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Comunicato n° 152 del 26 giugno 2020

Terzo intervento anticrisi: conclusa la discussione generale

Seduta consiliare pomeridiana del 26 giugno 2020

Nella seduta consiliare pomeridiana di venerdì 26 giugno 2020 si è conclusa la discussione generale sul disegno di legge di assestamento al bilancio di previsione della Regione per il 2020 che contiene le misure urgenti per contrastare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Sul provvedimento sono stati depositati in Aula 46 ordini del giorno, di cui 4 del gruppo Lega VdA, 4 del gruppo ADU VdA, 8 del M5S, 1 dei gruppi RC-AC e ADU VdA, 1 del gruppo VdA Ensemble, 8 del gruppo PNV-AC-FV, 2 di PNV-AC-FV e Lega VdA, 1 PNV-AC-FV, Lega VdA e Mouv',1 Vdalibra, Assessore Bertschy, Mouv', VdA Ensemble, RC-AC, UV, AV, PNV-AC-FV, Lega VdA e ADU VdA, 1 dei gruppi SA, GM, ADU VdA, 7 dei gruppi SA e GM, 3 di VdA Ensemble, Mouv', Lega VdA, Vdalibra, PNV-AC-FV e M5S, 1 dei gruppi VdA Ensemble, Mouv', Lega VdA e Vdalibra, 1 dei gruppi GM, SA, UV, Mouv', AV, 1 dei gruppi Misto, SA, AV, Lega VdA, 1 dei gruppi UV, VdA Ensemble, GM e AV e 1 del gruppo AV.

«La pandemia - ha dichiarato il Consigliere Alberto Bertin (RC-AC) - ha messo in evidenza tutte le debolezze di questo sistema. Per affrontare quest'emergenza, ci sarebbe stato bisogno soprattutto all'inizio di un Governo presente, non solo nelle conferenze stampa: invece non c'è stato neppure il reintegro della Giunta, nonostante una richiesta ampia, avanzata da molti Consiglieri. La nostra autonomia, anche verso l'esterno, di certo non si è rafforzata in questo periodo a causa della debolezza della politica. Il sistema regionale in termini generali ha rischiato di essere travolto dai poteri emergenziali del Governo centrale. Solo il protagonismo politico di alcuni Governatori e la Conferenza Stato-Regioni ha rappresentato un contropotere. La nostra Regione in questo senso non ha di certo brillato. Il provvedimento che discutiamo oggi rispecchia la situazione di questo Consiglio e guarda soprattutto al passato: non c'è una seconda o una terza fase, ma piuttosto un "fuori fase". Non è edificante che a votare questo piano di emergenza sarà solo una parte di quest'Aula, perché dimostra l'incapacità della politica e di questo Consiglio di uscire da una visione elettoralistica.»

Per il Consigliere Alessandro Nogara (AV) «è lampante che la maggioranza non c'è più, non c'è un fortino da difendere: a causa dell'emergenza Covid non abbiamo potuto andare a elezioni e ora abbiamo un Governo a ranghi ridotti, che ringrazio per le grandi responsabilità che si è assunto. Tutti i soggetti auditi nelle Commissioni hanno espresso la stessa richiesta: licenziare al più presto il disegno di legge. Mi ha colpito la capacità di giudicare sempre negativamente il lavoro altrui, soprattutto da parte di colleghi con collaudata esperienza politica che scopriamo essere esperti in ogni campo, propinando la stessa lezione che pare ormai essere un disco rotto. Con i nostri emendamenti, abbiamo semplicemente cercato di migliorare la legge, in aggiunta ai consueti emendamenti tecnici proposti dal Governo. Rimando al mittente l'accusa secondo cui questo disegno di legge non guarda al futuro: come potrebbe farlo? Siamo o non siamo in ordinaria amministrazione? Questa legge deve fronteggiare l'emergenza, non prevedere iniziative a lungo termine. Questo provvedimento non è perfetto, a partire dalla dotazione finanziaria, per cui non è possibile soddisfare tutta la platea degli aventi diritto. Si è comunque cercato di venire incontro ai valdostani, di dare un aiuto concreto. Non penso che gli emendamenti rappresentino delle "mancette", ho sentito scuse pre-elettorali per buttare fango addosso alle persone. La situazione in cui abbiamo lavorato per questa legge non è certo stata facile, eppure, in un momento così difficile, sono state prese pesanti responsabilità. Sarebbe il caso di smetterla con le schermaglie, ma portare a termine l'esame di questo testo di legge.»ilità. Sarebbe il caso di smetterla con le schermaglie, ma portare a termine l'esame di questo testo di legge.»

Il Consigliere Jean-Claude Daudry (Vallée d'Aoste Ensemble) ha detto che «il lavoro di audizioni ha fatto emergere due elementi comuni: la difficoltà dall'esterno di capire la nostra mancanza di unità d'azione e il fatto che il sistema pubblico si basa sulla forza del sistema privato. Non dobbiamo quindi solo preoccuparci del servizio pubblico: il sostegno al tessuto imprenditoriale, a partire da quello turistico, è indispensabile per dare alla comunità la possibilità di ripartire. Sosterrò sicuramente il testo con gli emendamenti presentati dai gruppi che appoggiano il Governo, così come sosterrò le iniziative del territorio e dei sindaci: è importante sottolineare come questo intervento sia stato pensato per sostenere anzitutto i lavori pubblici, che sono un elemento portante della nostra economia. I miei dubbi sono sul percorso e sui metodi utilizzati: ricostituire la Giunta sarebbe stato lecito e necessario, e non ci avrebbe portato a questa situazione. Forse avremo la possibilità di affrontare un quarto provvedimento: di certo possiamo imparare anche dalle azioni di altre regioni, guardando con una particolare attenzione al sistema economico e alla salvaguardia dei livelli occupazionali.»

Il Consigliere Carlo Marzi (SA) ha espresso «l'assoluta stranezza per quanto sta accadendo: questo Consiglio non dovrebbe nemmeno esistere più, eppure siamo ancora qui a discutere, spesso utilizzando anche termini che richiamano a guerre e battaglie. Tutti quanti dobbiamo fare mea culpa sulla situazione disastrosa in cui versa quest'Aula. Stiamo esprimendo un tipo di modello nel quale non si media mai, si pensa sempre e solo ad avere ragione. Uno dei presupposti in politica è rappresentato proprio dalla capacità di mediare rispetto a posizioni diverse, ognuno di noi è qua perché rappresenta altri: a maggior ragione oggi, dato che non esistono maggioranze, il Consiglio dovrebbe cercare soluzioni e non discussioni. Quest'Aula ha sempre più bisogno di dignità perché è la massima rappresentazione della democrazia valdostana. Stiamo arrivando alla fine di un percorso politico-amministrativo durato mesi: ognuno di noi pensa che questo disegno di legge possa essere migliorato e lo fa discutendo. Il nostro mestiere è semplicemente questo confrontarsi e cercare soluzioni mettendo assieme le migliori idee di tutti.»

«La richiesta unanime della comunità e del mondo della scuola - ha replicato l'Assessora Chantal Certan (AV) - è quella di ritrovare vicinanza e rapporti umani. La sfida è quella di ripartire in sicurezza, ma è fondamentale mettere al centro le relazioni e l'inclusione, che sono i capisaldi dell'educazione scolastica. La didattica a distanza in Valle d'Aosta ha funzionato, grazie all'impegno innegabile degli insegnanti, ma soprattutto delle famiglie che sono state determinanti; oltre a riempire le ore degli studenti, bisogna valutare la qualità di quanto fatto ed emerge evidente che la vera essenza della didattica, che è mancata, è la relazione sociale fra insegnanti e ragazzi. Quest'emergenza ha sottolineato ancora una volta come sia fondamentale la sinergia tra i diversi attori. La scuola deve essere messa al primo posto, come fin qui non è stato fatto perché si tende a dimenticarla mentre funziona: è stato gravissimo, a livello nazionale, stabilire protocolli e prima la distanza tra due tavoli di un ristorante rispetto a quella tra due banchi di scuola. Per questo ci siamo messi al lavoro per poter garantire a settembre la ripresa delle attività in presenza e in questo provvedimento abbiamo inserito le prime misure necessarie: abbiamo poco tempo ma insieme al lavoro di sindaci e dirigenti scolastici la scuola valdostana ripartirà.»

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian (AV), ha sottolineato come «questo sia un provvedimento emergenziale, urgente e indifferibile, con a monte una crisi economica e sociale. Va sottolineato che tutte le previsioni normative rientrano in un quadro temporaneo, entro il 31 dicembre 2020. In questi ultimi due mesi di lavoro, il nostro intento è stato sempre quello dell'intervento integrativo a completamento delle misure elaborate a Roma. Nella nostra regione quasi tutte le imprese hanno subìto un danno enorme e questa legge si poggia su alcuni capisaldi, in primis il ristoro del danno subito e il sostegno del rilancio a fondo perduto. Per quanto attiene gli enti locali, le risorse che vogliamo loro dedicare alimenteranno le casse dei nostri 74 comuni, e non dimentichiamo che la Regione e i Comuni stanno perseguendo lo stesso obiettivo: la ripartenza del settore economico e sociale. Per questo, l'articolo di legge che abbiamo predisposto va nell'ottica di ridare dignità ai nostri paesi. Noi vogliamo porre la massima attenzione anche all'occupazione, al settore strategico degli impianti a fune, che invece qualche gruppo consiliare penalizza pesantemente, salvo poi contraddirsi evocandone l’importanza in loco. Nel nostro testo di legge prevediamo aiuti per l'agricoltura e la zootecnia, valorizziamo i prodotti locali. Questa proposta può essere migliorata, affinata. Il mio auspicio per la sua applicazione è essere il più possibile rapidi.»

L'Assessore alle politiche del lavoro e trasporti, Luigi Bertschy (AV), ha dichiarato che «di fronte all'emergenza non si può essere mai sufficientemente pronti. Auguro a tutti gli amministratori di poter operare, in futuro, in una situazione diversa rispetto a quella che abbiamo dovuto vivere noi. Sarebbe stato più semplice farsi da parte, ma è stato più serio cercare di agire, anche se non sono mancate le divergenze: le posizioni sono state diverse, anche all'interno del Governo, ma abbiamo scelto di andare avanti con un lavoro intenso. Abbiamo fatto il possibile, accettando anche sfide come quella lanciata dalla seconda Commissione sulla legge 5/2020. Ora possiamo ancora migliorare, lavorando insieme per andare avanti. Questo disegno di legge viene accusato di non avere progettualità: ma si tratta di un provvedimento urgente, non di un bilancio triennale. Cerchiamo di dare alcune risposte, non potendo darle tutte, e utilizzando anche una parte importante di fondi europei. Quanto ai Comuni, abbiamo scelto di vederli come dei partner della ripartenza: anche per loro sarà una sfida, nell'impegnare le risorse che riceveranno, rendendo conto ai cittadini della loro capacità. Da noi, i cittadini si aspettano una proposta di legge in tempi brevi, che possa dare risposte fuori da questo palazzo e da questo Consiglio.»

L'Assemblea prosegue ora i propri lavori con l'esame degli ordini del giorno.

SC-MM-DJ