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Comunicato n° 18 del 27 gennaio 2020

Leggi di bilancio della Regione 2020-2022: la relazione del Consigliere Aggravi

Seduta straordinaria del Consiglio Valle del 27 gennaio 2020

Nella seduta consiliare del 27 gennaio 2020, dopo l'illustrazione del Presidente della seconda Commissione, è intervenuto il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) in qualità di relatore dei gruppi di opposizione dei disegni di legge di stabilità e disposizioni collegate e di bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2020-2022.

«La memoria corta degli uomini spesso gioca brutti scherzi e aiuta a ribaltare su altri le proprie colpe - ha detto in apertura del suo intervento il Consigliere Aggravi -. È quindi bene ricordare che il bilancio è tornato all'esame della seconda Commissione a fine dicembre perché chi ha scelto di portarlo in Aula due volte senza avere quei muscoli vantati a parole e soprattutto i numeri per approvarlo è responsabile di quel che è accaduto.»

Il Consigliere ha quindi ripercorso le varie tappe dalle dimissioni del Presidente della Regione, di due Assessori e del Presidente della quinta Commissione, ai due rinvii in Commissione del bilancio, sottolineando che «nel frattempo abbiamo lavorato e abbiamo depositato la nostra proposta di primo emendamento chiaro e netto: l'abbassamento dell'addizionale IRPEF regionale, perché il nostro programma è semplice e volto ad abbassare le imposte qualora possibile. Un emendamento di giustizia fiscale che sarà subito applicabile e senza bisogno di un Governo: tolte le marchette, le risorse secondo noi vanno restituite direttamente ai valdostani. Ma, per terminare, non c'è stata nessuna interlocuzione possibile sull'emendamento con il "Governo superstite" che anzi ci ha scaricato una sequela di emendamenti - non proprio tecnici - e di contorno: abbiamo pure dovuto vivere comportamenti assolutamente non istituzionali da parte di qualcuno. Audizioni rimandate senza troppe preoccupazioni, lunghe attese per avere emendamenti nuovi del Governo e diktat sull'approvazione. Questa responsabilità è tutta vostra e uso il plurale perché un Governo per me è una squadra, anche se fatta da tanti fantasisti, come nel vostro caso.»

Entrando nel merito del bilancio, il Consigliere Aggravi ha detto: «La Valle d'Aosta necessita di misure forti e coraggiose per invertire questa rotta di appeasement - chez-nous on dirait èndrumia - verso una crisi silente ma pericolosissima, soprattutto per una realtà di meno di 150mila anime. Un numero su tutti: la fascia di popolazione più attiva (20-40 anni) è in forte calo nell'ultimo ventennio (- 42% circa). Ma quello che oggi vedo è l'ennesimo tirare a campare seppur sotto una tempesta che non sembra affatto finita, anzi altri eventi dovranno ancora accadere temo. Da un lato critico e criticherò chi fa finta di nulla, ostenta calma e vende questo suo bilancio come la soluzione a tanti problemi. Dico "suo" perché al di là dei richiami alla condivisione, una vera volontà non c'è mai stata.»

Il Consigliere ha quindi annunciato la ripresentazione dell'emendamento volto a tagliare l’addizionale IRPEF sui primi tre scaglioni di reddito (sino ai 55.000 euro): «Questo emendamento ha poi un forte significato politico che ci caratterizza. Crediamo, infatti, che la de-tassazione sia il primo passo per cambiare la Valle d’Aosta. L’applicazione concreta della norma di attuazione 184 ha due significati importanti: dimostrare che la vecchia politica della redistribuzione non può essere il futuro della nostra autonomia; applicare nel concreto una misura di giustizia fiscale a favore della classe media e dei redditi minori (fino a 15.000 euro) che sono la spina dorsale della nostra comunità.»

Stefano Aggravi si è poi soffermato sull'emendamento relativo ai mutui casa approvato in Commissione: «L'impasse che l'erogazione dei mutui casa ha avuto negli ultimi tempi non fa certo bene alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, né al settore edile oggi fortemente in crisi. Ma stiamo ben attenti a creare false aspettative, perché a seguito della presentazione di questo emendamento il messaggio giornalistico - e per amore di verità di alcuni colleghi - è stato fin troppo semplicistico. Dire che con l'approvazione di questo emendamento i mutui arriveranno a valanga perché facciamo affidamento al sistema bancario è falso e fuorviante. Le banche, che non sono enti caritatevoli, faranno i loro conti, adegueranno i loro tassi in base al contributo in conto interessi erogato dalla Regione, non faranno certo sconti sulle garanzie richieste alla gente, valuteranno bene il costo/rischio/redditività di vincolare loro risorse per 20/30 anni considerata l'attuale bassa resa di prodotti finanziari come il mutuo casa rispetto ad altri di durata più breve e maggiormente redditizi, etc. etc. Il problema c'è e va risolto.»

Il Consigliere ha poi riflettuto su di una serie di temi: «Il personale regionale (non si può pensare di riformare la legge regionale 22/2010 con interventi spot o di emergenza e soprattutto non senza un modello di organizzazione ridisegnato dopo aver compreso reali fabbisogni, necessari potenziamenti/ricollocazioni ed efficienti ristrutturazioni di quelle strutture e/o processi che non sono più utili alle finalità dell'Amministrazione); il concorso per il reclutamento di capi squadra del Corpo dei Vigili del fuoco (non si è ancora capito cosa abbia inteso fare il Governo sulla questione Vigili del fuoco); la finanza locale (le risorse sono sostanzialmente in linea con quelle dell'anno passato e l'unica novità sono i fondi arrivati dal Governo centrale); la sanità e l'ospedale (l'aumento della spesa sanitaria è rappresentata da fondi assegnati dallo Stato per l'ospedale grazie al tanto criticato accordo finanziario del novembre 2018, ma che ne è stata della valutazione costi/benefici/opportunità richiesta lo scorso anno?).»

Per il Consigliere Aggravi «sono poi del tutto assenti due aspetti cui tengo particolarmente: lo sviluppo economico e le misure di defiscalizzazione. A parte il rifinanziamento della legge regionale 8/2016 (Disposizioni in materia di promozione degli investimenti), non troviamo misure volte a invertire la deindustrializzazione della Valle. Non parlo certo di grande industria, industria pesante, etc. ma inutile parlare di zona franca della ricerca e Regione carbon free se poi non vi è una concreta e reale strategia di sviluppo economico volta ad attirare investimenti, investitori e nuove realtà produttive sul nostro territorio. Un altro aspetto importante per il sostegno alle nostre imprese è rappresentato dal sistema del contributo in conto interessi che aspetta da tempo una riforma ed un rilancio. Ancora devo capire: che fine hanno fatto le defiscalizzazioni IRAP tanto volute lo scorso anno dall'Assessore Testolin al posto del primo tentativo di abbassare l'addizionale IRPEF alle fasce più sensibili? Nessuna risposta.»

«Di tutta l'analisi non mi resta che una sintetica e triste certezza - ha concluso Aggravi -: nel prossimo triennio pensato da questo Governo c'è soltanto la mera e vecchia abitudine di redistribuire risorse dei cittadini secondo logiche e finalità che non tengono conto del fatto che il mondo è cambiato e che la Valle d'Aosta deve necessariamente cambiare.»

SC