Info Conseil

Comunicato n° 673 del 17 novembre 2021

Interpellation sur la valorisation des langues minoritaires de la Vallée d'Aoste

Réunion du Conseil du 17 novembre 2021

 

La valorisation des langues minoritaires de la Vallée d'Aoste a été au centre d'une interpellation déposée par le groupe Lega VdA au cours de la réunion du Conseil du 17 novembre 2021.

 «Il y a eu une série de motivations qui m'ont porté à présenter cette initiative - a dit le Conseiller Erik Lavy -: dans la programmation de la Saison Culturelle il n'y aucun événement en francoprovençal, l'organisation du Concours Cerlogne est en retard et aucun membre du Gouvernement régional n'a participé aux assemblées du Centre d'Etudes Francoprovençales et de l'association Augusta di Eischeme. Je veux donc comprendre quelles sont les lignes de ce Gouvernement face à nos langues: quelle conception a-t-il du rôle de la langue francoprovençale, du titsch et du toïtschu; quelles sont ses intentions afin de les valoriser au mieux?»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha parlato di «questione assolutamente centrale per questa Amministrazione la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico (francoprovenzale, parlate walser e lingua francese). Le nostre peculiarità non hanno colori politici o padrini o difensori esclusivi, ma sono parte costitutiva del nostro essere valdostani, che prescindono da qualunque ideologizzazione. Chiunque vive con orgoglio le proprie radici, e anche chi si sente valdostano al di là del proprio luogo di nascita o dei propri antenati, credo abbia nella conservazione e nella valorizzazione del nostro peculiare patrimonio linguistico una sicurezza di appartenenza, un motivo di elevazione culturale oltre che civica e intellettuale. Mi piace pensare al pluralismo linguistico come a un elemento di apertura e non di chiusura, come a un patrimonio personale e collettivo “immateriale”, ma che ha una sua materialità e sostanzialità “incontournable”. Un atout che dà alla nostra piccolissima regione un respiro internazionale, che ci consente di coltivare la nostra autonomia con indubitabili vantaggi, sicuramente di tipo fiscale e legislativo ma anche sociali, perché la pratica e la conoscenza delle lingue (anche di quelle cosiddette minoritarie) sviluppa anche attitudini, flessibilità cognitiva, capacità di critica e di confronto non scontate.»

L'Assessore ha quindi comunicato che «stiamo lavorando, anche con il collega Caveri, a una revisione delle strategie, con l’obiettivo prioritario di risollevare le sorti delle nostre lingue, che oggi in parte scontano l’assenza, al di là dello specifico ambito dell’istruzione, di solide fondamenta normative regionali. Riguardo alla Saison Culturelle vorrei solo evidenziare che nei suoi 37 anni, i concerti o gli appuntamenti in patois sono stati poco più di 10. Pochini e discontinui a dirla tutta. Ragion per cui stiamo lavorando ad un nuovo contenitore che possa sostenere l’ampia cultura musicale presente sul territorio, compresi naturalmente i dialetti, demarcandone una volta per tutte e con continuità annuale la grande potenzialità espressiva e dandogli una dignità riconosciuta e ben definita. Non posso ancora anticiparle nulla, in quanto stiamo definendo le ultime questioni di carattere organizzativo e finanziario, ma a brevissimo daremo notizia di queste novità che spero possano essere ben accolte sia dai lavoratori del settore sia dal pubblico.»

«Il francoprovenzale e le parlate walser, per essere valorizzati al meglio - ha proseguito l'Assessore - devono trovare una loro piena e nuova collocazione, non limitatamente alle attività culturali e di spettacolo, ma attraverso una revisione organica e organizzativa che definisca chiaramente come si intende operare per la salvaguardia e la valorizzazione della lingua. E per questo siamo convinti che non sia sufficiente mettere in cartellone concerti o spettacoli in francoprovenzale, ma che serva un nuovo assetto organizzativo (che immaginiamo essere una Struttura organizzata e strutturata, appunto) che operi a pieno regime con la presenza di personale opportunamente dedicato e formato (ad esempio esperti in possesso di competenze professionali in ambito demo-etno-antropologico e linguistico). Su questo stiamo lavorando da quasi un anno e presto daremo conto delle nostre conclusioni in modo da cominciare anche l’iter sotto il profilo della sostenibilità organizzativa e finanziaria.»

Le Conseiller Lavy s'est dit satisfait de la réponse: «L'Assesseur a démontré avoir à cœur cette question, qui est très compliquée et qui est le fruit d'une politique qui n'a pas été aussi efficace au cours du temps. Il faudra voir si aux intentions suivront les faits et si les moyens mis en place seront importants: il faut continuer à travailler de façon musclée sur cette question, en ayant des données organiques sur le nombre de locuteurs afin de comprendre si les actions sont cohérentes. J'ai déjà soumis ce sujet au Président de la première Commission afin d'avoir des auditions avec les Suisses et la minorité slovène qui pourront nous éclairer sur leur situation et sur les mesures activées. Il y a du travail à faire et on le fera.»

 

SC