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Comunicato n° 55 del 27 gennaio 2022

Interpellanza sulla riduzione del consumo di suolo

 

Nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo sugli obiettivi di riduzione del consumo di suolo.

Il Consigliere Luca Distort, partendo dagli obiettivi posti dall'Unione Europea per l'azzeramento del consumo di suolo entro il 2050, oltre che dall'impegno contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per l'approvazione di una legge conforme a tali obiettivi, ha esposto: «Il consumo di suolo è prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici, fabbricati e insediamenti, all'espansione delle città, all'infrastrutturazione del territorio. Rispetto al semplice concetto di consumo occorre, però, basarsi sull'uso del suolo, che rappresenta il principale riferimento della pianificazione e lo strumento fondamentale per azzerarne il consumo, poiché rappresenta un riflesso delle interazioni tra uomo e suolo e descrive come venga impiegato nelle varie attività antropiche. Ci chiediamo quindi se esista, a livello regionale o in coordinamento con gli enti locali, un'attività di monitoraggio per sapere come si è sviluppata l'evoluzione di superficie artificiale nel corso dell'ultimo decennio, in grado di fornire i dati di occupazione del suolo con ripartizione percentuale tra le diverse destinazioni d'uso (residenziale, commerciale, artigianale, industriale, turistico ricettivo). Vorremmo anche conoscere gli intendimenti del Governo per la comprensione delle corrette dinamiche da attuare in una pianificazione su scala regionale degli obiettivi europei. Questi quesiti diventano tanto più importanti in un periodo come quello attuale caratterizzato dalla crisi generale prodotta dalla pandemia e ci chiedono di essere all'altezza delle sfide che ci attendono

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, sottolineando che la Valle d'Aosta è la regione italiana con il minor consumo di suolo in termini assoluti, ha riferito che «dai dati del Rapporto ISPRA 2021 risulta la superficie di suolo consumata da usi antropici al 2020 è del 2,1%. La Regione, in collaborazione con ISPRA, ha prodotto uno specifico capitolo sul consumo di suolo contenuto nel Rapporto nazionale 2020 che comprende la Carta regionale e alcune elaborazioni sperimentali; sta per formalizzare la costituzione dell'Osservatorio regionale sul consumo del suolo e ha in previsione di aderire alla Carta nazionale dei principi sull'uso sostenibile del suolo.»

«Il Governo regionale è fortemente impegnato a mantenere il primato della Valle d'Aosta come regione con il minor consumo di suolo - ha proseguito Marzi -. In quest'ottica, stiamo lavorando sia sulla pianificazione regionale di settore o locale, sia sulla definizione delle strategie di intervento. E' in corso l'aggiornamento del Piano territoriale paesistico, che già affronta il contenimento del consumo di suolo, e della legge 11/1998, documenti che saranno integrati con adeguamenti urgenti in linea con l'evoluzione socio-economica e i cambiamenti climatici in atto. Inoltre, è in fase di collaudo la nuova Carta della copertura del suolo e stiamo procedendo con il coinvolgimento di enti locali, associazioni di imprese e cittadini, all'elaborazione della Strategia per lo sviluppo sostenibile che recepisce l'Agenda ONU 2030 con gli obiettivi che interessano la tutela del suolo. L'Amministrazione dispone inoltre di una ricchissima base informativa sui dati territoriali reperibile sul geoportale SCT che è continuamente aggiornato oltre a un'ampia documentazione che comprende, tra gli altri, i piani regolatori comunali, la Carta regionale dei suoli, la Carta geologica regionale, la Carta della natura prodotta da ARPA in collaborazione con ISPRA e una serie di banche dati settoriali come quelle relative ai pascoli, ai boschi, alle infrastrutture e ai dissesti idrogeologici

Il Consigliere Distort ha replicato: «Non è stato percepito l'obiettivo dei quesiti che abbiamo posto. La richiesta di informazioni presupponeva la conoscenza di dati e la loro valutazione: è sempre da una buona analisi che deve partire una qualunque visione. Se l'urbanistica non entra nel concreto delle attività di una comunità, attraverso meccanismi che ne consentano l'agire, rimane una codificazione astratta. In funzione del concetto che abbiamo di un singolo aspetto, come il consumo di suolo, discendono le ricadute sul tessuto economico, ma anche sociale e culturale del nostro territorio: ci si aspetta che il Governo regionale sia all'altezza di questa visione, sulla quale impostare le azioni future, con scelte consapevoli e importanti per la comunità.»

 

LT