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Comunicato n° 579 del 7 ottobre 2021

Interpellanza sulla scuola dell'infanzia di Perloz

Seduta del 7 ottobre 2021

 

La scuola dell'infanzia di Perloz è stato l'argomento di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrata nella seduta consiliare del 7 ottobre 2021.

Il Consigliere Erik Lavy ha riferito di un «progetto sperimentale attivato dal Comune tramite una cooperativa per mantenere aperta la scuola, considerata l'importanza strategica che queste piccole realtà ricoprono per il mantenimento in vita di comunità intere» ha voluto sapere «come si sia arrivati all'adesione a questo progetto e in che modo, anche attraverso la Sovrintendenza agli studi, l'Assessorato si sia reso parte attiva nel tentativo di salvare la scuola e quali le prospettive per il futuro della scuola regionale di Perloz. Non vorremmo che fosse un precedente pericoloso: va bene l'intervento dei privati, ma non può essere una questione funzionale e questo vale anche per altri territori.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha premesso che «il continuo calo demografico e il basso tasso di natalità stanno determinando situazioni di plessi della scuola dell'infanzia in cui il numero di bambini iscritti non raggiunge il numero per concorrere alla determinazione dei posti in organico. Gli iscritti sono quindi spostati nel plesso vicino, dove viene aumentato il numero degli insegnanti. Per l'infanzia il numero minimo per il funzionamento di un plesso è di 10 bambini, ridotto a 5 per le scuole di montagna (oltre 1000 metri e che distano più di 5km dalla scuola regionale più vicina). Già dal 2009, grazie a un accordo tra amministrazione scolastica e sindacati, le scuole ubicate in aree montane con significative difficoltà di collegamento con le sedi vicine possono funzionare con 3 alunni iscritti con il limite massimo di 6 insegnanti. Nel 2018, queste disposizioni sono state estese a tutte le scuole di montagna. Per rispondere ai bisogni del territorio, a gennaio 2021 abbiamo sottoscritto un'intesa con i sindacati per gli anticipi alla scuola dell'infanzia: si tratta di una sperimentazione per l'anno scolastico 2021-2022 che prevede l'anticipo alla scuola per l'infanzia per i bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile 2022. Le iscrizioni di questi bambini concorrono alla determinazione dei posti dell'organico da assegnare all'istituzione scolastica. Visto che fuori Valle gli "anticipatari" venivano presi, mentre da noi no, molte famiglie della bassa Valle iscrivevano i propri bambini nei vicini comuni del Piemonte e questo significava farli uscire dal sistema scolastico regionale.»

Riguardo a Perloz, «i bambini iscritti all'anno scolastico 2021-2022 erano sei, di cui tre con meno di tre anni: gli stessi sono stati ricondotti a Pont-Saint-Martin, in quanto Perloz non è un comune di montagna. I numeri a Perloz c'erano, ma purtroppo, malgrado la "moral suasion" delle autorità comunali, molti hanno preferito portare i bambini altrove. Il Comune di Perloz ha valutato autonomamente di attivare un progetto educativo tramite una cooperativa con metodo Montessori, di cui siamo venuti a conoscenza tramite i giornali.»

Per l'Assessore «sarà particolarmente importante orientare le famiglie per farle riflettere sul loro progetto di vita, per farle valutare l'opportunità di frequentare una scuola di paese immersa nel verde. La Giunta regionale ha previsto uno studio per capire l'evoluzione demografica, a partire dall'età scolastica: il dato capitale è che questo studio demografico ci consentirà di capire come la catena di diminuzione demografica avrà conseguenze prima sulle scuole per l'infanzia, poi sulle scuole primarie e secondarie e quindi sull'intera comunità e sulla sua vitalità.»

Il Consigliere Lavy, nella replica, ha osservato: «Il calo demografico e lo spopolamento della montagna non sono irreversibili: il Covid ha dimostrato che un ritorno alla montagna è possibile perché la città è satura. Ma per il ritorno alla montagna ci vogliono conoscenza del territorio e idee. L'azione dell'Assessore in questo contesto è poco incisiva e la scuola di Perloz lo ha dimostrato. Ho incontrato la preside dell'istituzione scolastica di Pont-Saint-Martin e le avevo suggerito di fare a rotazione, portando una sezione delle classi da Pont a Perloz: idea che era stata ritenuta fattibile. Per la prima volta una scuola di montagna poteva essere vista come un valore e non come un peso. Fino ad ora sono sempre stati quelli della montagna a spostarsi verso il basso, si può fare il contrario: questa è una scelta politica che deve essere fatta a livello regionale, altrimenti continueremo a spopolare la montagna. Certo, all'inizio queste scelte potrebbero risultare impopolari, ma se si capisce il loro valore, allora la montagna potrà tornare protagonista. Assessore: meno tweet, più idee, più lavoro.»

 

SC