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Union Valdôtaine

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PD - Sinistra VdA

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Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano

Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano




8 marzo 2017

Senza Union Valdôtaine, PD-SinistraVdA e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano non c'è maggioranza

I fatti avvenuti tra il pomeriggio di ieri, martedì 7 marzo 2017, e la mattinata di oggi, mercoledì 8, palesano che in seno al Consiglio regionale, senza i gruppi dell’Union Valdôtaine, del Partito Democratico-Sinistra VdA e della Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano non esiste maggioranza. I firmatari della mozione di sfiducia costruttiva sono arrivati a depositare un documento di tale portata senza contare sui numeri per sostenerlo, fatto che si commenta da solo.

Come se non bastasse, il tentativo di imbastire un governo alternativo vede quale determinante il sostegno del consigliere del Movimento 5 Stelle che, a guardare l’organigramma cui si appresta a dare sostegno, sembra pronto a fare piazza pulita, con il suo voto alla mozione, di tutti i principi di legalità e purezza sbandierati sino ad oggi (almeno, quando c’era da usarli contro i componenti della maggioranza retta dai nostri gruppi).

Ci chiediamo quindi, oggi più che mai, quali garanzie possa offrire, ai valdostani, questa sedicente maggioranza alternativa e, soprattutto, quali prospettive di sopravvivenza possa presentare. A ciò si aggiunge la nostra sincera preoccupazione per l’ennesima forzatura cui abbiamo assistito, stamane, da parte del Presidente del Consiglio, Andrea Rosset.

Malgrado i decreti di sospensione firmati dal Presidente del Consiglio Gentiloni chiariscano inequivocabilmente - come peraltro da noi sostenuto sin dal primo minuto di questa paradossale vicenda - che il provvedimento abbia effetto dal giorno della sentenza di condanna, il Presidente Rosset ha oggi nuovamente sostenuto pubblicamente il contrario, cioè che le sospensioni decorrano dal momento della notifica dell’atto che le decreta.

Non solo, effettuando una comunicazione all’Aula che non avrebbe potuto tenere, perché si sarebbe dovuto limitare a prendere atto dell’assenza del numero legale, sciogliendo immediatamente la seduta, ha manifestato di non garantire quell’imparzialità che il ruolo istituzionale cui è chiamato gli imporrebbe.

La verità è che i decreti Gentiloni hanno evitato alla Valle d’Aosta una triste quanto pericolosa fase di buio istituzionale e amministrativo. La votazione, quest’oggi, della mozione di sfiducia avrebbe creato un atto a rischio di annullamento.

A questo punto, per quanto riguarda i nostri gruppi, la responsabilità non è un concetto da sollevare al cielo in conferenza stampa, ma resta legata alle proprie azioni. Chi ha presentato una mozione di sfiducia deve dimostrare di essere all’altezza del ruolo che ha annunciato.