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Comunicato n° 280 del 12 maggio 2022

Interpellanza sulla rete idrica regionale

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 maggio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riportato l'attenzione dell'Aula sull'approvvigionamento idrico della regione.

Il Consigliere Christian Ganis, ha evidenziato che, visto l0 stato di carenza idrica che affligge anche i territori montani, in Piemonte si corre ai ripari ripescando progetti di dighe e invasi, mentre la Valle d'Aosta ha una rete idrica potabile e a uso agricolo in condizioni precarie. Ha quindi chiesto quale sia lo stato attuale della rete di distribuzione dell'acqua potabile e agricola e quale quello di conservazione degli acquedotti regionali; se si intenda prendere in considerazione la possibilità di progettare nuovi invasi per immagazzinare l'acqua da destinare al fabbisogno della comunità, in caso di necessità.

L'Assessore alle opere pubbliche e territorio ha tracciato un quadro della situazione sulla base dell'elaborazione dei dati effettuata dal Centro funzionale con la collaborazione dell’Arpa Valle d’Aosta, in cui si segnala uno stato di siccità prevista da media a severa per i prossimi mesi. In particolare, la situazione delle disponibilità idriche è considerata critica rispetto alla riduzione, al momento, pari al 50%, delle disponibilità di acqua sotto forma di neve. Nel settore potabile, attualmente, non sono state segnalate gravi criticità, mentre nel settore agricolo sono pervenute alcune richieste di anticipare il periodo dei prelievi per fare fronte alle importanti siccità locali determinate dalla riduzione delle piogge. Anche nel settore idroelettrico stanno pervenendo segnalazioni di forti riduzioni dei prelievi. Per il settore potabile, si prevede di iniziare a valutare l’approntamento dei sistemi di prelievi temporanei dai corsi d’acqua superficiali, da attivare in caso di necessità; per il settore irriguo sarà avviata una campagna di sensibilizzazione volta a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la riduzione dei prelievi lungo ciascuna asta fluviale da parte di tutti i derivatori e di procedere, laddove necessario, anche a riduzioni delle portate di deflusso minimo vitale a valle delle derivazioni - per periodi temporali limitati, sia nei quantitativi che nelle modalità- al fine di assicurare livelli minimi di approvvigionamento delle colture e la salvaguardia dei corsi d’acqua; per il settore idroelettrico si prenderà in considerazione la richiesta di revisione temporanea delle modalità di calcolo delle portate di deflusso minimo vitale.

In merito allo stato delle reti acquedottistiche e irrigue, l'Assessore ha spiegato che la rete irrigua, caratterizzata da quasi 1500 punti di prelievo, è altamente frammentata e risale come impostazione strutturale a secoli fa, pur con notevoli investimenti effettuati dalla Regione che hanno consentito di rifarne tratti significativi. La rete degli acquedotti pubblici è rappresentata da 2.846 km, con l'80% del volume prelevato da oltre 540 sorgenti e il 20% da pozzi (Aosta e comuni limitrofi, Verrès, Pont-Saint-Martin), circa 1.000 serbatoi. Per le reti, in particolare di distribuzione e locali, le perdite possono essere stimate nell’ordine del 30-35% del volume complessivamente immesso in rete.

A oggi, ha specificato l'Assessore Marzi, il sistema delle fonti di approvvigionamento risulta complessivamente sufficiente dal punto di vista quantitativo: le strategie di intervento sono quindi prevalentemente preventive e finalizzate a garantire la resilienza del servizio idrico integrato, in linea con quanto previsto nel Piano di tutela delle acque. Per sostenere il programma di interventi, in un arco temporale trentennale, è necessario assicurare al BIM i finanziamenti necessari: con il disegno di legge che contiene la nuova disciplina per l'organizzazione del sistema idrico integrato, all'esame della terza Commissione, il BIM assumerà il ruolo di vera e propria Autorità di ambito del servizio idrico. Sono previsti due strumenti di finanziamento oltre a quelli europei, statali o regionali: la possibilità di accedere da parte del BIM a mutui che potranno essere coperti dalla Regione sia in conto capitale che in conto interessi; l’utilizzo dei sovracanoni percepiti dal BIM e relativi alle concessioni di derivazioni che ammontano come disponibilità a circa 15 milioni annui, dei quali restano disponibili per investimenti sul servizio idrico integrato circa 4,5 milioni di euro.

L'Assessore ha poi specificato che con la legge di stabilità regionale del 2021 sono già stati messi in disponibilità 2 milioni di euro per investimenti e si sta operando per rendere disponibili ulteriori 4 milioni di euro annui da destinare al servizio idrico operando sui canoni delle grandi derivazioni di acqua a scopo idroelettrico con un disegno di legge relativo ai canoni demaniali che sarà presentato a breve: complessivamente, quindi, il BIM potrà successivamente destinare annualmente almeno 8,5 milioni di euro per finanziare i programmi operativi di intervento nel settore del servizio idrico.

Nel settore potabile, ha concluso l'Assessore, la realizzazione di nuovi invasi non è contemplata perché la fonte di approvvigionamento è rappresentata dalle sorgenti: è invece necessario intervenire sulla capacità di immagazzinamento delle acque dei serbatoi di distribuzione che vanno sicuramente potenziati e sulla riduzione delle perdite e degli sprechi.

Il Consigliere Ganis ha evidenziato che i dati segnalano un trend in crescita delle perdite di acqua rispetto al 2018 ed è quindi essenziale gestire al meglio la rete di distribuzione idrica. Importante anche attivare opportune politiche di sensibilizzazione rivolte alla popolazione sull'utilizzo consapevole dell'acqua. Tutto questo comporta comunque la presenza di una rete efficiente e rinnovata.

 

LT