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Union Valdôtaine

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26 giugno 2017

Dibattito sulle vaccinazioni: la politica non è un supermarket

Il Gruppo dell'Union Valdôtaine esprime l'auspicio che le modifiche al decreto ministeriale sui vaccini, che saranno esaminate questa settimana al Senato, vadano nella direzione approvata dal Consiglio Valle - e condivisa dall'UV - nella seduta di mercoledì 21 giugno 2017, con una risoluzione volta a chiedere una riduzione significativa delle pesanti misure coercitive nonché l'eliminazione della sanzione della perdita della potestà genitoriale.
Per il Gruppo UV, questa è l'occasione per ribadire come la discussione in Consiglio abbia, da un canto, messo in luce il buon senso dell’Assessore alla sanità e di coloro che hanno condiviso la risoluzione approvata dall’Assemblea, e dall’altro mostrato nuovamente l’inadeguatezza di chi, pur sedendo in Giunta, scambia la libertà di parola con le parole in libertà.
Su questa vicenda, infatti, l’Assessore Certan, come il Gruppo dell’Union Valdôtaine ha ricordato in Aula, con l’improvvido post su «Facebook» ha dapprima regalato alla Valle d’Aosta un’immagine vergognosa a livello nazionale, paragonando l’obbligo vaccinale agli sciagurati esperimenti medici di massa del regime nazista. Un intervento riprovevole nella forma, senza considerare, nei contenuti, l’«invasione di campo» rispetto ad una materia competenza di un collega di Giunta.
Dopodiché, in occasione della seduta consiliare della scorsa settimana, Certan è arrivata ad affermare «non sono contro i vaccini e ho votato in Giunta il Piano vaccinale», cercando di correggere il tiro rispetto alla prima «frittata», sostenendo di essere in realtà contro l’obbligo di procedere alle vaccinazioni. Peccato che, alla prova dei fatti, al momento di contare i voti alla risoluzione presentata dall’Assessore alla sanità, che impegna Giunta e Parlamentari a ridurre le misure coercitive in sede di conversione del decreto ministeriale (vale a dire, esattamente quelle contro cui l’Assessore Certan si è scagliata), ad essere mancato è stato proprio il suo sostegno (si è astenuta).
Questioni del genere attengono alle convinzioni individuali, ancor prima che alla politica. È vero e anche il nostro Gruppo lo ha riconosciuto in determinate occasioni, al netto del fatto che essere parte di un organo collegiale esecutivo presuppone un altro profilo. Serve oltretutto, in queste occasioni, una sana dose di coerenza. Non si può mutare il proprio atteggiamento a seconda che ci si trovi su un social network, in Giunta, o alla riunione di un gruppo di genitori. La politica non è un supermarket, nel quale arraffare solo ciò che serve e, purtroppo, la sana dose di coerenza cui accennavamo non è disponibile tramite vaccino, bisogna disporne dalla nascita.