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Riunione del Consiglio regionale dell'11 e 12 gennaio 2017

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Comunicato n° 2 del 4 gennaio 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio 2017, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 25 oggetti, tra cui 7 interrogazioni, 10 interpellanze e 2 mozioni.

Inoltre, i Consiglieri saranno chiamati ad eleggere il Difensore civico e discuteranno della relazione sull'attività svolta dalla prima Commissione "Istituzioni e autonomia" nell'ambito delle funzioni di Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta.

In merito alle interrogazioni, due sono state depositate congiuntamente da ALPE e dal Gruppo Misto: la prima riguarda le verifiche in merito all'incompatibilità della carica di Vicesindaco del Comune di Pont-Saint-Martin con la carica di Coordinatore del Dipartimento personale e organizzazione dell'Amministrazione regionale, la seconda riguarda gli interventi effettuati per scongiurare la dismissione, da parte degli Enti locali, di partecipazioni in società di produzione di energia elettrica.

Il gruppo ALPE ha posto quattro interrogazioni a proposito di: spese sostenute dall'Amministrazione regionale per la gestione dell'aeroporto "Corrado Gex" nel 2016 e previsione dei transiti per il 2017; modalità di effettuazione delle prove concorsuali per gli operatori tecnici del soccorso e trasporto infermi; iniziative per la promozione del sito megalitico di Saint-Martin de Corléans; situazione dei lavori del tratto di strada compreso tra lo svincolo autostradale di Quart e la zona est di Aosta.

Il Movimento 5 Stelle ha iscritto un'interrogazione per chiedere notizie della soppressione del riferimento ai soli veicoli di classe A dal Protocollo di intesa tra le società SAV-RAV e Regione per la riduzione del pedaggio autostradale a favore dei residenti in Valle d'Aosta.

Riguardo alle interpellanze, tre sono state presentate congiuntamente dal Gruppo Misto e da ALPE in merito alla revisione della tempistica e degli obiettivi per la realizzazione di un deposito fiscale di carburanti, all'accordo per l'insediamento di società nell'area ex Tecdis di Châtillon e alle iniziative per garantire un'attività occupazionale ai lavoratori dello stabilimento "ex Lavazza" di Verrès.

Il gruppo ALPE illustrerà altre cinque interpellanze: adozione di ulteriori misure di prevenzione del rischio di corruzione e infiltrazioni criminali per l'affidamento di lavori, servizi e forniture; azioni per incentivare l'accreditamento dei diciottenni e degli enti culturali presso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) per beneficiare del Bonus cultura; mancato abbattimento delle barriere architettoniche per l'accesso all'immobile del CRAL Cogne di Aosta; adempimento da parte delle società controllate dalla Regione degli obblighi previsti dalla legge regionale n. 20/2016; difformità della data di scadenza delle domande di assegni di studio per studenti frequentanti Università fuori Valle e l'Università della Valle d'Aosta.

Il gruppo M5S ha proposto due interpellanze: divergenze fra quanto pattuito per le spese legali della Saint-Vincent Resort Casinò e gli oneri effettivamente sostenuti; attività svolta dai componenti del collegio sindacale della società di gestione del Traforo del Gran San Bernardo SITRASB.

Infine, all'ordine del giorno figurano due mozioni: la prima è stata presentata dal gruppo M5S a proposito del procedimento di aggiudicazione della fornitura di materiali di ricambio per le centrali della società CVA, la seconda è stata depositata congiuntamente dai gruppi Misto e ALPE ed è volta ad impegnare la Giunta regionale a riferire alla competente Commissione consiliare in merito al contenzioso in atto tra Trenitalia e la Regione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 4 del 9 gennaio 2017
Iscritta un'interrogazione a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da un punto.

È stata infatti iscritta un'interrogazione a risposta immediata, presentata dal gruppo ALPE, riguardante il mantenimento dell'allestimento del Marché Vert de Noël per ospitarvi eventuali attività collegate alla Fiera di Sant'Orso.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 7 dell'11 gennaio 2017
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha aperto i lavori della prima adunanza consiliare del 2017, convocata oggi, mercoledì 11, e domani, giovedì 12 gennaio, per discutere un ordine del giorno composto di 26 punti.

Il Presidente Andrea Rosset ha comunicato che nella seduta di ieri, martedì 10 gennaio, l'Ufficio di Presidenza ha approvato il Regolamento per la disciplina della concessione di patrocini e compartecipazioni economiche per eventi promossi da associazioni senza scopo di lucro e da altri soggetti pubblici e privati.

«Tale iniziativa - ha ricordato il Presidente dell'Assemblea - fa seguito all'emendamento inserito nella Finanziaria regionale 2017-2019 che demandava all'Ufficio di Presidenza la definizione di criteri volti alla promozione di iniziative e manifestazioni di particolare valore culturale, artistico, scientifico, sociale, educativo, sportivo, ambientale, turistico ed economico. I criteri approvati rispondono ad un'esigenza di razionalizzazione delle procedure e di contenimento dei costi e nel rispetto dei principi richiamati in una serie di disposizioni legislative in materia di trasparenza, pubblicità e imparzialità.»

Il Presidente Rosset ha poi annunciato che sempre nella giornata di ieri, l'Ufficio di Presidenza, d'intesa con la Conferenza dei Capigruppo, ha deciso di destinare «la somma di 50.000 euro, derivante dalle riduzioni volontarie del trattamento indennitario dei Consiglieri, alle iniziative di solidarietà da attivare nelle Regioni colpite dagli eventi sismici dello scorso anno sulla base della raccolta di fondi avviata dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali lo scorso 5 settembre.»

SC

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Comunicato n° 8 dell'11 gennaio 2017
Interrogazione a risposta immediata sul Marché Vert Noël

Il mantenimento dell'allestimento del Marché Vert Noël per ospitarvi eventuali attività collegate alla Fiera di Sant'Orso è stato l'argomento di un'interrogazione a risposta immediata posta dal gruppo ALPE nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017.

La Consigliera Patrizia Morelli ha evidenziato «il successo riscosso anche quest'anno dal Marché Vert Noël allestito nell'area del Teatro Romano» e ha chiesto «se si sia valutato di mantenere del tutto o in parte questo allestimento, in vista dello svolgimento della Fiera di Sant'Orso, aggiungendo così una pregevole area alla superficie normalmente coinvolta dalla storica manifestazione

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, ha precisato: «Il successo del Marché Vert Noël è andato oltre ogni aspettativa e dovrà essere ulteriormente implementato, continuando nella proficua collaborazione tra il Comune di Aosta e Assessorati regionali. Facendo un raffronto con altri mercatini, pensiamo che quello di Strasburgo, con i suoi 300 stand e attivo dal 1570, dura dal 25 novembre al 31 dicembre; stessa tempistica di apertura per quello di Colmar, con oltre 100 stand; i mercatini di Trento e Bolzano si spingono invece fino all'Epifania. Hanno tutti quindi una loro caratterizzazione estrinseca, ovvero di essere il mercato natalizio. Da anni stiamo riflettendo su questo aspetto, si è anche ragionato nella prospettiva della Millenaria, per la quale ribadiamo di voler valorizzare la tipicità dell'artigianato e della sua essenza culturale e tradizionale. Gli artigiani del settore tradizionale sono e devono restare il cuore pulsante della Fiera. Va anche tenuto in considerazione che la Fiera insiste storicamente nell'asse centrale di Aosta. Vanno anche valutati problemi legati alla sicurezza e ai flussi di transito che non devono penalizzare gli artigiani. Peraltro, il padiglione enogastronomico di Piazza Plouves è in continua e costante crescita. I due eventi non devono confondersi, ognuno deve assolutamente mantenere la propria identità culturale.» 

La Consigliera Morelli, nella replica, ha sottolineato: «Non ho parlato di prolungare il Marché o riaprirlo il 30 e 31 gennaio. Dato che le installazioni montate dall'Assessorato all'agricoltura caratterizzano con uno spirito alpino tanto apprezzato dalla gente, il mio intento era quello di suggerire di coinvolgere nell'ambito della Fiera di Sant'Orso anche quest'area, come peraltro accade per alcune piazze di Aosta. È una proposta costruttiva che chiediamo di prendere in considerazione, non certo per far confliggere i due eventi, ma per far fruire quest'area di assoluta bellezza ai visitatori

MM

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Comunicato n° 9 dell'11 gennaio 2017
Interrogazione sulla compatibilità del Vicesindaco di Pont-Saint-Martin con la carica di Coordinatore regionale del personale

I gruppi Misto e ALPE, con un'interrogazione posta nel corso della seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, hanno affrontato la questione della compatibilità della carica di vicesindaco del Comune di Pont-Saint-Martin con quella di Coordinatore del Dipartimento personale e organizzazione della Regione.

In particolare, i Consiglieri hanno chiesto se la Giunta regionale «sia a conoscenza del fatto che il Comune di Pont-Saint-Martin stia prendendo tempo in merito alla convocazione di un Consiglio comunale per valutare l'eventuale sopravvenuta incompatibilità della dottoressa Badery (Vicesindaco e Coordinatore regionale), a seguito del perfezionamento, ad agosto 2016, della convenzione quadro ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 6/2014 (Funzioni e servizi comunali gestiti in forma associata per il tramite dell'Amministrazione regionale), e se siano state fatte delle verifiche dall'Amministrazione regionale in merito.»

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a répondu: «Nous ne voyons pas à quel titre l’Administration régionale devrait effectuer des vérifications, ni lesquelles. En effet, le Conseil communal est le seul sujet compétent pour vérifier si un cas d’incompatibilité se présente, et ce, sur la base des procédures détaillées par la loi régionale n° 4 de 1994. L’Administration régionale n’a donc pas de raison d’intervenir sur le fond d’une question à propos de laquelle le Conseil communal de Pont-Saint-Martin s’est déjà exprimé en rejetant, le 29 décembre dernier, une motion présentée par le Groupe du Conseil "J’aime Pont-Saint-Martin" ayant pour objet "Incompatibilité du vice-syndic". Per ailleurs, suite à une première analyse nous considérons que dans ce cas il n’y a aucune incompatibilité, étant donné que la convention-cadre rappelée par cette initiative ne constitue pas une des formes d’association entre collectivités locales – qui sont expressément prévues par la loi régionale 54 du 1998, c’est-à-dire unités des communes, associations des communes et consortiums – mais seulement une forme de collaboration. Et enfin, dans ses fonctions de Responsable du Département du personnel et de l’organisation, Madame Badery n’exerce aucun pouvoir de coordination ou d’organisation du personnel d’établissements dépendant de la Commune ou d’une association des collectivités locales.»

Il Consigliere Gerandin ha replicato: «È indubbio che sia competenza del Consiglio comunale verificare l'incompatibilità, tuttavia ci sono alcuni aspetti che stridono: il primo è che il Comune non ha messo all'ordine del giorno del Consiglio la questione della sopravvenuta causa di incompatibilità, che invece doveva essere verificata; il secondo è che la convenzione perfezionata ad agosto 2016 non è una semplice forma di collaborazione, in quanto la dottoressa Badery ha funzioni di rappresentanza e poteri di organizzazione, e quindi in palese contrasto con la legge regionale 4/1995. Diamo un pessimo esempio alla comunità se in quanto legislatori che approvano delle leggi non le facciamo applicare: chiediamo, quindi, al Presidente di intervenire.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto che «non si vuole chiedere un intervento a gamba tesa, ma il Coordinatore regionale del personale deve decidere cosa vuole fare, se il Vicesindaco o il Coordinatore, figura dirigenziale fiduciaria.»

SC


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Comunicato n° 10 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sulle spese legali della Saint-Vincent Resort Casinò

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017 il Movimento 5 Stelle ha riportato all'attenzione dell'Aula il tema della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha riferito: «È emersa una pesante divergenza fra quanto pattuito per le spese legali della Saint-Vincent Resort&Casinò nel 2015 dall'allora Amministratore unico Frigerio e gli oneri effettivamente sostenuti: la proposta iniziale era di 8.000 euro, mentre la cifra sborsata è stata superiore ai 500 mila euro. Ci chiediamo quindi se sia intenzione del Governo regionale dare il mandato affinché la Casinò de la Vallée chieda i danni all'ex Amministratore unico, oppure se nelle clausole del contratto esista una clausola di manleva da ogni azione futura rispetto al suo operato presso l'azienda di Saint-Vincent

L'Assessore al bilancio, Ego Perron, ha risposto: «L'Avvocato in questione ha assistito la Casinò de la Vallée in una pluralità di contenziosi intentati dalle società del gruppo Léfèvre. Per questo, la Società ha richiesto una revisione delle parcelle, il cui importo è elevato data l'entità dei contenziosi. L'iniziale proposta di transazione di 8 mila euro è il frutto di valutazioni sviluppate sulla base di importi di avvisi di parcella già emessi dal legale su lavori effettuati, e si riferisce soltanto a quanto richiesto dall'Avvocato per due proforma che ammontavano complessivamente a 15 mila euro. Quindi, gli 8 mila euro offerti sono a compensazione di transizione di 15 mila. La Società, sulla base degli accordi contrattuali, ha poi contestato le richieste successive dell'Avvocato, ma il Tribunale le ha dato torto. In considerazione dell'andamento di tutte queste cause, che lasciava presagire un esito non favorevole alla Casinò de la Vallée, la stessa, rischiando di dover spendere una cifra di circa 900 mila euro, ha ritenuto vantaggioso procedere a transare il contenzioso per una spesa di 460 mila euro. Sono tuttora in corso tentativi di recupero delle spese legali legate alla società Léfèvre.»

L'Assessore Perron ha infine precisato: «Dalla ricostruzione del contenzioso non risultano da parte dell'ex Amministratore unico comportamenti in danno alla società, in considerazione che le pretese economiche avanzate dal professionista sono frutto di un contenzioso legale che scaturisce da una diversa valutazione degli accordi contrattuali. Non è stata disposta alcuna manleva nei confronti dell'ex Amministratore unico.»

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha ribadito: «Gli 8 mila euro andavano a coprire tutte le spese legali, emerge chiaramente dalla documentazione ed in effetti l'Avvocato ha intentato causa alla Casinò. Se non c'è stata la manleva non è stato nemmeno giudicata una situazione di danno. Fossi stato nei panni della proprietà, avrei fatto approfondimenti. Anche girarsi dall'altra parte è creare un danno, soprattutto in una situazione disastrosa come quella della Casa da gioco. In effetti, il buco dei ricavi dello scorso anno è dovuto tanto anche a questa cifra. Sono sbalordito, ci va un controllo adeguato da parte della proprietà

MM

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Comunicato n° 11 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sulla prevenzione del rischio di corruzione e infiltrazioni criminali

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza posta nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, è tornato sul tema della prevenzione del rischio di corruzione e infiltrazioni criminali per l'affidamento di lavori, servizi e forniture.

Constatato che «per la prima volta il Tribunale di Aosta ha disposto un decreto per l'applicazione dell'Amministrazione giudiziaria ad una società edile valdostana, la Edilsud dei Fratelli Tropiano», il Consigliere Alberto Bertin ha voluto conoscere «l'ammontare dei trasferimenti finanziari effettuati, a diverso titolo dall'Amministrazioni regionale, nei confronti delle società riconducibili agli impresari coinvolti (Edilsud e Saint-Bernard srl) e se la Regione intenda dotarsi di ulteriori misure di prevenzione da applicare alle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Mauro Baccega, ha risposto: «Nelle banche dati dell’osservatorio regionale dei lavori pubblici non sono stati rilevati affidamenti di lavori con riferimento alla ditta Saint-Bernard srl, mentre gli affidamenti alla ditta Edilsud sono i seguenti: 9 affidamenti per lavori pubblici, di cui 4 della Regione, 1 del Comune di Aosta, 1 del Comune di Roisan, 1 della Comunità Montana Grand Paradis, 1 dell'ARER e 1 del Complesso Ospedaliero Umberto Parini srl, dal 2000 al 2012, per un importo totale di 14 milioni di euro. Segnalo anche l’acquisto immobiliare dalla società Saint-Bernard srl del parcheggio interrato dell’Ospedale, quindi non classificabile come lavoro pubblico, pari a 18 milioni di euro, IVA compresa, effettuato a luglio 2013.»

«Gli aspetti relativi alla prevenzione del rischio corruzione sono indicati nel Piano triennale di prevenzione della corruzione che è aggiornato annualmente - ha aggiunto l'Assessore Baccega -. Le finalità generali del Piano sono quelle di individuare il livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di definizione degli interventi organizzativi volti a prevenire tale rischio. Comunque, in ogni affidamento per un lavoro pubblico, le strutture regionali eseguono, prima della sottoscrizione del contratto di appalto, tutte le verifiche riguardanti le possibili cause di esclusione previste dall’articolo 80 del Codice dei contratti, compresi i tentativi di infiltrazioni mafiose. La prevenzione delle infiltrazioni criminali è oggetto del corposo decreto legislativo 159/2011 nella quale sono riassunte tutte le misure amministrative, penali e giudiziarie che possono essere adottate dall’Amministrazione, quali l’informativa antimafia, l’interdittiva antimafia o il sequestro preventivo dei beni. Poiché la materia è di competenza dello Stato non sono immaginabili specifici interventi regionali, mentre è a carico dell’Amministrazione regionale il rispetto puntuale delle procedure nell’operatività quotidiana

«Al di là delle questioni formali - ha concluso Baccega - l’attenzione è massima e tutte le strutture sono adeguatamente sensibilizzate su tali argomenti. Il lavoro svolto per il nuovo piano triennale di prevenzione della corruzione, così come la puntuale applicazione della disciplina antimafia, sono segnali tangibili dell’attenzione che tutte le strutture hanno per questi argomenti, passaggio fondamentale per la lotta ai fenomeni mafiosi

Il Consigliere Alberto Bertin, nella replica, ha parlato di «risposta formale e burocratica che illustra la normativa esistente, ma dall'efficacia piuttosto dubbia e che lascia perplessi. Gli strumenti che abbiamo a disposizione non bastano: infatti, l'Assessore ha confermato che 32 milioni di euro sono stati trasferiti ad una società che si è rivelata condizionabile da un'associazione criminosa tant'è che è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria. Inoltre, ricordo che sono stati affidati lavori per 10 milioni ad altre società colpite da interdittiva antimafia. Un totale di oltre 40 milioni trasferiti dal sistema pubblico a imprese edili in qualche modo sottoposte a limitazioni dall'autorità giudiziaria per la loro particolare situazione. Queste cifre devono far riflettere. Certi fenomeni tipici delle associazioni mafiose sono poco visibili nel nostro territorio, tuttavia c'è un'infiltrazione nell'economia, con reati meno evidenti ma altrettanto preoccupanti: una strategia per tenere tranquilla la Valle d'Aosta e penetrare nel tessuto economico in maniera subdola

SC

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Comunicato n° 12 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sulla realizzazione di un deposito fiscale di carburanti

La realizzazione di un deposito fiscale di carburanti è stato l'argomento di un'interpellanza depositata congiuntamente dal Gruppo Misto e da ALPE nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017.

Il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, ricordato che la legge regionale n. 15/2016, prevede la realizzazione di un deposito fiscale di carburanti e olii combustibili, con un onere stimato di 6 milioni di euro, da affidare in gestione a terzi, ha chiesto «se Finaosta abbia concluso lo studio e la predisposizione del dossier in merito, se sia intenzione del Governo rivedere i tempi e gli obiettivi, in attesa di una verifica ed un approfondimento a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme previste in Finanziaria dello Stato 2017-2019

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha specificato: «La nuova normativa non sembra avere conseguenze sul prosieguo del progetto di deposito fiscale: in effetti, da un esame effettuato in sinergia con Finaosta è emerso che le novità normative introdotte dalla legge di bilancio dello Stato preesistevano nella disciplina prevista con circolare dell’Agenzia delle Dogane e del Monopoli. Finaosta ci ha informato che il dossier in merito alla valutazione della prevista acquisizione delle quote societarie è in fase di redazione definitiva e verrà trasmesso all'Amministrazione regionale per le decisioni successive

Il Presidente Rollandin ha poi ricordato: «L’articolo 4 della legge regionale n.15/2016 prevede che l’attuazione del progetto sarà effettuata con deliberazione della Giunta regionale previo parere della Commissione consiliare competente. La normativa presenta a tutt’oggi delle difficoltà interpretative che sono oggetto di valutazione. Tengo a precisare che la Regione è orientata cautelativamente ad acquisire esclusivamente partecipazioni in società se già in possesso delle previste autorizzazioni all’esercizio del deposito fiscale

Il Consigliere Gerandin ha ribadito: «Da una prima analisi ritengo che nella normativa delle differenze sostanziali ci siano: prima in effetti si parlava di una capacità minima superiore ai tremila metri cubi, mentre ora è passata a non essere inferiore ai diecimila. Oggi riscontriamo che, nonostante i mesi trascorsi, non c'è nulla di concreto e mi auguro che ci sia la volontà di approfondire e soprattutto non di spendere ulteriori soldi pubblici se il progetto non è destinato a concretizzarsi. Chiedo di tenerci informati, confermando la mia preoccupazione per l'articolo della finanziaria, che rappresenta un cattivo presagio per l'istituzione di questo deposito fiscale

MM

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Comunicato n° 13 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sull'insediamento di società nell'area ex Tecdis di Châtillon

L'insediamento di società nell'area ex Tecdis di Châtillon è stato l'argomento di un'interpellanza depositata congiuntamente da ALPE e dal Gruppo Misto nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017.

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha voluto sapere se sia stato concluso l'accordo con la società che si è dichiarata disponibile all'insediamento nell'area ex Tecdis: «Vorremmo capire cosa preveda tale accordo, quale sia il valore dell'investimento privato e del sostegno pubblico, quali ricadute occupazionali siano previste. Nel caso invece che l'esito di questo accordo non sia stato positivo, chiediamo di conoscere i motivi che hanno impedito di giungere ad una conclusione favorevole. Abbiamo avuto la sensazione che il sito di Châtillon sia stato un po' abbandonato in questi ultimi anni.»

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, ha evidenziato che «il sito è assolutamente strategico e merita la massima attenzione. Lo sforzo complessivo che stiamo compiendo è quello di cambiare il modello di sviluppo, lavorando su di un'idea sostenibile e attenta all'ambiente e guardando anche al modello sudtirolese che ha integrato nello sviluppo turistico lo sviluppo industriale, che ha dimostrato di essere capace di superare i momenti di crisi. La società VdA Structure ha capito la necessità di un maggior dinamismo nell'approccio ai problemi: grossi sforzi sono stati compiuti e c'è stato un evidente cambio di passo anche se alcuni ritardi permangono

Entrando nello specifico del tema, l'Assessore Donzel ha detto: «Quello di Châtillon è uno stabilimento molto rigido, realizzato su di una specifica tipologia di produzione: cambiare la destinazione comporta, quindi, interventi non marginali. Alcuni imprenditori hanno visitato personalmente il sito: ad oggi, presso VdA Structure c'è una manifestazione di interesse, che va pre-perfezionata rendendo chiari gli interventi che devono essere realizzati da parte di VdA Structure, con precisi canoni di affitto. Esistono, e non sono meno importanti, manifestazioni di interesse informali. Siamo in una fase di trattativa: lo sforzo che stiamo facendo è quello di collaborare tra tutti i soggetti (Regione, VdA Structure, Comune di Châtillon) al fine di non agire individualmente. Abbiamo chiesto i business plan per verificare se ci sono le condizioni per addivenire ad un accordo. Gli imprenditori hanno assunto l'impegno di redigerli in tempi stretti: pur non avendo la certezza delle date, presumo che entro la fine dell'inverno arrivino e che la fine del 2017 veda l'insediamento auspicato. C'è bisogno di un investimento forte, con ricadute occupazionali su quella porzione di territorio che può sviluppare una positiva interazione anche con le scuole di formazione professionale

Il Capogruppo di ALPE Chatrian ha replicato: «Il momento è capitale perché per la prima volta in dieci anni c'è un reale interesse nei confronti di questo stabilimento. Siamo consci delle difficoltà relative ad una sua potenziale ristrutturazione, ma vorremmo evidenziare l'importanza che VdA Structure sia più efficiente e più rapida nell'agire nei confronti degli imprenditori esistenti, creando le condizioni per poter investire e per suscitare interesse. Chiediamo quindi all'Assessore di tenere il fiato sul collo della nostra società in house su questo dossier, affinché la zona di Châtillon e della media Valle, che in questo momento ha fame di posti di lavoro e di sviluppo, trovi finalmente un suo percorso di crescita.»

SC

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Comunicato n° 14 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sul Collegio sindacale della società SITRASB

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017 il Movimento 5 Stelle ha chiesto notizie in merito all'attività svolta dal Collegio sindacale della SITRASB, la società di gestione del Traforo del Gran San Bernardo.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha spiegato: «A seguito di una mia richiesta di accesso agli atti, è risultato che mancano i verbali delle riunioni del 2016 del Collegio sindacale della SITRASB che, in base al codice civile, deve riunirsi periodicamente e consegnare il verbale. La stessa società ha poi conferito ad una società esterna l'incarico di effettuare la revisione contabile del bilancio d’esercizio, creando di fatto una duplicazione, oltre a comportare inefficienze in termini sia di maggiori costi sia di maggior carico di lavoro per il comparto amministrativo.» Il Consigliere ha quindi voluto conoscere la composizione del Collegio sindacale, la sua durata, le sue funzioni e i compensi annuali, oltre ai dettagli di conferimento dell’incarico alla società di revisione. «Inoltre, mi chiedo se il Governo regionale sia a conoscenza dell'assenza di riunioni e se intenda sostituire i membri attuali con altri professionisti

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha specificato: «Gli attuali componenti di parte regionale del Collegio sindacale sono stati nominati con deliberazione della Giunta nel maggio 2015 per un triennio, cioè fino all’approvazione del bilancio di esercizio 2017. La Giunta regionale ha nominato Stefano Mazzocchi alla carica di Presidente del Collegio per il terzo e ultimo mandato e Corrado Caputo alla carica di Sindaco effettivo, anche in questo caso per il terzo e ultimo mandato. Il socio privato, la SAV spa, ha nominato come Sindaco effettivo Lucia Scaglione. In base all’ultimo bilancio disponibile del 2015, il compenso complessivo riconosciuto al Collegio sindacale è stato pari a 65 mila euro, al netto di IVA e cassa previdenziale. Il sindaco effettivo nominato dalla Regione ha percepito poco meno di 20 mila euro, sempre al netto di IVA e cassa previdenziale

«Il 2 aprile 2014, l’Assemblea dei soci ha conferito alla società KPMG l’incarico per gli anni 2014, 2015 e 2016 solo per la certificazione del bilancio, prevista dalla legge n. 498 del 1992, che impone alle società concessionarie autostradali questa certificazione da parte di una società di revisione iscritta al relativo albo. Il compenso percepito da KPMG nel 2015 è stato di 13 mila 300 euro

«Il Presidente del Collegio sindacale - ha proseguito il Presidente Rollandin - ha confermato che nel 2016 il Collegio, oltre ad aver partecipato a tutti i dieci Consigli di amministrazione, ha svolto regolarmente la propria attività, tenendo 4 riunioni trimestrali per il controllo contabile e per l’attività di vigilanza, oltre agli incontri con la società KPMG e l’Organismo di vigilanza. L’attività è stata regolarmente verbalizzata, anche se i relativi documenti non sono ancora stati trascritti nel relativo registro.»

Il Presidente della Regione, spiegato che «non vi è nessun esborso economico maggiore legato all'incarico della società esterna», ha annunciato: «Il decreto legislativo 175 del 2016 in materia di società pubbliche ha previsto che la revisione contabile non possa più essere affidata al Collegio sindacale, per cui già per il bilancio 2017 l’Assemblea dei soci della SITRASB dovrà assumere le necessarie determinazioni. L’attività affidata al Collegio sindacale - di cui non abbiamo motivo per dubitare della competenza e della professionalità - è stata pertanto regolarmente svolta e i verbali saranno certamente trascritti quanto prima nel relativo registro e la SITRASB ne potrà fornire copia.»

Nella replica, il Consigliere Cognetta si è detto «ironicamente soddisfatto della risposta, perché è emerso che qualcosa non andava e dal 2017 si cambierà rotta. Sono davvero curioso di leggere i verbali che in un anno non si è avuto tempo di trascrivere Sono invece in disaccordo con il numero dei mandati dei componenti il Collegio sindacale

MM

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Comunicato n° 15 dell'11 gennaio 2017
Enrico Formento Dojot confermato Difensore civico della Valle d'Aosta

Nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, l'Assemblea regionale ha confermato, con 27 voti a favore, Enrico Formento Dojot quale Difensore civico della Valle d'Aosta. Eletto per la prima volta a dicembre 2011, Formento Dojot rimarrà in carica per ulteriori cinque anni.

Enrico Formento Dojot, nato a Ivrea (TO) il 28 agosto 1959, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1982 presso l'Università degli studi di Torino con tesi in diritto internazionale pubblico. Dal 1992 è abilitato all'esercizio della professione di avvocato. Dirigente regionale dal 1997, ha ricoperto incarichi nell'ambito del Servizio legislativo, della Direzione degli affari legali e del Dipartimento del personale della Presidenza della Regione; dal 2008 è Direttore della struttura complessa personale dell'Azienda USL della Valle d'Aosta. È inoltre giudice tributario nell'ambito della Commissione tributaria regionale di Aosta.

SC

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Comunicato n° 17 dell'11 gennaio 2017
Interpellanza sugli assegni di studio per studenti universitari

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, ha voluto fare il punto sulla situazione delle domande di assegni di studio per studenti universitari.

In particolare, la Consigliera Chantal Certan si è focalizzata sulla difformità della data di scadenza delle domande di assegni di studio per studenti frequentanti Università fuori Valle e l'Università della Valle d'Aosta oltre che l'anticipo della scadenza di presentazione delle domande per gli assegni al diritto allo studio.

«Il bando di concorso, riferito all'anno accademico 2015-2016, è scaduto il 14 ottobre 2016, mentre per gli studenti dell'Università della Valle d'Aosta e per l'Istituto Pareggiato della Valle d'Aosta è scaduto il 30 dicembre 2016. Per l'anno accademico precedente, però, la scadenza era il 30 ottobre 2015. Chiediamo allora quali siano le ragioni del cambio della data di scadenza fra il 2015 e il 2016 e quante siano state le richieste di assegno per i due anni accademici

L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha riferito: «La variazione della data di scadenza dal 30 ottobre 2015 al 14 ottobre 2016, che si riferisce a studenti frequentanti Università fuori Valle, è dovuta esclusivamente a motivi tecnici. L’anticipo della scadenza dal 30 al 14 ottobre non ha comunque influito sul numero delle domande presentate, che rispetto all’anno accademico precedente è stato, tra l’altro, superiore. La scadenza non può essere la stessa, in quanto i bandi si riferiscono ad Atenei e ad anni accademici diversi. In particolare, la scadenza del 30 dicembre 2016 per gli studenti dell’Università della Valle d’Aosta e dell’Istituto Musicale Pareggiato è relativa al 1° bando dell’anno accademico 2016-2017 (bando che deve rispettare la normativa statale, in quanto finanziato con fondi statali oltreché con fondi regionali) e non è cambiata rispetto al passato, mentre la scadenza del 14 ottobre 2016 per gli studenti iscritti ad Università fuori Valle è relativa al bando dell’anno accademico 2015-2016. Si rammenta, tra l’altro, che per quest’ultimo bando, dall’anno accademico 2013/2014 è cambiato il riferimento temporale per il conseguimento del merito, che non si riferisce più, come in passato, ai crediti già maturati, ma a quelli che dovranno essere conseguiti entro la fine dell’anno accademico cui si riferisce la domanda

Per quanto riguarda il numero delle domande, l'Assessore Rini ha consegnato i dati alla Consigliera: le richieste di assegno di studio sono state 357 nel 2014-2015 e 373 nel 2015-2016 dagli studenti frequentanti Università fuori Valle, mentre sono state 271 nel 2014-2016 e 253 nel 2015-2016 dagli studenti di Atenei valdostani (primo e secondo bando); le domande per il contributo alloggio sono state 286 nel 2014-2015 e 299 nel 2015-2016 dagli studenti frequentanti Università fuori Valle, mentre sono state 87 nel 2014-2015 e 106 nel 2015-2016 dagli studenti di Atenei valdostani (primo e secondo anno).

La Consigliera Certan si è detta in parte soddisfatta della risposta: «Ci chiediamo però perché non si possa uniformare la situazione tra studenti dell'Università della Valle d'Aosta e quelli frequentanti Atenei fuori Valle. A noi sono state segnalate diverse problematiche sul cambio di data: se le motivazioni erano tecniche era necessaria una maggiore e più capillare informazione, perché alcuni studenti sono stati penalizzati non essendo stati informati dell'anticipo. Chiediamo all'Assessore di trovare soluzioni più performanti per i prossimi anni accademici

SC

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Comunicato n° 18 dell'11 gennaio 2017
Illustrata l'attività dell'Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta

Nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017, l'Assemblea regionale ha preso atto della relazione sull'attività dell'Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta, le cui funzioni sono state assegnate alla prima Commissione consiliare "Istituzioni e Autonomia" a gennaio 2016.

Il resoconto è stato presentato all'Aula dal Presidente della prima Commissione, Stefano Borrello (SA), il quale ha ricordato il percorso individuato al fine di attuare un approfondito esame del fenomeno in Valle d'Aosta. «Allo scopo di identificare i settori maggiormente esposti al rischio di penetrazione della criminalità organizzata in Valle d'Aosta - ha riferito Borrello -, la Commissione ha individuato quelle figure istituzionali che, sulla base delle rispettive funzioni, fossero in grado di fornire contributi utili all’acquisizione di elementi conoscitivi in ordine al presente fenomeno. È stato predisposto un programma di audizioni che ha visto, quale primo atto del lavoro di analisi del fenomeno in questione, l'incontro, il 29 settembre, con il Comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta. L’attività di ricognizione e di ascolto è proseguita il 13 ottobre con l’audizione del Questore, della referente dell’Associazione Libera Valle d’Aosta e del Presidente della Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales. Sono poi seguite, il 20 ottobre, l'audizione del Comandante del Comando regionale della Guardia di finanza e, il 3 novembre, quella del Comandante del Gruppo dei Carabinieri di Aosta. Alla luce di quanto emerso dal percorso ricognitivo e conoscitivo si è prodotta la relazione al Consiglio, al fine di permettere ai Consiglieri di aumentare il grado di consapevolezza e di conoscenza. La Commissione è sempre stata attenta a non sovrapporsi alle funzioni degli organi di polizia e giurisdizionali: la volontà è quella di mantenere alto il livello di attenzione su questa tematica dando un segnale importante alla comunità sul monitoraggio di queste problematiche

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha rimarcato: «Una Commissione non può essere un Osservatorio, non ne ha le caratteristiche, in primis le competenze tecniche. La prima Commissione ha svolto diligentemente il proprio compito, ma un Osservatorio, nel vero senso della parola, avrebbe avuto un'utilità ben maggiore. Nella nostra regione le organizzazioni criminali di stampo mafioso operano soprattutto in ambito economico tentando di infiltrarsi nel tessuto produttivo. Le attività che creano allarme sociale, quali ad esempio l'usura e le estorsioni, nella nostra regione sono esercitate in misura minore. Si tratta di una scelta strategica per non creare allarme e lasciare la Valle d'Aosta apparentemente tranquilla dedicandosi ad infiltrare l'economia. Rivelatrici da questo punto di vista le quattro interdittive antimafia emesse nei confronti di altrettante imprese edili valdostane e la recente amministrazione giudiziaria disposta per un'altra società. È un quadro preoccupante, che può avere effetti molto negativi. Bisogna davvero stare attenti, è su questo che si gioca il futuro della Valle d'Aosta. Il principio di legalità deve essere ritenuto una priorità

SC -MM

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Comunicato n° 19 dell'11 gennaio 2017
Approvata una mozione sull'aggiudicazione di materiali di ricambio per le centrali della società CVA

La procedura di aggiudicazione della fornitura di materiali di ricambio per le centrali della società CVA è stata al centro di una mozione presentata dal gruppo Movimento 5 Stelle e discussa nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2017.

Il testo, che è stato approvato all'unanimità dopo una modifica proposta dalla maggioranza, impegna la Commissione consiliare ad audire entro trenta giorni, i vertici e i tecnici di CVA al fine di fornire i dati di rendimento certificati, che devono rimanere riservati, delle centrali ante l'installazione di materiale WGP e post installazione di materiale WGP e a fornire ulteriori chiarimenti rispetto alla prassi anomala di aggiudicazione della fornitura.

Nell'illustrazione, il Consigliere Roberto Cognetta ha ripercorso la vicenda ricostruita attraverso una richiesta di accesso agli atti: «La CVA nel 2012 ha indetto una gara per la fornitura di giranti di ricambio per impianti vari suddivisa in 3 lotti, il cui importo è stimato in 4.150.000 euro. A presentare l'offerta sono state chiamate cinque ditte, ma questa prassi è una forzatura, in quanto CVA, essendo in ambito europeo, avrebbe dovuto pubblicare il bando di gara e lasciare che ditte referenziate partecipassero, tenuto anche conto del fatto che l'importo supera la soglia di trattativa a chiamata. Inoltre, la gara è stata aggiudicata all'azienda WGP, dopo che è stato richiesto alla ditta Voith - che aveva formulato la miglior offerta economica e tecnica - di rivedere l'offerta perché la tecnologia utilizzata era troppo avanzata e dopo aver comunicato a WGP il nuovo importo presentato dalla Voith. C'è però un'incongruenza visto che l'offerta di quest'ultima azienda era inferiore a quella riformulata da WGP, la cui proposta non era assolutamente vicina, dal punto di vista tecnico, a quella della Voith.» Il Consigliere ha poi evidenziato che le giranti di Valpelline «hanno dato segni di invecchiamento precoce e le successive prove hanno confermato che la fornitura non rispecchia la specifica tecnica» e ha richiamato una serie di dati secondo cui «i rendimenti degli impianti a seguito di queste forniture presentano una differenza negativa. La mia richiesta è quella di avere i dati di rendimento corretti e nel caso non fossero forniti di pretendere le dimissioni di chi si è occupato di questa operazione.»

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha osservato che «queste tematiche sono sempre state all'attenzione del mio gruppo e ora che siamo in maggioranza continuiamo ad occuparcene. Infatti, qualche risultato c'è stato: in Commissione, anche su nostra sollecitazione, i vertici di CVA hanno ribadito che la Compagnia è uscita da WGP e ora si fanno delle gare pubbliche

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «riguardo alla procedura di affidamento, la gara indetta nel 2012 si è svolta senza alcuna forzatura, in quanto avviata e conclusa in base alla decisione dell'Unione europea 403 del 2010, recepita in Italia con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 5 agosto 2010 che, in sostanza, esentava CVA dall’applicazione del Codice dei contrati pubblici per tutti quegli appalti che riguardano impianti che non beneficiano di incentivazioni e non godono di priorità di dispacciamento. CVA ha quindi dato applicazione al patto parasociale esistente, che prevedeva che qualora l’offerta economica di WGP “si assestasse su livelli più onerosi rispetto alle offerte presentate da competitors, CVA riconoscerà a WGP il diritto di effettuare un’ulteriore offerta che sia almeno pari al prezzo meno oneroso applicato a CVA, quale risultante dalle altre offerte ricevute, diminuito di un punto percentuale”

Riguardo ai dati relativi al rendimento delle giranti, il Presidente Rollandin ha riferito che «CVA contesta la correttezza dei dati riportati nel testo della mozione, segnalando che si tratta comunque di informazioni industriali potenzialmente riservate che non sarebbe il caso di riportare su documenti pubblici. La mozione confronta valori di rendimenti massimi di turbina con rendimenti ponderali di gruppo o con valori di rendimento approssimativi utilizzati per attività di formazione interna di CVA risalenti al 2006, pertanto il confronto, come già illustrato alla quarta Commissione, è matematicamente e concettualmente errato. CVA ribadisce la completa disponibilità a confrontarsi nuovamente in IV Commissione su documenti e dati di cui si conoscano la fonte e i metodi di elaborazione.»

Il Consigliere Cognetta ha osservato che «il contratto parasociale è valido in presenza di parità di fornitura tecnica e non come invece è accaduto dove le offerte tecniche erano diverse, altrimenti c'è qualcosa che non funziona. Sulla questione del rendimento, i dati non sono stati forniti alla Commissione, tuttavia c'è da rilevare che le giranti dopo due anni sono state sostituite. La documentazione è arrivata da CVA, ma io voglio conoscere i dati sul rendimento.»

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha aggiunto che «è dovere di CVA fare chiarezza su questo tema. Riguardo ai criteri di aggiudicazione, questo sistema fa sì che non ci sia più nessuno che partecipa alle gare anche perché l'accordo parasociale toglie ogni possibilità di prendervi parte. La sensazione è che WGP fosse stata creata ad arte proprio per non dover sottostare al Codice dei contratti

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha annunciato il voto favorevole: «Innanzitutto perché dobbiamo avere contezza di quanto succede nella società pubblica; secondo perché l'abc di una società controllata deve essere quello della trasparenza e dell'efficacia, cosa che invece non è successo. Le zone d'ombra aumentano riguardo all'azione gestionale della CVA. Chiedo al Consiglio di votare questa mozione perché è importante verificare attraverso dati oggettivi che le scelte compiute siano giustificate perché portano a risultati positivi

Dopo una sospensione richiesta dal Consigliere Nogara dell'UVP per una riunione di maggioranza, è stato depositato un nuovo testo di modifica dell'impegnativa della mozione che è poi stato approvato all'unanimità.

SC

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Comunicato n° 20 dell'11 gennaio 2017
Approvata una mozione sul contenzioso in atto tra Trenitalia e la Regione

Nel corso della seduta dell'11 gennaio 2017, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione, presentata congiuntamente da ALPE e Gruppo Misto, volta ad impegnare la Giunta regionale a riferire nella Commissione consiliare competente sulla reale situazione del nuovo contenzioso con Trenitalia, «trasmettendo copia di tutta la documentazione, compresi i verbali dei precedenti incontri intercorsi tra Regione e Trenitalia».

«Discutendo una risoluzione, il 29 novembre 2016, l'Assessore Marguerettaz ha negato l'esistenza di un nuovo contenzioso - ha evidenziato nell'illustrazione il Consigliere Elso Gerandin (GM) -, invece poi, a dicembre, abbiamo saputo di un decreto ingiuntivo concesso dal Tribunale di Roma nei confronti della Regione Valle d'Aosta in cui Trenitalia chiede la somma di 40 milioni di euro alla Regione per mancati pagamenti di fatture negli anni dal 2011 al 2015

L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz ha precisato: «Proprio rispondendo alla risoluzione dello scorso novembre, avevo già anticipato la possibilità di un contenzioso, esprimendo inoltre la mia disponibilità a venire a riferire in Commissione. Oggi ribadisco quanto detto e voteremo a favore questa mozione

Il Consigliere Gerandin ha replicato: «Non si era mai parlato dell'importo, la cui quantificazione ci ha lasciati stupiti. Contribuiremo alla battaglia per evitare questo esborso e aspettiamo di esaminare la documentazione, oltre che di sentire in Commissione l'Assessore

MM

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Comunicato n° 21 dell'11 gennaio 2017
L'Assessore Perron ha rimesso la gestione del dossier Casinò in capo alla maggioranza

Nel corso dei lavori consiliari dell'11 gennaio 2017, l'Assessore al bilancio e finanze Ego Perron ha rimesso la gestione del dossier Casinò di Saint-Vincent nelle mani della maggioranza e del Presidente della Regione. L'annuncio è arrivato nel corso della discussione di una risoluzione depositata in Aula dai gruppi ALPE, Misto e M5S che lo invitava a rassegnare le dimissioni e che è stata respinta con 15 voti contrari (UV, PD-SVdA, i Consiglieri di SA Baccega e Lanièce), 12 astensioni (UVP, PNV, i Consiglieri di SA Marco Viérin, Borrello e Marquis e il Consigliere dell'UV La Torre) e 7 a favore.  

«Ho sempre cercato di affrontare questo dossier con linearità e con senso di responsabilità, lavorando in piena sinergia con il Governo regionale - ha detto l'Assessore Ego Perron -. Un dossier che ha radici lontane e che oggi vive un momento di profonda difficoltà. Guardando al contenuto della risoluzione dove mi si chiede di fare un passo indietro, vorrei dire che sulle recenti nomine effettuate all'interno della Casa da gioco, ho preso atto della necessità espressa dall'Amministratore unico di procedere alle nomine per garantire la funzionalità dell'azienda e, nell'autonomia che deve avere una società controllata, ho creduto che fosse nel suo dovere di farlo. Durante la discussione sulla Finanziaria regionale 2017-2019, abbiamo approvato un ordine del giorno che ha dato mandato alla seconda Commissione di approfondire il tema del Casinò: una discussione che riteniamo importante e utile ai fini della conoscenza globale che il Consiglio deve avere su questa tematica. Ora, il percorso di approfondimento della Commissione dovrà portare a fare delle scelte di prospettiva. Tenuto conto di una verifica di maggioranza, che riguarderà anche questo argomento, faccio la proposta di restituire la delega, affinché la maggioranza possa verificare quali decisioni assumere per garantire delle scelte che possano essere portate avanti con tutto l'equilibrio possibile. Tengo a sottolineare che ho sempre cercato di operare nell'interesse della Casa da gioco e dei suoi lavoratori. Auspico che questa mia scelta possa contribuire a rasserenare il clima che deve esistere su questo importante dossier al fine di poter fare le scelte opportune per cercare di garantire un futuro alla Casa da gioco di Saint-Vincent.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha osservato che si aspettava qualche parola in più dall'Assessore: «Stiamo parlando di decine di milioni di euro di perdite, non è solo una questione di nomine. In Aula, l'Assessore ha negato che ci sarebbe stata un'ulteriore ricapitalizzazione, mentre con la Finanziaria regionale era pronto a portarne un'altra in Consiglio. Non siamo contenti perché sembra che la montagna abbia partorito un topolino: dopo due anni di gestione, la sfida dell'Assessore Perron è stata ancora più negativa rispetto ai suoi predecessori. La Casinò de la Vallée ha continuato a perdere quote di mercato e l'anno più disastroso è stato il 2016: i dirigenti incaricati hanno tagliato delle spese ma non c'è stata nessuna inversione di tendenza nell'acquisizione di nuove quote di mercato. Si è generato un caos interno all'azienda, con tagli per pochi e promozioni per tanti. Oggi, l'Assessore rimette le deleghe al Presidente: un passo politico è stato compiuto, ma questo non è sufficiente perché il tracollo è totale. Il dato politico è che nella maggioranza si sta discutendo come cercare di uscire da questo limbo di omissioni portate avanti per anni. Vi è la paura di mettere mano al portafoglio pubblico per andare a risanare delle scelte superficiali ed errate. Oggi ci vuole una presa di coscienza perché o la situazione è scappata di mano o qualcuno ha accompagnato questo tracollo per ragioni che ci sono oscure. È venuto il momento del coraggio e del dialogo tra le forze politiche che vogliono chiudere una porta per compiere delle scelte strategiche. Un piccolo passo è stato fatto ma bisogna chiudere un'era e cambiare rotta per avere quella trasparenza che su questo dossier non c'è mai stata.»

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha osservato: «Questo è un primo segnale di cambiamento e di atteggiamento responsabile nei confronti della situazione che si è venuta a creare. È anche il segnale di partenza di una discussione politica all'interno della maggioranza, ma che auspichiamo coinvolga i gruppi di opposizione. Oggi inizia un momento di riflessione prioritario, che dovrà portare sul tavolo di lavoro della Commissione le proposte per il rilancio della Casa da gioco. Questa è la dimostrazione che le cose vanno nella direzione di un cambiamento, di voler approfondire con calma, dati alla mano, per arrivare al nocciolo della questione: il Casinò deve tornare ad essere gestito come un'azienda e la politica deve operare in questa direzione. A nostro avviso occorre accelerare i tempi e l'UVP sarà pronta a portare le proprie idee per far sì che la politica metta in campo progetti mirati, dedicando alla Casa da gioco l'attenzione dovuta, senza accordarle una corsia preferenziale rispetto agli altri settori in crisi. Oggi non parliamo semplicemente di un cambio di deleghe, ma di un modo di lavorare completamente diverso, di guardare al futuro con un percorso trasparente.»

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «Lo scenario è difficile, con poche luci, ci porta a registrare risultati aziendali di certo non incoraggianti, né dal punto di vista degli introiti, né delle presenze dei giocatori. Siamo chiamati a un dibattito importante: l'offerta del gioco deve essere evoluta, più consona alle aspettative dei frequentatori, coerente con un approccio più moderno, più attuale; siamo chiamati ad immaginare proposte gestionali che dovranno essere innovative, imparando dagli errori del passato per dare un futuro sostenibile alla nostra Casa da gioco, nell'interesse dei lavoratori, del territorio circostante, ma anche della Valle d'Aosta intera. Oggi in questo contesto di difficoltà l'Assessore ha assunto un atteggiamento responsabile. Vogliamo passare ad un modello imprenditoriale con contenuti di gestione di tipo privatistico: a nostro avviso la chiave di volta sta in questo aspetto. Bisogna immaginare un percorso diverso rispetto a quello sinora considerato, ci vuole coraggio, ma soprattutto dialogo. Negli ultimi anni non abbiamo ottenuto riscontri positivi, ma questa delusione non ci deve far arrendere, piuttosto spingerci in un progetto serio, concentrandoci nella riorganizzazione gestionale.»

Per il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), «un plauso va all'Assessore Perron che con il suo gesto di responsabilità contribuisce a rasserenare il dibattito su questo dossier. Oggi parliamo di un'azienda in crisi, un'azienda con poco lavoro, con pochi soldi e molti debiti e che dimostra come il modello della gestione pubblica non abbia funzionato. In seconda Commissione dobbiamo fare un lavoro propositivo e in positivo, senza tralasciare le responsabilità del passato. Il mercato è in aumento, ma le case da gioco non sono state capaci di interpretare il cambiamento. Io credo che nulla sia perduto e che bisogna cogliere le opportunità che il mercato offre. Oggi dobbiamo ammettere ciò che non va proprio per cercare di trovare nuovi percorsi capaci di garantire una certa prospettiva di serenità anche nell'immediato futuro. Insieme possiamo e dobbiamo trovare delle soluzioni al fine di dare una sicurezza finanziaria e patrimoniale all'azienda. Per farlo bisogna essere credibili e smetterla di mistificare la realtà. Non funzionano più né la sufficienza né l'arroganza: non siamo imbecilli, siamo tutti adulti e la situazione del Casinò si risolve se tutti insieme intraprendiamo lo stesso percorso. Non è facile fare ciò che ha fatto l'Assessore oggi: si è caricato di una responsabilità che non è solo sua perché la crisi non è solo di oggi; rimettere le deleghe ci mette nelle condizioni di portare avanti il lavoro in Commissione in maniera serena.»

Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin «tutta la responsabilità non ricade soltanto sull'Assessore Perron. La sua grande colpa è stata quella di essersi prestato a questo tipo di politica, mistificando la realtà e coprendo la situazione drammatica della Casa da gioco. Anche in merito alle recenti nomine manageriali, avrebbe dovuto imporsi per il rispetto di quest'Aula. Questa società non è in crisi, è in una situazione talmente disastrosa da non poter essere definita. Ma come si è potuto arrivare a tanto, mascherando la realtà? La politica ha considerato il Casinò come una fucina di voti. Altre questioni sono inaccettabili, come la liquidazione concessa all'ex direttore Scordato. Alla luce di questo pregresso, il pur apprezzabile gesto di fare un passo indietro non può bastare e invito l'Assessore a dimettersi.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha detto di condividere l'analisi fatta sul Casinò da alcuni colleghi: «Non è uno scandalo pensare che oltre a definire il quadro delle responsabilità passate e presenti si debba rivedere la "governance". Dobbiamo prendere atto che la situazione è di crisi e il lavoro di approfondimento svolto in Commissione l'ha fatta emergere con chiarezza. Un'operazione verità è necessaria e urgente: come gruppo PD-SVdA ci assumiamo la responsabilità delle decisioni politiche che il percorso comporterà. È un bene che ci sia stato un cambio di metodo che va in una direzione diversa rispetto al passato: questo percorso di condivisione e di approfondimento dovrebbe essere allargato a tutti i temi importanti della nostra regione. Accettiamo il passo indietro dell'Assessore Perron sulla delega e lo consideriamo come un atto di coraggio politico. La maggioranza ha reputato utile aprire una discussione su questo tema affinché le soluzioni possano arrivare e servire al rilancio di un'azienda che noi consideriamo ancora come un atout, perché portatrice di indotto turistico e di opportunità lavorative ed economiche. Non bisogna sempre ragionare in termini di utili: dobbiamo pensare che il Casinò faccia parte di un'offerta turistica che va a consolidare la nostra proposta come Valle d'Aosta. Secondo noi il rilancio del Casinò deve vedere la politica come elemento di garanzia, ma senza una sua eccessiva ingerenza nella gestione. La delega sul Casinò è estremamente complessa e ringrazio l'Assessore per il lavoro svolto e per la pazienza con la quale ha affrontato i dibattiti in quest'Aula.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato: «Il sistema che ha distrutto il Casinò è lo stesso che oggi lo salva. È anche quel sistema che prende in giro alcuni Consiglieri ed è un sistema che funziona solo se c'è accordo tra gli interlocutori. È però un sistema che non ha ancora trovato il coraggio di fare ciò che dovrebbe: cambiare le persone. Perché ormai è un sistema che non funziona più, ma per essere cambiato non può contare sempre sulla stessa persona. È inaccettabile. C'è troppa arroganza nel gestire il potere e sembra un peccato mortale riconoscere i propri errori. Stiamo parlando di un fallimento politico complessivo della gestione politica della regione.»

Per il Consigliere di Pour Notre Vallée, Antonio Fosson, «il gesto dell'Assessore Perron è opportuno perché permette alla Commissione di ultimare i propri lavori con serenità e di presentare una sintesi alla Giunta. Non è con la sua rinuncia alle deleghe che risolviamo il problema del Casinò, ma credo che il percorso di condivisione delle responsabilità sia importante. Coinvolgere tutti, anche la minoranza, nel desiderio di modificare una crisi per trasformarla in una risorsa per la Valle d'Aosta è un passo significativo perché dimostra la volontà di cambiamento nei metodi di lavorare. Ci avviciniamo ad una verifica politica e strutturale che dovrà essere affrontata con questo metodo di confronto e di conoscenza che tutti noi auspichiamo.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è intervenuto specificando: «Stiamo operando per trovare il modo di dare soluzione alla questione del Casinò, ma i percorsi non sono semplici. Vogliamo scrivere un futuro, ragionando su cosa fare per il Casinò. Dobbiamo guardare i margini di operatività con obiettività, in una logica di tutela dell'interesse generale, consci che la realtà è cambiata.»

I lavori dell'Assemblea sono terminati. Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio 2017, alle ore 9.00.

SC-MM

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