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Comunicato n° 434 dell'11 luglio 2019

Approvato il Piano strategico di interventi per la ferrovia

Seduta consiliare ordinaria dell'11 luglio 2019

Nella seduta mattutina dell'11 luglio 2019, il Consiglio Valle, con 24 voti a favore (AV, UV, SA, PVN-AC-FV, RC-AC, M5S, ADU-VdA) e 10 astensioni (Lega VdA, Mouv', GM), ha approvato la proposta di atto amministrativo che contiene il programma strategico di interventi di cui alla legge regionale n. 22/2016 (Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti).

L'Assemblea ha recepito con 34 voti a favore e 1 contrario (ADU-VdA) un emendamento, frutto di un confronto tra l'Assessore ai trasporti, i gruppi Lega VdA, Mouv', GM e la Presidente del Consiglio, volto a fare ricorso a forme di finanziamento complementari al canale tipico della finanza pubblica, a fronte delle attuali incertezze relative al reperimento delle necessarie risorse finanziarie di provenienza sia europea che nazionale. Approvato anche un emendamento della quarta Commissione consiliare (25 voti a favore e 10 astensioni di Lega VdA e Mouv') che prevede la riduzione dei tempi di progettazione e realizzazione dell'elettrificazione della tratta valdostana della ferrovia.

Contestualmente l'Assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno dei gruppi GM, Lega VdA, M5S, Mouv', così come condiviso con l'Assessore ai trasporti, che impegna la Giunta regionale a indicare, entro la data del 30 ottobre 2019, la scelta politica su quale sia la soluzione migliore per un moderno sistema di trasporto pubblico su rotaia per collegare Aosta a Courmayeur, da sottoporre all'esame in Commissione e poi al voto dell'Aula.

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, illustrando il provvedimento all'Aula, ha sottolineato: «È un atto coerente e conseguente alla legge di iniziativa popolare del 2016. Nei prossimi anni dovremo costruire una programmazione finanziaria per la sua realizzazione. Il Programma si pone due obiettivi fondamentali: collegare più velocemente Aosta con Torino Porta Nuova in 1h40; il collegamento su rotaia da Aosta fino a Courmayeur. Questi obiettivi sono declinati in una serie di azioni, che sono state correlate, per quanto possibile tenuto conto che alcuni studi sono ancora in corso, a costi, benefici e scadenze, in modo che non si riducano a dichiarazioni di principio ma possano essere concretamente attuati e monitorati nel tempo.»

Per quanto riguarda i collegamenti Aosta/Torino, l'Assessore Bertschy ha evidenziato che il Programma prevede «l'elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea e aumento della velocità di percorrenza; realizzazione di raddoppi selettivi sulla linea; collegamenti tra trasporto ferroviario e su gomma; lunetta di Chivasso, previa condivisione con la Regione Piemonte.»

«Il grande tema saranno le scelte da fare sui collegamenti Aosta/Courmayeur - ha rimarcato l'Assessore -. Il Programma recepisce il recentissimo studio sulle opzioni per il collegamento Pré-Saint-Didier/Courmayeur, che è stato richiesto con la mozione approvata dal Consiglio regionale a luglio 2018, e prevede: lo studio sul carico assiale e riclassificazione della Aosta/Pré-Saint-Didier a 18 tonnellate/asse con gli interventi di manutenzione straordinaria per la riapertura della linea e conseguente elettrificazione oppure la conversione in tram-treno e prolungamento fino a Courmayeur, che avverrà per fasi, in funzione del Piano regionale dei trasporti e dell’evoluzione normativa. Rispetto all’integrazione con il sistema di trasporto pubblico locale (TPL) su gomma, il Programma, che è coerente con la bozza di Piano regionale dei trasporti che è stata presentata, prevede un sistema di bigliettazione integrato tra ferro e gomma e abbonamento unico, per il quale impegneremo 1 milione di euro in vista dell'appalto. Bisognerà creare le condizioni migliori per il trasporto scolastico, con minori costi per le famiglie promuovendo delle campagne promozionali al fine di attivare un cambiamento culturale per un maggiore utilizzo del trasporto pubblico. Per i giovani ci muoveremo già nell'autunno 2019.»

L'Assessore Bertschy ha ricordato che «il Programma è frutto di un lavoro condiviso tra Assessorati, professionisti esterni e a valle di una serie di confronti con RFI e il Comitato Valle d'Aosta Riparte e costituisce una sintesi dei vari studi di cui dispone la Regione e dei lavori che sono già stati progettati o realizzati; un’analisi dei vantaggi e delle criticità dei diversi interventi; una serie di obiettivi ed azioni da porre alla base di una nuova programmazione, che punta a superare ipotesi ormai irragionevoli di realizzare opere dell'altro secolo per passare a soluzioni efficaci, efficienti e concretamente realizzabili.»

«Per realizzare questo Programma c'è bisogno di 150 milioni di euro, di cui 80 milioni per l'elettrificazione - ha proseguito l'Assessore -: 36 milioni di euro sono arrivati a inizio anno, ma ora sarà importante che la Valle d'Aosta non sia abbandonata da chi è al Governo nazionale affinché gli obiettivi si traducano in atti finanziari concreti. Faccio, quindi, un appello a Lega VdA e M5S affinché si lavori tutti insieme all'attuazione di questo Programma, non per dare meriti alla Giunta regionale ma per offrire ai valdostani un servizio efficiente di trasporto pubblico. Questo, infatti, deve essere un progetto collettivo di tutto il Consiglio regionale: abbiamo bisogno del sostegno politico nazionale, lavorando in rete nell'interesse dei cittadini. L'obiettivo è quello di avere un trasporto efficiente e affidabile oltre che pulito al fine di portare il sistema dei trasporti regionale verso il concetto di mobilità sostenibile.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM), che aveva chiesto una questione sospensiva - respinta dall'Aula - a inizio discussione al fine di rinviare l'approvazione del Programma per esaminarlo contestualmente al Piano regionale dei trasporti, ha ribadito: «Il legame tra il Piano regionale dei trasporti e il Programma strategico è molto stretto, ma in quest'ultimo documento noi abbiamo ravvisato l'assenza di scelte che saranno determinanti per il futuro della Valle d'Aosta, soprattutto per quanto attiene la tratta Aosta/Pré-Saint-Didier/Courmayeur. Per far fronte a questa carenza, avevamo presentato la questione pregiudiziale, ma ora, l'emendamento che abbiamo concordato, inserendosi col cronoprogramma dell'attuale Governo, ci permette sì di votare oggi il Programma strategico, ma anche procedere ad ulteriori valutazioni, approfondendo l'argomento e prospettando soluzioni per il futuro. Ad esempio, allo stato attuale non abbiamo ancora stabilito se aumentare il carico assiale o meno; eppure questa è scelta molto importante. Siamo quindi soddisfatti dell'esito delle concertazioni di questa mattina, perché abbiamo preso una decisione che ci permetterà di lavorare nei prossimi mesi in un clima sereno e con un'attenzione mirata alla questione.»

La Consigliera di Rete Civica-Alliance Citoyenne Chiara Minelli ha ricordato che «la sospensione della linea Aosta/Pré-Saint-Didier, nel 2015, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso del degrado della ferrovia. La costituzione del comitato "La Valle d'Aosta Riparte" aveva raccolto in pochissimo tempo oltre 7.000 firme per una proposta di legge di iniziativa popolare diventata la legge 22 del 2016. Questa legge prevede il programma strategico di cui discutiamo: potevamo approvarlo nel 2017 e nel 2018, e lo facciamo solo oggi con colpevole ritardo. Ma prendiamo atto che in quest'Aula c'è un atteggiamento nuovo. Le risorse necessarie sono molte, ma prima ancora di queste serve la volontà politica, occorre sapere andare e come andarci. Gli obiettivi che ci poniamo sono importanti, ma realistici. L'elettrificazione dell'Aosta/Ivrea, la velocizzazione dell'intera linea (per arrivare a Porta Susa da Aosta in 1h30), la ripartenza dell'Aosta/Pré-Saint-Didier e la continuazione verso Courmayeur sono i tasselli di un percorso partecipato e atteso da tempo, un insieme di obiettivi che la Valle d'Aosta aspetta e di cui ha un enorme bisogno per essere al passo con i tempi e con la realtà, in un'ottica di mobilità sostenibile. Noi siamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi di votare questo provvedimento.»

La Consigliera Daria Pulz (ADU-VdA) ha giudicato il Programma strategico «migliore del poco che c'è stato per troppi anni, quando il favore era accordato al trasporto su gomma, in particolare a quello privato. Mi piace allora ricordare che la legge regionale del 2016 è nata su iniziativa popolare, con la raccolta di oltre 7.000 firme da parte dei cittadini. Con questo Programma di interventi siamo in ritardo di un paio d'anni, d'altronde per il Piano dei trasporti il ritardo è ventennale. Ora riscontriamo un'accelerata - che è senz'altro un omaggio di benvenuto alle new entries in maggioranza - ma badiamo al sodo: la Valle d'Aosta ha bisogno di questo Programma e del Piano regionale dei trasporti per smettere di essere una sede distaccata del Far West. Abbiamo aspettato con troppa pazienza, ma ora questo Piano è realistico e realizzabile, soddisfacente da tanti punti di vista grazie a spunti ottimi, come il biglietto unico. Il nostro voto è quindi favorevole, auspicando il vero cambiamento e il miglioramento del sistema del trasporto pubblico, in modo da incontrare il favore dei cittadini e dei turisti che lo potranno finalmente favorire a quello privato, ad esempio con parcheggi di interscambio, con la limitazione del traffico nei centri storici, la promozione del car sharing e della mobilità elettrica.»

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha illustrato l'emendamento dei gruppi Lega VdA, Mouv', GM e condiviso con l'Assessore ai trasporti e la Presidente del Consiglio: «Viste le attuali incertezze finanziarie, al fine di riuscire a portare a termine almeno uno dei progetti sarà importante valutare il ricorso a forme complementari di finanziamento, quali forme tipiche di finanza di progetto (collegate all'affidamento successivo in concessione della gestione dell'infrastruttura), accordi di partnership pubblico-privato, emissione di buoni ordinari regionali, ricorso al mercato dei capitali sia in termini partecipativi che di natura obbligazionaria.»

La Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, ha evidenziato che «non basta la sola volontà politica per attuare una legge, ci vuole continuità di azione e stabilità di governo ed è quello che è mancato in questi due anni: questo spiega in parte perché il Programma arriva con due anni di ritardo, rispetto ai sei mesi imposti dalla norma, che invero sembravano poco congrui. Inoltre, la definizione di questo Programma ha richiesto un confronto con soggetti terzi, con i quali non è sempre facile dialogare. Bisogna, però, rimarcare che la volontà politica rispetto all'approvazione di questo Programma non è mai venuta meno, perché vi era la consapevolezza diffusa che fosse un atto prioritario per la comunità e nato dall'iniziativa popolare. Questo Piano non è un punto di arrivo, bensì una stazione di partenza che discende da due principi importanti: il primo è che l'asse dei trasporti del fondo Valle è affidato alla modalità ferroviaria, che deve essere integrata su gomma con le vallate laterali; il secondo risponde a necessità ambientali ed energetiche che ci porteranno a puntare a una modalità di trasporto sempre più basata sulla trazione elettrica. Purtroppo c'è il dettaglio, non di poco conto, delle risorse per poter dare corpo ai sogni della politica: risorse che possono venire da fonti diverse. Portiamo avanti in modo corale questi progetti, mettendoci ognuno del suo, perché questo Programma può segnare una svolta importante per il futuro della nostra regione.»

Per il Consigliere della Lega VdA Diego Lucianaz, «di concreto al momento c'è poco: non ci sono certezze sulle risorse, abbiamo una sola rotaia, gallerie dell'Ottocento, problemi dei passaggi a livello e dei sottopassi. Visto che si tratta di un Programma che sogna ad occhi aperti, bisognerebbe migliorare questi aspetti e alzare l'asticella, guardando anche ai collegamenti con la Francia per non avere una visione ombelicale. Ben vengano poi ulteriori approfondimenti sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, che richiederà delle scelte politiche importanti.»

Il Capogruppo di SA, Pierluigi Marquis, ha affermato: «Questa mattina le forze politiche sono giunte ad una mediazione su una questione di grande interesse, che appartiene alla Valle d'Aosta intera. Il tema del trasporto ferroviario è difficile da affrontare, ma la politica deve essere in grado di individuare strategie e soluzioni. Mai come oggi questo è un argomento à la une, anche a livello europeo. Sta aumentando la disuguaglianza sul territorio in funzione all'ubicazione rispetto all'accessibilità e ormai l'unità di misura è il tempo. Il Piano strategico è uno strumento importante, anche perché reperisce gli studi condotti negli anni passati. Al di là dell'aspetto ambientale, cui comunque tutti teniamo, c'è la necessità di fornire servizi adeguati: dobbiamo tenere l'asticella più alta possibile, in modo da non trovarci poi nuovamente in difficoltà. Inoltre, sono utili i confronti interregionali ma anche transfrontalieri: approfittiamo del momento attuale di cambiamento nelle Istituzioni europee. Per puntare alla transizione energetica, occorre trasferire il traffico da gomma a ferro; tutti i collegamenti internazionali devono essere multimodali. È fondamentale dapprima essere coesi in quest'Aula e poi procedere ad un confronto strutturato con lo Stato e l'Europa. Il Piano strategico non è un libro dei sogni, ma un punto di partenza serio, per avviare dialoghi nell'ottica del perseguimento di obiettivi sul breve. Dobbiamo avere coraggio, dobbiamo essere capaci di trovare una sintesi sovraregionale.»

Per il Presidente della quarta Commissione, Giovanni Barocco (UV), «l'infrastruttura ferroviaria in Valle d'Aosta è importante e datata: la legge che la istituisce è del 1865, con l'apertura della tratta che è avvenuta vent'anni dopo, nel 1885; la specificità della linea ha portato poi il Genio Ferrovieri a gestirla dal 1915 al 2001. Ma anziché guardare al passato, con questo piano strategico guardiamo al futuro: e gli emendamenti che mirano a migliorarlo sono il segno di una volontà comune. Questo è un traguardo, ma anche un punto di partenza: adesso bisogna lavorare giorno per giorno, per portare finalmente la nostra ferrovia al di là della situazione di marginalità che vive oggi. La sostenibilità ambientale è un tema che torna oggi di attualità, e il nostro piano si muove in questa direzione. Occorre reperire le risorse: ci sono 36 milioni disponibili, ma dobbiamo sollecitare lo Stato per reperire le risorse necessarie. La scelta dei bimodali ci porterà un risparmio di una decina di minuti sul percorso Aosta/Torino; dobbiamo lavorare anche per garantire agli utenti una qualità di viaggio, con una comodità che è anche uno dei punti di forza dell'alta velocità.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha parlato di «un momento importante per tutto il Consiglio: si dà risposta ad una legge approvata all'unanimità, e confermiamo la priorità di questo Governo accordata al miglioramento e al potenziamento della ferrovia.»

Il Consigliere Elso Gerandin, in sede di dichiarazione di voto, ha annunciato l'astensione del gruppo Mouv':  «Pur non mettendo in dubbio i contenuti della legge di iniziativa popolare, dobbiamo prendere atto che questo è un atto di indirizzo vuoto nei contenuti e sotto il profilo finanziario. Quando si parla di Programma strategico bisognerebbe parlare con concretezza: questo ci sembra solo un modo per piantare una bandierina e illudere per l'ennesima volta i Valdostani.»

Anche la Consigliera Nicoletta Spelgatti ha annunciato l'astensione del gruppo Lega VdA: «Questo Programma andava approvato in concomitanza con il Piano regionale dei trasporti perché ci vuole una strategia d'insieme sui trasporti, mentre qui sembra che si voglia solo mettere una bandierina per accontentare Rete Civica. Vi è poi una mancanza di certezze finanziarie nonché di scelte sulla tratta Aosta/Courmayeur. Parlate di necessità di confronto con Regioni alpine, Stato ed Europa ma politicamente questa maggioranza è completamente isolata e quindi una parola sola: auguri.»

Per la Consigliera Manuela Nasso (M5S), «pur con tutte le criticità del caso, finalmente disponiamo di un documento a cui, per un certo verso, hanno contribuito anche dei comuni cittadini. Questo Piano in alcuni punti presenta lacune, ma oggi lo voteremo e continueremo a lavorare per migliorarlo. Intanto, possiamo finalmente compiere un piccolo passo in avanti.»

 

 

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