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Riunione del Consiglio regionale del 4 e 5 aprile 2017

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Comunicato n° 159 del 29 marzo 2017
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà in sessione ordinaria martedì 4 e giovedì 5 aprile 2017, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 21 oggetti, tra cui 3 interrogazioni, 9 interpellanze e 4 mozioni.

L'Aula sarà inoltre chiamata a nominare il Collegio dei revisori del rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2016.

Delle tre interrogazioni due sono state poste dal Movimento 5 Stelle in merito al costo del programma per la gestione dei fondi europei e relativa tempistica di realizzazione, nonché sull'utilizzo prioritario delle risorse valdostane in occasione dello svolgimento di rilevanti tornei al Saint-Vincent Resort & Casinò; la restante è stata depositata congiuntamente dai gruppi PD-SVdA, Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano a proposito del mancato rinnovo dei contratti di somministrazione lavoro di operatrici ausiliarie dell'USL.

Delle interpellanze, due sono state presentate congiuntamente dai gruppi PD-SVdA, Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano: la prima, per approfondire gli interventi per porre rimedio ai reali bisogni del sistema sanitario regionale; la seconda, le modalità di assunzione di operatori addetti ai servizi di ambulanza del 118.

I gruppi UV e EPAV hanno invece depositato un'interpellanza riguardante l'Assessore al bilancio, finanze e società partecipate con particolare riguardo all'effettuazione delle verifiche dei requisiti di onorabilità, correttezza e competenza professionale di cui alla circolare della Banca d'Italia n. 228 del 3 aprile 2015 sulle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari.

Il Consigliere Alberto Bertin di ALPE illustrerà altre tre interpellanze, la cui discussione è stata rinviata dall'adunanza consiliare dello scorso 1° marzo: modalità di gestione della frazione organica dei rifiuti nella Regione; intendimenti in merito al servizio organizzativo dell'ufficio "Maison du Val d'Aoste" di Parigi; mancata ultimazione dei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche presso il CRAL Cogne di Aosta.

Altre tre interpellanze sono state proposte dal Movimento 5 Stelle: applicazione della sentenza del TAR Valle d'Aosta n. 7/2017 per l'affidamento diretto di servizi pubblici alle società in house; riconoscimento dei compensi annui ai componenti il collegio sindacale della società di gestione del Traforo del Gran San Bernardo SITRASB; interventi per la risoluzione definitiva della problematica inerente la soppressione del servizio di annuncio vocale della fermata dei mezzi pubblici nella città di Aosta.

Infine, all'ordine del giorno figurano quattro mozioni, di cui tre firmate congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano, PD-SVdA e Union Valdôtaine: assegnazione definitiva degli alloggi di Emergenza residenziale pubblica occupati da nuclei familiari inseriti nella graduatoria di emergenza abitativa; presentazione alla competente Commissione consiliare del Piano triennale dei lavori pubblici, accompagnato dal Piano operativo 2017; impegno per il finanziamento di tutti gli interventi previsti nel Piano straordinario di investimenti per i Comuni per l'anno 2017.

L'attivazione di interventi per scongiurare la crisi della Casinò spa è invece il tema della mozione presentata dai gruppi UV e PD-SVdA.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

MM

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Comunicato n° 164 del 31 marzo 2017
Iscritti due punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria martedì 4 e mercoledì 5 aprile 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da due punti.

È stata infatti iscritta la relazione conclusiva dei lavori della Commissione consiliare di inchiesta sull'acquisto da parte della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA spa di turbine e di altro materiale proveniente dalla Cina, approvata all'unanimità nella riunione di ieri, giovedì 30 marzo.

I Consiglieri saranno inoltre chiamati ad esaminare il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti in materia di finanziamento degli aiuti alle aziende agricole in attuazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (modifiche all'articolo 23 della legge di stabilità regionale per il triennio 2017-2019), sul quale la terza Commissione "Assetto del territorio" ha espresso parere favorevole all'unanimità nella seduta del 29 marzo scorso.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 23 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 167 del 3 aprile 2017
Iscritti ulteriori tre punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 4, e dopodomani, mercoledì 5 aprile 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da ulteriori tre punti.

Sono state infatti iscritte tre interrogazioni a risposta immediata, riguardanti tutte la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il gruppo Union Valdôtaine ha chiesto notizie sulla verifica dell'esistenza di cause ostative alla nomina del nuovo Amministratore unico della Casinò de la Vallée; il gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano su un'eventuale comunicazione intercorsa tra l'Assessore all'istruzione e cultura e un rappresentante del SAVT in merito alla situazione della Casa da gioco, mentre il gruppo PD-Sinistra VdA ha focalizzato l'attenzione sul rispetto, da parte dell'Amministratore unico, dei dettami di cui alla legge regionale n. 20/2016 sulla trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nelle società partecipate dalla Regione nell'individuazione di propri consulenti.

Con questa seconda e ultima integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 26 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 168 del 4 aprile 2017
Discusse tre interrogazioni a risposta immediata sulla Casa da gioco di Saint-Vincent

Il Presidente del Consiglio Valle ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata per oggi, martedì 4, e domani, mercoledì 5 aprile 2017, per esaminare un ordine del giorno composto di 26 punti.

Dopo le comunicazioni dei Presidenti del Consiglio e della Regione, sul punto riguardante l'approvazione dei verbali delle ultime adunanze consiliari, il Capogruppo dell'UV Ego Perron, contestando la validità delle sedute dell'8 e 10 marzo scorso, in quanto mancava il numero legale, ha annunciato la presentazione di un ricorso al TAR della Valle d'Aosta contro i verbali di queste riunioni e contro tutte le deliberazioni che ne sono conseguite. Per Perron, il Presidente del Consiglio Rosset ha illegittimamente ammesso un quorum, compromettendo il corretto insediamento della riunione con una irrimediabile alterazione del procedimento di adozione degli atti consiliari: pretendiamo, ha aggiunto il Consigliere, un corretto funzionamento delle Istituzioni e un corretto comportamento da parte di chi le presiede.

Il Consiglio ha poi iniziato la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata: tre le iniziative depositate che riguardano tutte la Casa da gioco di Saint-Vincent.

La prima, presentata dal gruppo dell'Union Valdôtaine, concerne la recente nomina dell'Amministratore unico Giulio Di Matteo alla Casinò de la Vallée. In particolare, il Consigliere Aurelio Marguerettaz, richiamando una norma di legge e un'interpretazione, che dispongono il divieto di designare un amministratore di società a totale o parziale capitale pubblico chi abbia registrato, per tre esercizi consecutivi negli ultimi cinque anni, un peggioramento dei conti, ha chiesto se sia stata verificata l'esistenza di cause ostative alla nomina dell'avvocato Di Matteo, data la sua precedente esperienza al Casinò municipale di Campione dove vi sono state perdite dell'ordine di 27 milioni di euro nel 2012, 22 milioni nel 2013 e 29 milioni nel 2014.

L'Assessore al bilancio e società partecipate ha risposto che la questione è stata superata dal testo unico sulle società partecipate - legge Madia del 2016 - che non contempla un simile divieto: non vi è quindi nessuna clausola ostativa alla nomina di Di Matteo. L'Assessore ha poi precisato che Di Matteo, in qualità di Presidente del Consiglio di amministrazione del Casinò di Campione, ha approvato due esercizi, che hanno portato alle casse del Comune di Campione oltre 40 milioni di euro all'anno, con un margine operativo della società positivo.

Il Consigliere dell'UV Marguerettaz si è detto totalmente insoddisfatto perché al di là degli aspetti giuridici, c'è la sostanza: ci siamo portati in casa un amministratore che ha generato 80 milioni di perdite in tre esercizi.

La seconda iniziativa, illustrata dal gruppo Edelweiss Autonomista Popolare Valdostano, intendeva fare luce in merito ad una presunta minaccia di querela inviata tramite messaggio telefonico (Whatsapp) dall'Assessora regionale all'istruzione ad un sindacalista del SAVT, «se non avesse cambiato atteggiamento nei confronti della nuova maggioranza». Per il Capogruppo Mauro Baccega, considerato che l'Assessora non ha escluso il fatto, si tratta di un atto molto grave, soprattutto da chi ha sempre invocato un cambiamento di metodo.

L'Assessora all'istruzione e cultura ha chiarito che si tratta di una questione che non ha nulla di pubblico, né di politico, né di ufficiale, che è stata strumentalizzata. Ha quindi aggiunto: non posso escluderlo, non ricordo la circostanza, e comunque non è legato ad un alto dirigente del SAVT o ad un rappresentante nella sua veste ufficiale.

Il Consigliere dell'EPAV ha osservato che forse non c'è niente di politico rispetto alla questione Casinò, ma genera preoccupazione rispetto ai metodi della nuova maggioranza: cartellino rosso per l'Assessora, ha concluso.

La terza interrogazione a risposta immediata, proposta dal gruppo PD-SVdA, era volta a chiarire se l'Amministratore unico, nell'individuare consulenti a suo supporto, abbia rispettato i dettami della legge regionale 20/2016 sulle società partecipate, con particolare riguardo ai criteri e alle modalità per il conferimento degli incarichi di consulenza nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità nella procedura di selezione, pubblicando gli avvisi sui siti istituzionali della Casinò de la Vallée e della Regione. Disposizioni, ha detto il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz, fortemente volute dall'Assessore Chatrian.

L'Assessore al bilancio e società partecipate ha evidenziato che la situazione all'interno della Casa da gioco è di altissima criticità: si sta operando in una situazione di totale emergenza, non solo di liquidità. Il Casinò ha adempiuto agli obblighi derivanti dalla normativa regionale e sul sito istituzionale è stato pubblicato un avviso per la ricerca di consulenti altamente professionali (nei settori case da gioco, servizi alberghieri, ristrutturazione del debito, diritto del lavoro, advisor legale per supervisione e coordinamento attività) per predisporre il piano di ristrutturazione della Casa da gioco, attraverso un Piano di ristrutturazione aziendale, che deve contenere un piano industriale, e di cui la Regione deve disporre per meglio valorizzare gli investimenti fatti, riorganizzare l'azienda al fine di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario della società. L'Assessore Chatrian ha quindi concluso: teniamo la barra dritta nel pieno rispetto di quanto approvato dal Consiglio, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista politico.

Il Capogruppo del PD-SVdA ha replicato che la nuova maggioranza non si è preoccupata di condividere nulla con il Consiglio e quindi apprendiamo le notizie dai giornali. Per Guichardaz, l'Assessore ha un atteggiamento capovolto: prima, quando era in minoranza, presentava risoluzioni per studiare e approfondire, quando invece bisognava trovare delle soluzioni, attivare dei team, cosa che sta facendo ora che è in maggioranza: lo fa con grande sollecitudine, senza approfondire e in perfetta solitudine. Secondo il Capogruppo del PD-SVdA, la pubblicazione degli avvisi di ricerca dei consulenti è avvenuta in ritardo, dopo la presentazione del nostro question time; inoltre, ha aggiunto, i profili pubblicati corrispondono in parte alle persone che hanno già accompagnato il nuovo Amministratore unico nelle riunioni con le forze sindacali; chissà, ha concluso, se a vincere il bando di gara saranno proprio loro.

SC

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Comunicato n° 169 del 4 aprile 2017
Interpellanza sull'affidamento diretto di servizi pubblici alle società in house

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 aprile 2017 il Movimento 5 Stelle ha chiesto notizie in merito all'affidamento diretto di servizi pubblici alle società in house.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha richiamato una recente sentenza del Tribunale amministrativo regionale valdostano che ha specificato che, nel caso in cui sussista una società in house, è legittima la scelta dell'Ente di non procedere all’affidamento di un servizio pubblico e di indire una gara, in quanto l’affidamento ad una società in house ha natura eccezionale rispetto alla regola generale che impone il ricorso al libero mercato. Il Consigliere ha poi evidenziato che, a fronte di un bilancio regionale quasi dimezzato dal 2010 ad oggi, l'unica voce che continua a incrementare è quella relativa agli affidamenti diretti a INVA, la società in house della Regione che si occupa dei servizi informativi. Il Consigliere ha quindi chiesto se sia intenzione del Governo regionale attenersi alle diposizioni della sentenza del TAR e con quale modalità si effettueranno tali gare, visto che la società INVA opera come centrale unica di committenza regionale (CUC).

Il Presidente della Regione ha risposto che la sentenza del TAR non comporta alcuna novità per quanto riguarda la Regione, atteso che INVA è sicuramente una società in house dell’Amministrazione regionale e che l’ordinamento vigente consente, comunque, l’affidamento diretto alle società in house. La Regione continuerà pertanto, ha aggiunto, per ciò che attiene al tema degli affidamenti, ad attenersi alle norme che regolano i rapporti tra la pubblica amministrazione e le società in house, provvedendo, in particolare, a valutare preventivamente, come sempre è stato fatto in passato, la congruità economica dell’offerta della società rispetto alle condizioni reperibili sul mercato.

Per quanto riguarda le modalità di effettuazione delle gare di INVA come centrale unica di committenza Regionale (CUC), il Presidente ha specificato che svolge questa attività sulla base della normativa regionale vigente che le attribuisce detto compito per le strutture regionali e per gli enti locali e che si connota in termini di obbligatorietà reciproca, sulla base di apposite convenzioni regolanti i conseguenti rapporti.

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato che è cambiato il Governo ma le regole rimangono sempre le stesse: si continua con gli affidamenti diretti ed è inutile parlare di committenza unica. Per il Consigliere, bisogna rendere la partecipata INVA una società operativa e, soprattutto, rispondente ai requisiti minimi di mercato. Il TAR è stato chiaro, ha detto Cognetta: bisogna fare affidi diretti solo in via straordinaria e politicamente bisogna cominciare a ragionare sulla scorta di questa sentenza. Se continuate con gli affidi diretti, ha continuato, mi rivolgerò alla Corte dei Conti: vi consiglio di fare le gare pubbliche.

SC

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Comunicato n° 170 del 4 aprile 2017
Interpellanza sui reali bisogni del sistema sanitario regionale

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 aprile 2017, i gruppi PD-SVdA, UV e EPAV hanno depositato un'interpellanza per trattare i reali bisogni del sistema sanitario regionale.

L'iniziativa, come ha spiegato il Capogruppo del Pd-SVdA nasce dalle dichiarazioni riportate sugli organi di stampa dell'Assessore alla sanità, che avrebbe inserito tra le priorità la definizione della costruzione della nuova ala dell'ospedale Parini di Aosta. Ravvisate nell'ambito sanitario altre esigenze, ben più impellenti, il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha chiesto se vi sia l'intenzione di concentrare le ingenti risorse ed energie destinate al governo della sanità per porre rimedio alla mancanza di azione programmatoria e agli immediati e reali bisogni del sistema sanitario (tra i quali, sicuramente, la riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, secondo un modello sinergico - al netto della ridefinizione dei primariati e delle strutture dirigenziali - l'argine alla fuga dei professionisti). Ha poi chiesto se l'Assessore intenda concentrare la propria azione politica nella ricostruzione di un'adeguata governance del sistema sanitario, che sappia assicurare continuità, affidabilità e servizi di qualità.

L'Assessore alla sanità ha confermato la volontà di proseguire il lavoro per fornire le risposte ai bisogni della comunità. Luigi Bertschy ha definito la sanità un mondo grande, delicato, da gestire con politiche sempre più integrate con il settore sociale: molto del lavoro in Aula si è concentrato sulla sanità, ma l'Assessore ha affermato che da oggi questa deve trovare autonomia di gestione, visto che le vengono assegnate specifiche risorse. Lavorerò per costruire una visione programmatica, ha detto l'Assessore alla sanità, precisando che, riguardo alle dichiarazioni alla stampa sul progetto di ampliamento dell'ospedale, queste si inseriscono in una gamma di priorità: si tratta di un atteggiamento di serietà per non aspettare a prendere decisioni perdendo di fatto questo ultimo anno di Legislatura. L'ospedale va comunque riprogettato, è corretto parlarne, ma non è l'unica priorità; è un percorso serio da portare avanti in maniera congiunta.

Luigi Bertschy ha quindi affrontato gli appuntamenti immediati, in primis la nomina del Direttore generale dell'USL, che sarà preceduta da una discussione coinvolgendo la quinta Commissione consiliare sugli obiettivi di mandato da assegnare in coerenza con i piani programmatori, anche alla luce della stabilità di risorse per il prossimo triennio. L'atto aziendale dovrà essere coerente al modello di sanità che si intende costruire, proprio per non infilarsi nei meandri dei primariati, dei nomi e dei cognomi. Per l'Assessore si lavora per avere una sanità in un modello piccolo come il nostro che sappia contenere mobilità passiva e attirare nelle sue eccellenze la mobilità degli altri territori. La mobilità può servire all'azienda per creare servizi di qualità per i residenti e dimostrare che anche nel nostro piccolo è possibile creare un modello sanitario di eccellenza. Riconoscendo le difficoltà di operare a causa della situazione politica nell'ultimo periodo nella sua carica di Presidente della quinta Commissione, l'Assessore ha richiesto collaborazione di tutti, al di là dei ruoli politici e del percorso svolto in questa Legislatura, perché è attraverso l'atto di programmazione che si possono ancora dare risposte ai cittadini e lavorare sulle eccellenze di cui si dispone.

Il Consigliere Guichardaz ha replicato che da questa risposta non si capisce dove l'Assessore voglia andare a parare, evidenziando che l'ultimo piano socio-sanitario risale al 2010 e non si tratta di certo di un atto perpetuo. In quinta Commissione si è parlato di molti altri argomenti, per quanto importanti, ma non dell'atto aziendale e del Piano socio-sanitario regionale: per il Consigliere Guichardaz questa nuova maggioranza si è dimenticata dei concetti di condivisione e trasparenza, dovrebbe compiere piccoli passi, concentrarsi sugli aspetti organizzativi e non pensare all'ampliamento dell'ospedale, ovvero un progetto di cui si parla dagli anni Settanta e mai concretizzato. Il Capogruppo del PD-SVdA ha infine invitato l'Assessore a visitare i reparti e conoscere le reali criticità, non utilizzare la scusa di studiare i dossier per starsene in ufficio.

 

MM

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Comunicato n° 171 del 4 aprile 2017
Interpellanza sulla Maison du Val d'Aoste di Parigi

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 aprile 2017, il Consigliere di ALPE Alberto Bertin è tornato a parlare della Maison du Val d'Aoste, l'ufficio di rappresentanza della Regione a Parigi.

Il Consigliere ha ricordato la mozione approvata dall'Aula il 25 gennaio scorso, con la quale si è stabilito di diminuire la spesa annua di gestione della struttura che oggi ammonta a oltre 300 mila euro annui, e ha specificato che nello spazio espositivo della Maison du Val d'Aoste, a fronte delle mostre organizzate dal 2010 ad oggi, della durata di quattro mesi ciascuna e con una media di visitatori non paganti di 400-500 persone a mostra, sono stati spesi più di 260 mila euro. Il Consigliere Bertin ha allora voluto sapere quali altri eventi siano stati organizzati, con relativi costi e ricadute effettive, nonché gli intendimenti in merito all’affidamento del servizio organizzativo dell’ufficio di prossima scadenza e ad un passaggio di responsabilità dell'ufficio in questione dalla Finaosta all'Amministrazione regionale.

Il Presidente della Regione ha risposto che, come richiesto dalla mozione approvata dal Consiglio il 25 gennaio scorso, Finaosta ha provveduto a rivedere il piano operativo e finanziario per il 2017, che dovrà ora essere approvato dalla Giunta regionale, prevedendo una riduzione dei costi gestionali. Il Presidente Marquis ha poi sottolineato che sono stati avviati i contatti con le Associazioni degli Emigrés valdôtains e soprattutto con la Chambre des entreprises et des activités libérales e con l’Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche della Valle d’Aosta al fine di verificare eventuali forme di coinvolgimento nell’attività della Maison du Val d’Aoste. Peraltro, considerando che nel 2016 la Francia ha rappresentato il 20% dell’export regionale, la Chambre e le Associazioni di categoria hanno comunicato il loro interesse ad instaurare un canale di comunicazione e collaborazione permanente con la Maison du Val d’Aoste. Nel prossimo futuro, ha concluso Marquis, il Governo regionale valuterà la situazione con Finaosta al fine di individuare le modalità migliori per massimizzare le ricadute dell’attività della sede di promozione a Parigi e individuare di conseguenza le soluzioni organizzative più opportune.

Il Consigliere Bertin ha ribadito che sarebbe importante capire le ricadute concrete di queste attività, a fronte dei costi significativi per l'Amministrazione. Per Bertin, bisogna far sì che la gestione di questa struttura sia affidata a terzi e nello specifico agli attori economici locali, se vogliamo dare un senso a questa struttura. La Regione non può più permettersi di spendere oltre 300 mila euro all'anno per sostenere la Maison du Val d'Aoste. Ha quindi invitato il Presidente della Regione a seguire attentamente quanto suggerito dalla mozione, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, e a realizzarlo in tempi brevi.

SC

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Comunicato n° 172 del 4 aprile 2017
Interpellanza sull'Assessore al bilancio, finanze e società partecipate

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 aprile 2017, i gruppi UV e EPAV hanno illustrato un'interpellanza riguardante l'Assessore al bilancio, finanze e società partecipate, con particolare riguardo all'effettuazione delle verifiche dei requisiti di onorabilità, correttezza e competenza professionale di cui alla circolare della Banca d'Italia n. 228 del 3 aprile 2015 sulle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari.

Il Consigliere Aurelio Marguerettaz (UV), richiamando il fatto che l'Assessore al bilancio si occuperà della gestione e dell'utilizzo delle risorse finanziarie e patrimoniali della Regione nonché delle società partecipate - compresa la Finaosta spa che è sottoposta alle "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari" -, ha chiesto se, in base alla circolare della Banca d'Italia, siano state effettuate le verifiche circa la sussistenza dei requisiti di onorabilità, correttezza e competenza professionale. Inoltre, ricordando il periodo in cui, a uso dire, l'Aula consiliare veniva concepita come un'aula di un Tribunale, il Consigliere Marguerettaz ha chiesto all'Assessore al bilancio se non ritenga di rimettere il mandato, anche alla luce delle sue recenti vicende giudiziarie e alle posizioni assunte da lui e dal suo movimento in merito alla questione morale. Infine, ha voluto sapere quali soggetti non abbiano voluto inserire in nessun punto delle linee programmatiche d'urgenza della nuova maggioranza e del nuovo Governo il termine "legalità".

Il Presidente della Regione ha risposto che per adempiere agli obblighi in argomento sono previsti trenta giorni di tempo. Sono passati venti giorni dal nostro insediamento, ha specificato Pierluigi Marquis, e sono stati tutti utilizzati per portare a compimento le inadempienze del Governo precedente, in particolare tutte le scadenze previste dagli ordini del giorno approvati da questo Consiglio. Il Presidente della Regione ha evidenziato che non si vogliono impartire lezioni di etica e di responsabilità, ma non si è disponibili ad accettarne dagli esponenti dell'attuale minoranza: ognuno, ha detto, si guardi allo specchio. Nel merito dell'interpellanza, il Presidente della Regione ha confermato che si provvederà nei termini di legge.

Il Consigliere Marguerettaz ha affermato che non si vogliono dare lezioni e nessuno si è definito cavaliere senza macchia. Questa, ha proseguito Marguerettaz, era un'interpellanza che voleva sottoporre delle riflessioni alla nuova maggioranza e ai suoi sostenitori. Da parte nostra, ha concluso Aurelio Marguerettaz, continueremo a lavorare: se ci saranno sottoposti progetti ben fatti li voteremo, ma ad oggi non ne abbiamo di certo visti.

MM

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Comunicato n° 173 del 4 aprile 2017
Interpellanza sui compensi annui al collegio sindacale della SITRASB

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 aprile 2017, il Movimento 5 Stelle ha chiesto notizie in merito al riconoscimento dei compensi annui ai componenti del Collegio sindacale della società SITRASB, la società italiana di gestione del Traforo del Gran San Bernardo.

In particolare, il Consigliere Roberto Cognetta ha chiesto al Governo regionale se intenda chiedere al Consiglio di amministrazione della SITRASB di mettere in campo ogni azione possibile per far ritornare nelle disponibilità della società la differenza di circa 15 mila euro tra i compensi approvati annualmente dall'Assemblea ordinaria degli azionisti e quelli effettivamente ricevuti dal Collegio sindacale dal 2012 al 2015. Ha poi voluto sapere se, per i membri del Collegio sindacale nominati dal Governo, esista il rapporto di fiducia relativamente alla correttezza dell'operato svolto.

Il Presidente della Regione ha risposto di aver ritenuto corretto e opportuno acquisire le considerazioni in merito da parte dei rappresentanti nominati dalla Regione nel Collegio sindacale. Il Presidente Marquis ha quindi riferito che il compenso annuo stabilito dall’Assemblea è omnicomprensivo nel senso che comprende il compenso per le normali funzioni del Collegio e il compenso per la revisione legale dei conti, conferitagli nel 2012 e nel 2015 dall’Assemblea dei soci di SITRASB. La retribuzione annuale dei Sindaci - che deve essere determinata all’atto della nomina per l’intero periodo di durata del loro ufficio (tre anni) - è di 183 mila euro sull’intero triennio. Tuttavia, ha aggiunto Marquis, il compenso percepito dai Sindaci non è equivalente al costo sostenuto dall’azienda: vi sono degli oneri che non sono compresi nel compenso deliberato dall’Assemblea, come l’IVA, la cassa di previdenza, gli altri compensi per incarichi ulteriori, come per esempio l’asseverazione dei contributi ANAS e la funzione svolta in quanto Organismo di Vigilanza, le indennità e i rimborsi spese per trasferte. Il Collegio Sindacale a fronte di un compenso deliberato per 183 mila euro complessivi per il triennio 2012-2014 risulta aver fatturato compensi per complessivamente 182 mila 321 euro, ovvero quasi 700 euro in meno.  Allo stesso modo, per l’attuale triennio 2015-2017, il Collegio sindacale ha fatturato 62 mila 517 euro a titolo di compensi per il 2015, ma per il 2016 i compensi fatturati sono stati 59 mila euro, inferiori quindi complessivamente al limite deliberato dall’Assemblea.

Per il Presidente Marquis, sulla base di queste considerazioni, sembra che gli azionisti non abbiano alcuna osservazione da fare al Consiglio di amministrazione della società in merito al compenso percepito dai componenti del Collegio sindacale così come non ravvisano elementi per mettere in discussione il loro operato.

Il Consigliere Cognetta ha quindi osservato che la risposta del Presidente Marquis è un'arrampicata sugli specchi, degna dell'ex Presidente Rollandin. Una risposta, secondo Cognetta, che non è collegata né alla trasparenza né alla giustizia. Il Consigliere ha quindi annunciato che ritornerà sull'argomento, ricordando che c'è un'indagine della Guarda di finanza presso la società. Per Cognetta, i 15 mila euro dovrebbero essere chiesti immediatamente indietro: chiederò, ha concluso, la consulenza di un esperto per capire la congruenza della risposta del Presidente Marquis.

SC

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Comunicato n° 174 del 4 aprile 2017
Interpellanza sull'assunzione di operatori ai servizi di ambulanza del 118

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 aprile 2017, i gruppi PD-SVdA, UV e EPAV hanno discusso un'interpellanza per approfondire le modalità di assunzione di operatori addetti ai servizi di ambulanza del 118.

Avendo appreso dell'assunzione, tramite contratti di somministrazione lavoro, di operatori addetti ai servizi di ambulanza del 118, provenienti dal Comitato regionale della Croce Rossa Italiana, il Capogruppo del Pd-SVdA ha chiesto se vi sia l'intenzione di procedere alla copertura dei posti in organico vacanti e che si renderanno tali nei prossimi anni a causa di pensionamenti o di altre cause, chiedendo anche notizie del piano assunzioni e delle modalità assunzionali. Inoltre, ha voluto conoscere i requisiti considerati nell'assunzione del personale tramite rapporti diretti o attraverso agenzie interinali, ha chiesto approfondimenti sulla "specifica formazione e certificazione" richiesta e se l'USL sia stata oggetto di censure o di osservazioni da parte delle autorità competenti per il mancato rispetto delle disposizioni in materia contrattuale.

L'Assessore alla sanità, manifestando l'esigenza di un approfondimento in Commissione, ha risposto che nel piano assunzioni per il 2017 è prevista l'indizione di un concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di 12 operatori tecnici specializzati autisti di ambulanza. È recentemente intervenuta l'internalizzazione del servizio di trasporto in ambulanza prima erogato dalla Croce Rossa in convenzione con l'azienda ha aumentato il fabbisogno aziendale di lavoratori in questo profilo professionale. La graduatoria degli idonei, di validità triennale, servirà a coprire posti attualmente vacanti e posti che si renderanno successivamente vacanti. Nelle more dell'espletamento del concorso, l'azienda ha attivato contratti con un'agenzia interinale. In base ai contratti stipulati, il servizio si avvale esclusivamente di personale volontario.

In merito ai requisiti, l'Assessore ha spiegato che dei 17 operatori specializzati autisti attualmente operanti in regime di somministrazione lavoro, 14 hanno un'anzianità superiore ai cinque anni, mentre 3 ne hanno una inferiore. Il criterio utilizzato è quello dell'anzianità di servizio. Tutti e 17 gli operatori sono in possesso dei requisiti per la guida di mezzi di emergenza.

Per "specifica formazione continua", Luigi Bertschy ha riferito che si intende l'aggiornamento professionale che ogni operatore deve acquisire nell'arco della sua attività professionale. Inoltre, l'Assessore alla sanità ha evidenziato che l'azienda USL non è stata oggetto di censure e nemmeno di osservazioni da parte delle autorità competenti. L'Assessore, ringraziando tutti i volontari che contribuiscono all'eccellenza di questo servizio, ha concluso confermando l'intenzione di portare in Commissione la discussione sull'argomento.

Il Consigliere Guichardaz ha ribadito l'esigenza di monitorare le questioni organizzative e i rapporti relazionali all'interno del sistema sanitario, che rischiano di comportare problematiche. Su questo tema, ha affermato il Capogruppo del PD-SVdA, non è possibile perdere altro tempo, altrimenti negli anni non potremo più disporre di operatori qualificati al soccorso e saremo costretti ad avvalerci del privato, un settore che, per questo specifico ambito, non può assolvere un compito che, secondo il Consigliere Guichardaz, deve rimanere rigorosamente nel pubblico.

MM

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Comunicato n° 175 del 4 aprile 2017
Bilan 2016 de la Région: nommés les commissaires aux comptes

Au cours de sa séance du 4 avril 2017, le Conseil a nommé les Conseillers Alessandro Nogara e Andrea Padovani pour la majorité, et David Follien représentant l'opposition, en tant que commissaires aux comptes chargés du contrôle du bilan 2016 de la Région autonome Vallée d'Aoste.

D'après l'article 115 du Règlement intérieur de l'Assemblée, les commissaires sont choisis parmi les Conseillers régionaux qui n'ont pas fait partie du Gouvernement dans l'année financière pour laquelle ils sont nommés, et qui ne sont pas conjoints ou apparentés jusqu'au quatrième degré (d'après le Code civil) avec le trésorier régional et avec les membres du Gouvernement régional qui ont participé à la gestion à laquelle le bilan se rapporte.

SC

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Comunicato n° 176 del 4 aprile 2017
Illustrata la relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine cinesi da parte di CVA

Nella seduta del 4 aprile 2017, il Consiglio Valle ha esaminato la relazione della Commissione d'inchiesta istituita lo scorso 17 febbraio con l'incarico di verificare e approfondire le modalità con le quali la Compagnia Valdostana delle Acque-CVA spa ha proceduto all'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina.

Presieduta dal Consigliere Alessandro Nogara (UVP), la Commissione si è riunita sei volte per valutare la documentazione acquisita e per procedere ad una serie di audizioni che hanno interessato la dirigenza di CVA, alcuni tecnici operanti a diverso titolo nella società, oltre che amministratori e imprenditori privati del settore.

Il Presidente Nogara, nell'illustrare i lavori della Commissione, ha riferito che la ricostruzione del percorso con il quale, dal 2007 ad oggi, la dirigenza CVA ha proceduto all'acquisizione di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina ha fatto emergere numerose criticità e contraddizioni. Il Presidente Nogara ha spiegato che la scelta di rivolgersi al mercato cinese è stata motivata dalla dirigenza CVA con l'intento di interrompere un "cartello", formato da aziende italiane ed europee, che ostacolava e monopolizzava l'approvvigionamento di impianti e macchinari e, nello stesso tempo, di ottenere un risparmio finanziario operando su un mercato più ampio. Dalla ricostruzione, ha aggiunto Nogara, emerge come tale scelta di approvvigionamento sul mercato cinese abbia condotto, più che al superamento del presunto cartello, alla creazione di un rapporto esclusivo con la Water Gen Power srl, società costituitasi nell'agosto 2008 con un capitale sociale di 10 mila euro, creando di fatto una situazione anomala nell'ambito di un mercato di libero scambio. Infatti, secondo la Commissione d'inchiesta, la direzione di CVA si è affidata, per la fornitura di materiale per il rifacimento di diverse centrali idroelettriche, alla società esterna (WGP), sconosciuta e inesperta nel settore, che a sua volta rappresentava un'azienda (CWTW), altrettanto sconosciuta, che non aveva mai fornito questo genere di materiale in Europa. Inoltre, la Dirigenza di CVA operava con affidi diretti anche per cifre importanti, per un totale di circa sessanta milioni di euro.

Per la Commissione, la dirigenza di CVA ha deciso di espletare un numero limitatissimo di prove di rendimento certificate sul materiale acquistato in Cina per il rifacimento delle centrali idroelettriche, pur nella consapevolezza dell'inesperienza di WGP. In particolare, sulla fornitura di 39 giranti sono state eseguite solamente 3 prove certificate di rendimento. Per la Commissione, tale mancanza risulta ancora più grave se si considera quanto disposto con i contratti di fornitura del materiale, che, nel caso specifico della fornitura delle giranti, prevede l'effettuazione di prove di rendimento certificate entro 12 mesi dalla messa in esercizio delle stesse. Alla Commissione risulta inspiegabile un simile comportamento da parte della dirigenza di un'azienda partecipata che in quanto tale dovrebbe tutelare gli interessi del proprio datore di lavoro (della comunità valdostana e della Regione), ponendo in essere tutte le azioni necessarie a garantire l'acquisto di materiale performante, anche e soprattutto alla luce di un notevole investimento di risorse economiche.

Dalla consultazione della documentazione in possesso della Commissione è inoltre emerso che nei contratti per l'acquisto di materiale dalla WGP e quindi dalla CWTW venivano richiesti rendimenti più bassi rispetto a quanto venisse richiesto nei contratti di fornitura stipulati in anni precedenti. Secondo la Commissione, tale indicazione contrattuale appare in netto contrasto con quanto sostenuto da sempre dalla dirigenza di CVA in merito ad una continua e puntuale ricerca di performance migliori rispetto al passato per le centrali idroelettriche valdostane. La Commissione si è domandata se la richiesta di rendimenti inferiori nei contratti di fornitura di giranti dalla WGP e quindi dalla CWTW non sia in correlazione con la consapevolezza che il materiale cinese non fosse in grado, per le carenze di tipo tecnologico sopra richiamate, di raggiungere certe prestazioni.

La Commissione ritiene di poter individuare, alla luce degli approfondimenti posti in essere, una responsabilità riconducibile alla dirigenza di CVA spa (con particolare riferimento al Direttore della gestione degli impianti), ma comunque con l'accordo di tutta la dirigenza tecnica e legale, relativamente alle anomalie riscontrate sia in merito alle modalità con le quali si è proceduto all'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina, sia in relazione alla qualità delle forniture aggiudicate e sia in relazione alla modifica o al cambio delle normali procedure di approvvigionamento attuate prima dell'avvento di WGP.

La Commissione, nella consapevolezza dei poteri alla stessa attribuiti, fa rilevare che la complessità delle operazioni effettuate nella triangolazione CVA-WGP-CWTW richiederebbe competenze specifiche in materia tecnica, economica, giuridica, doganale e fiscale, che esulano dal ruolo dei Commissari e ritiene che ulteriori approfondimenti possano essere compiutamente svolti soltanto da esperti a servizio degli organi preposti ai controlli.

Il Presidente Nogara ha quindi concluso che la Commissione tiene a precisare che quanto rappresentato sia da ricondursi esclusivamente ad una parte della dirigenza di CVA e non all'azienda in quanto tale: i Commissari desiderano infatti esprimere il proprio apprezzamento nei confronti di tutto il personale tecnico e amministrativo che opera all'interno dell'Azienda.

SC

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Comunicato n° 177 del 4 aprile 2017
Dibattito sulla relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine cinesi da parte di CVA

Il Consiglio Valle ha preso atto della relazione della Commissione d'inchiesta sull'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina da parte di CVA dopo un ampio dibattito che ha occupato gran parte della seduta pomeridiana del 4 aprile 2017.

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha ripercorso le audizioni effettuate, i cui contenuti hanno suscitato perplessità da parte dei Commissari. Il Consigliere ha riferito che, al di là degli aspetti tecnici e finanziari, il quesito fondamentale su cui si sono tutti interrogati è stato: cui prodest? A chi giova questa operazione? Sicuramente, per il Consigliere Fabbri, non ha giovato alla CVA e ai suoi lavoratori, ma nemmeno ai cittadini valdostani.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha evidenziato che i dirigenti di CVA, come novelli Marco Polo, si sono avventurati in un viaggio verso la Cina per scoprire nuovi produttori di turbine, il risultato però non è certo un capolavoro che passerà alla storia come "Il milione" di Marco Polo, nonostante di milioni se ne siano stati spesi tanti. Restano, invece, i problemi e le perplessità su questa operazione. Per Bertin, questa scelta è stata azzardata e anche soltanto seguendo gli intenti manifestati dai dirigenti della società, questa avventura cinese è stata un mezzo fallimento. Non si sono ottenuti dei risparmi e non è stato superato il monopolio dei produttori europei: in effetti, ha concluso Bertin, oggi CVA non considera più prioritario fornirsi con i produttori del sol levante e si è tornati ad una situazione antecedente al 2007, anno in cui si decise di intraprendere l'avventura cinese.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha evidenziato come questo lavoro di raccolta dati sia uno strumento da consegnare a Finaosta, in quanto unico soggetto titolato ad intervenire. E, proprio alla luce della documentazione acquisita, il Consigliere Gerandin ha sollecitato Finaosta ad agire, così come previsto dal suo codice etico. Siamo consci, ha aggiunto Gerandin, che CVA è un patrimonio da difendere e valorizzare; sarebbe ingeneroso non riconoscere il ritorno economico che negli anni questa società ha avuto, così come il lavoro condotto da alcuni dirigenti. Infine, il Consigliere Gerandin si è chiesto se l'organismo di vigilanza di Finaosta sia funzionante: se così fosse, non ci sarebbe stato bisogno di una Commissione d'inchiesta per compiere un controllo spettante a questo organismo.

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha spiegato i motivi per cui il gruppo del PD-SVdA non ha partecipato alla Commissione: la sua istituzione è avvenuta senza il nostro coinvolgimento, ha detto Guichardaz, e non si capivano le sue reali intenzioni né la sua missione. Le sue conclusioni hanno evidenziato che la Commissione non ha particolari poteri e che la complessità delle operazioni richiederebbe competenze specifiche in materia tecnica e giuridica che esulano dal ruolo dei Commissari: prendere atto di una situazione di cui si capisce poco, non può che aumentare la confusione sulla CVA, con inevitabili ricadute sulla reputazione della società partecipata più importante della Valle d'Aosta. Il Consigliere ha quindi dato atto che è stato svolto comunque un lavoro interessante e che resta in attesa delle decisioni consequenziali che saranno assunte dalla politica o da altri organismi esterni al Consiglio: per noi, ha concluso Guichardaz, se qualche dirigente si è macchiato di qualche reato e non ha agito con onestà deve essere cacciato e punito adeguatamente.

La Capogruppo di ALPE ha ribadito che l'intento della Commissione non era scandalistico, non si voleva screditare l'azienda; questo lavoro - di assoluta utilità - è servito a sgombrare il campo da congetture fumose, da sottintesi e da illazioni che stavano offuscando il buon nome di CVA. Per la Consigliera Patrizia Morelli è grave che la minoranza abbia affermato che dalla relazione non emerga nulla di nuovo: se i Consiglieri erano già a conoscenza delle criticità molto serie, ad esempio sulla scarsa qualità delle giranti, avrebbero dovuto agire sin da subito e non far finta di nulla. Per la Capogruppo di ALPE, i contenuti emersi vanno ben al di là dell'incarico di una Commissione d'inchiesta: il ruolo del Consiglio si esaurisce qui, ma non quello della buona politica, che deve continuare a lavorare perché certe situazioni opache per una società così importante come CVA non si ripetano.

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha sottolineato che la relazione riassume tutti i punti che sono stati evidenziati in questi anni in risposta a interpellanze e mozioni sul tema delle turbine cinesi. Tuttavia, ha detto Rollandin, in base ai risultati del lavoro della Commissione, visti anche i pareri pro veritate chiesti a Finaosta a seguito della risoluzione che chiedeva le dimissioni del Presidente e del Direttore generale di CVA, si evidenzia che è l'azienda che deve eventualmente individuare i responsabili e non la politica. È giusto quindi che si facciano gli accertamenti necessari e per quanto ci riguarda la posizione va chiarita al più presto, attivando un meccanismo interno alla CVA che accerti quali sono i responsabili di alcune delle azioni che sono state sollevate.

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), riferito che la CVA ha sempre effettuato un acquisto campione per ogni prodotto, ha chiesto il motivo per cui per la WGP non sia stata seguita questa procedura consolidata. Il Consigliere Cognetta ha posto un'altra domanda di carattere politico: è giusto mantenere i dirigenti che hanno assunto questa scelta? Teniamo conto, ha aggiunto Cognetta, che questi stessi dirigenti stanno portando CVA sul mercato azionario. Va fatta luce fino in fondo, basta chiacchiere, ha commentato il Consigliere del M5S, auspicando che il Governo regionale dia mandato di definire una volta per tutte questa situazione.

L'Assessore al bilancio e società partecipate ha aggiunto che bisogna, a seguito del lavoro certosino svolto dalla Commissione, chiudere il cerchio, affrontando fino in fondo la veridicità delle conclusioni cui sono giunti i Commissari. L'Assessore Albert Chatrian ha osservato che alcune verifiche vanno fatte sia da parte dell'azienda CVA, sia da parte di Finaosta che è il proprietario del colosso CVA, perché c'è una responsabilità da parte di chi eventualmente non ha verificato le rese, le garanzie e la qualità dei prodotti forniti. Ha poi rilevato che fino a cinque mesi fa, in quanto Consiglieri regionali, non è stato possibile accedere a queste informazioni. Da parte della proprietà, ha concluso, risulta inevitabile fare le necessarie verifiche tecnico-economiche sull'efficacia dell'operazione "forniture cinesi".

Il Capogruppo del PNV ha sottolineato l'importanza di aver ascoltato i tecnici, che, dimostrando abnegazione per il proprio lavoro, hanno espresso i loro dubbi, sorti sin dal momento dell'acquisto delle turbine, di qualità inferiore alle precedenti. Antonio Fosson ha inoltre espresso dubbi sulla funzione di WGP come intermediario: era necessario? Quanto è costato a CVA? Il Consigliere Antonio Fosson ha quindi evidenziato la difficoltà a rendere chiari i dati sulle turbine. Questa, per Fosson, è una brutta pagina, ma il futuro sta nel prendere coscienza degli errori commessi e nella volontà di superarli.

Il Presidente della Regione, ripercorrendo i lavori della Commissione, ha voluto evidenziare che si sarebbe dovuto gestire meglio il comportamento negli acquisti, così come fanno i privati, più prudenti e diligenti nei confronti dei fornitori. In merito alle responsabilità, Pierluigi Marquis ha sottolineato che la dirigenza di CVA avrebbe dovuto intervenire già da alcuni anni, andando a verificare inadeguatezze su queste forniture. Ora, ha aggiunto il Presidente della Regione, è importante che la CVA termini le verifiche interne, anche per individuare eventuali responsabilità. Oggi si è concluso un percorso in seno al Consiglio Valle, che ha messo in luce la situazione gestionale di queste commesse: l'augurio espresso dal Presidente della Regione è che il prosieguo dei rapporti con la società vadano nella direzione di una maggiore trasparenza, anche per rispetto dell'attività ispettiva riconosciuta ai Consiglieri.

SC-MM

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Comunicato n° 178 del 4 aprile 2017
Approvate le disposizioni urgenti in materia di aiuti alle aziende agricole

Nella seduta del 4 aprile 2017, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti in materia di finanziamento degli aiuti alle aziende agricole in attuazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Il provvedimento normativo, che si compone di quattro articoli, è stato presentato dalla Giunta regionale il 24 marzo scorso. Come precisato nella sua relazione dal Presidente della terza Commissione Alessandro Nogara, il disegno di legge apporta alcune modifiche all'articolo 23 della legge di stabilità regionale 2017-2019 al fine di posticipare il termine per la restituzione delle anticipazioni al 30 giugno 2018 e ad estendere l'aiuto alle misure dell'agricoltura biologica, del benessere animale e dell'indennità Natura 2000 sotto forma di anticipazione e stabilisce che l’importo minimo complessivo, relativo ad ogni campagna, deve essere di almeno 2.000 euro. Agli anticipi potranno accedere anche gli agricoltori debitori di AREA VdA per la parte eccedente il debito.

Per il Presidente Nogara, il testo si è reso necessario per meglio sostenere il comparto agricolo colpito dal perdurare dei ritardi nei pagamenti delle misure a superficie e del benessere animale del PSR 2014-2020 e da alcune criticità emerse in fase di prima applicazione della legge di stabilità.

Per il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier ben vengano le iniziative che danno un po' di ossigeno alle aziende agricole e l'apertura di un credito agevolato oppure, come in questo caso, di posticipare le anticipazioni che vanno nell'ottica di spalmare in un periodo più lungo la restituzione e quindi di sostenere il momento di crisi del settore agricolo. È fondamentale, ha aggiunto Cretier, dare alle aziende una linea di credito a costo zero, preferenziale e soprattutto puntuale: è un primo passo, forse uno dei più semplici in quanto la disponibilità regionale lo permette, ma è sul PSR che aspettiamo di vedere ulteriori soluzioni mirate a mantenere il debole settore dell'agricoltura.

La Capogruppo di ALPE ha ricordato che lo scorso anno l'allora maggioranza non aveva voluto optare per il sistema previsto da questa legge, scegliendo la strada dei mutui, senza però ottenere buoni risultati. La Consigliera Patrizia Morelli ha osservato che in queste ultime settimane, la terza Commissione ha saputo lavorare indipendentemente dagli schieramenti per andare incontro agli agricoltori.

Anche il Consigliere Giuseppe Isabellon (UV) ha espresso apprezzamento per il lavoro della terza Commissione, volto a far fronte ad una criticità temporanea legata ai mancati pagamenti. Ha inoltre avanzato dubbi sulla gestione del prosieguo e ha evidenziato la necessità di dare la possibilità a tutti coloro che hanno già aderito a queste misure di chiudere gli impegni assunti con gli istituti di credito e ricorrere alle opportunità di questo nuovo disegno di legge. Il Consigliere Isabellon ha sottolineato l'importanza di proseguire su questa linea e far sì che ci sia la massima applicazione delle previsioni normative. L'anticipazione delle somme, per quanto fondamentale, per Isabellon non è la vera sostanza, perché gli agricoltori chiedono di ottenere nel più breve tempo possibile la soluzione delle problematiche ostative all'entrata a regime dei pagamenti. Il Consigliere ha auspicato la massima attenzione a ogni misura, la condivisione in Commissione e il dare il dovuto impulso al settore, con la massima collaborazione di tutti gli attori coinvolti e i portatori di interesse, anche entrando nelle pieghe dei regolamenti europei.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha espresso massima soddisfazione per questo provvedimento, perché il settore agricolo è in grandissima difficoltà: era quindi importante allungare i termini per la restituzione degli anticipi, ma era altrettanto fondamentale riproporre un discorso di equità attraverso nuove garanzie, individuando nella Regione il debitore e non più in AREA VdA.

Il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean ha espresso amarezza per la grave situazione del mondo agricolo valdostano: sono state abolite tutte le leggi di settore, il Programma di sviluppo rurale e la Politica agricola comune avrebbero dovuto apportare benefici, invece per il Consigliere Grosjean c'è solo confusione e gli agricoltori sono in difficoltà. Questo è un primo passo fondamentale, compiuto in pochi giorni, ma essenziale per i nostri agricoltori, ha detto Grosjean, sottolineando come debbano essere mantenute le promesse fatte alcuni anni fa.

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin ha giudicato questo argomento un impegno comune della politica, convinta nel sostenere questa iniziativa per sostenere un settore così importante. Il Consigliere Testolin ha annunciato che il gruppo UV voterà positivamente il disegno di legge, ma, ripercorrendo le tappe del percorso di questa norma, caratterizzato dai continui ritardi dei pagamenti da parte di AGEA, ha evidenziato che già lo scorso anno l'allora maggioranza aveva proposto il termine per la restituzione degli anticipi al giugno del 2018, ma non era stato possibile fissarlo su indicazione degli uffici dell'Assessorato delle finanze, che avevano suggerito la data al giugno 2017 per poter garantire anche il pagamento dei mutui prima casa. Alla luce di questi fatti, Testolin ha chiesto agli attuali Assessori alle finanze e all'edilizia residenziale se nel frattempo sia cambiato qualcosa e come sia possibile assicurare le anticipazioni agli agricoltori e contemporaneamente i mutui. Il Consigliere Testolin ha quindi rappresentato il dubbio che per alcuni le situazioni cambino a seconda delle poltrone su cui ci si siede e ha osservato che una buona amministrazione deve garantire un equilibrio all'interno di tutte le esigenze che si devono soddisfare.

Per l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali si tratta di misure urgenti e necessarie per rilanciare un settore in difficoltà: un provvedimento che è il frutto di una sintesi condivisa innanzitutto con le associazioni di categoria e poi con la Commissione. Non vogliamo aprire polemiche, ha aggiunto Laurent Viérin, perché il mondo agricolo non ne ha bisogno, così come non vogliamo cavalcare il lavoro svolto in precedenza da altri, ma rivendichiamo la necessità di intervenire andando a modificare le cose che non hanno funzionato fino ad ora. Questo disegno di legge, ha sottolineato l'Assessore, fa parte di un pacchetto "agricoltura", che non prevede solo queste misure e che si articola su due assi che recepiscono le esigenze del mondo agricolo, al fine di aiutare le aziende in modo concreto e fattibile. Ha quindi annunciato che venerdì della prossima settimana la Giunta approverà già la delibera applicativa di questa legge per dare respiro concreto agli agricoltori.

SC-MM

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Comunicato n° 179 del 4 aprile 2017
Approvata una mozione sull'assegnazione definitiva degli alloggi di emergenza residenziale pubblica

Il Consiglio Valle, al termine della seduta del 4 aprile 2017, ha approvato all'unanimità una mozione, presentata congiuntamente da EPAV, UV e PD-SVdA ed emendata in Aula, riguardante l'assegnazione definitiva degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) occupati da nuclei familiari inseriti nella graduatoria di emergenza abitativa.

Il testo intende impegnare il Governo regionale a tramettere gli indirizzi della deliberazione della Giunta regionale ai Comuni interessati da graduatorie di ERP in essere, affinché assegnino definitivamente, in tempi brevi, gli alloggi di ERP occupati da nuclei familiari inseriti nella graduatoria di emergenza abitativa e allo stesso tempo utilmente collocati nella graduatoria dei rispettivi bandi comunali.

L'iniziativa è stata illustrata dal Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, il quale, richiamando la deliberazione della Giunta regionale dello scorso mese di febbraio, contenente nuovi e più efficaci indirizzi per la gestione dell'emergenza abitativa, ha evidenziato il notevole risparmio che sarà generato per i Comuni e per la Regione. Questo provvedimento, ha spiegato Baccega, determina di assegnare definitivamente, ai nuclei familiari già utilmente collocati nella graduatoria di emergenza abitativa, l'alloggio di ERP che occupano, purché gli stessi nuclei siano inseriti nella graduatoria definitiva del bando delle case popolari del 2011 della città di Aosta, aggiornata nel 2016. Recentemente, ha evidenziato Baccega, la nuova Giunta regionale ha approvato il provvedimento attuativo in merito. Si tratta pertanto di un lavoro di buona politica, ha commentato il Consigliere Baccega, che al momento interessa una cinquantina di famiglie.

L'Assessore alle opere pubbliche e edilizia residenziale pubblica ha replicato che gli atti che hanno buona valenza dal punto di vista amministrativo devono essere sostenuti: il 24 marzo, dopo il confronto con il CELVA, la Giunta ha approvato la delibera richiamata dal Consigliere Baccega. Per l'Assessore Stefano Borrello questa possibilità non genera un automatismo e la struttura regionale, pur essendo stata promotrice dell'introduzione della disposizione attuativa, non può obbligare i Comuni perché andrebbe a ledere la loro sfera di autonomia gestionale.

Dopo un confronto tra il Consigliere Baccega e l'Assessore Borrello, è stata condivisa una modifica al testo della mozione.

I lavori del Consiglio regionale sono sospesi e riprendono domani mattina, mercoledì 5 aprile 2017, a partire dalle ore 9.

MM-SC

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Comunicato n° 180 del 5 aprile 2017
Dibattito sulla mozione sul Casinò de la Vallée spa

Il dibattito sugli interventi da porre in essere per scongiurare la crisi della Casinò de la Vallée spa, tema al centro di una mozione presentata congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano, ha occupato l'intera seduta mattutina del Consiglio Valle del 5 aprile 2017.

La discussione sul testo, che intende impegnare la Giunta regionale a presentare alla competente Commissione gli indirizzi dati ai nuovi amministratori, a illustrare i nuovi piani di risanamento dell'azienda, a rendere note le specifiche delle scelte dei nuovi amministratori, proseguirà alla ripresa dei lavori pomeridiani, a partire dalle ore 15.30.

Nell'illustrare il provvedimento, il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha rappresentato i tempi strettissimi ancora disponibili per evitare i licenziamenti di 264 lavoratori della Casa da gioco, nonché l'urgenza di attivare tutti i provvedimenti necessari a scongiurare la crisi totale dell'azienda. È dal bilancio regionale che non si fanno delle scelte, ha detto Perron: la Giunta precedente aveva intravisto delle prospettive attraverso una restituzione di fondi a seguito degli investimenti che la società aveva fatto per conto della Regione; avevamo chiesto di avere un parere su questa iniziativa, di cui non conosciamo, però, né i contenuti né gli esiti. In questi anni, ha affermato il Capogruppo dell'UV, abbiamo sentito soltanto delle critiche, ma nessuna proposta: oggi, l'Assessore Chatrian ha l'occasione di dimostrare il cambio di metodo tanto invocato e di avanzare dei progetti. Con questa iniziativa, ha detto Perron, chiediamo chiarezza: sui finanziamenti - pubblici e privati - a favore della Casinò de la Vallée, sul personale, sulle strategie future.

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha ribadito il disappunto del proprio gruppo per le modalità con cui negli ultimi mesi si è trattata la questione del Casinò, a partire dallo spostamento della discussione dalla quarta alla seconda Commissione, per arrivare all'uso strumentale della Casa da gioco per abbattere la vecchia maggioranza. Guichardaz ha ricordato l'ormai svanita speranza per cui maggioranza e minoranza avrebbero trovato una condivisione per la risoluzione di una problematica così cogente e trasversale per la Valle d'Aosta. Oggi, ha evidenziato Guichardaz, siamo a verificare se i richiami tanto evocati dall'attuale maggioranza al cambio di metodo, alla "casa di vetro" e alla "barra dritta" valgono ancora; oggi siamo ad elemosinare un passaggio in Commissione per ottenere informazioni sulla nuova governance, sui licenziamenti. Il Consigliere Guichardaz ha osservato che senza i giornali e i Sindacati l'opposizione non saprebbe nulla sulla Casa da gioco: se non ci fosse stato il cambio di governo imposto in questa maniera, sarebbe stato per primo l'Assessore Chatrian a scagliarsi contro Rollandin e la sua Giunta. Jean-Pierre Guichardaz si è detto sempre più convinto che il gruppo PD-SVdA ha fatto la scelta giusta a non essere saltato sul carro dei vincitori: meglio un'opposizione onesta e umile a un cambio di registro come quello della nuova maggioranza.

Per la Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, la mozione, nel merito, non ha nulla di strano, ha richieste assolutamente plausibili ed è politicamente corretta. È risaputo, infatti, ha detto Morelli, che la Casa da gioco ha delle difficoltà e che si sta affrontando un nuovo corso, dopo l'insediamento del nuovo Amministratore unico, con delle nuove scelte da assumere: non ci sono quindi problemi a calendarizzare delle riunioni in Commissione su questo tema. Ma, a dire della Capogruppo di ALPE, in questa mozione c'è qualcosa che stride: infatti, i firmatari sono quelli che hanno determinato fino ad ora le sorti dell'azienda, che hanno accompagnato la società in questa situazione disastrosa, che dicevano che sul Casinò non ci sarebbero più state iniezioni di denaro da parte della Regione; sono quelli che, malgrado la crisi, continuavano ad assumere e a promuovere personale. Il 1° marzo, con gli enormi problemi che c'erano sul tavolo, l'ex Giunta ha dato le dimissioni: il nuovo Governo si è insediato il 10 marzo e ha cercato di affrontare il dossier, facendo molto più di quanto non si è fatto fino ad ora e a breve ne vedremo i risultati. Ma nono solo, con una procedura di licenziamento aperta, il gruppo dell'UV ha presentato un ricorso al TAR che rischia di compromettere tutto quanto si sta cercando di fare. Per Morelli, se tutte queste azioni sono una dimostrazione di responsabilità, i valdostani sapranno fare le loro valutazioni.

Il Consigliere del Gruppo Misto Andrea Padovani ha detto di essere abituato a guardare il curriculum delle persone, non le tessere in tasca: quello del nuovo Amministratore unico, ha sostenuto Padovani, sembra solido e ci auguriamo che riuscirà a far uscire l'azienda dalla crisi. L'avvocato Di Matteo ha parlato di azienda destrutturata: chi è responsabile di questa destrutturazione? Come si possono chiedere i miracoli ad una Giunta che si è insediata da un mese quando l'ex maggioranza ha fatto precipitare la situazione del Casinò? Chi parla oggi dai banchi della minoranza, probabilmente mente sapendo di mentire, ha concluso.

Il Capogruuppo di EPAV, Mauro Baccega, si è detto preoccupato per i dipendenti che sono in una procedura di licenziamento, per gli esodati che non percepiscono stipendio, per il Comune di Saint-Vincent e per la Valle d'Aosta tutta. Secondo Baccega, l'ex maggioranza aveva tracciato una strada molto chiara: restituire gli investimenti fatti dal Casinò, quindi i 43 milioni, e affiancare il provvedimento al nuovo piano industriale di rilancio, con particolare attenzione alla nuova azione di comunicazione e pubblicità, dopo la ristrutturazione del complesso Resort&Casinò, il Piano industriale e di sviluppo, il finanziamento degli investimenti realizzati dall'azienda per conto della Regione. Il nostro obiettivo, ha sottolineato il Capogruppo di EPAV, è uno: salvare l'azienda, salvare l'occupazione; ma per fare questo la società ha bisogno di risorse, che ad oggi non ci sono. È per questo, ha concluso Baccega, che vogliamo un ulteriore approfondimento in Commissione, che lasci da parte i bisticci del passato, che guardi avanti per risollevare le sorti della Casa da gioco.

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha stigmatizzato le accuse rivolte dalla nuova maggioranza al lavoro sin qui svolto, come per le spese degli Amministratori della Casa da gioco: ad esempio, ha detto, non mi sembra che per i precedenti Amministratori non si siano sborsate certe cifre. Nogara ha inoltre ricordato che le riunioni delle Commissioni rappresentano un'occasione di condivisione e che in politica bisogna saper anche accettare le sconfitte. Il Consigliere Nogara ha evidenziato che il ricorso al TAR presentato ieri dall'UV mette a rischio le azioni portate avanti per risolvere tutte queste problematiche, in primis evitare il licenziamento dei dipendenti.  Il Consigliere Nogara ha concluso affermando che la maggioranza non vuole affossare il Casinò, si sta cercando di salvarlo.

Nel corso del dibattito sono anche intervenuti i Consiglieri dell'UV Luca Bianchi - che ha espresso disaccordo sulle paventate ipotesi di svendita della Casa da gioco e ha rappresentato che nessun dipendente si rispecchia nelle dichiarazioni dell'Assessore Chatrian appena insediatosi, definite pretestuose; ha quindi auspicato l'approvazione della mozione, in modo da non effettuare un confronto "a babbo morto" -, Aurelio Marguerettaz - il quale commentando i profili e le attività delle persone indicate a ruoli apicali o a consulenti nella Casa da gioco, ha osservato che presumibilmente la nuova maggioranza vuole puntare sui giochi elettronici e che esiste un fil rouge con i Casinò di Venezia e Campione; si è inoltre chiesto a cosa servano i consulenti se è stato nominato un Amministratore unico -, Paolo Contoz - che ha voluto precisare che il suo sostegno alla mozione è dovuto all'esigenza di approfondimenti al fine di dare risposte ai cittadini valdostani.

Hanno preso poi la parola il Consigliere del PD-SVdA Paolo Cretier - il quale, ribadendo il voto favorevole alla mozione, ha focalizzato il proprio intervento sui 264 dipendenti che rischiano il posto di lavoro: una problematica grave che deve essere affrontata -, il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri - il quale, ripercorrendo le ultime vicende, ha osservato che il piano di licenziamento dei 264 dipendenti scaturisce dalle azioni della vecchia maggioranza, la quale oggi chiede provvedimenti celeri per sanare la gestione e si dice preoccupata che gruppi di altissimo livello siano interessati al Casinò, quando la prospettiva di una privatizzazione dell'azienda era stata condivisa da tutti - il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin - che ha parlato di credibilità aziendale: non possiamo impostare il futuro della Casa da gioco su bilanci non credibili; per Gerandin, non sono state compiute scelte lungimiranti, ma sono state celate verità; tutti i posti di lavoro vanno garantiti eliminando benefit milionari, i sacrifici vanno ripartiti e ha esortato a lavorare congiuntamente, all'insegna della trasparenza e della verità.

La seduta è ora sospesa.

SC-MM

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Comunicato n° 181 del 5 aprile 2017
Approvata all'unanimità una mozione sul Casinò de la Vallée spa

Il Consiglio regionale, dopo un lungo dibattito nella seduta del 5 aprile 2017, ha approvato all'unanimità una mozione sul Casinò de la Vallée spa, presentata congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano.

Il testo approvato impegna la Giunta regionale a presentare alla competente Commissione gli indirizzi dati ai nuovi amministratori al fine di escludere i licenziamenti e, se tali sono previsti, con quali criteri di intervento; a illustrare i nuovi piani di risanamento dell'azienda previsti dalla l.r. n. 2/2017; a rendere note le specifiche delle scelte dei nuovi amministratori; a presentare le nuove scelte di tipo organizzativo che si intendono prevedere all'interno dell'azienda garantendone la continuità operativa.

Il dibattito ha occupato l'intera seduta mattutina ed è ripreso nel pomeriggio con l'intervento del Consigliere dell'UV Augusto Rollandin, il quale ha ribadito lo spirito della mozione, ossia la richiesta di un confronto in Commissione sulle prospettive future del Casinò, al fine di evitare i licenziamenti e risolvere il problema degli esodati. Evocando le misure che intendeva mettere in atto l'ex maggioranza già nel bilancio regionale a favore della Casa da gioco, Rollandin ha evidenziato che la restituzione dei fondi dovuti alla Casinò spa poteva evitare all'azienda di fare ricorso alle banche, e quindi oneri aggiuntivi, e scongiurare la tagliola dei licenziamenti. Per il Consigliere, le affermazioni emerse nel dibattito odierno sulla privatizzazione appaiono azzardate: per noi, ha detto, privatizzare non significa cedere azioni della società, ma privatizzarne la gestione. Oggi, ha aggiunto, tutto sembra molto nebuloso, circolano varie ipotesi, ma credo che il piano di rilancio non potrà prescindere da tre punti sostanziali: il personale, la clientela, la gestione. A noi interessa, ha concluso Rollandin, che si trovino i soldi per evitare i licenziamenti, per risolvere i problemi degli esodati e per garantire la continuità operativa dell'azienda: aspettiamo il confronto in Commissione.

L'Assessore al bilancio e società partecipate Albert Chatrian, precisando di essere cosciente delle responsabilità assunte accettando questa carica, ha affermato che la nuova maggioranza sta seguendo un percorso ben chiaro, che sarà esplicitato prima alle Commissioni e poi all'Aula. Abbiamo a cuore la Casinò de la Vallée, ha proseguito Chatrian, vogliamo salvare i posti di lavoro e l'economia del territorio; non abbiamo intenzione di svendere la nostra Casa da gioco. Ha quindi annunciato di accogliere la mozione e ha chiesto che sia calendarizzata al più presto una riunione della quarta Commissione prevedendo l'audizione del nuovo Amministratore unico. L'Assessore al bilancio ha quindi spiegato che, nell'emergenza in cui ci si trova a lavorare in queste ultime settimane, è stato dato mandato al nuovo Amministratore unico di elaborare un piano di rilancio entro un mese, che si è relazionato con il sistema bancario, con l'INPS, con i Sindacati. Abbiamo fatto una sorta di radiografia, ha detto Chatrian, adesso dobbiamo dare gambe alla legge approvata all'unanimità da questo Consiglio per la Casa da gioco, nella massima trasparenza. Tra gli obiettivi, ha concluso l'Assessore, c'è quello per cui tutti e tre i settori del gioco lavorato, del gioco elettronico e dell'online trainino l'azienda.

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha preso atto con soddisfazione del voto favorevole alla mozione, nell'attesa del dibattito in Commissione.

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha quindi chiuso la discussione, affermando che oggi siamo in questa situazione perché c'è stato un passato e non ci si può esimere dal fare autocritica. Per noi, ha sostenuto, la politica deve prendere le distanze dalla gestione della Casa da gioco, per avviare un nuovo modello che affronti la destrutturazione dell'azienda. Spiace, ha aggiunto, che l'opposizione oggi non abbia detto che occorre voltare pagina: il Casinò è uno dei temi che ha acuito la distanza tra le forze politiche nell'autunno scorso, perché c'erano due modi di vedere diversi sulla futura gestione. Per Marquis, c'è bisogno di un piano industriale credibile e veritiero che contempli il modello riorganizzativo e le esigenze finanziarie per la sua attuazione. La situazione è difficile, ha concluso il Presidente: la nuova governance sta lavorando al piano di risanamento e crediamo nell'importanza di condividerlo con i colleghi in Commissione, perché l'auspicio è che si delinei un futuro di sviluppo sostenibile per la Casinò de la Vallée, per i suoi lavoratori e per il territorio.

SC-MM

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Comunicato n° 182 del 5 aprile 2017
Respinta una mozione sul Piano straordinario di investimenti per i Comuni per il 2017

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 4 e 5 aprile 2017, il Consiglio Valle ha respinto, con 17 voti di astensione (UVP, ALPE, SA, PNV e GM) e 15 voti a favore (EPAV, UV, PD-SVdA, M5S), una mozione riguardante il Piano straordinario di investimenti per i Comuni per il 2017.

Il testo, sottoscritto dai gruppi EPAV, UV e PD-SVdA., era volto a impegnare il Governo regionale a finanziare, in sede di assestamento di bilancio, le risorse necessarie a copertura di tutti gli interventi richiesti dai Comuni.

Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, ha spiegato che il Piano è stato approvato con la legge di stabilità regionale per il triennio 2017/2019 per un importo totale di 3 milioni: tenuto conto che alla data del 10 marzo, ha ricordato Baccega, sono stati presentati oltre 50 progetti da parte dei Comuni, sarebbe importante prevedere delle risorse aggiuntive al fine di dare soddisfazione a tutti i Comuni e andando ad aiutare anche il settore dell'edilizia.

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha replicato che il Piano straordinario di investimenti è lodevole e da sostenere, perché si tratta di lavori immediatamente cantierabili e dà quindi prospettive sia ai Comuni sia al settore dell'edilizia. Visto che i progetti sono ulteriormente saliti (una sessantina quelli presentati ad oggi), ha proposto una modifica al testo della mozione, chiedendo di stralciare la parte relativa alla copertura di tutti i finanziamenti visto che non è stata ancora perfezionata l'istruttoria da parte degli uffici: ha comunque assunto l'impegno politico di cercare di dare copertura finanziaria a tutti i progetti.

Il Consigliere Baccega ha replicato che si tratta di una questione politica e ha chiesto il mantenimento dell'impegno della mozione: è importante dare risposta a tutti i Comuni, ai progettisti, alle piccole imprese.

Il Consigliere del gruppo misto Elso Gerandin ha auspicato una sintesi tra le parti per evitare di dividersi su un argomento tanto importante, che è stato alla base anche di un emendamento alla finanziaria.

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin si è detto dispiaciuto che la mozione non sia accolta così come depositata, perché fin dall'approvazione del bilancio regionale, su questo tema, era stato condiviso un percorso. Per Testolin, le piccole imprese stanno patendo più di altri e questi interventi possono dare nuovo respiro, inoltre la reattività dei Comuni nel presentare i progetti è stata alta. Pur prendendo atto della buona volontà del Governo, per il Consigliere le parole dell'Assessore Borrello sono solo una buona intenzione, ma non rappresentano un impegno politico formale capace di dare una rassicurazione puntuale.

L'Assessore al bilancio Albert Chatrian ha confermato l'intenzione di creare le condizioni per dare risposte ai Comuni, ai quali in questi anni è stata ridotta in modo pesante l'autonomia finanziaria da parte della Regione. Ha affermato di non poter accettare la mozione così come proposta perché le istruttorie offrono ancora la possibilità ai Comuni di presentare i progetti. L'Assessore Chatrian ha quindi assunto l'impegno politico che, a chiusura dell'istruttoria, si riferiscano i progetti presentati in Commissione per poi reperire ulteriori risorse, in sede di assestamento, a quelle già allocate.

Era invece volta a sollecitare la presentazione alla Commissione consiliare del Piano triennale dei lavori pubblici, accompagnato dal Piano operativo 2017, la mozione presentata congiuntamente da EPAV, UV e PD-SVdA e ritirata dagli stessi proponenti a seguito della formale richiesta effettuata dall'Assessore alle opere pubbliche al Presidente della terza Commissione di calendarizzare a breve una riunione al fine di poter presentare l'atto ai Commissari.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente martedì 18 e mercoledì 19 aprile 2017.

SC-MM

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