Info Conseil

Comunicato n° 198 del 20 ottobre 2020

Alberto Bertin è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Eletto oggi, ottobre 2020, con l'avvio della XVI Legislatura

Alberto Bertin è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Il Consigliere è stato eletto oggi, martedì 20 ottobre 2020, alla prima votazione, con 21 schede a favore (11 voti sono andati al Consigliere Marco Carrel; tre schede bianche) durante la seduta d'insediamento della XVI Legislatura regionale.

Nato ad Aosta il 21 agosto 1966 e ivi residente, Alberto Bertin è laureato in Scienze politiche e ha conseguito un Master in Geopolitica (Università La Sorbonne, Aoste-Sorbonne). È stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 2008 nel gruppo Vallée d'Aoste Vive/Renouveau, poi denominato ALPE a seguito della costituzione nel 2010 di un nuovo soggetto politico che si rifà alla corrente autonomista, progressista ed ecologista. Durante la XIII Legislatura, ha assunto la carica di Presidente della Commissione speciale per la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, istituita dopo il referendum popolare svoltosi il 18 novembre 2012, che ha introdotto il divieto di trattamento a caldo per lo smaltimento dei rifiuti nella regione. Alle consultazioni regionali del 26 maggio 2013 ha confermato la sua elezione in Consiglio nella lista ALPE: durante la XIV Legislatura ha presieduto la prima Commissione consiliare "Istituzioni e Autonomia". Alle elezioni del 20 maggio 2018 è stato rieletto in Consiglio regionale nella lista Impegno Civico, mentre alle consultazioni del 20 e 21 settembre 2020 si ricandida e conferma la sua elezione all'Assemblea valdostana, risultando il più votato della lista Progetto Civico Progressista con 938 preferenze.

Il neo Presidente, assumendo la carica e ringraziando i colleghi Consiglieri, ha ricordato che «questa Legislatura si apre in un momento estremamente difficile per la nostra regione, non solo per la tanto temuta seconda ondata della pandemia che si sta manifestando. Abbiamo un sistema sanitario, economico e sociale già provato dagli accadimenti di questa primavera che rischia di essere di nuovo sotto pressione. Una situazione che accresce ancor di più le responsabilità di questa Assemblea. Dal 16 dicembre 2019 la nostra Regione è senza un Governo legittimato dalla fiducia del Consiglio regionale. Una situazione anomala che certo non ha favorito l'azione necessaria in questi mesi di stress pandemico.»

«Un Consiglio Valle travolto da vicende giudiziarie gravi - ha proseguito Bertin -, innanzitutto perché vedono partecipe la 'ndrangheta, una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso tra le più pericolose del pianeta, in relazione con la politica e rappresentanti delle nostre istituzioni. Un'organizzazione che ha come finalità e obiettivo, per conseguire più potere, di infiltrare e condizionare la politica, come abbiamo letto anche nelle recenti sentenze riguardanti la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Con questa nuova Legislatura, questo nuovo Consiglio Valle deve voltare pagina. Deve riscattarsi. Lo dobbiamo alla storia gloriosa della nostra regione, all'avvenire di questa terra e a noi stessi. L'autonomia e la democrazia non possono convivere con la 'ndrangheta. Un Consiglio regionale rinnovato deve darsi questo obiettivo. Questa Presidenza perseguirà anche questo obiettivo. Una comunità che cede sulla legalità, occorre ricordarlo, mette gravemente a rischio il proprio benessere e il proprio futuro.»

«Il Consiglio Valle è il rappresentante della sovranità popolare valdostana e come tale deve ritrovare la sua centralità - ha detto ancora Bertin -. Ridiventare il luogo del confronto e delle decisioni più importanti per la nostra comunità. Deve ritrovare efficienza ed efficacia nell'organizzazione e nell'azione, indispensabili per recuperare credibilità nei confronti della cittadinanza. Il Consiglio Valle deve anche sapersi rinnovare nelle modalità di rapporto con l'esterno, sempre più trasparente e aperto verso i cittadini. Un Consiglio Valle che sappia innovare anche le sue funzioni, come sta avvenendo in tutte le assemblee del mondo, dando maggiore importanza agli aspetti valutativi, rinnovandosi nelle sue regole di funzionamento, aumentando la sua autonomia funzionale rispetto ad altre istituzioni. Sono convinto che un Consiglio autonomo, autorevole e propositivo possa essere di supporto e di stimolo anche per il Governo stesso nella sua funzione esecutiva e amministrativa. Ci aspettano momenti difficili ed è necessario il contributo di tutti. Nel mio ruolo di Presidente del Consiglio non potrò che impegnarmi ad essere il garante delle regole, nel rispetto della rappresentanza democratica, come deve essere per un organo di garanzia. Un organo di garanzia per tutti.»

 

 
 
SC