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Riunione del Consiglio regionale del 22 e 23 febbraio 2017

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Comunicato n° 81 del 16 febbraio 2017
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà in sessione ordinaria mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio 2017, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 28 oggetti, tra cui 3 interrogazioni, 17 interpellanze e 4 mozioni.

Tutte e tre le interrogazioni sono state depositate dal gruppo ALPE: la prima riguarda le decisioni assunte a tutela dei lavoratori della società di gestione dell'aeroporto AVDA, la seconda la mancata applicazione da parte di Finaosta delle disposizioni previste dalla legge regionale n. 20/2016 in materia di trasparenza delle società partecipate, mentre con la terza si chiedono notizie sulla proposta di modifica del decreto legislativo n. 175/2016 riguardante deroghe a favore delle società partecipate in attivo.

Delle interpellanze, una è stata presentata congiuntamente dai gruppi Misto, ALPE e Movimento 5 Stelle in merito alle direttive impartite alla Finaosta in merito alla trasparenza amministrativa e al rispetto delle procedure di aggiudicazione di lavori e servizi. Un'altra interpellanza è stata iscritta congiuntamente da ALPE e Gruppo Misto chiedendo notizie sull'autorizzazione dei pagamenti delle indennità agro-ambientali agli agricoltori per gli anni 2015-2016.

Il gruppo ALPE illustrerà altre tredici interpellanze: interventi per il contenimento dei tempi di attesa per l'effettuazione di determinate visite specialistiche; minori entrate del bilancio regionale imputabili all'evasione fiscale; posizione del Governo regionale sulla proposta di legge riguardante l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso; benefici ottenuti dall'allacciamento di immobili pubblici e privati alla rete di teleriscaldamento ad Aosta; soutien de l'appel des associations culturelles valdôtaines pour la prononciation correcte des mots propres à notre région; accordo tra Ministro della salute e Assessori regionali in merito all'obbligatorietà delle vaccinazioni; eliminazione di campi obbligatori dalle modalità di iscrizione online degli alunni alla prima classe di ogni ordine e grado; mantenimento della sede dell'Istituto Regina Maria Adelaide in Via Torino ad Aosta; forniture di beni e servizi da parte della società "Caseificio valdostano srl" di Pollein a favore dell'Amministrazione regionale e delle società partecipate; tempistica per l'esecuzione dell'ordinanza di sgombero di beni confiscati alla famiglia Nirta; stato di applicazione delle disposizioni previste dalla legge regionale di stabilità n. 24/2016; modalità di gestione della frazione organica dei rifiuti nella regione; riorganizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti con l'introduzione di forme tariffarie.

Il gruppo Misto ha iscritto due interpellanze che riguardano il reperimento di risorse finanziarie per la copertura del disavanzo per i servizi socio-educativi per la prima infanzia per il 2016 e il rispetto da parte del Governo regionale delle disposizioni legislative approvate dal Consiglio regionale in merito al personale oggi assunto dalla Regione con contratti privatistici.

Infine, all'ordine del giorno figurano quattro mozioni, due delle quali depositate dal gruppo ALPE: la prima intende impegnare l'Assessore allo sport a riferire in Aula consiliare in merito al "bilancio di cassa" dell'evento "4K Endurance Trail Valle d'Aosta"; la seconda concerne il sostegno degli Enti locali per l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per l'accoglienza dei migranti.

Un'altra mozione è stata firmata congiuntamente dai gruppi ALPE, Misto e Movimento 5 Stelle in merito alla verifica della regolarità dei contratti stipulati dall'Amministrazione regionale e dalle società controllate con la società "Caseificio Valdostano", mentre l'ultima, iscritta da ALPE e Gruppo Misto, chiede le dimissioni di Gabriele Accornero dagli incarichi ricoperti nell'Associazione Forte di Bard.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 


MM

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Comunicato n° 91 del 20 febbraio 2017
Iscritta un'interrogazione a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato un punto.

È stata infatti iscritta un'interrogazione a risposta immediata, presentata congiuntamente dai gruppi Misto e ALPE, riguardante l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti della società Casinò de la Vallée spa.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

SC

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Comunicato n° 95 del 22 febbraio 2017
Dibattito sulla situazione della Casa da gioco di Saint-Vincent

Il Presidente del Consiglio, Andrea Rosset, ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata oggi, mercoledì 22, e domani, giovedì 23 febbraio 2017, per discutere un ordine del giorno composto di 29 punti.

Dopo l'appello, il Presidente Rosset ha annunciato la sospensione della seduta per una riunione della Conferenza dei Capigruppo a seguito della richiesta, da parte delle Organizzazioni sindacali, di un incontro urgente sulla situazione della Casa da gioco, dopo l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo di 260 persone.

Durante la sospensione, durata oltre due ore, l'Ufficio di Presidenza, il Governo regionale e i Capigruppo hanno incontrato i rappresentanti dei Sindacati. Al rientro in Aula, il Presidente Rosset ha comunicato l'apertura di un dibattito sul Casinò de la Vallée, che è durato l'intera giornata.

Nel corso della discussione sono state presentate due risoluzioni: la prima depositata dai gruppi consiliari ALPE e M5S e il Consigliere del Gruppo Misto Gerandin per richiedere al Presidente della Regione, in possesso delle deleghe sul Casinò, di operare per sospendere immediatamente l'apertura ufficiale della procedura di licenziamento collettivo, prima di procedere a rimettere il proprio incarico, e la seconda dai Consiglieri dell'UVP, Bertschy, Fabbri, Grosjean, Nogara e Laurent Viérin, di Stella Alpina, Borrello, Marquis e Marco Viérin, di Pour Notre Vallée, Claudio Restano e Antonio Fosson, e dal Consigliere La Torre del Gruppo Misto per invitare il Presidente della Regione a rassegnare le proprie dimissioni dalla carica.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha preso la parola per primo: «In quest'Aula noi del M5S avevamo detto che sarebbe finita così: oggi, non siamo tutti colpevoli, malgrado qualcuno voglia dire il contrario. La responsabilità politica è tutta in capo al Presidente della Regione: oggi i Sindacati hanno chiesto i soldi, ma non si possono dare come non si potevano dare anni fa con i famosi rifinanziamenti. Se continuiamo a buttare risorse in un pozzo senza fondo dimenticandoci di tutto quello che succede in giro non siamo dei bravi politici. Il Presidente Rollandin deve prendere atto che la politica di dare dei soldi è finita: i soldi vanno spesi con giudizio, per il benessere di tutti, non solo per una categoria di protetti. Il Presidente deve fare una cosa sola: andare a casa. E possiamo andarci tutti per quanto ci riguarda. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità: dai politici ai Sindacati ai lavoratori, smettendola di raccontare bugie.  Attendo quindi con che il Presidente prenda atto della situazione e faccia quello che deve fare: dimettersi.»

Il Consigliere del Gruppo Misto Leonardo La Torre ha commentato: «Questo è un triste momento per la Valle d'Aosta, che dovrebbe essere esempio di Regione a Statuto speciale con un buon Governo. Dovremmo tracciare un solco di trasparenza, correttezza, senso di appartenenza, orgoglio di essere valdostani. Invece trattiamo i problemi in modo drammatico e inaudito. I lavoratori del Casinò hanno diritto a una risposta, hanno diritto a veder riconosciuta la loro dignità. Perché oggi non si riesce a dare una risposta? Perché non c'è più una maggioranza. Perché non c'è più una maggioranza? Perché quando la politica per qualcuno diventa un mestiere, diventa il centro della vita, si perde di vista il bene comune e tutto diventa personale. Siamo riusciti a dividerci in troppi gruppi autonomisti, senza fare autocritica, senza trovare un obiettivo comune, perché prima vengono le questioni personali. Ci sono delle responsabilità, questa è la Legislatura che ha distrutto tutto. I lavoratori della Casa da gioco non si comprano per arrivare alle elezioni del 2018 e poi mandarli a casa; sono persone che vanno rispettate. Ci sono responsabilità politiche ma anche amministrative: questo Consiglio è delegittimato, visto che le decisioni prese in quest'Aula sistematicamente non vengono rispettate, che siano ordini del giorno o leggi. Non possiamo continuare a sfuggire alle responsabilità, dobbiamo ricostruire ma avendo la consapevolezza che non siamo indispensabili, che non abbiamo sempre ragione; abbiamo il coraggio di lasciare spazio ai giovani. Dobbiamo avere rispetto per noi stessi, recuperare un po' di dignità. L'unica risposta che possiamo dare oggi è che il Presidente della Regione si prenda la responsabilità di far votare alla Giunta un mutuo per la Casa da gioco: sarebbe un gesto di responsabilità chiara, senza coinvolgere il Consiglio facendo credere si tratti di una legge. La preoccupazione oggi è grande, ci deve essere una discussione seria e bloccare la richiesta di questi licenziamenti. La politica deve ragionare seriamente su come deve cambiare, altrimenti non c'è nessun futuro per la Valle d'Aosta, questo è l'ultimo capitolo.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha osservato che «questo dossier ha visto troppe mani indaffarate a gestirlo e a pasticciarlo, a partire dai 48 milioni proposti nella legge di bilancio a titolo di ristoro che hanno poi portato la seconda Commissione ad occuparsi della questione Casinò. La Commissione, presieduta dal collega La Torre, avrebbe dovuto portare una relazione risolutiva degli annosi problemi della Casa da gioco, ma purtroppo questo delicato affaire è stato gestito non come un problema da risolvere ma come uno strumento politico per altri fini. A furia di rinviare e di approfondire, si è perso tempo prezioso che rischiamo di non recuperare più. Auspico che si riprenda il discorso perché oggi siamo alla resa dei conti, con una Casa da gioco sofferente: come PD-SVdA abbiamo cercato di portare proposte e chiediamo a tutti di tirare fuori le soluzioni evitando di usare la politica per farci e fare del male, evitando di entrare e uscire dalla partita a seconda dell'aria che tira. O si esce tutti insieme da questa partita, con le varie iniziative, altrimenti perdiamo tutti: la politica, i lavoratori, il Casinò, la Valle d'Aosta nel suo complesso, rimettendoci un patrimonio di competenze e di indotto. Tiriamoci su le maniche e assumiamoci la responsabilità di fare degli atti politici e non solo delle accuse.»

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian si è detto amareggiato «dei troppi errori messi in campo volutamente in questi anni. Questo dossier è l'emblema dei principali danni alla collettività valdostana, ma anche della fine di un sistema. Troppe le bugie raccontate ai cittadini, troppi i lavoratori esclusi dal cerchio magico e presi in giro. Fino a ottobre 2016 il problema Casinò sembrava non esistere, sembravamo degli alieni a denunciare la situazione già disastrosa; siamo anche stati derisi. Chi ha autorizzato i lavori di ristrutturazione, il dispendio di risorse pubbliche, senza portare la società in utile? Chi è il genio della lampada che ha gestito questa situazione? Addirittura in questi ultimi mesi si sono effettuate delle assunzioni. Questo Consiglio non può mettere mano al portafoglio pubblico per pagare questi errori. C'è un responsabile politico, ma ci sono anche dei complici che sono stati zitti. Un Consiglio responsabile non può approvare un impegno di spesa senza alcuna certezza di rilancio; ciò che può fare subito è sospendere immediatamente la procedura di licenziamento collettivo, che la proprietà deve avere avallato. E per soggetto proprietario gli stessi Sindacati individuano il Presidente della Regione. Bisogna chiudere un'epoca.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «Il malato ha compiuto una vita dissoluta, è stato accompagnato nei reparti senza nessuna somministrazione di medicine. Oggi, mentre il Casinò è in agonia, si cercano le responsabilità tra chi sta cercando di curarlo in terapia intensiva. Dalle audizioni effettuate in seconda Commissione, è emerso che nessuno si era attivato per ottemperare alle decisioni di questo Consiglio, mentre i Sindacati hanno riferito che non è stato applicato quanto previsto dall'accordo stipulato nel 2015. Vanno attribuite responsabilità verso una dirigenza che in questi anni ha fortemente contribuito a portare la Casinò spa in questa situazione; abbiamo assistito ad una destrutturazione sistematica dell'azienda. Ma anche la politica deve fare autocritica. Ci si deve orientare alla meritocrazia, lavorare sui ricavi: la strada è lunga, tante azioni possono essere portate avanti. Il settore sinora è stato mortificato, soprattutto dal punto di vista del marketing e della promozione. Grave la mancanza di rapporto col territorio valdostano: va intercettato il flusso turistico, perché la Casa da gioco deve diventare un'opportunità per tutti i frequentatori della Valle d'Aosta, non restare un castello isolato. Per non parlare poi della schizofrenia gestionale, e mi riferisco in particolare alla creazione della Sala Evolution, chiusa dopo pochi anni: evidente la mancanza di un filo conduttore. L'azienda deve compiere un passo avanti nell'imprenditoria, altrimenti a rimetterci saranno tutti i valdostani. Occorre una riflessione comune: i Sindacati devono guardare con occhi concreti la realtà, spiegando ai lavoratori i sacrifici cui saranno sottoposti; il buon esempio deve però partire dall'alto e allora con grande senso di responsabilità, maggioranza e opposizione, dobbiamo guardare agli interessi comuni con occhi scevri da condizionamenti. La risoluzione che abbiamo sottoscritto vuole essere un'alimentazione del dibattito, una proposta di una parte della maggioranza per superare questa difficoltà di stallo. Auspichiamo un confronto attorno a un tavolo da parte di tutte le forze politiche per dare nuove prospettive ai valdostani.»

Il Capogruppo di Pour Notre Vallée, Claudio Restano, ha sottolineato che «oggi bisogna scegliere un percorso diverso e la testimonianza di ciò è arrivata anche dai Sindacati, per i quali la sensazione è stata quella di essere stati presi in giro e di essere stati abbandonati dalla politica e dal management. L'accordo siglato qualche tempo fa, che ha comportato tanta fatica per i dipendenti con la rinuncia a parte dello stipendio, non ha condotto ad un analogo impegno da parte della dirigenza e da parte della politica. Oggi ci vuole l'assunzione di una precisa responsabilità politica rispettando le norme, non cercando scorciatoie. Difficilmente un'azienda privata darebbe fiducia ad un manager che ha portato l'azienda in passivo; oggi dobbiamo fare lo stesso: non possiamo lasciare la società in mano ad un gruppo che non ha compiuto le scelte corrette. I Sindacati chiedono di mantenere il lavoro e le promesse fatte, attraverso nuove strategie. La decisione di avviare la procedura di licenziamento di 260 dipendenti non era contenuta nella legge che abbiamo approvato: è una decisione assunta in assoluta libertà da chi amministra oggi la società, che non ha mantenuto fede agli impegni presi. La procedura di licenziamento ha un vizio di legittimità e deve essere ritirata: come indicato dai Sindacati si dia rapidamente avvio al piano di ristrutturazione, indicando un nuovo management per arrivare in breve tempo ad una soluzione e assegnare nuovi fondi alla Casinò spa. Ma per farlo ci vuole serietà politica e volontà di collaborare, che è quello che manca a questa maggioranza. Si è sempre lavorato per dividere, privilegiando i rapporti personali non il gruppo. L'auspicio che rivolgo a tutti è quello di tirarsi su le maniche per permettere di ridare dignità a tutti i lavoratori dalla Casa da gioco, agli abitanti di Saint-Vincent e all'intera Valle d'Aosta. Una proposta semplice e di rapida esecuzione; a chi toccherà applicarla, lo vedremo, ma oggi il Presidente ha perso di credibilità: noi rimaniamo della stessa idea, siamo per il piano di rilancio ed è per questo che abbiamo sottoscritto la risoluzione insieme ad alcuni colleghi di maggioranza.»

«Abbiamo vissuto dieci anni di menzogne, ne abbiamo sentite anche questa mattina - ha detto il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin -. Menzogne soprattutto da parte del Presidente della Regione, cui imputo tutta la responsabilità di questa situazione. Lui ha agito con complici fidati e servi sciocchi; oggi è senza una maggioranza, si regge su alcune stampelle. Anche ultimamente non si sono portate prove sulla validità degli investimenti e sulle procedure seguite, ma si è parlato di finanza creativa per confondere le idee. Avete preso in giro i valdostani sperperando i loro soldi; avete illuso i Sindacati con un accordo le cui conseguenze sono state pagate dai lavoratori. Per svariati anni ai Consiglieri è stato negato l'accesso agli atti dell'azienda: la politica ha fatto finta di non vedere. L'azienda non ha mai agito in autonomia. Il vero problema della Valle d'Aosta è il Presidente Rollandin, cui chiedo un passo indietro, non prima però di aver sospeso la procedura di questi licenziamenti. Questo disastro non può essere risolto da chi l'ha creato.»

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP), Assessore alla sanità, ha dichiarato: «Abbiamo sempre contrastato la concessione di fondi senza un piano di rilancio: già nel 2012, non mi presentai in Giunta quando fu approvato un mutuo a favore del Casinò, così come gruppo UVP non abbiamo condiviso, in queste ultime settimane, un ulteriore finanziamento di 50 milioni e non fummo d'accordo, nel 2014, di ricapitalizzare la Casa da gioco con 60 milioni di euro. Oggi si sancisce la fine di una politica: questo fallimento non fa piacere a nessuno, ma non crediamo che la politica debba esimersi dall'assumere delle decisioni per salvare la Casa da gioco. Ci fa strano che i manager di questi ultimi anni abbiano avuto come unica intenzione quella di tagliare il personale, mentre erano stati chiamati per aumentare i ricavi. Siamo contrari al taglio del personale e siamo dispiaciuti che in questi giorni si sia fatta macelleria sociale sulla pelle dei lavoratori applicando la politica del ricatto: ci sono i "buoni" che vogliono rifinanziare il Casinò e i "cattivi" che vogliono mandare a casa i lavoratori. Non ci stiamo: noi abbiamo cercato di agire utilizzando strade percorribili dal punto di vista amministrativo. Oggi siamo per fermare questi licenziamenti e per ricordare alla politica che deve agire in modo serio affinché si trovino le soluzioni conseguenti alla legge approvata: trovare il nuovo manager e predisporre il piano di rilancio. Se continuiamo a concedere finanziamenti e non cambiamo strategia, tra sei mesi saremo di nuovo a dover dare dei soldi al Casinò. In questi mesi abbiamo avuto un atteggiamento costruttivo, ma non ci stiamo ad assumerci delle responsabilità che non abbiamo: chi le ha deve riconoscerle, chi ha sbagliato deve fare autocritica, proprio per fare chiarezza prima di arrivare a soluzioni proponibili e credibili. Se ci sono i numeri per andare avanti, andiamo avanti: noi crediamo che oggi ci siano delle gravi difficoltà, anche numeriche, di questa maggioranza, ma è difficile e poco credibile che un piano di rilancio possa arrivare da chi ha fallito su questo dossier. Lo diciamo in modo pacato, ma invitiamo tutti ad un senso di responsabilità: non esasperare ulteriormente una situazione che non ha più la forza di andare avanti, tutti insieme possiamo trovare delle soluzioni per ridare nuovo slancio al Casinò, evitando che lo si faccia odiare dalla comunità valdostana anche a fronte di altri settori che sono attualmente in sofferenza. L'UVP sta facendo evolvere una situazione politica, con senso di responsabilità e in punta di piedi, ma in coerenza con quello che siamo: l'appello che oggi lanciamo è quello di separare i ruoli personali dai movimenti, dalle funzioni, dalla soluzione di problemi che non riguardano i singoli, ma l'intera comunità valdostana.»

Nel corso del dibattito sono intervenuti anche il Consigliere Nello Fabbri dell'UVP («ci siamo di nuovo lasciati sedurre dal pifferaio magico che ci ha condotti verso il baratro: un baratro che non riguarda solo la Casa da gioco, ma riguarda tantissimi dossier che adesso vengono a galla; è ora di cambiare per dare nuovamente una speranza di rinascita a tutti»), le Consigliere di ALPE Chantal CertanALPE non ha mai applicato la legge del 'non sento, non vedo, non parlo' sulla pelle dei lavoratori; non fa finta di cambiare per non cambiare nulla; bisogna ricostruire il rapporto di fiducia interrotto tra elettori, territorio e amministratori») e Patrizia Morellinessuno di noi si è mai sottratto a nessuna responsabilità, ma le soluzioni devono essere confacenti al momento di gravità e devono tenere conto, oltre che delle rivendicazioni dei lavoratori, di ciò che la gente fuori si aspetta, con soluzioni equilibrate e giuste»), il Consigliere di PNV Antonio Fossonnon vogliamo mandare a casa dei lavoratori, ma non vogliamo più buttare via dei soldi della comunità valdostana senza una riorganizzazione: noi siamo per risolvere il problema alla base e non per rimandarlo solo di qualche mese»), il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschyse noi chiediamo un passo indietro al Presidente è perché indichiamo una responsabilità ben precisa e non ci riconosciamo in questo modo di gestire i dossier. Non ce l'abbiamo con l'Union Valdôtaine, ma non vogliamo nessun provvedimento tampone, soltanto una visione seria su un'urgenza sinora negata e oggi, invece, ben rappresentata; per il futuro ci impegniamo a studiare la formula del mutuo, anche sotto forma di un anticipo, ma con la necessaria trasparenza che ci deve essere sui conti.»)

In chiusura della discussione, è intervenuto il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «La discussione odierna e che doveva avere come ordine del giorno il Casinò ha avuto una serie di altre considerazioni che vogliono far convergere tutto ciò che è successo nella mia persona. Una serie di problemi sono stati analizzati, e portati avanti, dal Governo regionale. Non mi sottraggo a queste responsabilità. Forse non ci siamo spiegati in modo adeguato sull'operazione di ristoro, ma è evidente che abbiamo un debito nei confronti della società che ha eseguito i lavori che si sono resi necessari dal 2009 per la struttura. La contabilizzazione dei lavori registra un costo di 103 milioni, con l’indicazione dell’investimento spesato (non capitalizzatile perché legato agli interventi fatti dalla Casinò, che aveva avuto mandato di realizzare i lavori a Casinò aperto) e di quello capitalizzato. Tutto questo ha portato all’inizio a parlare di ristoro, poi di restituzione. Il punto chiave è che vogliamo ridare questi soldi alla Società, tenendo conto che si erano dati 60 milioni (30 come abbattimento dei mutui, 30 utilizzati dalla società); quindi mancano 43 milioni. L'importante è essere certi di agire correttamente, in modo da eliminare tutti i dubbi su questo genere di finanziamenti, non violiamo la legge Madia. I piani di rilancio non danno la certezza di risolvere la crisi a breve, portano sempre a soluzioni a lungo termine. Pur avendo votato la legge che prevedeva di disporre prima di un piano e proseguire nel finanziamento, alla luce della situazione attuale, riteniamo si possa, tenendo conto dell'eventualità di avvalersi di un parere pro veritate, procedere ad un nuovo intervento di 43 milioni, anche sotto forma di mutuo, anche non erogando la somma interamente, sempre nell'attesa di avere comunque un piano di sviluppo. E questo non significa buttare soldi, ma metterci nella condizione di trovare una soluzione possibile. Così facendo siamo consci di non garantire una risoluzione a tutti i problemi della Casa da gioco, ma possiamo uscire da questa impasse e proseguire nella trattativa. Riteniamo di dare una prospettiva logica, condivisibile, la cui realizzazione è possibile quanto prima. Volevo infine che sia chiaro che tutto quello che si può fare lo dobbiamo fare in questi giorni, non è possibile procrastinare.»

I lavori sono ora sospesi per una riunione dei gruppi consiliari.

SC-MM

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Comunicato n° 96 del 22 febbraio 2017
Respinta l'iscrizione di due risoluzioni sul Casinò de la Vallée e sulle dimissioni del Presidente della Regione

Nella seduta del 22 febbraio 2017, dopo una sospensione dei lavori, il Presidente del Consiglio, Andrea Rosset, ha chiesto ai Consiglieri di votare l'iscrizione delle due risoluzioni presentate durante la discussione sulla Casa da gioco di Saint-Vincent.

La prima, depositata dai gruppi consiliari ALPE e M5S e il Consigliere del Gruppo Misto Gerandin, era volta a chiedere al Presidente della Regione, in possesso delle deleghe sul Casinò, «di verificare presso la Casinò spa l'esistenza di condizioni finanziarie tali da permettere la sospensione immediata dell'apertura ufficiale della procedura di licenziamento collettivo, prima di procedere a rimettere il proprio incarico.»

La seconda, sottoscritta dai Consiglieri dell'UVP, Bertschy, Fabbri, Grosjean, Nogara e Laurent Viérin, di Stella Alpina, Borrello, Marquis e Marco Viérin, di Pour Notre Vallée, Claudio Restano e Antonio Fosson, e dal Consigliere La Torre del Gruppo Misto, invitava il Presidente della Regione a «rassegnare le proprie dimissioni dalla carica al fine di permettere un rilancio dell'azione politica e un'evoluzione del progetto di maggioranza costruito per avviare un processo di sviluppo e di prospettiva per la Valle d'Aosta.»

Per l'iscrizione d'urgenza in Aula erano necessari 24 voti: i testi hanno ottenuto 19 voti a favore e 15 contrari (UV, PD-SVdA, Lanièce e Baccega di SA). L'iscrizione è stata quindi respinta.

Il Vicepresidente della Regione, Aurelio Marguerettaz (UV), nell'apprezzare «i toni e la pacatezza con la quale molti colleghi sono intervenuti ribadendo la necessità e l'importanza di intervenire sulla Casa da gioco per tutelare i posti di lavoro», ha annunciato che l'Union Valdôtaine voterà contro l'iscrizione delle due risoluzioni: «A prescindere dalle posizioni e dalle risoluzioni, si può iniziare a lavorare da domani. Non ci sentiamo di votare l'iscrizione d'urgenza delle risoluzioni, in quanto come forza di maggioranza abbiamo indicato che questo tipo di ragionamento debba essere fatto con il coinvolgimento delle forze politiche e su di un altro tavolo. Non vogliamo stare sulle barricate, ma questo tipo di risoluzioni non possono essere votate da noi.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha osservato rivolgendosi al Governo: «La paura di andare sotto è talmente evidente che ancora una volta vi nascondete come i conigli: siete talmente abituati a lavorare nell'ombra che evitate l'iscrizione in Aula. Questo non è bello, però avremo modo di lavorare per i prossimi Consigli perché con i miei colleghi cercheremo di farvi a pezzi, in maniera costruttiva, uno alla volta. Pensate di essere indispensabili a questa Regione? Qui non c'è nessuno di indispensabile, anzi voi siete deleteri per questa Regione.»

L'Assessore alla sanità, Laurent Viérin, ha rilevato: «È un segnale negativo per il Consiglio Valle non accettare l'iscrizione delle risoluzioni che sono sempre state accettate; l'impronta data era quella di accogliere le risoluzioni inerenti agli argomenti in discussione e spesso si è avuta in Aula la richiesta di dimissioni di colleghi, ma evidentemente ci sono due pesi e due misure. La mancata iscrizione è un fatto estremamente grave, perché il Consiglio ha diritto di discutere queste risoluzioni; è un ulteriore segno di debolezza e dimostra la non volontà di trattare questioni politiche. Quest'Aula non deve avere paura di discutere certe tematiche, non può esimersi di parlare di politica. A nostro avviso si crea un ingorgo istituzionale che auspicavamo di evitare. Si accentuano i problemi di una maggioranza senza numeri.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha aggiunto: «Il fatto rilevante è che due componenti il gruppo SA non abbiano firmato la risoluzione e contribuiscano alla mancata iscrizione. I voti per non iscrivere le risoluzioni saranno quelli della loro votazione: tanto valeva completare il percorso. La discussione rimandata ai tavoli politici deve essere ora a maggior ragione urgente.»

Per il Consigliere del PNV Antonio Fosson, «non esiste più una maggioranza in quest'Aula per continuare a governare la Regione, ma non si vuole affrontare il problema. I percorsi con cui ci siamo allontanati dalla maggioranza ci hanno portato a presentare questa risoluzione: per noi era un discorso di responsabilità, ma si vuole prendere tempo e non porterà a nessuna soluzione. Non è corretto né dignitoso che il Presidente non voglia fare quel passo indietro che altri invece hanno fatto. Il bene della Valle dovrebbe passare prima di tutto.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha detto di essere imbarazzato «per questo comportamento da struzzo. Le due risoluzioni sono assolutamente inerenti al dibattito. Non mi capacito del fatto che non si voglia chiudere il cerchio. Nel pomeriggio avevamo emendato la risoluzione delle forze di opposizione, ma la volontà politica di parte della maggioranza è di non affrontare la questione.»

La Consigliera di ALPE Chantal Certan ha aggiunto: «Tra i gironi danteschi ALPE è ben conscia della propria posizione all'inferno, ma non conosciamo la collocazione degli altri gruppi. Certamente, c'è un Dio, che però si nasconde e non affronta la discussione. È chiaro l'intento di rimandare.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha dichiarato: «Dopo questo dibattito, qualcuno ha capito come risolveremo la questione del Casinò? L'unica cosa che ho capito è che il Presidente se ne deve andare. Questa mattina il problema urgente era il Casinò, ora invece il problema è diventato il Presidente. Allora, faccio un invito ai colleghi che hanno sottoscritto la risoluzione: se ci sono i numeri, fate una mozione di sfiducia costruttiva e fateci la cortesia di svelare il vostro progetto. Oggi, non ho problemi a dire che la maggioranza non esiste più; fatevi la nuova maggioranza, prendetevi la responsabilità di disarticolare la Giunta e noi andiamo tranquillamente all'opposizione. Altrimenti bastano 18 firme per dimettersi senza fare le solite pantomime e si torna a elezioni.»

Il Consigliere del Gruppo Misto Leonardo La Torre ha evidenziato: «Non c'è la volontà di affrontare il tema politico. Per dare una risposta alla questione, la Giunta può approvare già questo venerdì una delibera per finanziare una somma alla Casa da gioco. E così si risolvono momentaneamente i problemi dei lavoratori. Non esiste solo il cerchio magico, bisogna avere il coraggio di difendere i valori, affrontare gli argomenti politici davanti a tutti. Partendo da un presupposto serio di un azzeramento si può ripartire con una rinnovata credibilità. Ma con questo dimostrate che non è possibile: il percorso è proseguire con un Governo di salute pubblica che porterà ad elezioni anticipate.»

Il Consigliere di Stella Alpina Marco Viérin ha sottolineato che «sono due mesi che chiediamo una verifica strutturale utile alla Valle e che non si è voluto ad oggi portarla su altri tavoli, siamo obbligati a chiederla in quest'Aula. Noi vogliamo parlare di politica, visto che non riusciamo a farlo fuori. Nascondersi dietro alle questioni non serve: bisogna fare autocritica per cercare di risolvere i problemi della Valle che non sono soltanto quelli del Casinò, ma di tante altre categorie e realtà. Questa risoluzione è per noi un'azione anche provocatoria e spero che da domani si inizi veramente a ragionare in maniera diversa perché dobbiamo dare un futuro a questi lavoratori, non solo per il 2017 ma per evitare che diventino disoccupati per sempre.» E rivolgendosi al Presidente della Regione: «Le ricordo, Presidente, che da sempre io le sollecito, in maggioranza e in altre sedi, risposte e precisazioni che non vengono mai chiarite. Le sue risposte sull'argomento di oggi, purtroppo, sono sempre vaghe e, nel caso specifico della Casinò spa, in questi mesi siamo passati dalle motivazioni di un "finanziamento necessario" per arrivare al "ristoro", per rettificarle con la parola "restituzione", per sostituirle, ad oggi, con "mutuo". Purtroppo, un esempio chiaro e comprensibile a tutti, per capire come sia difficile avere certezze contabili e amministrative sulle proposte che lei ci presenta.»

Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha precisato: «Non è possibile procedere con la semplice approvazione di una delibera, per un finanziamento del genere è necessario un disegno di legge. In merito all'emendamento alla risoluzione della minoranza, la verifica presso la Casinò spa è già stata fatta: la prospettiva è trovare finanziamenti attraverso una norma che non lasci dubbi sulla loro correttezza. La questione è estremamente urgente. I chiarimenti sono sempre proficui, poi ognuno decida nella massima libertà.»

Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, «è legittimo non votare una risoluzione, ma non accettarne l'iscrizione è irrispettoso nei riguardi dei lavoratori. Non è così che ci si lava la coscienza. Quando non si accetta un confronto ci si delegittima da soli.»

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, giovedì 23 febbraio 2017, alle ore 9.00.

SC-MM

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Comunicato n° 98 del 23 febbraio 2017
Interpellanza sul contenimento delle liste d'attesa

I lavori della seduta del Consiglio regionale di oggi, giovedì 23 febbraio 2017, sono iniziati con la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.

Discutendo proprio un'interpellanza, i Consiglieri di ALPE sono tornati sul tema del contenimento dei tempi di attesa per effettuare visite specialistiche.

La Consigliera Patrizia Morelli, richiamato il programma regionale per il contenimento delle liste d'attesa e considerati «i tempi per accedere ad alcune visite specialistiche (dermatologica, gastroenterologica, oculistica, pneumologica, antalgica) che superano i 30 giorni», ha chiesto «la situazione dei tempi di attesa; le modalità per affrontare il problema del superamento dei tempi massimi; se si intenda, in sede di programmazione, provvedere a diminuire il ricorso al settore privato; infine, l'andamento delle richieste di visite specialistiche e controlli diagnostici nell'ultimo anno rispetto ai precedenti

L'Assessore alla sanità, Laurent Viérin, ha riferito: «Si tratta di un argomento prioritario che intendiamo risolvere con urgenza attraverso un lavoro che sta già dando i suoi frutti. Oggi un sistema sanitario misura la sua efficacia soprattutto per i tempi di risposta e di attesa all'utente. Con un assiduo lavoro, insieme con la parte dirigenziale e tecnica dell'Assessorato e dell'USL, cerchiamo di capire che cosa migliorare nell'organizzazione, in quanto è proprio la parte organizzativa ad essere preponderante nelle liste d'attesa. La scorsa settimana abbiamo anche portato in Giunta l'accordo sindacale per l'erogazione di risorse aggiuntive nella sanità, da collegare in particolare all'abbattimento delle liste d'attesa. Innanzitutto va considerata l'individuazione del codice di priorità, che deve essere esatto; in effetti, solo con l'indicazione di urgenza sulla richiesta da parte del medico di famiglia il cittadino può esigere il tempo massimo di attesa indicato nel piano nazionale. Se l'utente però rinuncia a una prestazione in ambulatori in località diverse sul territorio perde la priorità: è un passaggio che spesso non è ben compreso dai cittadini. Stiamo poi conducendo una ricognizione sul territorio per lavorare ad una soluzione migliorativa

Entrando poi nel merito delle visite specialistiche, l'Assessore Viérin ha evidenziato: «Abbiamo lavorato per attrarre e avere i migliori professionisti. In oculistica la situazione è migliorata, è arrivato il nuovo primario, non c'è più la fuga per la cataratta; ci sono operazioni tutti i giorni, i tempi attesa sono diminuiti rispetto al monitoraggio precedente, e abbiamo ridotto le liste di quattro mesi in due mesi, da dicembre a oggi. Per le visite antalgiche le prime visite sia ad Aosta sia sul territorio sono a 36 giorni e, grazie ad un potenziamento dell'organico dei professionisti, si va a una situazione migliorativa. Per la gastroenterologia le prime visite sono a tre mesi, due mesi per la pneumologia. Problemi invece riguardano per la dermatologia, che è una struttura semplice e non c'è appeal nella specialità; stiamo cercando di dare una soluzione col privato convenzionato. Riguardo all'intramoenia, le percentuali sono decisamente contenute rispetto alle prestazioni a livello istituzionale: 7,3% per oculistica, 8% per pneumologia, 0% per dermatologia, 28% per gastroenterologia

«L'andamento della richiesta visite specialistiche è in media stabile - ha concluso l'Assessore Viérin -. Il fabbisogno di visite e esami si modifica al variare dell'offerta piuttosto che al variare delle ragioni epidemiologiche da un anno all'altro. Il problema delle liste d'attesa è risolvibile principalmente con miglioramenti organizzativi, ma anche con l'assegnazione di professionisti e un'organizzazione territoriale più efficace

La Consigliera Patrizia Morelli ha replicato: «Bisogna cercare di lavorare con i medici di medicina generale, facendo sì che a loro volta diano informazioni corrette ai cittadini per evitare l'abuso di visite specialistiche. È poi anche necessario affrontare il problema dell'assunzione dei professionisti. La Regione Lombardia, per cercare di arginare il problema delle liste d'attesa, ha introdotto il sistema LPA (Libera professione aziendale) per cui si dà ai cittadini la possibilità di accedere alle prestazioni intramoenia pagando solo il ticket, mentre il compenso dei professionisti resta a carico del servizio pubblico: è una soluzione tampone in caso di emergenza, ma va monitorata per evitare situazioni di abuso verificatesi negli anni passati, quando alcuni medici arrivavano a triplicare lo stipendio. È vero che il criterio delle liste d'attesa non è un parametro in sé esaustivo, però è un dato percepibile immediatamente dai cittadini, per cui un'attesa di tre mesi è eccessiva. Valuto positivamente che si stia lavorando nella direzione di risolvere il problema e si cerchi di avere una visione di coordinamento e di monitoraggio

 

MM

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Comunicato n° 99 del 23 febbraio 2017
Interpellanza sulla trasparenza amministrativa e sulle procedure di aggiudicazione di lavori e servizi

Il rispetto delle procedure di aggiudicazione di lavori, beni e servizi da parte di Finaosta hanno fatto l'oggetto di un'interpellanza depositata congiuntamente dai gruppi Misto, ALPE e Movimento 5 Stelle nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017.

«Finaosta, società interamente posseduta dalla Regione, gestisce, con partecipazioni dirette o tramite suoi dipendenti o nominati fiduciari, le cariche apicali delle società pubbliche e partecipate regionali», ha evidenziato il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, sottolineando che «Finaosta ha un suo codice etico che se rispettato è di grande valore.» I Consiglieri, oltre all'esplicitazione delle direttive impartite dal Governo regionale a Finaosta spa in merito alla trasparenza amministrativa, hanno voluto conoscere i controlli esercitati dalla società finanziaria regionale in merito alle modalità di acquisti di beni, servizi e forniture alimentari effettuati dall'Associazione Forte di Bard; hanno inoltre chiesto se sia intenzione del Governo regionale dare indicazioni a Finaosta «per avviare un'indagine ricognitiva interna su modalità e procedure di aggiudicazione di tutte le sue Società partecipate e in tutte quelle in cui vi siano, nei Consigli d'Amministrazione, persone dipendenti o nominate tramite Finaosta

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a répondu que «le Gouvernement régional ne considère pas qu’il doive fournir des directives à Finaosta, ou à quelque autre sujet que ce soit, quant à l’application de la législation en vigueur en matière de procédures d’adjudication de travaux, de fourniture de biens et de services, et ce, dans la mesure où tous sont censés appliquer la loi. L’Association Fort de Bard est un organisme de droit privé, dont la société Finaosta est membre bienfaiteur: même si, du fait de sa nature juridique, elle n’est pas tenue de respecter la législation en matière de contrats publics, l’Association s’est dotée, fin 2013, d’un règlement interne relatif à l’acquisition de biens et de services, qui est conforme au Code des contrats et que ses organes de gestion sont chargés d’appliquer.»

Quant à l’ouverture d’une enquête sur les modalités et les procédures d’adjudication, le Président a précisé: «Les sociétés in house, qui sont contrôlées directement ou indirectement par l’Administration régionale, appliquent le Code des contrats et les directives de l’ANAC en la matière. Du fait que les sociétés dont la Région est actionnaire disposent déjà d’organes de gestion et de contrôle qui doivent respecter les dispositions du Code civil et la législation en vigueur sur les sociétés de capitaux, nous considérons qu’il n’est pas nécessaire de demander l’ouverture d’une enquête sur les modalités et les procédures d’adjudication, puisque nous estimons que les critères de transparence, de publicité et d’impartialité prévus par la législation sont respectés. Les choses, même si un peu en retard, vont de l'avant et je crois que bientôt vous aurez toutes les données nécessaires.»

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha replicato: «Non è sufficiente avere un buon codice etico, bisogna che le società pubbliche siano controllate, anche se si tratta di associazioni di diritto privato come il Forte di Bard. Se il problema non è della Regione, è dei vertici delle società pubbliche, che sono messi continuamente in discussione per non aver rispettato le procedure in materia di trasparenza. Ma io credo che la Regione dovrà porsi il problema del monitoraggio

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto: «Finaosta rappresenta il potere economico-finanziario, la sede dove si decidono le grandi sorti del sistema Valle d'Aosta: secondo noi, i vertici della società finanziaria regionale devono rispondere alla proprietà, ossia alla Regione, su dei mandati precisi, chiari e misurabili, dal momento in cui le maglie di libertà di operatività sono molto più larghe rispetto a quelle della pubblica amministrazione. La Regione ha il dovere di controllare l'operato dei dirigenti delle società pubbliche: nei prossimi mesi dovremo mettere in campo un sistema che monitori le disponibilità della Finaosta, al fine di garantire risultati proficui per tutta la collettività valdostana

SC

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Comunicato n° 100 del 23 febbraio 2017
Interpellanza sui pagamenti delle indennità agro-ambientali

I gruppi ALPE e Misto (Gerandin), con un'interpellanza congiunta presentata nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017, sono tornati sul tema delle indennità relative all'"ex verde agricolo" spettanti agli agricoltori per gli anni 2015 e 2016.

Ribadita la preoccupazione «per le continue incertezze sulle tempistiche dei pagamenti in questione previsti dal Programma di sviluppo rurale e fondamentali per il sostegno del mondo agricolo valdostano», i Consiglieri hanno voluto sapere i dettagli sugli anticipi di indennità e le tempistiche con cui AGEA (l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura) procederà con i pagamenti. «Chi è in difetto è la parte pubblica - ha commentato il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian - tocca a noi giocare la partita e trovare delle soluzioni. Chiediamo anche se sia vero che AREA VdA stia aspettando il programma di AGEA per le istruttorie manuali»

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, nella risposta, ha specificato: «Assicuro l'impegno degli uffici, anche per dare comunicazione esatta sulle dinamiche di una procedura non facile, né per chi la subisce né per chi la deve mettere in pratica. In merito agli anticipi di indennità, per l'anno 2015 sono state presentate 50 richieste (di cui 39 già liquidate, 11 in fase di istruttoria con l'ipotesi di liquidazione entro il prossimo 6 marzo) per un ammontare di circa 650 mila euro; per il 2016 ci sono 75 richieste (di cui 11 già liquidate, 16 con ipotesi di liquidazione al 6 marzo e 48 al 31 marzo) per un ammontare di 734 mila euro. Il contatto con AGEA è quotidiano. Le altre Regioni che si trovano nelle nostre stesse condizioni lamentano le nostre stesse carenze a livello procedurale, a dimostrazione che i solleciti e le prese di posizione non portano i frutti desiderati. In merito alla comunicazione agli interessati, lo facciamo solo quando abbiamo informazioni certe. Riguardo alla misura 13, AGEA ha autorizzato il pagamento di circa 3,5 milioni di euro per 1132 aziende valdostane. I pagamenti sono stati accreditati il 21 febbraio scorso sui conti dei beneficiari. Per il prosieguo dei pagamenti, AGEA ha elaborato un cronoprogramma delle attività, prevedendo una calendarizzazione del rilascio alle Regioni delle applicazioni manuali a partire dalla prima quindicina del mese di marzo, che permetterà di ultimare i pagamenti della misura 13 del 2015, e l'attivazione dell'istruttoria automatizzata per l'anno 2016 sempre della misura 13. AREA potrà così mettere in piedi una procedura per il pagamento. Abbiamo già provveduto per il tramite di AREA a chiedere agli uffici di AGEA la conferma delle tempistiche di cui esigiamo il rispetto: ci siamo quindi mossi in anticipo per chiudere il cerchio perlomeno sull'annualità 2015.  Abbiamo inoltre chiesto e ottenuto un interlocutore fisso presso AGEA per risolvere le problematiche che potranno insorgere. In merito alla proroga a fine anno degli anticipi, non si è presa in esame questa possibilità perché riteniamo preliminare esaminare l'avanzamento dei pagamenti della campagna del 2015, oggetto degli anticipi. Ribadisco infine il nostro intento di dare risposte agli agricoltori senza aggravare le difficoltà. Confermo che è in atto un costante confronto con i Confidi per affrontare eventuali criticità

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, nella replica, non si è detto soddisfatto della risposta: «Anzi, siamo ulteriormente preoccupati, non ci sono certezze e ci sembra che il caos sia totale. Gli agricoltori chiedono di almeno di spostare il termine previsto per la restituzione dal 30 giugno al 31 dicembre degli anticipi relativi al 2015 e in assenza dei contributi AGEA di riaprire i termini delle domande; nemmeno su questo passaggio hanno avuto risposta. Hanno ragione gli agricoltori a pretendere dall'Assessorato date certe, ma ad oggi nulla è stato fatto. Mi sembra che a questo Governo non interessi sostenete le aziende produttive

Il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin ha aggiunto: «L'Assessore ha conclamato un nuovo flop. Chi fa richiesta di anticipo per soli due mesi? Per avere un minimo di ritorno, la data del 30 giugno va cancellata. Più di 1200 aziende si devono dividere tre milioni di euro, è una situazione vergognosa

MM

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Comunicato n° 101 del 23 febbraio 2017
Interpellanza sul personale assunto dalla Regione con contratti privatistici a tempo indeterminato

Il personale assunto dalla Regione con contratti privatistici a tempo indeterminato è stato al centro di due interpellanze presentate una dal Gruppo Misto e l'altra da ALPE, discusse nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017.

Richiamando il nuovo Piano della performance approvato dalla Giunta regionale a gennaio scorso, nel quale «si torna a parlare di inquadramento presso la Società regionale dei servizio del personale assunto oggi dalla Regione con contratti privatistici malgrado nella legge di stabilità regionale 2017-2019 fosse stato previsto un percorso a salvaguardia delle professionalità, nonché lo stato giuridico e il trattamento economico dei lavoratori», i Consiglieri Elso Gerandin (GM) e Fabrizio Roscio (ALPE) hanno chiesto lo stato di applicazione delle disposizioni legislative approvate dal Consiglio regionale a dicembre scorso, «al fine di rassicurare i lavoratori in questione.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto: «Come già chiarito con un comunicato stampa del 15 febbraio scorso, il riferimento alla Società di servizi contenuto nella delibera della Giunta regionale è un fraintendimento: in effetti, nel testo del Documento di economia e finanza regionale approvato dal Consiglio regionale il 27 ottobre scorso non vi è stato coordinamento tra il paragrafo 2.4, che è stato emendato nel corso della discussione consiliare, e l’elenco delle priorità riportate all’inizio del paragrafo 2, che è rimasto invariato, e richiamato nella deliberazione di approvazione del Piano della Performance della Giunta regionale. Da qui l'equivoco, e confermo, pertanto, che nei confronti del personale assunto a tempo determinato con contratti di tipo privatistico la Giunta darà applicazione a quanto approvato dal Consiglio. Informo, inoltre, che nel pomeriggio di oggi abbiamo programmato una riunione con le Organizzazioni sindacali per illustrare le bozze dei documenti sia per quanto riguarda questi lavoratori sia per quelli del settore agricolo. Credo quindi che si vada nella direzione auspicata di fare il più in fretta possibile.»

Il Consigliere Gerandin (GM) si è detto rassicurato dal chiarimento dell'equivoco: «Ben venga l'incontro di questo pomeriggio: per noi è importante che si ponga la massima attenzione nei confronti di questi lavoratori, per i quali riteniamo che il percorso di stabilizzazione sia la via prioritaria.»

Il Consigliere Fabrizio Roscio (ALPE) ha aggiunto: «La risposta del Presidente fuga i dubbi e le legittime preoccupazioni di questi 177 lavoratori, che hanno situazioni non chiarite e non concluse. Tutti i lavoratori meritano analoghe attenzioni. Aspettiamo di conoscere le risultanze dell'incontro di questo pomeriggio.»

SC

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Comunicato n° 103 del 23 febbraio 2017
Interpellanza sulle modalità di iscrizione online

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017, ha voluto fare il punto sulle modalità di iscrizione online degli alunni alla prima classe di ogni ordine e grado.

La Consigliera Chantal Certan ha spiegato: «Nella domanda online (unica modalità di iscrizione possibile) i genitori dovevano rispondere a campi obbligatori senza i quali l'operazione non si completava. Peccato che tra questi quesiti ve ne fosse uno alquanto fuorviante e tendenzioso, che nulla ha a che vedere con l'iscrizione ad una scuola dell'obbligo e che ha generato dubbi e malumori: 'è favorevole al potenziamento delle competenze linguistiche di suo figlio tramite l'insegnamento di alcune discipline o parte di esse in inglese, francese o tedesco?' Questa domanda implicava conoscenze pedagogiche e didattiche e interveniva su di una sperimentazione di due anni. Ci chiediamo quale genitore possa rispondere d'emblée a una domanda di questo genere, perché non tutti hanno una preparazione didattica e pedagogica tale da poter conoscere a fondo le problematiche.» La Consigliera ha quindi voluto sapere «chi e per quale motivazione ha ritenuto opportuno inserire tali campi obbligatori all'atto dell'iscrizione e se si intenda rimediare eliminando i campi che possono ledere la piena libertà e autonomia dei genitori in un atto così importante come l'iscrizione alla scuola dell'obbligo, oltre che la privacy di ogni utente, essendo obbligatoria e nominativa.»

L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha riferito: «L’individuazione dei campi obbligatori è stata effettuata dall’ufficio servizi informativi della Regione e da INVA in collaborazione con la Sovraintendenza agli studi. Per quanto concerne il quesito relativo al "potenziamento linguistico", si precisa che lo stesso intende verificare il gradimento della componente genitoriale circa un potenziamento delle competenze linguistiche dei propri figli per il tramite della realizzazione delle "adaptations". Le risposte fungeranno da indice di gradimento o meno di una politica scolastica che mira ad un potenziamento delle competenze linguistiche dei nostri studenti in linea con quanto richiesto dal mondo del lavoro e dalle raccomandazioni dell'Unione Europea in questa materia

«Stiamo portando avanti un percorso sperimentale e abbiamo bisogno del parere di tutti, innanzitutto degli insegnanti ma anche dei genitori che sono parte integrante del percorso scolastico dei propri figli - ha aggiunto l'Assessore Rini -. I commenti che abbiamo ricevuto, anche quelli negativi, erano di persone estremamente informate che hanno a cuore il futuro dei propri figli. Il primo monitoraggio che stiamo facendo nelle scuole, rispetto ad un'iniziale difficoltà di applicazione della riforma - che ci aspettavamo perché è stata impattante e importante -, dopo un mese di rodaggio indica che il percorso sta entrando a regime con un livello di soddisfazione elevato del corpo docente

La Consigliera Certan ha replicato: «La domanda come posta implicava una risposta necessariamente positiva. È importante coinvolgere i genitori, ma bisogna farlo con i quesiti giusti. Evidenzio poi che se l'Assessore basa la sua politica scolastica su domande di questo tipo, attraverso le iscrizioni on-line, è totalmente fuori strada. La sensazione è che stia portando avanti la sua politica in totale solitudine: la invito pertanto ad andare nelle scuole, a confrontarsi con il corpo docente, così saprà cosa succede realmente. Non ci sono risorse, gli insegnanti spesso operano in totale solitudine e sono in difficoltà. Questo quesito era da ventennio e totalmente autoreferenziale e lo ha capito bene il Sovraintendente che dichiara che se le risposte saranno affermative, vuol dire cha hanno agito bene sulla sperimentazione delle "adaptations". È falsa questa sintesi, se le risposte saranno affermative sarà perché il quesito era mal posto

SC

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Comunicato n° 104 del 23 febbraio 2017
Approvata una mozione sul bilancio del "4K Endurance Trail Valle d'Aosta"

Nel corso della seduta del 23 febbraio 2017, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione, presentata dal gruppo ALPE ed emendata in Aula su proposta dell'Assessore al turismo e sport, volta ad impegnare lo stesso Assessore a riferire in Commissione consiliare in merito al "bilancio di cassa" del "4K Endurance Trail Valle d'Aosta", nonché «a verificare che tale "bilancio di cassa" sia pubblicato sul sito dell'Associazione Forte di Bard, come prevedono le leggi sulla trasparenza

«Il resoconto sulla manifestazione, consegnato in Consiglio regionale dall'Assessore al turismo lo scorso 25 gennaio - ha evidenziato nell'illustrazione la Consigliera Chantal Certan -, non riporta la spesa nel dettaglio e non è un "bilancio di cassa". Alcune voci ci lasciano delle perplessità; invece ribadiamo la necessità di fornire anche ai cittadini tutte le informazioni riguardo a questo evento e poniamo l'accento sul rispetto delle leggi sulla trasparenza amministrativa e sulla pubblicazione degli atti

L'Assessore allo sport, Aurelio Marguerettaz ha precisato: «Le attività legate alla realizzazione del 4K non sono state effettuate dall'Amministrazione regionale; i dubbi sollevati sono quindi da porgere ai responsabili. l'Amministrazione regionale ha approvato solamente l'impegno finanziario nei confronti di un soggetto pubblico Ho già trasmesso tutti i resoconti di cui dispongo: altro non posso fare. Ribadisco la mia disponibilità a riferire in Commissione, piuttosto che in Aula come indicato nel testo presentato della mozione, insieme col responsabile dell'Associazione Forte di Bard. In merito ai principi contabili, colgo l'occasione per evidenziare che alcune spese potrebbero essere spalmate su più anni, in quanto già in origine pluriennali. Sarà inoltre mia cura verificare la pubblicazione del bilancio sul sito del Forte di Bard, che certamente non intende sottrarsi alla trasparenza. Il fatto è che non sarà un bilancio dedicato specificatamente al 4K, ma un documento complessivo dell'attività dell'Associazione

La Consigliera Certan ha replicato: «È la Giunta regionale ad aver voluto e sostenuto finanziariamente il 4K, è a voi che mi devo rivolgere. Il 10 gennaio 2016 erano già previsti degli incarichi di consulenza per lo svolgimento di questo specifico evento. Era già tutto pronto un anno fa, era già stato deciso persino il nome della manifestazione che è poi naufragata, a fronte di un dispendio di soldi pubblici. Sarebbe necessario disporre di resoconti più chiari.»

MM

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Comunicato n° 105 del 23 febbraio 2017
Approvata una mozione sulla verifica della regolarità dei contratti con il "Caseificio Valdostano"

Nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017, l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità una mozione sottoscritta dai gruppi ALPE, Misto e M5S ed emendata su richiesta del Presidente della Regione, che sollecita il Governo regionale a verificare la regolarità dei contratti in essere con il "Caseificio valdostano" delle società partecipate e controllate dalla Regione e di tutti gli altri enti riconducibili al pubblico e a impegnare gli stessi soggetti a non procedere con ulteriori affidamenti diretti per importi al di sopra dei 40 mila euro.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha richiamato «l'indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino sulla presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, dalla quale sembrerebbero affiorare pericolose vicinanze e contatti con settori economici e politici locali. La nostra iniziativa è ad autotutela dell'Amministrazione regionale e delle sue società partecipate. Questa mattina, in risposta ad una mia interpellanza, è emerso che sono 2.5 milioni di euro circa i beni e i servizi affidati al Caseificio valdostano da parte delle società partecipate.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, premettendo di concordare sull'avvio di tale verifica, ha proposto un emendamento al testo della mozione, che è stato recepito dai proponenti.

SC

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Comunicato n° 106 del 23 febbraio 2017
Respinta una mozione sulle dimissioni di Gabriele Accornero dagli incarichi nell'Associazione Forte di Bard

Nella seduta del 23 febbraio 2017, il Consiglio regionale ha respinto con 15 voti contrari (UV, PD-SVdA, Baccega e Lanièce di SA), 11 astensioni (UVP, PNV, Borrello, Marquis e Marco Viérin di SA) e 7 voti favorevoli (ALPE, M5S e Gerandin del GM)  una mozione che intendeva impegnare il Governo regionale a chiedere a Finaosta le dimissioni di Gabriele Accornero «dal ruolo di responsabilità ricoperto nel Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Forte di Bard fino a quando non sarà chiarita la sua posizione, in quanto risulterebbe coinvolto nell'ambito delle indagini in corso sul responsabile del "Caseificio Valdostano"

Il testo, presentato da ALPE e dal Consigliere Gerandin del GM, è stato illustrato dalla Consigliera Chantal Certan: «Il "Caseificio Valdostano" risulta essere stato uno dei maggiori fornitori del 4K Endurance Trail Valle d'Aosta, manifestazione sostenuta finanziariamente dall'Amministrazione regionale e organizzata dall'Associazione Forte di Bard, nel cui Consiglio di Amministrazione, in qualità di consigliere delegato per conto di Finaosta, c'è proprio Gabriele Accornero. Per massima trasparenza nei confronti dei cittadini e per massima libertà per un dirigente di far chiarezza, è opportuno non continuare a ricoprire incarichi di vertice. Riteniamo che questa nostra richiesta richiami al senso di responsabilità.»

Il Consigliere Elso Gerandin ha aggiunto: «Vanno fatti approfondimenti su aspetti che appaiono davvero poco chiari di contratti di sponsorizzazioni stipulati dall'Associazione Forte di Bard. Non mi interessano le responsabilità specifiche, ma è opportuno che Finaosta, in regime di autotutela, faccia delle verifiche e chieda un passo indietro ad un suo dirigente

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha specificato: «Questa mozione non può che essere rifiutata. La persona in questione è "informata dei fatti", non è "indagata". Pertanto, non c'è alcuna vicenda processuale da chiarire, con la paradossale conseguenza che eventuali dimissioni non sarebbero ancorate ad alcun termine finale non essendo giuridicamente possibile chiarire la posizione di una persona non indagata. Questa mozione è tesa a lanciare insinuazioni che non trovano fondamento nelle notizie apparse sui mezzi di informazione, oltre che ad imporre la rinuncia ad un incarico prescindendo completamente dai risultati raggiunti, per il solo fatto di essere “persona informata dei fatti” in un procedimento penale

«Analogamente - ha proseguito il Presidente Rollandin -, il fatto che il “Caseificio valdostano” risulti tra i fornitori del 4K non consente di formulare alcuna accusa, essendo del tutto evidente che l'aver stipulato un contratto con un soggetto successivamente coinvolto da un’indagine penale non può di certo essere considerato rivelatore di una qualche responsabilità in capo al contraente. Visto che poi si fa esplicito riferimento alla trasparenza amministrativa, aggiungo che il contratto misto di sponsorizzazione-fornitura nell’ambito dell’organizzazione del 4K è stato preceduto da un avviso pubblico per l’individuazione degli operatori economici interessati e che i prezzi praticati dal fornitore sono stati verificati come del tutto coerenti con i valori di mercato, tenuto conto delle particolari condizioni della fornitura

Il Presidente della Regione ha concluso: «La mozione appare fondata su mere illazioni che non possono giustificare una richiesta di dimissioni, che, anzi, appare incoerente rispetto agli ottimi risultati da Gabriele Accornero e oggettivamente incontestabili in qualità di Consigliere delegato del Forte di Bard

La Consigliera Certan ha replicato: «Nella nostra mozione abbiamo fedelmente riportato quanto dichiarato dagli organi di stampa, di cui abbiamo verificato l'attendibilità. siamo basati su dichiarazioni apparse negli organi di stampa ed attendibili. La trasparenza e il rispetto dei cittadini restano imprescindibili: dovrebbe essere obbligatorio fare un passo indietro.»

Il Consigliere Gerandin ha osservato: «Altre aule devono decidere sulla vicenda giudiziaria, qui si deve trattare solo il codice etico della Finaosta. È necessario che venga fatta una riflessione. Indipendentemente dall'esito di questa mozione, siamo riusciti a mandare un suggerimento a Finaosta, che speriamo lo recepisca

 

MM

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Comunicato n° 107 del 23 febbraio 2017
Approvata una mozione sul sostegno agli Enti locali per l'accoglienza ai migranti

L'accesso al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per i migranti è stato al centro di una mozione presentata dal gruppo ALPE e discussa nella seduta consiliare del 23 febbraio 2017. Il testo, approvato all'unanimità, impegna il Presidente della Regione «ad adoperarsi da subito, d'intesa con il Consorzio permanente degli Enti locali, per favorire i Comuni interessati ad accedere al Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo, anche prevedendo incontri informativi pubblici e incoraggiando la ratifica di protocolli d’intesa tra Prefettura e Comuni, in alternativa ai centri di accoglienza straordinari

Nell'illustrazione, il Consigliere Fabrizio Roscio ha specificato: «A nostro avviso è fondamentale sostenere gli Enti locali nella realizzazione dell'accoglienza sostenibile. Crediamo che i comuni debbano essere messi in condizione di essere padroni del loro destino, non di subire gli arrivi, gestiti da soggetti privati. Anche le indicazioni ministeriali per l'accoglienza vanno nella direzione dell'abbandono dell'approccio emergenziale - sul quale ha puntato fino ad oggi la Valle d'Aosta - a favore di un'organizzazione che salvaguardi maggiormente i territori, come quella dello SPRAR, che esonera, tra l'altro, i Comuni dall'avere centri di accoglienza speciali e mettersi quindi al riparo da nuovi arrivi che possono creare preoccupazione fra la popolazione.  Alcuni Comuni hanno già optato per lo SPRAR e ultimamente abbiamo appreso che è stato attivato un tavolo di confronto permanente tra CELVA e Prefettura per favorire una ripartizione più uniforme. Questo garantirebbe un'accoglienza migliore e salvaguarderebbe i nostri territori.»

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha annunciato il sostegno dell'iniziativa: «Come UVP abbiamo seguito con attenzione questa problematica e abbiamo anche organizzato un incontro a Aymavilles con un funzionario dell'ANCI. Secondo noi, lo SPRAR è un sistema che limita l'afflusso dei migranti e favorisce l'accoglienza diffusa in tutto il territorio, favorendo così i piccoli Comuni e un'integrazione migliore con la comunità

«Sosteniamo convintamente la mozione - ha detto il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz - perché si tratta di un percorso che abbiamo sempre sostenuto e cioè che non si può continuare a programmare l'accoglienza dei migranti in maniera emergenziale. I nostri numeri non ce lo consentono. Bene quindi che si cominci a ragionare di sistemi più strutturati che coinvolgono in maniera più diretta le comunità locali

Anche il Capogruppo di SA, Pierluigi Marquis, ha espresso appoggio all'iniziativa: «Questo è un fenomeno che impatta in maniera significativa il nostro territorio e deve quindi essere pianificato attentamente, al fine di favorire processi di integrazione con la popolazione. Questa esperienza nazionale potrà dare anche in Valle d'Aosta i giusti frutti e favorire un'accoglienza pianificata e strutturata

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha annunciato il voto favorevole: «La mozione va nella direzione corretta ed è accoglibile anche nelle sue premesse. La differenza tra CAS e SPRAR è profonda: nei CAS sono collocati i richiedenti asilo per il tempo di perfezionamento della domanda; lo SPRAR, invece, è nato come una rete di centri di “seconda accoglienza” e promosso dalla rete degli enti locali, con gli obiettivi di avviare interventi di forte integrazione con il territorio. Abbiamo avviato un tavolo di lavoro Prefettura-CELVA per un maggiore coinvolgimento degli Enti locali nella distribuzione dei migranti sul territorio valdostano, precisando che la ripartizione regionale rimane comunque di 602 migranti.»

SC

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Comunicato n° 108 del 23 febbraio 2017
Approvate due risoluzioni sul caregiver familiare e sulla pronuncia dei nomi valdostani

In conclusione dei lavori dell'adunanza del 22 e 23 febbraio 2017, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità due risoluzioni.

La prima, presentata in Aula dai gruppi consiliari UVP, UV, PNV, GM, PD-SVdA, SA, ALPE), riguarda l'approvazione della figura del caregiver familiare, ovvero colui che volontariamente e gratuitamente si prende cura, in ambito domestico, di una persona cara in condizioni di non autosufficienza a causa di severe disabilità.

Il testo, illustrato all'Aula dall'Assessore alla sanità e politiche sociali, Laurent Viérin, prende spunto dall'iniziativa legislativa per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare: nel sostenere questa iniziativa parlamentare, cofirmata da Senatori di tutti gli schieramenti politici, in quanto i diritti incomprimibili non hanno colore politico ma in uno Stato civile necessitano di risposte politiche atte a garantire a tutti eguali diritti e pari opportunità, con questa risoluzione il Consiglio regionale sollecita un tempestivo iter parlamentare per giungere, in tempi brevi, ad una sua auspicabile approvazione e chiede l'impegno dei parlamentari valdostani a farsi promotori del riconoscimento e della tutela del valore sociale ed economico del lavoro a tempo pieno di chi si occupa di persone non autosufficienti e ad attivarsi affinché alla problematica sia assicurata la massima attenzione del Parlamento e del Governo nazionale; impegna inoltre il Consiglio all'invio immediato di una copia della risoluzione approvata all'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

La deuxième initiative, déposée par les groupes ALPE, M5S et par le Conseiller Elso Gerandin du Groupe Mixte, fait suite à l'appel présenté par différentes associations valdôtaines pour la prononciation correcte des mots valdôtains et engage l'Assesseur à l'éducation et à la culture à prendre contact avec la direction du siège RAI VdA, pour définir ensemble les actions estimées nécessaires afin de favoriser cette prononciation correcte ainsi qu'à reporter les résultats de cette démarche aux associations signataires et à les illustrer dans la Commission compétente, dans un délai de trente jours.

Les travaux sont conclus. La prochaine réunion du Conseil se tiendra mercredi 1er et jeudi 2 mars 2017.

SC

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