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Riunione del Consiglio regionale dell'8 e 9 novembre 2016

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Comunicato n° 546 del 2 novembre 2016
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 8 e mercoledì 9 novembre 2016, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 33 oggetti, tra cui 5 interrogazioni, 13 interpellanze, 2 disegni di legge, 1 proposta di legge e 7 risoluzioni.

In merito all'attività legislativa, in discussione ci saranno il disegno di legge sull'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2016, modificazioni di disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2016/2018 e la proposta di legge in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione. Per entrambi i provvedimenti la seconda Commissione "Affari generali" ha espresso parere favorevole a maggioranza. Un ulteriore disegno di legge è stato iscritto per decorrenza termini e riguarda le disposizioni in materia di agibilità che modificano la legge n. 11/1998 in materia di normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta.

Un'interrogazione è stata depositata congiuntamente da ALPE e dal Gruppo Misto e riguarda le verifiche periodiche effettuate dall'Azienda USL in merito ai progetti riabilitativi attuati dalla Casa per la salute della mente di Brusson.

Le restanti quattro interrogazioni sono state iscritte dal gruppo ALPE a proposito di: introduzione dei nuovi criteri per la fruizione del servizio trasporti per disabili; proposte di destinazione della struttura dell'ex-hôtel Lanterna di Saint-Pierre; sollecito all'ANAS per una rapida ripresa dei lavori della variante sulla Strada statale 27 tra Etroubles e Saint-Oyen; predisposizione del bando per l'accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per l'anno 2017. Il gruppo ALPE ha anche depositato un'interrogazione a risposta scritta sulle indicazioni fornite alle società Casino de la Vallée e CVA in merito alle attività di sponsorizzazione.

Riguardo alle interpellanze, tre sono state presentate congiuntamente dal Gruppo Misto e da ALPE in merito al processo di stabilizzazione del personale precario operante nell'Azienda USL, l'introduzione di correttivi al bando per le misure di sostegno agli investimenti in aziende agricole e l'individuazione di soluzioni per la fruibilità dell'area ex Tecdis di Châtillon.

Il gruppo ALPE illustrerà altre otto interpellanze: accreditamento e utilizzo del Registro tumori della Valle d'Aosta; rimodulazione del ticket per gli accessi al Pronto soccorso classificati come "codice bianco"; assegnazione del finanziamento per i libri scolastici in lingua francese per l'anno scolastico 2017-2018; intendimenti per la futura gestione del Teatro Splendor di Aosta; actions mises en œuvre pour la valorisation du francoprovençal; iniziative intraprese per l'introduzione presso l'Amministrazione regionale di soluzioni Open source; intendimenti per la riorganizzazione del settore turistico; verifica del divieto di immissione in commercio e impiego dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate.

Il gruppo M5S ha posto due interpellanze: la prima sull'adesione dei Comuni valdostani al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), la seconda sulla predisposizione di un progetto di legge in materia di tutela delle acque.

Inoltre, il Consiglio sarà chiamato a trattare sette risoluzioni, la cui discussione è stata rinviata dalla scorsa riunione del 27 ottobre: tre sono state presentate congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto e riguardano il pagamento dell'ex-verde agricolo 2015 e l'accesso alla riserva nazionale zone montane (DAR), la situazione gestionale dell'Istituto Musicale, il riconoscimento dei lavoratori impianti a fune tra le categorie con mansioni usuranti.

Due sono state depositate dai Capigruppo dell'UVP, UV, PD-SVdA, SA e dall'Assessore all'agricoltura a proposito del pagamento delle misure a superficie previste dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per le annualità 2015 e 2016 e del mancato inserimento nella riserva nazionale zone montane (DAR) domanda unica 2015.

Le restanti due risoluzioni sono state proposte congiuntamente da ALPE e Movimento 5 Stelle a proposito della situazione delle pulizie degli uffici regionali e dell'organizzazione di un unico Trail.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 552 del 7 novembre 2016
Iscritta un'interrogazione a risposta immediata all’ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 8, e dopodomani, mercoledì 9 novembre 2016, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da un punto.

È stata infatti iscritta un'interrogazione a risposta immediata del gruppo ALPE sul licenziamento del Direttore amministrativo della SITRASB, la società italiana del Traforo del Gran San Bernardo.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 554 dell'8 novembre 2016
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

In apertura dell'adunanza consiliare convocata oggi, martedì 8, e domani, mercoledì 9 novembre 2016, l'Assemblea valdostana ha osservato un minuto di silenzio in ricordo dell'ex Consigliere regionale Antonino Chiofalo e del Segretario generale della CISL Valle d'Aosta Riccardo Monzeglio, deceduti nei giorni scorsi.

Le Président du Conseil de la Vallée a communiqué que le Président de la section valdôtaine de l'Assemblée parlementaire de la francophonie, Marco Viérin, a participé au Séminaire de l’APF sur le thème de la diversité des expressions culturelles à l’ère du numérique et à la réunion de la Sous-commission de l’éducation de l’APF, qui a eu lieu à Québec les 1er et 2 novembre derniers.

Le Conseiller Marco Viérin a donc illustré le travail réalisé à Québec en informant que les membres de la Sous-commission ont étudié la question de l'éducation à la citoyenneté, estimant que cette formation constituait un vecteur important de lutte contre la radicalisation. A ce sujet, les parlementaires ont tenu une table-ronde et ont auditionné des experts de cette question provenant du milieu universitaire et de la société civile. Au cours des travaux, le Président de la section valdôtaine a présenté la résolution adoptée au mois de janvier dernier par le Comité mixte entre les Parlements de la Vallée d'Aoste, du Jura et de la Fédération Wallonie Bruxelles, et approuvée par le Conseil de la Vallée le 25 février dernier, concernant les thèmes de la formation des enseignants et de l'éducation à la citoyenneté, dont les contenus ont été appréciés par les parlementaires. Marco Viérin a aussi dit qu'une délégation du Parlement francophone des jeunes (PFJ) a été entendue sur la question de se former en langue française et les jeunes ont donné des exemples concrets afin de favoriser les études en français. Il a aussi rappelé que la réunion de la sous-Commission a été précédée, le 1er novembre, par un séminaire sur le thème de la diversité culturelle dont le but était celui de dresser un bilan de la mise en œuvre de la Convention de l’UNESCO pour la protection et la promotion de la diversité des expressions culturelles, depuis son adoption en 2005, et de sensibiliser les parlementaires aux nouveaux enjeux que sont, notamment, le numérique et la multiplication des accords de libre-échange.

SC

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Comunicato n° 555 dell'8 novembre 2016
Interrogazione a risposta immediata sul licenziamento del Direttore amministrativo della SITRASB

Il gruppo ALPE, ponendo un'interrogazione a risposta immediata nella seduta del Consiglio regionale dell'8 novembre 2016, ha voluto approfondire la questione del licenziamento del Direttore amministrativo della Società italiana di gestione del Traforo del Gran San Bernardo.

Il Consigliere Alberto Bertin, ricordato che il giudice del lavoro ha stabilito che non sussiste la giusta causa addotta dalla SITRASB per il licenziamento in questione, condannando la società al pagamento dell'indennità sostitutiva del preavviso e agli altri oneri connessi, ha voluto conoscere l'ammontare e a chi spetterà liquidare la somma dovuta; ha infine chiesto quale soggetto abbia assunto la decisione del licenziamento.

Il Presidente della Regione ha riferito che, in attesa del deposito delle motivazioni, ciò che al momento si conosce è il dispositivo della sentenza, in cui il Giudice del lavoro stabilisce che il licenziamento intimato è privo di giusta causa, ma è assistito da giustificatezza; condanna la SITRASB a corrispondere all’ex Direttore amministrativo la somma di circa 118 mila 300 euro a titolo di indennità di mancato preavviso e di circa 8 mila 800 euro a titolo di incidenza sul TFR. Il dispositivo, ha proseguito Rollandin, rigetta nel resto le richieste dell’ex Direttore Amministrativo e pone a carico di SITRASB le spese di giudizio, liquidate in circa 12 mila 800 euro più 15% per spese generali, IVA e cassa.

Il Presidente Rollandin ha infine comunicato che il licenziamento era stato intimato dal Presidente della Società, su delega del Consiglio di Amministrazione.

Il Consigliere Alberto Bertin nella replica ha osservato che la vicenda resta poco chiara, lo stesso Consiglio di amministrazione della SITRASB si era diviso su questo licenziamento. Per Bertin, è un danno patrimoniale consistente, derivante da una decisione quantomeno improvvida e giudicata sbagliata dal tribunale. Non vorrei che alla fine, ha commentato Bertin, questi errori li pagassero i cittadini.

MM

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Comunicato n° 556 dell'8 novembre 2016
Interrogazione sul bando per l'accoglienza dei migranti

La predisposizione del bando per l'accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per il 2017 è stato il tema di un'interrogazione presentata dal gruppo ALPE nella seduta consiliare dell'8 novembre 2016.

I Consiglieri hanno chiesto se siano confermate le stime dei numeri dell'accoglienza indicati sul sito ufficiale dell'Amministrazione regionale; se vi sia stato un coinvolgimento del CPEL nella stesura del bando; quali clausole garantiscano la salvaguardia per il territorio dal punto di vista della distribuzione.

Le Président de la Région a répondu que sur la base de l’accord du 10 juillet 2014, le quota de migrants attribué à la Vallée d’Aoste s’élève à 602 unités: c’est pourquoi l’avis de marché publié en octobre dernier concerne l’identification de structures pouvant accueillir ce quota de migrants, quota qui pourrait augmenter si des besoins supplémentaires venaient à se créer. A ce jour, les places disponibles sont 313, toutes occupées après l’arrivée, dimanche dernière, de six familles d’origine irakienne.

Le Président Rollandin a précisé que le Conseil permanent des collectivités locales n’a pas participé formellement à l’élaboration de l’avis susmentionné, car il s’agit là d’un marché qui s’adresse aux professionnels des services d’accueil et d’assistance aux personnes, lesquels durant cette phase ne peuvent être limités par des clauses ou des obligations territoriales relatives à la localisation des structures. Par ailleurs, il a signalé que, pour pouvoir signer la convention, les adjudicataires du marché devront prouver que le Syndic de la Commune où se situe la structure qu’ils ont indiquée comme étant susceptible d’accueillir des migrants a été préalablement informé par leurs soins de cette destination éventuelle du bâtiment, ainsi que des détails du projet d’accueil qu’ils entendent mettre sur pied. La Présidence de la Région a mis en place, dès 2014, un organisme de liaison, la "Cellule de coordination régionale pour le dépassement des problèmes liés au séjour temporaire de citoyens étrangers en Vallée d’Aoste", à laquelle participent aussi le CPEL et, si nécessaire, les représentants des Communes concernées. En outre, a-t-il ajouté le Président Rollandin, si la responsabilité de la recherche des structures d’accueil revient aux organismes qui participent au marché, les Syndics sont consultés dès que des solutions potentielles sont trouvées. Pour le Président, ce système d’accueil extraordinaire mis en place, vue l’absence d’infrastructures publiques susceptibles d’accueillir les migrants et tout en considérant les préoccupations des Communes et de leurs habitants, a très bien fonctionné, grâce à la collaboration de la communauté valdôtaine et de toutes les institutions.

Il Consigliere Fabrizio Roscio si è detto insoddisfatto della risposta perché l'obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare un'accoglienza con il minor impatto possibile sul territorio valdostano, che è attuabile solo mediante la condivisione con gli enti locali: il gruppo ALPE ha ricevuto alcune segnalazioni di Sindaci che si dicono molto preoccupati per il bando, in quanto l'appalto non viene suddiviso in lotti geografici e non tiene in conto le popolazioni e le amministrazioni locali. Per il Consigliere, il Sindaco che dovrà accogliere sul suo territorio un certo numero di immigrati non dovrebbe essere solo informato, ma coinvolto: i nostri enti locali, ha sostenuto Roscio, invece vengono completamente bypassati. Inoltre, per il Consigliere si dovrebbe inserire nel bando maggiore qualità tecnica al fine di fornire un servizio di eccellenza. Ha quindi concluso che non risulta chiaro come si voglia gestire l'accoglienza degli immigrati al fine di limitare le tensioni con la popolazione locale e valorizzare la piena integrazione dei nuovi arrivati.

SC

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Comunicato n° 557 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sul Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'8 novembre 2016, il Movimento 5 Stelle ha chiesto notizie in merito al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha spiegato che il modello dell'accoglienza è suddiviso in varie fasi: una di soccorso (Centri di primo soccorso e assistenza nelle regioni di sbarco o limitrofe), una di prima accoglienza e qualificazione (Centri-Hub Regionali e/o Interregionali) e poi una di seconda accoglienza e integrazione, individuata proprio nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).

Considerato l'incremento dell'accoglienza per la Valle d'Aosta e ribadito che lo SPRAR è perno del sistema di accoglienza di secondo livello sia per gli adulti che per tutti i minori stranieri non accompagnati, il Consigliere Cognetta ha voluto sapere il numero dei Comuni valdostani che hanno presentato domanda sul bando SPRAR al 31 ottobre scorso e se sia intenzione dell'Amministrazione regionale sollecitare i Sindaci, anche attraverso il Consiglio permanente degli Enti locali, per partecipare ai prossimi bandi.

Le Président de la Région a précisé que le nouveau système de répartition des migrants sur le territoire italien envisagé par le Ministère de l’intérieur et l’Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI) n’est pas encore opérationnel, notamment parce que la Conférence des Régions et des Provinces autonomes a demandé la création d’une table de travail conjointe avec ledit Ministère et l’ANCI pour approfondir la question. Pour ce qui est du système SPRAR, à ce jour, les Communes valdôtaines n’ont pas présenté de demandes quant aux avis relatifs audit Système de protection des demandeurs d’asile et des réfugiés. Il s’agit d’une décision qui revient uniquement aux Communes et, par conséquent, la Région n’a pas à les solliciter en ce sens.

Par contre, a-t-il ajouté le Président Rollandin, dans le cadre de ses fonctions préfectorales, la Présidence de la Région a toujours participé activement à la divulgation des informations inhérentes au système SPRAR. Ainsi, en février 2016, on a informé le Conseil permanent des Collectivités locales et tous les Syndics des Communes valdôtaines de l’existence de l’avis relatif à la présentation des projets SPRAR. Et, en septembre dernier, on a également informé lesdits Syndics et le CPEL des modifications afférentes aux modalités d’accès des collectivités locales au financement des structures d’accueil SPRAR, notamment en matière de procédures administratives d’adhésion au réseau SPRAR.

Le Président de la Région a conclu sa réponse en soulignant que la confrontation avec les Communes reste ouverte, afin d'améliorer les modalités d'accueil en Vallée d'Aoste.

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato che i bandi di appalto restano aperti e possono esservi inseriti degli elementi ripresi dallo SPRAR. Per Cognetta occorre poi mettere in atto il principio secondo cui il fissare una quota massima per numero di abitanti, si ottiene una distribuzione territoriale meno problematica. Il Consigliere Cognetta ha infine rinnovato l'invito a intraprendere questa strada, cercando di spartire in maniera più efficace l'accoglienza.

MM

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Comunicato n° 558 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sulla stabilizzazione del personale precario dell'Azienda USL

I gruppi Misto e ALPE, con un'interpellanza posta nel corso della seduta consiliare dell'8 novembre 2016, hanno affrontato la questione della stabilizzazione del personale precario operante nell'Azienda USL.

In particolare, il Consigliere Elso Gerandin (GM), considerato l'avvio di un importante percorso di stabilizzazione per il personale precario che sarà ultimato a breve, ha osservato che bisogna definire un inquadramento per il profilo professionale dell'Operatore socio sanitario. Per Gerandin, mai come ora vi è la possibilità di farlo attraverso un accordo tra Regione e Sindacati: nel citare uno dei punti della piattaforma richiesti dalle Organizzazioni sindacali, ovvero che nel rinnovo contrattuale si preveda appunto un nuovo inquadramento, ha voluto sapere se vi sia l'intenzione di recepire tale suggerimento. Inoltre, visto che vi sono sia l'interesse sia le richieste in merito alla possibilità di attuare mobilità volontaria mediante cessione del contratto individuale di lavoro tra personale di comparto e Azienda USL, ha chiesto di esplicitare le tempistiche di predisposizione della "tabella di corrispondenza concordata tra gli enti interessati", necessaria per accedere alla mobilità verso l'USL.

L'Assessore alla sanità e politiche sociali nella risposta ha premesso che la programmazione delle assunzioni deliberate vanno nell'ottica di dare delle certezze al mondo sanitario e alle persone che hanno vissuto per anni il precariato: la modalità di copertura dei posti vacanti nella sanità è stata quella dei concorsi pubblici con riserva di posto per il personale precario; inoltre, la stabilizzazione con concorsi riservati anche per il personale amministrativo è stato inserita in Finanziaria e concordata con lo Stato completando così la parte di volontà di stabilizzazione del personale precario della sanità valdostana.

L'Assessore Laurent Viérin ha poi riferito che il 23 settembre 2016, la Giunta ha adottato una delibera che contiene il protocollo d'intesa concernente le modalità operative per l’attuazione della mobilità del personale in transito tra la Regione e l'USL valdostana e la relativa tabella di corrispondenza: l'USL ha approvato la delibera il 7 novembre, il che permetterà, dopo la sottoscrizione del protocollo, di dare applicazione alla mobilità volontaria. Per l'Assessore Viérin è positivo che si concluda questo iter nei tempi previsti.

L'Assessore alla sanità ha quindi sostenuto che non si intravedono problemi in merito ad un'attribuzione del profilo professionale ADEST (assistenti domiciliari e dei servizi tutelari) ai dipendenti qualificati OSS (operatori socio-sanitari OSS), anche se questo è attuabile direttamente dai singoli enti titolari del rapporto di lavoro. Per quanto riguarda, invece, la richiesta di un nuovo inquadramento, l'Assessore ha osservato che il discorso è più complesso ed è oggetto di discussione e di contrattazione sindacale e va inserito in una logica più ampia di revisione del welfare e delle professionalità del mondo sanitario.  

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, nella replica, ha osservato che per quanto riguarda le tabelle di corrispondenza, finalmente si arriva ad una conclusione positiva. Per il resto, ha aggiunto, è un'anomalia che il profilo professionale dell'Operatore socio sanitario non sia menzionato in nessuna parte del contratto: questo personale deve, invece, essere inquadrato e quindi riconosciuto, anche perché per anni ha seguito una formazione specifica. Ha quindi invitato l'Assessore ad impegnarsi al fine di arrivare ad un riconoscimento di questo profilo perché al momento oltre 400 persone non risultano essere riconosciute come figura OSS all'interno del contratto di comparto.

SC

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Comunicato n° 559 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sullo sfruttamento delle acque

Il tema dello sfruttamento delle acque è tornato in discussione nell'Aula consiliare con un'interpellanza discussa dal Movimento 5 Stelle nella seduta dell'8 novembre 2016.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha riferito che da luglio 2013 a oggi sono state richieste 74 nuove concessioni ad uso idroelettrico e che gli impianti di sfruttamento delle acque ad uso idroelettrico sono superiori a 300, evidenziando come siano in corso 63 contenziosi per il mancato rispetto del deflusso minimo vitale e per il superamento delle portate medie annue. Ha quindi chiesto se sia intenzione predisporre una legge regionale che, regolamentando la materia, tuteli le nostre acque.

L'Assessore alle opere pubbliche ha risposto che nel 2016 si sta lavorando all'aggiornamento del Piano tutela delle acque: un percorso che ha permesso di acquisire suggerimenti e indicazioni utili, che trovano una collocazione più adeguata in una norma piuttosto che in un piano acque. L’intenzione del Governo regionale è quindi quella di proporre un disegno di legge che regolamenti in modo organico la gestione e la tutela delle risorse idriche. Per l'Assessore, non è però corretto attribuire alla mancanza di una norma regionale l’origine dei contenziosi sulle sanzioni tempestivamente comminate a coloro che non hanno rispettato quanto stabilito dai disciplinari di concessione di derivazione, ma, piuttosto, nell’aver limitato azioni comunque molto redditizie.

Una normativa che disciplini con maggiore chiarezza e dettaglio anche le sanzioni, ha ribadito l'Assessore Baccega, non potrà che contribuire a rendere maggiormente trasparente l’intero settore. La recente norma di attuazione in materia di demanio idrico, una volta approvata dal Consiglio dei Ministri, consentirà di regolamentare in modo completo e autonomo la materia, pur nei limiti imposti dalle direttive europee.

Da tempo gli uffici dell’Assessorato stanno lavorando sul testo della norma, compresi gli aspetti sanzionatori.: l'Assessore Baccega ha quindi annunciato che a breve sarà pronto un testo che riguarderà i limiti di derivazione e le sanzioni da sottoporre al Consiglio regionale.

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha auspicato che la norma venga approvata nel corso di questa Legislatura e pertanto ha sollecitato la presentazione urgente del testo di legge, con una successiva discussione approfondita in Commissione. È anche importante, secondo il Consigliere, inserire nella norma il ritiro della concessione nel caso del ripetersi di violazioni reiterate. Siamo estremamente fuori tempo massimo, ha osservato Cognetta, sollecitando anche la definizione dei contenziosi in atto.

MM

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Comunicato n° 560 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sui correttivi al sostegno agli investimenti in aziende agricole

I gruppi ALPE e Misto, con un'interpellanza posta nella seduta consiliare dell'8 novembre 2016, sono tornati sul Piano di sviluppo rurale 2014/2020, in particolare le misure di sostegno agli investimenti.

Ribadito un diffuso malumore, percepibile nell’ambiente degli agricoltori, anche dovuto alla complessità delle procedure, i Consiglieri hanno chiesto al Governo regionale di fare il punto della situazione sulla misura "Investimenti in aziende agricole" (numero domande presentate e ammesse, tipologie di azienda e di investimento prevalenti, tipologie penalizzate, ammontare del fabbisogno finanziario) e se si intendono porre in atto dei correttivi prima della riapertura dei termini del prossimo bando per rendere più agevole l’accesso al sostegno. In particolare, il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha sottolineato che i criteri di ammissibilità e di selezione si sono rivelati penalizzanti per accedere alla misura in questione: gli investimenti richiesti sono gravosi e la percentuale di aiuto fissata al 35% è bassa, tenendo conto che avrebbe potuto essere alzata al 40%. Per Chatrian sono soglie minime troppo alte, ma la politica di questa maggioranza è stata sorda e non è venuta incontro agli agricoltori.

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali ha riferito che sono state presentate 81 domande, tutte risultate ricevibili; l'ammissibilità al sostegno sarà determinata nel proseguo dell'istruttoria. In merito alle tipologie di aziende, 60 sono operanti nel settore zootecnico, 11 nel vinicolo, 6 nell'orticolo e 4 in quello frutticolo. A seguito di una prima analisi delle domande, l'Assessore le ha così ripartite, tenendo conto dell'intervento prevalente: 48 domande per acquisto di attrezzature, 24 per investimenti su fabbricati rurali, 6 per l'impianto di colture poliennali, 2 per la sistemazione agraria di terreni, 1 per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Le condizioni di ammissibilità, ha precisato l'Assessore Testolin, non penalizzano nessuna azienda, ma definiscono parametri di priorità, che coincidono con le caratteristiche dei settori che risultano più deboli e vanno maggiormente sostenuti. In attesa del completamento delle istruttorie, l'Assessore ha comunicato che al momento l'ammontare totale delle richieste di contributo è pari a circa 4 milioni 730 mila euro; le disponibilità previste dal bando sono quindi in grado di soddisfare tutte le richieste.

In merito ai correttivi, l'Assessore Testolin ha spiegato che sono al momento oggetto di confronto con la Commissione europea e che si riferiscono a rendere ammissibili gli interventi nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli abbassando dal 60% al 50% la percentuale di provenienza della materia prima dall'azienda del beneficiario; a prevedere l'ammissibilità per gli impianti destinati alla produzione di energia da impianti di biogas o altre biomasse; a prevedere l'ammissibilità dell'acquisto di fabbricati rurali con condizioni più favorevoli rispetto alle attuali.

L'Assessore Testolin ha anche precisato che la scelta iniziale di continuare a garantire un peso importante alle misure a superficie ha di fatto limitato le risorse per quelle a investimento; pertanto, in modo da poter comunque agevolare un numero maggiore di agricoltori, si è reso necessario contenere le percentuali di aiuto. È un aspetto modificabile, ha detto, ma è da valutare in corso d'opera, in modo da poter correttamente individuare le risorse da implementare.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, nella replica, ha sostenuto la necessità di creare le condizioni per modificare in meglio le misure, premiando maggiormente le aziende virtuose all'interno dei paletti imposti dalla Commissione europea. Non si è riusciti a stimolare gli imprenditori, ha evidenziato Chatrian; le cose non hanno funzionato, questo bando è stato un flop, ma bisogna studiare nuove soluzioni. Il Capogruppo Chatrian ha anche rappresentato la totale rassegnazione dell'Assessore; tutto questo dimostra sempre di più l'abbandono del settore da parte di questa maggioranza.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha aggiunto che sono mancate la competitività e la voglia di partecipare. Errare è umano ma perseverare è diabolico: 81 domande ammesse sono un flop clamoroso, non è di certo ciò che si aspettava il mondo agricolo. Per Gerandin, sono state copiate pedestremente le regole da Agea, che vanno assolutamente riviste. È il momento di cambiare rotta.

MM

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Comunicato n° 561 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sulla fruibilità dell'area ex Tecdis di Châtillon

La fruibilità dell'area ex Tecdis in Comune di Châtillon è stato l'argomento di un'interpellanza depositata congiuntamente da ALPE e dal Gruppo Misto nella seduta consiliare dell'8 novembre 2016.

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, nell'illustrazione, ha richiamato l'importanza del sito e ha voluto sapere quali siano le soluzioni che si prospettano ad oggi in ordine alla fruibilità dell'Area ex Tecdis e le valutazioni dell'Amministrazione regionale in merito.

L'Assessore alle attività produttive ha evidenziato che si è cercato, come per altre aree di grande criticità, di attirare l'attenzione che non fosse solo mediatica, ma dei soggetti imprenditoriali. Ci è stato chiesto, ha detto Donzel, di poter visitare il sito e il 26 maggio 2016 abbiamo ricevuto da parte di un imprenditore una richiesta di un interessamento, cui è seguita un'ulteriore visita ispettiva. Ad oggi, ha comunicato l'Assessore, l'imprenditore ha chiesto all'Amministrazione regionale il tempo necessario per elaborare un business plan che vada nell'ottica di riutilizzare una parte significativa della struttura. La proposta, ha osservato Donzel, è quella di sviluppare una possibilità di ricreare un sito produttivo che sviluppi le innovazioni dell'impresa 4.0 e della fabbrica intelligente. Entro fine anno, ha ipotizzato l'Assessore, dovrebbe essere pronto il business plan che sarà da valutare con tutta la delicatezza necessaria; occorre capire, ha precisato Donzel, se ci vorrà un intervento diretto da parte VdA Structure o ci si potrà limitare ad un intervento finanziario con Finaosta tramite l'accensione di un mutuo. L'Assessore Donzel ha sottolineato che ci si trova di fronte a una concreta possibilità di rilancio del sito.

Il Capogruppo di ALPE Chatrian, tenuto conto delle difficoltà della comunità di Chatillon e dei paesi limitrofi, ha auspicato che si creino davvero le condizioni per nuove possibilità e nuovi posti di lavoro. Il Capogruppo ha assicurato di continuare a seguire con interesse il prosieguo della questione.

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha ricordato che già in passato si sono illuse le persone. Ora c'è una speranza, e per Gerandin è quella di tutti i cittadini, perché è un peccato che un patrimonio di valore non sia sfruttato e servono risultati concreti. In questo momento di crisi è importante dare nuove prospettive, facendo sinergia.

MM

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Comunicato n° 562 dell'8 novembre 2016
Interpellanza sulla riorganizzazione del settore turistico

La riorganizzazione del settore turistico è stato il tema di un'interpellanza presentata dal gruppo ALPE nella seduta consiliare dell'8 novembre 2016.

Richiamate le precedenti iniziative sull'argomento, in particolare l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 2 dicembre 2015, la Consigliera Patrizia Morelli ha espresso rammarico perché, nonostante l'ampio lasso di tempo trascorso, nessun atto è stato prodotto, ad eccezione della deliberazione della Giunta regionale con cui è stata approvata la realizzazione del marchio "ombrello" della Regione.

Ribadendo che la Valle d'Aosta necessita di un modello di organizzazione del settore turistico più efficace, la Consigliera ha quindi chiesto le ragioni per cui non si sia ancora dato corso a un'iniziativa condivisa unanimemente da tutti i gruppi politici; se la volontà della maggioranza sia confermata o se, nel frattempo, siano maturate nuove valutazioni tali da compromettere la riorganizzazione del sistema.

L'Assessore al turismo ha ribadito che l'impegno assunto aveva una tempistica di sei mesi, ma ha rimarcato che l'attività è tutt'altro che abbandonata, ma è sicuramente più complessa e difficile rispetto a quanto è stato previsto. In effetti, ha spiegato Marguerettaz, la complessità di riorganizzare dal punto di vista amministrativo e gestionale le attività svolte nel settore turistico è palese. Se da un lato i lavori si protraggono, dall'altra l'Assessore ha voluto precisare che la gran parte delle iniziative è frutto di una condivisione fra Assessorati: non sono casuali le presentazioni che investono più dipartimenti e strutture regionali. E questo, secondo Marguerettaz, sta ad indicare che quell'impegno è attuale. L'Assessore ha poi annunciato che si cerca di elaborare una bozza prima della fine dell'anno, ma il calendario è fitto; in caso contrario, per i primi mesi del 2017 ci sarà un testo da presentare in Commissione, in modo da condividerlo prima di procedere con atti deliberativi.

La Consigliera Morelli si è detta delusa dalla risposta e ha evidenziato che si tratta di un fatto grave: un'intera Legislatura senza riuscire ad approdare almeno ad una bozza, per di più su di un tema condiviso da tutti i gruppi. Il coordinamento tra gli Assessorati è il minimo, serve ben altro per veicolare un'immagine efficace della Valle d'Aosta. Dal punto di vista della promozione, la Consigliera ha confermato che è necessario che ci sia un soggetto terzo che abbia una visione più ampia. Per la Consigliera Morelli, resta forte il sospetto che non ci sia in realtà la volontà di andare a sottrarre visibilità ai singoli Assessorati, visto che ci si sta avvicinando alle elezioni. Eppure, ha concluso, si sta parlando di un progetto davvero importante per la Valle d'Aosta; tanto per cambiare, arriviamo ultimi.

MM

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Comunicato n° 563 dell'8 novembre 2016
Approvate due risoluzioni sul pagamento delle misure a superficie e sull'accesso alla Riserva nazionale zone montane

Nella seduta dell'8 novembre 2016, il Consiglio Valle ha discusso tre risoluzioni, di cui due presentate dai Capigruppo dell'UVP, UV, PD-SVdA, SA e dall'Assessore all'agricoltura e una dai gruppi di opposizione ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto, sul tema del pagamento delle misure a superficie (ex verde agricolo) relative al 2015 e dell'accesso alla Riserva nazionale zone montane (DAR) sull'attribuzione dei titoli della Politica agricola comune (PAC) Domanda unica 2015.

Le due risoluzioni della maggioranza sono state approvate con 27 voti favorevoli (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 astensioni (ALPE, M5S, GM): la prima chiede al Governo regionale di farsi interprete, nei confronti del Ministro delle politiche agricole, della preoccupazione e del disappunto del Consiglio Valle in merito al grave ritardo nei pagamenti del Piano di sviluppo rurale Valle d'Aosta e affinché intervenga con forza presso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura-AGEA al fine di risolvere le problematiche tecniche e la corresponsione di tutte le misure a superficie 2015 per PSR VDA 2014-2020 entro il prossimo 30 novembre; la seconda impegna il Governo regionale a richiedere un incontro urgente al Ministro delle politiche agricole al fine di illustrare la questione e condividere le azioni da intraprendere con assoluta tempestività per riuscire a garantire a tutti gli agricoltori valdostani l'accesso per l'anno 2015 alla Riserva nazionale DAR.

È stata invece respinta con 25 astensioni (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 voti favorevoli (ALPE, M5S e GM) la risoluzione presentata dalle forze di opposizione. Il provvedimento intendeva impegnare il Governo regionale per garantire i pagamenti dell'annualità 2015 entro il 31 dicembre 2016; in merito alle misure derivanti dalla PAC, l'impegno era di consentire l'accesso alla DAR a tutte le aziende valdostane aventi diritto e provvedere a riequilibrare gli incentivi del 2015, compensandoli per gli anni a venire.

Illustrando le risoluzioni della maggioranza, l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali ha specificato che la posizione della Valle d'Aosta rispetto a queste problematiche avrebbe potuto essere espressa da tutto il Consiglio Valle con maggiore incisività e rafforzata presso le sedi opportune, sia tecniche sia politiche, per accelerare questioni purtroppo ferme da un punto di vista tecnico. L'obiettivo delle risoluzioni è quello di presentarsi ai vari interlocutori con tutte le carte in regola per sollecitare spettanze che ci sono dovute. Se questo non avvenisse, l'intenzione del Governo regionale è di trovare una soluzione alternativa in tempi brevi.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha ribattuto che non è possibile votare risoluzioni che non corrispondono ad impegni concreti; peraltro, le azioni messe in campo sinora dall'Amministrazione regionale si sono rivelate dei fallimenti e l'Assessore ha sempre comunicato scadenze immancabilmente disattese. Con le buone intenzioni non si va da nessuna parte, ha osservato Chatrian, e oggi non si aggiunge nulla alle già forti criticità, non si pongono punti fermi.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha evidenziato che la Valle d'Aosta non è fatta di figli e figliastri, tutti hanno pari dignità, non ci devono essere caste né gruppi privilegiati; per questo, ha chiesto all'Assessore Testolin di garantire equità a tutti gli agricoltori.

Il Presidente della Regione ha evidenziato due aspetti: il primo è che il testo delle due risoluzioni è stato elaborato quindici giorni fa e discusso solo ora; il secondo riguarda il pagamento delle misure che avrebbero dovuto avere una tempistica calendarizzata. In merito, il Presidente Rollandin ha detto che l'Amministrazione regionale non è stata in grado di vendere ciò che si è cercato di rappresentare, perché non si è capito il lavoro svolto in favore degli agricoltori. Non è vero, ha detto, che si trovano le risorse finanziarie per il Casinò e non per gli agricoltori. Non sono ragionamenti e affermazioni corrette: le somme per la Casa da gioco vengono soltanto restituite alla società Casinò spa, che le ha anticipate nella fase dei lavori di riammodernamento: si parla infatti di ristoro delle somme. La questione non è per nulla facile in agricoltura e, ha ribadito Rollandin, ne siamo consapevoli, ma non significa che la Regione non sia sensibile al tema e non stia operando per aiutare il settore.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha annunciato il proprio voto di astensione e ha affermato che la maggioranza compie operazioni al buio, poco trasparenti, come nel caso del Casinò. Le risoluzioni della maggioranza si limitano ad impegnare l'Assessore a fare il proprio lavoro.

Illustrando invece la risoluzione dell'opposizione, il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, ricordando la costante attenzione del gruppo alle gravi difficoltà del settore, ha sottolineato l'urgenza di reperire risorse per il comparto, che permettano di sopperire ai ritardi nell'erogazione delle misure dovute agli agricoltori. Per il Capogruppo di ALPE il compito della politica è mettere in campo tutte le azioni possibili per sostenere l'agricoltura valdostana. D'altronde, la maggioranza ha trovato in un baleno più di 48 milioni di euro da assegnare al Casinò di Saint-Vincent.

L'Assessore all'agricoltura nella replica ha spiegato che la risoluzione dei gruppi di opposizione riprende le intenzioni dell'Amministrazione regionale; in effetti, su queste tematiche ci sono sempre stati l'impegno e l'attenzione dovuti da parte di tutti gli interlocutori. Purtroppo, ha sottolineato Testolin, in questa partita non si può giocare in maniera autonoma. Un'azione collegiale può e deve spronare gli interlocutori romani a darci risposte concrete, che non siano sempre di rimando rispetto a dichiarazioni fornite in riunioni politiche o tavoli tecnici, ma siano risposte che si traducano in fatti, in erogazioni agli agricoltori. Le questioni della PAC e dell'ex verde agricolo, ha detto l'Assessore Testolin, differenziano nei referenti; il primo è istituzionale, al quale ci vogliamo indirizzare per verificare le possibilità per portare avanti il riconoscimento a tutti gli agricoltori aventi diritto l'accesso ai benefici alla DAR. È una problematica per cui l'Amministrazione regionale si è presa carico di portare avanti un'istanza che andasse nella direzione auspicata, vale a dire di proporre una revisione delle possibilità di riassegnare i fondi agli aventi diritto del 2015. Il fine è di interloquire a livello politico. I tempi sono sempre più stretti, e per questo ci si è già attivati.

Riguardo invece alla dinamica dell'ex verde agricolo, l'Assessore Testolin ha riferito che occorre trovare una soluzione tecnica. Vogliamo farci rispettare, ha concluso, e lavorare insieme per mettere a disposizione del settore agricolo regionale tutte le forze per trovare una soluzione e riuscire a raggiungere il risultato dei pagamenti dovuti.

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha evidenziato che per la PAC l'Amministrazione regionale deve fungere da intermediario per trovare una soluzione in favore degli agricoltori valdostani. In merito al verde agricolo, per Nogara ci sono state mancanze anche da parte dell'Amministrazione regionale, ma si può ancora lavorare, affinché AGEA accetti di acquisire i dati relativi all'anagrafe bovina direttamente dalla nostra regione. Ha poi auspicato che entro fine anno vengano effettuati i pagamenti e ha confermato l'impegno per poter eventualmente anticipare le somme dovute agli agricoltori in caso di ritardi nei pagamenti da parte di Agea. In effetti, ha aggiunto, l'astensione della maggioranza alla risoluzione è motivata da incertezze amministrative, ma non viene meno la volontà di risolvere i problemi.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha giudicato riduttive le proposte della maggioranza, ma ha concordato sulla volontà di dare compattezza all'azione comune. Ha comunque chiesto che gli impegni si traducano in fatti. Manca l'alternativa B, ha detto, ovvero che nel bilancio regionale ci sia la garanzia per l'anticipazione del pagamento di quanto dovuto entro la fine dell'anno.

Il Capogruppo di Pour Notre Vallée Claudio Restano ha concordato sulla necessità di reperire risorse economiche per un settore economicamente malato.

MM

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Comunicato n° 564 dell'8 novembre 2016
Approvato l'assestamento di bilancio 2016 della Regione

Nel pomeriggio di oggi, martedì 8 novembre 2016, il Consiglio regionale ha approvato con 27 voti a favore (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 contrari (ALPE, M5S, GM), l'assestamento del bilancio 2016 della Regione autonoma Valle d'Aosta e le modifiche di disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione 2016-2018.

Per il Presidente della seconda Commissione, relatore del disegno di legge, l'assestamento 2016 è particolare, innanzitutto perché interviene a valle di una variazione di bilancio che è stata approvata dal Consiglio regionale la scorsa estate; inoltre, agisce oltre la metà dell'esercizio, perché nel corso del 2016 è stato necessario rideterminare il risultato di amministrazione dell'esercizio 2015, utilizzando le nuove regole contabili.

Cambiando le regole contabili, ha aggiunto il Consigliere Leonardo La Torre, in particolare con l'introduzione del concetto della competenza finanziaria potenziata - che prevede che gli impegni contabili siano ripartiti negli anni sulla base di scadenza dell'obbligazione -, i saldi contabili del bilancio di chiusura al 31 dicembre 2015 non costituiscono più i saldi contabili per la riapertura al 1° gennaio 2016 e sono stati rideterminati con l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui.

Il risultato di amministrazione così determinato presenta un segno negativo per la dinamica di spostare in avanti i residui passivi e attivi. Per La Torre, il dato non risulta essere preoccupante, come confermato dagli uffici; pertanto, l'ammortamento del disavanzo, sull'annualità 2017, è stato assorbito senza bloccare la dinamica della spesa. Inoltre, il disavanzo è ammortizzato in 30 anni, con un effetto di 9.3 milioni per annualità.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha preso atto dell'operazione di trasparenza messa in atto dal Governo Renzi, che ha obbligato gli Enti locali a fare pulizia dei propri bilanci attraverso l'accertamento dei residui attivi e passivi, i quali sono stati per anni un salvadanaio cui attingere. Per Gerandin, l'approccio doveva essere diverso avendo maggiore attenzione preventiva, ma in questa fase c'è stata poca attenzione al passaggio dal patto di stabilità al pareggio di bilancio. Lasciano l'amaro in bocca i debiti fuori bilancio di 710 mila euro: alcuni sono frutto di sentenze, ma altri denotano mancanza di rispetto e di controllo e testimoniano che nella pubblica amministrazione si continua a fare quello che si vuole. Secondo Gerandin, le regole vanno rispettate anche per cifre minime e il Consiglio non può essere chiamato ogni tre mesi a riconoscere debiti fuori bilancio. Ha quindi sollecitato l'Assessore a utilizzare le risorse nel pieno rispetto delle regole.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha sostenuto che la Regione per i prossimi 30 anni dovrà pagare 278 milioni di euro: come ripianare questo disavanzo che costerà 9 milioni all'anno? Per il Consigliere, il dato politico finale è che la responsabilità è alta perché non sono state utilizzate tutte le risorse quando c'erano e oggi lo Stato ci obbliga ad approvare questo documento che è tutto tecnico, ma dal quale discendono responsabilità politiche enormi.

L'Assessore al bilancio e finanze ha ribadito che il riaccertamento dei residui attivi e passivi è un'operazione una tantum ed è stato un passaggio obbligato in vista dell'armonizzazione dei bilanci. Per l'Assessore Perron, il risultato di amministrazione che deriva dall'eliminazione dei residui migliora il risultato perché sono stati stralciati più residui passivi che attivi; inoltre, il disavanzo, che trova copertura in 30 anni e prevede quote costanti in 9 milioni di euro, non è dovuto al fatto che le spese sono maggiori delle entrate, anzi i crediti sono superiori ai debiti e quindi la fotografia della spesa non richiama una lettura negativa. Ha comunque precisato che l'Assessorato ha sollecitato tutti i servizi regionali ad un rigoroso controllo della spesa, al fine di avere una sana gestione e di non ripetere i disguidi che si sono verificati nel passato. Il sistema Valle d'Aosta, ha concluso Perron, nella sua complessità, anche nella dinamica della spesa, è stato efficace ed efficiente e ad oggi constatiamo di avere più crediti che debiti.

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri, nell'annunciare il voto favorevole del proprio gruppo, si è augurato che questo nuovo modo di affrontare il bilancio sia più limpido negli anni futuri, visto che con questa operazione, profondamente tecnica, è stato sistemato tutto il retaggio degli esercizi precedenti. Ha preso atto di quanto affermato dall'Assessore, ossia che il debito di 9 milioni di euro si ridurrà man mano che lo Stato farà fronte ai propri impegni.

SC

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Comunicato n° 565 del 9 novembre 2016
Respinta una risoluzione sul servizio di pulizie degli uffici regionali

A conclusione dei lavori di ieri, martedì 8 novembre 2016, il Consiglio regionale ha respinto con 27 astensioni e 7 voti favorevoli una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE e M5S, in merito al servizio di pulizie degli uffici regionali.

Il provvedimento chiedeva all'Assessore alle finanze di verificare che le società aggiudicatrici non avessero già superato la cifra di 6.000 euro di penali, ammontare che prevede che si possa esercitare la rescissione del capitolato d'appalto; qualora ciò sia avvenuto, di procedere in questo senso. La risoluzione chiedeva anche di relazionare alla Commissione competente: l'Assessore Perron ha comunque assunto l'impegno a relazionare approfonditamente sulla questione, non essendo ad oggi nella condizione di procedere ad una rescissione dei contratti.

Il Consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Cognetta ha rappresentato le numerose segnalazioni di disservizi e mancanze pervenute dai diversi uffici, nonostante l'appalto sia in vigore da pochi mesi. I dipendenti, ha detto Cognetta, non hanno nemmeno il tempo materiale per effettuare tutte le pulizie che vengono loro richieste.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha osservato che ad essere maggiormente colpito in questo appalto al ribasso è stato il personale delle ditte, che ha percepito in media poco più di 370 euro di stipendio: si deve passare dai proclami ai fatti, addivenendo alla risoluzione del contratto. Se in sei mesi si è arrivati a questo punto, il Consigliere si è chiesto come sarà possibile proseguire per cinque anni.

Per il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian questa risoluzione rappresenta un'opportunità di uscire dall'impasse venutasi a creare con questo appalto che nega ogni dignità ai lavoratori.

L'Assessore alle finanze ha precisato che ad oggi solo alcune ditte aggiudicatarie hanno superato la soglia delle penali. Tra le ditte ci sono forti differenze sulle tipologie di penali contestate e riconducibili alla mancata organizzazione riscontrata soprattutto nei primi mesi dell'avvio del servizio; poi il servizio è migliorato nel tempo, quello quotidiano è svolto regolarmente con saltuari disservizi che si cerca sempre di correggere. Permangono difficoltà per i servizi periodici, quali la pulizia dei vetri. L'Assessore Perron ha spiegato che la rescissione del contratto non è automatica, è una facoltà concessa all'Amministrazione regionale; è pertanto una decisione che va ponderata con la massima attenzione, soprattutto per non incorrere in altre problematiche legali che potrebbero avere risvolti ancora più negativi. L'Assessore Perron ha comunicato che si stanno comunque valutando puntualmente da un punto di vista sia tecnico che giuridico le varie conseguenze che potrebbero derivare dalla rescissione dei contratti e, nel contempo, si stanno studiando le procedure da mettere in atto. La tutela dei lavoratori resta una priorità, ha specificato l'Assessore Perron, assumendo l'impegno a relazionare approfonditamente in Commissione, non essendo ad oggi nella condizione di procedere ad una rescissione dei contratti.

Il Consigliere Gerandin ha replicato che è sufficiente leggere gli articoli del contratto per provvedere alla rescissione. Altrimenti, si è chiesto, a cosa serve scrivere i capitolati? Per Gerandin, in una società civile non si possono accettare le condizioni cui devono sottostare questi lavoratori, bisogna assumersi l'impegno politico di procedere alla revoca.

Il Consigliere Cognetta ha aggiunto che i lavoratori non sono dotati nemmeno delle attrezzature per pulire gli uffici e ha invitato l'Assessore a fissare una data per far terminare questo appalto.

Il Consigliere Chatrian ha ribadito che nei confronti delle aziende che hanno sforato il limite delle penali si può procedere serenamente.

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy si è detto concorde nell'assumere un impegno politico in favore di questi lavoratori ma non di tipo strettamente amministrativo e di richiedere nel brevissimo termine una relazione dell'Assessore in Commissione.


MM

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Comunicato n° 566 del 9 novembre 2016
Approvata la proposta di legge sulle società partecipate

In apertura della seduta di mercoledì 9 novembre 2016, con 33 voti a favore (UV, UVP, SA, ALPE, PD-SVdA, PNV) e 1 contrario (M5S), il Consiglio Valle ha approvato la proposta di legge in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione, direttamente o indirettamente per il tramite della società finanziaria Finaosta, depositata dai gruppi consiliari UV, ALPE, SA, UVP e PD-SVdA.

L'iniziativa legislativa si compone di 13 articoli, alcuni dei quali reiterano norme già esistenti nella normativa regionale, al fine di dare una collocazione organica a tutte le disposizioni relative alla materia in esame.

Il Presidente della seconda Commissione, relatore dell'iniziativa legislativa, ha illustrato il testo all'Aula, sottolineando che i continui rinvii in Commissione erano dovuti ai ritardi della riforma Madia e dei suoi decreti applicativi che ad oggi non sono ancora pubblicati: questo lungo percorso ha comunque permesso di arrivare in Aula con la possibilità di sentire ulteriormente le società partecipate e i Sindacati, i quali hanno evidenziato alcune anomalie che la Commissione ha recepito attraverso successivi emendamenti che sono proposti oggi all'attenzione dell'Assemblea.

Per il Presidente Leonardo La Torre la proposta intende fissare nuove regole e indirizzi per il buon funzionamento delle aziende partecipate in un momento di particolare sensibilità e attenzione dell'opinione pubblica nei confronti dell'operato degli apparati amministrativi regionali. Con questa iniziativa, ha aggiunto La Torre, si vuole soprattutto ribadire il principio di autonomia che caratterizza le scelte legislative della Regione e che trova nell'indicazione della conoscenza del francese la caratteristica privilegiata per l'accesso al lavoro in tali società, il manifesto di una Regione bilingue e autonoma.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha focalizzato l'attenzione su due punti di forza della proposta: la trasparenza e il pari trattamento nelle assunzioni e negli affidamenti. La legge prevede infatti che sul sito delle società e della Regione vengano regolarmente pubblicati gli elenchi degli operatori economici che possono lavorare per la società in questione e gli esiti delle relative gare, mettendo tutti i cittadini nella condizione di valutare che siano garantite pari opportunità. Lo stesso principio varrà per le assunzioni, che avverranno mediante selezione pubblica, a cui sarà data adeguata pubblicità, mettendo così fine a pratiche non trasparenti. Il Consigliere Chatrian ha tenuto ad esprimere la soddisfazione del suo gruppo, da sempre impegnato su questi temi. Pur riconoscendo che il testo avrebbe potuto essere migliore e ancora più qualificante per la nostra regione, Chatrian ha sottolineato che questa legge permette di fare un importante passo avanti e, in questo senso, ha espresso rammarico per il voto contrario del Movimento 5 Stelle.

Il Consigliere Nello Fabbri ha ricordato che il gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste ha presentato convintamente questa legge, in quanto ha ritenuto necessario dare nuove regole nella gestione di queste società. Il nostro auspicio, ha sottolineato Fabbri, è che questa norma raggiunga gli scopi prefissati. Il Consigliere Fabbri ha inoltre evidenziato che l'articolato è stato discusso in Commissione con tutte le parti coinvolte e ha dato dignità legislativa all'istituto dell'accesso agli atti, strumento di chiarezza politica a disposizione di tutti i Consiglieri. Trasparenza e chiarezza, ha concluso Fabbri, assicurano una maggiore chance di riuscita per il management delle società partecipate e controllate e, di conseguenza, dello sviluppo della nostra regione e dei nostri concittadini.

Per il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin questa legge consente di superare notevoli difficoltà in cui ci è sinora imbattuti, come nel caso dell'accesso agli atti per i Consiglieri. Oggi, ha osservato Gerandin, questo principio è stato ulteriormente rafforzato dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, che mette una pietra tombale sul comportamento sinora tenuto dalle società. Si apre finalmente una nuova pagina.

Il Capogruppo di Pour Notre Vallée Claudio Restano ha definito la legge strategica. Inoltre, anticipando i regolamenti della legge Madia, contraddistingue e conferma la Valle d'Aosta come Regione autonoma. Abbiamo saputo portarci avanti su un argomento à la une in tante regioni, ha evidenziato Restano, dimostrando una forte volontà di trasparenza. Importante, per Restano, è la parte che regolamenta i compensi e i benefit per i dirigenti e che vincola le indennità di risultato al miglioramento della situazione economico-finanziaria delle società.

Il Capogruppo di SA, Pierluigi Marquis, ha evidenziato che la proposta di legge è il frutto di un ampio lavoro e di una mediazione tra le diverse sensibilità: è una proposta positiva, ha detto, che recepisce delle norme già esistenti, inserendole in un dispositivo unico al fine di favorire ai cittadini la lettura del testo, e che presenta alcune importanti novità. In particolare, ha precisato il Consigliere Marquis, vi è il discorso delle assunzioni procedendo a bando pubblico al fine di dare pari opportunità a tutti, in particolare ai giovani che sono in cerca di lavoro. Anche per quanto riguarda l'acquisizione di forniture, servizi e lavori, ha aggiunto Marquis, si applicano i principi di trasparenza, parità di trattamento, non discriminazione, rotazione e proporzionalità. Per il Capogruppo di SA, questa legge è un grosso passo in avanti per le esigenze dei cittadini e degli operatori, pur sottolineando che in Valle d'Aosta le partecipate hanno saputo dimostrare di essere delle opportunità di sviluppo per il nostro territorio e potranno continuare a svolgere la loro attività a servizio della regione.

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha sostenuto che questa proposta, condivisa da quasi tutte le forze politiche, ad esclusione del Movimento 5 Stelle, dimostra come sui temi sensibili non ci si divida e ha ricordato che il gruppo PD-VdA ha posto questa norma fra le priorità per la sua entrata in maggioranza. Per il Consigliere, il fatto di inserire in legge procedure proprie del pubblico non va nella direzione di mettere freni alle partecipate, ma di favorire uno sviluppo trasparente: infatti, le regole che valgono per il pubblico devono valere anche per le società partecipate dalla Regione, anche se vi devono essere dei margini di operatività più elastici proprio per la particolare mission imprenditoriale di alcune società. Inoltre, ha aggiunto Guichardaz, la proposta non irrigidisce in modo insostenibile la selezione di personale e fornitori, ma indubbiamente favorisce la trasparenza e le pari opportunità. Il Consigliere si è poi soffermato sull'inserimento dell'accertamento della lingua francese per l'assunzione di personale che deriva dalla necessità di omogeneizzare i percorsi di accesso che valgono per il pubblico, siccome il finanziatore delle predette società è il pubblico. Per il Capogruppo del PD-SVdA, con questa legge la politica pone le basi per un sistema virtuoso dove accederà il fornitore migliore e sarà assunto il personale più preparato e competente.

Il Presidente della Regione ha voluto sottolineare che le modalità di applicazione delle previsioni normative di volta in volta dovranno essere operate con molto buon senso, tenuto conto del fatto che ci sono società di grande rilievo ma anche società molto ridotte. Riferendosi in particolare alla fornitura di beni e servizi, ha affermato che si sta riscontando che molti dei piccoli distributori sul territorio vengono esclusi dai grandi appalti. Ha quindi evocato di nuovo il buon senso, in modo da adattare al meglio questa norma alla realtà valdostana.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, nell'annunciare il voto contrario del suo gruppo, ha evidenziato che la montagna ha partorito un topolino: noi non siamo per la politica dei piccoli passi, ha detto Cognetta, noi abbiamo fretta di vedere il cambiamento. Si è augurato che questa legge dia risultati concreti e positivi, anche se dover normare la trasparenza nelle assunzioni o negli affidamenti è un messaggio brutto che la Valle d'Aosta dà di sé. Per il Consigliere, è un testo che fa poco onore alla Regione soprattutto in un settore dove è sempre valsa una gestione affaristica e personalistica. Si poteva fare molto di più, ha concluso Cognetta, e si dovrà fare molto di più.

SC-MM

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Comunicato n° 567 del 9 novembre 2016
Respinta una risoluzione sull'Istituto musicale della Valle d'Aosta

Nella seduta del 9 novembre 2016, il Consiglio regionale ha respinto, con 26 astensioni (UV, SA, PD-SVdA, UVP e PNV) e 7 voti favorevoli (ALPE, M5S e GM), una risoluzione presentata congiuntamente da ALPE, M5S e Gruppo Misto, che intendeva impegnare a relazionare alla quinta Commissione consiliare sulla situazione gestionale dell'Istituto Musicale l'Assessore all'istruzione e cultura, il Direttore dell'Istituto musicale, il Presidente e il Direttore amministrativo della SFOM,  i rappresentanti dei genitori dell'Istituto musicale e i Parlamentari valdostani. L'Assessore all'istruzione e cultura ha comunque assicurato la propria disponibilità ad un confronto proficuo su un tema delicato, già oggetto più volte di riunione di Commissione.

La Consigliera Chantal Certan di ALPE, rappresentata la situazione dell'Istituto musicale, che, a causa dell'ingerenza della Giunta regionale nelle scelte spettanti al Collegio docenti, sta penalizzando insegnanti e studenti, ha precisato che l'impegnativa originaria della risoluzione è stata emendata dagli stessi proponenti, per essere la più condivisibile possibile. In effetti, ha specificato la Consigliera Certan, in questi giorni in Senato è in discussione il disegno di legge per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati e risulta essere stato emendato dal Senatore valdostano, senza condivisione alcuna, neppure all'interno della maggioranza. È quindi opportuno, per la Consigliera, che il Consiglio regionale ne sia informato e sia fatta chiarezza. Ha anche comunicato che negli scorsi giorni è stata consegnata la relazione della commissione politica che doveva occuparsi dell'educazione musicale in Valle d'Aosta: la aspettavamo dal 31 agosto, ha precisato Certan, finalmente la potremo analizzare. 

L'Assessore all'istruzione e cultura ha assicurato la propria disponibilità ad un confronto proficuo su un tema delicato, già oggetto più volte di riunione di Commissione. Alla luce dell'emendamento proposto e al deposito della relazione, l'Assessore Rini ha chiesto il ritiro del provvedimento, di cui la maggioranza condivide l'impegnativa ma non le premesse, in cui si fa riferimento all'elezione del Direttore e al mancato recapito della relazione.

La Consigliera Chantal Certan ha replicato di voler mantenere la risoluzione, ritenendo fondamentale questo passaggio politico e ribadendo la volontà di affrontare in maniera corale l'argomento. Per la Consigliera Certan, questa è una risoluzione di buon senso, di apertura totale per andare in fondo all'argomento. Di pasticci, ha concluso Certan, ne sono già stati fatti a sufficienza.

MM   

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Comunicato n° 568 del 9 novembre 2016
Approvata una risoluzione sui lavoratori degli impianti a fune

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, ha approvato all'unanimità una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto, riguardante i lavoratori impianti a fune.

Il testo impegna la maggioranza regionale a chiedere ai Parlamentari valdostani che la rappresenta di sostenere i contenuti delle due risoluzioni attualmente in discussione alla Camera dei Deputati in Commissione e nelle sedi che riterranno più opportune e farsi promotori nei vari gruppi di appartenenza per raggiungere il massimo sostegno affinché anche queste categorie siano riconosciute tra i lavori esposti a mansioni usuranti.

Il Consigliere del Gruppo Misto ha spiegato che sono in corso di predisposizione gli emendamenti alla legge del bilancio 2017 dello Stato e che tra i vari temi c'è anche l'introduzione di agevolazioni per la fuoriuscita anticipata dal lavoro e l'accesso al trattamento pensionistico al fine di legiferare anche sulle agevolazioni per i lavori esposti a mansioni usuranti: sarebbe quindi opportuno condividere il sostegno dei Parlamentari valdostani al riconoscimento dei lavoratori impianti a fune tra le categorie con mansioni usuranti, anche considerato che alla Camera dei Deputati sono in discussione congiunta due risoluzioni - una a firma Movimento Cinque Stelle e l'altra a firma Partito Democratico - in cui si evidenziano tra i lavoratori impegnati in attività usuranti Infermieri, Operatori socio sanitari e Vigili del fuoco.

Il Capogruppo Luigi Bertschy ha annunciato il voto positivo dell'UVP perché si tratta di figure professionali da sostenere e l'impegno della risoluzione è quindi particolarmente importante.

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto che è importante andare in questa direzione al fine di dare le giuste risposte ai lavoratori di questo settore.

L'Assessore al turismo e sport, nell'esprimere il sostegno alla risoluzione, ha osservato che i Parlamentari si sono già confrontati con i Sindacati sul tema specifico e c'è sicuramente una condivisione: visto che si tratta di risoluzioni presentate in Parlamento, ha detto, non abbiamo tutti gli elementi della discussione riguardo alle varie categorie di lavoratori, ma siamo convinti di votare per la parte che conosciamo di più, ovvero per dare voce ai lavoratori degli impianti a fune attraverso un lavoro di intesa con i Parlamentari valdostani.

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha aggiunto che questo è un tema che tratta di una realtà peculiare di alcune regioni, sia turistiche che montane: siamo convinti che il rapporto che ci deve essere tra Consiglio regionale e Parlamento debba essere stretto al fine di dare risalto e rendere esplicite le prerogative della nostra regione.

SC

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Comunicato n° 569 del 9 novembre 2016
Respinta una risoluzione sull'organizzazione di un unico trail

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, è tornato a discutere dell'organizzazione di un unico trail con una risoluzione presentata congiuntamente da ALPE e Movimento 5 Stelle.

Il testo, respinto con 25 astensioni (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 voti favorevoli, era volto a impegnare il Governo regionale a desistere per il futuro dal farsi carico, in proprio o per il tramite delle sue società controllate o partecipate a qualsiasi titolo, nonché di Enti strumentali e di Fondazioni, dell'organizzazione della manifestazione 4K; inoltre, la risoluzione chiedeva di operare per trovare un accordo per l'uso del marchio "Tor des Géants®" e del relativo logo per l'unica gara di endurance trail sul percorso delle alte vie valdostane, lasciando intatte le caratteristiche distintive del Tor des Géants.

L'Assessore al turismo ha comunque ribadito l'impegno a concretizzare un'unica gara e a presentare in Commissione gli sviluppi della questione.

Nell'illustrare i contenuti della risoluzione, il Consigliere Fabrizio Roscio ha richiamato la precedente risoluzione approvata dall'Aula lo scorso 22 settembre che impegnava il Governo a lavorare per realizzare nel 2017 un unico grande evento e ha ribadito che l'Amministrazione regionale deve limitarsi a sponsorizzare la manifestazione e non occuparsi direttamente, o per il tramite di organismi partecipanti a qualunque titolo, dell'organizzazione di trail. Il Consigliere ha ribadito quanto sia necessario, oltre alla realizzazione di una sola gara, per lo svolgimento di un'unica manifestazione operare per trovare un accordo per l'uso del marchio e per realizzare una competizione di endurance trail sulle alte vie valdostane, che lasci intatte le caratteristiche distintive del Tor des Géants.

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara e il Vicepresidente Marco Viérin (SA) hanno ribadito, a nome dei rispettivi gruppi, l'impegno ad avere un unico evento, che si chiami Tor des Géants.

Il Capogruppo di PNV Claudio Restano ha condiviso la previsione di un unico Tor, organizzato con la collaborazione dell'Amministrazione regionale, senza tuttavia escludere che enti privati organizzino altre ultra maratone in Valle d'Aosta.

L'Assessore al turismo e sport ha confermato il contenuto della precedente risoluzione approvata, ovvero l'impegno a concretizzare un'unica gara, e ha chiesto il ritiro del provvedimento, che nulla aggiunge ma va a introdurre elementi limitativi che possono nuocere alla trattativa. L'Assessore Marguerettaz ha preso l'ulteriore impegno a presentare in Commissione gli sviluppi della questione.

Il Consigliere Roscio non ha concordato sul fatto che questa risoluzione non apporti nuovi contenuti, perché specifica che il pubblico non debba ingerire con il privato. Spiace, ha detto, che si condividano solo principi, senza giungere all'approvazione di provvedimenti.

MM

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Comunicato n° 570 del 9 novembre 2016
Respinta una risoluzione per la revoca del bando di gara per il servizio di accoglienza dei migranti

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, ha respinto, con 26 voti di astensione (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 voti a favore, una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto, riguardante il servizio di accoglienza dei migranti.

Il testo intendeva impegnare il Presidente della Regione a sospendere e rivedere il bando di gara per l'affidamento del servizio di accoglienza temporanea in favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per il 2017, subordinandolo ad una preventiva intesa con il Consiglio permanente degli Enti locali, finalizzata ad individuare opportune misure condivise, per gestire al meglio l'arrivo dei migranti sul territorio valdostano, limitandone gli eventuali impatti negativi.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio, il quale, richiamando l'interrogazione posta nella giornata di ieri, ha chiesto di sospendere il bando in corso, subordinandolo al coinvolgimento degli Enti locali, al fine di inserire specifiche clausole per garantire un'equilibrata distribuzione dei migranti sul territorio regionale e per favorire l'inserimento nel tessuto sociale, per garantire una corretta e sostenibile accoglienza dei migranti.

Il Presidente della Regione ha annunciato il voto di astensione sulla risoluzione, in quanto ritiene che il sistema messo in atto ad oggi possa funzionare, e che possibili correttivi potranno essere inseriti in sede di applicazione del bando. Ha ribadito che la Presidenza della Regione ha attivato una sede di raccordo nel tavolo di coordinamento regionale a cui partecipa il CPEL e i rappresentanti dei Comuni interessati.

Il Consigliere Roscio ha replicato che Sindaci e amministrazioni comunali si dicono, invece, preoccupati in quanto vi è l'assenza di clausole di salvaguardia per il territorio. La nostra, ha commentato, era una proposta che intendeva migliorare la gestione e dispiace che non venga accolta.

SC

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Comunicato n° 571 del 9 novembre 2016
Respinta una risoluzione che invitava l'Assessore al bilancio a dimettersi

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, ha discusso una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto, che invitava il Consigliere Ego Perron (UV) a rassegnare le dimissioni dalla carica di Assessore al bilancio. Il testo è stato respinto, a votazione segreta, con 18 contrari e 15 favorevoli.

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), nell'illustrare i contenuti dell'iniziativa, ha evocato il prestito di 48 milioni di euro a favore della Casa da gioco di Saint-Vincent e la quotazione in borsa della Compagnia Valdostane della Acque contenuti nella Finanziaria regionale approvata qualche giorno fa dalla Giunta regionale. Considerato che il Documento di economia e finanza regionale 2017-2019 votato dal Consiglio il 27 ottobre scorso non faceva nessun riferimento a queste questioni fra le priorità per il prossimo triennio e che l'Assessore al bilancio, un mese fa, aveva dichiarato in Aula che non era necessario ricapitalizzare per ora il Casinò, il Consigliere del M5S ha osservato che questa operazione mette in dubbio il lavoro e l'integrità dell'Assessore, la cui continua volontà politica è quella di prendere decisioni strategiche fondamentali per il futuro della Valle e dei suoi abitanti in totale solitudine e in spregio sia dei Consiglieri regionali sia di opposizione che di maggioranza.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha sostenuto che l'Assessore Perron sta prendendo in giro i valdostani; quindi, chiederne le dimissioni, ha sottolineato Chatrian, non è questione di gruppi di opposizione, ma va nell'ottica di rispettare i cittadini. L'aspetto più grave è stato che qualcuno ha mentito, ben sapendo di mentire, e poi ha omesso di comunicare al Consiglio quanto si stava predisponendo a beneficio del Casinò: non è un comportamento accettabile. Solo due Consigli fa l'Assessore Perron ha negato che ci fossero allo studio idee di finanziamento straordinario alla Casa da gioco, ha ricordato il Consigliere, e questo è avvenuto solo pochi giorni prima dell'iscrizione del Documento economico-finanziario, atto propedeutico alla legge finanziaria, all'interno del quale volutamente non è stato fatto cenno del finanziamento di 28,6 milioni di euro. Bisogna prendere le distanze da questi comportamenti ambigui, ha aggiunto Chatrian, non dimentichiamo che i Consiglieri devono rendere conto alla comunità del loro operato. Si tratta di una questione di metodo e di credibilità dell'Assessore Perron che ha fallito, e sono i fatti e i dati che lo dimostrano.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, ripercorse le vicende degli ultimi anni della Casa da gioco, ha ravvisato che non c'è mai stato un input politico per la gestione della Casinò spa; è stata una società abbandonata, i cui piani di rilancio erano semplici copia e incolla. Il Consigliere si è quindi chiesto se la politica sia esente da responsabilità per la gravità della situazione del Casinò e ha evidenziato che l'Assessore Perron ha gestito i dossier della Casa da gioco in maniera personalistica. Il Consigliere Gerandin ha evidenziato che la pari dignità deve essere sempre garantita: non ci possono essere settori privilegiati, non è ammissibile che vengano impiegati due pesi e due misure tra pubblico, società partecipate e privati.

L'Assessore al bilancio e patrimonio ha ripercorso la questione sin dal 2008, dopo l'acquisto del Grand Hôtel Billia, quando, visto lo stato di difficoltà della Casa da gioco, si era deciso di investire: il denaro per l'investimento, ha ricordato l'Assessore Ego Perron, non lo mise la proprietà, ossia la Regione, bensì la società Casinò de la Vallée, alla quale fu conferito il patrimonio al fine di darle solidità per la ricerca di finanziamenti sui mercati. Se i lavori fossero stati realizzati dalla Regione, ha aggiunto Perron, la Casinò sarebbe riuscita ad operare con risorse proprie, non rendendosi necessario alcun intervento della Regione: questo è un elemento da evidenziare perché questa scelta ha avuto degli impatti finanziari sul risultato economico della società. L'Assessore ha infatti sottolineato che l'aumento degli ammortamenti vale oltre 6 milioni di euro all'anno, gli interessi sui mutui gravano mediamente per 2,5 milioni di euro annui, c'è una perdita di 20 milioni di euro per lo stralcio degli immobili. Nel caso di una gestione diretta del mutuo da parte della Regione, ha aggiunto, non sarebbero stati imputati 50 milioni di euro alla società e la Casinò avrebbe potuto farvi fronte con risorse proprie grazie alla liquidità accumulata negli esercizi precedenti. L'Assessore Perron ha quindi puntualizzato che, molto serenamente, la Giunta ha ripreso questo ragionamento inserendolo in legge finanziaria, che è l'atto più importante dell'anno. Per Perron non c'è stata né malafede né mancanza di rispetto: avevo annunciato che durante il bilancio avremmo fatto un intervento e che non escludevo a priori che dal punto vista finanziario non saremmo mai tornati sulla questione Casinò proprio per la sua importanza. Ha poi osservato che la norma in finanziaria non nasconde né le preoccupazioni né lo stato di difficoltà così come non maschera la volontà di fare tutto ciò che è possibile per aiutare l'azienda e le 700 persone che vi operano. Ci siamo assunti la responsabilità, non piacevole, ha concluso Perron, di pensare ad un intervento consci del fatto che oggi il Casinò vive una situazione di difficoltà ma che è doveroso da parte nostra ricordare cosa ha rappresentato per la nostra regione: dal 1970 ad oggi, infatti, la Casa da gioco ha prodotto 1,8 miliardi di euro, 2.600 miliardi delle vecchie lire, che hanno consentito di costruire scuole, acquedotti, strade, di intervenire nell'ambito della sanità e di offrire servizi alla comunità.

Il Consigliere Cognetta ha replicato che il management scelto dall'Assessore non sta dando risultati: il problema del Casinò è che non ci sono clienti; e non ci sono perché la struttura è gestita male, sta affondando, e la responsabilità è dell'Assessore, che ha compiuto solo operazioni di facciata. Su settimana, ha riferito Cognetta, le sale restano vuote e non è di certo continuando a dare soldi che il Casinò sarà salvato; anzi, così facendo si danneggiano tutti i valdostani. Se non si è in grado di gestire la situazione, ha osservato il Consigliere Cognetta, è meglio lasciar perdere.

Il Presidente della Regione, nell'annunciare il voto contrario, ha sostenuto che non vi è nulla da nascondere in questa operazione, che non è una ricapitalizzazione, ma si tratta di un credito della Casa da gioco di 28 milioni di euro nei confronti della Regione. Ha poi spiegato che questo credito e la quotazione in borsa di CVA non sono state inserite nel DEFR 2017-2019 perché non erano un'operazione di indirizzo politico. Le decisioni assunte in Giunta le prendiamo tutti insieme, ha aggiunto Rollandin, e noi riteniamo che non vi siano degli elementi per revocare la fiducia all'Assessore Perron.

SC-MM

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Comunicato n° 572 del 9 novembre 2016
Approvata una risoluzione sulla Casa da gioco di Saint-Vincent

In chiusura dei lavori dell'adunanza dell'8 e 9 novembre 2016, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una risoluzione riguardante la Casa da gioco di Saint-Vincent, depositata in Aula dai Capigruppo di UVP, Stella Alpina, Pour notre Vallée e da Leonardo La Torre (UV).

Il testo impegna il Presidente della Regione a produrre nell'iter, in corso di approfondimento, della Legge di stabilità regionale 2017, alla Commissione consiliare competente, un dettagliato dossier sulla situazione finanziaria e gestionale del Casinò al fine di adottare decisioni oculate e adeguate che ne giustifichino o l'attuale stesura o l'eventuale modifica.

Il testo è stato illustrato dal Capogruppo di Pour notre Vallée, Claudio Restano, il quale ha motivato la presentazione dell'iniziativa richiamando le parole dell'Assessore al bilancio (che il 22 settembre aveva annunciato che non vi era nessuna intenzione di ricorrere a finanziamenti straordinari oltre a quelli già sostenuti per la Casa da gioco) e le ultime decisioni della Giunta, che nella legge di stabilità regionale 2017 ha previsto un duplice intervento finanziario a favore della Casa da gioco, ristoro di costi sostenuti per 28,6 milioni di euro ed estinzione nel 2018 di un mutuo per 20 milioni di euro. Il Capogruppo ha quindi osservato che questa scelta impattante e inaspettata non è stata presentata nelle linee del DEFR 2017-2019 e che a tutt'oggi mancano i dati per sostenerla e spiegarla alla comunità valdostana. Ha inoltre evidenziato il dibattito e il confronto politico in atto tra i gruppi di maggioranza e in Consiglio regionale innescato dal comportamento dell'Assessore. Ha quindi concluso rilevando che questa nuova immissione di denaro pubblico si realizza in un periodo in cui la Casa da gioco continua a produrre risultati negativi che alimentano dubbi sull'operato del management e delle figure apicali nell'organigramma dell'azienda e ha chiesto al Presidente della Regione di produrre un dettagliato dossier sulla situazione del Casinò al fine di adottare decisioni oculate e adeguate.

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha evidenziato che questa vicenda ha creato particolare imbarazzo tra le fila della maggioranza: su questo argomento, ha detto il Consigliere, abbiamo delle perplessità e abbiamo ritenuto non corretto il metodo con il quale si è arrivati all'approvazione di questa operazione. Per Berschy, i Consiglieri per dare risposte ai cittadini valdostani devono essere informati, perché nella comunità c'è la percezione che per la Casa da gioco si trovino sempre le risorse mentre per l'agricoltura, per esempio, non c'è mai nulla. All'interno di una maggioranza, ha aggiunto, ci sono delle opinioni diverse e se non si trovano delle sintesi se ne può discutere in quest'Aula. Oggi, ha concluso Bertschy, dobbiamo chiarire questa situazione e ci auguriamo che con questa risoluzione si possa avviare un lavoro di approfondimento con dati certi, credibili e trasparenti, che consenta di adottare scelte così importanti.

Il Presidente della seconda Commissione "Affari generali" Leonardo La Torre (UV) ha affermato che se ci si arrocca su posizioni personali ci si isola e drammaticamente in politica si corre il rischio di non riuscire più a esprimere le proprie reali volontà. Occorre ragionare in termini politici e amministrativi, ha suggerito La Torre, capire se si è sbagliato, ricondurre tutti al buon senso trovando una sintesi; altrimenti, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Per il Consigliere La Torre, bisogna fare un esame di coscienza complessivo, altrimenti sarà difficile proseguire questa Legislatura. Ha quindi specificato che questa risoluzione è un messaggio di positività, è utile, anche se non è di tutti: ma è normale che ci siano solo alcune firme, ha precisato La Torre, sono quelle di chi sente di più la necessità del confronto trasparente ed aperto e lo manifesta. Il Consigliere La Torre ha infine invitato tutta l'Assemblea ad aderire ad un metodo più condiviso.

Il Capogruppo della Stella Alpina Pierluigi Marquis ha evidenziato che occorre lavorare e ragionare a livello di sistema. Non si possono più gestire le risorse come fatto sinora, ma bisogna avere una fotografia dello stato di fatto, che indichi i percorsi da seguire nei prossimi anni; bisogna capire qual è la sostenibilità della Casa da gioco. Non si può più fare a meno di un cambio di marcia, continuando con investimenti senza risultati. Per Marquis occorre prevedere percorsi credibili, la politica e i manager devono avere credibilità. Rinnovando la fiducia all'Assessore Perron, ha comunque sostenuto l'opportunità di porsi delle domande. Per Marquis, in trenta giorni, prima dell'approvazione del bilancio, occorre porsi degli interrogativi su una dirigenza che di punto in bianco rappresenta la necessità di risorse in questa misura; forse è il momento di darle la pagella. Il Consigliere Marquis ha affermato, a nome della Stella Alpina, che in questi trenta giorni è indispensabile provvedere ad un'approfondita verifica della situazione, lavorare tutti insieme a una soluzione congiunta che dia un futuro alla Casa da gioco, che torni a gratificare l'economia circostante, che non riesce a generare positività. Questi trenta giorni, ha detto Marquis, rappresentano un periodo da sfruttare per svolgere l'operazione verità, per capire le esigenze reali dell'azienda. Il metodo va migliorato nella comunicazione ma anche nella formazione delle decisioni. La politica non dà cambiali in bianco, essere parte di una maggioranza non genera in automatico un obbligo di condivisione; solo dal confronto può emergere una via di uscita. Per tutte queste ragioni, ha concluso il Capogruppo Marquis, il gruppo della Stella Alpina ha sottoscritto questa iniziativa, che vuole dare alla Casa da gioco un aiuto a superare il momento di difficoltà: non sarà facile, ha precisato Marquis, ma con l'apporto di tutti sarà possibile.

Il Presidente della Regione ha sottolineato che per il Casinò è dai tempi del blitz che è difficile trovare un'espressione generale di soddisfazione da parte del Consiglio regionale. Rollandin ha riconosciuto che mancano i giocatori, ma ha anche evidenziato che la crisi e le regole vincolanti sul contante non hanno di certo aiutato le Case da gioco. Per richiamare clientela, ha detto Rollandin, bisogna guardare all'Europa o a un contesto ancora più internazionale; abbiamo agito in questa direzione, ma purtroppo il tema si è raffreddato. Il Presidente della Regione, annunciando il voto favorevole alla risoluzione, ha espresso disponibilità a riferire in Commissione, in modo da confrontarsi, disporre di tutti i dati e poter così giungere in coscienza ad affermare di essere sicuri che tutto quello che è possibile fare viene fatto.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha evidenziato che mai come ora ci trova così d'accordo su una proposta di una parte della maggioranza: non si può infatti inserire un articolo così pesante in legge finanziaria senza avere i dati e le informazioni necessarie per decidere serenamente. Il dato politico, ha sottolineato il Consigliere, è che il Presidente della Regione viene messo in minoranza all'interno della sua stessa maggioranza. Voteremo quindi convintamente questa risoluzione, ha concluso Chatrian, e crediamo di essere sulla strada giusta.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha annunciato il voto positivo, sottolineando che la maggioranza che oggi sostiene il Governo non accetta più i metodi di agire del Governo. Per il Consigliere, forse la Giunta dovrebbe fare un check-up se vuole arrivare a fine Legislatura: il metodo con cui è gestita la politica in questa regione è vecchio, ha aggiunto Cognetta, perché assumere delle decisioni e imporle non funziona più e gli ultimi eventi in Consiglio lo dimostrano chiaramente. Per Cognetta, il tempo del Presidente della Regione sta scadendo: ben venga una risoluzione di questo tipo, ha detto, perché vuol dire che qualcuno sta prendendo coscienza dei problemi dei valdostani, i quali sembrano ormai essere dimenticati da chi gestisce oggi la Regione.

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha spiegato che il proprio gruppo non firma risoluzioni per ottenere ciò che è possibile ottenere con passaggi interni alla maggioranza o con un dialogo politico con le forze di opposizione. Per Guichardaz questa risoluzione è condivisibile, soprattutto nell'impegnativa; non è un segreto che esista un problema di metodo, di comunicazione, all'interno della maggioranza e forse all'interno del Governo stesso. Non è un segreto nemmeno che il Casinò sia in rosso profondo. Il gruppo PD-SVdA, ha ricordato Guichardaz, non era in maggioranza quando è stata presa la scelta di procedere alla ristrutturazione della Casa da gioco e dell'Hotel Billia, ma non per questo oggi, essendo in maggioranza, non si carica di responsabilità altrui. Per Guichardaz le parole riportate nel bilancio sono vaghe, non chiariscono il significato dell'operazione, lasciano spazio a interpretazioni: per questo occorrerà proporre una riformulazione in Commissione. In merito invece al management, il Consigliere ha espresso l'intenzione di mettere in luce le eventuali responsabilità di dirigenti e quadri.

Per il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin fa piacere che vi sia una presa di posizione chiara dai colleghi di maggioranza, che con questa risoluzione mettono in luce due aspetti fondamentali: il primo è che neanche la maggioranza ha accettato le spiegazioni dell'Esecutivo sul non inserimento di queste decisioni nel DEFR; il secondo, è questo è la vera novità, è che vengono messi in discussione non più soltanto i metodi ma la sostanza, ossia i contenuti inseriti in legge finanziaria dalla Giunta.

I lavori consiliari sono conclusi. L'Assemblea regionale tornerà a riunirsi martedì 22 e mercoledì 23 novembre 2016.

SC

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