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Riunione del Consiglio regionale del 30 novembre, 1, 2 e 3 dicembre 2015

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Comunicato n° 629 del 30 novembre 2015
Comunicazioni del Presidente del Consiglio sull’ordine del giorno dei lavori delle sedute di bilancio

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell’Assemblea, convocata da oggi, lunedì 30 novembre fino a giovedì 3 dicembre 2015, per discutere un ordine del giorno incentrato sulle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2016-2018.

Il Presidente Viérin ha comunicato all’Aula le decisioni della Conferenza dei Capigruppo riguardo alle modalità di svolgimento dei lavori delle sedute di bilancio.

Nella seduta di oggi, lunedì 30 novembre, inizierà l'illustrazione abbinata della finanziaria e del bilancio di previsione della Regione per il 2016-2018, con le relazioni del Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre, dell'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, e del Presidente della Regione, Augusto Rollandin.

Domani, martedì 1° dicembre, a partire dalla ore 9, si aprirà la discussione generale combinata delle leggi di bilancio e della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti.

I lavori proseguiranno anche nei giorni di mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre, sempre con inizio alle ore 9. E' prevista la possibilità di proseguire i lavori in notturna sino alle ore 1.00, che sarà valutata, di volta in volta, nel corso delle tre giornate.

Al termine della discussione generale vi saranno le repliche dell'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione, quindi l'analisi delle previsioni di spesa del bilancio. I lavori si concluderanno con la presa d'atto della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti, a seguire le dichiarazioni di voto sui documenti di bilancio e le votazioni separate sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio.

I Capigruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, e di ALPE, Albert Chatrian, hanno preso la parola per annunciare che hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio per richiedere «la convocazione urgente del Consiglio permanente degli Enti locali, alla luce della presentazione, da parte della maggioranza, di un emendamento alla finanziaria regionale, che modifica in maniera sostanziale i contenuti inerenti l'applicazione dell'avanzo di amministrazione. Visto che l'Assemblea del CPEL ha espresso un parere sul disegno di legge, sostanzialmente diverso, crediamo opportuno che il Presidente della seconda Commissione convochi una riunione al fine di poter sentire nuovamente il Presidente del CPEL: sappiamo che il parere del CPEL non è vincolante, ma ha una forte valenza politica, dato che tale emendamento avrà una forte incidenza sui bilanci e nella futura gestione degli Enti locali.»

Il Presidente del Consiglio, Marco Viérin, ha chiesto tempo per esaminare la lettera, che ha prontamente trasmesso al Presidente della seconda Commissione, e ha garantito che nel corso dei lavori odierni sarà nuovamente affrontata la questione.

SC

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Comunicato n° 630 del 30 novembre 2015
Commémoration de l'ancien Conseiller Augusto Valleise

Le Conseil de la Vallée, dans sa séance du 30 novembre 2015, a observé une minute de silence en souvenir de Augusto Valleise, Conseiller régional élu au cours de la première Législature de l'Assemblée régionale, de 1949 à 1954.

Elu dans la liste Democrazia Cristiana-Union Valdôtaine, il fut d'abord Conseiller secrétaire du Bureau de l'Assemblée et ensuite Assesseur aux travaux publics.

Le Président du Conseil, Marco Viérin, en réitérant les condoléances émues de l'Assemblée à la famille, a dit: «Con Augusto Valleise se ne va uno degli ultimi rappresentanti di quel primo Consiglio Valle eletto che si assunse la responsabilità di governare un territorio uscito estremamente impoverito dalla guerra e da un regime che aveva tentato di annientare ogni diritto e ogni speranza. Rimane, oggi, il suo insegnamento fatto di senso del dovere, di lavoro, di rispetto e di solidarietà. Valori che oggi come allora devono essere alla base della nostra comunità e che lui ha continuato a coltivare al di fuori dell'impegno politico e amministrativo, contribuendo con il suo apporto di idee e di progetti a rendere un prezioso servizio al suo paese e alla nostra Valle.»


SC

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Comunicato n° 631 del 30 novembre 2015
Comunicazioni del Presidente della Regione sulla Lavazza

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 30 novembre 2015, ha annunciato che nella mattinata odierna, ha incontrato, unitamente all'Assessore alle attività produttive Raimondo Donzel, le forze sindacali in merito alla decisione della Lavazza di chiudere lo stabilimento a Verrès.

«Seguiremo – ha detto il Presidente – con l'Assessore Donzel le varie fasi dell'evoluzione della vicenda per tutelare i lavoratori, esaminando anche, eventualmente, alternative per l'utilizzo di questo insediamento. Dopo la ripresa degli accordi nel 2008, quando fu annunciato un rafforzamento della sede di Verrès, l'azienda ha, negli anni a venire, rallentato sul potenziamento della produzione in Valle, ma vi è sempre stata la garanzia che non era in discussione la chiusura dello stabilimento di Verrès. Terremo aggiornato il Consiglio al fine di condividere le informazioni su di una decisione che è stata improvvisa e inaspettata.»

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha quindi preso la parola per evidenziare: «Questa è una notizia che ci ha preso alla sprovvista, è un pugno allo stomaco per la Valle d'Aosta. E' una situazione grave, soprattutto per la bassa Valle, già recentemente colpita dalla chiusura della Feletti. Fa specie il comportamento di un'azienda così importante: la Lavazza dovrebbe ricordarsi che non c'è solo il profitto, occorre prestare la massima attenzione ai rapporti con le persone. Da parte nostra, dobbiamo reagire e far sentire la nostra vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, ma non solo nelle parole: dobbiamo pensare a mettere in campo immediate strategie e assumerci degli impegni. Il nostro gruppo seguirà questo dossier, ci renderemo subito operativi, chiedendo all'Assessore alle attività produttive un supplemento di impegno. Crediamo sia opportuno un confronto con la dirigenza Lavazza perché capiscano la scorrettezza con la quale stanno agendo nei confronti dei lavoratori e della Valle d'Aosta. Se davvero la Lavazza abbandonerà Verrès, non vogliamo che ci siano mancanze politiche

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero ha osservato: «Constato la rassegnazione da parte della maggioranza, in cui nessuno si è preso la briga di parlare coi vertici aziendali per capire se esista un margine d'azione. Alla base di questa fuga c'è la mancata possibilità di ampliamento dell'attività, ma che cosa ne è del protocollo d'intesa, dei contratti firmati? Non c'è nessuno che vuole comprendere cosa è successo? In maggioranza c'è un menefreghismo assoluto nei confronti dei cittadini, questo è un colpo durissimo per la nostra regione e nessuno si muove. Esigiamo che la Giunta regionale assuma un impegno per cercare una possibilità di recuperare la situazione

Anche il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha voluto esprimere «la solidarietà del nostro gruppo ai cinquanta dipendenti e alle loro famiglie. Questa riunione del Consiglio non sarà un teatrino, sarà un confronto serrato sul bilancio. La politica deve trovare soluzioni alternative per la bassa Valle, zona che presenta maggiori criticità rispetto ad altre: bisogna intervenire, anche attraverso la legge finanziaria, al fine di dare risposte più puntuali. Questo non è il momento della polemica, bisogna cercare di limitare le difficoltà dei valdostani

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, ha specificato: «Mi fa piacere constatare che il Consiglio è unito su questa grave problematica. L'Amministrazione regionale non intende abbandonare l'area industriale, come dimostra il fatto che in questa sessione di esame del bilancio avremo l'occasione di discutere dell'investimento di oltre 5 milioni di euro su diversi stabili in bassa Valle, cui si aggiungono 3 milioni su Aosta per il solo 2016, per il miglioramento di attività in essere e per favorire nuovi insediamenti. In Commissione avremo modo di approfondire il caso specifico della Lavazza, i cui dirigenti nel corso degli anni hanno cambiato atteggiamento e di questo sono gli atti a parlare, nonostante la Regione abbia più volte ribadito l'impegno ad investire. Non ho alcuna intenzione di spettacolarizzare questa situazione, né declinare responsabilità per essere arrivato da poco; assicuro che abbiamo contattato tempestivamente i vertici della società, e che in questi giorni effettuerò ulteriori incontri urgenti con i vertici aziendali e con i sindacati. Faremo il possibile affinché la Lavazza rispetti i suoi lavoratori e le loro famiglie, nell'interesse generale della comunità valdostana

SC-MM

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Comunicato n° 632 del 30 novembre 2015
Approvato il disegno di legge in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi e nomine regionali

Il Consiglio regionale, nella seduta del 30 novembre 2015, ha approvato, con 21 voti a favore (UV, SA, PD-SVdA) e 14 astensioni (UVP, ALPE, M5S), il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi o di nomine disposti dalla Regione.

Il provvedimento legislativo, di cui è relatore il Consigliere Joël Farcoz (UV), è stato presentato dalla Giunta regionale il 27 ottobre scorso e si compone di quattro articoli.

«Considerati i problemi sorti nel primo periodo di applicazione del decreto legislativo n. 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni – ha detto il Consigliere Farcoz –, l'Autorità nazionale Anticorruzione ha esortato le Regioni, le Province e i Comuni a individuare gli organi che possano procedere al conferimento, in via sostitutiva, dei nuovi incarichi. Con questo disegno di legge si intende quindi provvedere in merito, stabilendo che nel caso di conferimento di incarichi o nomine dichiarati nulli, gli organi di direzione politico-amministrativa della Regione che hanno conferito tali incarichi non possono disporre incarichi o nomine per tre mesi e sono sostituiti da altri organi. Nello specifico, il Consiglio regionale è sostituito dalla Giunta regionale, la Giunta dal Consiglio, il Presidente della Regione dal Vicepresidente, l'Assessore dal Presidente della Regione

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a ajouté que «il y a eu un débat au sein de la Conférence des Présidents sur cette question: il était nécessaire de faire clarté sur l'interdiction en définissant par loi les remplaçants, car on risquait autrement d'avoir des vides.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, pur non avendo nulla da eccepire su di una iniziativa «che va a chiarire delle zone di ombra», ha chiesto «che si avvii il vero cambiamento nelle società partecipate: noi riteniamo che non si dovrebbero più conferire incarichi ai pensionati, ma si dovrebbero nominare personalità in grado di dare nuova linfa alla gestione di queste. Sarebbe un bel segnale di rinnovamento

SC

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Comunicato n° 633 del 30 novembre 2015
Relazione del Presidente della seconda Commissione sulle leggi di bilancio della Regione 2016-2018

L’Assemblea regionale ha iniziato nel pomeriggio di oggi, lunedì 30 novembre 2015, l’esame congiunto della finanziaria e del bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2016-2018.

Il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), relatore dei due disegni di legge, ha fatto un'analisi politica del contesto. «Meno finanze regionali e forte crisi economica europea impongono logiche di governo nuove, scelte coraggiose che non rinneghino il passato, ma che inducano a un vero e radicale cambiamento che possa dare risposte leggibili a tutti i cittadini, alle imprese, in tutti i settori, rappresentando con forza che questa Regione vuole reagire, ne ha le qualità ed è in grado di mettere in campo una classe manageriale e politica all'altezza della situazione. È necessario trasformare la recessione in una decrescita ristrutturante: il corpo del bilancio regionale presenta ancora margini di tessuto adiposo che può essere interessato da una decisa e mirata cura di dimagrimento

Il Consigliere La Torre ha quindi elencato alcune risposte necessarie. «Il nesso che intercorre fra l'autonomia politica e quella finanziaria deve essere più correttamente declinato: poiché la nostra Regione aspira ad esercitare un'autonomia politica reale, da non confondersi con il puro decentramento di funzioni, dobbiamo sdoganarci dalle logiche di controllo implicito legate al concetto di un'assegnazione di risorse correlata all'esercizio di specifiche funzioni, ossia dalla logica dei cosiddetti costi standard. Bisogna poi impegnarsi a fondo per superare la logica dell'emergenza, vincendo soprattutto le diffuse resistenze ministeriali ad accettare ed applicare correttamente il modello autonomistico. Occorre guardare con molta lucidità alla problematica del disagio demografico, con l'invecchiamento della popolazione e la necessità di contrastare lo spopolamento montano attraverso l'erogazione di servizi adeguati

«La principale exit strategy per la Regione – ha aggiunto La Torre – sta oggi nell'esercizio di una responsabilità finanziaria trasparente: al centro di questa strategia ci potrebbe essere anche la rivendicazione di un ruolo diretto della Regione (come già avviene per la Provincia di Bolzano) nella riscossione delle imposte, in modo da contrastare efficacemente l'evasione fiscale e segnando ulteriormente il carattere di originalità della nostra autonomia, in cui molte funzioni potrebbero essere esercitate direttamente su scala regionale. È poi necessaria una migliore gestione degli accordi raggiunti con il Governo in materia di finanze, che presuppone anche la definizione definitiva di un meccanismo omnicomprensivo, stabile e preciso della nostra partecipazione allo sforzo di solidarietà e di risanamento della finanza pubblica statale, non più ancorato ad interventi estemporanei che purtroppo hanno avuto in questi anni l'avallo anche della Corte costituzionale. Se il "principio negoziale pattizio" si sta consolidando, ciò non deve avere come fine esclusivo il reperimento di risorse "a breve", ma la generale messa in sicurezza del nostro ordinamento finanziario. In prospettiva occorre guardare a un nuovo modello per l'autogoverno della Valle d'Aosta, con una reazione politica "alta" all'idea strisciante del superamento della specialità, con un rilancio del vissuto autonomistico della popolazione, non solo delle sue élites. Sono tutte le istituzioni regionali, con il concorso delle forze vive della comunità a doversi impegnare in un'azione politica e legislativa a carattere non episodico e frammentario. Occorre uscire dalla lunga stagione di "stasi legislativa", che dura orami da troppi anni e che interessa tutto il quadro delle regioni italiane, con il fenomeno delle leggi fotocopia o ispirate solo al fenomeno Nimby (non nel mio giardino) e a scudo delle realtà locali, accrescendo di converso la nostra capacità di introdurre soluzioni e procedure innovative

Il Presidente della seconda Commissione ha poi osservato che «se manca una vera "politica nazionale regionale", è anche evidente che le Regioni speciali non sono organicamente parte della politica nazionale, oscurate come sono dal teatro mediatico politico-parlamentare romano. Far sapere cosa si è e come si opera è fondamentale. Il nostro brand regionale, ossia il legame simbolico e comunicativo tra la nostra identità e l'organizzazione di questo territorio, deve essere percepito come espressione di una comunità sana, operosa, integra nei suoi valori culturali, civici e ambientali. In questo resta essenziale un'alleanza strategica con i territori alpini e in particolare con quelli istituzionalmente omologhi (Trento e Bolzano, Friuli Venezia-Giulia) oltre che con i territori contigui in un'ottica macroregionale correttamente delineata, dando vita ad una rete strutturata di raccordi (ad esempio in campo formativo, nel credito, nella ricerca) per conseguire economie di scala e rafforzare la nostra posizione negoziale. Un'intelligente politica di collaborazione è d'altra parte l'unico possibile contrappeso alla concentrazione di risorse, servizi e competenze che lo Stato sta attualmente mettendo in campo attraverso la costruzione del sistema di governo delle città metropolitane. Se queste logiche non saranno adeguatamente contrastate, l'autonomia regionale è destinata a indebolirsi significativamente, facendo di noi tutti solo dei "consumatori" di politica e non più dei "produttori" di politica regionale


SC

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Comunicato n° 634 del 30 novembre 2015
Relazione dell'Assessore alle finanze sulle leggi di bilancio della Regione 2016-2018

Nella seduta consiliare di lunedì 30 novembre 2015, dopo l'intervento del Presidente della seconda Commissione, ha preso la parola l'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron (UV), per illustrare nel dettaglio il documento di bilancio 2015-2017 e le sue linee di indirizzo.

«Con il bilancio e la legge finanziaria della Regione, abbiamo voluto riprodurre un modello di autonomia e infondere alla comunità valdostana un messaggio di speranza positivo – ha sottolineato l'Assessore –. I contenuti progettuali risiedono in quattro punti prioritari: il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica, il sostegno all'occupazione, l'utilizzo dei fondi europei e statali, l'efficienza e l'oculatezza della spesa

«Un punto di personale orgoglio – ha detto Perron – è che la Regione continua ad investire per creare nuove progettualità e per aprire percorsi concreti volti ad un reale rilancio di un'economia che, diversamente, proseguirebbe la sua dinamica involutiva e di contrazione. Lo facciamo in tanti settori: nei lavori pubblici, è stato predisposto un piano di cura e tutela del territorio regionale, teso anche a creare lavoro a favore soprattutto delle piccole e medie imprese edili e artigianali che sono la vera ossatura dell'imprenditoria valdostana, così come sono previsti lavori per la conservazione e la valorizzazione di castelli, siti archeologici e beni ecclesiastici; nel settore agricolo, è previsto il finanziamento dei progetti dei Consorzi di miglioramento fondiario e dei cantieri forestali; nell'industria e attività produttive, accanto al nuovo piano di politica del lavoro che sarà varato a gennaio, gli interventi a favore della crescita e dell’occupazione arriveranno da un più ampio utilizzo dei fondi europei, volti alla green economy, alla ricerca industriale, all’adeguamento normativo ed energetico degli impianti industriali esistenti e all’implementazione di nuovi insediamenti sul territorio; nella politica del turismo, consapevoli che il turismo è per la Valle d’Aosta settore trainante, le risorse andranno per l’offerta promozionale e il sostegno agli operatori economici del settore, in particolare attraverso il mutuo contratto per 100 milioni di euro con la BEI (Banca Europea degli Investimenti) e del quale 40 milioni di euro sono già stati erogati (95% a favore degli albergatori); nell'edilizia scolastica, la costruzione e la ristrutturazione degli edifici scolastici è organizzata attraverso un piano cui sono destinati 7 milioni di euro nel triennio cui si aggiungono gli interventi già previsti nel programma FOSPI; nella sanità e politiche del welfare, con questo bilancio viene tutelato il sistema regionale delle politiche sociali per il quale è autorizzato un investimento complessivo di quasi 54 milioni di euro, così come è autorizzata una spesa sanitaria di oltre 233 milioni di euro, grazie alla quale riteniamo che potranno essere mantenuti gli attuali livelli di servizio; continua il supporto della Regione alle Confidi valdostane, con 2 milioni di euro per due anni. In sintesi, soltanto con la rimodulazione del mutuo, sono autorizzati per il 2016 44 milioni di nuovi investimenti, 34,7 milioni per il 2017, 39,7 milioni per il 2018.»

«Sul fronte del sostegno all'occupazione, i fondi per i piani straordinari dei cantieri forestali e delle opere stradali sono stati confermati, così come lo sono i finanziamenti per i lavori di utilità sociale, le borse lavoro in favore di persone in situazione di grave svantaggio sociale o disabilità, l'erogazione degli incentivi alle assunzioni effettuate nel 2015, le misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito. Il Governo intende poi massimizzare l'utilizzo dei fondi europei, che sono oggi uno degli aspetti importanti per reperire finanziamenti. Tra i più rilevanti, segnalo il Programma investimenti per la crescita e l'occupazione del FESR (con un investimento nel settennio 2014-2020 di oltre 64,3 milioni di euro, di cui 36,4 milioni nel triennio 2016-18) e quello del FSE (55,5 milioni di euro nella programmazione 2014-2020, di cui 33,5 milioni nel 2016-18), il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (che vale 138,7 milioni di euro)

«Con questo bilancio, quindi, riteniamo che la Regione abbia riacquistato il ruolo di "investitore" – ha osservato Perron –. È forse un ruolo nuovo, ma la Valle d'Aosta è già ampiamente infrastrutturata e quindi è stata conseguenza naturale tralasciare le grandi opere, a favore di interventi mirati che possano essere più di incentivo per chi già lavora sul territorio.  La Regione non vuole sostituirsi al mondo dell'imprenditoria, ma creare il giusto tessuto e le adeguate opportunità perché questa possa potenziarsi. L'altro ruolo che scaturisce da questo documento e che crediamo sia il fulcro del sistema verso cui tendere per accompagnare la Valle fuori dalla crisi è quella di un'Amministrazione che prima deve investire le risorse a favore di quella fetta di popolazione che ha più bisogno di sostegno, inducendo chi ha maggiore disponibilità economica a contribuire di più per la sussistenza dei servizi

«Infine – ha aggiunto l'Assessore –, il bilancio rappresenta il progetto di autonomia speciale di questa comunità in cui gli enti locali, Regione e Comuni, continuano a svolgere il loro ruolo, ancorché con le disponibilità finanziarie ridotte e dove ognuno è chiamato a fare la propria parte, in un quadro di condizioni stabili, in cui poter investire, vivere e che, ne sono certo, costituirà la via per uscire dalla crisi. Questo bilancio è anche uno strumento di difesa dell’autonomia speciale sempre più minacciata, da più parti. In questo senso, i disegni di legge in discussione oggi, oltre a costituire un messaggio di speranza, vogliono essere anche una sollecitazione alla società valdostana tutta nella difesa delle nostre peculiarità e prerogative statutarie

Il bilancio regionale pareggia nell’importo complessivo di 1 miliardo e 358 milioni di euro per il 2016, euro 1 miliardo e 332 milioni per l’anno 2017 ed 1 miliardo e 338 milioni nel 2018.

Entrando nel dettaglio, l'Assessore Perron ha specificato che la previsione delle entrate per il 2016, senza considerare le partite di giro, è di 1 miliardo 223 milioni, ma se si esclude la voce di recupero dai Comuni dell’extra gettito IMU che è stata inserita quest’anno già in sede di bilancio di previsione, sia in entrata sia nella spesa, la riduzione effettiva delle risorse disponibili rispetto al 2015 è di 79 milioni. La differenza tra entrate correnti e spese correnti resta positiva, attorno ai 60 milioni per gli anni 2016 e 2017, e di circa 165 milioni per il 2018, destinata a finanziare le spese di investimento.

La spesa per il 2016 ammonta a 1 miliardo e 186 milioni di euro, per il 2017 a 1 miliardo e 160 milioni e per il 2018 a 1 miliardo e 134 milioni di euro. Il decremento delle spese rispetto al 2015 è del 6,65%, mentre vi è un aumento dello 0,51% tra previsione 2017 (1.160 milioni) e previsione 2018 (1.166 milioni).

Per il 2016 il totale della spesa corrente e degli investimenti è pari a 1.148,17 milioni di euro, di cui il 91,07% per la parte corrente (1.045,6 milioni di euro) e l’8,93% per gli investimenti (102,54 milioni). Nella parte corrente, è compreso il concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica per complessivi 206,5 milioni di euro: la previsione di spesa corrente ammonta quindi a 839,05 milioni.

Le spese sono ripartite nelle seguenti funzioni obiettivo: 259,1 milioni di euro (25%) per il Personale; 233,33 milioni (23%) per la Sanità; 181,33 milioni (18%) per la Finanza locale e Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; 71,17 milioni (7%) per lo Sviluppo economico regionale; 64,99 milioni (6%) per gli Oneri non ripartibili; 48,63 milioni (5%) per le Infrastrutture per mobilità e reti; 37,56 milioni (4%) per i Servizi generali; 29,44 milioni (3%) per i Fondi di riserva e globali; 28,24 milioni (3%) per il Governo del territorio; 16,18 milioni (1,6%) per la Cultura e sport; 15,66 milioni (1,5%) per l'Istruzione primaria e secondaria; 11,79 milioni (1,2%) per il Funzionamento degli organi istituzionali; 10,55 milioni (1%) per l'Istruzione universitaria; 7,55 milioni (0,74%) per l'Agricoltura.

SC

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Comunicato n° 635 del 30 novembre 2015
Relazione del Presidente della Regione sulle leggi di bilancio della Regione 2016-2018

Nella seduta consiliare del 30 novembre 2015, dopo l'illustrazione del Presidente della seconda Commissione e dell'Assessore alle finanze, è intervenuto il Presidente della Regione, Augusto Rollandin,

«Questo bilancio di transizione ha avuto un prologo interessante, ovvero la discussione sull'autonomia valdostana, approfondendo i rapporti con lo Stato per la verifica delle regole del gioco: come sono state rispettate, come non sono stati mantenuti alcuni impegni che ci hanno comportato serie difficoltà. La risoluzione finale approvata da tutte le forze politiche sintetizza i punti forti che diventano deboli senza il sostegno del Governo di Roma. Pertanto, la predisposizione di questo bilancio non ha potuto prescindere dal seguire con attenzione il dibattito che si sta tenendo a Roma sulla legge di stabilità (in particolare ora alla Camera). Il Patto di stabilità è un blocco, una saracinesca che si inserisce tra ciò che si ha e ciò che si potrebbe spendere: anche se avessimo finanziamenti maggiori, non potremmo spendere di più; questo è un paradosso, non ci garantisce la crescita che auspichiamo

«Nel corso del 2015 abbiamo più volte abbiamo discusso su singoli settori, quali i trasporti, e in questo bilancio si trovano già le prime risposte – ha proseguito il Presidente Rollandin –. Lo sforzo che abbiamo cercato di compiere in un contesto di una seppur piccola ripresa in un quadro difficile tiene nella dovuta considerazione alcune soluzioni pragmatiche quanto innovatrici: penso al fatto che nella nuova finanziaria in tutti gli ambiti ci sono programmi in atto. Forte è poi il legame tra i Comuni e Regione per il tramite del collegamento tra tutti gli Assessorati. Abbiamo utilizzato al meglio i fondi a disposizione: ad oggi c'è l'esigenza di forzare sulla ripresa, di percorrere la strada dei mutui per riuscire a fare investimenti senza esser bloccati dal Patto di stabilità

«Abbiamo inserito un capitolo per il contrasto alla povertà e su questo è vivace il dibattito a livello nazionale: finalmente si è capito che occorre un'uniformità di base tra tutte le Regioni per guardare a questo tema delicato con la dovuta attenzione, stabilendo parametri adeguati

«L'approccio è stato quindi pragmatico per dare risposte mirate; questa finanziaria è molto importante per quanto funga da ponte – ha concluso il Presidente della Regione –. Esaminando il bilancio triennale, specifico che nel 2017 ci sono ancora ristrettezze, ma per il 2018 c'è un raggio di sole, grazie a un vantaggio di circa 110 milioni di euro. Possiamo allora immaginare di fare programmi con operatività più larga

Prima di concludere i lavori della prima giornata di Consiglio, si è riunita la Conferenza dei Capigruppo in merito alla richiesta di convocazione del Consiglio permanente degli Enti locali formulata dai gruppi UVP e ALPE.

Il Presidente del Consiglio Marco Viérin ha quindi riferito che «non sarà convocata un'audizione del CPEL, in quanto non è stata trovata un'intesa all'interno della Conferenza dei Capigruppo. Tra l'altro, la normativa non prevede l'obbligo di sentire il CPEL sulle ulteriori modifiche apportate ai disegni di legge in Commissione o in Aula e, a fronte di tali situazioni, si è sempre proceduto in tal senso

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha preso atto «della mancanza di volontà politica di fare un incontro con il CPEL, ma sollecitiamo la maggioranza a prestare attenzione in questa fase, perché la preoccupazione dei Sindaci è alta, soprattutto per le responsabilità finanziarie che ne possono derivare

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto che «l'obiettivo nostro era quello di sensibilizzare i 74 Sindaci su questo emendamento. Poteva essere un passaggio in più, peccato non averlo fatto, probabilmente un confronto su una modifica di tale importanza poteva essere utile a noi e anche a loro

I lavori riprendono domani, martedì 1° dicembre 2015, alle ore 9.00.

MM-SC

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Comunicato n° 636 del 1° dicembre 2015
Leggi di bilancio: relazione del Presidente Rollandin sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta

La seconda giornata di lavori del Consiglio dedicata alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2016-2018 si è aperta oggi, martedì 1° dicembre 2015, con la relazione del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, sul sistema delle autonomie della Valle d'Aosta, ai sensi degli articoli 66 e 116 della legge regionale n. 54/1998.

In merito alla partecipazione degli Enti locali ai processi decisionali dell'Amministrazione regionale, il Presidente Rollandin ha riferito che il Consiglio permanente degli Enti locali, nel corso del 2015 (sino al 16 novembre), ha svolto la seguente attività: 30 riunioni del Comitato esecutivo, 8 riunioni dell’Assemblea CPEL, 16 riunioni delle Consulte politiche, esprimendo il proprio parere su 25 disegni di legge regionali e su 37 proposte di deliberazione della Giunta regionale.

In merito allo stato di attuazione della legge 54/1998, il Presidente ha affermato che «in materia di finanza locale, sulla base del bilancio e della legge finanziaria per il 2015, con la deliberazione n. 196 del 13 febbraio 2015, la Giunta regionale ha definito, previa acquisizione del parere del CPEL, i parametri per il riparto dei trasferimenti finanziari senza vincolo settoriale di destinazione ai singoli Comuni. Successivamente, con la deliberazione n. 253 del 20 febbraio 2015, la Giunta ha dato attuazione al Protocollo d’intesa avente per oggetto il Patto di stabilità degli enti locali della Regione a partire dall’anno 2013 approvando la disciplina del Patto di stabilità per l’anno 2015. In materia di tributi locali, gli uffici hanno inoltre seguito le pratiche necessarie per la definizione degli importi dovuti dai Comuni a titolo di maggior gettito IMU 2014, da restituire allo Stato per il tramite della Regione, e dei criteri di trasferimento e delle modalità di regolazione contabile di un acconto del maggior gettito IMU 2015.»

In merito all'esercizio in forma associata di funzioni e servizi comunali, ai sensi della legge regionale n. 6/2014, il Presidente Rollandin ha detto che «è tuttora in corso la complessa fase di attuazione della normativa, per molti aspetti demandata ad una serie di deliberazioni che la Giunta regionale, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, ha approvato nel corso del 2015. Il processo di riforma, tuttavia, è in continua evoluzione e tutti gli enti interessati (Regione, Enti locali e CELVA) stanno attivamente collaborando tra loro affinché l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali possa essere definito, nelle sue varie forme, con le modalità e nei tempi previsti dalla legge.»

Il Presidente della Regione ha poi osservato che «il rapporto di collaborazione tra la Regione e il CPEL, che ha avuto inizio negli anni scorsi per affrontare specifiche materie di particolare interesse per gli Enti locali valdostani (anticorruzione, trasparenza, società partecipate, ecc…), si è particolarmente intensificato durante tutto l'anno 2015 per il costante impegno che la Regione, tutti gli Enti locali e il CELVA hanno profuso per dare puntuale e completa attuazione al processo di riforma dell'ordinamento degli Enti locali della Valle d'Aosta, avviato con la legge regionale 6/2014 e proseguito con le norme approvate nel 2015, che ha comportato una profonda riorganizzazione del sistema delle autonomie locali.»

SC

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Comunicato n° 637 del 1° dicembre 2015
Discussione sulle leggi di bilancio: gli interventi di Nogara, Roscio, Fontana, Fabbri, Chatrian, Farcoz, Rosset, Grosjean, Morelli, Follien, Certan

Nella seduta mattutina del Consiglio Valle del 1° dicembre 2015, si è aperta la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2016-2018 della Regione e della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sul rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014.

Nella prima parte del dibattito sono intervenuti i Consiglieri Alessandro Nogara, Fabrizio Roscio, Carmela Fontana, Nello Fabbri, Albert Chatrian, Joël Farcoz, Andrea Rosset, Vincenzo Grosjean, Patrizia Morelli, David Follien e Chantal Certan.

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha rilevato che nel documento contabile ci sono «due punti di rilievo: una sorta di "appropriazione indebita" di circa 20 milioni sull'avanzo dei Comuni e l'aver contratto diversi mutui, ossia debiti che ci accompagneranno per diverso tempo. Per il resto, il bilancio è composto da una cifra irrilevante rispetto a soli cinque anni fa e mi trovo contrario sulla definizione di "bilancio di programmazione". Pensiamo al settore agricolo: il Programma di Sviluppo Rurale non è una novità e le cifre destinate ai consorzi sono deludenti, nonostante siano enti importantissimi per il nostro territorio. Per il loro funzionamento sono stati destinati 800 mila euro (in passato la somma era di 2 milioni e 300 mila euro). 180 mila euro vanno invece per gli affitti delle strutture passati a Vallée d'Aoste Structure, ma si tratta di un giro di cassa. 11 milioni in tre anni vanno per i mutui agevolati per il riordino e il miglioramento fondiario: spiegatemi come un consorzio possa stipulare un mutuo, visto che fa già fatica per pagare i ruoli. La Giunta regionale ha da poco approvato una moratoria per le centrali elettriche: finanziamo le solite ditte per consentire loro di pagarsi l'opera di presa dal consorzio. Dal PSR, che dovrebbe essere il salvatore della patria, nessun euro va alle acque. Insomma, i consorzi di miglioramento fondiario oggi vengono lasciati in mutande. Auspico poi che il problema della processionaria non venga sottovalutato: per i cantieri forestali è fondamentale organizzare squadre che lavorino nel momento giusto, per una lotta integrata a questi lepidotteri. Nell'ambito agricolo, nel 2010 sono stati stanziati 77 milioni di euro, oggi i milioni sono diventati 7. Meno male che esiste il Programma di Sviluppo Rurale, perché sono 3.400 le aziende che potrebbero aderirvi nonostante ci siano misure che esulano dall'agricoltura, andando a coinvolgere altre migliaia di utenti, come per la banda larga. E' imprescindibile che Area VdA rappresenti il fiore all'occhiello dell'Amministrazione in termini di efficienza e efficacia, perché è l'unica speranza in cui ripone il mondo agricolo valdostano.  Ma non dimentichiamo la risorsa della foresta: avevamo le maestranze che lavorano nel modo più opportuno, oggi invece utilizziamo aziende non specializzate, che non sono in grado di svolgere adeguatamente i compiti loro assegnati e rischiano di fare danni. Per sfruttare le nostre foreste, anche per avere un rientro economico, ci vogliono poche squadre forestali, ma ben attrezzate e preparate. Mi preoccupa poi il mancato investimento per la cura e la sorveglianza del territorio. E' una magra consolazione sapere che in agricoltura si è tagliato un po' meno rispetto agli altri Assessorati. Turismo, agricoltura e cultura sono i cardini per lo sviluppo del nostro territorio, è in questi settori che devono confluire i maggiori investimenti. Questa Amministrazione continua a tagliare e non aiuta la comunità

Il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha osservato che «noi continuiamo a pagare un prezzo troppo alto per il risanamento della spesa pubblica statale e malgrado il Parlamento non abbia recepito le osservazioni – peraltro contenute nella risoluzione approvata lo scorso Consiglio – nella legge di stabilità 2016, i nostri parlamentari hanno votato la fiducia. È un fatto curioso. Dopo mesi di piagnistei sulla mancanza di risorse, il livello sul quale si portano i conti è alla pari, attraverso l'azzeramento del mutuo per l'ospedale che viene trasferito in altri settori. Si parla di ripresa quale chiave di volta, ma poi il quadro degli interventi delineati appare fumoso: il piano sui beni culturali e la strategia di marketing per la promozione della Valle d'Aosta non esistono ancora; nell'ambito dell'edilizia, la crisi è gravissima e non vi sono azioni concrete che diano nuovo impulso, mentre per noi bisognerebbe intervenire sugli incentivi per il risanamento del patrimonio energetico con interventi mirati a riqualificare prioritariamente le situazioni più gravi. Con questo bilancio, sembra che la crisi dell'agricoltura sia superata, mentre la situazione è in continuo peggioramento, soprattutto perché la burocrazia e la mancanza di risposte certe sono ancora troppo pesanti. Riguardo all'utilizzo dei fondi europei, secondo noi occorre ottimizzare questo sistema, al fine di garantire la partecipazione di tutti i portatori di interesse e valutare meglio le ricadute reali sul territorio, perché è a questo che dovrebbero servire queste risorse. Sui trasporti, nessuno degli impegni assunti ad aprile con il Consiglio tematico è stato realizzato: quali strategie si vogliono mettere in atto per il futuro? Ci sembra di cogliere che si punti alla sopravvivenza, ma che non si guardi in prospettiva. Secondo noi la politica dovrebbe dare un indirizzo che al momento non c'è. Riguardo alla macchina regionale e ai rapporti con le società partecipate, manca un vero processo di snellimento così come è assente la mobilità del personale. Porteremo degli ordini del giorno con delle proposte concrete, perché non cogliamo in questo bilancio la reale volontà di un cambiamento e sono ancora troppo pochi i segnali che vanno nella giusta direzione.»  

La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana ha evidenziato: «Dal 2010 ad oggi il bilancio è stato praticamente dimezzato, senza contare i 74 milioni di euro, oggetto di confronto aperto tra il Governo nazionale e la Regione. La sanità rimane la voce di spesa più ingente, nonostante la diminuzione dei fondi da 244 milioni a 233,3 milioni. Di fronte a questo scenario difficile possiamo desumere lo stato di salute delle nostre casse e i molteplici risolti sociali, che si cumulano alle difficoltà della crisi. Occorre certamente ripensare alla politica valdostana: oggi non possiamo più permetterci tante cose, ma dobbiamo razionalizzare con meticolosità certosina per non effettuare tagli lineari. Dobbiamo puntare a riorganizzazione i servizi, puntando anche alla collaborazione dei privati; e parlo di una riorganizzazione virtuosa, che riduca sprechi e colga al meglio le esigenze dei cittadini. Va poi, tra l'altro, massimizzato l'uso di fondi comunitari, favorita l'occupazione attraverso iniziative del piano politiche del lavoro, valorizzato il patrimonio immobiliare, aumentate le politiche sociali, in particolare le misure di inclusione attiva. La politica, oggi più che mai, deve indicare la strada procedendo per priorità. I limiti del momento devono diventare risorse, dirigendosi verso nuove vie e nuove possibilità in sinergia coi privati per migliorare la qualità di vita. L'ingresso in maggioranza del nostro gruppo ha visto l'elaborazione di un documento in cui abbiamo espresso le nostre proposte e le nostre priorità: sentiamo le responsabilità di cui veniamo caricati, ma non ce ne sottraiamo. L'attenzione particolare dedicata alle politiche sociali in questo bilancio testimonia il fatto che la nostra Regione non rinuncia ad un welfare di alto profilo. Oggi il PD-SVdA è in prima linea nel farsi carico della drammatica situazione socio-economica della Valle d'Aosta. D'altronde, siamo entrati in maggioranza quando la politica non è più sinonimo di elargizione a pioggia di contributi, ma di effettuazione di tagli. Non ci sottraiamo da questa situazione e volgiamo operare per dare un fattivo aiuto. La buona politica emerge nelle difficoltà, non nei periodi di abbondanza. Dalla nostra comunità emergono preoccupazioni, ma nel corso delle audizioni effettuate in Commissione sono scaturite tante proposte che cercheremo di seguire. Altro tema caldo è la lotta alla povertà, cui sono stati destinati 2 milioni in più. La sfida passa anche attraverso la promozione turistica della nostra regione, che deve rilanciare un prodotto unico, sostenuto da un sistema che fa rete, in modo da ritornare ad essere meta ambita. La chiave dell'economia regionale per il futuro è dunque la fiducia: fiducia nella nostra forza lavoro e rivalutazione della nostra autonomia in chiave di opportunità; non politiche di mero assistenzialismo, ma indirizzate a far diventare la nostra economia sostenibile, capace di creare risorse adulte e indipendenti, come farebbe un buon padre di famiglia

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha parlato di «un bilancio ridotto all'osso che rischia di far collassare il sistema Valle d'Aosta. È un bilancio che mette in difficoltà tutti i settori della funzione pubblica, penalizzandone drammaticamente alcuni, come gli Enti locali, e risparmiandone altri. Abbiamo visto che, seppur timidamente, si cerca di attuare quello che da tempo come gruppo UVP stiamo sostenendo: usare l'opportunità che abbiamo di indebitarci per stimolare il PIL regionale è l'unica via di uscita dalla crisi, abbandonando i sogni di grandeur. Produrre lavoro e ricchezza per poi averne in ritorno entrate e poter così instaurare un circolo virtuoso per rimettere in moto la macchina. Meglio tardi che mai. La nostra opinione è che si potrebbe osare di più, immettendo altro finanziamento per piccole opere da affidare a cottimo e a rotazione, che avrebbero il vantaggio della rapida cantierabilità. L'altra strada per ripartire è quella di essere protagonisti nel ribadire e ottenere dallo Stato quello che negli anni ci è stato indebitamente tolto con il non rispetto del patto sul federalismo. Se il Governo regionale prenderà tale direzione non ci troverà passivi inerti, ma ci sarà la nostra collaborazione.» Soffermandosi sulla sanità, il Consigliere ha evidenziato che «la contrazione di 10 milioni è un altro colpo che si riversa sulla pelle dei cittadini così come lo è la compartecipazione al ticket che rappresenta tre milioni di tassazione mascherata. Bisogna avere il coraggio di mettere mano coraggiosamente alla riorganizzazione interna dell'ospedale e decidere cosa possiamo e cosa non possiamo permetterci. Insomma, questo è di nuovo un bilancio attendista, con timidi segnali di reazione, sempre in attesa del deus ex machina che risolva i problemi. Il faut être courageux et défendre ce qui nous appartient: c'est une bataille que nous devons combattre tous ensemble pour que notre petite patrie ne devienne une petite banlieue d'une grande province italienne

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha espresso preoccupazione «per lo spopolamento della montagna, ma anche per chi ancora abita a una certa distanza da Aosta, zona con più servizi. Ci concentriamo in particolare su tre settori: trasporti, scuole e sanità. Tutti i valdostani devono avere le stesse possibilità e poter disporre dei servizi essenziali, indipendentemente dal Comune di residenza. Abbiamo rilevato che la comunità ha accolto con molto favore l'approvazione della mozione sulla nostra autonomia. Altro aspetto favorevole è il concetto di armonizzazione del documento contabile per il 2016, che sarà poi traghettato sul 2017, in cui ci sarà il discorso del bilancio consolidato. Il prossimo anno sarà ancora difficile, parzialmente lo sarà il 2017, ma una forte inversione di marcia per fortuna ci sarà nel 2018: potremo ridare linfa e prospettiva al sistema pubblico valdostano. Il gruppo ALPE, a seguito dello svincolo di 118 milioni dal progetto dell'ospedale da parte della maggioranza, unica vera novità, vuole iniziare a scrivere percorsi nuovi, idee da tradurre in legge e provvedimenti concreti: per questo in questa riunione consiliare presenteremo numerosi ordini del giorno, spaziando dal turismo all'industria, dall'agricoltura alla sburocratizzazione, dalle Società partecipate all'IRAP detraibile per un nuovo modello snello. Ma ci siamo soffermati anche sulla banda larga, sulla stazione unica appaltante e sul mercato elettronico della pubblica Amministrazione, che devono essere completamente migliorate. In questo momento la parte innovativa deve fare la differenza, ci vuole una riforma forte per cambiare le regole. La rapidità di un Ente pubblico non è contrario alla collegialità. Se veramente crediamo in un'autonomia trasparente dobbiamo dare gambe agli annunci pronunciati in quest'Aula. E' il momento dell'azione

Pour le Chef de groupe de l'UV, Joël Farcoz, «la logique de ce budget a été celle d'éviter des coupes linéaires en cherchant de procéder dans le sillon de la rationalisation du système.  Les réductions constantes au cours des années, la contribution de la Région à l'Etat de presque 1 milliard d'euros depuis 2010 expliquent, mieux que tant de mots, la situation financière de la Région à nos jours, et nous démontrent très clairement que la Région ne pourra plus entrer dans toutes les facettes de la vie des Valdôtains. Par conséquent le remodelage des paradigmes du système s'avère de plus en plus fondamental: la réduction de la bureaucratie régionale, une collaboration toujours plus forte entre public et privé, l'unification de certaines mesures octroyées par la Région, des investissements ciblés sur certains secteurs stratégiques. Quant aux ressources mises à disposition il est bien de rappeler tous les investissements qui sont à la base de ce budget, qui vont toucher toute une série de secteurs avec le clair but de relancer l'économie valdôtaine.» Il Consigliere ha poi osservato che «il patto sul federalismo fiscale sancisce che per una buona parte della nostra fiscalità abbiamo i 10/10: risulta quindi necessario intraprendere iniziative che vadano nella direzione di istituire dei meccanismi virtuosi per attrarre tessuto produttivo in Valle d'Aosta, e allo stesso tempo istituire meccanismi moltiplicatori di entrate sugli investimenti come incentivi agli stessi. In particolare, dovranno essere rafforzati sempre di più, i rapporti con territori che diventano sempre più strategici per l'economia valdostana: la Svizzera e nel dettaglio il Valais, anche per rafforzare economie di sviluppo comune. E al centro dello sviluppo economico valdostano, oltre alla rete dell'agricoltura, della cultura, dell'artigianato e del turismo, deve esserci un'attenzione particolare al connubio economia della montagna e attenzione alla cura al territorio e attenzione dell'ambiente.  Ed è per questo che progetti come quelli della mobilità dolce, della Bassa Via, della riduzione del consumo energetico termico delle strutture, del teleriscaldamento, della banda larga, rappresentino assi fondamentali per la nostra società. Tutti aspetti che aiutano il marchio, il brand, l'immagine percepita che la Valle d'Aosta, nella sua interezza, vuole dare. Occorre quindi unificare gli sforzi di collaborazione, a partire dall'agricoltura, attraverso la promozione dei suoi prodotti, all'accoglienza in un territorio ben conservato; dalla cultura, attraverso il suo patrimonio e le sue culture specifiche; dall'artigianato, con i propri know-how e la propria tradizione associata ad una forte innovazione; dal turismo, attraverso le sue strutture private e non, dalle offerte sportive, alla semplice ma basilare offerta dei paesaggi che la Valle d'Aosta sa offrire. Settori, che se dal punto di vista amministrativo hanno bisogno di regie diversificate, dal punto di vista promozionale hanno bisogno di un'unica regia. Sono questi i settori che, associati ad una riorganizzazione interna delle amministrazione pubbliche, a partire dai Comuni, per arrivare alle partecipate e alla stessa Regione, anche attraverso il suo personale col comparto unico, possono far uscire la Valle d'Aosta dalla crisi

Il Vicepresidente Andrea Rosset (UVP) si è soffermato su «un triste quadro a tinte fosche. La costruzione di un bilancio valido passa dal ridare credibilità ai processi decisionali e politico-amministrativi, affinché rappresenti un documento che racchiuda valori, ideali e aspirazioni dei cittadini. Se conferissimo a questa legge il crisma di programmazione mistificheremmo la realtà. Non si può prescindere dallo scenario europeo e dal drammatico contesto internazionale. Attendiamo di capire in concreto l'utilizzo nella nostra regione dei fondi europei, che non rappresentano di certo un pozzo di San Patrizio. Guardando all'Italia, preoccupano il centralismo statale e il patto di stabilità; predomina la sfiducia, invece è urgente ricostruire una cultura dei valori: deve avvenire un cambiamento culturale che coinvolga le Istituzioni e richieda a tutte le componenti della società la partecipazione agli sforzi della Valle d'Aosta per riemergere dalla crisi. Occorre salvaguardare l'autonomia valdostana, difendere l'assetto statutario; non dobbiamo accettare passivamente le imposizioni della finanza e del Governo centrale. Non possiamo accettare un simile attacco alla nostra identità: la difesa della nostra autonomia deve diventare il primo punto della politica. In passato si voleva ridurre la Valle d'Aosta a Regione a Statuto ordinario, ora si vogliono addirittura eliminare le Regioni. Oggi questo bilancio non rappresenta un progetto di sviluppo per la comunità: occorre reagire, rompere col pessimismo diffuso; la nostra Regione ha ancora i numeri e le possibilità, oltre a risorse da spendere per il futuro. Dobbiamo affrontare con coraggio questa situazione, non sono più ammessi menefreghismo e incapacità di fornire risposte. Orientiamoci su un confronto vero e partecipato su come allocare le risorse, indirizziamoci in un processo di modernizzazione del sistema pubblico regionale, in grado di supportare la trasformazione degli enti pubblici e i rapporti con le imprese. Pensiamo a logiche di governo nuove, che non rinneghino il passato ma inducano un reale cambiamento che dia risposte alla comunità, in tutti i settori. Elaboriamo un nuovo sistema della riscossione delle imposte, sburocratizziamo il sistema, rivediamo i costi delle Società partecipate e della politica. Non possiamo lamentarci di Roma se poi ci comportiamo allo stesso modo con i nostri Comuni: non facciamo crollare il sistema delle autonomie locali, altrimenti sarà la Valle d'Aosta intera a crollare. Da questo bilancio si capisce che l'importante è solo tagliare. Un giovane valdostano su quattro oggi non ha lavoro, le aziende continuano a chiudere: il sistema evidenzia tutti i suoi limiti. Diamo fiducia ai giovani, smettiamola di affidarci ai soliti noti e basiamoci sulla meritocrazia. Non proseguiamo in un atteggiamento attendista e immaturo, in perenne attesa di un miracolo. Ripensiamo alla politica, tutti insieme

Il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean è tornato sui problemi dell'agricoltura: «In questo bilancio, c'è poca attenzione al settore e, nelle audizioni in Commissione, si è considerata una sola categoria, quella degli allevatori. Sono stati invece dimenticati ambiti strategici, come quello dei consorzi e delle cooperative, nel momento in cui sono in atto dei cambiamenti epocali. L'azione dell'Assessorato è più da Camera di commercio: si fa commercializzazione, ma non c'è pianificazione. In questo bilancio si magnificano i fondi messi a disposizione dal Programma di Sviluppo Rurale, 138 milioni di euro, ma agli agricoltori concretamente sono destinati 90 milioni di euro per il settennio, il resto va a mantenere la burocrazia: risorse insufficienti per sostenere la nostra agricoltura. In merito alla zootecnia, crediamo sia giunta l'ora di fare dei Regolamenti seri, al fine di accompagnare la crescita della produzione e del marchio "carne valdostana". Noi presenteremo delle proposte concrete e vedremo se vi sarà la volontà reale di rilanciare il settore agricolo

La Consigliera Patrizia Morelli (ALPE) ha iniziato il proprio intervento ringraziando il relatore dei disegni di legge di bilancio «per aver fornito all'opposizione il proprio documento con tre giorni d'anticipo rispetto al dibattito. Il Consigliere La Torre ha scoperto le proprie carte permettendoci un esame puntuale del suo testo, in cui abbiamo scorto un'analisi corretta e tratti di autocritica. La Valle d'Aosta dovrebbe essere ancora culla di autonomia, invece ci troviamo a vivere "stancamente e in difesa", proprio per usare le parole del relatore. L'autonomia non è vecchiume da rispolverare soltanto il 26 febbraio o nelle altre feste comandate: è un diritto costato chiaro, che va esercitato, difeso, salvaguardato e coltivato con convinzione; va accompagnato e sostenuto da una politica regionale, da un'amministrazione irreprensibile e lungimirante. Invece oggi i nostri rappresentanti si rapportano col Governo centrale come se ci volessimo appropriare di diritti non nostri, accettando obtorto collo scelte che ci penalizzano. Ai tavoli romani di negoziazione deve invece sedersi la Valle d'Aosta intera. Altre Regioni a Statuto speciale e Province autonome hanno ottenuto risultati ben diversi: questa è un'aggravante, prendetevi la responsabilità di non aver saputo attuare le strategie adeguate. Nei decenni non siamo stati in grado di strutturare, se si fosse messa in piedi una politica educativa per far diventare la Valle d'Aosta fucina di cultura, di innovazione che serve ad uscire dai periodi di crisi, la situazione attuale sarebbe diversa. Cerchiamo comunque di guardare al futuro, pur consapevoli degli errori del passato. Ribadisco che gli ordini del giorno che presenteremo in questi giorni intendono tracciare le linee per contribuire a cambiare questo sistema

Pour le Viceprésident du Conseil David Follien (UV), «ce budget regarde au futur avec une vision et une programmation claire. C'est un budget qui construit pour donner des réponses à un moment délicat.» Soffermandosi sui vari settori, il Consigliere ha affermato che «questo è un bilancio che dà risposte concrete e puntuali, con risparmi ragionati, puntando a fare investimenti mirati e programmati. Un bilancio che tende a ridurre le spese, a massimizzare l'utilizzo dei fondi comunitari e a porre in essere strategie di rilancio dei settori più penalizzati. Le contrazioni di risorse hanno inciso sul welfare e sulla sanità, che in Valle d'Aosta è un'eccellenza: la sfida è quella di rimodulare e riorganizzare i servizi, creando un sistema dove vi siano la cura della persona e la garanzia della sostenibilità economica per le famiglie e per l'amministrazione. In questo bilancio, c'è anche attenzione alla cultura, quale motore per la Valle d'Aosta, che, in sinergia con il turismo e l'agricoltura, potrà ridare fiato all'economia. Riteniamo che la Regione stia andando nella giusta direzione. In un momento, peraltro, in cui a livello nazionale si è voluto far passare il messaggio che le Regioni a Statuto speciale sono delle anomalie: noi non ci stiamo, perché crediamo che il nostro sia un modello valido, che ha saputo dare esempi di buon governo e di vero federalismo.» Le Conseiller a aussi fait appel «à davantage de dialogue et de partage entre la majorité et l'opposition, car c'est avec la collaboration de tous que l'on pourra affronter les émergences de tous les jours

La Consigliera Chantal Certan (ALPE) ha affermato: «La phrase d'Antoine Saint-Exupéry "nous n'héritons pas la terre de nos ancêtres, nous l'empruntons à nos enfants" bien s'adapte à la discussion qu'on est en train de faire. Al di là dei numeri, definirei questo bilancio filosofico perché enuncia tanti principi senza tradurli in interventi concreti. Per il 2018 si parla di ritorno "del sole per la Valle d'Aosta", ma nel 2010 siamo finiti nel buio e a siglare gli accordi non siamo stati noi della minoranza. Non conosciamo gli scheletri nell'armadio, ma ci rendiamo conto che la credibilità e la dignità della nostra regione sono calpestate dal Governo nazionale, approfittando della debolezza denotata dai nostri rappresentanti. Il 2015 è stato caratterizzato da intese anche firmate a sproposito e che non risultano sufficienti ed efficaci. I valdostani esigono un cambiamento di prospettiva, una programmazione diversa; la politica deve ritrovare la sua vera essenza: porsi a servizio dei cittadini, non essere ancorata a certe logiche. Riteniamo che questo bilancio potrebbe essere l'inizio di questo cambiamento di visione. Purtroppo rileviamo che l'entrata in maggioranza del PD non ha prodotto nessun cambiamento. Non c'è stato nessun cambio né di metodo né di visione. Ciò nonostante, apprezziamo il tentativo della maggioranza di coinvolgerci nell'elaborazione del bilancio. Condivido l'importanza di poter contare sui fondi europei, mentre nei capitoli del documento contabile non riscontro l'attivazione di azioni performanti per la modernizzazione delle infrastrutture a servizio della collettività: nessun intervento per ferrovia, aeroporto, autostrada. Il welfare è stato distrutto, la disoccupazione è preoccupante. La scuola valdostana resta nel limbo, le politiche culturali non hanno prospettive, eccezion fatta per i beni culturali. Insomma, i settori su cui bisognava investire sono stati tenuti in vita senza infondervi risorse nuove. Anche i costi della democrazia vegetano, ad oggi solo il gruppo ALPE si è autoridotto senza clamore gli emolumenti. Registriamo positivamente il fatto che l'emendamento sulle riduzioni per i prossimi tre anni dei vitalizi predisposto dall'Ufficio di Presidenza è stato fatto proprio dalla maggioranza. Questo bilancio non passerà alla storia per il coraggio della maggioranza, ma resterà un bilancio di buoni principi per mantenere in vita i vari settori, la programmazione per la nostra regione deve ancora essere pensata

La seduta mattutina è sospesa. I lavori riprendono alle ore 15.30 di oggi, martedì 1° dicembre.

SC-MM

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Comunicato n° 638 del 1° dicembre 2015
Conclusa la discussione sulle leggi di bilancio: gli interventi dei Consiglieri Gerandin, Ferrero, Marquis, Cognetta, Bertin, Viérin e Guichardaz

La seduta pomeridiana del Consiglio del 1° dicembre 2015 è proseguita con la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti.

Sui due disegni di legge sono stati presentati 46 emendamenti, di cui 10 emendamenti della seconda Commissione consiliare, 9 del M5S (oltre a 1 subemendamento), 13 emendamenti dell'Assessore alle finanze, 5 dei Consiglieri Guichardaz (PD-SVdA), La Torre (UV) e Marquis (SA), 8 dell'UVP, e 1 congiunto di ALPE e UVP.

A conclusione del dibattito sono stati inoltre depositati 32 ordini del giorno, di cui 3 dei gruppi di maggioranza (UV, SA e PD-SVdA), 17 del gruppo ALPE e 12 del gruppo UVP.

Nella dibattito hanno preso la parola i Consiglieri Gerandin, Ferrero, Marquis, Cognetta, Bertin, Laurent Viérin, Guichardaz.

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha sostenuto che «il bilancio dovrebbe essere il momento in cui la politica riacquista credibilità e rilancia l'azione amministrativa sul territorio. Per noi dell'UVP, il futuro della nostra regione deve passare attraverso un bilancio trasparente, con regole e risorse certe, che metta fine ai privilegi, facendo prevalere la meritocrazia sulla sudditanza politica. Il bilancio poteva essere l'occasione per abbandonare società di scopo, che drenano risorse importanti in questo momento di difficoltà, e per garantire trasparenza nella gestione delle società partecipate. Noi così volevamo il bilancio. La rinascita del sistema Valle d'Aosta deve partire dallo sviluppo e dalla ripresa economica: bisogna dare fiducia al capitale privato, mentre ora c'è confusione nell'imprenditoria perché manca certezza di regole. Chiediamo anche che vi sia un'attenzione diversa sui reali problemi della Valle: chiediamo di cambiare le regole sui mutui per la prima casa, chiediamo interventi immediatamente cantierabili, coinvolgendo i Comuni nella fase progettuale. Con questo bilancio si certifica, invece, un'assenza di progettualità, così come non c'è nessuna garanzia di occupazione e di futuro per i nostri giovani. Un bilancio che non dà risposte nemmeno ai Comuni: nel 2016, vi saranno 21 milioni di trasferimenti in meno senza vincolo di destinazione; ci saranno Comuni, come Châtillon, Saint-Vincent e Aosta, che difficilmente riusciranno a chiudere il proprio bilancio. Sul sociale, poi, è folle che si pensi di finanziare gli stipendi di comparto unico utilizzando 20 milioni dell'avanzo di amministrazione: questo significa che il sistema pubblico è fallito. Mai nella storia si è fatto un bilancio in cui al primo punto non c'era la copertura per i costi del personale. Questo utilizzo improprio dell'avanzo di amministrazione lo si è scritto volutamente in maniera poco trasparente, con un emendamento, ben sapendo che il Governo nazionale non lo approverà mai. Si tratta di 625 unità che lavorano nelle micro-comunità che rendono servizi a 1459 persone: con questo bilancio, hanno quattro mesi di stipendio garantito, dopodiché bisogna incrociare le dita sperando che il Governo non impugni la legge di bilancio. Noi dell'UVP proponiamo che i 2/3 delle nostre indennità e degli stipendi della dirigenza sia subordinato all'approvazione di questo emendamento. Se si vuole incidere, questo è il momento per farlo. Altrimenti, sarà tutto inutile. Malgrado questa omertà voluta, quest'Aula ora sa e i Sindacati non potranno fare finta di nulla. Noi abbiamo presentato tre emendamenti per salvare il salvabile: a noi interessa evitare che ci sia l'incognita del futuro di persone che hanno avuto la colpa di non occuparsi di politica ma di accudire i nostri anziani.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero ha sottolineato che «il lato positivo di questo bilancio è che tutti gli sono contro, maggioranza compresa, visto che ha presentato degli emendamenti. È un bilancio contro l'autonomia, un bilancio che denota una sostanziale ipocrisia: i numeri non possono essere interpretati e fanno capire che avete voluto colpire i cittadini anziché tagliare gli sprechi. Parlate di "decrescita ristrutturante" ma non avete voluto pensare di ridurre i costi della politica e continuate a mantenere le società partecipate. L'autonomia si difende col coraggio, con i programmi, non con i rattoppi per far tornare i conti. Questa discussione dovrebbe essere più costruttiva, ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità. Stiamo parlando di un bilancio marziano rispetto ai bisogni della Valle d'Aosta, delle sue attività produttive e dei suoi cittadini. Un bilancio che sarebbe andato bene dieci anni fa, ma il Governo non ha minimamente saputo reinterpretarlo.»

Il Capogruppo della Stella Alpina Pierluigi Marquis ha sostenuto: «Viviamo un momento ancora difficile, la Valle d'Aosta non è uscita dalla recessione e la priorità è dare sviluppo e competitività. Non è vero che questo bilancio non guarda al futuro, perché segue una visione legata alla valorizzazione della nostra identità, una montagna d'eccellenza, intelligente e sostenibile. Il bilancio è uno strumento contabile rigido, è condizionato dai rapporti con lo Stato, dal concetto sbagliato secondo cui l'autonomia è sinonimo di privilegio. La partita inizia oggi: è fondamentale una giusta allocazione delle risorse, che sia coerente con la programmazione europea e le strategie messe in campo. E' opportuno eseguire interventi per il patrimonio immobiliare, in particolare basandosi sul piano operativo regionale. Interventi significativi riguardano poi la legge n.26/2009 (otto milioni di euro a disposizione di piccoli lavori a favore dell'economia locale), le manutenzioni stradali e la realizzazione dei depuratori della Valdigne e di Pont-Saint-Martin. Per 30 anni la Valle d'Aosta ha dato forza e benessere: la salute del territorio è dipesa dalla salute della Regione, mentre oggi siamo in una fase nuova: la salute della Regione ora dipende da quella del territorio. Va prestata la massima attenzione per mettere in atto tutti gli accorgimenti perché i privati possano tornare ad investire. Permangono aiuti per attività ricettive e turistiche, d'impresa. Importante cercare di combattere la burocrazia. La politica deve assumersi responsabilità nuove, solo riattivando l'economia si può creare occupazione. Il sostegno al welfare sarà possibile solo nella misura in cui sapremo alimentare il bilancio attraverso il gettito proveniente dalle attività produttive. Bisogna operare per ristrutturare il sistema Valle d'Aosta con la massima partecipazione, privilegiando l'orizzontalità piuttosto che la verticalità. Anche l'Amministrazione pubblica e la politica devono essere permeate da approcci nuovi, da modelli più partecipati: dobbiamo presentare riforme organiche per dare risposte ai cittadini. Bisogna rivedere il sistema delle Società partecipate, che necessitano di un maggiore coordinamento politico. Ci sono ancora le energie intellettuali, umane e economiche che, unite alla tenacia di un popolo di montagna, rappresentano le condizioni favorevoli ad un rilancio della nostra regione.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha osservato che «oggi la maggioranza è arrivata alla triste conclusione che avevamo annunciato già a inizio Legislatura, ossia che bisogna invertire la rotta. Speriamo, anche perché il rapporto della Banca d'Italia presenta una situazione davvero drammatica per la Valle d'Aosta, con solo tre punti positivi (lieve ripresa delle esportazioni regionali e dei consumi, tassazione locale inferiore alla media nazionale), mentre i punti di debolezza elencati sono ben 28, tra i quali il calo della produzione industriale, l'aumento della cassa integrazione, maggiori flussi emigratori, forte presenza di lavoro dipendente a scapito di quello autonomo, aumento della povertà, diminuzione dei crediti e aumento dell'indebitamento delle famiglie, prestazioni sanitarie peggiori rispetto al resto d'Italia, turismo stabile. A fronte di questa situazione, il Governo non fa nulla: vende qualche pezzo di fabbricato che non serve e non tocca nessun privilegio. Ha, invece, previsto di tagliare qualcosa sugli stipendi dei Consiglieri, ma guai a tagliare 74 Comuni e le Unités, anche se di fatto non ce li possiamo più permettere, senza contare che non hanno più nulla da gestire. Dovremmo tagliare sulla burocrazia, ma dovremmo anche tagliare qualche testa in questo Consiglio: magari così potremmo riconquistare un po' di credibilità al di fuori di questo Palazzo e riprendere a fare politica. Il Presidente Rollandin con questo bilancio ha giocato il jolly, trovando 100 milioni, ma assicurando che nel 2018 vedremo nuovamente la luce: speriamo sia la fine del tunnel e non il treno che ci arriva addosso. Purtroppo, le scelte di questo bilancio sono nette: tutti a casa, dal personale del Casinò, a quello dell'aeroporto, a quello dei servizi sociali, dei cantieri forestali, del projet formation. È giunta l'ora di cambiare sistema: spero che i colleghi di maggioranza che hanno presentato degli emendamenti e degli ordini del giorno si siano finalmente resi conto che l'uomo solo al comando non funziona più.»

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha definito il bilancio «di piccolo cabotaggio, largamente inadeguato rispetto alla situazione attuale. La capacità di spesa della Regione non subisce riduzioni, mentre a pagare saranno i Comuni. Questo bilancio si riassume in un aumento del debito pubblico e in un taglio agli Enti locali, ossia lo stesso "artificio contabile" del 2012. Alcuni settori vengono risparmiati dai tagli, altri penalizzati: salta all'occhio la riduzione di poco meno di 11 milioni alla sanità, ma la capacità di spesa complessiva rimane la stessa dell'anno scorso. Per il resto, non ci sono novità di rilievo, si tira a campare fino al 2018. Tutto si può dire di questo bilancio, tranne che sia equo e responsabile. Si evidenziano inoltre una serie di fallimenti, in primis i rapporti con lo Stato, con la debolezza della nostra Regione. Altro fallimento evidente riguarda le grandi opere (inceneritore, ospedale, aeroporto, Casinò per citarne alcune), asse portante dei programmi di governo e ottimo metodo di propaganda. Per l'aeroporto, ad esempio, abbiamo buttato in un progetto folle e megalomane, scollegato dalla realtà della Valle e che sarà obbligatoriamente ridimensionato, più di 30 milioni di euro. In questo bilancio manca un'idea futura della Valle d'Aosta, quale sarà il suo ruolo in Italia, in Europa e quale il suo modello di sviluppo. E' un documento contabile che purtroppo non dà neanche spunti per capire in che direzione stiamo andando.»

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha sottolineato che «la crisi del bilancio regionale non è stata un fulmine a ciel sereno, dal 2010 c'è stata una riduzione progressiva, e noi abbiamo cercato, sin dal 2012, di dimostrare che il nostro modello non poteva affrontare le sfide del futuro e che bisognava attrezzarsi. Oggi, si prende atto che c'è una situazione di crisi: il bilancio presentato è di transizione e di emergenza e l'orgoglio dell'Assessore riguardo ad un rilancio attraverso gli investimenti e l'indebitamento suscita forti perplessità. È per questo che noi dell'UVP abbiamo presentato delle proposte – emendamenti e ordini del  giorno – per migliorarlo, perché così come ci è stato presentato non offre una prospettiva chiara al futuro della Valle, almeno per il prossimo triennio. Innanzitutto, i rapporti con lo Stato: il fronte comune che abbiamo trovato in quest'Aula deve continuare, ma non deve essere uno spot di un Consiglio, deve poter incidere a Roma, dove la cinghia di trasmissione si interrompe e i nostri parlamentari votano una fiducia ad un Governo che non rispetta le nostre richieste, mettendoci automaticamente in una posizione di debolezza. Ecco perché proporremo un tavolo istituzionale permanente che difenda la nostra autonomia, indipendentemente da chi gestisce dal punto di vista politico e tecnico la nostra Regione. Presenteremo anche un ordine del giorno in tema di zona franca, che è presente nel nostro Statuto, ma che non è mai stata applicata, proponendo di studiare una fiscalità diversa perché siamo una zona di confine e perché abbiamo subìto delle rivisitazioni in materia fiscale. Ma saremo anche propositivi riguardo alle società partecipate: un tema che è oggetto di confronto in seconda Commissione ma sul quale non si è ancora trovata una sintesi per definire un progetto di legge. Abbiamo lavorato anche sui settori del sociale e del welfare, dell'agricoltura, del turismo, dell'industria, della semplificazione, recependo le osservazioni e le sensibilità che sono giunte dalle audizioni delle parti sociali e delle associazioni di categoria in seconda Commissione, dove abbiamo percepito che questo bilancio è stato calato dall'alto, non solo sui consiglieri di opposizione, ma anche su quelli di maggioranza. Sono proposte che costituiscono una base di discussione per cercare di rafforzare questo bilancio. Questo è il momento di vedere se c'è la voglia di misurarsi: la politica deve sapere fare sintesi per dare risposte alla comunità e fare avanzare la Valle d'Aosta. I cambiamenti sono difficili e ne siamo consapevoli – così come lo deve essere la nostra comunità –, ma vorremmo tutti assieme costruire un'alternativa. Le modèle de notre autonomie est affaibli, mais il faut travailler pour le renforcer, même au sein de notre communauté. 2016 sera une année de défi, où la lutte pour la défense de notre autonomie devra être très forte: essayons donc d'être dignes du patrimoine que nos ancêtres nous ont légués.»

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha osservato: «Noi del PD-Sinistra VdA sappiamo bene che c'è ancora tanto da fare, che la particolare congiuntura economica non aiuta di sicuro un'azione di rilancio, soprattutto di quei settori che dalla crisi escono con le ossa rotte: l'edilizia e l'industria, che sicuramente oggi ragiona in termini meno locali e più globali; le motivazioni, opinabili, discutibili, metodologicamente sbagliate, che la dirigenza della Lavazza ha posto alla base della scelta che tutti conosciamo dice di un sistema che non siamo più in grado di condizionare, di governare. Ma va anche detto che questa situazione è un'eccezione in Valle d'Aosta, non rende di sicuro giustizia a quei tanti imprenditori, artigiani, che operano con attenzione verso i propri lavoratori, che credono nel valore aggiunto che sa esprimere la nostra regione, anche in termini di capacità di agevolare l'impresa. Oggi dobbiamo riferirci a politiche industriali innovative, soprattutto a una tecnologica di nicchia. Una nicchia legata al nostro territorio, ai nostri prodotti, che non richiede costi eccessivi di trasporto, ma un rapporto stretto con la scuola, l'università, la formazione professionale. Abbiamo cercato di contestualizzare una difficilissima legge finanziaria, anche spiegando che malgrado la carenza di risorse la direzione che si è voluto imprimere è anche quella determinata dall'accordo politico che tutte e tre le forze di maggioranza, liberamente e senza alcun condizionamento, hanno sottoscritto e sul quale si sta lavorando di buona lena (noi pensiamo con alcuni risultati positivi). Certo questa è una legge finanziaria che noi stessi abbiamo definito "emergenziale", la sentenza sulle accise inciderà richiedendo sacrifici, ma va anche considerato che questa situazione impone meccanismi di ottimizzazione della spesa, di razionalizzazione organizzativa della macchina pubblica e delle Società partecipate e controllate. Questa contrazione inaspettata del nostro bilancio, dovuta a fattori del tutto esogeni, obbligherà anche a rivedere forme di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, ma è nostro intendimento farlo tenendo in considerazione le singole situazioni patrimoniali, reddituali, i carichi di famiglia, affinché l'odiosa forma di tassazione indiretta che spesso si cela dietro a tariffe, quote fisse e altre modalità di compartecipazione, possa trovare una sua compensazione anche sociale

I lavori proseguono con le repliche dell'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione.

SC-MM

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Comunicato n° 639 del 1° dicembre 2015
Leggi di bilancio della Regione: repliche dell'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione

Dopo la chiusura della discussione generale, nella seduta consiliare del 1° dicembre 2015, hanno preso la parola l'Assessore alle finanze e il Presidente della Regione per le repliche sulle leggi di bilancio di previsione 2016-2018 della Regione e della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha preso la parola per evidenziare «il percorso di condivisione immaginato fin dall'avvio dell'elaborazione del bilancio, cercando di fare una fotografia onesta e non nascondendo le difficoltà. Riteniamo di aver agito con trasparenza e correttezza nei confronti di tutti. Riguardo alle osservazioni avanzate dalle Organizzazioni sindacali, abbiamo cercato di coglierle, mantenendo il sistema del welfare e della scuola. Forzatamente, abbiamo dovuto, in alcuni settori, fare dei tagli. Rispetto al mondo economico, abbiamo cercato di mantenere alta l'attenzione sui fondi europei, così come richiesto e abbiamo recepito quando ci è stato chiesto di tenere conto di tutti i settori che compongono il dinamico mondo valdostano, cercando di dare una risposta complessiva, avendo come punto di riferimento il lavoro. Il bilancio ha cercato anche di prendere in considerazione le sollecitazioni che periodicamente vengono avanzate in quest'Aula, attraverso ordini del giorno e risoluzioni. Purtroppo, la legge perfetta non esiste, soprattutto in queste condizioni, ma riteniamo che il bilancio abbia un suo percorso in evoluzione e in questo senso vanno gli emendamenti della maggioranza, al fine di migliorare le proposte. Ed è con spirito propositivo che discuteremo gli emendamenti proposti dalle opposizioni. Ho apprezzato i richiami alla Banca d'Italia, che però devono essere letti nella loro complessità: infatti, la fotografia della Banca d'Italia è di una lieve ripresa del sistema in un contesto italiano che presenta timidi segnali di rilancio. Oggi, ci chiediamo dove andrà la Valle d'Aosta nel 2020. Dobbiamo cercare di rappresentare quale sarà il livello di sopportazione della nostra spesa per mantenere l'attenzione alla persona e alle fasce deboli. In prospettiva, occorre guardare ad un modello diverso, ad un modello di rilancio e non solo di difesa della nostra autonomia. È chiaro anche agli occhi del Governo regionale che occorre un disegno in favore della Valle, perché se la logica non va cambiata, la nostra autonomia è destinata a indebolirsi, a causa di scelte che non sono tutte nostre. Il modello è costoso, ma abbiamo cercato di ridurre la spesa corrente, anche se non si tratta di un'operazione facile. Abbiamo cercato di mantenere un nostro sistema scolastico, perché è un punto di forza della nostra piccola regione, concependo un modello di scuola in perfetta sinergia con il mondo del lavoro. Vogliamo anche spendere meglio: il Governo regionale fa spending review tutti i giorni nell'esercizio delle sue funzioni. Così come abbiamo cercato di investire, con un'attenzione alta verso tutti i settori, prospettando un'iniezione di liquidità robusta quale stimolo per la ripresa: l'Ente pubblico cerca di rivitalizzare l'economia al fine di far ritrovare fiducia nel modello valdostano, attraverso investimenti nei beni pubblici, nella sanità, nell'agricoltura, nel sociale, nella scuola. È questa una risposta forte ad un sistema che guarda alla Regione come ad uno dei motori dell'economia valdostana. Bisogna creare fiducia nel sistema perché si possa ripartire. Oggi, ci chiediamo: siamo usciti dalla crisi? Proviamo a dire di sì! Cerchiamo di dire che la Regione, a piccoli passi, ha imboccato la strada della ripresa e che il lungo periodo di recessione è finito e che possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo. Questa è una legge che scommette sulla Valle d'Aosta. Il bilancio "ponte" sottolinea che il cambiamento non si applica con l'accetta, ma deve essere culturale e deve essere accompagnato in tutti i settori e in questo senso l'Amministrazione regionale può svolgere una funzione importante. A tutti abbiamo chiesto di fare sistema, ossia di aiutare chi investe, di sostenere chi crede nelle potenzialità della Valle d'Aosta ed è questo che chiediamo anche alle forze politiche presenti in Aula. Questo bilancio quindi è una risposta forte per una Valle che vuole crescere, che crede nella possibilità di produrre ricchezza e lavoro e assicurare alla nostra comunità condizioni stabili di ripresa

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin ha confermato «l'intention de suivre avec attention les secteurs de l'agriculture et des forêts. La situation générale parle d'un système qui veut réagir afin de sortir de la crise. I dati ci parlano di una crescita della Valle d'Aosta nel 2015, ciò nonostante siamo tutti prudenti quando si parla di ripresa, ma sappiamo di aver fatto il possibile per attivare meccanismi fruttuosi. Sugli investimenti, ci si contesta il fatto che sono realizzati tramite mutui, quindi indebitamenti, ma è un percorso che va nella logica auspicata. Ci sono stati cambiamenti nelle grandi opere, ma alcune sono state realizzate (SkyWay), altre proseguono (Università). Abbiamo previsto una programmazione triennale in tutti i settori. La Regione deve essere collegata alla fondamentale realtà dei Comuni: abbiamo previsto di utilizzare gli avanzi di amministrazione senza togliere niente a nessuno, perché se queste cifre non fossero utilizzate sarebbero congelate e nessuno potrebbe giovarne. C'è la massima attenzione al territorio nel suo complesso, dalle valli laterali ad Aosta, in particolare per quanto riguarda i temi della scuola, dei trasporti e della sanità, per cui i presidi nel territorio devono funzionare per non intasare l'ospedale regionale. Il concetto di autonomia purtroppo dalla gente molto spesso viene confuso coi buoni benzina. I Parlamentari stanno adempiendo alla loro funzione di difesa dei nostri interessi, hanno presentato gli emendamenti dovuti, ma purtroppo ad oggi a Roma da soli non contano. La riforma costituzionale andrà ad impattare sui rapporti politici della Regione con lo Stato, in particolare per i rappresentanti in Senato. Esprimiamo ottimismo per l'ammontare delle risorse di cui potremo disporre dal 2018 non sulla base di accordi stipulati col Governo nazionale, sono le sentenze della Corte costituzionale a sancirlo. Questo, dunque, è un bilancio positivo, che presenta aspetti programmatici accanto a debolezze.»

I lavori proseguono ora in seduta notturna.

SC-MM

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Comunicato n° 640 del 1° dicembre 2015
Leggi di bilancio: approvati tre ordini del giorno su sburocratizzazione, trasporto disabili e sostegno alle famiglie di persone con disabilità grave

Dopo una sospensione, il Consiglio ha ripreso i propri lavori nella serata del 1° dicembre 2015, proseguendo con la trattazione dei 32 ordini del giorno depositati oggi, di cui 3 dei gruppi di maggioranza (UV, SA e PD-SVdA), 17 del gruppo ALPE e 12 del gruppo UVP.

Innanzitutto è stato affrontato il tema della sburocratizzazione, approvando all'unanimità un testo scaturito dalla fusione di un ordine del giorno inizialmente proposto dalla maggioranza e di un altro presentato dal gruppo UVP.

Considerato che è prioritario innescare il rilancio economico attraverso il miglioramento delle condizioni ai cittadini e alle imprese per esercitare la propria attività e tenuto conto della necessità di rivedere e attualizzare certe norme in modo da poter realmente sostenere i vari settori produttivi, l'iniziativa impegna la Giunta regionale a verificare i tempi medi di conclusione di ogni tipologia di procedimento amministrativo, a favore di cittadini e imprese, da parte degli uffici dell'Amministrazione regionale, Finaosta e dello sportello unico, e di presentare entro 120 giorni un'iniziativa volta a ridurre significativamente tali tempi, anche attraverso le opportune modifiche normative nonché a introdurre, laddove possibile, una semplificazione delle procedure e/o un'eventuale delegificazione.

Il secondo ordine del giorno, presentato congiuntamente dai gruppi UV, SA e PD-SVdA, ha riguardato il servizio di trasporto per i disabili, oggetto nello scorso mese di settembre di una deliberazione della Giunta regionale che ha rivisto le modalità di compartecipazione da parte degli utenti a causa della riduzione delle risorse disponibili. Il testo, approvato all'unanimità, impegna la Giunta regionale a convocare nel corso del mese di dicembre la Commissione mista (prevista dalla delibera della Giunta regionale per monitorare l'andamento del servizio di trasporto per i disabili, nonché verificare le funzionalità dei criteri e delle modalità determinate, al fine di proporre modifiche ed integrazioni), coinvolgendo la competente Commissione consiliare per un confronto dopo un primo periodo di applicazione della delibera, finalizzato ad apportare eventuali ottimizzazioni riguardo all'espletamento del servizio e a quelle di compartecipazione ai costi degli utenti e/o delle loro famiglie.

Il terzo ordine del giorno, anch'esso proposto dai gruppi UV, SA e PD-SVdA, ha trattato del sostegno alle famiglie di persone con disabilità grave che richiedono trattamenti complessi, multi professionali e particolarmente onerosi. L'iniziativa è stata approvata all'unanimità e impegna la Giunta regionale ad affidare alla Struttura disabilità dell'Assessorato regionale della sanità l'onere di sostenere economicamente soggetti portatori di svantaggi psico-fisici gravi che necessitano di particolari prestazioni riabilitative e si avvalgono dei metodi Doman, Delecato e Fey presso istituti specializzati, con sede sul territorio italiano, ai sensi della legge regionale n. 14/2008 sul sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità; impegna inoltre a deliberare, entro trenta giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno, specifico atto che determini i criteri per la concessione del contributo anche in conformità con quanto stabilito dalla normativa nazionale; a recuperare, nella stessa deliberazione, le somme necessarie a garantire la copertura finanziaria alla misura, anche a valere sul Fondo nazionale per la non autosufficienza.

SC-MM

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Comunicato n° 641 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: discussi cinque ordini del giorno del gruppo ALPE

Nell'ambito della trattazione delle leggi di bilancio nella serata di martedì 1° dicembre 2015, il Consiglio ha proseguito i propri lavori affrontando ordini del giorno depositati dal gruppo ALPE.

L'Assemblea ha approvato all'unanimità un'iniziativa che impegna il Governo regionale ad attivare e promuovere, tramite le strutture competenti, corsi di formazione di base mirati per il settore ricettivo e della ristorazione destinati a persone adulte che intendano inserirsi o reimpiegarsi in ambito turistico, favorendo l'incontro in sede locale tra la domanda occupazionale e l'offerta di posti di lavoro. L'ordine del giorno prende spunto dalla considerazione che il settore turistico, nonostante la crisi, risulta essere quello a maggiore tenuta, visti i dati in crescita sulle presenze turistiche, e che parte dei posti di lavoro nelle imprese del turismo è attualmente occupata da maestranze provenienti in modo stagionale da fuori Valle, mentre potrebbero essere appetibili per tanti valdostani che non dispongono però di esperienza e di formazione adeguata.

Altri due ordini del giorno sono stati respinti con 21 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA) e 14 a favore (UVP, ALPE, M5S).

Il primo riguardava i tributi erariali. Ritenuto di fondamentale importanza, come illustrato dal Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, che la Regione potesse stabilire autonomamente le aliquote o eventuali esenzioni al fine di operare a favore delle famiglie più numerose e delle imprese che producono reddito e garantiscono occupazione in Valle d'Aosta, il testo era volto a impegnare il Presidente della Regione a siglare entro sei mesi un accordo con lo Stato, previo confronto con la Commissione consiliare competente, per l'adozione delle disposizioni normative necessarie ad attribuire alla nostra Regione la possibilità di modificare aliquote e prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni relativamente ai tributi erariali, come IRPEF e IRAP. L'Assessore al bilancio, Ego Perron, ha motivato l'astensione evidenziando che per poter giungere alla firma occorre l'accordo consensuale di entrambe le parti, con l'approvazione di una norma di attuazione transitando attraverso la Commissione paritetica e che quindi al momento non si è nelle condizioni di impegnare il Presidente della Regione.

Preso atto degli importanti tagli alla finanza locale contenuti nella finanziaria regionale per il triennio 2016-2018, la seconda iniziativa intendeva impegnare il Governo regionale a reperire, in sede di assestamento del bilancio regionale per il 2016, le risorse mancanti che, ai sensi dell'articolo 6 della legge 48/1995 che disciplina gli interventi in materia di finanza locale, devono essere destinate agli Enti locali. Il Presidente della Regione, pur condividendo le preoccupazioni espresse, ha annunciato l'astensione della maggioranza non ritenendo opportuno intervenire oggi prevedendo una futura mancanza di risorse.

Il Consiglio ha poi discusso un'ulteriore iniziativa del gruppo ALPE, che è stata respinta con 23 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA, M5S) e 11 a favore (UVP, ALPE), e che riguardava i finanziamenti europei. Evidenziate le difficoltà lamentate dalle imprese valdostane per accedere ai finanziamenti previsti da diversi bandi, nonostante le modalità di supporto già previste dall'Amministrazione, come evidenziato dal Consigliere Fabrizio Roscio, il testo voleva impegnare la Giunta regionale a predisporre, sentite le imprese, gli Enti locali e tutti soggetti portatori di interesse, entro 90 giorni, una proposta alla Commissione competente con i seguenti obiettivi: facilitare e supportare efficacemente la presentazione dei progetti europei; ridefinire misure valutative per verificare i risultati conseguiti e le ricadute concrete sul territorio dei progetti finanziati. Il Presidente della Regione ha chiesto il ritiro dell'iniziativa in quanto la Struttura regionale competente sta già fornendo tutto il supporto e l'assistenza necessari alla presentazione dei progetti, mentre le verifiche non sono di competenza regionale, ma spettano all'Unione europea.

Un altro ordine del giorno, che è stato respinto con 21 voti contrari (UV, SA, PD-SVdA), 9 astensioni (UVP, M5S) e 5 voti a favore (ALPE), era volto a impegnare la Giunta regionale ad abbandonare il progetto della "scuola polmone" in regione Tzamberlet, nel comune di Aosta, approvato nel 2011 per una spesa di circa 23,5 milioni di euro, utilizzando le risorse finanziarie previste per un piano di recupero e ammodernamento dell'edilizia scolastica presente. Il testo, come sottolineato dal Consigliere Alberto Bertin, discendeva dalla priorità di recuperare il patrimonio edilizio esistente, che, se adeguatamente gestito e ammodernato, sarebbe sufficiente alle esigenze presenti e future, evitando un ulteriore consumo di suolo e di risorse. L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, motivando la non ricezione dell'iniziativa, ha puntualizzato che il progetto non è alternativo al riammodernamento delle altre strutture, ma è propedeutico e risolverà tutti i disagi esistenti, inserendo peraltro due palestre non agonistiche, di cui la città di Aosta è carente.

I lavori della seconda giornata di Consiglio dedicata alle leggi di bilancio sono conclusi e riprenderanno nella mattinata di mercoledì 2 dicembre, a partire dalle ore 9.00.

 

 MM

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Comunicato n° 642 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: discussi sei ordini del giorno del gruppo ALPE

I lavori del Consiglio dedicati alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2016-2018 sono ripresi nella mattinata di oggi, mercoledì 2 dicembre 2015, con la discussione di sei ordini del giorno depositati dal gruppo ALPE.

L'Assemblea ha approvato all'unanimità un'iniziativa riguardante le autostrade. Ritenuta non più rimandabile l'adozione di misure forti, sia per una maggiore fluidità e sicurezza dei traffici sia per il contenimento del disagio ambientale, che agevolino concretamente i valdostani, il testo impegna la Giunta regionale ad operare per introdurre meccanismi di pagamento forfettari agevolati per i residenti valdostani su tutta la tratta, sul modello della "vignette" svizzera.

Due iniziative sono state respinte con 21 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA) e 14 a favore (ALPE, UVP, M5S). La prima intendeva impegnare il Governo regionale a predisporre entro il mese di marzo 2016 strumenti legislativi che potessero supplire all'insufficienza di risorse presenti nel Programma di Sviluppo Rurale, per incentivare interventi di recupero conservativo e sistemazione degli alpeggi, stabilendo degli idonei criteri selettivi, per favorire interventi a maggior valenza agricola; tali incentivi dovevano essere erogati con contributi in conto capitale, tenuto conto del minimo utilizzo annuo di tali fabbricati e conseguente minore possibilità di ammortamento dei costi. Il testo, come illustrato dal Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, partiva dalla necessità di prevedere delle risorse ulteriori per sostenere l'agricoltura di montagna, tenuto conto anche dell'utilità e del ruolo degli alpeggi dal punto di vista ambientale e della prevenzione del dissesto del territorio. L'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin, nell'annunciare l'astensione della maggioranza, ha sostenuto che prendersi carico di finanziamenti in conto capitale, considerata la situazione finanziaria attuale, non è sostenibile, informando inoltre che è in fase di revisione la legge 32/1973 all'interno della quale è stato previsto un intervento a mutuo a favore del recupero degli alpeggi, che sia complementare alle risorse del PSR.

La seconda, tenuto conto dell'utilità e del ruolo che rivestono le aziende agricole dal punto di vista ambientale e di promozione del territorio, era volto a impegnare il Governo regionale a reperire aiuti, in sede di assestamento di bilancio 2016, per sviluppare filiere tradizionali e/o di e-commerce che valorizzassero la vendita e la rendita dei prodotti delle aziende agricole e aumentassero gli sbocchi di mercato per i prodotti di elevata qualità. Come sostenuto dalla Consigliera di ALPE Chantal Certan, l'ordine del giorno prendeva spunto dalle difficoltà delle aziende agricole nella valorizzazione e commercializzazione dei loro prodotti e dall'importanza di fare rete soprattutto per piccole aziende con piccole produzioni. L'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin, ha chiesto di ritirare il testo, visto che l'Assessorato sta già lavorando su iniziative concrete per mettere in contatto chi produce e chi commercializza, anche attraverso le pro-loco sul territorio, e continuerà a farlo anche senza andare a identificare possibilità di finanziamenti ulteriori, che potranno essere sopperite con altre tipologie di aiuto già previste.

Il trasporto ferroviario è stato l'argomento di un'iniziativa respinta con 18 astensioni (UV, SA, PD-SVdA) e 14 voti a favore (UVP, ALPE, M5S). Il testo, illustrato dalla Consigliera Patrizia Morelli, intendeva impegnare il Governo regionale a dare corso agli impegni assunti, per l'intera tratta ferroviaria, con la risoluzione del 9 aprile 2015 in occasione della seduta consiliare monotematica sui trasporti, e a informare puntualmente la Commissione competente sugli esiti delle azioni intraprese; a mantenere il servizio ferroviario sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, studiando una razionalizzazione delle corse oltre che una maggiore integrazione con il trasporto su gomma, ad avviare un'analisi delle potenzialità di tale linea inserita in un'azione di rilancio della tratta valdostana nel suo complesso e a esplorare tutte le possibilità per il reperimento dei fondi necessari. L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha specificato che rispetto al 9 aprile la situazione è molto diversa: la Regione ha assunto le competenze sulla ferrovia ed è stato definito su chi grava l'onere finanziario sugli arretrati del servizio. Sull'Aosta/Pré-Saint-Didier, l'Assessore ha assicurato che la maggioranza non ha preconcetti, ha però sollevato un problema di prospettiva prima di spendere 15 milioni di euro in manutenzioni ordinarie e considerato il fatto che per ogni utente di questa tratta all'anno si spendono indicativamente diecimila euro solo per il servizio. La sospensione della linea consentirà di fare le opportune valutazioni, tenuto conto che tutte le spese ricadranno sul bilancio regionale.

Un ulteriore ordine del giorno, illustrato dalla Consigliera di ALPE Chantal Certan, è stato respinto con 20 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA) e 13 a favore (ALPE, UVP, M5S). Considerata fondamentale l'azione preventiva di educazione alla tolleranza, all'accoglienza e alla pace a fronte di flussi migratori impossibili da fermare, e tenuto conto della situazione di tensione sociale del momento, anche a seguito degli ultimi attentati terroristici sui cui il Consiglio regionale ha preso posizione, il testo intendeva impegnare il Governo regionale a prevedere, in sede di assestamento di bilancio 2016, le risorse a sostegno dei progetti di mediazione culturale nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione. L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Antonio Fosson, ha condiviso la necessità di questo tipo di attività data l'importanza della mediazione culturale, informando che, a seguito del recupero di residui finanziamenti nazionali con vincolo di destinazione, l'Assessorato ha investito queste risorse su un piano triennale di interventi di mediazione culturale; inoltre nel 2015, sono stati impegnati in assestamento di bilancio quasi 20.000 mila euro, mentre nel 2016 sono stanziati per questo tipo di attività quasi 97.000 euro all'anno per tre anni attraverso fondi nazionali. L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha aggiunto che a fianco della mediazione culturale, che ha finalità molto circoscritta, vi è la parte di educazione civica, che la Sovrintendenza regionale intende portare avanti all'interno delle scuole con progetti solidi che coinvolgano la classe nel suo complesso, incarnando il concetto importante di integrazione. A fronte di questo impegno già esistente, gli Assessori hanno chiesto ai proponenti di ritirare l'ordine del giorno.

L'applicazione in Valle d'Aosta della riforma nazionale del sistema scolastico, ed in particolare la tutela degli insegnanti, è stata al centro dell'ultimo ordine del giorno. Il testo, illustrato dalla Consigliera Chantal Certan è stato respinto con 19 astensioni (UV, SA, PD-SVdA) e 14 voti a favore (UVP, ALPE, M5S); intendeva impegnare il Governo regionale a concertare, in sede di prossima intesa con il Ministro dell'istruzione, a dotare l'Amministrazione scolastica regionale di strumenti normativi per tutelare anche gli insegnanti che, pur abilitati a pieno titolo alla professione, sono stati esclusi dalle graduatorie ad esaurimento e che, pur essendo insegnanti a pieno titolo, deputati alla formazione degli studenti, si sono visti notevolmente limitate le possibilità di accesso al ruolo, poiché esclusi dal canale delle graduatorie aggiuntive ad esaurimento (GAE). L'iniziativa era anche mirata a garantire, nell'ambito dell'intesa, la possibilità di creazione di un'ulteriore fascia aggiuntiva anche per gli abilitati dal 2012. L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha annunciato l'astensione della maggioranza, pur ribadendo il percorso sin qui condotto su questo tema e riconfermando il totale impegno a favore degli insegnanti, in particolare per gli abilitati nel 2012, paradossalmente esclusi dalle graduatorie. Non avendo competenza in merito allo stato giuridico degli insegnanti, l'Assessorato non ha potuto derogare alle graduatorie approvate dal Ministero, ma continua a sottoporre le problematiche del particolare contesto scolastico valdostano, che è stato l'unico in Italia ad aver assunto quest'anno 53 docenti.

Due ordini del giorno – il primo sulla riorganizzazione dell'Amministrazione regionale e il secondo sulla riqualificazione energetica – sono stati ritirati dai proponenti.

I lavori della seduta mattutina sono conclusi e riprendono alle ore 15.30.


SC-MM

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Comunicato n° 643 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: approvato un ordine del giorno sul rilancio della zona franca

Il Consiglio Valle, alla ripresa dei lavori pomeridiani del 2 dicembre 2015 dedicati alle leggi di bilancio della Regione, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che rilancia l'idea della zona franca.

Il testo, presentato dal gruppo consiliare dell'UVP, impegna il Governo regionale e invita i Parlamentari valdostani ad adottare tutte le iniziative possibili per avviare l'introduzione in Valle d'Aosta di una zona franca attualizzata alle possibilità normative e finanziarie odierne al fine di sviluppare politiche di fiscalità differenziate e di vantaggio che rendano attrattiva e competitiva la nostra Regione e che vedano finalmente riconosciute le nostre prerogative in materia.

Il Consigliere Laurent Viérin UVP, illustrando l'iniziativa, ha ripercorso la storia delle lotte a favore della zona franca, sottolineando che «les pères fondateurs de l'autonomie avaient déjà eu un esprit clairvoyant en exigeant une considération différente en raison de la position limitrophe de la Vallée d'Aoste. La nostra proposta odierna è quella di cercare una sinergia, che si inserisce nel fronte comune che abbiamo creato all'interno di quest'Aula sul tema dell'autonomia, al fine di proporre delle soluzioni intelligenti che siano credibili. Partendo dall'articolo 14 dello Statuto speciale (che stabilisce che il territorio regionale "è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca"), oggi la previsione della zona franca potrebbe essere rivitalizzata in chiave moderna e potrebbe risultare interessante nei rapporti di rinegoziazione della nostra autonomia finanziaria con Roma. Come gruppo dell'UVP abbiamo preparato un dossier approfondito sul tema che vogliamo condividere con il Consiglio. Per noi questa proposta deve essere vista come momento di rilancio della nostra autonomia, in un momento in cui la Valle è stata penalizzata, ad esempio in relazione alla mancata copertura della perdita di gettito subìta dalle accise. Oggi, l'introduzione della zona franca o di altre forma innovative di fiscalità di vantaggio rappresenterebbe una leva fondamentale per l'attuazione di politiche di attrazione di investimenti. Chiediamo quindi una condivisione su questo tema per impegnare il Governo e i parlamentari in questo senso.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, dicendosi favorevole alla proposta, ha evidenziato che «questo ordine del giorno dà la possibilità di ribadire quanto è importante per una regione piccola come la nostra, al confine con due Stati, trovare delle soluzioni innovative su questo fronte, proprio ora che abbiamo subìto brutalmente un azzeramento di libertà e di disponibilità economico-finanziaria. Mai come in questo momento le politiche fiscali potrebbero invertire la rotta della Valle e obbligare noi tutti a trovare misure innovative in materia di politiche fiscali. L'approvazione di questo ordine del giorno è un momento di riscatto di orgoglio di tutta la comunità valdostana, ma chiediamo che si passi subito dalle parole ai fatti.»

Per il Consigliere Leonardo La Torre (UV), «la zona franca rappresenta una grande opportunità politica per affrontare con lo Stato la questione della nostra autonomia. La Valle d'Aosta aspira ad una piena autonomia politica, reale e decisionista, mentre lo Stato ha dimostrato in questi anni di confondere il concetto di autonomia con un mero decentramento di funzioni, di confondere l'autonomia politica con quella finanziaria, riducendo ad un discorso di costi standard. L'obiettivo statale è di raggiungere la standardizzazione, comprimendo l'autonomia finanziaria per affossare quella politica. Parlare di zona franca vuol dire aprire con coraggio un discorso con lo Stato, difendendo, indipendentemente dal risultato, uno dei pilastri della nostra specialità. Perché è solo attraverso l'esercizio dell'autonomia di spesa e della libertà di gestione e reperimento delle risorse che potremo continuare a dirci autonomi. Dobbiamo procedere insieme in questo percorso: non c'è un paladino dell'autonomia, ma un'autonomia patrimonio di tutti i valdostani.»

Il Capogruppo della SA Pierluigi Marquis ha evidenziato: «Nel corso degli anni gli ordinamenti finanziari sono migliorati, ma ora un periodo favorevole è terminato: pensiamo già solo al trasferimento sostitutivo dell'IVA di importazione e ai buoni benzina. Oggi, anche in un contesto europeo, è sempre più difficile essere piccoli. La Valle d'Aosta è stata messa in grossa difficoltà dalla politica neo centralista condotta dallo Stato. Noi riteniamo che l'autonomia sia un bene da difendere, da rinnovare tutti i giorni, è importante sollevare nei confronti dello Stato iniziative per tenere alta l'attenzione. Il nostro territorio, anche a livello logistico, è penalizzato: dobbiamo trovare forme per garantire attrattività per la nostra regione, pensare ad agevolazioni, come una defiscalizzazione per favorire l'insediamento di nuovi interventi imprenditoriali per sviluppare con nuovo vigore il nostro tessuto economico e sociale.»

Le Président de la Région Augusto Rollandin a souligné le fait qu'il s'agit «d'un thème qui a traversé l'histoire de notre autonomie. En septembre 2010 on avait chargé un groupe d'étude pour étudier la matière, qui avait trouvé un nouvel élan suite à l'expérience des zones franches urbaines. On avait cherché à aboutir à des résultats en se basant sur les conclusions de cette étude, qui prévoyait des avantages fiscaux pour notre région. Le Ministère n'a pas répondu positivement, en soutenant la nécessité d'une modification statutaire. Per arrivare ad una soluzione favorevole per questo tema fondamentale, abbiamo allora seguito la via della norma di attuazione, per la cui concretizzazione i tempi ora ci paiono maturi.»

Il Consigliere Laurent Viérin si è detto soddisfatto per l'accoglimento della proposta, «perché la battaglia che abbiamo intrapreso lanciando il progetto della Constituante aveva proprio l'intento di unire le sensibilità che più si accomunano attorno all'ideale e al valore dell'autonomia valdostana. Su questo tema, dobbiamo cercare di vedere di più le cose che ci uniscono piuttosto che quelle che ci dividono, per ribadire che la nostra autonomia non è frutto di privilegi, ma di assunzione di responsabilità. Il y a beaucoup de travail à faire, mais nous renouvelons notre disponibilité à œuvrer tous ensemble pour que ce front commun soit de plus en plus élargi.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha aggiunto che «si tratta di rilanciare un modello di sviluppo che, basandosi sulla minore imposizione fiscale e sulla semplificazione ammnistrativa, possa attrarre sul territorio le imprese volte a favorire la ripresa della nostra Valle. L'idea di impegnarsi su questo tema rilancia anche l'entusiasmo di lavorare su dei valori che, in un momento di difficoltà, possano dare nuovo vigore all'azione politica a servizio concreto della comunità valdostana.»

SC-MM

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Comunicato n° 644 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: discussi tre ordini del giorno dell'UVP

I lavori del Consiglio dedicati alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2016-2018 sono proseguiti nel pomeriggio di oggi, mercoledì 2 dicembre 2015, con la discussione di due ordini del giorno depositati dal gruppo UVP.

È stata approvata all'unanimità un'iniziativa che impegna la prima Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia" ad accelerare l'iter di approfondimento della modifica dell'articolo 9 (sull'autonomia fiscale della Regione) della norma di attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta in materia di revisione dell'ordinamento finanziario della Regione Valle d'Aosta, al fine di poter giungere ad adeguare i tributi nazionali alla realtà valdostana, in primis al patrimonio immobiliare e ai fabbricati rurali.

Il Consiglio ha poi respinto, in sede di votazione segreta, con 4 voti contrari, 18 astensioni e 12 a favore, un ordine del giorno sul tema dei trasporti in Valle d'Aosta. Il testo intendeva impegnare il Governo regionale a intervenire con le società autostradali al fine di introdurre sistemi di tariffazione e di forma di abbinamento a costi contenuti su base fine settimana, settimana o anche periodi più lunghi (mensili/annuali) per agevolare l'accesso all'utenza esterna e per facilitare la movimentazione interna di quella valdostana; indirizzare la questione agli uffici competenti della Comunità europea e del Parlamento italiano poiché di fatto il duopolio privato creatosi evidenzia una situazione quanto meno penalizzante se riferita ai principi di concorrenza, sia per quanto attiene le tariffe autostradali, sia per quanto concerne i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria; promuovere la realizzazione in tempi brevissimi di un Piano regionale dei trasporti e dell'aggiornamento del Piano di bacino del traffico con precise valutazioni che permettano di armonizzare le modalità di trasporto pubblico su gomma e ferroviario, e che nel contempo gettino le basi per permettere all'Amministrazione regionale di valutare le future strategie in merito al numero dei sub bacini e modalità di servizio di trasporto da mettere a gara; promuovere la realizzazione dell'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, della quale si dispone già della progettazione preliminare; rivedere con RFI e con Trenitalia l'ipotesi di chiusura della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, insistendo sul mantenimento del servizio negli orari di punta ed eliminando le corse non supportate dalla necessaria affluenza di utenza; promuovere per l'intera tratta ferroviaria Ivrea/Pré-Saint-Didier politiche di incentivazione e di attrazione turistica puntando sulla combinazione trasporto/eccellenze storiche, sportive, naturalistiche del territorio valdostano. L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, pur condividendo il punto relativo sul Piano regionale dei trasporti, ha annunciato il voto di astensione, perché sulla questione della ferrovia non ci sono le condizioni per approvarlo. Riguardo alla tratta ferroviaria Aosta/Torino, per l'Assessore, il problema non è l'elettrificazione, quanto la necessità di ridare dignità al servizio raddoppiando il binario. Riguardo al servizio Aosta/Pré-Saint-Didier, Rete Ferrovia Italiana, che è proprietaria del servizio, ha riferito che la tratta non è nelle condizioni di poter essere utilizzata in questi termini, ma necessita interventi manutentivi per 15 milioni di euro.

E' stato poi ritirato un ordine del giorno inerente ai rapporti tra Stato e Regione, a seguito dell'impegno assunto dalla prima Commissione "Istituzioni e autonomia" di trattare il dossier.

SC-MM

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Comunicato n° 645 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: approvati tre ordini del giorno su turismo, società partecipate e agricoltura

Nella seduta pomeridiana del 2 dicembre 2015 dedicata alle leggi di bilancio della Regione, il Consiglio è poi passato a discutere tre ordini del giorno in materia di turismo, di cui due presentati da ALPE e uno dall'UVP.

L'Assemblea ha approvato all'unanimità l'iniziativa del gruppo ALPE, con una modifica proposta dall'Assessore al turismo, che, ritenendo indispensabile e improcrastinabile adottare un nuovo modello di governance del settore turistico nell'ottica di una politica di marketing più efficace, impegna il Governo regionale ad avviare nell'immediato un percorso che porti alla costituzione, entro il primo semestre del 2016, di un soggetto che si occupi della promozione verso l'esterno dell'immagine coordinata e coerente della nostra Regione, al fine di favorirne principalmente lo sviluppo turistico.

L'Assessore ha quindi chiesto ai proponenti delle altre due iniziative di ritirarle (la prima di ALPE impegnava il Governo a convogliare le  funzioni di informazione, accoglienza e assistenza turistica attualmente svolte dall'Office du tourisme all'interno dell'Assessorato del turismo, rivedendo la legge regionale n. 9/2009; la seconda dell'UVP che impegnava la Giunta a produrre, entro il 30 giugno 2016, una proposta di riforma turistica per il rilancio dell'industria turistica della Valle d'Aosta), in quanto la costituzione del soggetto per la promozione comporterà l'approvazione di una legge, che rappresenterà il punto di riferimento per il comparto turistico. La Consigliera di ALPE Patrizia Morelli si è detta d'accordo al ritiro della proposta del suo gruppo, così come il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin, il quale ha però sottolineato che il suo gruppo auspicava un impegno su di una riforma complessiva per il rilancio e che sta lavorando ad una proposta di riforma turistica che presenterà prossimamente.

Sono stati poi trattati due ordini del giorno, uno presentato dal gruppo ALPE e l'altro dal gruppo UVP, che hanno affrontato il funzionamento delle società partecipate e controllate dalla Regione.

L'ordine del giorno dell'UVP, illustrato dal Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset, si è focalizzato sul completamento dell'iter della proposta di legge sulle Società partecipate e controllate dalla Regione, attualmente ancora all'esame della Commissione consiliare competente. Il testo, così come emendato su proposta del Presidente della Regione, è stato approvato con 28 voti favorevoli (UV, SA, PD-SVdA, UVP) e 7 astensioni (ALPE e M5S), e impegna il Governo regionale a introdurre norme in merito all'affidamento dei lavori, alla fornitura di beni e servizi e ai criteri di selezione delle ditte invitate, per rafforzare i principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa, perseguendo obiettivi di economicità, efficienza e imparzialità delle attività esercitate dalle stesse; concludere l'iter in seconda Commissione del testo di legge in tempi brevi.

L'iniziativa di ALPE, illustrata dal Capogruppo Albert Chatrian, ha riguardato la mobilità interna tra gli Enti del comparto unico e le società partecipate ed è stata respinta con 21 astensioni (UV, SA, PD-SVdA) e 14 voti favorevoli (UVP, ALPE, M5S). Il testo intendeva impegnare il Governo regionale, entro sei mesi, a prevedere di ricorrere, anche con figure apicali del comparto unico regionale, alla copertura dei posti vacanti o che risultassero necessari nell'organico di tutte le società partecipate e controllate, direttamente o indirettamente per il tramite di Finaosta, al fine di migliorare la loro efficienza; a intensificare l'azione di riorganizzazione e di ridefinizione della disciplina di tutte le società a partecipazione pubblica. Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha annunciato l'astensione della maggioranza perché, pur condividendo la previsione di ridefinire la disciplina delle società a partecipazione pubblica, il lavoro recentemente compiuto sulle strutture dell'Amministrazione regionale ha assolto, almeno temporaneamente, ad un problema di riorganizzazione, e ad oggi non ci sono figure apicali in esubero. In questo momento, si ritiene una forzatura ipotizzare di attingere personale – in particolare quello dirigente – dalle Società partecipate e controllate, al cui interno ci sono figure professionali specialistiche che non sempre trovano corrispondenza nell'organico regionale.

L'Assemblea ha poi approvato all'unanimità un ordine del giorno, depositato dal gruppo UVP così emendato dall'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin: considerata la crisi crescente che colpisce in particolar modo il settore agricolo, il testo impegna il Governo regionale affinché l'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali si faccia promotore presso il Consorzio tutela Fontina DOP al fine di verificare le azioni da intraprendere per una maggior valorizzazione della fontina d'alpeggio; a intervenire come già evidenziato in una precedente risoluzione per riorganizzare Area VdA in previsione della gestione non semplice dell'attuale PSR 2014-2020; a continuare per il 2016 l'attività già iniziata dagli Uffici dell'Assessorato dell'agricoltura al fine di una condivisione tra USL e Regione in merito all'allestimento del manuale degli standard costruttivi riferito alla realizzazione di fabbricati e infrastrutture agricole.

SC-MM

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Comunicato n° 646 del 2 dicembre 2015
Leggi di bilancio: discussi tre ordini del giorno su welfare, politiche energetiche, sanità e sicurezza

Alla ripresa dei lavori consiliari nella serata di mercoledì 2 dicembre 2015, l'Assemblea ha affrontato il tema del welfare con un ordine del giorno presentato dall'UVP ed approvato all'unanimità così come emendato su proposta del Presidente della Regione. Preso atto del cambiamento di paradigma che ha interessato questo settore, tra cui il fatto che nel bilancio triennale 2015-2018 l'ambito dell'assistenza agli anziani è stato pesantemente sacrificato, tanto da metterne in discussione la tenuta, l'iniziativa impegna il Governo a prevedere finanziamenti certi al settore, in modo che si possa programmare e gestire l'offerta dei servizi agli anziani, all'infanzia e alla famiglia.

Il Consiglio ha poi ha approvato all'unanimità un ordine del giorno dell'UVP, con un emendamento proposto dal Presidente della Regione, sulle politiche energetiche. Considerata la necessità di rendere più accessibili ed economiche alle imprese e alle famiglie valdostane le opportunità derivanti dalla produzione e distribuzione dell'energia idroelettrica in Valle d'Aosta, il testo impegna il Governo a presentare al Consiglio Valle un piano organico di raccordo degli indirizzi di politiche energetiche rinnovabili.

Il Consiglio ha poi discusso due iniziative sulla sanità valdostana.

La prima, proposta dal gruppo ALPE, è stata respinta con 21 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA) e 13 a favore (ALPE, UVP, M5S). Considerato che l'Amministrazione pubblica, così come evidenziato dalla Consigliera Patrizia Morelli, deve garantire pari opportunità per tutti i cittadini, a prescindere dalle situazioni di residenza, e che nelle principali sedi decentrate sul territorio è necessario che venga un'assistenza sanitaria per le urgenze sulle 24 ore, il testo impegna il Governo regionale a garantire la presenza del medico sulle 24 ore nelle sedi dei tre poliambulatori di Morgex, Châtillon e Donnas, onde rispondere adeguatamente ai bisogni sanitari dei cittadini di tali ambiti territoriali, in particolare in situazioni di urgenza. L'Assessore alla sanità ha chiesto il ritiro dell'iniziativa, perché, pur nella convinzione che le tre sedi vadano mantenute, le difficoltà attuali non consentono di garantire il medico 24 ore su 24, e sapendo che il territorio è coperto con i medici di famiglia, le guardie mediche, il servizio di soccorso con ambulanze, automediche e elicottero.

La seconda, presentata dal gruppo UVP, è stata approvata all'unanimità con un emendamento dell'Assessore alla sanità. Considerato che la riduzione del finanziamento della sanità regionale, che dal 2010 al 2015 è stata di 36 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 11 milioni per il 2016, necessita di una programmazione certa al fine di chiarire la visione della futura sanità valdostana, il testo impegna il Governo ad esprimere celermente un piano che indichi con chiarezza una visione strategica dell'evoluzione futura della sanità valdostana e un conseguente modello sanitario economicamente sostenibile indicando una tempistica certa nell'attuare un'effettiva maggiore territorializzazione dei servizi sanitari e la strategia di un'eventuale collaborazione interregionale per la gestione di alcuni settori della sanità pubblica; a predisporre in tempi ragionevolmente brevi un piano di attuazione del polo unico ospedaliero che sia compatibile con le mutate condizioni economiche attuali.

Infine, l'Assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, depositato dal gruppo UVP, sui sistemi di sicurezza in Valle d'Aosta. Richiamata l'ondata di furti ed eventi criminosi verificatisi recentemente in diverse zone della Valle d'Aosta con una cadenza ciclica ed sfrontata, impegna il Governo regionale, seguendo l'esempio di altre realtà italiane, ad investire sull'aggiornamento delle tecnologie, installando su tuti gli accessi delle strade statali, delle autostrade e delle valli laterali le cosiddette telecamere "intelligenti", strumenti in grado di rilevare le targhe ed interfacciarsi con le informazioni presenti all'interno dei database ministeriali, della Motorizzazione civile e segnalare, quindi, in maniera preventiva, alle Forze dell'ordine veicoli non assicurati, non revisionati, rubati e/o denunciati (malviventi in zona) che transitano sul nostro territorio.

La trattazione degli ordini del giorno è completata. Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sul rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014. I lavori riprenderanno a partire dalle ore 9.00 di domani, giovedì 3 dicembre con l'esame degli articoli della finanziaria e del bilancio regionale.

SC-MM

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Comunicato n° 647 del 3 dicembre 2015
Leggi di bilancio della Regione 2016-2018: dichiarazioni di voto

Nella seduta dell'Assemblea regionale del 3 dicembre 2015, prima di procedere alla votazione della finanziaria e del bilancio della Regione per il triennio 2016-2018, sono intervenuti i Capigruppo dell'Union Valdôtaine, della Stella Alpina, di ALPE, del PD-SVdA e dell'UVP e il Presidente della Regione per dichiarazioni di voto.

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha richiamato i contenuti principali del documento contabile, tra cui «la riorganizzazione interna dell'Amministrazione regionale, la sburocratizzazione, la revisione delle società partecipate. L'argomento principale è però la battaglia con lo Stato, con la nostra evidente corale volontà di salvaguardare le prerogative del nostro ordinamento. Continueremo a lavorare in prima Commissione per attivare percorsi specifici nell'intento di ottenere una vera autonomia fiscale, di conseguenza anche politica. Altro aspetto importante riguarda gli investimenti per il rilancio della nostra Regione, come sul turismo o sulla green economy. Perché la Valle d'Aosta sia sempre più performante, all'altezza della situazione. Il nostro gruppo vota convintamente questo bilancio

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha affermato: «In Commissione e in Aula abbiamo avuto un confronto sereno a 360 gradi. Dobbiamo porre le condizioni per difendere la nostra autonomia e la nostra seppur piccola regione di montagna. Sono stati valorizzati ordini del giorno ed emendamenti di estremo interesse, che potranno aiutare a portare avanti meglio diversi dossier: la sburocratizzazione, l'attenzione ai disabili, l'applicazione dei criteri ISEE per la compartecipazione sanitaria. Siamo convinti di dover portare avanti questo percorso in maniera condivisa, aperta ai contributi delle forze politiche e ai rappresentanti delle parti sociali. Per consolidare i segnali di ripresa occorrono fiducia, concretezza, una coraggiosa progettualità nel bilancio; insomma, dobbiamo avere una visione organica e operare a livello di sistema.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha espresso un giudizio «severo nel merito, per un bilancio che cerca di tamponare. Un bilancio, tuttavia, che ci vede particolarmente soddisfatti nell'aver visto accolte proposte che reputiamo importanti, come l'istituzione di un soggetto unico per la promozione regionale, così come un progetto per avvalersi di una vignette per le autostrade. La vera novità resta i 118 milioni svincolati dal congelamento del progetto dell'ospedale. Rileviamo con rammarico che la maggioranza mostra rassegnazione e scarsa progettualità per il settore agricolo, per la fiscalità valdostana, per i trasporti, in particolare per quelli collettivi. Peccato che non si sia voluta raccogliere la sfida per sbloccare i 25 milioni destinati alla scuola polmone di cui non c'è bisogno; peccato anche per l'introduzione secca dei ticket, perché è un discorso che avrebbe potuto essere portato avanti in maniera più equa. In questa finanziaria gli Enti locali sono mortificati, ma su questo tema il nostro impegno sarà fattivo. In conclusione, è mancato un po' di coraggio, questo documento per noi non raggiunge la sufficienza

Il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha definito il bilancio «difficile, ridotto drasticamente – e in parte inaspettatamente – nelle risorse. Ma è un bilancio che vuole andare in una direzione positiva e lo hanno dimostrato anche i voti a favore espressi dalla minoranza. Un ragionamento corale della maggioranza ha portato a destinare i 118 milioni di euro per l'ospedale verso i settori dei cantieri forestali, della cultura, della sanità, di investimenti per piccole e medie opere. È quindi necessario procedere, a causa della decisione di rivedere buona parte del mutuo, in un ripensamento del sistema dell'ospedale, imponendo di riflesso una riorganizzazione complessiva dei servizi, con lo sguardo teso al territorio finalizzato a una progressiva deospedalizzazione. Nonostante la situazione di emergenza e la ristrettezza delle somme disponibili, a nostro avviso questo è un bilancio che non si piange addosso ma che sa guardare al futuro. Voglio infine sottolineare il clima positivo che si è venuto a creare in questi giorni di discussione

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha sottolineato «Auspichiamo che i primi nostri difensori a Roma trovino occasioni di incontro, di proposta, che abbiano la forza politica di contare. Non vogliamo affermare che tutto va male, che siamo migliori della maggioranza: in questi mesi il nostro gruppo ha lavorato compatto per incrementare la nostra volontà di contribuire con proposte serie e concrete. In Aula abbiamo trovato risposte politiche, in diversi casi anche convergenza sulle idee, come per la zona franca. Ma gli impegni assunti con l'approvazione degli ordini del giorno non devono restare parole e marcheremo stretto per veder raggiunti gli obiettivi che ci siamo posti. Abbiamo apprezzato che la nostra idea di svincolare i soldi per l'ospedale sia stata valorizzata, mentre i due aspetti negativi riguardano gli Enti locali (che devono ritrovare le certezze di bilancio che meritano) e il settore dei trasporti, su cui non c'è una visione politica. Con l'impegno di concretizzare quanto deciso con gli ordini del giorno, manteniamo l'astensione. La Valle d'Aosta ha bisogno del coinvolgimento di tutti, vanno bene gli uomini forti, ma non quelli soli. Noi siamo per lavorare tutti insieme valorizzando differenti sensibilità politiche per il futuro della nostra comunità.»

Ha, infine, preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «C'est une loi de budget qui imagine le futur de la Vallée d'Aoste. Au cours de ces trois journées, il y a eu un débat serré, mais très différent de celui qui se passait les années précédentes. Con gli ordini del giorno, tutti hanno contribuito al dibattito e alle proposte, con un atteggiamento positivo e propositivo. Questo è un segnale importante. È un bilancio che tiene conto della crisi, ma che cerca di aiutare la ripresa, riprendendo i suggerimenti che sono scaturiti nel corso di quest'anno. Abbiamo preparato un terreno che è ancora da arare, ma che va nella direzione che tutti auspicano. Lo sforzo che abbiamo cercato di fare con questo bilancio è quello di attivare nuovi meccanismi per superare la crisi, utilizzando al meglio gli investimenti. Con questo documento programmatico credo sia cominciato a impostare, in modo organico, le prospettive future, rapportandole alle nostre esigenze e alle disponibilità finanziarie. E questo vale per la Regione e per Comuni. In questi due giorni di dibattito e di analisi – e ringrazio tutti per il contributo – ritengo si sia parlato in modo serio e concreto dei problemi e delle soluzioni che possiamo prospettare per il futuro della Valle d'Aosta.»

SC-MM

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Comunicato n° 648 del 3 dicembre 2015
Approvate le leggi di bilancio della Regione per il 2016-2018

Giovedì 3 dicembre 2015, il Consiglio regionale, dopo quasi quattro giorni, con sedute in notturna, ha approvato, con 21 voti a favore (UV, SA, PD-SVdA), 7 contrari (ALPE e M5S) e 7 astensioni (UVP), i disegni di legge relativi alla finanziaria e al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2016-2018. Contestualmente ha preso atto della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sul rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014.

Nell'ambito della trattazione, sono stati approvati 14 ordini del giorno sui 32 depositati in Aula: uno risultante dalla fusione di due iniziative (una della maggioranza UV, SA e PD-SVdA, l'altra del gruppo UVP) sul tema  della sburocratizzazione; due presentati congiuntamente dai gruppi UV, SA e PD-SVdA in merito al servizio di trasporto per i disabili e al sostegno alle famiglie di persone con disabilità grave; tre del gruppo ALPE riguardanti l'attivazione e la promozione di corsi di formazione di base per adulti mirati per il settore ricettivo e della ristorazione, l'introduzione di meccanismi di pagamento forfettari agevolati per i valdostani che usufruiscono della tratta autostradale regionale, l'adozione di un nuovo modello di governance del settore turistico; otto del gruppo UVP in merito al rilancio dell'idea della zona franca, alla modifica dell'articolo 9 della norma di attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta in materia di revisione dell'ordinamento finanziario della Regione, al completamento dell'iter della proposta di legge sulle Società partecipate e controllate dalla Regione, al settore agricolo, al tema del welfare, alle politiche energetiche, alla sanità regionale, alla sicurezza in Valle d'Aosta.

Il bilancio regionale pareggia nell’importo complessivo di 1 miliardo e 358 milioni di euro per il 2016, 1 miliardo e 332 milioni per il 2017 ed 1 miliardo e 338 milioni nel 2018.

La previsione delle entrate per il 2016, senza considerare le partite di giro, è di 1 miliardo 223 milioni, ma se si esclude la voce di recupero dai Comuni dell’extra gettito IMU che è stata inserita quest’anno già in sede di bilancio di previsione, sia in entrata sia nella spesa, la riduzione effettiva delle risorse disponibili rispetto al 2015 è di 79 milioni. Il saldo corrente, la differenza cioè tra entrate correnti e spese correnti destinata a finanziare le spese di investimento, resta positiva: oltre i 60 milioni per gli anni 2016 e 2017, e di circa 165 milioni per il 2018.

La spesa al netto delle partite di giro, ammonta per il 2016 a 1 miliardo e 186 milioni di euro, per il 2017 a 1 miliardo e 160 milioni e per il 2018 a 1 miliardo e 134 milioni di euro. Il decremento delle spese rispetto al 2015 è del 6,65%, mentre vi è un aumento dello 0,51% tra previsione 2017 (1.160 milioni) e previsione 2018 (1.166 milioni).

Per il 2016 il totale della spesa corrente e degli investimenti è pari a 1.148,17 milioni di euro, di cui il 91,07% per la parte corrente (1.045,6 milioni di euro) e l’8,93% per gli investimenti (102,54 milioni). Nella parte corrente, è compreso il concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica per complessivi 206,5 milioni di euro: la previsione di spesa corrente ammonta quindi a 839,05 milioni.

Le spese sono ripartite nelle seguenti funzioni obiettivo: 259,1 milioni di euro (25%) per il Personale; 233,33 milioni (23%) per la Sanità; 181,33 milioni (18%) per la Finanza locale e Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; 71,17 milioni (7%) per lo Sviluppo economico regionale; 64,99 milioni (6%) per gli Oneri non ripartibili; 48,63 milioni (5%) per le Infrastrutture per mobilità e reti; 37,56 milioni (4%) per i Servizi generali; 29,44 milioni (3%) per i Fondi di riserva e globali; 28,24 milioni (3%) per il Governo del territorio; 16,18 milioni (1,6%) per la Cultura e sport; 15,66 milioni (1,5%) per l'Istruzione primaria e secondaria; 11,79 milioni (1,2%) per il Funzionamento degli organi istituzionali; 10,55 milioni (1%) per l'Istruzione universitaria; 7,55 milioni (0,74%) per l'Agricoltura.

Sui due disegni di legge sono stati presentati 46 emendamenti, di cui 10 della seconda Commissione consiliare, 13 dell'Assessore alle finanze, 5 dei Consiglieri Guichardaz (PD-SVdA), La Torre (UV) e Marquis (SA), 9 del M5S (oltre a 1 subemendamento), 8 dell'UVP oltre ad un subemendamento congiunto dell'Assessore Perron (UV) e del Consigliere Gerandin (UVP) e 1 emendamento congiunto di ALPE e UVP.

Sono stati approvati n. 31 emendamenti, di cui n. 5 dei Consiglieri di maggioranza Guichardaz (PD-SVdA), La Torre (UV) e Marquis (SA), in materia di riduzione dei costi delle società partecipate, di destinazione della rinuncia delle indennità dei Consiglieri all'incremento del fondo per il contrasto alla povertà e per il sostegno all'economia locale, di mobilità volontaria all'interno di tutti gli enti che fanno riferimento al comparto unico e alla sanità, di ticket sanitario basato sull'indicatore della situazione economica equivalente e sul costo del farmaco a carico del servizio sanitario regionale al fine di una maggiore equità sociale; n. 1 del gruppo M5S in materia di rinuncia volontaria dell'assegno vitalizio; n. 1 del gruppo UVP sul monitoraggio del personale degli enti del comparto unico regionale; n. 1 congiunto dell'Assessore Perron (UV) e del Consigliere Gerandin (UVP), al fine di garantire il finanziamento delle spese correlate all'esercizio delle funzioni devolute dalla Regione al sistema degli enti locali in ambito socio-assistenziale, anche attraverso l'utilizzo dell'avanzo di finanza locale e, in subordine, dell'eventuale avanzo di amministrazione dell'esercizio 2015 del bilancio regionale.

Sono stati tutti approvati i 13 emendamenti dell'Assessore Perron, i cui temi riguardano l'autorizzazione al finanziamento  entro il 31 dicembre 2016 delle domande di contributo già presentate al 31 dicembre 2013 in materia di sviluppo alpinistico; la restituzione alla Regione dei fondi rischi costituiti presso i Confidi in caso di loro fusione con Consorzi di garanzia fidi non aventi sede in Valle, al fine di destinare le somme non utilizzate per interventi a sostegno delle piccole e medie imprese operanti sul territorio; la proroga straordinaria dei termini di inizio e di fine lavori dei titoli abilitativi edilizi a tutto il 2016, al fine di rilanciare il settore dell'edilizia; la proroga al 31 marzo 2016 del termine per l'esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi comunali, di cui alla legge regionale 6/2014, il rafforzamento dell'obbligo di centralizzazione degli acquisti, estendendolo a tutti i Comuni valdostani, compreso il Comune di Aosta, oltre che la non obbligatorietà di aggregazione per lavori e servizi di modesta entità al fine di assicurare maggiore flessibilità nelle procedure di acquisizione; la disciplina dei compensi spettanti agli organi del BIM-Bacino Imbrifero Montano; la razionalizzazione della spesa in materia di trasporto pubblico, fra gli altri estendendo le agevolazioni previste per il trasporto ferroviario anche agli utenti del trasporto pubblico su gomma, al fine di incentivarne l'utilizzo.

Tra i 10 emendamenti della seconda Commissione consiliare, si segnala la proposta dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle sulla riduzione dei vitalizi degli ex Consiglieri regionali per il prossimo triennio 2016-2018: la misura di contenimento consiste in una riduzione a scaglioni, con aliquote del 6, 9, 12 e 15% differenziate a seconda dell'importo mensile erogato; queste percentuali saranno maggiorate del 40% per i beneficiari di una pensione da ex parlamentare italiano o europeo; inoltre, sempre per il prossimo triennio 2016-2018, vi sarà una sospensione dell'adeguamento all'indice Istat per tutti i vitalizi erogati. Inoltre, è stata disposta la messa in liquidazione di Expo VdA, la società per azioni di durata limitata costituita dalla Regione in occasione dell'Esposizione universale di Milano 2015.

SC

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Comunicato n° 649 del 3 dicembre 2015
Approvata una risoluzione sulla chiusura dello stabilimento della Lavazza di Verrès

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 30 novembre, 1°, 2 e 3 dicembre 2015, il Consiglio ha approvato all'unanimità una risoluzione depositata in Aula e sottoscritta congiuntamente da tutte le forze politiche a proposito della chiusura dello stabilimento della Lavazza a Verrès.

Il testo impegna la seconda Commissione "Affari generali" e la quarta Commissione "Sviluppo economico" ad approfondire le ragioni per le quali la Lavazza non ha rispettato il protocollo d’intesa del 2008 con l'Amministrazione regionale, che prevedeva l'espansione dell'azienda, nonché ad audire l'Assessore alle attività produttive in merito ai fatti avvenuti e alle trattative in corso. Impegna altresì il Governo regionale a mettere in atto ogni possibile azione di sostegno e vicinanza ai lavoratori.

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha evidenziato: «Vogliamo esprimere innanzitutto solidarietà ai lavoratori e alle famiglie, ma anche manifestare una reazione politica su questa situazione molto grave. Speriamo di svegliare qualche coscienza. Non è il momento delle divisioni, facciamo sentire una voce corale

La Consigliera Chantal Certan (ALPE) ha rilevato: «La crisi occupazionale colpisce ancora una volta la nostra comunità, in particolare la Bassa Valle. Vogliamo capire cosa sia successo e insieme elaborare una via d'uscita che penalizzi il meno possibile le famiglie. Un simile fulmine a ciel sereno non deve più ripetersi

Il Capogruppo della SA Pierluigi Marquis ha auspicato che al più presto «si possano trovare soluzioni per valorizzare l'intera zona», mentre il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero si è unito «all'incoraggiamento all'Assessore per fare davvero tutto il possibile per cercare di recuperare la situazione, visto che la contrattazione è appena iniziata

Per il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz «Verrès perde un tassello importante del tessuto industriale per logiche inspiegabili, ingiustificabili»; il Capogruppo dell'UV Joël Farcoz ha sottolineato: «Crediamo fortemente che l'attrattività della Valle d'Aosta possa essere ancora usata a fini occupazionali. Accogliamo con favore le aziende che vogliono portare occasioni di lavoro nella nostra Regione

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, ha precisato: «Nel generare questa situazione drammatica non vi è alcuna responsabilità imputabile alla Giunta regionale, che, anzi, ha più volte tentato di rilanciare l'accordo del 2008. I lavoratori si sono sempre dimostrati esemplari e professionalmente qualificati, i Sindacati hanno svolto efficacemente il loro lavoro con grande apertura al dialogo costruttivo come attestano gli accordi, mentre va condannato l'atteggiamento della Lavazza, che ha assunto freddamente e cinicamente una decisione manageriale, cancellando con un colpo di spugna vent'anni di relazioni positive con la comunità valdostana. Dobbiamo mantenere la fermezza e la lucidità per portare avanti una lunga trattativa con l'azienda. Tutti i lavoratori devono trovare ricollocazione e veder garantite prospettive occupazionali. Non ci siederemo ai tavoli riservati alle parti sociali, non interferiremo ma manterremo la massima attenzione e la disponibilità ad intervenire in caso di necessità. In un contesto difficile, voglio però evidenziare quella realtà produttiva che sta lottando per battere la crisi, per continuare ad investire nella nostra regione. Per il solo 2016 sono stati destinati 5 milioni di euro per gli investimenti nell'imprenditoria della Bassa Valle, cui compartecipano anche le imprese. C'è un futuro anche per la Bassa Valle

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha voluto sottolineare «l'atteggiamento della proprietà non consono ad una società di tal livello. Nel tempo, l'Amministrazione regionale ha profuso il massimo impegno nei vari progetti, sempre nella prospettiva che Verrès rimanesse un punto fermo per la Lavazza, cui è stata sempre accordata fiducia. E' un comportamento scorretto che ci ha lasciato perplessi, è stato del tutto inatteso.  Mi auguro che si possano risolvere insieme le problematiche dei lavoratori

I lavori del Consiglio sono conclusi. L'Assemblea regionale tornerà a riunirsi mercoledì 16 e giovedì 17 dicembre 2015.

MM

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