CHIUDI PAGINA
STAMPA PAGINA
Riunione del Consiglio regionale del 26 e 27 ottobre 2016

Indice



Comunicato n° 523 del 19 ottobre 2016
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre 2016, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 24 oggetti, tra cui 6 interrogazioni, 13 interpellanze e 1 mozione.

Un'interrogazione è stata depositata congiuntamente dal Movimento 5 Stelle, da ALPE e dal Gruppo Misto e riguarda le azioni intraprese per garantire un adeguato servizio di pulizia dei locali dell'Amministrazione regionale; altre due sono state presentate congiuntamente da ALPE e dal Gruppo Misto per chiedere notizie sugli interventi di manutenzione dei terreni circostanti l'asse autostradale gestiti dalla società SAV e sulla tempistica per il pagamento dei contributi per l'ex verde agricolo relativi agli anni 2015 e 2016.

Le restanti tre interrogazioni sono state iscritte dal gruppo ALPE a proposito di: realizzazione di un collegamento funiviario per il trasporto pubblico di persone tra Aosta e Cogne; interventi effettuati nel 2016 per la valorizzazione e la gestione del patrimonio di interesse culturale; situazione degli edifici scolastici regionali in relazione alla normativa antincendio.

Riguardo alle interpellanze, una è stata presentata congiuntamente dal Gruppo Misto e da ALPE in merito agli interventi formativi per il mantenimento occupazionale dei dipendenti dello stabilimento Lavazza di Verrès.

Il gruppo ALPE illustrerà altre otto interpellanze: realizzazione degli interventi per l'utilizzo dell'aeroporto regionale; situazione gestionale della Casa da gioco di Saint-Vincent; risultanza delle percentuali di raccolta differenziata conseguita dai comuni valdostani; interventi per la promozione dell'accreditamento del Bonus cultura a favore dei ragazzi diciottenni; problematiche correlate alle vaccinazioni nella regione; nuove misure per incentivare interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio privato; individuazione dei criteri per la selezione degli operatori tecnici del soccorso e trasporto infermi; valutazioni in merito all'organizzazione dei corsi di propedeutica dell'Istituto Musicale della Valle d'Aosta.

Il Gruppo Misto ha poi iscritto all'ordine del giorno un'interpellanza in merito all'attivazione di percorsi di riqualificazione per il personale addetto all'assistenza anziani.

Il gruppo M5S ha posto tre interpellanze: iniziative per la risoluzione dei problemi economico-occupazionali della regione; affidamento diretto della gestione degli impianti elettrici della Saint-Vincent Resort e Casinò; interventi presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per equiparare il lavoro svolto dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) presso gli istituti regionali, a quello svolto in scuole statali.

Inoltre, il Consiglio sarà chiamato a trattare una mozione presentata da ALPE riguardante la liquidazione dei rimborsi per mancato introito spettanti agli esercenti di attività commerciali di La Palud a Courmayeur.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 527 del 24 ottobre 2016
Iscritti due punti all’ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre 2016, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da due punti.

Sono state infatti iscritte un'interrogazione a risposta immediata del gruppo ALPE sull'annullamento da parte del TAR della previsione generale del Piano di sviluppo triennale 2016-2018 dell'Università della Valle d'Aosta oltre che la petizione popolare per il mantenimento del Liceo Regina Maria Adelaide in via Torino, sulla quale la terza e la quinta Commissione consiliare hanno approvato all'unanimità una relazione a conclusione dei propri lavori.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 528 del 26 ottobre 2016
Communications du Président du Conseil: le calendrier des séances 2017

Le Président du Conseil de la Vallée a ouvert les travaux de l'Assemblée convoquée aujourd'hui, mercredi 26, et demain, jeudi 27 octobre 2016, pour discuter un ordre du jour composé de 34 objets.

Comme il a été annoncé par le Président Andrea Rosset, aux 32 points déjà inscrits dans la convocation s'ajoutent le Document de l'économie et des finances régionales pour les années 2017-2019 ainsi que la proposition de loi n. 72 portant sur le renforcement des principes de transparence, de limitation des coûts et de rationalisation des dépenses dans la gestion des sociétés participées de la Région.

Par ailleurs le Président a aussi communiqué le calendrier des séances 2017 de l'Assemblée:

 SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 529 del 26 ottobre 2016
Interrogazione a risposta immediata sul Piano di sviluppo triennale dell'Università della Valle d'Aosta

Il gruppo ALPE, ponendo un'interrogazione a risposta immediata nella seduta del Consiglio regionale del 26 ottobre 2016, ha voluto conoscere le motivazioni dell'annullamento da parte del TAR di una parte della previsione generale del Piano di sviluppo triennale 2016/2018 dell'Università della Valle d'Aosta in merito alla progressione di carriera dei professori, accogliendo di fatto il ricorso presentato da un docente.

La Consigliera Chantal Certan ha anche chiesto quali saranno le prossime conseguenze di questa decisione per l'ateneo valdostano.

Le Président de la Région a précisé que le TAR a accueilli partiellement le recours d’un chercheur de l'Université de la Vallée d'Aoste et annulé une disposition spécifique du plan de développement triennal de l'Université touchant les indications générales en matière de personnel. En effet, selon ledit plan, le Conseil de l’Université pouvait évaluer les éventuelles propositions du Sénat de l’Université visant à mettre en place des procédures d’évaluation comparative pour la valorisation du personnel titulaire détenant une habilitation nationale valable pour la catégorie immédiatement supérieure.

Le Président Rollandin a spécifié que le requérant, employé par l’Université en qualité de chercheur, mais titulaire d’une habilitation scientifique nationale de premier niveau, a considéré que, dans son cas, cette disposition était de nature à l’empêcher de participer à une éventuelle procédure d’évaluation, si l’Université décidait d’instituer un poste de premier niveau dans sa discipline scientifique. Et ce, dans la mesure où l’expression immédiatement supérieure ne lui permettrait pas de sauter une catégorie et de passer du poste de chercheur à celui de professeur du premier niveau, mais seulement à un poste de professeur du second niveau.

Le TAR, a-t-il dit le Président de la Région, a donc accueilli son recours et jugé que cette limitation n’était pas justifiée, parce qu’elle constituerait un obstacle pour toute décision éventuelle de l’Université en vue de valoriser son personnel détenant une habilitation scientifique nationale.

Le Président Rollandin a ajouté que cette décision du TAR sera sans répercussion pour l’Université: comme le tribunal l’a souligné à plusieurs reprises, dans le respect de sa stratégie de développement, l’Université a le plein pouvoir de lancer ou non une procédure de valorisation interne de son personnel, compte tenu des ressources financières dont elle dispose et de sa volonté de renforcer le secteur scientifique concerné, ce qui n’est pas prévu pour le moment.

La Consigliera Certan nella replica, ha osservato che non si fa bella figura scrivendo norme sbagliate che colpiscono i docenti. Per la Consigliera Certan, l'autonomia dell'ateneo valdostano andrebbe utilizzata in altro modo.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 530 del 26 ottobre 2016
Interrogazione sul servizio di pulizia dei locali dell'Amministrazione regionale

Nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016, il Movimento 5 Stelle, ALPE e il Gruppo Misto, con un'interrogazione congiunta, hanno voluto fare il punto sulla situazione della pulizia dei locali dell'Amministrazione regionale, chiedendo in particolare quali azioni siano state intraprese per garantire un servizio adeguato, nel rispetto del contratto e a tutela dei lavoratori.

L'Assessore al bilancio e finanze, nella risposta, ha assicurato che l'Amministrazione sta lavorando attentamente per migliorare una situazione difficile, attraverso un controllo continuo e costante da parte degli uffici sugli standard di pulizia. Questo monitoraggio, ha aggiunto l'Assessore Perron, ci permette di avere un quadro generale sempre aggiornato e di intervenire tempestivamente quando si ravvisano dei disservizi. Perron ha poi riferito che sono stati avviati dei confronti con le ditte per sensibilizzarle al rispetto puntuale dei termini contrattuali, anche in riferimento alle condizioni lavorative degli addetti alle pulizie. Per l'Assessore, rispetto alla fase iniziale, si sta assistendo ad un timido miglioramento e i disservizi sono in via di soluzione. È stato poi attivato un tavolo di confronto con i Sindacati al fine di avere una fotografia chiara della situazione dei lavoratori e a metà novembre vi sarà un incontro con le Organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle ditte per esaminare le inadempienze e per risolvere le criticità rimaste.

Il Consigliere Cognetta (M5S), nella replica, ha annunciato la presentazione di una risoluzione sulla tematica, osservando che si tratta di un problema generato da un'errata gestione di tutta la procedura, sin dall'elaborazione dell'appalto. Pur apprezzando i tavoli di confronto, ha aggiunto Cognetta, a noi sta a cuore la vita dei lavoratori, che sono stati fortemente penalizzati: con la risoluzione i gruppi di minoranza intendono fornire proposte concrete e soluzioni efficaci per risolvere una situazione che ha messo in crisi la Regione e i lavoratori del settore delle pulizie.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 531 del 26 ottobre 2016
Interrogazione sull'erogazione dei contributi agli agricoltori

I gruppi ALPE e Misto, con un'interrogazione posta nel corso della seduta consiliare del 26 ottobre 2016, sono tornati sull'erogazione dei contributi "ex verde agricolo" agli agricoltori per le annualità 2015 e 2016.

Evidenziate le continue incertezze sulle tempistiche dei pagamenti del 2015 e del 2016 del Programma di Sviluppo rurale, i Consiglieri hanno chiesto di esplicitare quando saranno accreditati sul conto corrente bancario degli agricoltori valdostani i contributi previsti.

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, nella risposta ha riferito che l'Agenzia per le erogazioni in agricoltrua (AGEA), in una riunione tecnica convocata la scorsa settimana, ha comunicato alle Regioni ritardi nell'allestimento dei sistemi informatici e ha stabilito una nuova tempistica. Dobbiamo quindi prendere atto, ha detto Testolin, del fatto che AGEA ha disatteso la scadenza dei pagamenti dalla stessa annunciata per la metà di settembre e che noi avevamo comunicato in Aula. L'Assessore ha quindi riferito che AGEA ha comunicato che per le misure a superficie afferenti alla nuova programmazione della campagna per l'annualità 2015 il completamento dei pagamenti relativi alla misura 13 con istruttoria automatizzata dovrebbe avvenire entro il 30 novembre prossimo e che i servizi di istruttoria manuale saranno disponibili dal 1° dicembre. Sempre per il 30 novembre AGEA ha fissato il pagamento dell'anticipo del 75% della misura 13 relativamente all'annualità 2016. Alla luce di ciò, l'Assessore ha precisato che l'Amministrazione regionale ha di nuovo sollecitato immediatamente i vertici dell'Agenzia per addivenire alla soluzione di tutti i problemi tecnici e ha richiesto nuovamente un cronoprogramma completo e specifico per la nostra regione in merito al calendario previsto per tutti i tipi di pagamento. Infine, l'Assessore Testolin ha comunicato di aver anche interessato il Senatore valdostano e il Ministro per le politiche agricole, che si è già attivato presso AGEA con riscontri che si andranno a verificare nei prossimi giorni.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, nella replica, ha osservato che le bugie hanno le gambe corte e che gli agricoltori, data la situazione gravissima, non accettano più questi spot dal Governo. Ci si continua a portare dietro anche pesanti errori politici, ha rilevato Chatrian, la cui principale causa è il non aver voluto che l'agenzia regionale AREA-VdA fosse riconosciuta come organismo pagatore autonomo; per Chatrian, se così fosse stato, gli aiuti sarebbero già nei conti correnti degli agricoltori, così come avvenuto nelle altre regioni. Ogni tre mesi, ha aggiunto il Capogruppo di ALPE, l'Assessore illude il settore indicando date di pagamento dei contributi, puntualmente non rispettate; peraltro, lo strumento dell'anticipo tramite Finaosta messo in campo ha confermato le nostre previsioni ed è stato un flop. Il Capogruppo Chatrian ha infine annunciato la presentazione di una risoluzione sulla Politica agricola comune (PAC), dato che per il 2015 è necessario trovare soluzione alle recenti criticità legate alla mancata presentazione delle domande.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 532 del 26 ottobre 2016
Interpellanza sugli impianti elettrici della Saint-Vincent Resort e Casinò

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016 il Movimento 5 Stelle ha chiesto notizie in merito alla gestione degli impianti elettrici della Saint-Vincent Resort e Casinò.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha ricordato che è stato effettuato un affido diretto per un settore dove vi sono oltre 35 imprese valdostane artigiane, precisando inoltre che il reparto elettricisti della Casa da gioco era composto, prima di questo incarico esterno, da sei unità, mentre attualmente ne sono impegnate due, visto che le altre quattro sono state spostate ad altro ruolo e più precisamente al reparto sicurezza portineria. Il Consigliere ha quindi voluto conoscere i dettagli di questo affidamento e ha sollecitato l'Amministrazione regionale affinché richieda alla Casinò de la Vallée di fornire i dati che vengono richiesti dai Consiglieri su questa tematica e di non indire delle gare tra aziende valdostane per la gestione dei servizi.

L'Assessore al bilancio ha spiegato che il reparto elettricisti era composto da sei unità lavorative ma non garantiva il presidio giornaliero 24 ore su 24. Non essendo possibile per la società integrare il reparto tramite personale in somministrazione o collaboratori autonomi con partita iva, sia per la specificità sia per la delicatezza dell'attività e per non eludere le norme del lavoro dipendente, si è ritenuto opportuno, previo accordo individuale, destinare alcune delle unità lavorative di quel reparto a copertura di prepensionamenti e pensionamenti in altre aree.

L'Assessore Perron ha poi specificato che il contratto è sperimentale, con durata semestrale (fino al 28 febbraio 2017) per un importo di 102 mila euro e, alla scadenza, potrà essere eventualmente concesso un solo rinnovo. La società ha, infatti, ritenuto utile omogeneizzare le attività di manutenzione ordinaria degli impianti, gestite fino a quel momento in maniera scoordinata, avviando un periodo sperimentale di gestione integrata con un supporto esterno all'azienda: tale sperimentazione, ha detto Perron, si è resa necessaria per comprendere e valutare l'effettiva entità delle manutenzioni ordinarie integrate tra le varie aree del Casinò e del Resort oltre che per elaborare i capitolati di intervento per la futura trattativa di gara. Inoltre, la Casa da gioco, valutando le ditte inserite nel proprio Albo fornitori e rispettando il principio di rotazione, ha considerato le candidature delle ditte alle quali è stato affidato il servizio in quanto si tratta di un operatore qualificato e disponibile ad eseguire tale attività sperimentale, soprattutto per le condizioni economiche riferite alle tariffe orarie (notturne e festivi compresi) che sono risultate vantaggiose rispetto agli abituali fornitori. Infine, l'Assessore ha assunto l'impegno affinché sia chiarita la questione della comunicazione dei dati da parte della società qualora vengano richiesti da un Consigliere.

Nella replica, il Consigliere Cognetta si è detto soddisfatto dell'impegno dell'Assessore, auspicando che questo risolva il problema di accesso ai dati da parte dei Consiglieri. Ha poi espresso perplessità sulla mini sperimentazione per la gestione degli impianti elettrici: per Cognetta, la scelta fa acqua da tutte le parti, perché si poteva da subito fare una richiesta di preventivo a tutte le imprese valdostane del settore. Non si capisce poi, ha aggiunto il Consigliere, la prova di sei mesi più sei mesi: alla fine si saranno spesi 204 mila euro per poi fare una gara. Per Cognetta, è un problema della dirigenza che gestisce in maniera arbitraria non valutando gli effetti delle scelte. Ha quindi invitato ad una maggiore attenzione ad operare nella massima trasparenza.


SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 533 del 26 ottobre 2016
Interpellanza sui dipendenti della Lavazza di Verrès

Il mantenimento occupazionale dei dipendenti dello stabilimento Lavazza di Verrès è stato l'argomento di un'interpellanza depositata congiuntamente dal Gruppo Misto e da ALPE nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016.

Il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, nell'illustrazione, ha focalizzato l'attenzione sugli ex dipendenti, per i quali a gennaio 2017 scadrà la Cassa Integrazione Guadagni Speciale, chiedendo quale sia ad oggi la loro situazione, quali azioni siano state fatte e quali si intendano mettere in campo per la formazione e/o ricollocazione dei lavoratori; infine, ha voluto sapere se vi siano concrete prospettive occupazionali per i dipendenti.

Il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha aggiunto che l'interesse, già manifestato con una richiesta di accesso agli atti all'Assessorato contenente le stesse domande di questa interpellanza, cui non è stata dato riscontro esauriente, è focalizzato unicamente alle risposte da poter dare ai lavoratori.

L'Assessore alle attività produttive, premesso che l'accesso dei Consiglieri riguarda gli atti e non le intenzioni, ha confermato che la Cassa integrazione finisce a gennaio e si sta fattivamente lavorando in un'ottica di salvataggio dell'azienda, tenuto anche conto del fatto che l'Amministrazione regionale è proprietaria di alcuni macchinari del valore di più di due milioni di euro. La Lavazza, ha comunicato l'Assessore Donzel, sta già sgomberando alcuni suoi macchinari che riguardano la fase finale della produzione, ma su richiesta di un investitore privato sta valutando la cessione di alcuni impianti.

Rispetto ai progetti di nuovi insediamenti, l'Assessore ha proseguito specificando che va considerato il fatto che lo stabilimento è una porzione all'interno di un'area fortemente urbanizzata e con scuole limitrofe: siamo vincolati al caffè e alle sue problematiche proprio per il fatto dell'essere proprietari dell'immobile ma anche di parte delle macchine, ha detto l'Assessore Donzel, non solo, ci troviamo in un'area con una questione ambientale delicatissima. L'Amministrazione regionale vuole favorire uno sviluppo industriale rispettoso della salute dei cittadini e non dannoso per l'ambiente e il turismo. Non è possibile spostare la fabbrica, ha evidenziato Donzel perché i costi sono superiori alla realizzazione di un nuovo stabilimento: quand'anche la Regione scegliesse questa possibilità, la normativa europea la vieta, in quanto non sono più previsti finanziamenti in conto capitale a vantaggio di grandi imprese; in effetti, le normative sono cambiate, tanto che si è reso necessario approvare la legge 8/2016 per finanziare grandi investimenti col meccanismo del bando, che stiamo portando a termine in questi giorni. Con questa legge, ha osservato l'Assessore, è possibile intervenire parzialmente a sostegno di alcuni investimenti, ma innanzitutto ci vuole capitale privato. Non è facile, ha aggiunto l'Assessore Donzel, trovare un investitore che impieghi 10 milioni di euro; in ogni caso, esiste ad oggi un progetto che però ha ricadute ambientali delicate: stiamo cercando di risolvere questa problematica.

In merito alla situazione dei lavoratori, l'Assessore alle attività produttive ha riferito che l'accordo sindacale ha destinato risorse per traghettarli dopo la cassa integrazione. La Regione userà risorse del Fondo sociale europeo per sostenere la riqualificazione dei dipendenti della Lavazza. Qualora non si trovi a breve un soggetto investitore, ha detto Donzel, abbiamo individuato la possibilità nel Fondo sociale europeo di sostenere la formazione e il tirocinio anche per lavoratori oltre età prevista da Garanzia giovani. Come per l'ex Feletti, se si insedierà una nuova attività, i primi ad essere assunti saranno proprio i lavoratori dell'ex Lavazza. Stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo, ha concluso Donzel; inoltre, ci sono altri progetti di riapertura seppur non immediata di attività che stiamo seguendo, sempre nell'ottica di ricollocazione e riqualificazione dei dipendenti.

Il Consigliere Gerandin ha espresso preoccupazione per le varie difficoltà prospettate, soprattutto per le problematiche ambientali che finora non erano mai state messe in evidenza. Le buonuscite finiscono, la situazione è molto delicata, nonostante l'intervento dei fondi europei, che non garantiscono lo stipendio. I dipendenti della Lavazza, ha concluso Gerandin, hanno di fronte un percorso molto incerto e senza garanzia occupazionale.

Il Consigliere Roscio ha ribadito che il quadro per i dipendenti è tutt'altro che sereno: a gennaio per 52 lavoratori si apre un periodo di forte incertezza. Ha quindi auspicato che l'Assessorato operi nell'intento di risolvere le criticità, con il fine esclusivo di dare risposte concrete ai lavoratori che resteranno presto senza prospettive.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 534 del 26 ottobre 2016
Interpellanza sulla situazione delle vaccinazioni in Valle

Nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016, il gruppo ALPE ha voluto fare il punto sulla situazione delle vaccinazioni in Valle d'Aosta.

In particolare, la Consigliera Patrizia Morelli, richiamando il dibattito in corso sul calo delle vaccinazioni e sui conseguenti possibili rischi di recrudescenza delle malattie epidemiche, ha sottolineato che la Valle d'Aosta si colloca al di sotto della soglia percentuale considerata di sicurezza (95%). Appreso che alcune Regioni hanno introdotto gli obblighi vaccinali come requisito di accesso alla scuola primaria e ai servizi educativi della prima infanzia, ha voluto conoscere le intenzioni del Governo regionale in merito nonché le azioni concrete poste in essere per sensibilizzare la popolazione su questo tema.

L'Assesseur à la santé a certifié que en Vallée d'Aoste, comme dans le reste d'Italie, les vaccinations sont en baisse: aujourd'hui, en lançant la campagne pour la vaccination contre la grippe, a-t-il expliqué, nous avons décliné des données qui confirment que ces vaccinations ont diminué (en 2011-2012 la couverture des personnes de plus de 65 ans sur l'anti-grippe était de 56,2%, en 2015-2016 elle était arrivée à 42%). Pour l'Assesseur Viérin, il y a un grand travail à faire et nous avons la nécessité d'arriver à faire percevoir un message important: se faire vacciner est un investissement dans le domaine de la santé car il évite à la population de tomber malade et permet aussi d'éviter toute une série de dépenses pour les médicaments.

L'Assessore ha poi evidenziato che riguardo alle coperture vaccinali pediatriche, vi è un incremento del rifiuto vaccinale: la Valle d'Aosta si situa leggermente al disotto della soglia del 95% per le vaccinazioni obbligatorie ma praticamente in linea con quella nazionale. L'obbligo vaccinale in vigore è quello secondo la normativa nazionale per alcune malattie (tetano, poliomelite, epatite B…), però la comunità scientifica ha più volte chiesto il superamento dell'obbligatorietà anche allo scopo di evitare il rischio di sottovalutare l'importanza di alcune vaccinazioni non obbligatorie, ma fondamentali (morbillo, parotite, meningite). Nonostante le crescenti correnti anti-vaccinali, ha detto Laurent Viérin, si continua a puntare sull'informazione piuttosto che sull'obbligatorietà sancita dalle norme. Secondo l'Assessore, per ottenere una copertura efficace, ci vogliono misure condivise su tutto il territorio nazionale e non singole iniziative, e questo per superare le disuguaglianze sanitarie e non operare a macchia di leopardo. Noi, ha proseguito Viérin, crediamo sia importante puntare sulla sensibilizzazione dei genitori sull'importanza della vaccinazione, non solo mediante campagne "tout public" ma soprattutto attraverso azioni mirate affinché abbiano piena consapevolezza dei vantaggi che possono derivare da tale pratica di prevenzione e dei rischi per il bambino e per la comunità nel non seguirla. Per l'Assessore è poi importante fornire informazioni ai genitori che rifiutano i vaccini sui propri figli: questi sono chiamati a colloquio con il medico di sanità pubblica il quale, prima di raccogliere il dissenso scritto, informa in maniera dettagliata la famiglia.

La Consigliera Patrizia Morelli ha replicato che l'informazione corretta è fondamentale, perché la validità della vaccinazione non è assodata solo dal punto di vista sanitario, ma anche sotto il profilo finanziario. Infatti, ha sottolineato Morelli, investire sui vaccini tutela la salute pubblica e permette di produrre dei risparmi sulla spesa farmaceutica che si dovrebbe sostenere per combattere le malattie. Per la Consigliera, bisogna persistere in questa azione, coordinandosi con le altre Regioni perché la politica a macchia di leopardo ha dei limiti, così come bisogna cercare di contrastare i movimenti anti-vaccini con il supporto argomentato della comunità scientifica.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 535 del 26 ottobre 2016
Interpellanza sulla selezione degli operatori del soccorso e trasporto infermi

La selezione degli operatori tecnici del soccorso e trasporto infermi è stato il tema di un'interpellanza presentata dal gruppo ALPE nella seduta consiliare del 26 ottobre 2016.

Richiamato il recente bando di corso-concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di dodici operatori specializzati nel profilo di centralinista delle emergenze da assegnare all'ufficio tecnologia dell'emergenza-Centrale Unica di Soccorso (CUS), il Capogruppo Albert Chatrian ha rappresentato preoccupazione per il fatto che le attività e le esperienze prestate nell’ambito del sistema di emergenza sanitaria del volontariato del soccorso non sono rientrate nel computo dei titoli che danno luogo a punteggio. Chatrian ha anche riferito che l'Azienda USL ha rinnovato, a decorrere dal 1°settembre 2016, i rapporti contrattuali in regime di somministrazione in essere con la società Obiettivo lavoro spa.

Il Capogruppo ha quindi chiesto quale criterio viene utilizzato per la scelta degli operatori tecnici somministrati da assegnare al soccorso e trasporto infermi, quali le indicazioni che l'Azienda fornisce alla società Obiettivo lavoro nella selezione del personale iscritto alle liste della stessa società e quante persone iscritte nelle liste di Obiettivo lavoro sono in possesso dei titoli per il trasporto e/o il soccorso infermi; se sia vero che il personale somministrato all’Azienda USL dalla società “Obiettivo lavoro spa” non possa svolgere attività di soccorso e trasporto infermi perché non in possesso dei requisiti previsti; se, data l'importanza del lavoro svolto dall'operatore specializzato nel profilo di centralinista delle emergenze, i requisiti richiesti per l'ammissione al corso-concorso siano sufficienti, anche senza prevedere una minima conoscenza di inglese e di informatica.

L'Assessore alla sanità ha ribadito la sensibilità e l'attenzione dell'Assessorato al precariato e alla stabilizzazione del personale, in particolare attraverso la recente approvazione del Piano assunzioni (PAL) della sanità valdostana. I contratti in regime di somministrazione per questa professionalità, ha spiegato l'Assessore Viérin, sono stati attivati dall'USL dal 2012; trattandosi di operatori adibiti alla mansione della guida delle autoambulanze per trasporti secondari - ovvero non in emergenza - i requisiti richiesti sono quelli dell'assolvimento dell'obbligo scolastico o diploma di istruzione secondaria, unitamente a cinque anni di esperienza professionale nello stesso profilo in pubbliche Amministrazioni o privati, la patente di guida. Obiettivo lavoro ha allora presentato all'USL 12 curricula di operatori tecnici specializzati che ad oggi risultano nelle liste di candidati dell'agenzia. L'Assessore Viérin ha quindi dettagliato la procedura seguita dall'Azienda per la selezione del personale idoneo e garantito concorsi di stabilizzazione per questa professionalità. L'Assessore Viérin ha concluso annunciando che si stanno predisponendo per la fine dell'anno i bandi per il fabbisogno esistente, eventualmente con un nuovo corso per l'abilitazione di ulteriori professionalità.

Le Président de la Région a rappelé qu’en ce qui concerne le cours-concours lancé en vue du recrutement de 12 opérateurs spécialisés-standardistes des urgences, ces recrutements sont liés au protocole d’entente passé avec le Ministère de l’intérieur et la Région Piémont, approuvé par le Gouvernement régional le 29 avril dernier aux fins de la mise en œuvre du Numéro unique d’urgence européen 112. Ce protocole d’entente prévoit l’installation auprès de la Centrale unique de secours de deux postes de réponse au Numéro unique d’urgence européen 112, soit 12 opérateurs, et ce, pour garantir le fonctionnement du service 24 heures sur 24 tout au long de la semaine, y compris les jours fériés. Ces deux postes, a-t-il dit le Président de la Région, sont définis dans le modèle italien de mise en œuvre du Numéro unique d’urgence européen, comme des centrales de premier niveau – lesdites centrales laïques– dont la seule fonction est de recevoir les appels et de les transférer aux centrales opérationnelles de second niveau (c’est-à-dire aux forces de l’ordre, aux sapeurs-pompiers, au 118, au Corps forestier de la Vallée d’Aoste ou à la Protection civile), en fonction du type de problème signalé par l’appelant. Il s'agit d'une sorte de triage: c’est pourquoi les standardistes assignés au Numéro unique d’urgence européen seront encadrés dans la catégorie B-position B2, comme le prévoit la convention collective régionale. Les titres d’études demandés et les critères d’évaluation relatifs à ce concours sont donc ceux prévus par le règlement régional n° 1/2013 en matière de recrutements de niveau B2. Le Président Rollandin a expliqué que ce n’est pas possible d’attribuer des points supplémentaires aux titulaires de diplômes plus élevés que ceux qui sont demandés pour être admis à la sélection, ni aux personnes ayant déjà des expériences professionnelles dans le domaine concerné, si celles-ci n’ont pas eu pour cadre des organismes publics et n’ont pas été effectuées sur la base de recrutements de droit public.

Pour ce qui est de l’informatique et de l’anglais, le Président de la Région a communiqué que c’est le cours de formation organisé suite à la première phase de sélection qui fournira aux participants les connaissances et les compétences nécessaires pour utiliser les instruments informatiques spécifiques – y compris un service automatique d’interprétariat téléphonique en nombreuses langues - dont disposera le Numéro unique d’urgence européen afin de recevoir, trier et transférer les appels de secours.

Il Capogruppo Chatrian ha confermato soddisfazione per le azioni poste in essere per la stabilizzazione del personale, evidenziando tuttavia l'importanza di garantire ai nuovi candidati pari condizioni e pari requisiti di chi è già impiegato.

Circa i criteri di selezione, il Capogruppo ha evidenziato che altre Regioni sono stare più accorte nelle selezioni pre-concorsuali, mentre noi non lo siamo stati, non abbiamo previsto la conoscenza dell'inglese e delle nozioni di basi dell'informatica e qualcuno se ne deve assumere la responsabilità. Sono due requisiti importantissimi, per Chatrian, non possono essere messi da parte per chi fa questo mestiere. D'altronde, ha proseguito Chatrian, efficacia ed efficienza si misurano anche con una rapidità di invio della risorsa giusta nel posto giusto, ma vengono meno se il centralinista non riesce a comprendere il proprio interlocutore. Sulle chiamate di emergenza, però, non possiamo di certo sbagliare. Per una Regione come la nostra, che cerca di aggredire il mercato straniero, risulta basilare conoscere l'inglese.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 536 del 26 ottobre 2016
Petizione sulla sede del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta: respinte due risoluzioni

Nella seduta del 26 ottobre 2016, il Consiglio Valle ha preso atto della petizione presentata il 28 giugno scorso e sottoscritta da 1475 cittadini per richiedere che, al termine delle necessarie opere di ristrutturazione, la sede del Liceo Regina Maria Adelaide venga mantenuta in via Torino, e non sia delocalizzata in Regione Tzamberlet. Contestualmente l'Assemblea ha respinto, con 7 voti a favore e 24 astensioni (UV, UVP, SA, PD-SVdA) due risoluzioni depositate in Aula dai gruppi di minoranza ALPE, M5S e GM. La prima intendeva impegnare il Governo regionale a prevedere un piano di recupero e ammodernamento dell'edilizia scolastica presente iniziando dall'edificio che accoglie attualmente il Liceo Regina Maria Adelaide in via Torino, utilizzando anche le risorse finanziarie previste per la realizzazione della nuova scuola in regione Tzamberlet di Aosta. La seconda iniziativa chiedeva alla Giunta di procrastinare il trasferimento del Liceo in via Chavanne al prossimo mese di luglio 2017 in modo tale da consentire tempistiche più gestibili ed efficaci al personale scolastico e una migliore e più puntuale organizzazione del trasloco.

Il Presidente della terza Commissione consiliare, Pierluigi Marquis, ha illustrato all'Aula le risultanze dell'iter di esame della petizione popolare svolto congiuntamente dalla terza e dalla quinta Commissione. I Commissari hanno innanzitutto effettuato un sopralluogo presso la sede del Liceo in via Torino, con la partecipazione dell'Assessore regionale alle opere pubbliche, il quale ha riferito che, dopo l'entrata in vigore della normativa antisismica nel 2003, si è resa necessaria una verifica tecnica per valutare lo stato di conservazione dell'edificio e gli eventuali interventi di ristrutturazione, i cui costi stimati ammontano attualmente a circa 20 milioni di euro. Le Commissioni hanno quindi sentito i firmatari della petizione, i quali hanno espresso le preoccupazioni dei genitori degli alunni derivanti da questioni di natura logistica (zona scarsamente servita da servizi di trasporto pubblico, poca presenza di pubblici esercizi che possano fornire i pasti agli alunni nei giorni di rientro pomeridiano, lontananza dal centro città e dai servizi culturali) e degli esercenti di via Torino derivanti dallo spostamento della scuola per le ricadute negative che interesserebbero le attività commerciali presenti. Le audizioni sono poi proseguite con l'Assessore regionale alle opere pubbliche, il quale ha ricordato che l'area di Tzamberlet è stata individuata dopo aver escluso altre zone non ritenute adeguate per la realizzazione di un polo che potesse ospitare due istituzioni scolastiche - per il quale la Regione ha ottenuto un finanziamento statale di circa 7 milioni di euro, a fronte di un intervento che si aggira intorno ai 24 milioni -  e che sulla futura destinazione della sede del Regina Maria Adelaide non è stata ancora assunta nessuna decisione; nell'attesa, l'Assessore Baccega ha anche ribadito l'opportunità di trasferire l'istituto da via Torino a via Chavanne, dove vi era la sede temporanea dell'ITPR ora nuovamente localizzato in via Federico Chabod, in quanto questa struttura risulta essere maggiormente sicura e notevolmente più efficiente dal punto di vista energetico e che il trasferimento, posticipato nel periodo delle vacanze natalizie, è stato concordato tenendo conto dei suggerimento del Liceo stesso. Anche l'Assessore regionale all'istruzione ha evidenziato che si è innanzitutto inteso perseguire l'obiettivo di fornire agli studenti un ambiente scolastico sicuro e di maggior comfort rispetto alle situazioni attuali. Infine, sono stati auditi i progettisti della verifica sismica svolta nell'anno 2006 e il Sindaco di Aosta.

Nel dibattito generale ha preso la parola la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, la quale ha evidenziato che costruire nuovi istituti e migliorare la qualità degli ambienti scolastici è una cosa bella e giusta, perché si tratta di un investimento per la cultura e per i giovani, ma in questo caso vi sono molte perplessità e assolutamente di buon senso. Docenti, famiglie e studenti, ha spiegato la Consigliera, temono che vi sarà un impoverimento dell'offerta e chiedono se veramente sul piatto della bilancia siano stati messi i costi e i benefici di questa operazione. Premesso che dal punto di vista della normativa antisismica bisogna intervenire sulla struttura, per Patrizia Morelli è inopportuna e scriteriata la volontà di non procedere con la linea adottata sino ad ora, ossia ristrutturare e mettere a norma il Maria Adelaide. Si tratta di una scuola che ha una ragione di essere lì, in quella sede, ha aggiunto Morelli: negli anni sono stati realizzati interventi sui locali, sulle palestre, sull'ascensore, sui serramenti al fine di rispondere adeguatamente alle esigenze di studenti e insegnanti ed ora quegli investimenti risulterebbero incomprensibili. Inoltre vi sono motivazioni didattiche, perché è vicina ai centri sociali e culturali, perché i ragazzi di quell'età non vanno ghettizzati nelle periferie ma devono vivere nel centro città; così come la città vive di questi studenti. Per la Consigliera, sostenere una programmazione di interventi di edilizia scolastica senza sapere cosa si farà poi degli edifici che si vanno ad abbandonare fa sorgere molti dubbi sulla lucidità delle scelte. La Consigliera ha poi detto che il gruppo ALPE non condivide la decisione di costruire una scuola in una zona vocata allo sport come quella di Tzamberlet: con una programmazione puntuale, invece, le scuole da ristrutturare si possono avvicendare nella scuola polmone evitando di costruirne un'altra con una spesa ingente. Ha quindi concluso che le istanze dei firmatari sono di buon senso e dovrebbero essere tenute in considerazione, invitando il Governo regionale a fare un'ulteriore riflessione.

Il Consigliere dell'UV Leonardo La Torre è intervenuto con due riflessioni. La prima sul metodo: molte volte le azioni della politica hanno un senso, ha detto La Torre, ma non siamo capaci di spiegarle ai cittadini generando così dei cortocircuiti, come è avvenuto in questo caso, che creano delle fratture tra politica e cittadini. Secondo il Consigliere, non si è stati nemmeno capaci di chiedere scusa per il disagio che docenti e studenti subiranno a causa del trasferimento. La seconda riflessione riguarda il merito e verte sulla destinazione urbanistica: per La Torre, non c'è un progetto chiaro di quello che si vuole per la città di Aosta e in particolare per questa parte di città che rappresenta un punto strategico di cerniera tra un'area più urbanizzata e una meno urbanizzata, così come nulla si sa sulla futura destinazione dell'edificio che ospita il Maria Adelaide.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha osservato che tutte le petizioni presentate dai cittadini non sono mai state accolte dal Consiglio: il che significa che non c'è la volontà di risolvere i problemi, ma solo di fare ciò che si è deciso di fare, utilizzando peraltro a proprio piacimento le leggi. Per il Consigliere, così operando emerge che l'Amministrazione regionale non lavora per i cittadini ma per gli Assessori. Chi patirà per questo spostamento, ha aggiunto Cognetta, saranno anche e soprattutto i commercianti della zona: quando si assumono delle decisioni politiche così importanti un po' più di considerazione bisognava averla nei loro confronti. È grave, ha concluso Cognetta annunciando la presentazione di due risoluzioni, che siano fatte operazioni di questo genere senza valutare nel suo insieme ciò che può accadere.

Il Consigliere dell'UV Claudio Restano, riferendo di essere particolarmente coinvolto da questa petizione, in quanto i suoi figli frequentano il Regina Maria Adelaide, ha evidenziato il ritardo della scelta politica rispetto agli eventi; infatti la modifica dell'accordo di programma andava discusso e firmato prima di tutto il resto. Così facendo, ha proseguito il Consigliere, si avrebbe avuta la possibilità di intervenire nel dibattito forse indirizzare le scelte anche diversamente e nel rispetto di tutti. In conclusione, Restano ha annunciato la non partecipazione al voto sulle risoluzioni presentate al fine di esprimere la propria solidarietà agli insegnanti, agli alunni e alle famiglie che oggi non condividono la scelta di trasferire la sede del Liceo da via Torino.

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha evidenziato come la scuola di via Chavanne funga di fatto da scuola polmone ed era ovvio, volendo costruire a tutti i costi la nuova struttura in zona Tzamberlet, che quest'ultima diventasse permanente. Per il Consigliere, i 30 milioni e oltre per realizzare la nuova scuola potrebbero essere utilizzati per la ristrutturazione del patrimonio scolastico esistente, ad iniziare dal Maria Adelaide; invece, con questa nuova scuola, si perde anche la coerenza con tutti quei progetti - tanto comunali quanto regionali - che inserivano via Torino in un percorso legato alle attività culturali e scolastiche nella città di Aosta. Il Consigliere Bertin ha sostenuto che la scelta di trasferire l'Istituto Maria Adelaide avrà delle conseguenze negative di ordine economico e sociale sul centro storico della città.

La Consigliera Chantal Certan (ALPE) ha sottolineato che per l'ennesima volta la Giunta regionale ha deliberato senza neanche aver preso in considerazione la petizione, confermando così un metodo arrogante. Ha inoltre evidenziato la dicotomia tra il portare l'Università in centro città e trasferire in periferia le scuole superiori. Per la Consigliera, si fa tutto al contrario e questo trasferimento è un errore gravissimo, anche perché va a colpire una rete commerciale già in equilibrio precario. Se questa scelta sarà definitiva, per Certan si ripercuoterà sulle future generazioni.

Anche il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha contestato principalmente il metodo seguito dalla Giunta: la Commissione non avrebbe potuto decidere, ha detto, perché ci si è trovati di fronte al fatto compiuto; la scelta era già stata compiuta Per Roscio, il Governo ha fatto scelte sulla base di elementi con notevoli incertezze, soprattutto sui costi; inoltre altri edifici, con metrature importanti, si aggiungo ad altri "scatoloni vuoti" che già esistono nella città, in contrasto netto con la vocazione turistica che spesso viene sbandierata.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha espresso da parte del PD-SVdA un plauso allo sforzo fatto da tutti coloro che si sono spesi per la raccolta per le firme a corredo alla petizione, oltre a un ringraziamento ai rappresentanti dei firmatari, intervenuti più volte in Commissione. Il nostro gruppo, ha sottolineato Guichardaz, sin dalla scorsa Legislatura ha sempre manifestato propensione per la dismissione dell'edificio di via Torino. Su argomenti tanto delicati si devono assumere discussioni non viziate da pregiudizi di schieramenti: sulle opere strategiche, per Guichardaz, non ci sono maggioranze e minoranze. Un edificio più sicuro e moderno, ha sostenuto Guichardaz, è da preferire ad uno ormai incoerente con le esigenze didattiche e persino non del tutto sicuro; la politica deve ascoltare i genitori, ma anche i progettisti, i tecnici, in modo da giungere ad una decisione ponderata. Il Capogruppo ha evidenziato l'opportunità del trasferimento anche per una questione economica e ha concluso dichiarando che è ancora aperta la questione sul possibile utilizzo dell'attuale struttura del Regina Maria Adelaide: si potrebbe prevedere un'alienazione, ma anche la demolizione; le valutazioni dovranno essere le più ampie e le più condivise con le categorie interessate.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha osservato che la scelta è stata irreversibile quando la Giunta ha deciso di destinare i 9 milioni del decreto ministeriale del 2015 alla realizzazione del polo scolastico unico permanente. Non accetto, ha detto Gerandin, che sia stata tenuta segreta una scelta che già nel 2015 era stata definita. Altro aspetto, ha aggiunto, è quello relativo all'accordo di programma con il Comune di Aosta che è stato modificato unilateralmente, perché l'accordo votato dal Consiglio comunale cittadino prevedeva una scuola provvisoria. Nel metodo, ha concluso il Consigliere, la Giunta ha sbagliato perché non ha detto chiaramente ai cittadini cosa intendeva fare.

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha auspicato che con questa delocalizzazione il polo ovest della città possa avere uno sviluppo sociale e urbanistico; d'altronde, la scuola non è distante da una zona abitata, viva, culturalmente effervescente. Ma il Consigliere Fabbri si è soffermato soprattutto sull'aspetto della sicurezza: è questo il focus principale, ha detto, è questa la nostra priorità e il nostro obiettivo da perseguire. Usufruendo di una struttura più moderna e a misura di studenti, ha concluso Fabbri, anche la didattica ne trarrà beneficio.

L'Assessore alle opere pubbliche ha replicato che la pubblica amministrazione lavora attraverso una programmazione degli interventi e, soprattutto, nell'interesse generale della collettività. Ha quindi evidenziato che il percorso è partito da una responsabile valutazione rispetto ad una serie di normative che sono intervenute negli anni e che hanno fatto propendere per la realizzazione di un polo scolastico unico: infatti, i 3500 alunni che frequentano le scuole superiori sono ospitati in 12 sedi differenti, di cui alcune in locazione, altre con costi energetici proibitivi, tra le quali il Liceo M.R. Adelaide. Inoltre, ha aggiunto l'Assessore Baccega, il continuo spostamento di studenti da una sede all'altra aveva ricadute negative sulla didattica e sulle prestazioni scolastiche: ad aprile 2016 abbiamo quindi adottato un provvedimento in tal senso. A maggio 2016, ha proseguito Baccega, è entrato in vigore il decreto ministeriale che obbliga tutti gli istituti scolastici ad avere il certificato antincendio entro il 31 dicembre 2016: per adeguare il Maria Adelaide alla normativa erano necessari interventi ingenti, con un impegno di 500 mila euro e si è data quindi certezza alla scelta di delocalizzare l'istituto. Visto che l'IPR tornava nella sua sede storica, ha sottolineato l'Assessore, abbiamo previsto il contestuale trasferimento del Maria Adelaide, ma fu la stessa istituzione a chiedere di traslocare nel mese di dicembre durante le vacanze natalizie e per i prossimi anni, fino al 2020-2021, il liceo sarà quindi collocato in via Chavanne. Per Baccega, il percorso individuato va nella direzione di dare agli studenti, agli insegnanti e al personale che vi lavora una scuola sicura. E ha concluso: siamo fortemente convinti di questa scelta perché sulla sicurezza dei ragazzi non si può scherzare.

Il Presidente della Regione ha preso la parola evidenziando che obiettivamente localizzare diversi istituti in una zona come quella di Tzambarlet non può che essere la scelta ottimale. In passato, ha precisato Rollandin, si è pensato di intervenire con cifre minori sulla ristrutturazione, ma, visti gli sviluppi, il cambiamento è più che giustificato.

È stata poi rimandata alla prossima adunanza consiliare, così come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, la discussione della proposta di legge in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione.

I lavori riprendono domani, giovedì 27 ottobre 2016, alle ore 9.00.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 537 del 27 ottobre 2016
Respinta una mozione sui rimborsi ai commercianti di La Palud a Courmayeur

In chiusura della seduta notturna di ieri, mercoledì 26 ottobre 2016, il Consiglio Valle ha discusso una mozione iscritta dal gruppo ALPE, che ha riguardato i rimborsi agli esercenti di attività commerciali di La Palud a Courmayeur per mancato introito causato dalla chiusura della strada a seguito della segnalazione di pericolosità.

Il testo, respinto con 25 voti di astensione (UV, UVP, SA, PD-SVdA) e 6 a favore, era volto a impegnare il Governo regionale a farsi garante e a far liquidare immediatamente dal Ministero agli esercenti e agli albergatori il rimborso loro spettante entro dicembre 2016.

Nell'illustrare i contenuti della mozione, la Consigliera Chantal Certan ha precisato che ad oggi nessun rimborso è stato erogato, poiché il Commissario regionale pare non essere più responsabile, in quanto la sua nomina è scaduta ad aprile 2016, e non può quindi più erogare alcun fondo. Per la Consigliera si tratta di una vicenda scandalosa perché due anni fa l'Assessore alle opere pubbliche e il Capo della Protezione civile avevano sostenuto che i rimborsi erano pronti.

L'Assessore alle opere pubbliche ha replicato che la Regione è molto attenta ad evidenziare questa problematica a Roma. Ha quindi spiegato che la Regione, alla quale non spettava rinnovare l’ordinanza della Protezione civile nazionale con la quale era stato nominato il Coordinatore regionale, ha correttamente richiesto la proroga fino a fine anno della possibilità di operare sulla contabilità speciale, proprio al fine, tra l’altro, di liquidare i danni in favore degli operatori economici di La Palud. L'Assessore Baccega ha anche precisato che ad oggi tutta la procedura perché possa essere approvato da parte del Commissario delegato il provvedimento dirigenziale di liquidazione dei contributi, è stata completata. Ha poi riferito che la Protezione Civile, contattata telefonicamente dal Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche, ha comunicato che la bozza di ordinanza con la quale viene prorogata la contabilità speciale perché sia possibile imputare la spesa su di essa è stata inviata al Ministero dell’economia e delle finanze per il necessario visto prima della sua firma. Essendo quindi l'iter in via di chiusura, l'Assessore ha annunciato l'astensione della maggioranza.

La Consigliera Certan ha replicato che l'Assessore ha banalizzato un problema che merita rispetto e che è increscioso per come è stato trattato: l'astensione, ha commentato, è l'ennesima prova di quanto questa maggioranza abbia rispetto dei cittadini e di quanto siano attendibili gli impegni che assume.


SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 538 del 27 ottobre 2016
DEFR 2017-2019: l'illustrazione dell'Assessore al bilancio e del Presidente della Regione

All'inizio dei lavori della seduta del 27 ottobre 2016, il Consiglio Valle ha cominciato la trattazione del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) che traccia gli obiettivi prioritari per il triennio 2017-2019, sul quale sono stati depositati 5 emendamenti dalla maggioranza regionale e 12 dalle forze di opposizione. Inoltre, i gruppi di minoranza hanno presentato 8 ordini del giorno.

Il documento è stato illustrato dall'Assessore al bilancio e finanze e dal Presidente della Regione.

L'Assessore alle finanze ha precisato che Il DEFR è un atto di programmazione previsto dal decreto legislativo 118 del 2011 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi e rappresenta il primo strumento di relazione tra la programmazione finanziaria e la programmazione gestionale dell'ente.

Come sottolineato dall'Assessore, il documento nasce dal confronto con tutte le strutture della Regione al fine di delineare le azioni già attuate negli anni precedenti, quelle previste nel prossimo triennio, gli eventuali impatti sugli enti locali, le fonti di finanziamento. L'intera politica finanziaria regionale, ha detto Ego Perron, ha come fine lo sviluppo del territorio e il rilancio dell'economia garantendo l'occupazione ed è su questo che deve tendere l'intera manovra di bilancio: oggi, ha aggiunto, tracciamo quindi delle linee di indirizzo che non sono esaustive, ma che identificano delle priorità, evidenziando anche delle criticità. Le linee di orientamento dovranno tradursi in due direttrici: il contenimento della spesa corrente, risparmiando sui costi di gestione e perseguendo l'eccellenza nell'operatività; liberare risorse per investimenti, selezionando le priorità e tenendo conto delle effettive capacità di spesa.

L'Assessore ha quindi declinato otto obiettivi prioritari: sanità, benessere e inclusione sociale, al fine di garantire un rinnovato welfare regionale che si concretizza in azioni mirate a raggiungere tutta la popolazione con particolare attenzione alle fasce più deboli, a misure uniche per la famiglia, al potenziamento dei servizi territoriali, alla revisione della nuova sede ospedaliera e al contempo alla tutela del patrimonio archeologico del sito; sviluppo sostenibile, imprese e lavoro, al fine di accrescere l'attrattività e la competitività del sistema economico regionale attraverso l'innovazione e la specializzazione delle imprese, il sostegno agli investimenti industriali e l'implementazione della formazione regionale; buona scuola, formazione e università, attraverso la valorizzazione del merito del personale docente e dirigente scolastico, il mantenimento delle specificità del modello pedagogico delle scuole dell'infanzia, il miglioramento del rapporto tra istruzione e formazione; inquadramento del personale oggi assunto dalla Regione con contratti privatistici, sul quale la Giunta ha dato prova di un'assunzione di responsabilità nei confronti di questi 177 lavoratori con l'intento di fornire loro una soluzione definitiva; finalizzazione degli investimenti nei settori strategici, dando un'attenzione particolare al turismo con l'investimento sugli impianti sciistici per uno sviluppo economico della Valle, e all'irrobustimento degli investimenti in agricoltura, settore che ha caratterizzato la crescita del territorio regionale ma che deve risolvere il problema della frammentazione fondiaria e al tempo stesso è necessario dare imput politici sui lavori in agricoltura e nei cantieri; investimenti nella sicurezza degli edifici pubblici, con priorità a quelli scolastici, anche per rispondere alla normativa anti-sismica e per mantenere le scuole nelle località meno avvantaggiate, e prestando attenzione al risanamento energetico degli stabili al fine di ridurne i costi di manutenzione e migliorarne il confort abitativo; tutela e valorizzazione dell'ambiente, proseguendo gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di miglioramento della qualità dei rifiuti urbani raccolti in forma differenziata e della gestione dei rifiuti speciali, l'attuazione dei contenuti del Piano regionale dell'aria e del Pianto tutela delle acque; infine, la ferrovia, che costituisce una priorità per il 2017, sarà oggetto di uno studio per la sua modernizzazione e la sua integrazione con l'intero sistema di trasporto pubblico, che sarà sottoposto all'esame del Consiglio.

Per l'Assessore queste priorità trovano fattore comune nell'attenzione alla persona in tutte le sue dinamiche vitali, di salute, di crescita, di ambiente, di istruzione e di lavoro, declinate nelle diverse fasce di età. La persona è al centro dell'agire politico, non solo come utente di servizi ma anche come soggetto partecipe e consapevole die propri impegni. È importante sottolineare, ha aggiunto Perron, che le priorità non esauriscono l'azione della Regione: il bilancio assicurerà le risorse per realizzare tuti gli obiettivi della Legislatura e il DEFR si inserisce in un solco già tracciato dal programma approvato dalle forze di maggioranza. In Commissione e in Consiglio, ha concluso l'Assessore, ci siamo presentati con un atteggiamento di apertura al fine di aprire un confronto politico serio.

Il Presidente della Regione ha aggiunto che questo documento viene sottoposto all'attenzione del Consiglio per la prima volta: i suoi contenuti sono necessariamente sintetici perché non si tratta di un bilancio, ma di linee di indirizzo prioritarie, che completano quanto si sta già facendo in vari settori, come la formazione, il lavoro, l'inclusione sociale, la famiglia. Per il Presidente Rollandin, sarà con la prossima Finanziaria regionale che si completerà il quadro complessivo delle azioni: il dibattito odierno, ha concluso, deve quindi concentrarsi maggiormente sui punti programmatici espressi nel DEFR.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 539 del 27 ottobre 2016
Dibattito sul DEFR 2017-2019

Nella seduta consiliare del 27 ottobre 2016, dopo l'illustrazione dell'Assessore al bilancio e del Presidente della Regione, si è aperta la discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale (DEFR) che traccia gli obiettivi prioritari per il triennio 2017-2019.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha giudicato positivo il fatto di poter affrontare in Commissione e in Aula i temi finanziari prima di confezionare il bilancio, anche se la Giunta approverà tra pochissimo la finanziaria. Oggi è il momento di inserire all'interno del documento idee, priorità e indirizzi chiari di natura politica. Il Capogruppo evidenziando due argomenti, il sostegno all'individuo e all'imprenditoria, ha ribadito il parere contrario all'inquadramento nella Società di servizi degli operai forestali. A questo proposito, trattandosi di personale assunto a tempo indeterminato, ha rappresentato l'opportunità di prendere in considerazione il comparto unico nel suo complesso: che la fretta non sia cattiva consigliera, ha suggerito, non ci sono tempistiche da rispettare, a meno che non ci sia la volontà politica di agire subito. Per Chatrian, sarebbe stato necessario inserire nel DEFR indirizzi di natura politica sull'occupazione (soprattutto sulla staffetta generazionale), sulle politiche fiscali per rilanciare l'economia, sulla semplificazione, sugli Enti locali (in particolare la criticità della Centrale unica per gli appalti), sulla frammentazione della proprietà fondiaria: è mancato uno scatto d'orgoglio a condire il DEFR di prospettive che avrebbero potuto andare oltre l'ordinaria amministrazione, il che ne ha fatto un documento rinunciatario, che guarda solo all'oggi e che ha paura di guardare al domani, debole, vecchio e privo di qualsiasi identità. Il Capogruppo di ALPE ha auspicato che non si arrivi ad una Valle d'Aosta a tre velocità, che penalizzi i cittadini e le località con meno possibilità, che non dia opportunità alla bassa Valle che sta soffrendo dal punto di vista occupazionale, ed ha concluso evidenziando che la Valle d'Aosta non ha bisogno di persone sole al comando, ma di scelte collegiali.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha sostenuto come sia stata palese la difficoltà con cui è stato illustrato un documento dai contenuti a suo dire vuoti; non ha senso presentare un atto propedeutico al bilancio alla vigilia della sua approvazione: il DEFR avrebbe dovuto essere presentato a maggio, come avvenuto in altre regioni, in modo da avere una più larga condivisione e un maggiore approfondimento. Invece si è svolto un compitino senza entusiasmo, da cui non scaturisce un'immagine di prospettiva, ma di rassegnazione. Mi aspettavo, ha detto Gerandin, di trovare delle ricette per cercare di uscire dalla crisi, invece questo documento rappresenta un'occasione persa dalla maggioranza per dimostrarsi coerente con il suo ambizioso Programma di Legislatura. Temi fondamentali come i trasporti, l'agricoltura, gli appalti, le risorse degli Enti locali, per Gerandin vengono liquidati in poche righe, senza proposte operative e obiettivi da perseguire; nessun indirizzo nemmeno per la Casa da gioco, per il cui futuro resta l'incognita. Il Consigliere Gerandin si è detto preoccupato perché mancano impegni politici, ragion per cui rispedisce il DEFR al mittente: si tratta di una mancanza di responsabilità di cui la Valle d'Aosta ora non ha assolutamente bisogno.

Il Consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Cognetta ha osservato che il DEFR si riduce a otto pagine e che per il suo confezionamento è mancato addirittura il confronto con le parti sociali. Cognetta si è allora chiesto come sia possibile immaginare che lo sviluppo di una regione dipenda da queste poche righe, trattandosi di un documento insoddisfacente, per nulla all'altezza della sua valenza. Non introduce nulla di nuovo, è stato approvato in un tempo troppo risicato. Ha quindi annunciato il proprio voto negativo.

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste Luigi Bertschy si è rammaricato per il percorso seguito per la redazione del DEFR: non è un lavoro corale, non è bastato il tempo. È stato anche difficile capire come strutturare il documento, non avevamo indicazioni; questo DEFR tiene conto delle diverse sensibilità presenti in maggioranza. Il Capogruppo ha espresso dispiacere per il fatto che questa prima articolazione sia stata banalizzata: il suo valore non dipende dal numero delle pagine, la mancanza di impegni non significa che questi non saranno esplicitati nel bilancio. Sull'argomento dei 177 operai forestali, Bertschy ha confermato un'attenzione particolare, anticipando un emendamento volto a ridare tranquillità: nessuno in maggioranza intende procedere a licenziamenti. Oggi si deve parlare di programmazione, non trattare argomenti specifici, che invece vanno affrontati in sede di discussione di bilancio.

Il Capogruppo del Pd-Sinistra VdA Jean-Pierre Guichardaz ha precisato che il DEFR disegna un quadro sostanzialmente in ripresa rispetto ai momenti in cui la crisi era più perniciosa. Guichardaz ha concentrato la propria attenzione sulle imprese, che, supportate dalle misure del DEFR, dovranno arrivare a camminare sempre più con le proprie gambe, così da promuovere sempre più il "made in VdA" anche fuori dalla nostra regione. Il Capogruppo Guichardaz ha sottolineato che il primo obiettivo è far raggiungere l'indipendenza economica alle imprese, perché possano crescere e con loro l'indotto e il sistema economico valdostano: il DEFR è permeato di riferimenti a questi ambiti. Ma il DEFR mette nero su bianco previsioni anche per il welfare e la sanità, settori fondamentali per la tutela delle persone più fragili e bisognose. Guichardaz, concordando sulla tempistica troppo stretta, ha dichiarato l'intenzione del proprio gruppo di impegnarsi a lavorare in modo più corale nelle prossime occasioni.

Il Capogruppo di Stella Alpina Pierluigi Marquis ha focalizzato l'attenzione sul tema del lavoro, che per la Valle d'Aosta rappresenta un problema e sul quale bisogna prestare molta attenzione mettendolo al centro degli obiettivi da perseguire dell'Amministrazione. Importante quindi, ha detto Marquis che siano stati dati come obiettivi prioritari lo sviluppo del territorio e le garanzie all'occupazione. Per il Capogruppo di SA, bisogna continuare il percorso di razionalizzazione della spesa corrente per dare maggiore spazio agli investimenti al fine di garantire una reale crescita alla Valle, assicurando un impegno ancora maggiore rispetto a quanto fatto finora: il bilancio regionale dovrà quindi contenere questa declinazione con interventi puntuali. Per Marquis, occorrerà anche puntare sempre più sulla semplificazione, sulla sburocratizzazione, sulla digitalizzazione al fine di agevolare il dialogo del privato con l'amministrazione. Il dibattito su questi temi non è mai abbastanza, ha commentato il Capogruppo, e la politica deve avere il coraggio dell'autocritica: affrontare situazioni difficili come quelle che stiamo vivendo richiede confronto con i portatori di interesse e per il futuro occorrerà prendersi un po' più di tempo perché il momento è delicato e siamo chiamati a grandi responsabilità. E ha concluso: siamo convinti che queste linee di indirizzo siano positive per dare nuove prospettive e concreto rilancio all'azione intrapresa per creare nuovo sviluppo e occupazione in Valle d'Aosta.

Il Presidente della seconda Commissione ha evidenziato l'importanza del DEFR perché cambia il modo di gestire la finanza pubblica, fissando due momenti nella discussione: la prima, entro il 30 giugno (termine entro il quale dovrà essere presentato il Documento a partire dal prossimo anno), sarà tutta politica perché il DEFR è l'esercizio del controllo strategico; la seconda, a fine anno, sarà sul bilancio, ossia sulla programmazione delle risorse per l'anno a venire. Per il Presidente Leonardo La Torre, negli anni passati il DEFR non era così necessario perché c'era benessere e non vi era l'esigenza di approfondire le linee direttrici: oggi, invece, questo Documento potrà essere lo strumento, con la condivisione della società civile, per definire come utilizzare le risorse e come spalmare i sacrifici, visto che la coperta è sempre più corta. Per La Torre, la prima autonomia di una Regione è quella finanziaria, che si la conquista ogni triennio creando politiche che consentano di avere entrate proprie: se non raggiungiamo questo obiettivo, ha osservato il Consigliere, saremo sempre più a ruota dello Stato, con spazi di autonomia sempre più ridotti e costretti a contrattare al ribasso. L'Assessore ha cercato di dare una risposta offrendo un documento snello, con obiettivi importanti, ma per il Presidente La Torre bisogna fare di più: in Valle d'Aosta vi sono potenzialità straordinarie, prima fra tutte il turismo, che devono diventare il vero strumento del rilancio.

Il Consigliere dell'UV Claudio Restano ha osservato che la Valle d'Aosta ha scottato il dazio del noviziato, tanto che nel documento non sono stati evidenziati tutti i punti del Programma di Governo: non avendo declinato tutti i punti, si è chiesto, come possiamo permettere l'esercizio del controllo da parte degli enti preposti, come possiamo chiedere agli Enti locali di elaborare il piano esecutivo di gestione o il Documento unico di programmazione? Per il Consigliere Restano il DEFR   deve essere così articolato: mission, Assessorato e norme di riferimento, destinatari, collaboratori laici e tempi di realizzo. In merito agli operai forestali, ha dichiarato che si è rischiato di far sprofondare in un incubo economico qualche famiglia, auspicando dei correttivi tramite gli emendamenti. È inserendo argomenti del genere che il DEFR diventa strumento importante. Per i prossimi anni, Restano ha suggerito percorsi più chiari, la definizione di un cronoprogramma e la semplificazione degli atti perché è questo che ci chiede la gente. Per il Consigliere, vanno bene gli investimenti per gli impianti di risalita, ma vi sono anche gli altri sport: ad esempio, per lo sci nordico abbiamo la possibilità di ospitare nuovamente la Coppa del Mondo ma necessitiamo di uno stadio vero, siamo arretrati di 15 anni. Il Consigliere ha infine sottolineato la mancanza di un punto specifico sulla promozione motoria sportiva.

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha rilevato come il DEFR abbia coinvolto tutti i Consiglieri, facendoli diventare parte attiva della programmazione; ma ha anche espresso amarezza per l'approccio sbagliato, per la nascita frettolosa di questo documento, soprattutto riguardo alla parte propositiva. Il Consigliere Fabbri ha sottolineato che per poter sbloccare l'avanzamento della stesura del bilancio si è costretti a rincorrere il tempo. La speranza, ha concluso Fabbri, è che per il futuro questo parto frettoloso non si ripeta.

Per la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, proprio perché si tratta di una prima volta, l'attenzione al DEFR avrebbe dovuto essere maggiore; invece, si è strumentalizzato questo documento per lanciare messaggi puntuali ma poco pertinenti con le priorità, come per il caso degli operai forestali. Soffermandosi sul tema del turismo, la Consigliera ha sollecitato la costituzione di un soggetto unico che si occupi dell'immagine della Valle d'Aosta: nonostante anche l'approvazione di una mozione in Consiglio, è evidente che la Giunta non vuole concretizzare questo investimento strategico. Morelli ha giudicato disarmante l'argomento della ferrovia e dei trasporti liquidato con una sola frase che si limita ancora, nonostante la drammaticità della situazione, alla fase di studio, specificando che non sono stati presentati emendamenti proprio per evidenziare il vuoto di proposte. Il dibattito è stato interessante, ha detto, ma sarà difficile migliorare se le condizioni restano queste, con una situazione blindata, richiusa su se stessa, per cui i contributi costruttivi servono purtroppo a ben poco. Ma non rinunciamo, ha concluso la Consigliera, e pretendiamo per il prossimo DEFR un cambiamento radicale di metodo.

L'Assessore alle finanze, nella replica, ha assunto l'impegno a portare i documenti in tempi ragionevolmente più brevi al fine di permettere un'analisi maggiormente approfondita del Documento. L'approccio a questo documento è di responsabilità, ha detto Perron: potevamo presentare al Consiglio un libro dei sogni, ma volutamente non abbiamo declinato tutti i punti della Legislatura perché non era questo che richiedeva il DEFR; abbiamo quindi evidenziato delle priorità, alle quali pensiamo di poter dare puntuale risposta nel bilancio 2017-2019. Il nostro è un senso di responsabilità, ha concluso l'Assessore, e con molta umiltà abbiamo proposto al Consiglio la nostra visione della Valle d'Aosta del prossimo decennio, che guarda agli investimenti e alla sua economia ma che guarda anche ad un modello sociale attento alle varie fasce della popolazione e ad un sistema scolastico specifico.

MM-SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 540 del 27 ottobre 2016
DEFR 2017-2019: discussi otto ordini del giorno

Parte della seduta consiliare pomeridiana del 27 ottobre 2016 è stata dedicata alla discussione degli ordini del giorno e degli emendamenti presentati al Documento di economia e finanza regionale (DEFR) che traccia gli obiettivi prioritari per il triennio 2017-2019.

In particolare, gli ordini del giorno presentati da ALPE, M5S e GM sono stati complessivamente otto.

Il primo, approvato all'unanimità ed illustrato dal Consigliere del M5S Roberto Cognetta, impegna il Governo regionale a valorizzare le imprese di tipo familiare o individuale, che sono la stragrande maggioranza delle imprese in Valle, attraverso una forte sburocratizzazione delle pratiche.

Il secondo ordine del giorno, spiegato dal Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, sollecitava il Presidente della Regione ad attivarsi affinché si creino le condizioni per le quali la Regione Valle d'Aosta possa assumere la competenza di determinare aliquote, esenzioni, detrazioni e deduzioni relative ai tributi erariali, quali IRPEF e IRAP: il testo è stato ritirato dopo che il Presidente della Regione ha annunciato che la Commissione paritetica sta lavorando ad una norma di attuazione sulla materia e che a breve sarà presentata. 

Il terzo ordine del giorno, illustrato dalla Consigliera di ALPE Patrizia Morelli, riguardava l'organizzazione di corsi di formazione di base e avanzati per adulti indirizzati al settore turistico rivolti sia ad occupati che a disoccupati: il testo è stato ritirato su richiesta dell'Assessore alle attività produttive, il quale ha spiegato che sono pronti i bandi che prevedono l'organizzazione di questi corsi in collaborazione con le associazioni di categoria, e la cui programmazione riguarda i giovani e gli adulti, e si riferisce a disoccupati e a personale occupato.

La quarta iniziativa, presentata in Aula alla Consigliera Chantal Certan (ALPE), riguardava la scuola e intendeva impegnare l'Assessore all'istruzione a indire un piano di assunzioni straordinario dei precari, per tutti coloro rimasti esclusi dal concorso, che dopo aver pagato più di 3 mila euro per l'abilitazione e aver prestato anni di insegnamento oggi sono senza una prospettiva di stabilizzazione lavorativa. Il testo è stato respinto dal voto di astensione della maggioranza in quanto, pur condividendo le premesse dell'ordine del giorno e come spiegato dall'Assessore all'istruzione, la norma nazionale prevede per l'assunzione di personale docente il concorso per esami e titoli e la Regione non può introdurre in modo autonomo procedure diverse.  

Il sesto, illustrato dal Consigliere Roberto Cognetta (M5S), ha riguardato i sistemi locali del lavoro, ossia le unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili dove la popolazione vi risiede e lavora, e impegna la Giunta regionale a individuare, previa approfondita analisi delle situazioni di crisi industriale non complessa che presentano un significativo impatto sullo sviluppo e l'occupazione nei territori valdostani, l'elenco dei sistemi locali del lavoro da candidare alle agevolazioni per questo di tipo di aree nonché a trasmettere l'elenco al Ministero dello sviluppo economico non oltre il 3 novembre prossimo e con le modalità previste dal decreto del Ministro del 4 agosto 2016. L'iniziativa è stata ritirata dai proponenti a seguito dell'assicurazione da parte dell'Assessore alle attività produttive del fatto che le strutture regionali stanno lavorando al riguardo e che le risultanze verranno rese note appena disponibili.

La settima iniziativa, illustrata dal Capogruppo di ALPE Albert Chatrian e respinta con il voto di astensione della maggioranza, intendeva impegnare il Governo regionale a inserire nella prossima legge finanziaria la previsione della messa in liquidazione, entro i primi sei mesi del 2017, delle società partecipate regionali COUP srl (costituita con lo scopo di progettare e realizzare il presidio unico ospedaliero regionale) e NUV srl (costituita per dare attuazione all’Accordo di programma per la realizzazione delle opere necessarie alla costruzione del Polo Universitario Valdostano). L'Assessore alla sanità ha garantito una riflessione sul futuro della COUP, ma ha spiegato che non è pensabile nell'immediato un cambiamento organizzativo della società, non si può perdere ulteriore tempo prezioso sul cantiere dell'ospedale; il Presidente della Regione in merito alla NUV ha affermato che si sta lavorando rispettando i tempi e che si ritiene di poter proseguire in questi termini, avendo ridotto già al minimo spese e personale della società.

Infine, l'ultimo ordine del giorno, illustrato dal Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, è stato ritirato: il testo chiedeva alla Giunta, in coerenza con l'evoluzione del quadro legislativo nazionale, di procedere entro il 31 gennaio 2017, alla ricognizione delle partecipazioni societarie della Regione e all'autorizzazione al loro mantenimento, alla definizione di direttive alle società controllate e al processo di razionalizzazione e riordino delle partecipazioni azionarie regionali, alla luce delle disposizioni della legge di stabilità 2015 e delle indicazioni del Governo nazionale di agosto 2016. Il Presidente della Regione ne ha chiesto il ritiro nell'attesa di vedere il decreto Madia, che sarà pubblicato a breve, al fine di fare un lavoro di approfondimento e di verifica su elementi concreti, che poi potranno essere recepiti nella proposta di legge sulle partecipate.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 541 del 27 ottobre 2016
Approvato il Documento di economia e finanza regionale 2017-2019

Dopo un dibattito durato l'intera giornata di giovedì 27 ottobre 2016, il Consiglio Valle ha approvato, con 25 voti a favore (UV, UVP, SA e PD-SVdA) e 7 contrari (ALPE, M5S, GM), il Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019.

Il DEFR è un atto di programmazione previsto dal decreto legislativo 118 del 2011 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi e rappresenta il primo strumento di relazione tra la programmazione finanziaria e la programmazione gestionale dell'ente.

Il Documento è articolato in due sezioni e un'appendice. La prima sezione presenta sinteticamente il contesto economico e finanziario e delinea gli obiettivi prioritari per il triennio 2017-2019, attraverso linee di orientamento che si traducono in due direttrici: contenere la spesa corrente e liberare risorse per investimenti. Sono otto gli obiettivi prioritari declinati: sanità, benessere e inclusione sociale; sviluppo sostenibile, imprese e lavoro; buona scuola, formazione e università; ricollocazione del personale oggi assunto dalla Regione con contratti privatistici a tempo indeterminato; finalizzazione degli investimenti nei settori strategici, dando un'attenzione particolare al turismo e all'agricoltura; investimenti nella sicurezza degli edifici pubblici, con priorità a quelli scolastici; tutela e valorizzazione dell'ambiente; ferrovia. Inoltre, il DEFR dedica un apposito capitolo alla politica regionale di sviluppo. La seconda sezione delinea il quadro tendenziale della finanza pubblica regionale e traccia le linee di indirizzo agli altri soggetti del sistema pubblico regionale (società partecipate ed enti strumentali).

Sul DEFR sono stati approvati 5 emendamenti proposti dalla maggioranza regionale UV, UVP, SA, PD-SVdA volti a rafforzare sinergie di filiera tra agricoltura, artigianato e turismo; a favorire investimenti, processi aggregativi e formazione nell'innovazione ai nuovi settori economici con particolare riguardo alle libere professioni; a garantire al personale oggi assunto dalla Regione con contratti privatistici a tempo indeterminato, nell'eventualità di una ricollocazione, il mantenimento delle condizioni normative ed economiche in essere, con il conseguente impegno finanziario finora previsto per la sua copertura; a rivedere la legge sull'agricoltura al fine di contemplare maggiori opportunità soprattutto nel settore della zootecnia attraverso ulteriori finanziamenti all'Association régionale des éléveurs valdôtains e all'Anaborava per rendere questi enti più efficaci ed efficienti e a perseguire in ambito agricolo l'adozione di iniziative per la riduzione delle emissioni in atmosfera di gas serra. Dei 12 emendamenti presentati dalle forze di opposizione, l'Assemblea ne ha approvato uno che riguarda la riduzione dei fenomeni correlati al disagio giovanile anche attraverso il recupero, la valorizzazione e la promozione di luoghi di aggregazione a scopi culturali.

L'Assemblea ha poi approvato all'unanimità un ordine del giorno dei gruppi ALPE, M5S e GM che impegna il Governo regionale a valorizzare le imprese di tipo familiare o individuale, che sono la stragrande maggioranza delle imprese in Valle, attraverso una forte sburocratizzazione delle pratiche.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 542 del 27 ottobre 2016
Costituito un nuovo gruppo in Consiglio Valle

In chiusura dei lavori dell'adunanza consiliare del 26 e 27 ottobre 2016, il Presidente del Consiglio Valle ha letto all'Aula una lettera pervenuta dai Consiglieri Claudio Restano e Antonio Fosson, i quali hanno comunicato che non faranno più parte del gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine per costituire un nuovo gruppo che si chiamerà Pour Notre Vallée. Il Consigliere Restano assumerà le funzioni di Capogruppo.

Ha quindi preso la parola il Consigliere Antonio Fosson per motivare la sua scelta: le ragioni che mi hanno spinto a fare politica, ha detto il Consigliere, erano il desiderio di cercare di lavorare per le esigenze della mia gente e di contribuire alla costruzione del bene comune; dopo questo periodo, queste mi sono ancora più chiare e voglio utilizzare questo fine Legislatura in questo senso. Fosson ha contestato il metodo con cui viene gestita la cosa pubblica, con difficoltà di dialogo, di proporre soluzioni, con una persona che gestisce da solo tutto quanto. Il Consigliere si è detto convinto che il sistema politico valdostano debba recuperare un percorso differente, una diversa condivisione per ottenere maggiori risultati e maggiore efficienza. Per Fosson se si vuole migliorare la situazione dei valdostani, in un momento più difficile, il cambiamento deve cominciare dall'ascolto di tutti, dalla valorizzazione delle diverse esperienze affinché l'altro non sia un ostacolo ma una risorsa. Il Consigliere si è poi detto sinceramente autonomista e federalista: credo, ha aggiunto, nei valori dell'Union Valdôtaine e soprattutto sono fiero di appartenere ad una terra che da sempre ha valori di solidarietà e sussidiarietà. Ma, per Fosson, oggi all'interno del gruppo consiliare dell'UV non ci sono le condizioni per poter fare un percorso di confronto e di cambiamento senza divieti o blocchi. Vogliamo, ha proseguito, che il nostro gruppo continui a fare parte della maggioranza, ma con una possibilità di proposta, di dialogo e di incisività ben maggiore di quanto siamo riusciti a fare finora. Dietro questa scelta, ha concluso Fosson, non c'è un progetto politico ma solo posizioni individuali da confrontare.

Il Consigliere Claudio Restano ha dichiarato di sentirsi valdostano nel cuore e nella testa, di amare innanzitutto la Valle d'Aosta, per la quale ha detto di essersi impegnato sin dall'inizio della sua carriera politica, nella convinzione di poter contribuire a far crescere questa regione. Per questo, ha precisato, mi trovo in questo passaggio difficile, sofferto, dettato da motivazioni profonde: in libertà voglio sostenere questa maggioranza, ma devo compiere questo passo doloroso, perché ho sempre fortemente creduto nelle mie scelte di militanza dell'UV, scelte personali oltre che politiche. Tuttavia, il Consigliere Restano ha dovuto prendere questa decisione, ravvisando ad esempio come gli agricoltori valdostani siano dimenticati e abbandonati dal bilancio e da uno Stato fine a se stesso, ravvisando un bilancio senza memorie e prospettive, che costringe commercianti e artigiani a sempre maggiori difficoltà. Per Restano, non è più il momento di parlare, ma occorre essere concreti, proprio all'interno della maggioranza cui sente di appartenere. Ha poi ricordato che l'UV è un Mouvement, termine che dovrebbe richiamare la coesione del popolo valdostano in un contesto di confronto; eppure, ha sottolineato, nell'UV c'è una conduzione verticistica che non ha funzionato: c'è soltanto chi decide e chi esegue. Sono consapevole che la mia decisione sarà strumentalizzata da chi detiene il potere, ha proseguito Restano, ma sono sereno perché so, così facendo, di poter mantenere il mandato che mi hanno affidato gli elettori, potrò lavorare per la Valle d'Aosta, per il mio popolo. Non sono uno "yes man" di carattere, e non è questo il ruolo che mi hanno assegnato i valdostani che mi hanno votato, ha aggiunto. Coi colleghi e amici di matrice unionista di ALPE e UVP, di oggi e di ieri, ci ha divisi il metodo di lavoro imposto dall'alto, che ci ha impedito di lavorare rapidamente per cercare di risolvere i problemi della nostra regione. Il Consigliere Restano ha anche affermato di aver recentemente accettato la Presidenza della Commissione speciale per le riforme istituzionali pur già con questi sentimenti nel cuore, ma animato dall'intento di ridare unità alla politica e centralità all'Assemblea regionale, ha comunicato di essere pronto a rimettere il mandato, qualora gli venga chiesto dal Consiglio. Il mio sogno, ha concluso Restano, è avere una nuova Union, essere tutti uniti sotto una Union che riparta dall'inizio, dai suoi valori tradizionali e dalla sua storia, ponendo al centro la persona e i valdostani.

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, esprimendo apprezzamento per la decisione assunta dai Consiglieri Fosson e Restano, ha commentato che l'abbandono dell'UV di tanti esponenti politici deve far riflettere sulla necessità di un cambiamento radicale di metodo nella gestione della cosa pubblica. Il silenzio assordante del gruppo dell'UV è in fondo emblematico della posizione di isolamento di chi non vuole cambiare nulla e mantenere lo status quo. E ha concluso: consideriamo questo ulteriore passaggio politico una conferma di quanto ALPE da sempre cerca di rappresentare.

Per il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy sentire oggi parole così dure non può che suscitare un chiarimento politico. Certamente, ha aggiunto, sta iniziando un percorso diverso all'interno della maggioranza, aprendo un dialogo su come lavorare in maniera più proficua.

Per il Capogruppo di Stella Alpina Pierluigi Marquis l'annuncio dei colleghi è un fatto politicamente rilevante, soprattutto per le motivazioni che lo hanno ispirato. Partecipazione, condivisione, progettualità: sono temi peraltro evocati questa mattina nel corso del dibattito da molti colleghi. A nome di Stella Alpina, Marquis ha dichiarato piena disponibilità ai colleghi ad intraprendere un confronto sul metodo che oggi più che mai è imprescindibile per affrontare l'attuale fase politica e amministrativa.

Anche il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha evocato dialogo e condivisione, auspicando che i Consiglieri nella loro nuova veste apportino un importante contributo di idee e proposte in seno alla maggioranza, perché ciò che conta non è l'appartenenza ai gruppi, ma il ruolo di rappresentanza dei valdostani affidato ai Consiglieri.

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerardin ha espresso la propria stima personale per una decisione non facile: ben conosco, ha detto, la difficoltà di assumere una scelta simile, augurando che i Consiglieri abbiano libertà di agire e pensare, di esprimersi all'interno della maggioranza, ma nell'interesse ed in coerenza con il mandato dato loro dagli elettori.

Il Consiglio Valle tornerà a riunirsi martedì 8 e mercoledì 9 novembre 2016.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE