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Comunicato n° 83 dell'8 aprile 2020

Stiamo a casa: è l'appello del Difensore civico della Valle d'Aosta

Insieme agli auguri di buona Pasqua

Il Difensore civico della Valle d'Aosta, Enrico Formento Dojot, formula il seguente appello nel tempo dell'emergenza da COVID-19.

«Cari concittadini, mi rivolgo a voi che, in tutti questi anni, vi siete presentati sempre più numerosi presso l'Ufficio del Difensore civico della Valle d'Aosta per richiederne l'intervento o anche soltanto per una consulenza. Come ho già avuto modo di evidenziare, l'Ufficio resta a vostra disposizione, benché attraverso un contatto telefonico o via posta elettronica, rispetto agli incontri cui eravamo abituati.

Ma oggi mi preme esprimere alcuni concetti che ci sono preziosi in questa drammatica emergenza.

I concetti sono responsabilità, solidarietà e rispetto. E sono intimamente correlati, anzi direi che ognuno completa gli altri.

Tutti dobbiamo restare a casa. Capisco che non sempre è facile, ognuno di noi vive la propria storia personale e familiare, le proprie difficoltà, le proprie aspirazioni.

Ma dobbiamo tenere duro ed essere responsabili verso di noi e verso i nostri concittadini. Rispettare le restrizioni prescritte non è un adempimento formale, ma un comportamento virtuoso, che evita di mettere in serio pericolo la salute nostra e dei nostri concittadini. Non è un atto di furbizia l'eludere tali prescrizioni: è un atto, invece, di forte incoscienza o, se volete, anche di stupidità, perché, ormai, nessuno, se intellettualmente onesto, può permettersi di sottovalutare la tragedia che stiamo attraversando.

La solidarietà si esprime in quegli episodi, splendidi, di mutuo aiuto tra cittadini, di cui le cronache fortunatamente si occupano e rendono pubbliche. Ma essere solidali, termine che deriva da solidità, significa prendersi cura di se stessi e degli altri, non mettendo in campo condotte scriteriate e rischiose.

Infine, il rispetto. Cioè, vedere negli altri noi stessi e pensare alle nostre azioni come se le mettessero in atto gli altri. La libertà, non dimentichiamolo, è rispetto, fondamentalmente.

Come vedete, i tre concetti sono legati, inscindibilmente.

Mi appello a noi tutti: dobbiamo averli presenti, in ogni momento di questo dramma.

E allora, ripeto: non abbassiamo la guardia proprio adesso, stiamo a casa.

Facciamolo per i nostri concittadini, per i sanitari che stanno combattendo in prima linea e stanno pesantemente pagando le conseguenze dell'epidemia, e per noi stessi.

Camminiamo insieme nel rispetto delle regole. Se teniamo tutti comportamenti responsabili, ci sentiamo degni e rispettosi di noi e degli altri.

E, non dimentichiamolo, poniamo le basi perché questa emergenza passi nel minor tempo possibile.

A tutti noi, un augurio di Buona Pasqua, nel segno, per quanto possibile, della serenità.»

 

SC