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Comunicato n° 84 del 17 febbraio 2017

Consiglio straordinario su CVA: gli interventi dei Consiglieri proponenti

Seduta consiliare del 17 febbraio 2017

La discussione sulla costituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta sull'acquisto da parte della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA spa di turbine e di altro materiale proveniente dalla Cina, oggetto della seduta straordinaria del Consiglio regionale, riunito oggi, venerdì 17 febbraio 2017, si è aperta con gli interventi dei Consiglieri dei Gruppi che hanno proposto il tema all'ordine del giorno.

Il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) ha illustrato il testo di una risoluzione, richiamando l'iniziativa approvata dall'Aula il 25 gennaio 2017, con la quale è stato chiesto l'intervento del Presidente della Regione, per il tramite di Finaosta, per «dare mandato al Consiglio di amministrazione di CVA per rimuovere dai rispettivi incarichi il Presidente e il Direttore, visto il venir meno del rapporto di fiducia» e ha motivato la presentazione della risoluzione «in quanto non è stata data attuazione alla decisione di questo Consiglio

Il Consigliere Nogara ha proseguito ripercorrendo le problematiche emerse: «Anche in base al lavoro ispettivo di alcuni Consiglieri, sono emerse, supportate da adeguata documentazione, diverse criticità. Innanzitutto, i rendimenti dei macchinari non sono mai stati fatti nella quasi totalità dei materiali acquistati e previsti dai vari contratti. Inoltre, sempre nei contratti, si richiedeva un basso rendimento in specifica rispetto allo storico, senza considerare la norma nazionale che prevede uno scostamento massimo consentito dell'1.5%. In tutti i rendimenti questo scostamento ha comportato notevoli perdite. Dubbi poi sono emersi sul materiale, soggetto ad usura precoce: in alcune centrali è stato necessario cambiare dopo soli due anni le turbine. La dirigenza in Commissione aveva sostenuto che questo materiale era stato scelto in un'ottica di risparmio. Ma dubbi ci sono anche sul costo di questo materiale: abbiamo coinvolto tecnici che hanno affermato che il costo materiale cinese è inferiore di un terzo rispetto a quello europeo. Non bisogna fare confusione tra rendimenti delle macchine e produzione. Altro punto dolente è la scadenza delle concessioni: un argomento cui bisognerà prestare la dovuta attenzione. Infine, sottolineo il fatto che si continua a comprare impianti eolici, ma di queste iniziative lo veniamo a sapere dai giornali

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta si è detto soddisfatto della discussione in corso: «Già nel 2013 era stato avviato un dibattito sulla situazione della CVA, ma allora non c'erano prove, anche perché la dirigenza della società ha sempre negato il riscontro alle richieste di accesso agli atti dei Consiglieri e alle istanze delle Commissioni. Il partito degli onesti, per come stanno le cose, può affermare che la strada è giusta e che questa risoluzione è condivisibile. Voglio poi specificare che la Regione ha un debito di 42 milioni di euro per pagare i debiti di CVA: anche su questa vicenda è sempre mancata trasparenza. Il pericolo più grande è che CVA, società che ci dava utili, diventi un altro disastro come la Casa da gioco. Non c'è intento persecutorio, l'unica preoccupazione è che la CVA funzioni

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha evocato l'avvio del percorso di CVA sul mercato cinese: «Diciotto Consiglieri, cioè la maggioranza dell'Assemblea, ritiene, non solo necessario bensì dovuto, indagare sull'argomento se non altro per una questione di chiarezza nei confronti dei valdostani, in particolar modo dei dipendenti della CVA, per capire se sono state assunte decisioni contrarie alla buona gestione o addirittura dannose per il gruppo, se sono stati compiuti abusi, illeciti o semplicemente leggerezze; oppure, come sostengono i vertici societari attuali, tutte le loro scelte sono state lungimiranti e vantaggiose per l'attività di impresa dell'azienda. È fondamentale prendere l'impegno fin d'ora a diffondere pubblicamente l'esito gli esiti della Commissione d'inchiesta nei minimi dettagli, sia che da essa risultino comportamenti e scelte discutibili, sia che ne risulti invece un'incontrovertibile capacità manageriale, come detto dal Presidente di CVA. Sarà interessante farsi illustrare in Commissione tutti i dati reali che ci sono stati fino ad ora negati: costi, valutazioni, decisioni, procedure di gare. L'immaginazione al potere evocata dal Presidente Trisoldi spaventa un po', quindi facciamo chiarezza

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «In questi ultimi anni sono state circa 30 le iniziative discusse in quest'Aula, frutto di attività ispettive. La fornitura del materiale cinese è stata una procedura chiacchierata sin da subito, sin dal 2008. A leggere gli atti emerge un dialogo tra sordi: i Consiglieri che sottopongono problemi e dubbi, la CVA che sostiene che tutto vada bene. Anche in vista della quotazione in borsa della società, è davvero arrivato il momento di chiarire tutta la vicenda. Non è del tutto negativo che i manager abbiano puntato allo sviluppo del business piuttosto che il perseguimento delle finalità pubbliche, ma non possiamo dimenticare che stiamo parlando di una società partecipata regionale. Su questo punto a mio avviso si è creata la maggiore confusione, sulla discrasia tra aspetto privato e aspetto pubblico, sulla valorizzazione dell'imprenditoria e la crescita del sistema Valle d'Aosta. parliamo di commissione speciale, che però ha gli stessi poteri delle commissioni ordinarie: diciamo che sarà una commissione con unico argomento e con obiettivo di mettere pietra tombale sulla questione, facendo definitiva chiarezza

Per il Consigliere di PNV Antonio Fosson, «CVA potenzialmente è una realtà molto positiva per la nostra regione, ma andare in borsa senza una situazione trasparente, con dubbi sulla sua gestione e sulla sua operatività, vorrebbe dire peggiorare solo le cose. La nostra azione non è assolutamente disfattista, anzi. La dirigenza, nelle audizioni nelle Commissioni, ha parlato di agire seguendo certe indicazioni, ma non ha fatto nomi. In merito alle responsabilità della Giunta, non ricordo nella mia esperienza assessorile di convocazioni della dirigenza CVA. Lavorando si sbaglia, è umano, ma non è accettabile la reiterazione degli errori. In un modello di gestione politica della Valle d'Aosta la cui crisi ha gradi di responsabilità diversa, andare a verificare la gestione di CVA, la sua indipendenza e i motivi di certe scelte dubbie è un atteggiamento corretto

«Siamo d'accordo sul fatto che si debbano fare gli opportuni approfondimenti - ha detto il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz -, tuttavia non siamo così convinti dello strumento proposto, ossia la Commissione d'inchiesta, che è di fatto un'ulteriore Commissione speciale, con impiego di personale e dispendio di risorse: penso alla Commissione speciale per le riforme istituzionali che è costata lo stipendio del Presidente Restano ma che non ha mai avuto alcun risultato. Nutriamo dubbi anche perché di recente abbiamo un esempio di come si possa operare con profitto all'interno di una Commissione permanente, penso a tutta l'attività di approfondimento sul Casinò svolta dalla seconda Commissione. Ricordo, inoltre, che le nostre Commissioni d'inchiesta non hanno le stesse attribuzioni di una Commissione parlamentare di inchiesta così come non possono esercitare i poteri dell'autorità giudiziaria, non possono costringere nessuno a presentarsi o a rilasciare dichiarazioni secondo le modalità proprie alla magistratura inquirente: possiamo soltanto raccogliere dati, audire persone in presenza di una disponibilità degli interessati. Credo dunque che si possa tranquillamente dirimere la questione in seconda o in quarta Commissione, utilizzando lo spazio orario di quelle Commissioni che non si riuniscono con regolarità. Proponiamo quindi di sviluppare nelle Commissioni competenti già costituite l'attività di indagine sulle turbine cinesi e ci rendiamo disponibili a lavorare in tal senso anche se non siamo componenti di quella Commissione.»

Il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin ha specificato: «CVA deve restare un valore aggiunto per la Valle d'Aosta. Noi crediamo nella società, nei suoi dipendenti, nei suoi tecnici e nelle loro competenze; crediamo meno nei vertici e nelle loro scelte. CVA è nata col fine di non creare monopolio, ma non è stato mai chiarito perché si sia creato un monopolio proprio con la costituzione di questa società. Ad essere unico cliente di Water Gen Power è stata la CVA: ci chiediamo se questo non sia stato un soggetto creato ad arte, tenuto conto del fatto che nessun altro ha mai manifestato interesse nei suoi confronti. Poco chiara è stata anche la scelta di quotare in borsa la CVA, considerato il fatto che questo Consiglio non ha mai avuto delucidazioni in merito. Ma chiaro non è nemmeno il ruolo di Finaosta, che di certo non è secondario. Mi chiedo quale valore abbia il codice etico sulla "concorrenza" per un dipendente che ricopre un ruolo dirigenziale nella stessa Finaosta dal 1989

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy, ricordato che la richiesta di dimissioni «è stata votata all'unanimità e solo un altro atto politico, che dovrà avere la maggioranza, potrà controvertire questo impegno» ha evidenziato: «Per noi è un errore mantenere per così tanto tempo alla guida di una società molto importante le stesse persone: la rotazione in posti chiave è un criterio da adottare necessariamente per il futuro

SC-MM