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Comunicato n° 480 del 21 novembre 2018

Comunicazioni del Presidente della Regione

Seduta consiliare del 21 novembre 2018

Il Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, nelle sue comunicazioni al Consiglio durante la seduta del 21 novembre 2018, ha trattato dell'accordo con lo Stato in materia di finanza pubblica: «Venerdì 16 novembre scorso, alla presenza del Ministro all’economia e alle finanze Tria, abbiamo sottoscritto questo importante accordo tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta e lo Stato. Abbiamo così dato finalmente certezza alle risorse della finanza pubblica. Ricordo l'importante lavoro svolto dalle Giunte precedenti, in particolare quella Viérin; in questo senso, siamo riusciti a mantenere gli stessi importi proposti dalla Giunta Viérin, nonostante nel frattempo si sia innestata un'ulteriore problematica, quando la Regione ha perso la causa per il contenzioso sanitario, per cui le Ragionerie statali ci chiedevano 17 milioni di euro all'anno, mentre la nostra Ragioneria regionale stimava 14 milioni: siamo riusciti a mantenere le stesse cifre di  contributo alla finanza pubblica proposte dalla Giunta Viérin

Per quanto concerne invece il contenzioso, il Presidente della Regione ha riferito: «Abbiamo ottenuto una restituzione pari a 130 milioni di euro, di cui 10 saranno restituiti sulle somme a valere nel 2019; gli importi dovuti scalano quindi da 122 milioni a 112 e gli altri 120 saranno restituiti nei prossimi 7 anni con finanziamenti diretti e indiretti. Comunico poi con soddisfazione che abbiamo ottenuto la clausola di salvaguardia che avevano già le autonomie di Trento e Bolzano: è un ulteriore sicurezza per tutelare la Valle d'Aosta da future manovre statali

Il Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, ha aggiunto: «Non trovo corrette le polemiche sollevate in relazione alle somme concordate, soprattutto alla luce della documentazione agli atti, che dimostra che la Giunta Viérin aveva fatto una proposta transattiva in cui chiedeva di ottenere la restituzione di 110 milioni (proposta cui lo Stato non ha mai nemmeno risposto), quando questo accordo ne porta concretamente a casa 130. Per concludere queste discussioni, chiedo onestà intellettuale rispetto ad un argomento così importante per la Valle d'Aosta, senza voler attribuire meriti a qualcuno piuttosto che ad altri. L'unica constatazione da fare è che il momento politico ha favorito questo accordo, indipendentemente dalle persone che l'hanno seguito

Il Capogruppo dell'UV Renzo Testolin ha definito questo accordo «al ribasso, con poca attenzione alle prerogative della nostra comunità. Il nostro timore è che - a fronte di una situazione molto critica, creatasi per scelte che l'attuale Governo nazionale sta assumendo in materia finanziaria, causando problematiche importanti per la comunità italiana - la clausola ci veda obbligati a implementare il quantum dovuto di un 10 o 20%, pregiudicando quanto sottoscritto in questo accordo. Ribadiamo questo nostro punto di vista, che deriva da un'accurata conoscenza di questa tematica, già affrontata nella scorsa Legislatura

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha evidenziato che questo «è un accordo al ribasso che non porta alla nostra Regione ciò che le spetta e questo sarà evidente quando si presenterà il Bilancio. Ricostruendo il passato, poi, la Presidente si è dimenticata di dire che la nostra proposta di accordo era legata ad una norma di attuazione, che avrebbe blindato le situazioni future, mentre in questo momento la Valle d'Aosta rinuncia a cifre importanti a fronte di una legge ordinaria. Ha anche dimenticato di dire che, grazie al nostro lavoro, nella manovra dello Stato sono stati già recuperati 265 milioni di euro per il triennio 2018-2020. C'è poi da osservare che lo Stato limita questi fondi ad una certa parte di bilancio e non al resto: noi avremmo preferito che queste somme non fossero vincolate. La vera considerazione sulla bontà di questo accordo la vedremo nel bilancio regionale che sarà presentato al Consiglio: quando potremo esaminarlo, ci confronteremo e sulle scelte e sul quantum. La verità emergerà al momento del bilancio. La questione finanziaria è una questione della nostra comunità e non di amicizie di partito.»

Per il Consigliere Luigi Bertschy (UVP), «la soddisfazione per aver concluso un accordo è legittima, ma si tratta di un accordo debole, che porta a casa un risultato ben inferiore da quello annunciato dalla Lega. È un accordo rinunciatario, qualsiasi forza politica avrebbe potuto ottenerlo. Preoccupa che politicamente siate partiti senza poter contare su una base stabile, ritenendo che lo Stato potesse imporci queste cifre. Non è così, è un'idea sbagliata. La leale collaborazione è un principio che vale per la Regione come per lo Stato, che però invece negli anni non lo ha dimostrato. Oggi, almeno possiamo procedere ad una programmazione, seppur condizionata dalle risorse di cui possiamo disporre. Oggi, abbiamo bisogno di risorse fresche per agire sul nostro bilancio, attivare la manovrabilità fiscale e provare a creare sviluppo. Lo Stato agisce nei propri interessi, dimenticandosi del nostro territorio e della nostra comunità

La Consigliera di IC Daria Pulz ha invitato a «bloccare i battibecchi tra vecchia e nuova eventuale maggioranza per poter ragionare finalmente insieme su che cosa fare davvero dei soldi che ci rimangono, che non sono pochi. Potremmo così evitare, con una programmazione seria, gli errori gravissimi di chi ha governato nel passato senza progettualità e lungimiranza. E pensando a rispettare, oltre allo Statuto, la nostra Costituzione, che valorizza le autonomie ma non gli egoismi, le uguaglianze e non le discriminazioni, che nella distribuzione delle risorse la Lega si ostina a portar avanti sia nell'amministrazione centrale che a livello locale.»

L'Assessore alla sanità Chantal Certan (ALPE) ha evidenziato: «Ho votato la delibera a monte di questo accordo perché non c'è stato "niente da discutere", non è stato possibile farlo, ma poco conta, perché tanto era già stato tutto deciso. Come al solito, è stato un "prendere o lasciare". Questo accordo può essere considerato puntuale e positivo da un punto di vista tecnico: in un momento di incertezze, fornisce una certezza; in un momento di recessione, fornisce entrate certe, per quanto esigue. Al contrario, dal punto di vista politico è al ribasso. Le risorse dovute alla sanità, che il Presidente della Regione decantava di aver mantenuto, non sono state riassegnate a questo settore. E ciò indica che il Presidente Spelgatti parla di una richiesta che non esiste, poiché non vi è stato alcun accordo bilaterale, quindi nessun contenzioso era aperto e nessuno era da chiudere

Il Capogruppo di IC Alberto Bertin ha rilevato: «Un fatto positivo c'è, ovvero che il contenzioso è definito, e, se non interverranno altre richieste, al momento abbiamo la certezza delle entrate, potendo programmare con maggiore serenità le attività. Rispetto però alle aspettative create in ragione della presenza della Lega al Governo sia ad Aosta che a Roma, questo accordo non può essere considerato estremamente positivo. La riabilitazione della vecchia politica dei rubinetti (se siamo con voi apriamo, sennò chiudiamo) non funziona. I rapporti con lo Stato non vanno impostati dal punto di vista politico e personale, ma occorre un atteggiamento serio, con un approccio strettamente istituzionale.»

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a souligné que «le thème est à la base de la survie de notre Autonomie. On ne peut pas banaliser notre Autonomie, en disant que les jugements de la Cour constitutionnelle ne valent pas par rapport aux manœuvres financières de l'Etat. Pour soutenir nos raisons - et notamment la question du critère SIOPE qui a fortement pénalisé notre Région - nous avons dû faire des recours à la Cour constitutionnelle.» Rollandin ha poi ribadito che «l'accordo finanziario concluso è al ribasso, perché la cifra portava a 244 milioni di euro, mentre oggi ne abbiamo 130 milioni

Le Conseiller de la Lega VdA Diego Lucianaz a déclaré que «la Lega est à faveur de tout le débat sur la question financière. Aujourd'hui, nous avons la confirmation que le gros échec a été l'acceptation du Statut spécial sans l'accord financier. Nous sommes d'accord avec tous les autonomistes qui sont dans cette salle pour bien renforcer notre tradition autonomiste et pour rappeler ceux qui ont lutté il y a 70 ans pour notre Autonomie».

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha sottolineato: «In questi anni l'azione politica è stata improntata a una sorta di difesa ad oltranza dei diritti e dei privilegi, mentre a mio avviso la visione corretta dell'autonomia deve essere di un'autonomia responsabile, sì attenta ai diritti ma aperta ai principi di solidarietà. La clausola di salvaguardia che stabilisce una quota fissa di compartecipazione al risanamento finanziario dello Stato è l'aspetto più importante, che permetterà alla Valle d'Aosta di organizzarsi di conseguenza. I soldi sono sempre troppo pochi, ma la nostra Regione riceve 1.300 milioni annui dallo Stato, oltre a finanziamenti europei, non siamo quindi più disagiati rispetto ad altre Regioni. Dobbiamo difendere la nostra autonomia, ma anche partecipare responsabilmente alle finanze dello Stato. Indipendentemente da chi ha condotto la trattativa, non credo che sarebbe stato possibile ottenere di più.»

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha parlato di «fragilità dell'accordo. Nel momento in cui lo Stato modificherà le regole del gioco a monte, noi saremo penalizzati, senza se e senza ma. Dovremo allora spiegare a chi, per una scelta coraggiosa, ha deciso di abitare in montagna, perché non saremo in grado di garantire i servizi essenziali. Abbiamo fissato per sempre il contributo regionale al risanamento dei conti pubblici, anche se in futuro le tassazioni cambieranno. Siamo d'accordo con la sostenibilità nei confronti dello Stato, ma che vada di pari passo con un'equa tutela nei confronti della Regione e delle nostre piccole comunità

L'Assessore all'agricoltura, Elso Gerandin (Mouv'), ha osservato che «saranno i valdostani a giudicare la bontà dell'accordo. La nostra Autonomia finanziaria è debole, perché siamo sempre assoggettati agli umori della parte politica e delle manovre finanziarie. L'accordo concluso con lo Stato ha degli aspetti positivi, e ci si chiede come mai arrivi soltanto nel 2018, quando invece le altre Speciali lo hanno fatto oltre tre anni fa. Certo, tutti avremmo voluto portare a casa qualcosa in più, tuttavia ora chi sarà chiamato al Governo potrà lavorare, per una volta tanto, con una programmazione perché avrà certezza di risorse. Io credo peraltro che avere questi fondi in conto investimenti sia un bene per la Valle, perché ci obbligherà a fare investimenti e non a spenderli in parte corrente.»

SC-MM