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Comunicato n° 282 del 13 maggio 2021

Approvato un progetto di legge sulla presenza del lupo in Valle d'Aosta

Seduta consiliare del 13 maggio 2021

 

In apertura dei lavori del 13 maggio 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità un testo di legge che contiene misure di prevenzione e di intervento per la specie lupo in Valle d'Aosta, risultante dal coordinamento fra una proposta dei gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie e un disegno di legge della Giunta regionale.

L'iniziativa legislativa, che si compone di tre articoli, pone in capo al Presidente della Regione, di concerto con l’Assessore all'agricoltura e risorse naturali e previo parere favorevole dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, le autorizzazioni al prelievo, la cattura e l'eventuale abbattimento di esemplari monitorati della specie Canis lupus, a condizione che non esistano altre soluzioni valide e che non pregiudichino il mantenimento della popolazione della specie nella sua area di ripartizione naturale. Inoltre, vengono disciplinate le attività di formazione e le campagne informative, in collaborazione con il Parco nazionale del Gran Paradiso e il Parco naturale del Mont Avic, per promuovere la conoscenza e la convivenza con la specie lupo, indirizzata, in particolare, ai gestori di aziende zootecniche e ai conduttori di alpeggio, agli escursionisti e, in generale, a tutta la popolazione.

Il testo è stato illustrato in Aula dal Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-SA), e dal Consigliere Augusto Rollandin (Pour l'Autonomie).

«Sin da subito - ha detto il Consigliere Albert Chatrian -, la volontà della Commissione, nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea e statale a salvaguardia del lupo, è stata quella di pervenire a un testo che garantisse la conservazione della specie lupo compatibile con le attività di allevamento e agricole che in alcune circostanze sono state minacciate e anche lese dagli attacchi del predatore, incrementando così la paura e l'ostilità verso il lupo. Inoltre, i frequenti avvistamenti di esemplari vicino ai centri abitati hanno contribuito ad alimentare le preoccupazioni degli abitanti e degli operatori turistici. Un intervento normativo in materia si è rilevato quindi necessario e non più procrastinabile, anche per prevenire azioni di bracconaggio, che per altro si sono già verificate in altre regioni d'Italia, da parte di persone senza scrupoli, che hanno messo a repentaglio la vita degli animali selvatici e domestici nonché quella umana rilasciando in natura esche avvelenate. Un testo che rappresenta un ulteriore strumento per consentire la convivenza del predatore con le attività legate all'allevamento, all'agricoltura e all'escursionismo che concorrono a rendere la Valle un territorio curato e turisticamente attrattivo.» Il Consigliere ha anche sottolineato che «le misure previste sono accompagnate dalla possibilità di prevedere l'utilizzo di sistemi tecnologicamente avanzati per la protezione degli animali da allevamento. Si è poi altresì consapevoli che i danni cagionati dal lupo agli allevamenti debbano essere risarciti con adeguati e tempestivi contributi economici regionali, che sono stati oggetto di rivisitazione nel 2019 con delibera di Giunta.»

Il Consigliere Augusto Rollandin ha rilevato che «fin dall'inizio della Legislatura, insieme al gruppo Lega abbiamo focalizzato la nostra attenzione su questa tematica. Questo testo, condiviso tra i vari gruppi consiliari e sintesi della nostra proposta e del disegno di legge della Giunta, non deve essere interpretato come una caccia al lupo, ma come una giusta difesa delle persone e degli animali presi d'assalto dal lupo, anche in pascoli vicino alle frazioni e negli alpeggi. La collaborazione fra Corpo forestale e i proprietari di pecore, capre e giovani vitelli deve poter evitare che ci siano degli assalti del lupo agli animali, soprattutto nel periodo della monticazione. Sarà necessario effettuare un censimento aggiornato della presenza del lupo nella nostra regione per poter organizzare le azioni preventive che evitino perdite per gli allevatori e tranquillizzino quanti frequentano i nostri boschi e i nostri monti in serenità. Noi vogliamo che sia eliminato il pericolo dell'assalto del lupo: attraverso la prevenzione, vogliamo evitare che si verifichino gli episodi di questi ultimi anni.»

Il Consigliere Dino Planaz (Lega VdA) ha parlato di «un testo di legge triste: la nostra regione era stata abituata a non convivere con la presenza di questo predatore, tutelato da una normativa europea a causa del rischio di estinzione. Oggi però, queste previsioni sono superate, tanto che il lupo sta cacciando animali di più facile cattura e si avvicina alle case. Ci sono persone che scelgono accuratamente i sentieri su cui passeggiare col proprio cane per paura di incontrare i lupi. E garantisco che per gli allevatori non è mai piacevole dover abbattere i propri animali a seguito degli assalti dei lupi. Non possiamo permettere che i nostri concittadini abbiano paura e questa legge va proprio nella direzione di intervenire con urgenza. Mi auguro che non si arrivi mai alla misura del prelievo, che comunque verrà attuata solo in casi molto gravi, solo con le dovute autorizzazioni e da personale competente, ma è necessario tutelare tutti gli abitanti della montagna e educare il lupo a non attaccare gli animali domestici e a non avvicinarsi alle case.»

«Il tema della gestione del lupo - ha sostenuto il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan -, pur essendo controverso, deve essere affrontato con attenzione per controllarne la presenza sul territorio. Bene tutelare il lupo, ma bisogna anche tutelare i nostri agricoltori e le loro attività, prima che si "estinguano": oggi, siamo obbligati a gestire questo veloce incremento del lupo. Essere ambientalista e difendere una natura intatta è facile soprattutto se la montagna è considerata solo come luogo di svago: gli agricoltori sono ambientalisti praticanti che traggono le loro risorse dalla natura e salvaguardano il territorio per le future generazioni. La questione non è essere pro o contro il lupo: la questione è determinare una coesistenza tra attività agricole e gestione della fauna selvatica. Purtroppo, la sindrome Nimby ("non nel mio giardino") è una modalità tutt'altro che altruistica che si applica anche al lupo.»

«La situazione sembra essere sfuggita di mano - ha sostenuto il Consigliere Christian Ganis -: è opportuno trovare soluzioni e porre rimedio a questa convivenza sempre più difficile e preoccupante con il lupo. Bisogna conoscere, fare valutazioni oggettive e prendere le decisioni più appropriate per mettere in totale sicurezza i cittadini, l'ambiente e l'habitat circostante, con un occhio di riguardo alla tematica della prevenzione. Questa proposta di legge può portare nella giusta direzione.»

Il Consigliere Renzo Testolin (UV), evocato il lavoro svolto negli anni dalle strutture regionali preposte e dagli enti coinvolti «per attenuare i problemi conseguenti alla presenza del lupo e per venire incontro al comparto agricolo e dell'allevamento», ha affermato: «Questa nuova norma potrà essere incisiva nelle mani del Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore competente, che potrà emanare decreti che si tradurranno in azioni di controllo della specie, in maniera congrua alle necessità e alle normative. In questi anni è stato portato avanti un lavoro importante di monitoraggio dal Corpo Forestale e dalle strutture dell'Assessorato, un lavoro che consente di poterci basare su numeri, non solo sensazioni, proprio perché ogni scelta deve essere supportata dai dati numerici e scientifici. Importante poi informare adeguatamente la popolazione. Votiamo convintamente questa norma, cresciuta e affinata negli anni, che oggi si concretizza in una sintesi che trova l'accordo trasversale di tutti i gruppi, coesi per migliorare la situazione.»

Per il Consigliere Paolo Cretier (PCP), «il tema è importante e serio, ma spesso affrontato in modo indecoroso e superficiale. Da una parte, vi sono le ragioni del settore zootecnico: la gestione degli animali negli alpeggi, la parcellizzazione delle superfici che rende difficile recintare i pascoli, la carenza di personale disponibile a lavorare negli alpeggi, il valore economico dei capi. Dall'altra parte, ci sono coloro che difendono la biodiversità, di cui il 22 maggio ricorre la Giornata mondiale, la salvaguardia delle specie animali e vegetali: hanno una visione diversa, sono semplici fruitori del territorio. È quindi indispensabile trovare una soluzione di convivenza: con questa legge abbiamo cercato di bilanciare le due visioni, facendo convivere la presenza del lupo con la gestione delle attività agricole. Tuttavia non bisogna dimenticare che se si chiede uno sforzo agli allevatori per gestire la situazione, questi devono essere adeguatamente sostenuti. Comunicazione, sostegno, legalità: sono questi i punti che definisce questa legge, anche se, personalmente, al termine "abbattimento" del lupo avrei preferito il termine "detenzione".»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), sottolineato come il disegno di legge della Giunta «sia stato presentato "curiosamente" una settimana dopo alla proposta della minoranza, che faceva esplicito rimando ad un piano regionale di gestione del lupo» ha dichiarato: «Non si possono mettere in atto misure concernenti l'interferenza storica e culturale tra il mondo selvatico e la dimensione antropica senza avvalersi di uno strumento pianificatorio. Purtroppo, il testo di legge di sintesi ha fatto decadere le divergenze e per questo non considera il rimando alla pianificazione. È quindi soltanto una prima puntata e bisogna pensare a quella successiva: adottare al più presto una pianificazione specifica per il nostro territorio. Il vero problema è rappresentato dal lupo confidente, che è in realtà un esemplare estromesso dal branco e per questo disperato, nel 75% dei casi condannato a morte, spesso con agonia. Questa legge apre la possibilità di intervenire in questo aspetto critico, non è assolutamente una legge ammazza lupi, anzi, ha uno spirito di responsabilità e sottintende carità. Dobbiamo assumerci la responsabilità di gestire l'equilibrio alterato: il nostro territorio non è spazio naturale ma spazio antropizzato e, in questo equilibrio "rotto", la conflittualità va risolta prima che sia incontenibile. Abbiamo a cuore la società rurale e lotteremo perché questa possa vivere, non sopravvivere. La tutela (che sia della specie selvatica o di un mondo antropico virtuoso) passa attraverso la capacità di gestione e solo la conoscenza dei temi permette questa visione.»

L'Assesseur à l'agriculture et ressources naturelles, Davide Sapinet, a souligné: «L'augmentation de la présence du loup autour des villages nous amène de plus en plus à nous exprimer en terme de gestion et non seulement de protection. Il s'agit aussi d'une question délicate pour le secteur de l'élevage: nous travaillons en stricte collaboration avec les autres régions de l'arc alpin pour aboutir au prochain plan national du loup. Cette loi représente une étape importante pour atteindre l'objectif afin de favoriser la coexistence du loup avec l'élevage. Une loi qui va s'ajouter aux autres initiatives en cours : la campagne d'information avec le CELVA, le travail du Corps forestier de la Vallée d'Aoste, pour lequel il faudra organiser un concours dans les prochains mois.» L'Assessore ha quindi concluso: «Questa legge è un ulteriore tassello verso il percorso di tutela e supporto dell'allevamento: stiamo definendo un progetto con l'Institut agricole e l'AREV per mettere la tecnologia a servizio dell'agricoltura, a sostegno delle nostre aziende. Da quando abbiamo avvistato il lupo in contesti urbani, c'è stato un cambio di mentalità nei confronti del lupo: non è più solo un problema degli allevatori, ma di tutti. Ringrazio la terza Commissione per l'importante lavoro di sintesi.»

 

SC-MM