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Comunicato n° 114 del 26 febbraio 2017

La Valle d’Aosta ha festeggiato i nuovi Amis e i Chevaliers de l’Autonomie

Nel pomeriggio di oggi, domenica 26 febbraio 2017, a Palazzo regionale

In occasione delle celebrazioni degli anniversari dell’Autonomia e dello Statuto speciale, nell'ambito della Festa della Valle d’Aosta sono state consegnate nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 26 febbraio 2017, a Palazzo regionale le onorificenze di Amis de la Vallée d’Aoste e di Chevaliers de l’Autonomie.

Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha insignito della decorazione di Chevalier de l’Autonomie Germano Henriet, imprenditore e allevatore. Questa la motivazione: «"Avoir le courage de vivre ses rêves" est la devise de Germano Henriet. Un homme qui a toujours abordé avec optimisme les différentes phases de sa vie. Il a suivi ses aspirations et n'a pas hésité à revenir à son rêve d'enfant : consacrer ses énergies à la terre, sa terre valdôtaine. Grâce à son engagement, la Vallée d'Aoste peut aujourd'hui apprécier un joyau d'éco-compatibilité comme le refuge Chaligne, dont l'innovation et l’aspect traditionnel charment les visiteurs. Mais sa passion pour son terroir l'a amené, à l'aube de ses cinquante ans, à se dédier à l'élevage, afin d'en perpétuer les valeurs les plus authentiques. Pour Germano Henriet, aimer la Vallée d'Aoste, c’est avant tout travailler pour son avenir.».

Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha consegnato l'onorificenza di Amis de la Vallée d'Aoste a Marco Magnifico, Vicepresidente del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano. La motivazione: «Se i luoghi del cuore sono affetti, ricordi, volti, profumi, colori, la Valle d'Aosta si onora di esserlo per Marco Magnifico. La cultura del rispetto per la natura, per l'arte, per la storia e per le tradizioni d'Italia, fondamento dell'attività del FAI di cui è Vicepresidente esecutivo, è alla base della sua filosofia di vita, che in Valle, partendo da Courmayeur, ha trovato un suo épanouissement. Che sia camminando sui sentieri delle Alte Vie o visitando i siti archeologici e monumentali o ancora apprezzando le innovazioni nella tradizione, per Marco Magnifico la Valle d'Aosta non è soltanto un luogo, è quel luogo dove è anch'esso.».

Assenti alla cerimonia a causa di impegni di lavoro, il nuovo Chevalier de l'Autonomie Sergio Pellissier, centravanti del Chievo Verona, e la neo Amie de la Vallée d'Aoste Daria Bignardi, Direttrice di RAI 3.

Sergio Pellissier ha ringraziato la Valle d'Aosta attraverso una video-intervista proiettata in sala. Questa la motivazione dell'onorificenza: «Dalla più piccola regione d’Italia è arrivato a essere il giocatore simbolo della squadra che rappresenta una piccola e singolare realtà calcistica, il Chievo, quartiere di Verona oramai protagonista costante della Serie A italiana. Sergio Pellissier, attaccante e capitano, ha portato nelle oltre 400 partite giocate in maglia gialloblu anche un po’ di quella forza e di quella caparbietà che ha ereditato dalla sua terra, la Valle d’Aosta. A questo enfant du Pays, che all’esordio in nazionale ha regalato un gol a tutta l’Italia, la Valle d’Aosta vuole offrire oggi un assist per continuare ad essere “bandiera” della propria squadra e di tutta la comunità valdostana, che con lui diventa ogni domenica protagonista.» A ritirare l'onorificenza un commosso papà Camillo.

Daria Bignardi, che non ha potuto presenziare alla cerimonia, ha dedicato alla comunità valdostana un pensiero che è stato letto dal Sindaco di Gressoney-Saint-Jean, Luigi Chiavenuto: «La prima volta che sono stata a Gressoney mio figlio Ludovico aveva due anni. Oggi sta per compierne venti. Sono di Ferrara, e le mie Alpi sono sempre state quelle orientali. Anche se vivevo a Milano da molto tempo, non ero mai stata in Valle d'Aosta. A quei tempi tenevo una rubrica di libri su Radio Dee Jay, molto seguita. Un giorno in redazione ricevetti la visita di un giovane Assessore alla Cultura di Gressoney-Saint-Jean che mi proponeva di organizzare per l'estate successiva una serie di incontri con scrittori nella piazza del paese. "Perché dovrei passare Ferragosto in Valle d'Aosta?" gli chiesi. "Se proprio devo andare in montagna vado sulle Dolomiti". Lui mi diede una risposta che mi intrigò: "Le Dolomiti sono montagne a colori, ma la Valle d'Aosta ha anche il fascino del bianco e nero". Accettai la proposta e passai due meravigliose settimane a Gressoney, anche se piovve spesso e molti incontri con gli scrittori li abbiamo fatti sotto l'ombrello. Ma quel fascino che il giovane Assessore aveva evocato mi aveva conquistato e da quell'anno non ho più lasciato la Valle d'Aosta, dove ormai mi sento a casa in ogni stagione. È per questo che vi ringrazio: l'onorificenza che avete voluto conferirmi mi fa un enorme piacere perché io mi sento davvero amica della Vallée. E quando un Ferragosto che pioveva mi venne a trovare Roberto Saviano con la sua scorta di carabinieri di Napoli e mi chiesero perché con quel tempo passavo l'estate in montagna gli risposi: "Perché la Valle d'Aosta non è solo a colori, che sono capaci tutti, ma ha l'eleganza eterna del bianco e nero".»

 

 

SC