Info Conseil

Comunicato n° 656 del 7 novembre 2019

Interpellanza sulla revisione dello Statuto dell'Ateneo valdostano

Seduta consiliare del 7 novembre 2019

 

La revisione dello Statuto dell'Università della Valle d'Aosta è stata evocata con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 7 novembre 2019 dal gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza VdA.

«Sono note - ha evidenziato la Consigliera Daria Pulz - le criticità del funzionamento del Consiglio dell'Ateneo valdostano, regolamentato dal proprio Statuto: ci riferiamo, in particolare, alla figura del Presidente dell'Università che coincide con il Presidente della Regione, oltre che alle modalità di nomina del Rettore. Vogliamo quindi sapere gli intendimenti del Governo regionale in merito a una revisione che ritengo urgente, anche per permettere il rilancio dell'Università. Chiediamo, inoltre, notizie della nostra proposta di audizione della nuova governance (Rettrice e Direttrice) in quinta Commissione.»

L'Assessore all'università, Chantal Certan, ha riferito: «Confermo che è attivo un gruppo di lavoro che sta operando per un piano strategico di rinnovo dell'offerta formativa. Per quanto attiene alle modifiche dello Statuto ribadisco che l'Università gode di una sua autonomia: le modifiche non sono in carico al Consiglio regionale, ma al Consiglio di Amministrazione dell'Università stessa. Rispetto alla tematica della coincidenza tra Presidente dell'Università e della Regione, come noto, non sono mai stata contraria ad affrontare la discussione, ma occorre considerare che questa può essere interpretata in modi diversi: alcuni la vedono come un'ingerenza, altri come coordinamento e raccordo tra mondo scolastico, Amministrazione regionale e mondo economico regionale. Per concludere, se la vostra richiesta è un'audizione in Commissione della governance dell'Università, non ho niente in contrario: questa richiesta deve però essere indirizzata alla Commissione stessa

La Consigliera Daria Pulz (ADU-VdA) ha replicato: «Dopo quasi vent'anni dall'inaugurazione, l'Università non può nascondere le proprie problematiche. Riteniamo che l'attuale composizione del Consiglio di Amministrazione finisca per schiacciare l'Ateneo sui rappresentanti politici delle istituzioni locali, mentre dovrebbe secondo noi esserci una figura amministrativa di raccordo specializzata e capace di dare continuità. In questo modo si potrebbe trovare una nuova energia e una nuova propositività: per la nostra regione è urgentissima un'apertura culturale che può avere nell'Università un motore essenziale.»
 
DJ