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Comunicato n° 645 del 4 novembre 2021

Interpellanza sugli indennizzi regionali a favore delle partite IVA

Seduta del 4 novembre 2021

 

Nella seduta del 4 novembre 2021, il gruppo Lega VdA ha presentato un'interpellanza portando all'attenzione dell'Aula la situazione dell'erogazione del bonus ai titolari di partita IVA danneggiati dall'emergenza sanitaria.

«Il fisco, dal 1° settembre, non solo sta notificando ai contribuenti le cartelle esattoriali arretrate, ma sta addirittura pignorando, con una procedura speciale, le somme messe a disposizione, con legge regionale, alle partite IVA danneggiate dall'emergenza Covid - ha spiegato il Consigliere Paolo Sammaritani - L'effetto, anche in Valle d'Aosta, è quello che chi ha diritto ad indennizzi superiori a 5.000 euro, perché ha subito danni più ingenti, subisce la falcidia del fisco, che incamera l'importo al posto del povero imprenditore danneggiato: chi ha subito danni maggiori, non ottiene nulla. Il Governo regionale ha contezza della situazione e delle conseguenze per i destinatari degli indennizzi? Sono previste azioni dirette per evitare l'incameramento da parte del fisco o azioni presso l'ente di riscossione?»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha risposto: «Abbiamo richiesto un chiarimento all'Agenzia delle entrate e riscossioni sui pignoramenti effettuati sui pagamenti della pubblica Amministrazione: ci è stato confermato che l'intera procedura è disciplinata da norme operanti da anni e che non esiste alcun margine di discrezionalità sull'opportunità o meno di procedere all'esecuzione del pignoramento. L’Amministrazione regionale dal 1° settembre al 12 ottobre ha emesso 8.749 mandati, le verifiche effettuate sono state 1.992 e a seguito di queste 114 soggetti sono risultati inadempienti.»

«La materia è di esclusiva competenza statale - ha aggiunto l'Assessore Marzi -: resta quindi escluso che un ente territoriale, come una Regione, possa intervenire in materia di pignoramento di somme da parte dell'agente delle riscossioni, così come su altri aspetti inerenti al recupero coattivo effettuato dall'agente della riscossione in applicazione della normativa. La Regione Valle d'Aosta non ha competenza per poter intervenire nell'escludere o modificare i criteri per la definizione dei pagamenti da sottoporre a verifica, né potestà legislativa per prevedere l'impignorabilità di contributi regionali. Le forze politiche che compongono il Governo nazionale sono intervenute solo sui contributi di natura statale, prevedendo l'impignorabilità del contributo statale a sostegno degli operatori economici colpiti dall'emergenza Covid; non lo hanno fatto su tutto ciò che riguarda le Regioni. Da parte nostra, è stato già fatto tutto il possibile, sia nel 2020 sia nel 2021: fino al 31 dicembre 2021 si è sospeso il meccanismo di compensazione legale a regolazione contabile tra debiti a crediti: abbiamo evitato di incamerare a compensazione i contributi regionali concessi per l'emergenza Covid, evitando di sottrarli a cittadini e imprese che versano in posizioni debitorie per marcato versamento di debiti.»

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Comprendo la risposta burocratica, me l'aspettavo ma non la condivido. In situazioni come questa, potendo contare su appigli normativi importanti, bisogna avere più coraggio. Si trattava di un'emergenza sanitaria, sociale, economica: era giusto dare i soldi, non prenderli. Invece è successo che con gli stessi indennizzi dello Stato ma erogati dalle Regioni, l'agente riscossore li abbia presi. Si tratta di soldi destinati ai valdostani ma finiti nelle casse del fisco: abbiamo così disatteso completamente la ratio della legge regionale sulle misure anti Covid. C'erano dei sistemi per cercare di evitare che questo accadesse: e penso al principio dei diritti quesiti e a una circolare della Ragioneria dello Stato. La Regione avrebbe potuto tutelare i suoi cittadini e invece non l'ha fatto: i soldi sono finiti nelle casse dell'Agenzia delle entrate. Così abbiamo fatto due danni: non abbiamo ridotto il debito a chi aveva diritto a questi soldi e non abbiamo consentito a queste persone di avere un indennizzo che abbiamo inserito appositamente in legge per venire incontro alla comunità e non certo per farli incamerare dal fisco.»

 

MM