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Comunicato n° 91 del 17 aprile 2020

Ulteriori misure regionali per famiglie, lavoratori e imprese: concluso il dibattito sulla proposta di legge

Seduta consiliare straordinaria per fronteggiare la crisi da COVID-19

Nella seduta pomeridiana del Consiglio straordinario del 17 aprile 2020, riunito in modalità telematica, si è conclusa la discussione generale sulla proposta di legge che prevede ulteriori misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il Consigliere Flavio Peinetti (UV) ha detto: «L'intera Assemblea, così come tutto il Paese e l'Europa, negli ultimi giorni di gennaio, non si sono resi conto della gravità di questa pandemia. Nulla sarà come prima, anche perché nel corso degli anni sono state compiute scelte sbagliate: a livello nazionale e regionale. Penso all'applicazione tout court del decreto ministeriale 70/2015 (relativo agli standard qualitativi dell'assistenza ospedaliera) che a livello regionale ha avuto pesanti ricadute sul nostro sistema sanitario, anche per la miopia di chi non ha sufficientemente applicato le nostre prerogative di autonomia in ambito sanitario. Penso ad un Atto aziendale che ha penalizzato fortemente la componente clinico-assistenziale, nonostante sia stato pesantemente contestato dalla componente medica e sanitaria.  Da soli, è durissimo affrontare un'emergenza del genere: è indispensabile attivare al più presto, come auspico da anni, la rete di collaborazione con le Regioni vicine, in primis col Piemonte. Non dimentichiamo che le misure economiche rischiano di essere inefficaci senza l'adozione di adeguate misure sanitarie, a partire dagli esami sierologici per valutare l'immunità dal COVID-19. Altro passo fondamentale sarà la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, ospedaliero e territoriale che andrà profondamente ripensato e che dovrà a mio avviso coinvolgere tutte le forze politiche e i tecnici sanitari, con l'istituzione anche di una task force bipartisan.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha ricordato «quanto ancora rimane da fare nel comparto sanitario. Ci sono interventi che hanno un costo, ma altri possono essere attuati senza grandi spese e si potevano fare prima, come la redazione del nuovo piano socio sanitario, la riforma della legge regionale n. 5/2000 istitutiva del servizio sanitario regionale, la riapertura dell'Osservatorio epidemiologico, che chiediamo da più di un anno: certo è difficile farlo in un momento come questo, queste cose andavano fatte nel corso dell’ultimo anno di governo. Sentiamo anche l’esigenza di coinvolgere direttamente il Servizio di sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell'USL con un suo medico nel gruppo di lavoro per il contenimento dell’infezione sul territorio della regione. Ma credo anche che se non sarà revocata l'allerta sanitaria, non potremo guardare a un rilancio economico della regione. Le preoccupazioni sono tante: occorre un confronto, che sia rapido e schietto e tralasci i personalismi. Nell'edilizia servono azioni importanti che coinvolgano i Comuni fornendo loro maggiori risorse per avviare con procedure rapide piccoli cantieri con le attività locali. Quest'emergenza ci ha fatto fare un passo avanti sulle comunicazioni: abbiamo bisogno però di ulteriori interventi, interloquendo a livello nazionale per fare sì che si vada verso una diffusione della banda ultra-larga partecipando ai tavoli di lavoro con il Governo nazionale. Il contributo a fondo perso, fine a se stesso, non ci fa andare da nessuna parte: dobbiamo vincolare i contributi alla ripresa delle attività. Questo, certo, è difficile con un Governo che funziona al rallentatore.»

Il Consigliere Carlo Marzi (SA) ha evidenziato: «Questa è una proposta di legge di sostegno economico che si inserisce in un quadro di priorità sanitaria, cui in questa fase è assegnata ancora la massima priorità. Nelle ultime settimane siamo tornati a fare, come richiesto dalla Valle d'Aosta, il nostro mestiere di scrivere leggi permettendo al Consiglio regionale di ritrovare la propria centralità per il tramite della seconda Commissione consiliare. Questo è un inizio, è il miglior risultato politico possibile al momento, raggiunto in maniera trasversale e unanime. Il nostro mestiere di politici mira proprio a trovare accordi e questo modello di collaborazione e di confronto proficuo tra tutte le parti deve non solo proseguire, ma anche estendersi al territorio, ad esempio togliendo ai Comuni valdostani l'onere di pagare allo Stato la "gabella" da quasi 33 milioni di euro dell'Extragettito IMU. Abbiamo dimostrato tutti insieme che avremmo potuto evitare di sciogliere il Consiglio regionale non lasciando la Valle priva della propria Assemblea legislativa in un momento così delicato.»

Per il Capogruppo di Rete Civica-Alliance Citoyenne, Alberto Bertin, «questa pandemia ha portato al collasso di molti sistemi ospedalieri, con la morte a oggi di oltre 140 mila persone nel mondo di cui 121 in Valle e provocando una crisi economica gravissima. La ripresa dell'attività economica deve essere attuata il più rapidamente possibile, ma la gestione sanitaria dell'epidemia ne è il presupposto. La convivenza con il virus non sarà semplice: serve una strategia complessiva adattata alla realtà valdostana, con uno screening generalizzato e un approccio che conti sulla responsabilità individuale e sulla fiducia reciproca. La gravità del fenomeno è stata inizialmente sottovalutata: ci si è illusi ancora una volta di essere in un'isola felice. Oggi i dati dicono altro e bisognerà ripensare molte cose. Questo è un intervento finanziario che vuole dare respiro, ma che è inevitabilmente insufficiente: occorre che queste risorse, almeno, arrivino subito, senza perdersi in burocrazia inutile. L'apparato pubblico dovrà sostenere gli operatori economici in questa fase di trasformazione, che tutti dovranno affrontare. Non so se "andrà tutto bene": ma sono certo che la Valle d'Aosta, anche questa volta, ce la farà.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha sostenuto: «Stiamo assistendo a tanti esempi virtuosi, a partire dai sanitari, dalle forze dell’ordine e dai tanti lavoratori silenziosi, impegnati sul campo e troppo spesso lasciati da soli. Ma ci sono anche situazioni negative: in politica, ad esempio, c'è un Presidente della Regione non eletto che continua a escludere il Consiglio, a rifiutare offerte di proposta o di supporto. Nonostante oggi si sia creato un clima idilliaco, nel corso dei lavori in Commissione non tutto è andato liscio, ci sono stati segnali di una Giunta che si sta accartocciando su se stessa, arrogandosi diritti e non ascoltando nessuno. Nell'immediato, occorre intervenire sulle categorie escluse da questa proposta di legge, coloro che non percepiscono alcun reddito e sono stati dimenticati. Bisogna fare di più.»

Per il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) «l'unico comportamento adeguato per affrontare questo momento drammatico è stato il silenzio: il nostro gruppo ha lavorato in silenzio per rispetto nei confronti del dolore che viviamo. Ma, in tutto questo, dov'è il Governo? Poche risorse sono state messe a disposizione, così come sono poche le informazioni e la disponibilità dimostrate nei confronti di Consiglieri e Commissari. I dati dei contagi e dei decessi, commisurati alla popolazione valdostana, dimostrano senza dubbi che sono stati fatti molti errori nella gestione di questa situazione. Abbiamo assistito invece a metodi d'azione già noti, come lettere cadute dall'alto e presentate come condivise da tutti i primari. Nulla è stato fatto per cambiare la rotta, per paura di perdere visibilità. Noi continueremo a lavorare in silenzio, facendo tutto il possibile per dare risposte ai cittadini. Oggi, grazie al lavoro della Commissione e dei Consiglieri, arriva una prima risposta: ma il lavoro da fare è ancora molto. E il tempo del silenzio finirà.»

Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha dichiarato: «Non siamo contrari alle misure che vengono in favore della comunità, ma per evitare errori di programmazione e per non farci trovare impreparati, dobbiamo pensare alle strategie per far ripartire tutte le attività, compatibilmente alle esigenze sanitarie. Non aspettiamo, dobbiamo pensarci subito, altrimenti ci troveremo impreparati, quando si potranno riavviare le varie aziende. Attenti poi a fare retorica e facili populismi, cavalcando l'ipocrisia e la stantia retorica dei privilegi della casta e delle riduzioni degli stipendi dei Consiglieri. Nessuno però entra nel merito delle cifre, che sono del tutto irrisorie rispetto alle esigenze della comunità in un momento tanto delicato come quello attuale. Perché nessuno considera altri consistenti stipendi? I problemi si risolvono premiando la meritocrazia e riconoscendo il giusto a chi si applica con competenza e onestà. Invece si alimentano le invidie, si approfitta di populismi arrivando persino a delegittimare l'organo di cui si fa parte.»

Il Vicepresidente del Consiglio Luca Distort (Lega VdA) ha specificato che «abbiamo interrotto il silenzio solo per fare proposte e avanzare consigli: queste mani tese, però, non sono state raccolte dal Governo, che ha proceduto in un sistema vecchio di anni con scelte che hanno dimostrato la propria inadeguatezza. Spesso dal Governo sono arrivate più opposizioni che sostegno e confronto reale. Quanto all'atto che stiamo affrontando, riconosco che il ricorso al credito per le imprese non è assolutamente la panacea di tutti i mali: sarebbe più risolutivo il credito a fondo perso, ma sarebbe stato impossibile pensarlo con le risorse che abbiamo a disposizione oggi. Affermare diversamente significa illudere i cittadini. Guardando oltre, quando ci saranno risorse in gioco maggiori, dobbiamo guardare non a una semplice pioggia di indennizzi, ma al sostegno verso investimenti dimostrati da business plan adeguati. Occorre riaffermare la specificità dei nostri territori e delle nostre realtà, anche con un respiro transfrontaliero. Servono risposte eccezionali: così si deve comportare una comunità che crede in se stessa e così si deve comportare chi è alla sua guida.»

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha parlato di «un disegno di legge che ha aperto una nuova porta per la politica. Certo, le risorse sono limitate e non bisogna impantanarsi: i cittadini devono avere subito questi soldi, non essere schiacciati dalla burocrazia. Anche se progressivamente, bisogna far ripartire i settori produttivi valdostani e seguire la procedura negoziata negli appalti sotto il milione di euro con cinque ditte invitate: è una sfida, ma ci vuole un segnale forte per rimettere in piedi la nostra regione. La Valle d'Aosta è in difficoltà, paghiamo la mancanza di programmazione di una classe politica che negli anni ha dimostrato inadeguatezza: pensiamo alla debolezza del sistema sanitario, confermata dalla pandemia. Gestire una fase critica come questa in solitudine non è un messaggio positivo, non ci si può sobbarcare di troppe cariche, col rischio di abbandonare settori strategici come l'agricoltura. Il mio invito è quello di ascoltare le proposte.»

Per la Presidente del Consiglio, Emily Rini (PNV-AC-FV), «è necessario andare oltre la retorica di quanto i Consiglieri abbiano lavorato bene: abbiamo solo fatto il nostro dovere, visto che molti valdostani avrebbero voluto lavorare a Pasqua e non hanno potuto farlo. Possiamo purtroppo dire che la montagna ha partorito un topolino: dopo settimane di grandi aspettative, queste sono state in gran parte disattese da questo provvedimento. E non siamo disposti a compromessi al ribasso. Abbiamo presentato proposte concrete alla Commissione: siamo assolutamente contrari a proporre altre forme di indebitamento a imprese e professionisti. Dobbiamo concentrare gli interventi anziché distribuirli con misure impercettibili. Non abbiamo chiesto contributi a pioggia, ma almeno un ristoro dei danni subiti da quei settori che sono stati colpiti più direttamente dall'emergenza, per coprire spese insopprimibili per categorie essenziali. Parliamo dei piccoli commercianti, dei piccoli artigiani, delle partite iva: sono loro il tessuto economico basilare della nostra regione. Senza di loro, è il sistema Valle d'Aosta che viene meno.»

In chiusura di discussione generale è intervenuto il Presidente della Regione, Renzo Testolin, per la replica: «Nell'affrontare le difficoltà, si impara a cogliere i segnali positivi e le possibilità di miglioramento. Anche alla luce del dibattito odierno, ritengo che il percorso di ripresa, lungo, articolato e disomogeneo sul territorio, possa essere costruito ed avviato in maniera opportuna. Non sottovalutiamo però il fatto che la criticità non è finita dal punto di vista sanitario: non facciamo venir meno l'indispensabile sicurezza che deve essere il punto di forza della Valle d'Aosta. Questo deve essere il faro cui riferirsi per ripartire. Gli interventi assistenziali però non bastano, bisogna riversare lavoro sul territorio, attraverso gli Enti locali, le aziende; bisogna avere una visione rinnovata per un rilancio economico della nostra regione in tutti i vari settori. Sarà importante provvedere ad una riorganizzazione del sistema sanitario. Sarà inoltre necessario avviare una profonda ricognizione delle risorse dell'avanzo di amministrazione, che, seppur importanti, non saranno sufficienti a coprire tutte le esigenze della nostra comunità. Nell'immediato, l'attenzione continuerà a seguire i binari delle problematiche sanitarie e del rilancio dell'economia valdostana.»

Il Consiglio prosegue ora con la trattazione dei 18 ordini del giorno presentati dai vari gruppi consiliari.

 

 

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