Comunicati

Movimento 5 Stelle

Movimento 5 Stelle




29 gennaio 2019

Serve un cambiamento di rotta nelle Istituzioni: con una nuova legge elettorale si può

 

«Una rapida modifica della legge elettorale affinché venga introdotta la preferenza unica e mantenuto lo spoglio centralizzato per garantire la segretezza del voto. Poi le dimissioni del Consiglio regionale.» È quanto chiede il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle a seguito dell'operazione "Geenna".

«Con la nuova proposta di legge nazionale in discussione in Commissione Giustizia sul voto di scambio politico mafioso e la proposta di legge regionale su preferenza unica e spoglio centralizzato verrà allontanata sempre di più l'ombra della malavita nelle istituzioni italiane e in Valle d'Aosta», aggiungono i Consiglieri del M5S Luciano Mossa, Luigi Vesan, Maria Luisa Russo e Manuela Nasso.

«È stata una settimana decisamente impegnativa visto l'epilogo dell'operazione "Geenna" - commentano i Consiglieri -. La mafia entra a gamba tesa nelle istituzioni, si siede vicino a noi e prende scelte politiche per i valdostani.»

«Era il giugno del 2015 quando il M5S ad Aosta aveva segnalato una situazione rovente - ricordano i Consiglieri del M5S -: i Consiglieri Patrizia Pradelli e Luca Lotto presentarono una mozione per non affidare le deleghe assessorili a Marco Sorbara presso il Comune di Aosta e sollecitando affinché si togliessero le deleghe ad un altro Assessore il cui nome compare più volte nell’ordinanza “Geenna”, Assessore poi rinviato a giudizio per tentata turbativa d'asta.»

E proseguono: «Nel 2017 l'allora Presidente della Commissione Antimafia riferiva che “La Valle d'Aosta non è immune da un insediamento mafioso che ha condizionato e continua a condizionare l'economia di questa terra”. Parole allora definite dal Sindaco Fulvio Centoz e da altri politici "inopportune".»

I Consiglieri evocano poi l'iniziativa parlamentare presentata dalla deputata Elisa Tripodi, che «a settembre del 2018 ha interrogato il Ministero dell'interno esprimendo profonda preoccupazione sulla situazione valdostana, soffermandosi anche sulla necessità di separare la carica di Presidente della Regione da quella di Prefetto.»

«Oggi - concludono i Consiglieri - un'inchiesta fa emergere la preponderante presenza della ‘Ndrangheta sul territorio valdostano con una “locale” e la sua infiltrazione nel tessuto economico-sociale e politico della Vallée. Un’organizzazione criminale prende spazio nelle decisioni democratiche e in quelle elettive violando la sacralità delle Istituzioni che sono luogo di decisioni importanti e fondamentali per i valdostani. Nessun giudizio, per quello ci penserà la magistratura. Ma la Valle d'Aosta merita ben altro.»