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Comunicato n° 737 del 13 dicembre 2021

Leggi di bilancio: l'intervento del Consigliere Aggravi

Ha presentato i provvedimenti in qualità di relatore di minoranza

 

Nella seduta consiliare del 13 dicembre 2021, dopo l'illustrazione del Presidente della seconda Commissione, è intervenuto il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Stefano Aggravi, in qualità di relatore di opposizione dei disegni di legge di stabilità e disposizioni collegate e di bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2022-2024.

«Siamo senza dubbio ancora nel mezzo del guado pandemico - ha detto il Consigliere Aggravi -, con tutte le sue più terribili incertezze - siano esse sanitarie che economiche che sociali - ma non c’è un vero senso che conduca la narrazione di questa legge di stabilità, nella quale non abbiamo trovato grandi differenze rispetto al bilancio dello scorso anno che fu poi battezzato come tecnico. Forse è mancato quell’importante contributo che a vario titolo hanno dato forze più coese e organizzate che oggi, chissà come mai, siedono tra i banchi della minoranza e non nella compagine di Governo. Dalle analisi condotte potremmo dire che in fin dei conti questo è il bilancio dello “sciacallo dorato” il cane più solitario della sua specie, che rappresenta per le popolazioni delle steppe orientali un portatore d'inganno: un bilancio dove non vi è stato un lavoro coordinato e corale bensì la sommatoria di una serie di necessità proprie di alcune deleghe con una sorta di "all in" sul tavolo che rischia di non essere così efficace come i proponenti prospettano e sul quale incombe lo spettro dell’impugnativa.»

Entrando nel merito dei numeri, il Consigliere Aggravi ha osservato: «I valori di bilancio previsionali evidenziano come le missioni principali siano la tutela della salute e l'istruzione e diritto allo studio. In particolare l'ambito sanitario è cresciuto dal 2019 (prima del Covid) al 2022 del 5%, un dato che evidenzia chiaramente come nel grande gioco della composizione del bilancio abbia vinto l’Assessore alla sanità. Una vittoria che tuttavia comporterà notevoli responsabilità attuative, perché queste risorse andranno spese, spese bene e dovranno generare un beneficio non soltanto al sistema sanitario ma anche e soprattutto all’utenza che ogni giorno si interfaccia con la nostra sanità. Non è solo una questione di soldi: ci vuole una pianificazione coesa e definita, utile a definire nella forma e nella sostanza le azioni che si intendono porre in essere non soltanto per far fronte all’emergenza pandemica, ma per tutte le altre patologie ed emergenze che non hanno cessato di esistere.»

In materia di finanza locale, il Consigliere ha lamentato: «la mancata riforma della disciplina regionale in materia di esercizio associato di funzioni e servizi comunali e di segretari locali, che era stata prevista entro la fine del 2021 con la legge 15/2020. L’audizione dei rappresentanti del Consiglio permanente degli enti locali ha posto in evidenza la complessa problematica inerente il reclutamento e l’organizzazione del personale negli enti locali, un problema di non poco conto per i diretti effetti di bilancio, nonché di erogazione dei servizi al cittadino. Ma che ne è delle prospettive di riforma dell’intero sistema delle nostre autonomie locali?»

«In questo bilancio - ha aggiunto - manca poi completamente la famiglia: il caro bollette e le difficoltà che devono affrontare le famiglie valdostane per sostenere il costo della vita non sono state prese in considerazione. Per questo motivo i gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie con il collega Baccega hanno voluto presentare due emendamenti che possano dare una risposta concreta ai loro bisogni: la reintroduzione del “bon de chauffage” e l’istituzione, a carattere sperimentale, del bonus “Naître Valdôtain”. Due iniziative che in combinazione con l’emendamento di modifica dell’indennità di attrattività regionale formulano una proposta di riallocazione di 19,5 milioni euro sul triennio di programmazione 2022-2024 (6,5 milioni per ogni annualità di riferimento).»

Il Consigliere ha quindi concluso: «Questo bilancio non risolve oggi nessuna cosa davvero importante, nessuna cosa davvero urgente, ma così facendo rischia di dimenticarsi di tante cose poco importanti che alla fine potranno diventare molto urgenti. Forse è davvero venuto il momento di pensare ad un cambio di passo, anche se questo (almeno per qualcuno) può sembrare oggi terra incognita. Ma questa non è una scelta di ideologia o di storia passata, bensì è soltanto una questione di coraggio.»

 

SC