programma sarebbe uno strumento importante pe ridare ossigeno alle aziende e al settore dell'edilizia. Il precedente Assessore Baccega ha svolto un ottimo lavoro nella confezione di questo Piano e di questo lo ringrazio. Rilevo poi l'importanza di legare la realizzazione dei lavori previsti nel Piano alla Valle d'Aosta. Tuttavia, è necessaria una riflessione per il futuro: siamo a maggio e di cantieri se ne vedono pochi. Non sono quindi completamente soddisfatto perché l'azione non va del tutto in porto: bisogna pensare a dei miglioramenti soprattutto per la parte che compete ai Comuni

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha affermato: «Dovevamo lanciare un segnale forte per le piccole e medie imprese in crisi. Auspico che questo sia l'inizio di una nuova fase. Non è comunque una risposta definitiva, dovremo provvedere al più presto ad un regolamento. Le attuali tempistiche non sono accettabili, c'è qualcosa che nel sistema Valle d'Aosta non funziona. Il Programma dei lavori pubblici rischia di essere un libro dei sogni, dobbiamo essere cauti

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, nell'annunciare il voto favorevole, ha specificato che «la sua forza politica è da sempre sensibile a questa tematica perché il settore dell'edilizia è fondamentale per l'economia della Valle d'Aosta e per l'impatto che ha sul PIL. Il Programma dei lavori pubblici segna una differenza da quello che era: le risorse, anche in questo settore, si sono ridotte; inoltre, bisogna fare una riflessione sui tempi di realizzazione dei lavori, perché molti di questi non sono immediatamente cantierabili e saranno spalmati su esercizi successivi: invitiamo quindi l'Assessore a lavorare su questo. Apprezziamo il lavoro svolto dall'Assessore Borrello presentando gli emendamenti che vanno a favore delle imprese locali, ma forse ci saremmo aspettati un po' più di coraggio nell'individuazione dei limiti massimi di queste soglie. Anche perché avrebbe permesso di inglobare gran parte dei lavori contenuti nel Programma a favore dell'imprenditoria valdostana. Sarebbe stata una risposta più concreta

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha parlato di «crollo dell'edilizia in Valle d'Aosta» e ha dato atto all'ex Assessore Baccega del lavoro svolto: «Riteniamo, però, che gli emendamenti suggeriti dall'Assessore Borrello in Commissione abbiano dato una svolta al Programma: lo strumento di valorizzazione delle imprese locali potrà contribuire a dare respiro sia al comparto edile sia a quello dei professionisti

I lavori sono conclusi; il Consiglio tornerà a riunirsi martedì 6 e mercoledì 7 giugno 2017.

SC-MM

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