CHIUDI PAGINA
STAMPA PAGINA
Riunione del Consiglio regionale del 1° e 2 marzo 2017

Indice



Comunicato n° 109 del 24 febbraio 2017
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà in sessione ordinaria mercoledì 1° e giovedì 2 marzo 2017, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 9 oggetti, tra cui 5 interpellanze.

A inizio della seduta i Consiglieri tratteranno la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale al bilancio, finanze e patrimonio presentata dai Consiglieri del M5S, gruppo Misto e ALPE.

Tutte e cinque le interrogazioni sono state depositate dal gruppo ALPE: proposta di utilizzazione dell'area ex Tecdis a Châtillon; modalità di attuazione della legge regionale n. 18/2016 sulla Buona Scuola; intendimenti in merito al servizio organizzativo dell'ufficio "Maison du Val d'Aoste" di Parigi; situazione dei locali di proprietà di "Vallée d'Aoste Structure" situati nella bassa Valle; mancata ultimazione dei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche presso il CRAL Cogne di Aosta

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 118 del 27 febbraio 2017
Iscritti tre punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 1° e giovedì 2 marzo 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da tre punti.

Sono state infatti un'interrogazione a risposta immediata, presentata dal gruppo M5S per avere notizie riguardanti la vendita all'asta di lampadari in origine di proprietà della Casinò de la Vallée spa, oltre che due interpellanze rinviate dallo scorso Consiglio del 22 e 23 febbraio: la prima del Consigliere Gerandin (GM) riguardante il reperimento di risorse finanziarie per la copertura del disavanzo per i servizi socio-educativi per la prima infanzia per il 2016; la seconda del Consigliere di ALPE Bertin sulle modalità di gestione della frazione organica dei rifiuti nella regione.

All'ordine del giorno della prossima riunione consiliare, integrato dal suppletivo, figurano quindi 12 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 119 del 1° marzo 2017
Comunicazioni del Presidente del Consiglio: dimissioni degli Assessori Marguerettaz, Baccega, Bianchi, Donzel, Perron, Rini e Testolin

In apertura dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 1°, e domani, giovedì 2 marzo 2017, il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha annunciato che con lettera di questa mattina il Presidente della Regione ha trasmesso copia delle dimissioni rassegnate dai Consiglieri Marguerettaz, Baccega, Bianchi, Donzel, Perron, Rini e Testolin dalla carica di Assessori regionali.

È stata quindi votata l'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno per la presa d'atto delle dimissioni.

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha quindi chiesto una sospensione per una riunione della propria forza politica.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 120 del 1° marzo 2017
Presa d'atto delle dimissioni degli Assessori Marguerettaz, Baccega, Bianchi, Donzel, Perron, Rini e Testolin

Nella seduta consiliare di mercoledì 1° marzo 2017, il Consiglio Valle ha preso atto delle dimissioni rassegnate dai Consiglieri Aurelio Marguerettaz, Mauro Baccega, Luca Bianchi, Raimondo Donzel, Ego Perron, Emily Rini e Renzo Testolin dalla carica di Assessore regionale.

Prendendo atto che la Giunta non è più in condizione di deliberare validamente, in quanto il quorum dei propri componenti scende al di sotto del quorum strutturale previsto dalla legge regionale n. 66/1979 (metà dei componenti in carica), il Consiglio Valle ha dato altresì atto che la Giunta continui in prorogatio per 60 giorni ad assicurare l'ordinaria amministrazione, decorsi i quali si verificherà lo scioglimento funzionale del Consiglio, ove non sia costituito un nuovo Governo.

Sulle dimissioni si è sviluppato un approfondito dibattito che si è aperto con la richiesta del Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, al Presidente della Regione di spiegare le motivazioni di queste dimissioni, «visto che è l'unico a non essere dimissionario.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «le motivazioni sono facilmente intuibili: in queste ultime sedute c'è stata un'oggettiva difficoltà a portare avanti l'accordo nato sulla base del programma di maggioranza siglato tra le varie forze politiche. Oggi, bisogna prendere atto che non vi è la disponibilità ad assumere gli impegni politici assunti a favore della comunità. Un chiarimento è quindi necessario: bisogna capire se il programma è da attualizzare o se è da modificare, altrimenti non è facile spiegare cosa stiamo facendo. Ricordo che il nostro unico obiettivo è quello di tradurre in atti il programma di Legislatura. Il resto è una derivante.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha precisato: «Le persone invitate a dimettersi erano il Presidente della Regione ed eventualmente l'Assessore bilancio, perché in discussione oggi ci sarebbe stata la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Ci troviamo invece con una valutazione politica che non è stata fatta da tutta la politica, con le dimissioni di Assessori che appartengono a tre gruppi diversi. Visto che la Giunta ora lavorerà in attività ordinaria, non cambia se un Assessore si sia dimesso o meno. Certo è che prendiamo atto che si è azzerata una Giunta con più componenti politiche e che non è stata una decisione condivisa, ma assunta da quel Presidente della Regione che era stato invitato a dimettersi.»

L'Assessore Laurent Viérin ha aggiunto: «Non vogliamo fare nessun tipo di polemica personale: con queste dimissioni si è aperto un momento di crisi politica e ora la politica deve mettersi in moto per trovare delle sintesi. Ricordo però che l'azzeramento è parziale, perché oltre alle mie mancano anche le dimissioni del Presidente della Regione. Quando l'azzeramento sarà totale potremo affrontare la questione politica: lo chiediamo da settimane. Quando questo avverrà si aprirà la vera crisi.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha evidenziato: «Il Presidente Rollandin si crede indispensabile, ma come è possibile, a fronte di quanto accaduto? L'ho già detto che bisogna cambiare modo di far politica, invece si è arrivati a questo colpo di teatro. Questa è tutta una presa in giro: basti pensare che gli Assessori dimissionari continueranno a percepire lo stesso compenso. Chi doveva dimettersi è il Presidente Rollandin, ma non lo farà mai, nonostante sia chiaro che stia distruggendo la Valle d'Aosta. Chiedo ai colleghi di andare fino in fondo, è inutile continuare con questa farsa. Di fatto Perron è sfiduciato, lo sarebbero stati tutti gli altri Assessori, uno alla volta. Chi governa non ha più capacità politica per farlo, eppure insiste. Ai Consiglieri che hanno a cuore la Valle d'Aosta chiedo di sistemare definitivamente questa situazione. Aspetto la mozione di sfiducia costruttiva.»

Per il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, «queste dimissioni sono una decisione responsabile in un momento di difficoltà, che si è manifestato fin dalle discussioni sul bilancio regionale per il 2017. Tre mesi fa, dopo la sua approvazione, avevamo chiesto una verifica strutturale con il fine di ristabilire le priorità d'azione e le modalità di confronto per dare attuazione ai contenuti del programma di Legislatura. Il 9 gennaio, la Stella Alpina ha deliberato l'avvio della verifica politica: oggi, a inizio marzo, non siamo riusciti a ottenerla malgrado tutte le sollecitazioni avanzate in più momenti. Purtroppo la politica discute su come fare la verifica senza affrontarne i contenuti: dobbiamo, quindi, fare autocritica perché non siamo riusciti a definire le priorità per i valdostani. Queste dimissioni sono quindi un punto di partenza per verificare finalmente se si ritrovano le condizioni per riprendere all'interno dell'Aula il cammino: un percorso che deve esser però rivisitato nei metodi e nei contenuti. La verifica è urgente per ritrovare una comune veduta al fine di assumere le responsabilità che abbiamo nei confronti della comunità. Altrimenti, occorrerà ridare la parola agli elettori. Mi auguro che vi sia quindi un momento di confronto, nella massima trasparenza tra le varie forze politiche, al fine di ripartire tutti insieme.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha osservato: «Il Presidente Rollandin ha detto che bisogna capire dove andare. Piuttosto bisogna chiedersi perché il Presidente non si sia dimesso non avendo più i numeri. Mai come in questo momento bisogna essere pragmatici e due sono le opzioni. La prima è quella di andare subito a elezioni modificando le regole del gioco perché ci va un premio di maggioranza e si deve eliminare il controllo del voto. La seconda opzione, se c'è un barlume di speranza, è di procedere con la mozione di sfiducia costruttiva per andare incontro alla società valdostana in difficoltà: settori troppo importanti e strategici non stanno avendo risposte concrete dalla politica. È chiara l'incapacità di governare a ventisette: diamo subito gambe a ciò che i valdostani stanno aspettando.»

Il Capogruppo di Pour Notre Vallée, Claudio Restano, constatando che «si è aperta la crisi», ha affermato: «Noi non volevamo che si declinasse in questo modo; noi volevamo una verifica politica, invece la Giunta in autonomia ha deciso di dimettersi senza un confronto con le altre forze politiche. Questo gesto è da irresponsabili: questa sceneggiata l'abbiamo già vissuta nel 2014 e non ci ha portato da nessuna parte, tant'è che siamo al punto di partenza senza aver fornito le risposte alla popolazione, vedi Casinò, CVA e altro. Noi volevamo una verifica costruttiva sui tanti problemi che sono sul tavolo e, invece, il confronto non è mai arrivato, con il risultato che oggi la democrazia è messa sotto i piedi. Quindi, ben venga la volontà di ripartire da zero. Noi siamo sempre disponibili al confronto, ma annunciamo fin d'ora che andremo a considerare la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Governo, perché le dimissioni devono arrivare da tutti, Presidente compreso. Noi come PNV abbiamo chiesto dignità, non abbiamo rivendicato nulla, abbiamo voluto solo un cambio di metodo. Siamo disponibili a confrontarci con tutti, nel rispetto dei valdostani e di coloro che ci hanno eletto, per risolvere i problemi. Ma le dimissioni devono essere di tutti: siamo stufi di essere presi in giro.»

Il Consigliere Elso Gerandin del gruppo Misto si è detto «contento di questo epilogo. Dopo tanto far finta di nulla, i nodi vengono al pettine e oggi si sancisce il fallimento degli inciuci, si torna a dare dignità agli elettori che avevano scelto ben altra cosa. Un epilogo annunciato, un epilogo coerente con il mandato elettorale. Mancano solo le dimissioni del Presidente Rollandin che, stando così le cose, mi chiedo come possa governare e operare concretamente in favore dei valdostani. Quest'Aula legittima il Presidente della Regione eleggendolo, quindi è oltremodo rispettoso chiederne le dimissioni. Al di là della politica, si certifica anche il fallimento amministrativo, con seicento milioni di debiti, con la perdita annua di 10 milioni di Irpef. Nascondendo la verità e dilapidando risorse dei valdostani avete ridotto sul lastrico una Società come la Casinò spa, avete derubato i Comuni degli avanzi di amministrazione, avete portato il mondo agricolo all'agonia. Ben venga andare ad elezioni, sicuramente non ci deve essere la riedizione di una gestione di una sola persona. Questo Consiglio deve andare un'immagine completamente diversa. Gli Assessori dimissionari sono stati presi in giro. Non so bene dove collocarvi, ma certamente tutti siete o servi sciocchi o complici fedeli.»

«Noi crediamo che la nostra presenza in maggioranza sia stata positiva - ha evidenziato il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy -: sono state approvate delle leggi come quella della ferrovia, abbiamo avviato percorsi di approfondimento su tematiche difficili. Oggi, però dobbiamo prendere atto che quando si vuole affermare la propria identità politica, si è subito considerati dei ribelli: infatti, se in questa maggioranza si è silenziosi e mestamente accodati ai metodi di governo di qualcuno va bene, altrimenti se si vuole essere coerenti con il proprio percorso si è additati a irresponsabili. Noi non ci stiamo più: dopo tre mesi di richiesta delle dimissioni del Presidente Rollandin e della sua Giunta, è arrivato il no dell'UV. Noi avevamo aderito al programma di Legislatura, chiedendo un cambio di passo e di metodo nel governare la Valle d'Aosta. Invece, nell'affrontare questioni anche spinose, come quelle delle partecipate, sono arrivate addirittura delle pressioni psicologiche per impedirci di fare il nostro lavoro di eletti dalla comunità valdostana. Questo non è il nostro metodo e alle nostre proposte è stato risposto un bel "niet". Non c'è tempo per una crisi di 60 giorni: ci sono dossier urgenti che devono essere affrontati e lo dobbiamo fare per rispetto e responsabilità nei confronti dei valdostani. Chi ha lanciato questa sfida deve risolverla costruendo un percorso: non è un problema di maggioranza a 27, è un problema di visione delle cose. Oggi, dobbiamo trovare la soluzione pensando che la politica deve affrontare i problemi non sul piano personale ma su quello politico. La politica non gira intorno alle scelte di una persona.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha ribadito: «Non siamo interessati a strategie politiche, a tentativi di verifiche imposte da qualcuno. A noi interessano i contenuti, quel programma che abbiamo sottoscritto nel luglio scorso e che completava un percorso di entrata in maggioranza. Sinora abbiamo dimostrato che non ci interessano né le destabilizzazioni né gli strumenti per incidere negli equilibri politici interni. Noi pensiamo che in questo momento delicatissimo ci si debba dedicare all'analisi e alla soluzione di dossier importanti che incombono. Una crisi ferma comunque una parte dell'attività politica e si rischia di bloccare processi ben avanzati e vanificare i risultati ottenuti. Una crisi conclamata già da tempo e che oggi è solo stata definita con le dimissioni di una Giunta che a causa dei numeri variabili della maggioranza non poteva più operare. Lavoreremo non per rompere ma per ricomporre la maggioranza. Considero queste dimissioni un atto di responsabilità, non si poteva aspettare che gli Assessori fossero abbattuti uno ad uno. Questa Legislatura deve essere ricordata per le cose fatte e non per le strategie e le tattiche; l'obiettivo è di arrivare a fine mandato nel 2018 presentandoci con le cose fatte e non fatte.»

Il Consigliere Leonardo La Torre (GM) ha osservato che «il bilancio 2017 ha avuto un percorso difficile ma importante, perché ha coinvolto tutti. La verifica che abbiamo chiesto dopo la sua approvazione non è però arrivata e la responsabilità è di tutti. Io voglio rilevare la stanchezza dei cittadini di fronte a questo teatrino politico: bisogna quindi prendere una decisione che non è più rinviabile. Altrimenti si vada a votare, dopo aver sistemato la legge elettorale. È il miglior modo di riprendersi la dignità politica. Perché oggi agli occhi della comunità non ce n'è uno che si salva.»

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha dichiarato: «Abbiamo dimostrato di aver lavorato seguendo i programmi. Abbiamo lavorato con serietà, responsabilità, cercando il dialogo costante con la maggioranza. In questo periodo è però diventato sempre più complicato portare avanti il programma. Con questo clima non è infatti più possibile andare avanti e le dimissioni sono state presentate dagli Assessori con grande senso di responsabilità, aprendo una fase in cui le forze politiche potranno effettuare gli opportuni chiarimenti politici e programmatici per dare risposte alla popolazione.»

I lavori del Consiglio sono conclusi.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE