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Comunicato n° 237 del 27 aprile 2022

Approvato l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026

 

Nella seduta del 27 aprile 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI) un testo di legge che aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026.

Il provvedimento è il frutto del coordinamento tra il disegno di legge della Giunta regionale sul Piano e la proposta di legge del gruppo Progetto Civico Progressista in materia di gestione dei rifiuti speciali ed è stato illustrato in Aula dal Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio" e dalla Vicecapogruppo di PCP.

Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU), ha ricordato che gli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026 sono conformi a quelli stabiliti dal pacchetto europeo di misure sull'economia circolare, che supera il concetto di differenziazione del rifiuto e spinge sulle politiche di riduzione della produzione dei rifiuti e del miglioramento della capacità di recupero: si sposta quindi l'attenzione sul riutilizzare, rinnovare e riciclare i materiali esistenti; quello che normalmente si considerava come rifiuto può essere trasformato in una risorsa e i rifiuti residui possono così diventare prossimi allo zero. La transizione verso un'economia circolare, ha detto il Consigliere, richiede però la partecipazione e l'impegno di tutta la comunità, dalle imprese, ai consumatori, alla politica.

L'aggiornamento del Piano si articola nella gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, nella bonifica delle aree inquinate e nei criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti e delle aree idonee al trattamento dei rifiuti.

Nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani, come ha evidenziato il Consigliere Chatrian, lo scenario assunto a riferimento è quello che mira a raggiungere, entro il 2026, un tasso netto di riciclo per i rifiuti urbani del 65% e un tasso di raccolta differenziata almeno pari all'80%. L'obiettivo generale è quello di ridurre l'attuale tendenza di aumento della produzione pro-capite dei rifiuti, di ridurre il conferimento in discarica, al fine di raggiungere l'obiettivo del 10% di rifiuti conferiti in discarica al 2035. Il conseguimento degli obiettivi di Piano sarà perseguito anche attraverso l'estensione della raccolta porta a porta e l'attivazione della tariffazione puntuale. Sempre in materia di rifiuti urbani, si prevede il rafforzamento delle attività di controllo e di vigilanza in materia di tutela ambientale, il miglioramento della dotazione impiantistica regionale, il monitoraggio costante della gestione dei rifiuti e l'analisi di fattibilità di adottare un modello di gestione incentrato su di un unico ATO.

Sotto il profilo impiantistico, la previsione è quella di integrare l'attuale impiantistica per chiudere all'interno della regione il ciclo di recupero dell'umido, del verde e dei fanghi di depurazione trasformandoli in prodotti quali compost di qualità da riutilizzare nel settore agricolo e nei recuperi ambientali. Fatta salva la previsione di una riorganizzazione delle discariche comunali di rifiuti inerti, non è prevista la realizzazione di nuove discariche.

Secondo il Consigliere Chatrian, l'analisi effettuata sulle quantità e tipologie di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi evidenzia che i quantitativi di rifiuti speciali prodotti all'interno della regione sono così modesti da non giustificare, per la maggior parte delle tipologie prodotte, la realizzazione di un'impiantistica dedicata: gli obiettivi principali che il Piano intende porsi consistono quindi nel favorire la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, limitare la realizzazione di nuove discariche e incrementare il tasso di riciclo. In sinergia con il mondo produttivo, si intende sviluppare azioni volte al recupero e al riuso anche attraverso la definizione di un Piano regionale di azione sul green public procurement, promuovendo un mercato locale per l'impiego di tali prodotti.

Il Piano disciplina anche il tributo speciale per il conferimento dei rifiuti in discarica: la tabella è stata aggiornata tenendo conto della sentenza della Corte costituzionale n. 82 del 2021, secondo cui non è legittimo differenziare l'importo del tributo speciale per i rifiuti speciali non pericolosi ammessi allo smaltimento in discariche per rifiuti non pericolosi a seconda che siano prodotti in regione o fuori regione. Sono state riformulate le voci delle tipologie di rifiuto e aggiornati alcuni importi di tributi al fine di disincentivarne il conferimento in discarica.

Il disegno di legge prevede infine, oltre all'aggiornamento quinquennale, la possibilità di revisione qualora dal rapporto di monitoraggio intermedio si evidenziasse che i risultati raggiunti non sono in linea con gli obiettivi o le ricadute ambientali del Piano stesso.

La Consigliera Chiara Minelli ha osservato che il testo che approda oggi in Aula recepisce nella sostanza molti elementi della proposta di legge di PCP, nata dalla necessità di colmare un vuoto normativo su alcuni aspetti della gestione dei rifiuti e in particolare di quelli speciali, che nella legge 31/2007 risulta del tutto carente. Secondo la Consigliera, la legge 31/2007, considerata la "legge quadro" regionale in materia di gestione dei rifiuti, è nel suo complesso uno strumento ormai obsoleto e in parte inadeguato; con il testo di oggi si introducono alcune necessarie integrazioni, ma sono modifiche parziali; l'auspicio è pertanto che l'intera legge 31 venga riformata in tempi rapidi al fine di disporre di una normativa regionale aggiornata e allineata a quella nazionale ed eurounitaria.

Per la Vicecapogruppo di PCP, il testo coordinato di Commissione evidenzia un lavoro prezioso fatto attraverso un confronto serrato durato tre mesi e rappresenta un indubbio passo avanti rispetto al disegno di legge presentato dalla Giunta che non diceva nulla su un tema cruciale come quello delle discariche di rifiuti speciali già autorizzate. Secondo Minelli l'articolo più significativo del nuovo testo è quello relativo alle disposizioni transitorie che indicano come le disposizioni di settore recanti norme imperative siano da applicare anche ai procedimenti e alle autorizzazioni in essere alla data di entrata in vigore della nuova legge: una formulazione che, per la Consigliera, è ancora da affinare e migliorare.

La Consigliera, evidenziando le carenze del Piano del 2015, ha parlato di un panorama poco esaltante ritenendo che i temi centrali da affrontare siano due: il primo, come programmare, attraverso l'aggiornamento del Piano e la legge che lo accompagna, una migliore gestione dei rifiuti urbani in modo da camminare speditamente verso i rifiuti zero; il secondo, come affrontare il fenomeno delle discariche per rifiuti speciali, in particolare quelle di Pompiod e Chalamy. Ha quindi esplicitato gli emendamenti alla legge e al Piano proposti da PCP: da una parte, nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani, occorre essere più determinati nell'arrivare ad un ATO unico e nell'introdurre la tariffazione puntuale; dall'altra, la Consigliera ritiene sbagliato prospettare una nuova discarica di rifiuti urbani, dato che il Piano aderisce all'economia circolare che considera residuale il conferimento in discarica. Riguardo ai rifiuti speciali, per Minelli, il nodo da sciogliere è quello delle autorizzazioni già rilasciate che dovrebbero essere oggetto di riesame, altrimenti la norma rimane monca. Ha infine annunciato alcuni altri emendamenti relativi al monitoraggio dei rifiuti speciali e al volume sulle aree idonee e inidonee.

Sul testo di legge e sul Piano allegato sono stati depositati otto emendamenti del gruppo PCP, di cui tre approvati.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha evidenziato che il Piano rifiuti recepisce gli indirizzi delle direttive unitarie e sarà utile per accedere alle risorse del PNRR. L'allineamento alle normative eurounitarie è un aspetto decisamente delicato in quanto problematiche complesse, come quella dei rifiuti, sono applicate diversamente da Stato a Stato. Secondo il Consigliere, alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini contenute nel documento, avrebbe dovuto essere affiancata una maggiore attenzione alla sostenibilità economica del Piano, riferendosi nello specifico ai costi finali che hanno inciso in maniera significativa sulle bollette. Il recepimento dei principi contenuti in questa legge, ha osservato, avrà ulteriori ricadute negative, soprattutto in una regione come la Valle d'Aosta: l'aumento della raccolta differenziata implica più mezzi in circolazione sul territorio. Tenuto conto che, nella realtà valdostana, i costi più elevati del servizio riguardano proprio il trasporto e la raccolta, per il Consigliere di FI si avrà un aumento indiscriminato delle bollette: sarà dunque importante prestare attenzione per mitigare i potenziali effetti negativi del Piano.

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin ha rimarcato che il percorso effettuato in Commissione ha permesso di analizzare tutte le dinamiche che ci possono essere in un Piano di questo tipo, ma ora bisogna portare ad una nuova operatività la gestione dei rifiuti. Per Testolin, c'è stata molta attenzione rispetto alle criticità emerse negli ultimi anni, in funzione anche di timori che la popolazione di determinati territori ha percepito e manifestato: timori che sono stati presi in carico in questa norma, attraverso il coinvolgimento degli enti locali al fine di dare uno sviluppo coordinato e che abbia il minor impatto possibile sul territorio. Secondo il Consigliere, la riduzione in un unico ATO sarà un percorso che gli enti locali dovranno valutare ed attuare anche di concerto e sotto il coordinamento attento della Regione con iniziative che siano omogenee per non discriminare nessun territorio. Da qui, ha osservato, parte un percorso più complesso, la cui difficoltà rimane nella gestione quotidiana delle attività, che sono in capo alle Unités des Communes, a volte anche poco attrezzate amministrativamente: la Regione dovrà quindi dare la possibilità agli enti locali di implementare gli organici per questa tipologia di servizio; anche la popolazione non potrà più chiamarsi fuori per rendere più virtuoso questo meccanismo di economica circolare, con l'obiettivo di avere una gestione più corretta e più utile alla salvaguardia del territorio, cosi come la stessa Regione dovrà prendersi carico di esigere all'interno dei propri appalti l'utilizzo di materiale rivitalizzato remunerandolo in maniera corretta.

Il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) ha ricordato che, oltre a definire un quadro di principi, il Piano fornisce anche un'impostazione metodologica che sarà il riferimento futuro per le azioni di raccolta e smaltimento e recupero di rifiuti nel rispetto delle norme e dei vincoli in tema ambientale per raggiungere obiettivi virtuosi dal punto di vista del rispetto dell'ambiente, ma anche soprattutto migliorando il sistema gestionale di raccolta, selezione e smaltimento dei rifiuti. Il Consigliere ha voluto evidenziare la centralità del tema dell'economia circolare, della riduzione di produzione di rifiuti, del loro riutilizzo e del rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali che sono la logica consequenziale del passaggio tra differenziare e smaltire alla base dei precedenti Piani, e il ridurre la produzione di rifiuti, selezionare e recuperare indicati in questo Piano. Anche la raccolta e la gestione dei rifiuti sarà effettuata con una modalità più attuale e più efficace rispetto a quanto fatto nel passato, assicurando omogeneità del servizio ma anche salvaguardando le particolarità del territorio e quindi adattando le migliori e più efficaci modalità di gestione del servizio, in termini obiettivi di efficacia del servizio e di impatto economico sui cittadini. Sul tema dei rifiuti speciali, il Consigliere ha sottolineato che il Piano dedica molta attenzione alla gestione dei rifiuti speciali e all'individuazione delle aree idonee per il loro trattamento in modo che non si ripetano gli errori del passato. I movimenti autonomisti, ha detto Jordan, da sempre attenti alle tematiche ambientali e al rispetto del territorio, così come tutta la maggioranza, hanno voluto, rispetto al tema dei rifiuti speciali, inserire nel piano forti vincoli autorizzativi, impedendo possibili speculazioni sul tema dei rifiuti che, però, tengono conto del fatto che le discariche presenti sul territorio regionale sono necessarie per raccogliere anche i rifiuti speciali prodotti dall'economia e dal territorio e valdostani. Il Piano affronta inoltre il tema delle discariche Pompiod e Chalamy che hanno creato legittime preoccupazioni e pone le basi normative che permetteranno nei prossimi mesi di definire positivamente questa vicenda, con tutto il rispetto per il territorio e per l'ambiente.

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), soffermandosi sul trattamento dei rifiuti urbani, ha osservato che basare l'intero sistema di gestione dei rifiuti sulla differenziazione affidata alla buona volontà dei cittadini e alla capacità di differenziare correttamente è un primo punto debole perché la qualità del prodotto che emerge alla fine di questo ciclo è tendenzialmente bassa e la società Enval è obbligata alla ricompattazione del rifiuto o al trasporto fuori Valle negli impianti di pirogassificazione. Tutto questo, ha detto il Consigliere, ricadrà sui costi di TARI a carico dei cittadini e si perde l'occasione per un uso economicamente sostenibile dei rifiuti: per difendere l'ambiente bisogna darne le armi, che sono basate sulle leggi di mercato, bisogna costruire un'economia fondata sulla reddittività, compresa quella del trattamento dei rifiuti. Ha quindi rimarcato che nel Piano non si trova una risposta agli impianti di discarica di inerti, la cui distribuzione è poco equilibrata e poco strategica rispetto al territorio, con zone scoperte dai servizi. I rifiuti speciali pericolosi non sono mostri: devono essere trattati per ridurne la pericolosità lavorando sulla linea dell'approfondimento tecnologico, evitando l'effetto Nimby. Per Distort, questo Piano non dirime le questioni e non dà risposte: i comitati rimarranno scontenti, i cittadini preoccupati e i gestori degli impianti con la spada di Damocle di restrizioni o chiusure. Non ci sono nel Piano misure efficaci di mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici delle discariche: in un territorio a vocazione turistica, l'elemento bellezza è un fatto sostanziale della sostenibilità economica. Ha quindi proposto che l'attività di monitoraggio del Piano non si limiti alle sole ricadute ambientali ma si estenda al controllo dei costi che ricadono direttamente sui cittadini, al fine di mettere in atto una politica imprenditoriale non solo a livello regionale ma anche comunale. Per la Lega, il contenimento del costo a carico dei cittadini è un requisito imprescindibile così come lo sono le attività imprenditoriali che devono avere la possibilità di svolgere il loro lavoro sapendo dove e come conferire i materiali, semplificando loro l'attività. Infine, ha concluso Distort, al monitoraggio va affiancata un'attenta e costante attività di ricerca e di sperimentazione sulle migliori tecniche di settore.

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, definendo il Piano come uno strumento agile e modificabile, efficiente e mirato, ha evidenziato che il documento è il frutto di un confronto con tutti gli attori interessati del mondo della politica e della società civile, ma il raggiungimento degli obiettivi dipende dall'impegno di tutta la popolazione nelle attività di differenziazione dei rifiuti. Per quanto riguarda le discariche comunali che devono essere adeguate e autorizzate, il Consigliere ha indicato la necessità di fare specifiche valutazioni zonali dando la possibilità di differenziare sulla base della tipologia di materiale e delle piccole quantità prodotte da artigiani e privati. Bisognerà comunque sostenere economicamente la messa a norma di tutti i siti che saranno considerati necessari, sostenibili e utili e, alcuni, potrebbero essere chiusi sulla base delle risultanze del confronto con gli enti locali interessati. Per quanto riguarda la discarica regionale è necessario tenere presente che questa si esaurirà nel futuro e non si è ancora arrivati a una tariffa puntuale di conferimento. Sicuramente, secondo Cretier, il riuso generalizzato, il riciclo specifico, il recupero e la differenziazione consentiranno di arrivare a un sistema integrato con i benefici che ne deriveranno. Particolare attenzione va poi posta all'informazione alla popolazione a ai controlli per evitare abusi e mal costumi. Sulla questione dei rifiuti speciali, il Capogruppo ha ricordato che questi sono smaltiti dalle imprese sulla base di valutazioni economiche scegliendo liberamente sul mercato regolato da norme statali. Per quanto riguarda, invece la discarica di Chalamy, ha voluto precisare che questa è stata classificata - con delibera di Giunta nel 1995 - di seconda categoria di rifiuti speciali inerti e non come cava di estrazione.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha evidenziato che da un anno PCP sta cercando di dare risposte concrete, in particolare alle criticità dei rifiuti speciali e alle discariche di Pompiod e Chalamy: lavoro che è servito a migliorare il testo presentato dalla Giunta inserendo diverse proposte di PCP come l'inserimento della tabella dei tributi, l'impegno di approvare le norme tecniche di attuazione e l'esplicitazione del principio dell'adeguamento alle norme imperative. La Consigliera si è concentrata sulla discarica di Pompiod perché su questa rimangono criticità: i cittadini avevano ragione a temere i camion che arrivavano da fuori Valle, infatti, i risultati delle analisi riportati nella perizia della procura hanno evidenziato la presenza di amianto o fenoli, la documentazione progettuale presenta carenze, nonché diversi aspetti che non rispettavano il decreto legislativo 36/2003 relativi alla barriera di confinamento, ai sistemi di contenimento e di abbattimento delle polveri, al sistema di monitoraggio delle acque sotterranee. Una pianificazione regionale lungimirante dovrebbe quindi rispondere ai principi di autosufficienza e prossimità e mettere a sistema gli impianti integrando i cicli al fine di rispondere alle esigenze del territorio ed evitare una eccessiva discrezionalità. Questi due principi, oltre a garantire la tutela della salute rispondono anche al problema delle “Ecomafie”. Per la Capogruppo, il Piano rispetto ai rifiuti urbani è scritto meglio e quindi il continuo richiamo al pirogassificatore in questo dibattito, come se questo non avesse dei costi o non gravasse sulle bollette, è preoccupante. L'ingegner Tornavacca in Commissione ha ribadito come la scelta di non andare verso il pirogassificatore è stata la scelta giusta stante i quantitativi di rifiuti prodotti. La colpa dell’aumento delle tariffe sta nei 10 anni persi dal referendum e parlare di "politiche sinistre" vuol dire non conoscere la realtà. La zona geografica che ha le tariffe più basse d’Italia e quella più “virtuosa”, è la provincia di Treviso con il consorzio Contarina (il cui storico presidente era di FI, ed è venuto in Valle prima e dopo il referendum). La tariffazione puntuale e un unico ambito territoriale, ha detto la Consigliera, sono gli strumenti più efficaci, ma il Piano è poco incisivo e si rimandano anche queste scelte strategiche. Il sistema valdostano è inefficace e inefficiente ed è per questo che costa: gli emendamenti presentati da PCP cercano di porvi rimedio e di accelerare le scelte strategiche.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha definito il Piano come il frutto di un lavoro molto approfondito e dettagliato che si pone obiettivi realizzabili, calati sulla realtà locale con iniziative sostenibili e praticabili. Il testo è stato aggiornato con le nuove normative europee e nazionali: gli obiettivi sono molto sfidanti e trattano una materia complessa e articolata che va affrontata con impegno. Le novità principali riguardano il passaggio dalla quantità alla qualità del rifiuto; il potenziamento del riuso e la diminuzione dei rifiuti che resta l'obiettivo principale. Il documento ha tenuto conto delle osservazioni dei comitati, delle associazioni di categoria e degli enti locali che dovranno poi attuare gli obiettivi programmatici e di pianificazione attraverso i futuri documenti attuativi e le norme tecniche che declineranno le modalità operative. Per quanto riguarda la questione dei costi, il Presidente Lavevaz ha evidenziato che, sia a livello pianificatorio che di messa in campo da parte degli enti locali, si sta facendo un grande sforzo. Nel Piano sono incluse analisi di tipo economico rispetto alla raccolta differenziata e si è visto che dopo un aumento iniziale in fase di prima applicazione, i costi tendono a ridursi, a fronte di un servizio che deve essere ben organizzato. Sicuramente, la situazione attuale, condizionata dalla difficoltà di reperire materia prima, sta dando un'ulteriore spinta alla riduzione dello spreco e al recupero della maggior parte del materiale, differenziando meglio. Sulla questione dei trasporti, il Presidente ha ricordato che il Piano è un documento innovativo in quanto ottimizza i percorsi, utilizzando anche mezzi a bassa emissione e prevede la possibilità di un servizio a chiamata per le frazioni isolate, finalizzata a minimizzare gli spostamenti dei mezzi che sono potenziati con più vasche di raccolta. In materia di rifiuti speciali il Piano prevede l'attuazione di un sistema circolare (Green Public Procurement) per sviluppare un mercato che coinvolge le pubbliche amministrazioni finalizzato a produrre meno rifiuti e creare prodotti da immettere sul mercato locale che li potrà assorbire come succederà, ad esempio, per il compost prodotto dalla raccolta differenziata dell'umido. Sui rifiuti pericolosi, il Presidente ha segnalato che la Valle d'Aosta ha modeste quantità di produzione che non giustificano la realizzazione di impianti specifici.

Il Vicecapogruppo di FD-PD, Andrea Padovani, annunciando il voto favorevole del proprio gruppo, ha ricordato l'aspetto innovativo del nuovo Piano: quello precedente puntava ad aumentare la quota di raccolta differenziata mentre quello attuale punta sull'economia circolare, modello nel quale si incentivano ricondizionamento, riuso e riciclo dei prodotti allungandone il ciclo di vita in modo da ridurre i rifiuti al minimo. Questo sistema può creare nuovi posti di lavoro contribuendo efficacemente alla salvaguardia dell'ambiente. Ha poi definito importante che si stia arrivando a una conclusione positiva delle vicende di Chalamy e Pompiod in collaborazione con i territori interessati.

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Augusto Rollandin ha specificato che il testo di legge è il risultato di un lungo approfondimento in Commissione, ma è stato appena accennato il discorso del pirogassificatore, che è stato oggetto di un referendum: tuttavia, oggi nelle varie indicazioni sul come e sul dove conferire, su quali riferimenti e quali difficoltà economiche dovranno essere affrontate a causa di problematiche che progressivamente vengono a galla, sarebbe opportuno valutare le evoluzioni del settore e capire cosa significhi la soluzione del pirogassificatore, che avrebbe potuto e potrebbe portare benefici importanti.

 

SC-LT