Info Conseil

Comunicato n° 177 del 25 marzo 2021

Interpellanza sulle priorità del Governo regionale per il piano nazionale di ripresa e resilienza

Seduta consiliare del 25 marzo 2021

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 25 marzo 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha voluto conoscere le priorità individuate dal Governo regionale per l'utilizzo dei fondi previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza, che gli Stati dell'Unione europea dovranno inviare alla Commissione europea entro il 30 aprile per cogliere l'occasione delle risorse messe a disposizione dal programma Next Generation EU.

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha sottolineato «la centralità dell'utilizzo di questi fondi per il rilancio dell'intero Paese oltre che della nostra economia di montagna. Il Governo Draghi è al lavoro per la rielaborazione del piano nazionale, già messo a punto dal Governo Conte e nel quale ci sembra ci sia poca Valle d'Aosta: ci chiediamo allora come la Giunta si stia interfacciando con il Governo italiano su questa tematica, quali siano le priorità e le azioni politiche messe in atto per conseguire gli obiettivi di ripartenza.»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, ha risposto: «Bisogna dire la verità: siamo ancora in alto mare. Avremmo dovuto avere un incontro chiarificatore questa settimana tra Governo e Regioni, ma purtroppo è stato rinviato. Il Governo Draghi ha mantenuto l'impostazione data dal Governo Conte, prevedendo di rafforzare alcune parti del piano esistente: c'è da sottolineare che i lavori sono stati condotti in maniera centralistica a livello nazionale, con il coinvolgimento solo delle amministrazioni centrali, sebbene le Regioni abbiano chiesto, fin dall'inizio e ripetutamente, la partecipazione attiva e propositiva a questo processo. Un atteggiamento, questo, in netta rottura con quanto richiesto a livello europeo, che ha sollecitato il coinvolgimento della democrazia locale. Le Regioni autonome - Valle d'Aosta, Friuli e Province di Trento e Bolzano - hanno rimarcato la specificità delle autonomie differenziate, inviando una lettera al Presidente Draghi e ai Ministri competenti: abbiamo chiesto che le risorse destinate a interventi che attengono funzioni di competenza delle autonomie speciali siano pro quota trasferite alle stesse per essere gestite in autonomia. Quindi, ora noi dobbiamo capire quale cifra ci spetterà e dovremo decidere noi come intervenire, nel solo rispetto delle direttrici fissate dall'Unione europea. Altrimenti, non potremo che essere in disaccordo con il Governo.»

L'Assessore ha quindi specificato che «i settori su cui si potranno spendere i soldi messi a disposizione da Next Generation (750 miliardi di euro) sono: transizione verde, trasformazione digitale, occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza, politiche per la prossima generazione, comprese istruzione e competenze. Abbiamo cercato di far corrispondere a queste linee direttrici le nostre proposte, sapendo che il 37% della dotazione di ciascun piano deve sostenere la transizione verde e il 20% la trasformazione digitale. Per ora non è noto quali delle 51 proposte progettuali regionali saranno oggetto di finanziamento: auspichiamo che ci possa essere un confronto con il Ministero dell'economia e che ci sia, in contemporanea, una decisione politica, al fine di poter indicare, in dialogo con il Consiglio Valle, le nostre priorità. Il maggior numero di progetti regionali presentati riguarda la digitalizzazione, l'innovazione e la competitività del sistema produttivo con 19 interventi, sebbene i settori della rivoluzione verde e della transizione ecologica siano quelli su cui si concentrano le risorse finanziarie, le cui proposte progettuali nostre assorbono il 54% dell'ammontare delle risorse, seguite da proposte riguardanti mobilità e istruzione, formazione, ricerca, cultura e salute.»

«Se il termine per la presentazione del piano è il 30 aprile - ha detto nella replica il Consigliere Marco Carrel -, preoccupa che oggi ci sia ancora così tanta confusione rispetto agli obiettivi che vogliamo conseguire. Abbiamo capito che aspettiamo quanto decide Roma per poi agire: in quanto autonomisti, non è quanto speravamo di sentire, perché sappiamo quanto siano importanti questi fondi per dare un nuovo sviluppo alla nostra regione. La strada da fare è tanta e le idee non sono per niente chiare: per poter ripartire, per avere peso, bisogna mettere in campo tutte le energie diplomatiche di cui disponiamo, ma soprattutto dobbiamo avere degli obiettivi, pochi, chiari e ben definiti, e magari anche condivisi anche con questo Consiglio regionale.» 

 

SC