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Progetto Civico Progressista

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20 gennaio 2022

Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso: perché l'astensione?

 

Il 26 novembre 2021 è stata depositata la proposta di legge n. 49 relativa all'istituzione dell'Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso. In sede di prima Commissione, il 1° dicembre è stato nominato il relatore e il 17 dicembre deliberate le prime audizioni dei Commissari del Comune di Saint-Pierre, dell'associazione Libera e del Presidente del Consiglio comunale di Aosta richieste dal gruppo PCP.

«È quindi iniziato oggi l'esame del testo, subito conclusosi! - dicono le Consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli -. Infatti, senza tener conto di quanto emerso dalle audizioni stesse, dal dibattito e dalle richieste di approfondimento e di modifica per migliorare il testo formulate dal nostro gruppo e dagli auditi, si è voluto votare frettolosamente la proposta di legge con la nostra astensione e il voto favorevole di Forza Italia in rappresentanza del Consigliere Restano, assente per motivi personali.»

«Siamo profondamente convinte dell'importanza di tale Osservatorio che la Regione aspetta da tempo - aggiungono -, ma riteniamo che la relazione e l'articolato proposti siano poco incisivi, soprattutto se paragonati con altri testi quali la precedente proposta di legge (mai approvata) presentata dai Consiglieri Bertin, Certan, Chatrian, Morelli e Roscio nel 2015 e lo schema-tipo elaborato dall’Assemblea dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome.»

«In particolare - concludono le Consigliere di PCP -, nella composizione dell'Osservatorio non viene inserita tra i membri effettivi l'associazione Libera che opera da anni in Valle d'Aosta per la legalità; non si prevedono fra le associazioni invitate quelle ambientaliste, che monitorano il fenomeno delle ecomafie; non è previsto un ruolo specifico per la costituenda Consulta per la legalità del Comune di Aosta e per il Tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità, che da tempo opera fattivamente sul territorio regionale; infine non si è armonizzata questa proposta con altri strumenti già esistenti quali la legge 11/2010. A differenza di quanto affermato dal Vicepresidente di Commissione, l'impianto della proposta manca di completezza e organicità, tant'è che il primo firmatario, Alberto Bertin, l'ha definita un "work in progress", ammettendo che dovrà essere modificata fin da subito.»