Info Conseil

Comunicato n° 212 del 6 aprile 2022

Dibattito sulla situazione politica in Consiglio

 

Nelle sue comunicazioni al Consiglio del 6 aprile 2022, il Presidente Alberto Bertin ha riferito che lunedì 4 i Consiglieri Pierluigi Marquis e Mauro Baccega hanno dichiarato di fuoriuscire rispettivamente dal gruppo Stella Alpina e dal gruppo Misto e di costituire il gruppo Forza Italia. Capogruppo è stato designato il Consigliere Marquis e Vice il Consigliere Baccega.

«Questa è una scelta che consegue al passo di aver superato l'esperienza in Stella Alpina - ha detto il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -: un'esperienza che ho fatto fin dalla nascita del suo percorso, un movimento da cui ho ricevuto e dato e molto e che risponde a valori moderati, liberali ed europeisti in cui credo profondamente: valori che sono gli stessi di Forza Italia, un partito che opera a livello nazionale ed europeo e non solo su base regionale come Stella Alpina. Il mio passaggio corrisponde quindi alla coerenza con i miei ideali. Oggi non possiamo vivere nell'isolamento: i problemi sono complessi, non possono essere risolti su scala esclusivamente locale ma richiedono una rete relazionale con l'Italia e l'Europa. In questo momento la Valle d'Aosta vive nell'isolamento e non ha ancora avuto la forza di affrontare le grandi questioni che richiedono riforme. Bisogna consolidare e migliorare le relazioni, altrimenti la Valle d'Aosta avrà delle difficoltà ad uscire da questa situazione di grande criticità. È più utile offrire il mio contributo con il mio nuovo posizionamento: oggi FI si trova collocata all'opposizione e da qui fornirà tutti i contributi possibili per gestire e dare alla Valle soluzioni ai problemi. Lo faremo con la moderatezza che ci contraddistingue, ma con grande serietà. Bisogna affrontare la crisi politica che nasce dal maggio scorso e che ancora oggi non ha trovato soluzione. Io mi auguro che questo mio passaggio di grande responsabilità possa aiutare a risolvere la crisi per affrontare le emergenze che non possono più aspettare. La politica ha grosse responsabilità e bisogna riflettere sul ruolo del Consiglio e dei Consiglieri. Oggi, la risposta alle problematiche che siamo chiamati a gestire è insufficiente.»

Il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha annunciato il ritiro di tutte le iniziative all'ordine del giorno a firma del suo gruppo, specificando: «Noi riteniamo che questo sia l'ultimo passaggio di un percorso che è iniziato dal momento in cui un Assessore e un Presidente di Commissione hanno dato le dimissioni riducendo i ranghi della maggioranza. Un passaggio che solleva numerose incognite, a partire dall'esigenza di ricostruire le Commissioni e non sarà un processo breve. Ci sono problemi importanti da risolvere: mai come oggi c'è bisogno di una maggioranza che abbia una stabilità, con numeri solidi, per realizzare quanto prospettato dal programma di Legislatura. La maggioranza ha dichiarato che c'è la necessità di aprire un confronto politico con le forze politiche. A fronte di queste valutazioni, riteniamo che sia troppo facile, o inutile, produrci in una serie di iniziative che abbiamo presentato: in maniera responsabile e costruttiva, ritiriamo quindi tutte le nostre iniziative a prima firma.»

L'Assessore al bilancio, Carlo Marzi (SA), ha ricordato: «Con le elezioni regionali del 2020, la nostra lista di matrice autonomista si è posizionata al secondo posto tra le liste regionaliste e, con la nostra partecipazione al Governo, abbiamo collaborato alla definizione del programma e alla costituzione di questo Esecutivo. Nei successivi 18 mesi abbiamo dovuto fare una serie di scelte difficili in un momento molto delicato della storia mondiale, nazionale e regionale, condizionato prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina. All'interno di Stella Alpina abbiamo fatto la scelta politica di rimanere coerenti e leali rispetto ad un governo che si trova a dover far fronte a una serie di situazioni molto gravi e delicate per la Valle d'Aosta. Prendiamo atto che, sicuramente da quasi 11 mesi ci troviamo in una crisi politica che richiede a tutto il Consiglio di trovare la migliore delle soluzioni possibili. Stella Alpina ha messo al primo posto la responsabilità verso la Valle d'Aosta rispetto a più facili scelte di opportunità personale.»

Anche il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha comunicato il ritiro di tutte le proprie iniziative di questa adunanza: «Questa maggioranza, che si è insediata con 21 Consiglieri, si trova oggi con 18. Abbiamo una Commissione consiliare senza Presidente; un Assessore ad interim da 11 mesi e alcune Commissioni ad oggi senza una maggioranza. In questo Consiglio il nostro è stato un comportamento coerente, corretto e costruttivo: siamo stati coerenti quando abbiamo discusso dell'ospedale Parini; siamo stati costruttivi nel mettere in atto le misure anti Covid, nell'affrontare i temi dell'agricoltura, dei giovani, della scuola, del caro energia, dei nostri tunnel, dei Vigili del fuoco. Spesso siamo stati inascoltati sulle concessioni idroelettriche e sul futuro di CVA. Fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo dimostrato di saper mantenere un comportamento lineare con la scelta politica indicata nel nome stesso del nostro partito: per l'Autonomia e non contro qualcuno. Anche noi ritiriamo tutte le nostre iniziative che avremmo discusso in questo Consiglio, con l’unico obiettivo: velocizzare l'uscita dalla crisi. La governabilità c'è esclusivamente se chi governa ha fatto chiarezza, ha degli obiettivi condivisi e un comportamento coerente e corretto, altrimenti rimane un modo come tanti per non assumersi le proprie responsabilità.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha sottolineato che «la crisi che stiamo vivendo nasce il 21 gennaio 2021 quando nella riunione di tutta la maggioranza e delle forze politiche con la dichiarazione "il programma non è un totem" si è abbandonato il dialogo e la strada progressista per ritornare al conservatorismo di vecchia data e anche dal rifiuto del confronto, dalla volontà di non affrontare in modo innovativo nodi decisivi come il futuro dell'ospedale e della sanità regionale, la tutela delle risorse ambientali, le scelte sui trasporti, la riforma del sistema elettorale e altri temi su cui non c'è mai stato un confronto. Questa coalizione è caratterizzata dall'assenza totale della linea politica e capisco la scelta del Consigliere Marquis. Abbandonare un movimento dopo 21 anni di militanza sarà stata una scelta dolorosa, Stella Alpina perde, non solo un esponente ma anche quell'elettorato moderato e liberale che il Consigliere rappresenta. Il PD, sempre più appiattito sulle posizioni dell'UV e sempre più spostato al centro, ha voluto abbandonare il programma progressista. È evidente che la priorità di tutte le forze politiche dev'essere il cambiamento rapido del sistema elettorale che favorirà la stabilità, la scelta da parte degli elettori di un Presidente, una maggioranza e un programma che durino cinque anni.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha evidenziato: «Nato dalle elezioni, per volontà popolare, l'attuale arco consiliare era ristretto e dopo scelte discutibili ci troviamo con il nuovo gruppo di Forza Italia rappresentato in Consiglio da esponenti con un passato politicamente travagliato. Il 18 è il minimo per dirsi maggioranza ma comunque maggioranza è: qualcuno l'ha abbandonato, irresponsabilmente e, io credo, che la fretta non dia mai buoni consigli. Noi come gruppo FP-PD fino ad oggi non abbiamo staccato la spina, come avrebbe voluto il PCP: responsabilmente abbiamo detto no all'improvvisazione notturna del 13 maggio 2021. Non sono d'accordo sull'immobilismo della maggioranza: l'impegno concreto e prolungato e ora una guerra nel continente europeo stanno producendo una crisi strisciante che blocca una flebile ripresa, ma abbiamo cercato di far fronte con i mezzi a disposizione e con il bilancio impegnato a reperire ulteriori risorse. In questi mesi non ho visto l'azione propositiva e trasparente di tutti, ho visto piuttosto degli attacchi prolungati a minare la stabilità della maggioranza, ho visto una vecchia politica emergere. È meglio pensare al futuro poiché certe scelte scellerate costano molto, troppo ai cittadini.»

Per il Consigliere Mauro Baccega (FI) «la crisi che sta caratterizzando l'attuale coalizione di maggioranza è figlia della peggiore legge elettorale che sia mai stata votata dal Consiglio Valle. In questo periodo di crisi economica l'operato della maggioranza ha avuto come effetto quello di scontentare gran parte dei valdostani. In questo percorso di 18 mesi sono emerse tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato da sempre questa coalizione che è andata in stallo su punti chiave e strategici per la nostra regione. Abbiamo una maggioranza esageratamente esposta a sinistra ma di una sinistra che faccio fatica a riconoscere. Forza Italia si colloca al centro del centro-destra e vuole dare una ritrovata stabilità alla Valle d'Aosta per uscire dalla crisi. Vogliamo un cambio sostanziale di paradigma e siamo in grado di costruire un piano di rilancio per le imprese e per le famiglie, per il benessere di tutta la nostra regione. È importante risolvere il problema politico e per questo motivo ritiriamo tutte le nostre attività ispettive.»

«Il passo di Marquis complica ulteriormente una situazione già problematica e ci obbliga a trovare rapidamente una soluzione che ci permetta di continuare a governare la Regione in questo momento difficile - ha osservato il Capogruppo di Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Albert Chatrian -. Oggi in Consiglio sembra un po’ il giorno delle pagelle: noi riconosciamo che non tutto è stato fatto, ma teniamo a sottolineare che alcune scelte importanti e strategiche - vedi l'ospedale ad esempio - dopo anni di rinvii, sono state compiute. Ora dovremo avere la forza e la capacità di accompagnare queste scelte politiche. A chi oggi scarica le responsabilità sugli altri è forse opportuno ricordare i fondamentali della nostra organizzazione assembleare: vi è un Consiglio che fa le leggi e un Esecutivo che attua le scelte fatte. I nostri movimenti hanno già deciso: AV-VdAU e UV si sono attivati per ricercare le migliori soluzioni per dare risposte, per cambiare marcia in tanti settori, anche delicati, per i quali dobbiamo essere più performanti. Oggi non è il momento degli slogan: oggi assistiamo a un’operazione politica nella quale un partito che è stato bocciato dagli elettori ha potuto fare il suo ingresso in Consiglio grazie a due eletti che hanno abbandonato i rispettivi gruppi. Il riposizionamento di Marquis ha certamente dato uno scossone al dibattito: non c'è più tempo da perdere, giriamo le carte e convergiamo su una proposta che dia dignità a questo Consiglio e a quei politici che si assumono le loro responsabilità, sicuramente cambiando marcia e cercando di avere una visione più complessiva ed equilibrata.»

Il Consigliere Claudio Restano (gruppo Misto) ha evidenziato che «la crisi politica non nasce oggi con la decisione del collega Marquis. Prendiamo quindi atto dell'importante e significativa scelta assunta dal Consigliere Marquis, siamo consapevoli che è arrivato il momento di imprimere un'accelerazione passando attraverso i movimenti politici che devono operare da subito. Per quanto riguarda il ruolo della Commissione chiamata in causa, ricordo che questa non svolge il lavoro dell'esecutivo, né quello del Consiglio e che la crisi della sanità non dipende da questo organo che ha sempre lavorato analizzando tutti i provvedimenti, dando le risposte necessarie nei tempi richiesti.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha manifestato «apprezzamento per la scelta di ritirare le iniziative: questo perché già nelle giornate di oggi e domani potremo dare avvio al confronto franco tra gruppi consiliari e movimenti, in modo da risolvere quanto prima questa situazione. Evidenzio però che il progetto iniziale composto da 21 Consiglieri non è stato minato dall'uscita di Marquis, ma da quella componente che fin dall'inizio ha costruito un programma imponendo dei veti e boicottando il lavoro. La frana dei movimenti autonomisti non mi sembra che ci sia: parlerei piuttosto della frana del M5S che oggi è la stampella di un gruppo consiliare ben individuato nel partito del no. Non credo che quest'Aula possa permettersi di dare delle pagelle, soprattutto da chi potrebbe essere non classificato: la politica è confronto e compromesso. Dobbiamo mettere da parte una serie di steccati e di veti, senza rinunciare a visioni politiche ma cercando la condivisione per superare questa situazione così critica guardando anche all'esperienza nazionale avviata dal Governo Draghi.»

 

SC