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Comunicato n° 609 del 29 novembre 2016

Interrogazione a risposta immediata sulla quotazione in borsa della società CVA

Seduta consiliare del 29 novembre 2016

I gruppi ALPE e Misto, ponendo un'interrogazione a risposta immediata nella seduta del Consiglio regionale del 29 novembre 2016, hanno voluto avere conferma della quotazione in borsa della società Compagnia Valdostana delle Acque-CVA, la società partecipata indirettamente dalla Regione autonoma Valle d’Aosta la cui mission è quella di produrre energia pulita e sostenibile da fonti rinnovabili.

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE) ha richiamato la decisione della Corte costituzionale con la quale ha sancito l'illegittimità dell'articolo 11 della legge Madia (legge 124/2015) nella parte in cui si prevede che i decreti legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Considerando che questa pronuncia avrebbe effetti anche sul decreto attuativo n. 175/2016 recentemente approvato e relativo alle società a partecipazione pubblica, il Consigliere ha voluto conoscere le valutazioni fatte relativamente alla società controllata CVA.

Il Presidente della Regione ha risposto che occorre sottolineare, in primo luogo, che, come espressamente chiarito dalla sentenza n. 251 del 2016, le pronunce di illegittimità costituzionale contenute in questa decisione sono circoscritte alle sole disposizioni di delegazione della legge delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (la legge n. 124 del 2015) e non si estendono alle relative disposizioni attuative. Queste pertanto, laddove siano già state emanate - come nel caso del decreto legislativo 175/2016 sulle partecipazioni pubbliche - devono intendersi, ad oggi, come pienamente vigenti. Al momento, quindi, le disposizioni di cui al disegno di legge di stabilità regionale per il triennio 2017-2019 relative alla quotazione in borsa di CVA si confermano del tutto coerenti con il quadro normativo vigente, dal momento che, in base al citato decreto legislativo 175/2016, la quotazione della società si configura come unico strumento alternativo rispetto all’obbligo di dismissione.

Il Presidente Rollandin ha poi voluto precisare che la quotazione di CVA rappresenta comunque l’esito di una riflessione avviata da tempo che porta ad individuare questa soluzione come opportuna e vantaggiosa sia per la Regione, che manterrebbe in questo modo il controllo della Società valorizzando, al contempo, l’investimento fatto negli anni, sia per la Società CVA, che attraverso la quotazione in borsa potrà attrarre nuovi investitori sul mercato, assicurandosi nuove e ulteriori possibilità di sviluppo.

Il Consigliere Bertin (ALPE), nella replica, ha osservato che il Presidente di CVA in Commissione aveva definito questa operazione una mera presa d'atto della legge Madia, mentre oggi il Presidente Rollandin sostiene che sia una decisione meditata da tempo. Secondo il Consigliere Bertin, occorre, alla luce della sentenza, considerare attentamente le modalità di quotazione, valutando anche soluzioni che prevedano una public company oppure un azionariato diffuso e, soprattutto, se sia o no il caso di procedere alla quotazione.

MM