Info Conseil

Comunicato n° 458 del 7 novembre 2018

Dibattito sulla situazione politica

Seduta consiliare del 7 novembre 2018: conclusi i lavori

Il Presidente del Consiglio, Antonio Fosson, dopo una sospensione per una Conferenza Capigruppo, ha comunicato all'Aula che i lavori proseguono con una discussione politica sulla situazione verificatasi a seguito delle dimissioni dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea e dell'Assessora alla sanità. Ha poi annunciato che sono state formalizzate le dimissioni dei Consiglieri Roberto Cognetta (Mouv') e Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) rispettivamente dalle cariche di Presidenti della seconda e della quarta Commissione consiliare.

Il Capogruppo dell'UV, Renzo Testolin ha affermato: «Dobbiamo capire, in questo panorama frastagliato, se ci sia la capacità di portare avanti un percorso serio. Ognuno di noi in quest'Aula vorrebbe dimostrare la propria serietà, con una programmazione e un'affidabilità che vanno al di là dei numeri, che evidentemente non ci consentono di raggiungere gli obiettivi voluti. Oggi possiamo affermare che la serietà fa di nuovo parte della dialettica politica: il dibattito vuole essere improntato al dialogo, piuttosto che alla litigiosità. Non abbiamo certezze, il progetto è nato zoppo e le debolezze sono subito emerse. Dispiace che si siano perse opportunità, si siano fatti passi non condivisi. La rotta deve cambiare, e deve essere sostenuta dalle forze politiche che qui rappresentiamo. Dobbiamo dare stabilità ad un nuovo Governo, e per questo occorre condivisione. Anche da qualcosa di negativo può scaturire un'occasione di miglioramento, e penso in particolare all'intenzione di formare una coalizione che si ponga obiettivi precisi e condivisi, prima ancora della scelta delle persone cui affidare ruoli strategici. E questo, per garantire un futuro alla nostra Regione.»

Per il Capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin «a parte la poca chiarezza di votare delle delibere in Giunta per poi sottrarsi alle proprie responsabilità, oggi non si aggiunge nulla di nuovo se non la formalizzazione di una situazione di fatto. È l'eterno problema di stabilità della nostra Regione, anche se non possiamo più permetterci queste crisi senza soluzione di continuità. Bisogna intervenire, perché la situazione non è più sostenibile. Si apre una crisi extra-assembleare e lo dimostra che non è stata presentata una mozione di sfiducia. Resta un fatto di fondo, che è quello di dare stabilità alla nostra regione dandoci regole che lo favoriscano.».

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha motivato le proprie dimissioni da Presidente della seconda Commissione "Affari generali": «È in atto un golpe bianco, senza spargimento di sangue ma che ha fatto emergere una crisi latente da almeno tre mesi. Questa accelerazione può chiarire in tempi brevi e permetterci di compire correttamente il nostro lavoro, finalmente in maniera costruttiva. Questo Governo ha fatto ciò che poteva, nelle condizioni in cui si è trovato ad operare, con una parte di maggioranza che remava contro. In quest'Aula ci sono persone che sanno fare politica e altre che non lo sanno fare; il discrimine è la voglia di salire sugli scranni della Giunta solo per il potere e lo stipendio, oppure la voglia di lavorare per i valdostani. Per precisione, sottolineo che il disegno di legge di assestamento di bilancio è stato trasmesso il 23 ottobre al CPEL, che si è riunito il 29 ottobre, senza inserirlo all'ordine del giorno. Come Mouv', abbiamo una certa visione della Valle d'Aosta, valuteremo le varie situazioni, restando aperti al dialogo. Nel caso, faremo opposizione coerente alle nostre idee, altrimenti, saremo in maggioranza per lavorare ai progetti cui teniamo e che vanno incontro ai valdostani.»

La Consigliera Daria Pulz (IC) ha puntualizzato: «Abbiamo assistito alla creazione di questa squadra di lavoro di maggioranza che non ci ha mai convinti, nemmeno per un secondo, di fronte della sicurezza e dell'arroganza dimostrate nel voler governare senza aver condiviso valori di fondo e strategie poltiiche su tematiche davvero importanti, con un supposto e retorico senso di responsabilità nei confronti dei valdostani sin troppo sbandierato. Da anni la nostra regione non ha un governo con prospettive chiare, e oggi raccoglie i frutti del vuoto che circola nei cieli della Valle d'Aosta. Un vuoto palpabile anche in quest'Aula, con discorsi strumentali ad invitarci ad abbandonare questa nave che sta affondando. Ma è questa la nave che ci è stata affidata dagli elettori, che ora fanno a fatica a capire perché presto saranno chiamati a nuove elezioni: elezioni che non temiamo, se non per l'astensionismo e l'ulteriore allontanamento da questa politica asfittica e inconcludente. Quanto costano questi mesi buttati al vento? Se i cittadini verranno a protestare non potremo stupirci. Ma non saremo noi a vergognarci: noi, anche oggi, siamo pronti a lavorare seriamente.»

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha espresso perplessità sulla situazione: «Le dimissioni di un Assessore non comportano la decadenza della Giunta, mentre per l'Ufficio di Presidenza è diverso, visto che si sono dimessi tutti. Fin dall'insediamento della Legislatura, avevamo detto che il cambiamento era zoppo, visto che all'interno dell'Ufficio di Presidenza erano stati eletti Consiglieri della vecchia guardia e tutti di provenienza Union Valdôtaine. Oggi, il primo passo per la grande réunion dell'UV arriva, non con la presentazione della mozione di sfiducia, ma con delle dimissioni. Siamo preoccupati perché non crediamo che sarà questo che risolverà i problemi della Valle d'Aosta.»

Per il Consigliere Laurent Viérin (UVP), «oggi appare evidente che il progetto nato a giugno non era politico, ma era solo la sommatoria di sensibilità di singoli e movimenti per comporre il numero 18, ponendo la bandierina sulla nostra regione. È stata una mossa supponente, azzardata e anche un po' arrogante. Vedere frantumata immediatamente, alla prima difficoltà, questa maggioranza è stato un segnale molto negativo. Oggi si esce anche dall'ambiguità: conclamata l'implosione della maggioranza, l'Ufficio di Presidenza si è subito dimesso, per rispetto nei confronti di quest'Aula in cui sono cambiati gli equilibri. Ci aspettiamo un'assunzione di responsabilità anche da parte della Giunta. Quando non si hanno più i numeri si va a casa, facendo aprire una nuova fase politica. Noi pensiamo che ora si possa aprire un momento propositivo, tra Consiglieri, movimenti e partiti, per verificare se ci siano gli estremi per trovare in tempi rapidi una sintesi definitiva, solida e duratura. Altrimenti, si tornerà a dare la parola agli elettori.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiarito che «la necessità di portare a compimento un progetto di cambiamento è stata decretata dal voto dei valdostani, che hanno dato un segnale molto forte alle elezioni regionali. Il progetto che noi abbiamo presentato era molto chiaro e preciso e non era teso a dare delle poltrone, ma a dare delle risposte, attraverso la mediazione tra diverse forze politiche. La situazione attuale è il frutto del tradimento dei punti contenuti nel programma, con alcune forze che hanno deciso di non onorare l'accordo di governo. Se avessimo voluto una maggioranza solo per sederci sulle poltrone, non avremmo eliminato un Assessorato, così come ci saremmo piegati a tutte le pressioni che ci sono state fatte in questo periodo: non lo abbiamo fatto, perché noi volevamo davvero portare a compimento il cambiamento. Un cambiamento che deve essere aperto a tutte quelle forze che lo vogliono davvero per riportare la nostra Valle a quella situazione di benessere che oggi non abbiamo più.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Pierluigi Marquis, ha dichiarato: «Dopo le elezioni abbiamo creduto in un cambiamento, che però non si è concretizzato, in primis per una scarsa attitudine al confronto su tutti i temi affrontati, anche sulle decisioni più delicate. Gli impegni vanno onorati, e mi riferisco in particolare alla mozione approvata sulla casa da gioco: è la mortificazione del lavoro dell'Aula, del ruolo del Consigliere. Abbiamo peccato a livello organizzativo, che rappresenta la base per ottenere risultati: la macchina amministrativa ne ha risentito, ad esempio per il fatto che la Giunta si è riunita sempre in tutti i giorni della settimana. Ma noi non rinunciamo al cambiamento, ad una visione di lungo periodo, basata sulle esigenze della collettività e volta a salvaguardare le nostre prerogative. In Giunta va ricercata il più possibile l'unità di vedute: dati i problemi emersi, si sarebbe dovuto subito avviare riflessioni. La necessità oggi, più che mai, è trovare una soluzione non pasticciata, ma in grado di affrontare e risolvere i problemi dei valdostani. Se questo non sarà possibile, la parola torna agli elettori.»

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, si è rammaricato del fatto che «tutti i punti all'ordine del giorno sono stati rimandati alla prossima adunanza. Oggi, avremmo dovuto parlare di turismo, di trasporti, di artigianato, di scuola, di pubblica amministrazione, di regione "carbon free". E invece di cosa stiamo discutendo? Ma vi chiedo: ai cittadini importa veramente chi è l'Assessore alla sanità o il Presidente del Consiglio? Ai cittadini interessa che siano risolti i loro problemi. Con questo atto, non fate altro che allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica. Se questo era il vostro obiettivo siete sulla strada giusta, se invece l'obiettivo è il bene della popolazione vi consiglio di cambiare strada

L'Assessore al turismo, Claudio Restano (AC-SA-PNV), ha ricordato che «il ruolo dei Consiglieri non è solo di controllo dell'operato della Giunta, ma anche di proposta attraverso le iniziative legislative. Se questo Governo ha presentato delle lacune, c'è da dire che molti Consiglieri non sono stati propositivi. Non è rinunciando ad una spilla che si esercita il proprio dovere. Qui, sono mancati i contenuti, forse dal Governo, ma anche dall'opposizione. Quando si presentano interpellanze già proposte che sono dei copia-incolla di altre, è pura e semplice strumentalizzazione politica degli argomenti.»

Per la Consigliera Emily Rini (GM), «se questa Regione ci sta a cuore, dobbiamo, in tempi brevi, trovare delle convergenze sui temi, aprire un dialogare diverso, senza tutte queste caciare e scambi di accuse reciproci, perché questo modo di fare non rende onore né alla nostra Regione, né ai cittadini che qui rappresentiamo. Spero che queste dimissioni siano un segnale positivo volto ad avviare un confronto tra persone e forze politiche e che possano portare alla governabilità della Valle d'Aosta.»

L'Assessore Chantal Certan (ALPE) ha sostenuto: «Oggi abbiamo preso coscienza della sottile, ma sostanziale, differenza tra il cambiamento e la cultura del cambiamento. ALPE ha cercato di cogliere il segnale degli elettori, che auspicavano forze politiche diverse al Governo, ma per cambiare non è sufficiente mettere persone diverse con le stesse modalità: ci vuole una cultura del cambiamento che si costruisce sulla volontà comune di lavorare insieme. Bisogna essere coerenti e leali coi cittadini: queste condizioni di lavorare in modo le, con trasparenza e trasparenza, oggi non ci sono e per questo ho rassegnato le mie dimissioni. L'attuale sistema elettorale ci porta ad avere numeri troppo risicati, in effetti questa non è una crisi al buio, arriva da lontano e non troverà soluzioni senza una modifica normativa. Non è vero che non si è fatto nulla, sicuramente in un clima diverso si sarebbe potuto fare di più e meglio. L'attività della Giunta a mio avviso può divedersi in due fasi: fino a luglio, sono state prese le misure ed è stata fatta una ricognizione delle problematiche principali; un'altra fase si è aperta da agosto in poi. L'inadeguatezza amministrativa è emersa ben presto: ci siamo impantanati sul riordino delle strutture, procedendo con un ritardo inammissibile. Io credo di aver lavorato in modo leale, ho riportato in maggioranza le prese di posizione concordate col gruppo consiliare e col movimento. Non avrei pensato di trovarmi di fronte ad un gruppo che non condivideva alcune scelta diversa dalla sua, che segue solo ordini di scuderia, che non ha mai aperto dibattiti con gli altri gruppi politici. Oggi bisognava lanciare un segnale di chiarezza ai cittadini. Il gruppo ALPE non si è sottratto alle proprie responsabilità, ma purtroppo la nave è stata affidata a un timoniere che evidentemente non era mai nemmeno salito su una nave e non conosceva la funzione di nessun comando

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha osservato: «Il compito di un Consigliere non si esaurisce nella presentazione di iniziative ispettive e vari provvedimenti. Ci sono state differenziazioni tra i gruppi di minoranza: noi abbiamo presentato tre proposte di legge, atti amministrativi e mozioni, anche congiunte, e in alcuni casi approvate all'unanimità. Non abbiamo sollecitato la convocazione delle Commissioni, lo riconosco, ma abbiamo assunto comportamenti di tipo costruttivo, come devono essere le azioni dei Consiglieri di opposizione

I lavori sono conclusi. I punti all'ordine del giorno di questo Consiglio sono stati rinviati alla prossima adunanza, prevista per mercoledì 21 e giovedì 22 novembre 2018.



SC-MM