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Comunicato n° 563 del 6 ottobre 2021

Dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

Seduta consiliare del 6 ottobre 2021

 

Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio si è aperto un dibattito, in particolare sulle modifiche del gruppo politico Progetto Civico Progressista e sulla questione dei vaccini ai Consiglieri.

Il Consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi ha ricordato che «il Presidente Bertin, quando fu eletto, ha detto che avrebbe rivestito un ruolo di garante dell'Assemblea: come può un garante sottoscrivere una dichiarazione, come quella di ieri del gruppo PCP, che si riverbera sull'attività del Consiglio? In questo caso, più che da garante si è comportato da partigiano. Allora, il Presidente parlò anche della necessità per il Consiglio di sapersi rinnovare ed essere sempre più aperto e trasparente nei confronti dei cittadini: visto che non è la prima volta che succede e glielo abbiamo già chiesto con una mozione di impegnarsi a essere il rappresentante di tutti, le ricordiamo che bisogna essere garanti anche nei confronti del proprio gruppo, anche se per voi la definizione di gruppo è molto particolare. Ringrazio per aver fatto chiarezza sulle vicende che la riguardano: valuti lei se è opportuno che chi, in vari modo, è coinvolto in vicende poco chiare, occupi un posto come quello di Presidente che ha valenza istituzionale di rappresentanza del Consiglio Valle tutto, come garante e come ruolo.»

La Consigliera Erika Guichardaz (PCP), espresso il proprio disappunto «per l'azione divisiva messa in atto, in contrasto con lo sforzo di costruire il Progetto Civico Progressista, che ha ottenuto il consenso degli elettori. Mi sento onorata di rappresentare l'intero PCP e di essere l'unica, con la collega Minelli, a rispettare gli accordi presi al momento della candidatura», ha affermato: «Nel corso della riunione dei Capigruppo di ieri, ho appreso della designazione, da parte di cinque componenti il gruppo PCP, di un nuovo Capogruppo e di un nuovo Vice; una designazione che non ho ancora ricevuto, che nasce da una riunione illegittima, convocata in contrasto con le regole democratiche generale e in contrasto con gli impegni sottoscritti all'atto della candidatura. Forzature e nuove farse che hanno l'avvallo del Presidente del consiglio che dovrebbe essere un garante, ma d'altronde si può dire e fare di tutto, interpretando a proprio piacimento. Chi si oppone a PCP vorrebbe rappresentare questo progetto: è un paradosso folle e insensato. Le divisioni nel gruppo ci sono: ci sono persone che pur di mantenere gli accordi con gli autonomisti vengono meno agli impegni e ai programmi concordati. Insieme con la collega Minelli, non ho mai portato avanti posizioni personali, ma ho preso come riferimento i ragionamenti fatti negli organismi dirigenti di PCP. Sono i cinque Consiglieri che si comportano in questo modo, staccandosi dalla base che ha permesso la loro elezione; sono loro ad aver compiuto una scelta personale devastante in contrasto con il grande sforzo unitario fatto per costruire PCP.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha aggiunto: «PCP è un importante progetto che qualcuno sta cercando di usare e di svuotare dal suo significato. Fin dal febbraio 2020, molti di noi si sono impegnati per creare un progetto di unità, basato in primis sulla solidità programmatica. In sinergia con Rete Civica, ho lavorato con grande impegno alla creazione del programma prima e della lista poi, convinta che fosse necessaria un'aggregazione ampia che raggruppasse le forze progressiste della Valle d'Aosta e che si proponesse come forza di cambiamento e di governo. Continuo a pensare che sia la strada da percorrere. Purtroppo ci sono cinque Consiglieri che non hanno agito nello spirito del progetto e con il loro atteggiamento hanno portato alle vicende odierne. Con la collega Guichardaz continueremo a lavorare nel solco del programma, onorando gli impegni assunti all'atto di accettazione della candidatura, compresi quelli di natura economica. Chi non si riconosce in PCP e nella sua struttura, dovrebbe semplicemente cercarsi un'altra casa.» In merito alla verifica di maggioranza, la Consigliera ha sottolineato: «Fin dal mese di giugno, PCP ha presentato ai gruppi autonomisti un documento con una serie di punti da discutere sulla base dei quali confrontarsi e capire se c'era l'alleanza programmatica. A quel documento non è stata data nessuna risposta se non attraverso atti contrari votati da questo Consiglio o tramite comunicati stampa: un confronto non c'è mai stato. Se la verifica si vuole finalmente farla, si capirà come procedere.»

Il Vicecapogruppo di PCP Andrea Padovani ha osservato: «Il Capogruppo è un organo del Consiglio e alle sue regole deve sottostare. All'inizio il Capogruppo è stato scelto su logiche spartitorie, ma è evidente che questa scelta non ha funzionato. Questa è una sconfitta di tutti, anche mia, e in qualche modo bisognava cambiare. Quando la macchina non funziona più è giusto cambiare gli ingranaggi: è questo che abbiamo pensato quando abbiamo fatto questa scelta. Il funzionamento della macchina del gruppo è una priorità. Delle nostre miserie non parlerò perché quest'Aula deve essere tenuta fuori da questo: qui dobbiamo parlare delle cose da fare per la Valle d'Aosta.»

Il Consigliere Mauro Baccega (PlA) è intervenuto in merito alla questione dei vaccini ai Consiglieri: «Un argomento di cui sarebbe stato più opportuno discutere prima, quando più volte ho sollecitato un chiarimento e un dibattito in Commissione. C'è stato uno scarica barile, invocando la privacy. La mia vaccinazione è stata fatta seguendo il rispetto delle norme: ero del tutto ignaro del fatto che in Ufficio di Presidenza si sia parlato della tematica, visto che il nostro gruppo non è rappresentato. La mia inoculazione è avvenuta rispettando le tempistiche della fascia d'età cui appartengo: ero del tutto tranquillo sulla correttezza dei fatti. Ma poi si sono palesate delle indagini: non risultavo indagato, se non dopo le dichiarazioni alla Procura da parte del Presidente Bertin. Ed è stato questo suo comportamento a mettermi nei guai: lui sa cosa ha fatto, cosa ha detto e deve comportarsi di conseguenza.»

In merito alla questione vaccini, l'Assessore Luciano Caveri ha sostenuto che «aveva chiesto di essere sentito dall'autorità giudiziaria: durante l'interrogatorio abbiamo appreso delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio che erano in contrasto con quanto noi avevamo dimostrato. Non mi dilungo oltre perché, come è noto, se ne stanno occupando altri soggetti.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha posto un interrogativo: «Le Consigliere Guichardaz e Minelli dove si collocano, in maggioranza o in minoranza? La questione non è di poco conto, perché la Consigliera Minelli non sta adempiendo a un obbligo del Regolamento di funzionamento dell'Assemblea: non è inserita in nessuna Commissione. Se le colleghe si considerano in maggioranza, nelle Commissioni c'è un vulnus, il rapporto maggioranza-opposizione è falsato. Chiedo di fare chiarezza e di rispettare le regole democratiche di una maggioranza.»

La Consigliera della Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha evidenziato: «Da quando si è insediato questo Governo osserviamo questo teatrino: siete nell'immobilismo totale, nell'incapacità totale di portare avanti decisioni, con liti a colpi di comunicati stampa, crisi di maggioranza. E, in tutto questo, la Valle d'Aosta piange. Sono ormai quasi sei mesi che siamo senza un Assessore: quando vi deciderete a risolvere questa questione? Quando inizierete finalmente a lavorare? Non lo sanno i valdostani, ma la cosa più grave è che non lo sapete voi.»

 

SC